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Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 / 04 / 2008
Deliberazione della Giunta Regionale 7 aprile 2008, n. 7-8531
L.R. n. 21/97 e s.m.i. - Capo VI - Artigianato Artistico e Tipico di Qualita - Art 27 - Rinomina del Settore Decorazioni di cui alla D.G.R. n. 27-24980 del 6 luglio 1998 nella nuova denominazione Settore Decorazione su Manufatti diversi. Approvazione del Disciplinare di Produzione per il Settore Decorazione su Manufatti diversi.
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi...
delibera
per le considerazione espresse in premessa;
di rinominare, il Settore Decorazioni di cui alla D.G.R. n. 27-24980 del 6 luglio 1998 nella nuova denominazione Settore Decorazione su Manufatti diversi;
di approvare il Disciplinare di Produzione del Settore Decorazione su Manufatti diversi, allegato alla presente deliberazione, quale parte integrante, predisposto dalla apposita Commissione di Disciplinare di Produzione.
La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dellart. 61 dello Statuto e dellart. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.
(omissis)
Allegato
Decorazione su Manufatti Diversi
INTRODUZIONE
Il colore accompagna da sempre levoluzione umana e la caratterizza per la peculiarità che ne traggono gli elementi trattati, siano essi nude rocce, oggetti di uso comune o il proprio corpo.
Luomo cominciò ad impiegare i pigmenti già disponibili allo stato naturale (il nero, il giallo, il rosso, il bianco) poi tutti gli altri; di pari passo con lo sviluppo della civiltà e lampliamento delle conoscenze, delle tecniche e delle applicazioni si è giunti a definire la figura di chi esercita lespressione artistica: il pittore.
In questo contesto si concretizza la figura dellartigiano decoratore, in cui si fondono sensibilità artistica e cromatica, capacità espressiva, conoscenza delle fogge stilistiche e abilità manuale e lo rendono attore autorevole di una realizzazione dopera di rifinitura, sia essa un tromp loeil o una formella in stucco o altro.
La professionalità e la qualità esecutiva necessaria vanno accompagnate e collegate ad una conoscenza culturale atta a dare positive e concrete risposte ai basilari riscontri di primo approccio e cioè:
* riconoscere e caratterizzare il manufatto edilizio dal punto di vista storico/stilistico;
* individuarne la sua evoluzione temporale, vale a dire le eventuali parti originali e quelle che hanno già subito interventi di manutenzione, conservazione e modificazione;
* comprendere la morfologia delle superfici e dei diversi tipi di supporto e/o materiali impiegati, nonché le tecniche applicative utilizzate;
* verificare le condizioni e lo stato di degrado delle opere, quindi avere delle nozioni di base in diagnostica;
* avere cognizione delle caratteristiche e delle prestazioni dei prodotti che si intendono impiegare e la loro compatibilità con il manufatto oggetto dell intervento.
PREMESSA
La Regione Piemonte intende perseguire, nei comparti previsti nel presente disciplinare e aventi carattere tipico, artistico e architettonico, i seguenti obiettivi:
* tutela dei requisiti di professionalità ed origine delle lavorazioni dellartigianato nei comparti previsti nel presente disciplinare avente carattere tipico, artistico ed architettonico;
* qualificazione ed innovazione delle lavorazioni attuate sotto il profilo stilistico, tecnologico, dei materiali e delle tecniche utilizzate;
* valorizzazione delle lavorazioni realizzate alle diverse scale di mercato (locale, regionale, nazionale ed internazionale);
* divulgazione e diffusione delle tecniche, delle lavorazioni realizzate e dei requisiti di manualità e professionalità insiti nelle attività artistiche e tipiche;
* acquisizione di documentazione concernente le origini, lo sviluppo storico e i percorsi evolutivi delle lavorazioni;
* sostegno alla creazione ed allo sviluppo di nuove imprese tramite progetti di recupero e di rivitalizzazione di materiali, tecniche ed attività tradizionali sulle diverse scale territoriali;
* partecipazione ad eventi e manifestazioni collettive di carattere tecnico culturale e fieristico che potranno essere organizzate con particolare interesse allinterscambio con altri territori di carattere regionale, nazionale ed internazionale.
* creazione di condizioni per la trasmissione del saper fare da parte degli artigiani alle nuove generazioni attraverso una formazione pratica e teorica.
In questo quadro, la Commissione, considerate le oggettive correlazioni ed interconnessioni specifiche anche con ledilizia muratoriale, ha ritenuto di lavorare in stretta sinergia e collaborazione con la paritetica Commissione Conservazione e Restauro in Edilizia, al fine di coordinare al meglio i propri disciplinari.
Tutto ciò ha portato ad una valutazione ponderata, seppur non oltremodo approfondita per lestrema complessità degli ambiti dintervento, attraverso il monitoraggio degli orientamenti, dei modelli comportamentali, degli aggiornamenti e delle innovazioni tecnologiche e procedurali, delle attese e delle istanze.
Da quanto sopra sono emersi alcuni essenziali aspetti che si sono tradotti, al fine di ovviarne le criticità, in principi ispiratori del disciplinare medesimo, tenuto altresì conto dellimportanza rivestita, fra quelli coinvolti, dal settore cantieristico, per il consistente numero di addetti e limportanza del volume di affari.
Da qui lesigenza, sentita, di fissare alcuni punti focali per dare senso e concretezza al disciplinare:
* riscoprire, rinvigorire e consolidare, anche con ladeguamento alle esigenze di innovazione e sperimentazione che lodierno contesto tecnologico, economico e sociale pone, quella cultura e quel saper fare, retaggio di antiche e tramandate tradizioni;
* fornire alle aziende ed ai singoli artigiani che accedono al marchio di eccellenza una precisa connotazione ed uno status atti a cogliere le opportunità derivanti dallampliamento del mercato;
* dare a questi soggetti una maggiore visibilità attraverso pubblicazioni in rassegne e studi di settore, partecipazioni a fiere, manifestazioni e quantaltro possa tradursi in valorizzazione e valenza commerciale della propria attività:
* porre premesse affinché sia possibile, in modo realmente efficace, trasmettere alle nuove generazioni la loro cultura e le loro elevate capacità esecutive, patrimonio peculiare altrimenti irreplicabile;
* favorire lintegrazione e linterscambio con il mondo accademico per cogliere, interpretare, sollecitare bisogni ed aspettative e, attraverso il processo formativo dei giovani, trasmettere ad essi i valori e le opportunità della professione artigiana, esaltandone la manualità quale risorsa riscoperta e valore aggiunto.
Finalità
Per conseguire gli obiettivi previsti dalla normativa regionale e ai fini della più ampia legislazione nazionale vigente, è fondamentale il riconoscimento delle imprese Artigiane del Settore Decorazioni su Manufatti diversi aventi carattere tipico, artistico e architettonico, mediante annotazioni allAlbo delle Imprese Artigiane da parte delle Commissioni Provinciali per lArtigianato competenti per territorio.
Strumento
Strumento specifico è la predisposizione di un disciplinare di produzione Decorazioni su Manufatti diversi che si propone di fornire regole, descrivere caratteri e procedure, definire tecniche di realizzazione, materiali impiegati e quantaltro occorra a individuare e specificare le lavorazioni in essere, caratteristiche dellartigianato tradizionale, tipico, artistico e innovativo.
Riconoscimento
Potranno ottenere il riconoscimento di Impresa Artigiana di Eccellenza, le Imprese regolarmente iscritte allAlbo delle Imprese ai sensi della L. 443/85, nonché i relativi consorzi.
Riconoscimento intersettoriale
Per meglio interpretare le esigenze operative, si è ritenuto di estrema importanza la sinergia con la commissione Conservazione e restauro in edilizia, ma sono importanti anche le sinergie con gli altri settori che non interagiscono con lambito edile. Le attività intersettoriali prevedono loperatività mediante lattivazione di una politica conoscitiva, informativa e di studio con il monitoraggio del settore, gli orientamenti, i nuovi modelli di comportamento, la rilevazione e diffusione dei dati sullandamento dei mercati nazionale ed internazionale, la ricerca costante di aggiornamento su materiali e tecnologie con una puntuale attenzione alla normativa. Lattenzione alla normativa è di forte interesse per gli sviluppi che in questi anni si sono verificati e per lattenzione nei confronti delle corrispondenti lavorazioni storiche.
Criteri per la valutazione delleccellenza
La Commissione Decorazione su Manufatti Diversi, al fine del riconoscimento di eccellenza artigiana, considera complessivamente la documentazione prodotta secondo i seguenti parametri:
* progettualità
* interpretazione della richiesta del committente
* rilevanza estetica
* armonia
* scelta/abbinamento e miscelazione colori
* padronanza e dominio della tecnica
* riconoscimento del contesto tipologico dellintervento
* conoscenza e utilizzo dei materiali locali
* volontà di sperimentare nuove tecniche lavorative e loro applicazioni
Art. 1 Percorsi culturali
Limpresa deve saper collocare criticamente la propria attività nel rispetto dei percorsi culturali che hanno prodotto le esperienze storiche dellArtigianato nello specifico settore delle decorazioni, della conservazione di opere, elementi in edilizia o manufatti diversi.
Devono essere considerati quali caratteristiche peculiari dellimpresa che opera nel settore:
* il richiamo alla tradizione inteso come capacità acquisita di una cultura specifica non solo materiale, appartenente ad un ambito operativo;
* linnovazione intesa come volontà a ricercare nuovi modelli di comportamento e promuovere nuove esperienze allinterno di un territorio senza più confini tra arte, progetto e manualità;
* laggiornamento professionale ovvero la disponibilità a recepire stimoli e sollecitazioni provenienti dalle istituzioni preposte o che svolgono attività di tutela, ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale;
* il legame con le nuove generazioni, vale a dire la disponibilità ad offrire reali opportunità di formazione e apprendimento.
La realizzazione dei lavori con i criteri sopra esposti, in esecuzione deccellenza, andrà ulteriormente contraddistinta nei seguenti ambiti:
Ambito tipico
La realizzazione di un lavoro e/o di un manufatto con caratteristiche formali e/o tecniche (costanti e distintive) aventi peculiarità locali; oppure con particolari connotazioni tali da renderli individuabili e riconducibili ad una determinata area geografica o filosofia espressiva
Ambito tradizionale
Lespletamento dopera, luso di materiali, lapplicazione di tecniche aventi valore di memoria, notizie e testimonianze trasmesse da una generazione allaltra che si sono consolidate nel corso di un preciso contesto storico-culturale e che concorrono a formare le regole darte.
Ambito artistico e innovativo
Lesecuzione di nuovi lavori o recupero di opere esistenti, con lutilizzo e/o la combinazione di materiali tradizionali e non, comunque con la ricerca di soluzioni o tecniche applicative per operare nel campo dellarte e dellarchitettura finalizzati allottenimento di risultati aventi eccellente qualità stilistica, espressiva, formale o innovativa. Materiali innovativi o loro sperimentali combinazioni potranno essere utilizzati partendo da considerazioni di ricerca di nuova e diversa estetica o per la realizzazione di elementi a cui è richiesta una particolare funzione dettata da esigenze progettuali.
Ambito del recupero
Operazione tecnica intesa a reintegrare i particolari compromessi o deteriorati di un manufatto considerato di interesse storico, artistico e ambientale, atta ad assicurarne la conservazione, la protezione e la trasmissione dei suoi valori culturali.
Art. 2 Comparti dintervento
Dalla più ampia definizione di Decorazione su manufatti diversi si sono individuati, ai fini del presente Disciplinare, i diversi comparti di interesse, sia per quanto riguarda lutilizzo di materiali, sia dal punto di vista del ciclo lavorativo.
A seguire si è articolato un elenco non esaustivo:
INTONACI DI FINITURA
Intonachino
Intonaco decorativo in graffito
Intonaco decorativo in graniglia
Intonaco decorativo spruzzato
Finto travertino
Marmo artificiale o finto marmo di Rima
Marmorino
MANUFATTI DECORATIVI
In cemento e graniglia
In gesso - scagliola
A forme, formelle
Bassorilievi
Modine
Cornici
Lesene
Rosoni
Fregi
STUCCHI E GRAFFITI
Stucco lustro
Graffito
COLORITURE
Coloritura a calce a fresco
Coloritura a calce a secco
Coloritura ai silicati
Coloritura a tempera
Scialbatura
Idropittura
Coloritura ad olio
Coloritura a smalto
DECORAZIONI
Decorazioni in affresco
Decorazioni a secco
Decorazioni in tromp loeil
Encausto
Encausticazione
Finto legno
Finto marmo
Finto granito
Finta pietra
Finte cornici
Finte aperture
Filettature
Etrusche
Ornati
Figurati
TAPPEZZERIE MURALI
In stoffa o paglia tesata
In stoffa o paglia non tesata
In carta
In sughero
In acetato
Espansa
In altri materiali
PAVIMENTI/RIVESTIMENTI
Coccio pesto
In seminato su calce
In seminato su cemento
In getto di graniglia alla genovese in cemento
A mosaico di cubetti di marmo
Alla palladiana in marmo
Rivestimento a trencadis ad opus incertum
Rivestimento in tessere di paste vetrose
Rivestimento in smalti veneziani decorativi e figurativi
LAVORAZIONI INNOVATIVE
Decorazioni dinterni
Pavimentazioni decorative
Pavimentazioni in granulato di marmo e resine
Altre lavorazioni
ALTRI COMPARTI
Doratura
Decorazione su vetro
Decorazione su ferro
Decorazione su ceramica
Decorazione su tessuto
Decorazione su altri supporti
Altre lavorazioni
Art. 3 Requisiti
Possono ottenere il riconoscimento dImpresa dellEccellenza Artigiana e fregiarsi del marchio Piemonte Eccellenza Artigiana le imprese e i consorzi di impresa aventi lavorazioni attinenti il settore Decorazioni su Manufatti diversi già iscritte allAlbo delle imprese artigiane, ai sensi della legge 443/85 e s.m.i., che dimostrino di possedere i requisiti richiesti dal presente disciplinare.
Il riconoscimento di Impresa dellEccellenza Artigiana è subordinato al possesso dei requisiti tecnico-professionali, previsti dal presente disciplinare, da parte dellimprenditore artigiano.
I requisiti tecnico professionali sono i seguenti:
A) almeno 6 anni di iscrizione allAlbo delle imprese artigiane con svolgimento di lavorazioni attinenti la decorazione,la conservazione di opere o elementi decorativi in edilizia e su manufatti diversi nel decennio antecedente la richiesta di riconoscimento di eccellenza, in qualità di titolare/socio dimpresa;
oppure
B) almeno 4 anni consecutivi di iscrizione allAlbo delle Imprese immediatamente antecedenti la richiesta di riconoscimento di Eccellenza, in qualità di titolare/socio di impresa, con svolgimento nel predetto periodo di lavorazioni attinenti la decorazione, la conservazione di opere o elementi decorativi in edilizia e su manufatti diversi
e
almeno 3 anni di attività avente per oggetto lavorazioni attinenti la decorazione, la conservazione di opere o elementi decorativi in edilizia o su manufatti diversi svolte in qualità di lavoratore dipendente, di familiare coadiuvante o sotto forma di collaborazione come dalle norme di legge;
oppure
C) almeno 5 anni consecutivi di iscrizione allAlbo delle Imprese artigiane immediatamente antecedenti la richiesta di riconoscimento di Eccellenza, in qualità di titolare/socio di impresa, con svolgimento nel predetto periodo di lavorazioni attinenti la decorazione, la conservazione di opere o elementi decorativi in edilizia o su manufatti diversi
e
Diploma di scuola media superiore attinente al settore (liceo artistico, geometra, perito edile, ecc.) o corsi di formazione specialistica organizzati nellultimo triennio da Enti/Associazioni regolarmente riconosciuti;
oppure
D) almeno 4 anni consecutivi di iscrizione allAlbo delle imprese artigiane immediatamente antecedenti la richiesta di riconoscimento di Eccellenza, in qualità di titolare/socio di impresa, con svolgimento nel predetto periodo di lavorazioni attinenti la decorazione, la conservazione di opere o elementi decorativi in edilizia o su manufatti diversi
e
Diploma di laurea attinente al settore (architettura, lettere con indirizzo di restauro, laurea in Beni culturali, ecc.)
Nel caso di consorzi di imprese, sarà indispensabile che almeno i 4/5 delle imprese che ne fanno parte siano riconosciute imprese dellEccellenza Artigiana.
3.1 Norme di ammissione
Le imprese artigiane in possesso dei requisiti di cui allarticolo 3 del presente disciplinare dovranno provare la propria capacità compilando la domanda questionario predisposta, allegando curriculum dettagliato in cui evidenziare:
* esperienze lavorative (possibilmente referenziate dal committente, dalle direzioni dei lavori, dal responsabile del procedimento o dagli Enti di tutela, o allegato D ai sensi del Dpr n. 34 del 25 gennaio 2000 e/o altri documenti contabili);
* eventuale attestazione comprovante la partecipazione ad esposizioni, mostre, fiere di settore, concorsi;
* eventuale attestazione comprovante la partecipazione attiva a percorsi formativi anche in collaborazione con associazioni di categoria e/o di settore;
* documentazione fotografica dei lavori realizzati, attinente alle fasi di svolgimento: prima durante e dopo.
3.2 Accettazione delle domande
Il riconoscimento viene effettuato dalla Commissione Provinciale per lArtigianato (C.P.A.) competente per territorio, ai sensi delle normative vigenti.
La C.P.A. esaminerà le domande e le documentazioni prodotte e, qualora ne ravveda la necessità, provvederà a richiedere documentazioni integrative.
Sono altresì previsti colloqui diretti ed eventuali sopralluoghi presso le aziende, in presenza degli esperti della Commissione redattrice del Disciplinare.
La C.P.A nelle proprie valutazioni, terrà conto, nellambito dei contenuti tecnici, del parere degli esperti della Commissione redattrice del Disciplinare.
3.3 Titoli
Le imprese possono allegare al curriculum vitae ulteriori documenti comprovanti la professionalità dellimpresa, come ad esempio:
* eventuale iscrizione a consorzi dimpresa, attestazione SOA, sistemi di qualità aziendale, ecc.;
* eventuale docenza o consulenze presso istituti, agenzie formative, enti e scuole riconosciute.
3.4 Titolarità del Riconoscimento
Il riconoscimento di Eccellenza Artigiana è attribuito allimpresa ai sensi dellart. 28 della L.R. 21/97 e s.m.i.
I requisiti richiesti dal presente disciplinare devono sussistere in capo al titolare o almeno ad uno dei soci prestatori dopera dellimpresa.
Ogni modifica e variazione dellimpresa deve essere comunicata alla competente Commissione Provinciale per lArtigianato che valuta il permanere dei requisiti per lattribuzione del riconoscimento di Eccellenza.
3.5 Denominazione
E stata individuata la denominazione Eccellenza Artigiana con D.G.R. n. 30 - 322 del 29/06/2000 da attribuire alle imprese che hanno ottenuto il riconoscimento dellartigianato artistico, tipico, tradizionale di ogni settore e conseguente annotazione specifica allAlbo provinciale delle imprese artigiane.
A tali imprese viene attribuito il marchio Piemonte Eccellenza Artigiana approvato con D.G.R. n. 3 - 1713 del 14/12/2000.
Luso, lo sviluppo e la diffusione di tale marchio è disciplinato da regolamento approvato con D.G.R. n. 4 - 1714 del 14/12/2000.
Il richiamo allEccellenza Artigiana in Mostre, Esposizioni, Manifestazioni, potrà essere utilizzato solo se il 90% delle imprese partecipanti risulteranno essere in possesso del marchio di eccellenza.
I concessionari utilizzatori della denominazione in oggetto e dei rispettivi elementi identificativi, si impegnano a proteggere il marchio e la sua immagine e a compiere ogni sforzo per propagandarlo.
In ogni caso, proprietario esclusivo del marchio è la Regione Piemonte.
3.6 Iter procedurale
Al fine di riassumere e meglio chiarire quanto sopra espresso, si evidenziano le procedure di riconoscimento che risultano pertanto:
* compilazione della domanda-questionario;
* primo grado di valutazione delle imprese sulla base della domanda-questionario;
* acquisizione di ulteriore documentazione;
* approfondimento con colloquio;
* predisposizione di eventuali sopralluoghi:
* previsione della possibilità al ricorso
3.7 Controlli
La Regione, sentite la Commissione regionale per lartigianato e le Confederazioni regionali artigiane, promuove un sistema di verifica del mantenimento dei requisiti richiesti dal presente disciplinare di produzione in capo allimpresa che ha ottenuto il riconoscimento di Eccellenza artigiana.
3.8 Cancellazione del riconoscimento
Qualora si riscontri la non conformità dellutilizzazione del marchio secondo quanto previsto nel Regolamento Regionale n. 1/R del 15 gennaio 2001 recante disposizioni sulluso del Marchio Piemonte Eccellenza Artigiana e linosservanza
delle prescrizioni previste dal presente disciplinare, la Commissione Provinciale per lArtigianato, competente territorialmente, diffida limpresa dallutilizzo in maniera irregolare del marchio, invitandola ad adeguarsi a quanto previsto dal regolamento stesso.
In caso di reiterazione dellinadempienza e/o perdita dei requisiti richiesti dai disciplinari , la C.P.A. competente territorialmente, supportata dagli esperti della Commissione, provvede anche ai sensi dellart. 45 della L.R. 21/97 e s.m.i., alla cancellazione dellannotazione di Eccellenza Artigiana dellimpresa dallAlbo, sentito in ogni caso linteressato.
3.9 Ricorsi
I ricorsi dovranno essere presentati, seguendo le stesse modalità per i ricorsi su iscrizione e cancellazione dallalbo delle imprese artigiane, alla Commissione Regionale per lArtigianato (C.R.A.) che acquisirà, in fase istruttoria, il parere dalla Commissione per il presente Disciplinare
Art. 4 Fasi lavorative
Le fasi lavorative e la tecnica impiegata devono assicurare che il manufatto finito mantenga inalterata tutte le sue caratteristiche peculiari.
Sono da considerarsi parte integrante delle lavorazioni anche le fasi preparatorie, quali la preparazione dei materiali da impiegarsi, la loro scelta e approntamento e tutte quelle lavorazioni tali da essere per lo più indispensabili allottenimento del manufatto nella sua compiutezza.
4.1 Utilizzo di semilavorati
Limpiego di semilavorati va solamente inteso quale fornitura a piè di opera dei singoli materiali necessari e indispensabili alla costruzione del manufatto intero. Non è assolutamente consentito rifinire o completare beni acquistati come semilavorati presso aziende fornitrici di materiali in genere.
E fatto divieto assoluto allutilizzo di complementi realizzati con criteri industriali.
4.2 Manualità
Lapporto di manualità deve essere preponderante rispetto allintero processo lavorativo.
4.3 Serialità
E esclusa la serialità nella realizzazione dellintervento sul manufatto
Art. 5 Processi di lavorazione
Gli interventi di recupero conservativo e del patrimonio artistico e architettonico dovranno essere caratterizzati dalla qualità dellesecuzione con una particolare attenzione ai materiali, alle tecniche di lavorazione, allapprontamento del cantiere ed alle finiture.
E necessario che, nel rispetto della tipicità degli stessi, sia garantito lutilizzo dei materiali più idonei alla realizzazione dei manufatti.
Non potranno essere considerate opere di artigianato artistico quei manufatti che, acquistati come semilavorati, siano solo stati rifiniti o completati.
E consentito lutilizzo di materiali e tecniche diverse da quelle tradizionali, purchè compatibili, là dove esse siano necessarie per particolari situazioni di applicazione, progetto e di ricerca.
Art. 6 Tipicità e tradizioni locali
E riconosciuta la tipicità delle produzioni legate a particolari tradizioni locali, pertanto lArtigianato Tradizionale e Tipico deve essere riconducibile ad una categoria determinata da uno a più caratteri e/o collegamenti con la zona di produzione.
La produzione tradizionale e tipica deve rispondere a criteri produttivi di tradizione storica tali da consentire il raggiungimento di risultati facilmente apprezzabili e riconoscibili.
Non è consentita la lavorazione e luso di materiali diversi da quelli tramandati dalla tradizione.
Si ritiene indispensabile, per la salvaguardia delle tradizioni, lutilizzo di materiali e tecniche che rispettino fedelmente modelli, forme, stili, decori riscontrabili nelle tipologie dellinsieme abitativo tipico dei borghi, piazze, ambiti storico/culturali propri dei paesi, città e cittadine, contesti rurali, edilizia monumentale e post-industriale, ambiti tipici commerciali ivi comprese le tipicità e unicità di singole costruzioni.
E da escludere lutilizzo di semilavorati che, seppur realizzati nel rispetto delle tipologie tradizionali non presentino un elevato apporto manuale nellintervento di recupero conservativo.
Art. 7 Botteghe Scuola - cantiere laboratorio
Le imprese riconosciute sulla base dei criteri previsti nel presente Disciplinare e di quelli stabiliti dalla Regione Piemonte, potranno accedere, ai sensi degli artt. 29 e 31 della L.R. 21/97 e s.m.i. a tutti i vantaggi di cui usufruiscono le imprese riconosciute , tra cui la possibilità di partecipare al progetto formativo/lavorativo bottega scuola - cantiere laboratorio.
GLOSSARIO
Intonaci e stucchi decorativi
INTONACHINO
finitura di calce naturale e polvere di marmo, talvolta addittivata con sabbia di fiume molto fine e colorata o con terre naturali. Lintonachino può essere una finitura decorativa della muratura e può anche essere utilizzato come base per la decorazione in affresco.
INTONACO DECORATIVO IN GRAFFITO
tecnica decorativa tipica rinascimentale derivante dalla stesura di uno spesso strato
di intonaco colorato ed uno più sottile, solitamente composto da grassello di calce e polvere di marmo. Il disegno decorativo è prima tracciato, a mezzo di spolveri, in seguito graffiato con attrezzi metallici appuntiti e di varia forma.
INTONACO DECORATIVO IN GRANIGLIA
finitura decorativa tipica dei primi del Novecento, realizzata stendendo sulle superfici murarie una miscela di cemento naturale, graniglie di marmo o inerti colorati. Lintonaco così realizzato veniva talvolta bocciardato per rendere la superficie scabrosa ad imitazione della pietra e far emergere gli inerti colorati. La malta di graniglia era spesso utilizzata per realizzare decorazioni in rilievo, come cornici, modanature, elementi decorativi in aggetto; balconi e mensole gettate in opera e poi martellinate.
INTONACO DECORATIVO SPRUZZATO
finitura decorativa caratteristica del periodo compreso tra fine Ottocento e primi del Novecento ottenuta applicando, a rinzaffo o con la lumachella, una malta colorata in pasta derivante dalla miscela di cemento, sabbia di fiume o polvere di marmo, pigmentata con terre naturali e ossidi. È conosciuto anche con il nome di terranova o duranova.
FINTO TRAVERTINO
tecnica decorativa rinomata nei primi del Novecento, nasce a imitazione dei materiali lapidei nobili. È realizzato attraverso la stesura di un sottile strato di intonachino (composto da una miscela di calce, polvere di marmo e terre naturali) poi bucato con attrezzi metallici particolari, come la tavola con chiodi. In alternativa, la caratteristica trama della superficie può essere ottenuta aggiungendo alla malta il sale grosso che, sciogliendosi, lascia la propria impronta sulla superficie.
MARMO ARTIFICIALE (marmo di Rima)
pregiata finitura decorativa originaria della zona di Rima, in Valsesia. Si tratta di una tecnica particolarmente utilizzata per la realizzazione di manufatti: la lavorazione viene fatta in negativo. La stesura delle paste colorate, organizzate in modo da creare le venature del marmo, non sono visibili se non dopo lasportazione dello stampo, a questo punto lucidato. il marmo artificiale raggiunge la massima fama e diffusione in Italia e in Europa nella prima metà dellOttocento. La tecnica tradizionale, tramandata di generazione in generazione dai maestri artigiani di Rima, prevede lapplicazione sullintonaco di un impasto di acqua, scagliola, pigmenti e colla naturale, poi fatto asciugare e lucidato fino ad ottenere perfette trasparenze. Limpasto è particolarmente duttile, qualità che gli permette di aderire facilmente alle superfici curve, e anche molto leggero, tanto che nei primi del Novecento veniva utilizzato per decorare linterno dei transatlantici.
MARMORINO O STUCCO VENEZIANO-ROMANO
dal latino marmatum o opus marmatum, cioè impasto a base di polvere di marmo, il marmorino è una tecnica decorativa antichissima, le cui prime tracce risalgono al 3000 a. C., citata anche da Vitruvio nel suo importante trattato sullarchitettura.
Tale tecnica decorativa si sviluppa in modo particolare a Venezia nel Cinquecento e da qui viene esportata in tutta Europa dai maestri artigiani, diventando così famosa come stucco veneziano.
Il marmorino è composto principalmente da una miscela di grassello di calce e polvere di marmo, cui a volte erano aggiunti oli vegetali e cera. Le tecniche di lavorazione conferiscono alla finitura particolari effetti estetici: quando è tirato liscio si crea una finitura compatta e dalla tinta uniforme, grazie alla coloritura dellimpasto; dopo la stesura può essere venato a fresco, a imitazione del marmo naturale, con luso di pennelli oppure può essere dorato con foglia doro zecchino.
Limportanza di questa tecnica di finitura è confermata dal fatto che molte aziende attive nella produzione di materiali per la decorazione, hanno in catalogo una finitura denominata marmorino, benché talvolta sia composta da materiali differenti dalla mescola tradizionale.
STUCCO SPATOLATO/LUSTRO
Lo stucco lustro è realizzato con un impasto di gesso di Bologna (attualmente sostituito con carbonato di calcio molto fine), olio di lino e colla. Per la stesura e la lucidatura della miscela si utilizzano attrezzi di metallo particolari, secondo una tecnica specifica che conferisce alla superficie un aspetto finale perfettamente liscio, lucido e quasi trasparente.
Manufatti decorativi
Come si evince dalla parola medesima, sono componenti anche strutturali (balaustre, pilastrini, cariatidi, ecc.) di rifinitura di un edificato, la cui funzione primaria è di natura estetica.
Generalmente e principalmente si ricavano con impasti di cemento, cemento e graniglia, gesso, scagliola, attraverso la preventiva creazione di una forma od una forma persa su cui colare limpasto opportunamente preparato oppure di una sagoma con cui modellarli.
Tinteggiature e coloriture
TINTEGGIATURA CON PITTURE A CALCE
antica e ancora attuale tecnica decorativa, la pittura a calce è particolarmente importante nellambito del restauro, poiché nella maggior parte degli edifici storici sia i motivi decorativi, a fresco e a secco, sia le tinteggiature sono stati eseguiti con questa tecnica. Le pitture, preparate con grassello di calce stagionato e colorato con terre naturali o altri pigmenti resistenti allambiente basico della calce, sono applicate a pennello.
TINTEGGIATURE CON PITTURE AI SILICATI DI POTASSIO
tecnica di pittura murale basata sulluso del silicato di potassio come legante del colore. Nota già nel Medioevo come liquor silicium, questa tecnica decorativa raggiunge la massima diffusione come alternativa alla tecnica dellaffresco, in Germania tra la fine dellOttocento e i primi del Novecento e si diffonde poi in tutta Europa. Le pitture ai silicati derivano dalla miscela di silicato di potassio liquido e pigmenti inorganici e sono applicate a pennello su fondo asciutto. I silicati consentono alla pittura di formare un tuttuno con lintonachino con risultati assolutamente prossimi a quelli dellaffresco. Anche i colori impiegati sono quelli tradizionali del buon fresco, ad eccezione del bianco per il quale è generalmente utilizzato il bianco di zinco.
TEMPERA
tecnica di stesura pittorica caratterizzata dalluso di pigmenti solubili in acqua, in cui
lagglutinante (legante o medium) è tradizionalmente costituito da sostanze grasse non oleose, quali emulsioni di uovo, latte, lattice di fico, gomme, cere, colle di origine animale (negli ultimi anni sostituiti con collanti sintetici vinilici e acrilici). Il termine deriva da temperare, cioè stemperare i colori, mescolandoli in giusta misura per poterli applicare su diversi supporti, come pietra, legno, metallo, cartone, tela, carta (questultima anche applicata su un supporto di sostegno).
La tempera è stata usata per tutto il Medioevo, sino alla diffusione della pittura a olio su tela.
ACQUERELLO
tecnica pittorica molto utilizzata in epoca rinascimentale come strumento essenziale per gli studi preparatori dei grandi maestri e delle grandi opere, prevede luso di pigmenti di origine vegetale o minerali finemente tritati mescolati con un fissante di gomma arabica e diluiti in acqua. Il supporto più usato per questa tecnica è la carta che viene usata preferibilmente ad alta percentuale di cotone puro, in quanto la fibra lunga di questo vegetale non si modifica a contatto con lacqua. Tecnicamente, la stesura dellacquerello può avvenire secondo tre tecniche distinte, ovvero per velature sovrapposte, pittura bagnato su bagnato e pittura bagnato su asciutto, in funzione del particolare effetto che si intende conferire alla decorazione.
COLORITURA AD OLIO
tecnica antichissima applicata per la decorazione e la protezione di materiali metallici e lignei, tradizionalmente si prepara stemperando i pigmenti con olio, specialmente olio di lino, olio di noce, olio di papavero... Il pigmento bianco storicamente usato era biacca di piombo che, a causa della sua tossicità, è stata sostituita dal bianco di zinco o dal bianco di titanio.
SCIALBATURA
tecnica decorativa utilizzata in antichità per uniformare i valori cromatici delle murature, è ottenuta applicando a pennello su intonaci, pietre e mattoni, una miscela molto diluita di pigmenti naturali, collante e grassello di calce finissimo. Attualmente è utilizzato un sistema analogo come finitura decorativa o per dare un effetto di invecchiamento alle idropitture moderne, conosciuto col nome di velatura.
Decorazioni artistiche
DECORAZIONI IN AFFRESCO
antichissima tecnica pittorica che si realizza dipingendo con pigmenti stemperati in acqua su intonaco fresco: in questo modo, una volta che lintonaco si sia consolidato, il colore ne sarà completamente inglobato, acquistando così particolare resistenza allacqua e al tempo.
DECORAZIONI A SECCO
tecnica di tinteggio eseguita stemperando il pigmento minerale in polvere, in acqua di vetro, calce, tempera, ecc. Tecnica ad impregnazione su supporto asciutto.
DECORAZIONE A STAMPINO
tecnica di decoro eseguita con maschere a disegno seriale, applicando la pittura quasi a secco con particolari tamponcini.
Lantica tecnica decorativa della riproduzione seriale di disegni su una superficie utilizzando mascherine intagliate con funzione di negativo fisico dellimmagine, è talmente diffusa nel mondo che risulta molto difficile risalire alle sue origini. Le più antiche testimonianze sono presenti sia in Cina sia in Egitto, ma lo sviluppo più consistente di questa tecnica è avvenuto in Inghilterra, tanto che la decorazione a stampino è comunemente nota con il termine inglese stencil, che significa stampino. Inizialmente le mascherine erano ricavate da pelli di animali intagliate ed erano utilizzate principalmente per la decorazione delle chiese dei piccoli paesi, dove, per ragioni economiche non potevano essere commissionati a pittori più o meno famosi gli affreschi delle pareti.
Questa tecnica decorativa era tradizionalmente molto diffusa anche in Piemonte e attualmente è stata riscoperta in chiave contemporanea.
Per lesecuzione della decorazione a stampino solitamente si usano pennelli tronchi per tamponare il colore quasi a secco sulle mascherine, che sono realizzati con materiali diversi come cartoncino, legno,metallo,pellicole di acetato ecc.
DECORAZIONI IN TROMPE LOEIL
la decorazione in Trompe lOeil, che raggiunge elevato splendore nei periodi rinascimentale e barocco, è realizzata eseguendo soggetti in realistica prospettiva con pitture a olio, a calce, a tempera, colori acrilici ecc.: il virtuosismo prospettico crea linganno, dando la percezione di una realtà che in effetti non esiste, essendo solo dipinta.
ENCAUSTO
La tecnica è stata riscoperta nel Settecento in seguito agli scavi di Pompei ed Ercolano. La pittura a encausto si basa sullimpiego della cera calda (in seguito additivata con olio di lino o essenza di trementina) come legante del colore e la miscela era anticamente applicata su diversi supporti, come legno e tessuti. Per la sua resistenza alle intemperie era molto utilizzata per realizzare dipinti murali funerari.
ENCAUSTICAZIONE
lucidatura a cera della superficie di un dipinto murale e più in generale di una superficie, finalizzata sia a ragioni estetiche, conferendo ai dipinti murali brillantezza di superficie, sia come protettivo del dipinto. Anticamente si usava stendere uno strato di cera sulla superficie, poi lucidarlo con panni di lino. Successivamente questa lavorazione si è evoluta sia nei materiali utilizzati sia nel modo di applicarli.
MERIDIANE O OROLOGI SOLARI
antichissimi strumenti per la misurazione del tempo che si basano sul percorso dellombra dello gnomone (dal greco gnomon, indicatore o asta per indicare frazioni di tempo) proiettata dal sole su una superficie graduata.
FINTO LEGNO
La tecnica del finto legno era storicamente praticata nellantico Egitto, ma le radici sono ancora più remote, se si considerano alcuni reperti ceramici delletà del bronzo, caratterizzati da decorazioni a imitazione delle venature del legno.
Nel corso del tempo tale tecnica, considerata tra le finiture decorative più laboriose, è stata perfezionata a livelli tali che, per distinguere gli elementi dipinti da quelli in vero legno, può diventare necessaria la verifica al tatto. Limportanza progressivamente assunta dalla decorazione a imitazione del legno è dovuta al notevole risparmio economico che questa consente rispetto alluso del legno vero, a parità di effetto estetico.
Esistono numerose tecniche desecuzione per la finitura a finto legno, quante sono le essenze lignee.
Una delle tecniche più diffuse consiste nel dare una mano di fondo colorata e su di essa realizzare le venature e gli effetti del legno utilizzando una miscela di coloranti in polvere e aceto applicate con apposito pennello dentato. Infine, per proteggere o dare lucentezza alla finitura si utilizza uno strato di cera o di vernice trasparente.
FINTO MARMO
La riproduzione del marmo è una tecnica decorativa molto antica, che ha acquisito sempre maggior prestigio, benché sia nata per ragioni di risparmio economico.
La complessità della tecnica consta nella riproduzione delleffetto estetico di un materiale dal disegno irregolare e dalle numerose tonalità, variabili dal rosato al verde scuro e dal giallo al nero.
La realizzazione del finto marmo si adatta a qualunque tipo di superficie, sia piana sia curva, ed è adatto sia per le pavimentazioni sia per le pareti. Si attua riproducendo le venature del marmo, dipingendole a olio, a fresco o a secco, secondo una distribuzione armonica dei vuoti e dei pieni, senza però creare degli intervalli decorativi regolari e modulari.
La tecnica del finto marmo conferisce un effetto estetico decisamente importante e si presta anche molto bene per la realizzazione di riquadri, bordature e finti intarsi.
SPRUZZATO O FINTA PIETRA
La riproduzione della pietra, nota anche come spruzzato, è una tecnica decorativa antica, nata per riprodurre leffetto dei nobili materiali lapidei, cosa che comportava anche un discreto risparmio economico. Le pietre più imitate nella tradizione decorativa erano solitamente quelle locali, così in Piemonte si trovano molti esempi di imitazione di pietra di Luserna, di Serizzo, di Malanaggio, granito rosa di Baveno e altri.
Dalla prima metà dellOttocento e fino ai primi del Novecento luso della finta pietra è particolarmente utilizzato nella decorazione di basamenti delle facciate ed elementi decorativi di molti edifici dellepoca, espediente decorativo volto a ricreare il senso di solidità proprio della pietra.
Tecnicamente la finta pietra prevede un procedimento poco complesso, che consiste nello spruzzare, sul fondo color pietra, diverse tonalità di colore che richiamano la cromatura della pietra da imitare. In alcuni casi il colore è tamponato con una spugna.
Tappezzerie murali
Luso della tappezzeria murale nasce con laffinarsi della tecnologia tessile che, offrendo tessuti pregiati quali i broccati od i lampassi, sufficientemente forti e resistenti
da consentire il rivestimento di estese superfici quali le pareti; permettono di sperimentare questinnovativa metodologia di rifinitura arredativa che si affermerà per il suo indubbio pregio ed il notevole effetto estetico.
Inizialmente e per lungo tempo essa è esclusivamente in stoffa tesata su listellature lignee per poi essere via via sostituita con la tappezzeria in carta stampata consentendone limpiego a più larghi strati sociali; in particolar modo nelle Fiandre ed in Francia.
Con lo sviluppo della produzione industriale si implementa e si diversifica lofferta delle tappezzerie con limpiego di materiali vieppiù variegati sino alle attuali numerose tipologie in elenco.
La posa della tappezzeria si esplica mediante lincollaggio sulle pareti di teli opportunamente predisposti in funzione del disegno ed accostati a giunto combaciato o, per particolari rivestimenti e per gli uniti, con sovrapposizione dei teli e
taglio in parete.
Oggi vengono ormai proposte tappezzerie per le quali è sufficiente stendere il collante direttamente sulla muratura evitando quindi lincollaggio delle stesse, fonte di difettosità applicativa dovuta a sovrabbondanza o deficienza di collante e deformazioni dimensionali.
Pavimentazioni decorative
PAVIMENTO IN COCCIOPESTO
il cocciopesto è un impasto di calce, sabbia e/o pozzolana e frantumi di laterizio più o meno grandi ma sempre omogenei. Il laterizio conferisce alla malta proprietà idrauliche; le qualità meccaniche del cocciopesto ne fanno quasi un conglomerato. Limpasto si getta a strati successivi a partire dai primi che hanno una granulometria di laterizio con scaglie intorno ai 5 cm di diametro fino agli ultimi con scaglie molto minute (3-4 mm); quindi si batte e si liscia con frattazzo di ferro per far uscire lacqua. A stagionatura avvenuta si procederà alleliminazione della carbonatazione mediante lavaggio ed alla finitura mediante oliatura e ceratura.
PAVIMENTO IN SEMINATO (TERRAZZO ALLA VENEZIANA) SU CALCE
il terrazzo alla veneziana classico si realizza con la semina di granulati di marmo aventi diametro e colori variabili (ma sempre piuttosto visibili) su un letto di malta che giace su un sottofondo costituito da cocciopesto impastato con calce.
Accuratissima deve essere la stagionatura: si presta a rivestire enormi superfici senza giunzioni. Importantissima è la sensibilità compositiva delloperatore. Possibilità ornamentali seminando allinterno dei contorni del disegno (scaglie lapidee piantate)
PAVIMENTO IN SEMINATO SU CEMENTO
detto anche veneziana moderna. Il cemento sostituisce la calce come elemento legante. Non permette il rivestimento di grandi superfici senza giunti: per contro lesecuzione è più rapida. Eventuali ornati in tessere o scaglie di marmo devono essere preparati fuori opera (su carta o su rete in fibra) o anche in opera ma occorre che induriscano prima del getto di riempimento.
PAVIMENTO IN GETTO DI GRANIGLIA ALLA GENOVESE IN CEMENTO
è costituito da un impasto di granulato di marmo e legante (cemento bianco colorato con ossidi metallici e terre) preparato fuori opera, gettato, livellato e levigato. Lavora a più bassi spessori dei seminati in calce, pertanto la granulometria del marmo ha minor diametro (impasto molto omogeneo). Esistono varianti che prevedono una semina supplementare di scaglie più grosse a getto ormai disteso.
Sono spesso presenti ornati realizzati in cubetti di marmo: dopo la posa dei decori si riempie con limpasto di graniglia.
PAVIMENTO A MOSAICO DI CUBETTI DI MARMO
i cubetti tessere di marmo sono posati sul legante in modo da seguire i disegni stabiliti. I giunti tra le tessere vengono stuccati.
Si distinguono due metodi esecutivi: diretto ed indiretto o a rovesciatura. Nel metodo diretto si copre a lotti successivi il sottofondo con uno strato di legante in cui si affondano, ad una ad una, le tessere. E un metodo che determina una fresca irregolarità dellopera: prevede, però, lunghissimi tempi di impegno del cantiere per la posa. Nel metodo indiretto sullo strato di legante si posa, a sezioni, un mosaico precedentemente incollato, alla rovescia sulla carta. Si determina così una grande precisione dellopera; allettato su cemento riduce notevolmente i tempi di posa.
PAVIMENTO ALLA PALLADIANA IN MARMO
è il naturale discendente dellopus incertum di fattura romana: è costituito da lastre di
marmo a poligoni irregolari, ricavate da blocchi segati, posate sul legante (pastina di sabbia e cemento coperta di spolvero in cemento bianco spesso colorato con ossidi o terre) con fughe e giunti stuccati. Si distinguono diverse varianti a seconda della diagonale massima della lastra e del tipo di costa che può essere rotta a martello ( irregolare) o tranciata (regolare). Tipico pavimento degli anni 50 e 60 del Novecento eseguito con gli scarti di lavorazione del marmo.
Rivestimenti musivi
RIVESTIMENTO A TRENCADIS AD OPUS INCERTUM
è una tecnica di rivestimento, importata dalla decorazione modernista catalana, che consiste nel comporre su uno strato di malta frammenti irregolari, prevalentemente poligonali (tre, quattro, cinque lati) di terrecotte decorate ed invetriate o di paste vetrose. Si può procedere stendendo un rinzaffo fresco su cui vengono allettati gli elementi poligonali con boiacca di cemento oppure lavorando su supporto asciutto su cui si stende colla per piastrelle. Non è raro (si vedano le facciate degli anni 50 e inizio 70 dei palazzi multipiano torinesi) linserimento di ornati geometrici e/o stilizzati sui frontalini dei balconi o nelle parti comuni (ingressi, androni, passi carrai).
RIVESTIMENTO IN TESSERE DI PASTE VETROSE
ci si riferisce allimpiego del cosiddetto mosaico industriale costituito da fogli di lato cm 30 circa in cui sono disposte ortogonalmente tessere in pasta vetrosa di 2 per 2 centimetri ciascuna. La posa poteva essere a rovesciatura con tessere incollate a fogli cartacei o, in epoche più recenti, al dritto con tessere montate su rete in fiberglass. Molto diffusi, nel secondo dopoguerra, rivestimenti costituiti da tessere in grés, in porcellanite, candiolite ed altre mescole.
RIVESTIMENTO IN SMALTI VENEZIANI DECORATIVI E FIGURATIVI
è il capitolo a più stretto contatto con la composizione artistica. Ci si riferisce al mosaico parietale che prevede limpiego degli smalti veneziani, paste di vetro opaco prodotto in fornace con metodi assolutamente artigianali, in migliaia di tinte. Tagliato con la martellina ed il tagliolo montato sul ceppo, si compone in modo esclusivamente manuale, per ornati e figurazioni anche di estrema complessità e, a volte, di notevole capacità espressiva.
Decorazioni su materiali diversi
Decorazione su vetro
DECORAZIONE A CALDO
il più importante tipo di decorazione su vetro è associata alla cottura in forno di smalti e grisaglie, a temperature comprese tra i 600° e gli 800° C, temperature in cui i pigmenti colorati entrano a far parte della massa vitrea, garantendo durata pressoché illimitata della colorazione. Richiedendo temperature diverse per la cottura dei diversi pigmenti (che sono stesi uniformemente sulla superficie col pennello di tasso e con luso di un aggrappante molto debole, come laceto) si procede con più passaggi nel forno a seconda delle colorazioni desiderate. Dal medioevo la lavorazione è rimasta sostanzialmente la stessa, anche se con il tempo è aumentata la gamma cromatica grazie allintroduzione di nuovi colori, quali il giallo argento (1300 circa) e molti nuovi smalti dal XVI al XIX secolo.
DECORAZIONE A FREDDO
Di minore importanza la pittura a freddo che, a causa della limitata durata nel tempo
dovuta alla ridotta resistenza meccanica e al decadimento sotto lazione della luce solare e dei raggi ultravioletti, era in genere utilizzata per oggetti e piccoli quadri. Attualmente, grazie allintroduzione delle resine epossidiche e alluso dei vetri stratificati, ha trovato nuove applicazioni.
ALTRE DECORAZIONI SU VETRO: SABBIATURA, ACIDATURA E SERIGRAFIA
Altre decorazioni del vetro sono la sabbiatura e lacidatura, che agiscono incidendo più o meno profondamente la superficie del vetro e rendendo la superficie vitrea opaca, e che applicate con mascherature successive creano interessanti risultati anche sugli specchi.
Comunemente utilizzata industrialmente la serigrafia, che ha però minore frequenza in ambito artistico e artigianale.
Decorazione insegne
Si tratta di insegne commerciali realizzate con tecniche decorative manuali, dove forma, decori e composizione grafica convivono nella realizzazione di pezzi di particolare valore decorativo. Secondo levoluzione delle tipologie tradizionali più in uso a cavallo del 900, si possono distinguere 3 tipologie.
DECORAZIONE DI INSEGNE SU PLANCIA IN METALLO
sul supporto, preventivamente trattato, viene trasferito il disegno, solitamente con la tecnica dello spolvero. La decorazione è realizzata manualmente con idonei smalti da esterno: le scritte, semplicemente ombreggiate o a effetto tridimensionale (tramite decorazione degli spessori e di colpi di luce, sfumature e riflessi) sono rifinite con fregi decorativi, filetti e bordi. Possono essere inserite eventuali composizioni pittoriche di richiamo alloggetto del commercio. Come finitura di protezione si utilizza una ulteriore mano di vernice trasparente solitamente opaca.
DECORAZIONE DI INSEGNE SU VETRO
tutta la lavorazione avviene al contrario, così linsegna è retrodipinta con smalto su vetro di sicurezza preventivamente sgrassato e la decorazione parte dagli elementi di primo piano per finire con i fondi. Come per le insegne su ferro, gli effetti decorativi delle scritte in rilievo possono presentare sfumature a effetto impastato e a tratteggio. La decorazione può essere impreziosita con linserimento di altri materiali, quali bronzine, foglie doro zecchino e inclusioni in stagnola. La lavorazione con oro zecchino prevede la realizzazione di lettere tradizionali o effetto finta incavatura dove la tridimensionalità della lettera è creata dal contrasto lucido/opaco delloro.
Se non inserite in un portinsegna di devanture le insegne su vetro vengono incorniciate e poste in opera con un semplice profilo in ferro.
DECORAZIONE DI INSEGNE SU MURO
Linsegna, realizzata secondo i parametri di composizione decorativa e tecnica di decorazione analoghi alla decorazione su ferro, è riprodotta direttamente sullintonaco delledificio con pigmenti idonei alla decorazione murale in esterno.
Decorazione su ceramica
Finitura decorativa realizzata su terrecotte, gres, porcellane e ceramiche smaltate dai decoratori di ceramica, è nota come piccolo fuoco o terzo fuoco perché deriva dalla terza cottura a basse temperature (tra 650° e 700° C) delloggetto decorato. I pigmenti utilizzati sono miscelati con un elemento fondente, allo scopo di fissare il colore anche alle basse temperature e sono stesi sulla superficie da decorare a pennello o a spruzzo. Attualmente sono disponibili anche colori ceramici a freddo per la decorazione su ceramica.
Doratura
La doratura, decorazione di origine medievale, è un processo che prevede lapposizione di un sottilissimo strato di oro, (a volte sostituito con particolari leghe, argento o rame) su diversi materiali e con diverse tecniche, tra cui le più diffuse sono dette a guazzo e a missione.
La doratura a guazzo viene utilizzata prevalentemente per applicare loro zecchino su un fondo appositamente preparato tramite lapplicazione di una miscela applicata a caldo di gesso di Bologna e colla di origine naturale, secondo il procedimento detto di intonacatura. Sul fondo perfettamente levigato viene poi passato il bolo, una terra argillosa colorata mista a colla di pesce che serve per incollare la foglia doro e, ad asciugatura avvenuta, loro viene imbrunito con lo sfregamento di una pietra dagata.
Nella doratura a missione, tecnica usata prevalentemente nel XVIII secolo per impreziosire piccole parti di dipinti, la foglia viene incollata con una missione composta da olio di lino, resina e pigmenti e attualmente si utilizzano anche collanti sintetici.
Decorazione su tessuto e su altri supporti
Larte di dipingere i tessuti ha origini molto antiche e le migliori testimonianze provengono dalle stupende sete orientali e dalle stoffe color porpora dei Fenici.
Molte delle tecniche antiche sono utilizzate ancora oggi: le più diffuse sono il Batik e il Serti e sono applicate soprattutto su tessuti di seta, cotone e lino tesi su un telaio.
Il batik ha origine in Asia nei primi decenni dopo Cristo e allinizio del Novecento i pittori francesi hanno reso famosa questa tecnica anche in Europa.
Il termine batik significa dipingere con la cera. Il batik è infatti una tecnica di decorazione del tessuto che utilizza un sistema in negativo, applicando della cera fusa solo nelle parti di tessuto che non si vogliono decorare. Una volta eliminata la cera, le parti coperte da questa contrasteranno con le parti colorate dalla tintura, formando così la decorazione.
La tecnica decorativa del serti prevede due fasi di lavorazione: nella prima si tracciano disegni a forma chiusa e il tracciato è poi ripassato con un fluido che, penetrando nel tessuto, evita lespansione del colore oltre i margini precedentemente delineati. I fluidi più utilizzati sono la gutta e la cera, che possono essere trasparenti o colorati, e vengono applicati a pennello o con un erogatore a beccuccio. La seconda fase prevede la colorazione degli spazi precedentemente demarcati.
Anticamente per dipingere le stoffe erano usati colori naturali, prodotti con essenze vegetali o animali; attualmente si utilizzano anche colori a base dacqua, in polvere da diluire, o pastelli oleosi che hanno caratteristiche simili ai pastelli di cera.
Lavorazioni e decorazioni innovative
TADELAKT
tecnica di intonacatura di origine marocchina che permette di realizzare finiture uniche e di grande prestigio. Si ottiene attraverso lutilizzo di una speciale mescola di calce, polvere di marmo e pigmenti, applicata come intonaco e successivamente lisciata e lucidata con lagata. La superficie così lavorata risulta leggermente ondulata e brillante. In passato la diffusione di questa tecnica in area piemontese era molto limitata, ma attualmente sta assumendo unimportanza crescente nonostante il costo piuttosto elevato, perché si tratta di una tecnica molto elaborata e di difficile esecuzione.
AEROGRAFIA
tecnica decorativa artistica non convenzionale sviluppatasi alla fine dellOttocento ma con radici molto più remote, considerando che già nellantichità si usava spruzzare il colore sugli oggetti utilizzando cannucce. Per dipingere si utilizza laerografo, strumento di precisione ideato dallinglese Charles Burdick (1893) composto da una penna che, collegata ad un piccolo compressore daria, permette di eseguire tracce di colore molto nebulizzato e preciso.
Nellesecuzione di unillustrazione possono essere utilizzati colori di vario tipo, in funzione del supporto su cui sarà realizzata la decorazione (vetro, metallo, legno, plastica, intonaco) e allaerografo si possono affiancare altri strumenti, quali pennellini di varie misure per piccoli segni o ritocchi, mascherine per ottenere dei contorni netti di una figura, o pastelli, matite pennini, gomme e altri attrezzi per produrre particolari effetti decorativi.
PAVIMENTAZIONE IN GRANULATO DI MARMO E RESINE
E costituita da un impasto di granulati di marmi (di diametro medio-piccolo rispetto a quelli impiegati per i seminati tradiizionali) con resine bi-componenti, epossidiche o metacriliche. Preparato fuori opera, disteso in basso spessore ( 1 cm. circa) su sottoofondi molto planari, levigato come tutte le altre pavimentazioni monolitiche.
A causa del bassissimo ritiro si può evitare la posa di giunti.