Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 16 del 17 / 04 / 2008

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008, n. 39-8601

Giudizio positivo di compatibilita’ ambientale ai sensi dell’art. 12 l.r. 40/1998 in merito al progetto “Alluvione ottobre 2000. Lavori di completamento ordinanza 3090 danni alluvionali fiume Po e ripristino infrastrutture pubbliche”, localizzato nel Comune di Crissolo (CN), presentato dal Comune di Crissolo.

A relazione degli Assessori Sibille, De Ruggiero:

In data 20 dicembre 2007 il proponente geom. Marco Bovero, nella sua qualità di Responsabile del Servizio U.T.C. del Comune di Crissolo, ha presentato all’Organo tecnico dell’autorità competente domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’articolo 12, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40, relativamente al progetto: “Alluvione Ottobre 2000 - Lavori di completamento Ordinanza 3090 danni alluvionali fiume Po e ripristino infrastrutture pubbliche”, localizzato in Comune di Crissolo (CN), allegando la documentazione prevista dal medesimo comma.

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 12, comma 2, lettera a), alla pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano “La Stampa” del 20 dicembre 2007, ed agli ulteriori adempimenti prescritti dall’articolo 12, determinando così l’avvio del procedimento.

Il nucleo centrale dell’Organo Tecnico regionale, individuato con DGR n. 21-27037 del 12 aprile 1999, come previsto dall’art 7 comma 3 della l.r. 40/1998 e specificato nella DGR citata e s.m.i., verificate la natura dell’opera, ha individuato la direzione Opere pubbliche, difesa del suolo, economia montana e foreste quale struttura regionale responsabile del procedimento in oggetto e le strutture regionali interessate all’istruttoria, in relazione alle componenti ambientali interessate ed alle specifiche competenze significative per l’approccio integrato all’istruttoria.

L’intervento, che consiste nella realizzazione della riprofilatura Fiume Po con difese spondali, realizzazione di briglie, rifacimento ponte stradale denominato Villaggio Miravalle, intercettamento acque di versante in località Seggiovia, è finalizzato alla difesa dell’abitato di Crissolo (CN); l’opera è inserita entro l’area protetta “Sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po - tratto Cuneese” in area di salvaguardia paesaggistico-ambientale ai sensi del D. Lgs. 42/2002 e s.m.i..

Il progetto è stato sottoposto a Fase di verifica della procedura di VIA conclusasi con Determinazione n. 2052 del 02/11/2006 della Direzione Opere Pubbliche - Settore Decentrato OO. PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo - prevedendo l’esclusione del progetto dalla Fase di Valutazione subordinatamente al rispetto di una serie di condizioni. Tuttavia, l’impossibilità di ottemperare ad una delle condizioni per l’esclusione della fase di valutazione, riportata nella citata determinazione, ha reso necessaria la presentazione della domanda di pronuncia di compatibilità ambientale in oggetto.

L’organo tecnico dell’autorità competente ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 3 del 17/01/2008, e del conseguente avvio del procedimento inerente la Fase di valutazione della procedura di VIA, individuando il relativo responsabile.

Il progetto è localizzato nell’area naturale protetta Parco del Po e consiste nella realizzazione di muretti d’argine sul Fiume Po in un tratto canalizzato (intervento 1), riprofilatura Fiume Po con difese spondali (intervento 2) e realizzazione di difese spondali, stabilizzazione profilo longitudinale Fiume Po con la realizzazione di 7 briglie (intervento 3), rifacimento ponte stradale denominato Villaggio Miravalle (intervento 4), intercettamento acque di versante in loc. Seggiovia (intervento 5), rifacimento tratto di fognatura bianca nel concentrico (Via Provinciale) (intervento 6) , rifacimento tratto di muro in loc. Borgo (intervento 7), rifacimenti muretti strada pedonale loc. Borgo (intervento 8), sistemazione area di stoccaggio materiale inerte (discarica comunale) (intervento 9).

A seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di VIA non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico o altre informazioni ritenute utili a caratterizzare la collocazione.

Il Responsabile del procedimento, attuando quanto previsto dagli articoli 12 e 13 della l.r. 40/19998, ha avviato la Conferenza di Servizi con i soggetti territoriali e istituzionali di cui all’art. 9 della legge citata, tra i quali i soggetti titolari della funzione di rilascio di autorizzazioni, definendo il cronoprogramma per l’espressione del giudizio di compatibilità e, a valle di questo in caso positivo, per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera.

In data 22 gennaio 2008 si è svolta la prima riunione della Conferenza di Servizi, e successivamente in data 05.02.2008 la Conferenza di Servizi si è riunita ed ha eseguito il sopralluogo sull’area. Il proponente ed i progettisti sono stati invitati a partecipare alla riunioni delle Conferenze di Servizi, nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito ai lavori previsti in progetto.

Ai fini del completamento dell’istruttoria il proponente nel corso della Conferenza dei Servizi del 22/01/2008 ha fornito ed anticipato integrazioni ed approfondimenti progettuali da apportare al progetto esecutivo dell’intervento in oggetto ed in particolare l’elaborato grafico del nuovo ponte di attraversamento del fiume Po.

In data 05/03/2008 si è tenuta la Conferenza di Servizi conclusiva e sono state esaminate le integrazioni progettuali trasmesse dal Comune di Crissolo con nota prot. n. 270 del 05/02/2008. I partecipanti alla conferenza hanno preso atto in particolare della nuova proposta progettuale del ponte e dei materiali utilizzati per la realizzazione del nuovo manufatto.

In conclusione, alla luce di quanto emerso dagli approfondimenti condotti dall’organo tecnico con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA, dalle risultanze delle conferenze di servizi, e tenuto conto che a seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di VIA e che la Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Settore Gestione Beni Ambientali ha fatto pervenire il proprio parere prot. n. 2964/08.24 del 22/01/2008, si ritiene che per la realizzazione dell’intervento in oggetto, sussistano i presupposti per un giudizio di compatibilità ambientale favorevole da parte della Giunta Regionale, per le seguenti significative motivazioni:

* la realizzazione delle opere proposte comporterà un miglioramento dell’assetto idrogeologico ed idraulico del corso d’acqua nei tratti oggetto degli interventi con miglioramento della sicurezza;

* gli interventi non risultano interferire con l’area di salvaguardia di sorgenti o pozzi ad uso idropotabile;

* gli interventi previsti sono da considerarsi compatibili con gli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale e di tutela della fauna selvatica;

* gli interventi proposti non appaiono tali da recare pregiudizio alle caratteristiche paesaggistiche della località di intervento;

* a tutela della fauna ittica lo Studio di Impatto Ambientale prevede di concentrare i lavori in alveo nel periodo settembre-ottobre, di garantire il deflusso delle acque attraverso la realizzazione di savanelle provvisionali, di ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua, di provvedere al recupero della stessa nei tratti di fiume interessato dagli interventi. Al termine dei lavori è inoltre previsto di realizzare delle buche e di posizionare dei massi nell’alveo bagnato con disposizione irregolare allo scopo di movimentare il fondo dell’alveo e di creare nuove zone di rifugio particolarmente privilegiate per la riproduzione dei pesci.

Nel provvedimento che reca il giudizio di compatibilità ambientale, necessariamente comprensivo delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche, sono ricomprese le seguenti autorizzazioni e concessioni:

* parere ai sensi della L.R. 28/1990 vincolo in area protetta prot. n. 742 del 27/02/2008 del Parco del Po tratto Cuneese;

* vincolo idrogeologico - L.R.45/89 parere prot. n. 790 pos. IV 1/5 del 17/01/2008 del Corpo Forestale dello Stato;

* vincolo paesaggistico D. Lgs. 42/2004 parere prot. n. 2964/08.24 del 22/01/2008 del Settore Gestione Beni ambientali;

* autorizzazione idraulica ai sensi del R. D. n. 532/1904 prot. n. 17067/14/06 del 07/03/2008 del Settore Decentrato OO. PP. di Cuneo;

* parere ai sensi l.r.18/1984 relativamente alle opere igienico sanitarie prot. n. 17068/14/06 del Settore Decentrato OO. PP. di Cuneo;

* nulla-osta Provincia Cuneo prot. n. 2351 del 10/03/2008 ai sensi del D.Lgs.285/1992 e regolamento attuativo D.P.R. 495/1992 e s.m.i. in relazione all’occupazione di strade provinciali.

Tuttavia per mitigare ulteriormente gli impatti sulle componenti ambientali, rispetto alle misure già previste dal proponente, in corso d’opera e per ottimizzare la sistemazione finale, emerge l’esigenza di definire le seguenti specifiche prescrizioni da recepire nella redazione del progetto esecutivo e nella fase di realizzazione delle opere:

ASPETTI IDRAULICI

* relativamente all’intervento n. 4, rifacimento ponte stradale denominato Villaggio Miravalle, dovrà essere previsto, compatibilmente con le quote di raccordo delle strade adiacenti, un innalzamento dell’impalcato del ponte, al fine di avere un incremento dell’altezza libera tra il fondo alveo e l’intradosso del ponte. Inoltre al fine di evitare fenomeni di scalzamento delle spalle del ponte dovrà essere valutato un ulteriore approfondimento delle relative fondazioni;

* eventuale materiale movimentato in alveo dovrà essere usato esclusivamente per la colmatura di depressioni di alveo e/o di sponda evitando asportazioni dall’alveo medesimo;

* durante la realizzazione dei lavori non dovrà essere causata turbativa al buon regime idraulico del corso d’acqua.

ASPETTI PAESAGGISTICI AMBIENTALI

* Le caratteristiche del materiale lapideo impiegato per le parti a vista delle opere d’arte siano coerenti per cromatismo e tipologia a quelle delle pietre presenti nei luoghi di intervento;

* gli interventi di ingegneria naturalistica che prevedono l’impiego di materiale vivo devono godere di un piano di manutenzione ordinario e straordinario sino alla loro piena affermazione e comunque per un periodo di durata non inferiore alla validità della presente autorizzazione paesaggistica;

* dovranno essere ottemperate le misure di mitigazione ambientale contenute nello Studio di Impatto Ambientale (Allegato I);

* al fine di consentire un più rapido recupero dell’area di deposito del materiale si suggerisce, quale integrazione degli esemplari arborei previsti dal progetto, la messa a dimora di macchie di arbusti autoctoni di specie compatibili con la fascia altitudinale interessata e con le condizioni ecologiche dell’area.

ASPETTI DI SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA

* Nessun tipo di materiale provenienti da scavi o demolizioni dovrà essere scaricato nell’alveo attivo del F. Po;

* il materiale delle strutture da demolire (ponte Miravalle, tratti di muro in cemento, asfalto proveniente dagli scavi stradali) dovrà essere condotto in discarica autorizzata;

* il materiale di scavo disponibile e di buona qualità dovrà essere utilizzato per la realizzazione delle soglie e delle scogliere; il restante materiale in esubero dovrà essere conferito in discarica;

* il riporto della scarpata dell’area stoccaggio dovrà essere realizzato per strati successivi di 70-80 cm, costipati e livellati con cura; le operazioni di rimodellamento dovranno essere effettuate a partire dal basso, realizzando i gradoni intermedi e mantenendo l’attuale distanza dal corso d’acqua senza allargarsi ulteriormente sul lato di valle; alla base dei due gradoncini (che dovranno avere una leggera contropendenza) si dovrà prevedere una cunetta composta da elementi disposti ad embrice, oppure in lamiera ondulata o cl), con scarico laterale al di fuori del corpo del rilevato;

* le piste di accesso dovranno essere ripristinate a fine lavori; per l’esecuzione delle altre opere previste in progetto dovrà essere utilizzata la viabilità già presente;

* i muri in cls da realizzare ex novo nell’ambito dell’intervento 8 dovranno essere dotati di barbacani ad interasse di 2 m e cunetta alla base, per raccogliere le acque superficiali e ridurre la spinta del versante di monte, che risulta molto acclive;

* la scarpata del piazzale della seggiovia dovrà essere sistemata con la posa di geojuta e inerbita a mezzo idrosemina entro 1 mese dall’esecuzione dei lavori, per ridurre il rischio di erosione;

* la scarpata dell’area di stoccaggio materiali dovrà essere sistemata con la posa di uno strato di geojuta, prontamente seminata (idrosemina potenziata) e completata con un impianto di specie arboree idonee al sito (es. faggio, salicone, maggiociondolo, frassino), disposti a piccoli gruppi, con una distanza di 4-5 m tra i gruppi.

CANTIERIZZAZIONE

* Poiché gli interventi in progetto interessano il fiume Po, durante la fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;

* prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente. In base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Cuneo e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del proponente;

* al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di massi e di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

* il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

* per quanto riguarda gli interventi di recupero ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto. le opere a verde (inerbimenti, messa a dimora di alberi e arbusti) dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi nel primo triennio successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ricostituite;

* al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti;

* si richiede di predisporre in fase di progettazione esecutiva un dettagliato cronoprogramma dei lavori, con riferimento alla dislocazione delle varie zone oggetto di intervento e agli orari di lavoro da adottarsi nei vari periodi dell’anno al fine di evitare la sovrapposizione dei lavori di cantiere con i periodi di maggiore fruibilità turistica della valle e con gli orari di maggior traffico.

* tutti gli scavi che interessano la carreggiata stradale ad una distanza inferiore a m 1,00 dall’attuale striscia bianca di margine dovranno essere riempiti di misto cementato compattato e dovrà essere effettuato il ripristino del manto bitumato mediante la stesa di conglomerato bituminoso dello spessore minimo di cm 6;

* dovrà essere ripristinata la segnaletica orizzontale e verticale interessata dalla esecuzione dei lavori;

* l’ingombro della nuova rampa di accesso alla passerella sul fiume Po in corrispondenza della sezione n. 30 dovrà essere segnalato per mezzo di apposita segnaletica verticale secondo le prescrizioni del Codice della Strada;

* prima dell’inizio dei lavori dovrà essere formalizzata la richiesta di autorizzazione alla Provincia di Cuneo sulla base dei disegni di progetto esecutivo;

* tutti i lavori dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto di tutte le normative in fatto di sicurezza sui cantieri sollevando l’Amministrazione Provinciale di qualsiasi responsabilità inerente ai lavori.

MONITORAGGIO - MANUTENZIONI

L’inerbimento e la messa a dimora degli esemplari arborei ed arbustivi dovranno seguire le migliori tecniche per la buona riuscita dell’intervento prevedendo un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi nel primo anno successivo alla realizzazione delle stesse nel caso dei soli inerbimenti o nel primo triennio nel caso di impianto di specie arboree ed arbustive, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura vegetale e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ricostituite;

dovrà inoltre essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

Vista la direttiva 85/337/CEE e s.m.i.;

visto il d.p.r. 12.04.1996 e s.m.i.;

vista la l.r. 40/1998 e s.m.i.;

visto il R. D. 523/1904;

visto il D. Lgs. n. 42/2004;

visti i pareri pervenuti ed acquisiti agli attti della CdS;

visti i verbali delle Conferenze dei Servizi;

per tutto quanto sopra esposto e accogliendo le proposte dei relatori la Giunta, con voto unanime espresso nelle forme di legge

delibera

di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale, comprensivo delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche, in merito al progetto “Alluvione Ottobre 2000 - Lavori di completamento Ordinanza 3090 danni alluvionali fiume Po e ripristino infrastrutture pubbliche”, localizzato in Comune di Crissolo (CN), presentato dal geom. Marco Bovero, nella sua qualità di Responsabile del Servizio U.T.C. del Comune di Crissolo per le motivazioni dettagliatamente evidenziate in premessa e di seguito sintetizzate.

La realizzazione delle opere proposte comporterà un miglioramento dell’assetto idrogeologico ed idraulico del corso d’acqua nei tratti oggetto degli interventi con miglioramento della sicurezza; gli interventi previsti sono da considerarsi compatibili con gli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale e di tutela della fauna selvatica; gli stessi non appaiono tali da recare pregiudizio alle caratteristiche paesaggistiche della località di intervento.

Di condizionare l’efficacia del presente provvedimento all’osservanza di seguenti specifiche prescrizioni da recepire nella redazione del progetto esecutivo e nella fase di realizzazione delle opere come di seguito riportato:

ASPETTI IDRAULICI

* Relativamente all’intervento n. 4, rifacimento ponte stradale denominato Villaggio Miravalle, dovrà essere previsto, compatibilmente con le quote di raccordo delle strade adiacenti, un innalzamento dell’impalcato del ponte, al fine di avere un incremento dell’altezza libera tra il fondo alveo e l’intradosso del ponte. Inoltre al fine di evitare fenomeni di scalzamento delle spalle del ponte dovrà essere valutato un ulteriore approfondimento delle relative fondazioni;

* eventuale materiale movimentato in alveo dovrà essere usato esclusivamente per la colmatura di depressioni di alveo e/o di sponda evitando asportazioni dall’alveo medesimo;

* durante la realizzazione dei lavori non dovrà essere causata turbativa al buon regime idraulico del corso d’acqua.

ASPETTI PAESAGGISTICI AMBIENTALI

* Le caratteristiche del materiale lapideo impiegato per le parti a vista delle opere d’arte siano coerenti per cromatismo e tipologia a quelle delle pietre presenti nei luoghi di intervento;

* gli interventi di ingegneria naturalistica che prevedono l’impiego di materiale vivo devono godere di un piano di manutenzione ordinario e straordinario sino alla loro piena affermazione e comunque per un periodo di durata non inferiore alla validità della presente autorizzazione paesaggistica;

* dovranno essere ottemperate le misure di mitigazione ambientale contenute nello Studio di Impatto Ambientale (Allegato I);

* al fine di consentire un più rapido recupero dell’area di deposito del materiale si suggerisce, quale integrazione degli esemplari arborei previsti dal progetto, la messa a dimora di macchie di arbusti autoctoni di specie compatibili con la fascia altitudinale interessata e con le condizioni ecologiche dell’area.

ASPETTI DI SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA

* Nessun tipo di materiale provenienti da scavi o demolizioni dovrà essere scaricato nell’alveo attivo del F. Po;

* il materiale delle strutture da demolire (ponte Miravalle, tratti di muro in cemento, asfalto proveniente dagli scavi stradali) dovrà essere condotto in discarica autorizzata;

* il materiale di scavo disponibile e di buona qualità dovrà essere utilizzato per la realizzazione delle soglie e delle scogliere; il restante materiale in esubero dovrà essere conferito in discarica;

* il riporto della scarpata dell’area stoccaggio dovrà essere realizzato per strati successivi di 70-80 cm, costipati e livellati con cura; le operazioni di rimodellamento dovranno essere effettuate a partire dal basso, realizzando i gradoni intermedi e mantenendo l’attuale distanza dal corso d’acqua senza allargarsi ulteriormente sul lato di valle; alla base dei due gradoncini (che dovranno avere una leggera contropendenza) si dovrà prevedere una cunetta composta da elementi disposti ad embrice, oppure in lamiera ondulata o cl), con scarico laterale al di fuori del corpo del rilevato;

* le piste di accesso dovranno essere ripristinate a fine lavori; per l’esecuzione delle altre opere previste in progetto dovrà essere utilizzata la viabilità già presente;

* i muri in cls da realizzare ex novo nell’ambito dell’intervento 8 dovranno essere dotati di barbacani ad interasse di 2 m e cunetta alla base, per raccogliere le acque superficiali e ridurre la spinta del versante di monte, che risulta molto acclive;

* la scarpata del piazzale della Seggiovia dovrà essere sistemata con la posa di geojuta e inerbita a mezzo idrosemina entro 1 mese dall’esecuzione dei lavori, per ridurre il rischio di erosione;

* la scarpata dell’area di stoccaggio materiali dovrà essere sistemata con la posa di uno strato di geojuta, prontamente seminata (idrosemina potenziata) e completata con un impianto di specie arboree idonee al sito (es. faggio, salicone, maggiociondolo, frassino), disposti a piccoli gruppi, con una distanza di 4-5 m tra i gruppi.

CANTIERIZZAZIONE

* Poiché gli interventi in progetto interessano il fiume Po, durante la fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;

* prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente. In base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Cuneo e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del proponente;

* al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di massi e di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

* il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

* per quanto riguarda gli interventi di recupero ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto. le opere a verde (inerbimenti, messa a dimora di alberi e arbusti) dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi nel primo triennio successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ricostituite;

* al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti;

* si richiede di predisporre in fase di progettazione esecutiva un dettagliato cronoprogramma dei lavori, con riferimento alla dislocazione delle varie zone oggetto di intervento e agli orari di lavoro da adottarsi nei vari periodi dell’anno al fine di evitare la sovrapposizione dei lavori di cantiere con i periodi di maggiore fruibilità turistica della valle e con gli orari di maggior traffico;

* tutti gli scavi che interessano la carreggiata stradale ad una distanza inferiore a m 1,00 dall’attuale striscia bianca di margine dovranno essere riempiti di misto cementato compattato e dovrà essere effettuato il ripristino del manto bitumato mediante la stesa di conglomerato bituminoso dello spessore minimo di cm 6;

* dovrà essere ripristinata la segnaletica orizzontale e verticale interessata dalla esecuzione dei lavori;

* l’ingombro della nuova rampa di accesso alla passerella sul fiume Po in corrispondenza della sezione n. 30 dovrà essere segnalato per mezzo di apposita segnaletica verticale secondo le prescrizioni del Codice della Strada;

* prima dell’inizio dei lavori dovrà essere formalizzata la richiesta di autorizzazione alla Provincia di Cuneo sulla base dei disegni di progetto esecutivo;

* tutti i lavori dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto di tutte le normative in fatto di sicurezza sui cantieri sollevando l’Amministrazione Provinciale di qualsiasi responsabilità inerente ai lavori.

MONITORAGGIO - MANUTENZIONI

L’inerbimento e la messa a dimora degli esemplari arborei ed arbustivi dovranno seguire le migliori tecniche per la buona riuscita dell’intervento prevedendo un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi nel primo anno successivo alla realizzazione delle stesse nel caso dei soli inerbimenti o nel primo triennio nel caso di impianto di specie arboree ed arbustive, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura vegetale e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ricostituite;

dovrà inoltre essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

- di dare atto che, ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998,il presente provvedimento ricomprende le seguenti autorizzazioni e concessioni rese, nelle forme e nei modi stabiliti dalla legge, all’interno della conferenza di servizi dalle autorità competenti alla loro emanazione:

* Autorizzazione ex d.lgs 42/04.

Ai sensi dell’art. 10, comma 4 della L.R. 20/89 l’autorizzazione vale per un periodo di 5 anni, trascorso il quale l’esecuzione dei lavori progettati e non ancora eseguiti dovrà essere sottoposta a nuova autorizzazione.

L’autorizzazione è rilasciata dalla Regione ai sensi dell’art. 159 del Dlgs 42/2004, solo sotto il profilo dell’inserimento paesistico ambientale dell’intervento proposto, senza altre verifiche di legittimità e non costituisce accertamento di conformità alle disposizioni urbanistiche ed edilizie vigenti nel Comune.

Compete all’Autorità Comunale garantire il rispetto dell’intervento con gli strumenti di pianificazione territoriale e con le disposizioni urbanistiche ed edilizie vigenti nel Comune ed accertare, nel caso in cui sull’area oggetto dell’intervento siano state rilasciate precedenti autorizzazioni (regionali, comunali, attraverso la sub-delega), che gli interventi siano stati realizzati correttamente, procedendo in caso contrario agli adempimenti richiesti dall’articolo 16 (vigilanza e sanzioni) della legge regioanale 3 aprile 1989 , n. 20.

* Autorizzazione ai sensi del R.D. 523/1904.

L’autorizzazione è accordata ai soli fini idraulici.

I lavori e le opere dovranno essere realizzati nel rispetto del progetto approvato e nessuna variazione potrà essere introdotta senza la preventiva autorizzazione da parte del Settore Decentrato OO.PP e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo;

Il committente dei lavori dovrà comunicare al Settore Decentrato OO.PP e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo, a mezzo di lettera raccomandata, l’inizio e l’ultimazione dei lavori, al fine di consentire eventuali accertamenti tesi a verificare la rispondenza fra quanto previsto e quanto realizzato, nonchè il nominativo del tecnico incaricato della direzione dei lavori e ad avvenuta ultimazione dovrà altresì inviare dichiarazione del Direttore dei lavori attestante che i lavori sono stati eseguiti conformemente al progetto approvato;

* Parere ai sensi della L.R. n. 45 del 1989.

I lavori dovranno essere completati entro 48 mesi dalla data di autorizzazione. Si deroga da quanto previsto dagli art. 8 e 9 della L.R. n. 45 del 1989 in quanto trattasi di opera di interesse pubblico realizzata con concorso finanziario pubblico. È fatta salva la possibilità di dettare ulteriori prescrizioni qualora se ne’accertasse la necessità.

Le autorizzazioni e gli atti di assenso sopra indicati sono rilasciati facendo salvi ed impregiudicati eventuali diritti di terzi.

- di dare atto, altresì, ai sensi dell’art. 13 della l.r. 40/1998 che per quanto attiene le autorizzazioni residue, in particolare per quanto riguarda l’eventuale occupazione del sedime demaniale per la realizzazione delle opere, dovrà essere acquisito il provvedimento concessorio al fine della regolarizzazione amministrativa e fiscale dell’occupazione delle aree demaniali in questione;

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12, comma 9 della l.r. 40/1998;

- di stabilire altresì che il proponente comunichi all’ARPA competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo;

- di dare atto che ARPA provvederà, ai sensi dell’articolo 8 comma 2 l.r. 40/1998, ad assicurare il controllo delle condizioni previste per la realizzazione.

Copia della presente deliberazione sarà inviata al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso l’Ufficio di deposito dell’Autorità competente.

Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 14, del DPGR n. 8/R/2002 e dell’art. 12 comma 8 della l.r. 40/1998.

(omissis)