Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 16 del 17 / 04 / 2008

Codice DA1409
D.D. 18 gennaio 2008, n. 86

LR n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto lavori di sistemazione idrogeologica dei torrenti Cairasca e Diveria in comune di Varzo (VB), presentanto dal Comune di Varzo (VB). Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della LR n. 40/1998.

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto dei lavori di “sistemazione idrogeologica dei torrenti Cairasca e Diveria” in comune di Varzo (VB), presentato dal Comune di Varzo (VB), con sede in Varzo in Piazza Agnesetta n. 1, sia escluso dalla Fase di Valutazione di cui all’art. 12 della LR 40/1998 per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento, di seguito così elencate:

* la pavimentazione in progetto dovrà essere realizzata con massi di grandi dimensioni, utilizzando anche i massi reperibili in alveo, creando il previsto effetto di dissipazione in modo naturale e valutando di limitare l’utilizzo dei massi disposti a quinconce, privilegiando l’utilizzo dei massi squadrati da cava nei tratti dove sono evidenti le tracce di erosione e scalzamento delle fondamenta delle opere in alveo;

* dovrà essere limitato l’utilizzo del geotessile al di sotto dei massi sporgenti;

* dovranno essere mantenuti i massi ciclopici presenti in alveo e pertanto dovranno essere dettagliate le nuove sezioni trasversali di progetto, con l’indicazione dei volumi di scavo e riporto;

* dovrà essere effettuata una valutazione del comportamento idraulico del torrente Cairasca anche alla confluenza con il torrente Diveria, a valle dell’attraversamento della ferrovia valutando di regolarizzare il profilo d’alveo considerando gli effetti della possibile interazione dei due corsi d’acqua;

* si dovrà prevedere di consolidare e proteggere la base della sponda sinistra nel tratto tra il masso ciclopico presente nella sez. 6 e il muro esistente, in modo tale da raccordare al meglio la stessa alle difese esistenti;

* dovranno essere verificate e correttamente dimensionate le previste chiodature;

* dovrà essere, per quanto possibile, mantenuta una continuità d’alveo nel tratto previsto degli interventi, nell’ambito dei tratti AC, BC, CD e DE, prevedendo di limitare i salti di fondo a valori non superiori a 30 cm. Inoltre in corrispondenza delle briglie esistenti si dovranno predisporre i massi in maniera tale da garantire la continuità ecologico-funzionale del corso d’acqua;

* la continuità ecologica del corso d’acqua dovrà essere valutata anche con gli scenari futuri riguardanti il “Protocollo d’intesa per la realizzazione di una sperimentazione di rilasci delle opere di presa di servizio degli impianti di Goglio-Agaro, Goglio-Devero, Verampio, Varzo Cairasca, Varzo Diveria, Crevola-Diveria”, già approvato dalla Provincia del VCO, in virtù del quale è prevedibile in tempi brevi la presenza di un apprezzabile quantitativo d’acqua (da 142 l/s a 285 l/s in sei anni) nel torrente per buona parte dell’anno, per effetto del rilascio del DMV;

* poiché gli interventi in progetto interessano l’alveo del torrente Cairasca alla confluenza con il torrente Diveria, in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessano le acque e/o il suolo;

* al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni dei corsi d’acqua;

* prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia del Verbano Cusio Ossola, le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente e dovranno essere realizzate idonee opere provvisionali per impedire l’accesso della fauna ittica all’area interessata dai lavori e in base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del proponente.

* al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di “banalizzazione” dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

* la gestione della fase di cantiere dovrà essere effettuata in modo tale da evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

* sul sito d’intervento non dovrà essere effettuato alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

* dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidimento della acque in fase di cantiere, soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare ogni possibilità di inquinamento delle acque, prevedendo l’ultilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo;

* il contatto tra l’acqua e le colate di calcestruzzo dovrà essere evitato per almeno 48 ore con temperatura atmosferica sopra lo 0 e per almeno 72 ore se è sotto lo 0, poiché il cemento liquido è alcalino e fortemente tossico per gli organismi acquatici. Le zone di lavoro devono essere isolate dall’alveo ed è necessario monitorare frequentemente il PH a valle degli interventi, intervenendo se cambia di più di una unità o se esce dal range di 6-9 unità;

* I progetti definitivo ed esecutivo dovranno sviluppare la progettazione degli interventi di ripristino ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Le opere a verde eventualmente necessarie dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo alla realizzazione delle stesse;

* al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione si accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità;

* nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, dovrà essere effettuata a non meno di 30 m dall’alveo e si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

* per limitare il più possibile l’impatto sulla componente Rumore, si consiglia di valutare in fase di progetto esecutivo le tecnologie che consentono le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi e tutti i macchinari di servizio dovranno essere a norma CE e soggetti a manutenzione ordinaria regolare e straordinaria in caso di necessità e dovrà essere presentata istanza di autorizzazione in deroga qualora l’attività di cantiere dovesse costituire impatto sul clima acustico superiore a 70 dB;

* i lavori in alveo dovranno essere effettuati nei periodi di asciutta o di magra del corso d’acqua;

* si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente sia comunicato le date di inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali, nella fase realizzativa dell’opera, così come previsto dalla normativa vigente.

* si ritiene inoltre opportuno che venga trasmesso all’ARPA Piemonte, Dipartimento del VCO, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, e integrate da quelle contenute nella presente determinazione.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente e ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della LR 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di Deposito Progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale ai sensi dell’articolo 61 dello Statuto.

Il Direttore regionale
Giovanni Ercole