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Bollettino Ufficiale n. 10 del 6 / 03 / 2008

Codice DA1409
D.D. 13 dicembre 2007, n. 768

LR n. 40/1998 - Fase di verifica procedura di VIA progetto lavori di “sistemazione idrogeologica del bacino asta torrente Strona - interventi sul torrente Strona loc. Cave marmo, sul rio Luzzogno loc. Pian del Pucc e Fraz. Luzzogno e sul rio Cerani in comune di Valstrona (VB)”, presentato dalla Comunita’ Montana dello Strona e Basso Toce - Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 LR 40/98.

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto dei lavori di “sistemazione idrogeologica del bacino asta Torrente Strona - interventi sul torrente Strona località Cave marmo, sul Rio Luzzogno località Pian del Pucc e Frazione Luzzogno e sul Rio Cerani in comune di Valstrona (VB)”, presentato dalla Comunità Montana dello Strona e Basso Toce con sede in Valstrona (VB) in Via Roma n. 54, sia escluso dalla Fase di Valutazione di cui all’art. 12 della LR 40/1998 per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento, di seguito così elencate:

* dovranno essere dettagliate nella redazione del progetto definitivo il tracciato delle piste di accesso in alveo per la realizzazione degli interventi ed indicate tutte quelle opere anche di carattere provvisionale legate alla cantierizzazione;

* le difese spondali previste sul Rio dei Cerani, dovranno essere raccordate il più possibile alla sponda in erosione esistente, utilizzando i blocchi presenti in alveo evitando riempimenti a tergo delle stesse, facendo riferimento alla sezione tipo di progetto n. 1;

* la prevista difesa in sponda destra sul torrente Strona in località Marmo dovrà essere ridotta nel suo sviluppo e limitata alla parte iniziale in corrispondenza del traliccio ENEL, raccordata per la parte di monte al muro d’argine esistente e per la parte di valle seguendo l’attuale orlo d’erosione limitandone i riempimenti a tergo della stessa;

* l’intervento in sponda destra sul Rio Luzzogno a valle del guado esistente, compatibilmente con le verifiche idrauliche, dovrà tener conto della palificata a protezione della sponda esistente, oltre che di un opportuno raccordo alla stessa;

* poiché gli interventi in progetto interessano l’alveo del torrente Strona e del rio Luzzogno e Rio Cerani, in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque;

* nelle successive fasi di progettazione dovrà essere approfondita l’analisi relativamente alla presenza di specie ittiche nei tratti di corso d’acqua oggetto di intervento e dovrà essere verificato che le briglie selettive in progetto non costituiscano una barriera al movimento dell’ittiofauna. A questo proposito le soglie e briglie selettive dovranno essere realizzate a raso rispetto al fondo alveo o in modo tale da non generare dislivelli superiori ai 20/30 cm. Nel caso in cui si evidenziasse la presenza di popolazioni ittiche stabili e che le briglie creassero un effetto barriera, il proponente dovrà provvedere alla progettazione e alla realizzazione di idonei accorgimenti che consentano la risalita dei pesci;

* al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del torrente Strona e del rio Luzzogno e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni dei corsi d’acqua;

* prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia del Verbano Cusio Ossola, le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente e dovranno essere realizzate idonee opere provvisionali per impedire l’accesso della fauna ittica all’area interessata dai lavori e in base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e i costi di esecuzione di tali operazioni sono a carico del proponente.

* al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di “banalizzazione” dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

* qualora risultasse la necessità di effettuare il taglio di vegetazione arborea, questo dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere;

* sul sito d’intervento non dovrà essere effettuato alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

* dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidimento della acque in fase di cantiere, soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare ogni possibilità di inquinamento delle acque, prevedendo l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo;

* il contatto tra l’acqua e le colate di calcestruzzo dovrà essere evitato per almeno 48 ore con temperatura atmosferica sopra lo 0 e per almeno 72 ore se è sotto lo 0, poiché il cemento liquido è alcalino e fortemente tossico per gli organismi acquatici. Le zone di lavoro devono essere isolate dall’alveo ed è necessario monitorare frequentemente il PH a valle degli interventi, intervenendo se cambia di più di una unità o se esce dal range di 6-9 unità;

* I progetti definitivo ed esecutivo dovranno sviluppare la progettazione degli interventi di ripristino ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Nell’ambito degli interventi di ripristino, dovranno essere previsti l’inerbimento delle scarpate di raccordo tra la testa della scogliera e il piano di campagna e la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone prevista a mitigazione dei tagli effettuati. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite;

* al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione si accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità;

* nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

* non dovranno essere utilizzate specie esotiche per il ripristino e la ricostituzione degli strati erbaceo, arboreo e arbustivo;

* per limitare il più possibile l’impatto sulla componente Rumore, si consiglia di valutare in fase di progetto esecutivo le tecnologie che consentono le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi e tutti i macchinari di servizio dovranno essere a norma CE e soggetti a manutenzione ordinaria regolare e straordinaria in caso di necessità;

* al fine di garantire il regolare deflusso delle portate, anche di piena, è necessario evitare fenomeni di sbarramento del corpo idrico mediante periodiche operazioni di pulizia lungo l’alveo (taglio delle ceppaie e della vegetazione infestante, rimozione detriti, ecc.. . Tali operazioni dovranno essere eseguite nei periodi autunno-invernali al fine di scongiurare la distribuzione dei siti di alimentazione, rifugio e nidificazione dell’avifauna e dei micromammiferi);

* si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente sia comunicato le date di inizio lavori e di collaudo, onde permettere sopralluoghi e controlli dell’attuazione delle prescrizioni ambientali, così come previsto dalla normativa vigente;

* si ritiene inoltre opportuno che venga trasmessa all’ARPA Piemonte, Dipartimento del VCO, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, e integrate da quelle contenute nella presente determinazione.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente e ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della LR 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di Deposito Progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale ai sensi dell’articolo 61 dello Statuto.

Il Direttore regionale
Giovanni Ercole