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Bollettino Ufficiale n. 04 del 24 / 01 / 2008

ANNUNCI LEGALI


Terna S.p.A. - Roma

Razionalizzazione Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Val D’Ossola Sud - Decreto di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio e stralcio del giudizio positivo di compatibilità ambientale

Ai sensi della legge 239/2004, della legge 241/90 e dell’art. 8 del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico rep. n. 239/EL-39/44/2007 del 21.12.2007, Terna S.p.A. pubblica il detto Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico rep. n. 239/EL-39/44/2007 del 21.12.2007 di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio per l’opera di che trattasi, nonché, per estratto, il giudizio positivo di compatibilità ambientale emesso dalla Regione Piemonte con Delibera della Giunta Regionale rep. n. 56-5044 del 28.12.2006.

Il Ministero dello Sviluppo Economico
Direzione generale per l’energia e le risorse minerarie

di concerto con

il Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare
Direzione generale per la difesa del suolo

Vista la legge 23 agosto 2004, n. 239, recante riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia;

Visto l’articolo 1, comma 26 della suddetta legge in base al quale la costruzione e l’esercizio degli elettrodotti facenti parte della rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica sono attività di preminente interesse statale e sono soggetti ad una autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle attività produttive di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, previa intesa con la regione o le regioni interessate, al fine di garantire la sicurezza del sistema energetico e di promuovere la concorrenza nei mercati dell’energia elettrica;

Visto il regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, recante approvazione del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 marzo 1965, n. 342, recante norme integrative della legge 6 dicembre 1962, n. 1643 e norme relative al coordinamento e all’esercizio delle attività elettriche esercitate da enti ed imprese diversi dall’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica;

Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 di attuazione della direttiva 96/92/CE, recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica;

Visti il decreto 25 giugno 1999 del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, recante determinazione della rete elettrica di trasmissione nazionale;

Visto il decreto 23 dicembre 2002 del Ministro delle attività produttive, recante ampliamento dell’ambito della rete di trasmissione nazionale di energia elettrica;

Visti i piani di sviluppo predisposti dal Gestore della rete di trasmissione nazionale, ora Terna S.p.A.;

Vista la legge quadro 22 febbraio 2001, n. 36 sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;

Visto il decreto del Presidente del consiglio dei ministri 8 luglio 2003 emanato in attuazione della citata legge n. 36/2001;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330, recante integrazioni al citato dPR 327/2001, in materia di espropriazione per la realizzazione di infrastrutture lineari energetiche;

Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349 di istituzione del Ministero dell’ambiente;

Visto il decreto del Presidente del consiglio dei ministri 10 agosto 1988, recante regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale emanato in attuazione della citata legge n. 349/1986;

Visto il decreto 18 settembre 2006 del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante regolamentazione delle modalità di versamento del contributo di cui all’articolo 1, comma 110, della legge 23 agosto 2004, n. 239;

Vista l’istanza n. TEFCTO/P2005000222 del 24 ottobre 2005, corredata da documentazione tecnica delle opere, con la quale la Terna S.p.A. - Direzione Ingegneria e Mantenimento Impianti - Sviluppo Impianti - Team Torino - Via Corso Regina Margherita, 267 - 10143 Torino (CF. 05779661007 intestato a Terna S.p.A. con sede in Roma, Via Arno, 64) ha chiesto al Ministero delle attività produttive, ora Ministero dello sviluppo economico, ed al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, ora Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’autorizzazione, avente efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, di indifferibilità e urgenza, di inamovibilità, nonché di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, alla costruzione ed all’esercizio di varianti di due elettrodotti a 132 kV, in sostituzione di quattro esistenti in semplice terna nelle province di Verbano - Cusio - Ossola e Novara;

Considerato che i suddetti interventi rientrano nell’ambito della razionalizzazione della Rete elettrica di trasmissione nazionale nella Val d’Ossola Sud e sono volti ad ottimizzare l’efficienza e la sicurezza del servizio di trasmissione dell’energia, con la sostituzione delle attuali linee ormai obsolete, ed a ridurre l’impatto ambientale della rete a 132 kV esistente mediante la riduzione delle direttrici ed il loro allontanamento dai centri abitati, nel rispetto della legislazione vigente;

Considerato che i suddetti interventi sono compresi fra quelli previsti nel “Piano di sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale 2007" redatto dalla Società Terna S.p.A.;

Considerato che il progetto in esame in particolare prevede la realizzazione di:

- un nuovo elettrodotto completamente in doppia terna per una lunghezza complessiva di circa 36 km, che ospiterà le due direttrici a 132 kV:

- “Pallanzeno - (Piedimulera - UT Tessenderlo) - Borgomanero Nord”;

- “Pallanzeno - (Omegna) - Borgomanero Nord”

- un nuovo elettrodotto prevalentemente in semplice terna per una lunghezza complessiva di circa 40 km, che ospiterà la direttrice a 132 kV:

- “Pallanzeno - (Gravellona) - Borgomanero Est”

Il tratto finale di circa 4,5 km di quest’ultimo elettrodotto prima di raggiungere “Borgomanero Est, sarà realizzato con palificazione doppia terna, in quanto è previsto che sarà tesato in comune anche un tratto della nuova linea a 132 kV ”Arona - Borgomanero Est" che proseguirà ulteriormente in semplice terna per un tratto di 2,5 km, al fine di completare il collegamento tra le stazioni elettriche di Borgomanero Est ed Arona.

Il completamento degli interventi permetterà la demolizione delle esistenti 4 direttrici costituite dai seguenti elettrodotti a 132 kV, per un totale di circa 150 km in semplice terna:

- “Pallanzeno - Borgomanero Nord”, n. 468;

- “Pallanzeno - (UT Tessenderlo) Gravellona”, n. 451 e “Gravellona - Arona”, n. 452;

- “Pallanzeno - Gravellona”, n. 435 e “Gravellona - Borgomanero Nord”, n. 436;

- “Pallanzeno - Omegna”, n. 463 e “Omegna - Borgomanero Est”, n. 474.

Considerato che i Comuni interessati sono Anzola d’Ossola, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce, Omegna, Ornavasso, Pieve Vergonte, Premosello-Chiovenda, Vogogna (in provincia di Verbano-Cusio-Ossola), Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Invorio, Miasino e Pettenasco (in provincia di Novara).

Considerato che la pubblica utilità dell’intervento discende dalla funzione cui gli elettrodotti sono stabilmente deputati, in quanto facenti parte della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale;

Considerato che gli interventi in questione risultano urgenti e indifferibili per garantire la sicurezza di esercizio della rete di trasmissione nazionale;

Considerato che, poiché ogni intervento sulle linee elettriche ne comporta necessariamente la disalimentazione ed il sovrapporsi nel tempo di una molteplicità di impreviste modifiche al tracciato è suscettibile di alterare la qualità del trasporto di energia elettrica, la Società Terna S.p.a. ha chiesto che le suddette opere siano dichiarate inamovibili;

Vista l’attestazione n. TE/P2007001020 del 25 gennaio 2007 con la quale la Società Terna S.p.a. dichiara che il valore delle opere in questione è superiore a euro 5.000.000 (cinque milioni di euro) ed allega la quietanza del versamento del contributo dovuto ai sensi del comma 110 dell’articolo 1 della legge 239/2004;

Considerato che Terna S.p.A. ha provveduto ad inviare copia della suddetta istanza e dei relativi atti tecnici, ai fini del rilascio dei consensi e dei nulla osta alla realizzazione delle opere in questione, a tutti gli Enti ed Amministrazioni individuati ai sensi dell’art. 120 del citato regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775;

Considerato che, dato l’elevato numero dei destinatari, è stata effettuata la comunicazione dell’avviso dell’avvio del procedimento agli interessati mediante affissione all’Albo Pretorio dei suddetti comuni interessati nelle province di Verbano - Cusio - Ossola e Novara, ed è stata depositata, presso le segreterie comunali, la relativa documentazione dal 27 ottobre 2005 al 26 novembre 2005;

Considerato che l’avviso dell’avvio del procedimento è stato anche pubblicato sul quotidiano “La Stampa” del 27 ottobre 2005 e sui bisettimanali “Eco Risveglio del Verbano”, “Eco Risveglio dell’Ossola” e “Il Corriere di Novara” del 26 e del 27 ottobre 2005;

Considerato che l’avviso dell’avvio del procedimento è stato pubblicato, inoltre, sul sito informatico della Regione Piemonte dal 27 ottobre 2005;

Atteso che, a seguito delle notifiche di cui sopra, sono pervenute, entro i termini di legge, numerose osservazioni;

Considerato che gli interventi di cui trattasi rientrano nelle categorie di opere da assoggettare a Valutazione di Impatto Ambientale;

Considerato che il progetto del suddetto riassetto è stato, pertanto, sottoposto, per la prescritta procedura, alla Regione Piemonte che ha espresso favorevole pronuncia di compatibilità ambientale con Delibera di Giunta Regionale n. 56 - 5044 del 28 dicembre 2006, con prescrizioni e raccomandazioni;

Considerato che a seguito della suddetta procedura di VIA sono scaturite modifiche sia tecnologiche (utilizzo di cavi interrati, palificazioni a basso impatto, ecc.) che di tracciato rispetto al progetto presentato in istanza. Il tracciato così modificato accoglie gran parte delle richieste formulate dai comuni nell’ambito della VIA regionale.

Considerato che, con nota n. 0003665 del 27 febbraio 2007, il Ministero dello sviluppo economico, ha convocato una Conferenza di servizi, ai sensi della legge 241/1990 e successive modificazioni e dell’articolo 52-quater del dPR 327/2001, nel corso della quale è stato esaminato il progetto modificato a seguito della concertazione con gli Enti locali e della citata Delibera regionale di VIA;

Visto il resoconto verbale della suddetta riunione della Conferenza di Servizi, tenutasi in data 22 marzo 2007 (Allegato 1), che forma parte integrante del presente decreto, trasmesso con nota n. 0007772 del 4 maggio 2007 a tutti i soggetti interessati;

Vista la nota, n. 0005588 del 27 marzo 2007, con la quale il Ministero dello sviluppo economico ha ribadito alla Societa Terna S.p.a. i seguenti elementi da far confluire nel progetto definitivo in accoglimento delle determinazioni della suddetta Conferenza di servizi:

- ricadute del parere n. 9281 19/19.20 del 22 marzo 2007 della Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali della Regione Piemonte;

- prolungamento dell’interramento in corrispondenza del cimitero di Agrano (Comune di Omegna), al fine di eliminare/limitare la visibilità dei sostegni portaterminali dai principali punti di vista dal lago d’Orta;

- utilizzo più esteso di sostegni a basso impatto.

Considerato che la Società Terna S.p.a. ha provveduto ad inviare, a tutti i soggetti coinvolti, copia del progetto definitivo, modificato in accoglimento delle prescrizioni imposte dalla Regione Piemonte nel corso della procedura di Valutazione di impatto ambientale e dalla suddetta Conferenza di servizi, con note n. TE/P2007007339, TE/P2007007340 e TE/P2007007342 del 6 giugno 2007 e TE/P2007013926 del 16 novembre 2007;

Considerato che si è provveduto alla pubblicazione di apposito “Avviso” delle modifiche progettuali all’Albo Pretorio dei suddetti comuni interessati nelle province di Verbano - Cusio - Ossola e Novara, ed è stata depositata, presso le segreterie comunali, la relativa documentazione;

Considerato che il suddetto avviso è stato anche pubblicato sul quotidiano “La Stampa” del 31 maggio 2007;

Considerato che l’avviso medesimo è stato pubblicato, inoltre, sul sito informatico della Regione Piemonte in data 31 maggio 2007;

Atteso che, a seguito delle notifiche di cui sopra, sono pervenute numerose osservazioni volte, per lo più, ad ottenere spostamenti del tracciato prescelto;

Considerato che, con note del 18 settembre 2007, la Terna S.p.A. ha formulato le proprie controdeduzioni in risposta alle osservazioni presentate da privati;

Considerato che la scelta del tracciato delle opere in questione è stata oggetto di un’apposita procedura di valutazione di impatto ambientale, operata dalla regione Piemonte, che si è rivelata particolarmente complessa e nel corso della quale è stato dato particolare rilievo alla tutela della salute della popolazione rispetto ai campi elettrici e magnetici e della successiva Conferenza di servizi convocata dal Ministero dello sviluppo economico;

Considerato che la Società proponente si è impegnata a rispettare tutte le prescrizioni contenute nella citata Delibera della Giunta regionale n. 56 - 5044 del 28 dicembre 2006 che sono state formulate anche alla luce delle numerose osservazioni pervenute e degli interventi proposti nell’ambito di momenti pubblici di partecipazione, da parte dei cittadini che hanno fornito utili argomentazioni, pertinenti con l’analisi sulla compatibilità ambientale dell’opera in oggetto, in merito alla tutela della salute, del paesaggio, delle aree boscate e del territorio complessivamente inteso, nonché le determinazioni della suddetta Conferenza di servizi;

Ritenuto, pertanto, di non dover rimettere in discussione il tracciato prescelto, assentito, a condizione del rispetto delle prescrizioni e delle raccomandazioni indicate nella citata Delibera, dopo espressa considerazione degli aspetti di compatibilità paesaggistica ed ambientale dell’opera con il territorio interessato e l’individuazione degli interventi di mitigazione ritenuti necessari.

Considerato che, nell’ambito del procedimento, sono stati acquisiti i pareri, gli assensi ed i nulla osta degli enti e delle amministrazioni competenti ai sensi della vigente normativa, alcuni con prescrizioni;

Considerato che i suddetti pareri, assensi e nulla osta, elencati nell’Allegato 2 e parimenti allegati, formano parte integrante del presente decreto;

Considerato che la mancata pronuncia da parte delle amministrazioni e dei soggetti convocati a partecipare alle suddette Conferenze di servizi è intesa, ai sensi dell’articolo 14 della legge 241/1990 e successive modificazioni, quale parere favorevole o nulla osta;

Visto l’"Atto di accettazione" n. TE/P2007015324 del 13 dicembre 2007, con il quale Terna S.p.A. si impegna ad ottemperare alle suddette prescrizioni nonché alle determinazioni di cui al resoconto verbale della citata Conferenza di servizi;

Vista la dichiarazione della rispondenza della progettazione delle opere di cui trattasi alla normativa vigente in materia di linee elettriche;

Vista la delibera n. 29 - 6829 del 10 settembre 2007 con la quale la Giunta Regionale del Piemonte, sentiti gli enti territorialmente interessati, ha espresso la prescritta intesa;

Considerato che la suddetta intesa è espressa anche ai fini dell’accertamento della conformità delle opere alle prescrizioni dei piani urbanistici ed edilizi;

Ritenuto, pertanto, di adottare il provvedimento di autorizzazione, essendo favorevolmente conclusa l’istruttoria del procedimento;

Visto l’articolo 6, comma 8 del citato dPR 327/2001 che prevede la possibilità, per l’Amministrazione titolare del potere espropriativo, di delegare, in tutto o in parte, l’esercizio del potere medesimo;

Vista la nota n. TE/P2005004638 del 14 dicembre 2005, con la quale Terna S.p.A. si dichiara disponibile ad accettare la delega per l’esercizio del suddetto potere espropriativo;

decreta

Articolo 1

1. E’ approvato il progetto definitivo per la realizzazione, da parte della Terna S.p.A., di varianti di due elettrodotti a 132 kV, in sostituzione di quattro esistenti in semplice terna nei Comuni di Anzola d’Ossola, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce, Omegna, Ornavasso, Pieve Vergonte, Premosello-Chiovenda, Vogogna (in provincia di Verbano-Cusio-Ossola), Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Invorio, Miasino e Pettenasco (in provincia di Novara), con le prescrizioni di cui in premessa.

2. Il predetto progetto sarà realizzato secondo i tracciati individuati negli elaborati n. DE TEAR03004 B AR 01003-01004-01005-01006 del 5 aprile 2007, contenuti nel Piano tecnico delle opere - Parte Prima n. EG TEAR03004 B AR 01001, acquisito al protocollo del Ministero in data 19 giugno 2007 con il n. 00106313.

Articolo 2

1. La società Terna S.p.A., con sede in Roma, Via Arno, 64 (omissis) è autorizzata a costruire ed esercire le suddette opere nei citati Comuni, in conformità al progetto approvato.

2. La presente autorizzazione sostituisce, anche ai fini urbanistici ed edilizi, fatti salvi gli adempimenti previsti dalle norme di sicurezza vigenti, autorizzazioni, concessioni, nulla osta e atti di assenso comunque denominati previsti dalle norme vigenti, costituendo titolo a costruire e ad esercire le citate opere in conformità al progetto approvato;

3. La presente autorizzazione ha effetto di variante urbanistica ed ha, inoltre, efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità ai sensi del dPR 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni.

4. Le opere autorizzate sono inamovibili.

5. La presente autorizzazione costituisce vincolo preordinato all’esproprio dei beni interessati ai fini della realizzazione delle suddette opere ed indicati negli allegati al progetto approvato.

6. La presente autorizzazione è trasmessa ai suddetti Comuni per il conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici comunali anche ai fini del rispetto dei limiti di esposizione ai campi magnetici.

Articolo 3

La presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle prescrizioni citate in premessa, di quelle contenute negli assensi, pareri e nulla osta allegati al presente decreto nonché delle determinazioni di cui al resoconto verbale della Conferenza dei servizi allegato.

Articolo 4

1. Tutte le opere devono essere realizzate secondo le modalità costruttive previste nel progetto approvato e in osservanza delle disposizioni delle norme vigenti in materia di elettrodotti.

2. Copia integrale del progetto esecutivo deve essere inviata, a cura di Terna S.p.A., prima dell’inizio dei lavori, alle Amministrazioni autorizzanti, alla Direzione generale per le trasformazioni territoriali del Ministero delle infrastrutture, alla Direzione Ambiente ed alla Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica della Regione Piemonte, mentre ai Comuni interessati deve essere inviata la parte di progetto inerente il territorio di competenza ed alle società proprietarie delle opere interferite devono essere inviati gli elaborati esecutivi relativi alle sole opere interferenti.

3. Le opere dovranno essere realizzate entro il termine di cinque anni a decorrere dalla data del presente decreto.

4. Al termine della realizzazione delle opere e prima della messa in esercizio la Terna S.p.A. deve fornire, alle Amministrazioni autorizzanti, apposita certificazione attestante il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità stabiliti dal DPCM 8 luglio 2003.

Terna S.p.A. deve comunicare alle Amministrazioni autorizzanti la data dell’entrata in esercizio delle opere.

Per tutta la durata dell’esercizio dell’elettrodotto Terna S.p.A. dovrà fornire i valori delle correnti agli organi di controllo previsti dal DPCM 8 luglio 2003, secondo le modalità e la frequenza ivi stabilite.

5. Dei suddetti adempimenti, nonché del rispetto degli obblighi di cui all’articolo 3, Terna S.p.A. deve fornire, alle Amministrazioni autorizzanti, apposita dettagliata relazione.

6. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede alla verifica della conformità delle opere al progetto autorizzato, sulla base delle vigenti normative di settore.

7. Tutte le spese inerenti la presente autorizzazione sono a carico di Terna S.p.A.

Articolo 5

L’autorizzazione s’intende accordata con salvezza dei diritti dei terzi e sotto l’osservanza di tutte le disposizioni vigenti in materia di linee di trasmissione e distribuzione di energia elettrica. In conseguenza la Società assume la piena responsabilità per quanto riguarda i diritti dei terzi e gli eventuali danni comunque causati dalla costruzione delle opere di cui trattasi, sollevando l’Amministrazione da qualsiasi pretesa da parte di terzi che si ritenessero danneggiati.

Articolo 6

La Società resta obbligata ad eseguire, durante la costruzione e l’esercizio degli impianti, tutte quelle opere nuove o modifiche che, a norma di legge, venissero prescritte per la tutela degli interessi pubblici e privati, entro i termini che saranno all’uopo stabiliti, con le comminatorie di legge in caso d’inadempimento.

Articolo 7

Ai sensi dell’articolo 6, comma 8, del dPR 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni, è conferita delega a Terna S.p.A. , in persona del suo Amministratore Delegato pro tempore, con facoltà di subdelega ad uno o più dirigenti della società e con obbligo di indicare gli estremi della delega in ogni atto e provvedimento che verrà emesso e parimenti dell’atto di subdelega in ogni atto e provvedimento ove la subdelega medesima verrà utilizzata, di esercitare tutti i poteri espropriativi previsti dal dPR 327/2001 e dal d.lgs. 330/2004, e di emettere e sottoscrivere tutti i relativi atti e provvedimenti ivi inclusi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i decreti di asservimento coattivo, di espropriazione e retrocessione, i decreti di occupazione ex articoli 22, 22 bis e 49 del citato dPR 327/2001, le autorizzazioni al pagamento delle indennità provvisorie e definitive, e di espletare tutte le connesse attività necessarie ai fini della realizzazione dell’elettrodotto.

Articolo 8

Avverso la presente autorizzazione è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. competente o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato, nel termine, rispettivamente, di sessanta e centoventi giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte che dovrà avvenire a cura e spese di Terna S.p.A.

Roma, 21 dicembre 2007

Il Direttore Generale per l’Energia
e le Risorse minerarie
Rosaria Romano

Il Direttore Generale
per la Difesa del Suolo
Mauro Lucani

Estratto del giudizio positivo di compatibilità ambientale emesso dalla Regione Piemonte con Delibera della Giunta Regionale rep. n. 56-5044 del 28.12.2006.

Giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 l.r. 40/1998 inerente il Progetto di “Razionalizzazione della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Val d’Ossola Sud, consistente nella ricostruzione dei seguenti elettrodotti a 132 kV: C.P. Piedimulera - UT. Tessenderlo - Borgomanero N.; Pallanzeno - Omegna; Omegna - Borgomanero N.; C.P. Gravellona - Borgomanero Est; Borgomanero Est - C.P. Arona”, localizzato nei comuni di Anzola d’Ossola, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce, Omegna, Ornavasso, Pieve Vergonte, Premosello Chiovenda e Vogogna della Provincia del Verbano Cusio Ossola e nei Comuni di Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Invorio, Miasino, Pettenenasco della Provincia di Novara, presentato dalla Società Terna S.p.A.

In data 27/10/2005 la Società Terna S.p.A., Rete Elettrica Nazionale, con sede in Roma, Via Arno 64, ha presentato al Nucleo centrale dell’organo tecnico regionale domanda di pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art. 12, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40, relativamente al progetto di “Razionalizzazione della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Val d’Ossola Sud, consistente nella ricostruzione dei seguenti elettrodotti a 132 kV: C.P. Piedimulera - UT. Tessenderlo - Borgomanero N.; Pallanzeno - Omegna; Omegna - Borgomanero N.; C.P. Gravellona - Borgomanero Est; Borgomanero Est - C.P. Arona, localizzato nei comuni di Anzola d’Ossola, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce, Omegna, Ornavasso, Pieve Vergonte, Premosello Chiovenda e Vogogna della Provincia del Verbano Cusio Ossola e nei Comuni di Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Invorio, Miasino, Pettenenasco della Provincia di Novara, allegando la documentazione prevista dal medesimo comma.

Contestualmente il Proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 12, comma 2, lettera a), alla pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano “La Stampa” in data 27.10.2005, ed agli ulteriori adempimenti prescritti dall’articolo 12, determinando così l’avvio del procedimento.

In pari data, la Società Terna S.p.A. ha presentato domanda di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio delle opere elettriche in oggetto, ai sensi dell’art. 1 sexies del decreto legislativo 29 agosto 2003, n. 239, al Ministero delle Attività Produttive - Direzione Generale per l’Energia e le Risorse Minerarie e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione Generale della Difesa del Suolo.

Il progetto presentato, relativo alla “Razionalizzazione della Rete Elettrica Nazionale Val d’Ossola Sud, rientra nella categoria progettuale n. 10 dell’allegato A1 della l.r. 40/1998.

In data 10.11.2005 con nota protocollo n. 16288/22.2 il responsabile del Settore Sistema informativo Ambientale - Valutazione Impatto Ambientale ha attivato l’ Organo Tecnico per gli adempimenti istruttori ai sensi dell’art. 7 della L.R. n. 40/98, invitando l’A.R.P.A. ad assicurare il supporto tecnico scientifico nello svolgimento dell’istruttoria, come previsto dall’art. 8 della L.R. 40/98.

Con determinazione n. 1842 del 18.11.2005 il Direttore della Direzione Opere Pubbliche, nel ruolo di rappresentante della struttura regionale individuata, con D.G.R. n. 21 - 27037 del 12 aprile 1999, quale autorità competente per la categoria progettuale A1 n. 10, ha designato l’Arch. Claudio Tomasini responsabile del Procedimento.

Il responsabile del Procedimento ha quindi provveduto a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 48 del 01.12.2005, e del conseguente avvio del procedimento inerente la Fase di valutazione della procedura di VIA.

Dalla documentazione progettuale risulta che il progetto presentato consiste nella realizzazione di due nuove linee elettriche e nella contemporanea dismissione di 4 vecchie linee, tutte da 132 kV, nel territorio della Val d’Ossola Sud, tra i Comuni di Pieve Vergonte (VB) e Borgomanero (NO).

La costruzione dei due elettrodotti è prevista nell’ambito della razionalizzazione della rete “Val d’Ossola Sud”, per rispondere all’esigenza di:

- ottimizzare l’efficienza e la sicurezza del servizio di trasmissione dell’energia, con la sostituzione delle attuali linee che risalgono agli anni Trenta e che risultano ormai vecchie e bisognose di continua manutenzione;

- ridurre l’impatto ambientale della rete a 132 kV esistente mediante la riduzione delle direttrici e il loro allontanamento dai centri abitati nel rispetto della legislazione vigente.

La futura rete elettrica, a seguito della realizzazione degli interventi, sarà costituita dalle seguenti direttrici:

- Direttrice a doppia terna (di seguito abbreviata DT) che si sviluppa tra i Comuni di Pallanzeno e Borgomanero Nord, per una lunghezza complessiva di circa 43 Km; una delle due terne collegherà gli impianti di Pallanzeno con Piedimulera, Tessenderlo e Borgomanero Nord mentre l’altra collegherà gli impianti di Pallanzeno con Omegna e Borgomanero Nord, e in corrispondenza di Omegna sarà effettuato un raccordo a semplice terna di circa 1.2 Km;

- Direttrice a semplice terna (di seguito abbreviata ST) che si sviluppa tra i Comuni di Pallanzeno e Borgomanero Est, per una lunghezza complessiva di circa 43 Km, fino all’innesto con la linea Borgomanero Est-Arona, costituita da un raccordo a doppia terna con Borgomanero Est della lunghezza di circa 4.5 Km e da un raccordo a semplice terna con la linea per Arona della lunghezza di circa 2.0 Km.

Complessivamente è prevista la realizzazione di 47 Km circa di tracciato a doppia terna e 46 Km circa di tracciato a singola terna, per un totale di circa 93 Km di nuove linee elettriche. Tali linee utilizzano per il 45% del loro percorso i tracciati delle linee elettriche attualmente esistenti.

Una volta completata la realizzazione delle opere sopra descritte, il progetto prevede la demolizione di quattro direttrici a 132 kV attualmente esistenti, non più necessarie per il futuro assetto della rete, per un totale di circa 172 Km di linee elettriche da dismettere. In particolare saranno demolite le seguenti direttrici:

- Linea n. 468 “Pallanzeno-Borgomanero-Nord”;

- Linee n. 451 “Tessenderlo-Gravellona” e n. 452 “Gravellona-Arona” (ad esclusione del tratto di 4.5 Km di accesso ad Arona);

- Linee n. 435 “Pallanzeno-Gravellona” e n. 436 “Gravellona-Borgomanero Nord”;

- Linee n. 463 “Pallanzeno-Omegna e n. 474 ”Omegna-Borgomanero-Est".

L’opera di cui trattasi, precedentemente alla sua progettazione, è stata sottoposta ad un processo sperimentale e volontario di valutazione ambientale strategica (VAS) articolato in una fase strutturale, tesa ad individuare un’ipotesi preferenziale di corridoio ambientale per il suo successivo sviluppo, e in una successiva fase attuativa. La seconda fase, che mirava a promuovere la concertazione con gli Enti locali interessati per individuare soluzioni localizzative di maggior dettaglio nell’ambito del corridoio prescelto, è stata formalizzata in un protocollo di intesa firmato il 10.05.04 da Regione Piemonte, GRTN, Terna S.p.A., Province, Comunità Montane e Comuni interessati.

(omissis)

Per tutto quanto sopra esposto e accogliendo la proposta del relatore, la Giunta Regionale,

Vista la direttiva 85/337/CEE e s.m.i.;

Visto il d.p.r. 12.04.1996 e s.m.i.;

Vista la l.r. 40/1998 e s.m.i.;

Vista la l. 239/2004;

Vista l’art. 17 della l.r. 51/97;

Visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei Servizi acquisiti agli atti nonché i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti;

con voto unanime espresso nelle forme di legge

delibera

- di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale, in merito al progetto di “Razionalizzazione della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Val d’Ossola Sud, consistente nella ricostruzione dei seguenti elettrodotti a 132 kV: C.P. Piedimulera - UT. Tessenderlo - Borgomanero N.; Pallanzeno - Omegna; Omegna - Borgomanero N.; C.P. Gravellona - Borgomanero Est; Borgomanero Est - C.P. Arona, localizzato nei comuni di Anzola d’Ossola, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce, Omegna, Ornavasso, Pieve Vergonte, Premosello Chiovenda e Vogogna della Provincia del Verbano Cusio Ossola e nei Comuni di Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Invorio, Miasino, Pettenenasco della Provincia di Novara, presentato dalla Società Terna S.p.A., per le motivazioni dettagliatamente evidenziate in premessa e a condizione che, nel corso delle successive fasi progettuali, della realizzazione e dell’esercizio delle opere, la società Terna S.p.A. ottemperi alle seguenti prescrizioni e raccomandazioni:

Esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (CEM)

Prescrizioni

1. Con riferimento ai 13 recettori per i quali è stata prevista l’esposizione a valori di induzione magnetica compresi tra 0,5 e 3 micro-Tesla, in ossequio al principio di precauzione riferito alla onde elettromagnetiche ovvero “prudent avoidance” raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si prescrivono i seguenti interventi puntuali, fatta salva la possibilità di proposta da parte di Terna di altre soluzioni che permettano una riduzione equivalente o superiore:

- campata tra i sostegni 6 e 7 della ST in Comune di Vogogna (punti n. 1 e 2): spostamento del sostegno 7 in area ricompresa nella fascia A del Toce, al fine di allontanare la campata dai due recettori. In fase di progettazione esecutiva del traliccio in questione si raccomanda, salvo impedimenti di carattere tecnico-localizzativo, l’interramento del basamento in cemento, ad esclusione dei pilastrini anch’essi in cemento, a protezione del traliccio, al fine di ridurre al minimo la costituzione di ostacoli e l’interferenza con il deflusso delle acque;

- campata tra i sostegni 58 - 59 della ST in Comune di Gravellona Toce (punto n. 13): passaggio in doppia terna (con fasi trasposte);

- campate tra i sostegni 69 - 70 della ST e 41 - 42 della DT in Comune di Miasino (punti n. 25 e 26): per il punto n. 26, passaggio in doppia terna con fasi trasposte; per il punto n. 25, trasposizione delle fasi e, ove tecnicamente possibile, utilizzo di sostegni tubolari compatti (almeno sul sostegno 41);

- campata tra i sostegni 37 - 38 della DT in Comune di Armeno (punto n. 23): trasposizione delle fasi nella DT;

- campata tra i sostegni 8 -9 della ST in Comune di Gravellona Toce (punto n. 15): spostamento del sostegno 9 della ST di almeno 8 metri verso la DT, allontanandosi dal recettore;

- campata tra i sostegni 18 - 19 della ST in Comune di Casale Corte Cerro (punti n. N11 e N12): passaggio in doppia terna con fasi trasposte;

- campate tra i sostegni 57 - 59 della DT in Comune di Casale Corte Cerro (punti n. N02 e N05): trasposizione delle fasi;

- campate tra i sostegni 53 - 55 della ST e 26 - 28 della DT in Comune di Omegna (punti n. 3 e 5): passaggio delle campate 53 - 54 e 54 - 55 in doppia terna con sostegni tubolari compatti e utilizzo di sostegni tubolari compatti sulla DT nelle campate 26 - 27 e 27 -28;

2. Il Proponente, nella successiva fase di progettazione, con l’ausilio della metodologia di calcolo provvisoria stabilita con Circolare del Ministero per l’Ambiente DSA/2004/25291, dovrà valutare e rappresentare cartograficamente l’ampiezza della fascia di rispetto costituita dalla proiezione a terra dell’isolinea dei 3 micro-Tesla (obiettivo di qualità di cui all’art. 4 del DPCM 8.07.2003) per le varie tratte in progetto e in funzione delle caratteristiche specifiche delle due linee in ciascuna tratta (aeree, interrate, compresenza delle due linee a breve distanza, variazione della tipologia di sostegno, ammazzettamento,...). Tale fascia rappresentata in cartografia costituirà riferimento per le Amministrazioni Comunali ai fini del successivo recepimento negli strumenti urbanistici come area assoggettata a vincolo di inedificabilità di fabbricati ad uso residenziale, scolastico, sanitario, ovvero ad un uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore, fatta salva la possibilità di deroga, a fronte della presentazione da parte del soggetto interessato di documentazione atta a comprovare l’esistenza di condizioni di rispetto dell’obiettivo di qualità, di cui all’art. 4 DPCM 08.07.2003, e comunque facendo salva l’applicazione del principio di precauzione (“prudent avoidance”).

3. Il Proponente, nella successiva fase di progettazione, con l’ausilio della metodologia provvisoria menzionata al punto precedente, dovrà valutare e rappresentare cartograficamente l’ampiezza della fascia di rispetto costituita dalla proiezione a terra dell’isolinea degli 0,5 micro-Tesla per le varie tratte in progetto e in funzione delle caratteristiche specifiche delle due linee in ciascuna tratta (aeree, interrate, compresenza delle due linee a breve distanza, variazione della tipologia di sostegno, ammazzettamento,...). Tale fascia rappresentata in cartografia, in un’ottica di reciprocità del principio della “prudent avoidance” applicato al progetto, costituirà riferimento per le Amministrazioni Comunali ai fini del successivo recepimento negli strumenti urbanistici come fascia “di attenzione”, al cui interno è raccomandata l’applicazione di principi precauzionali tesi a minimizzare l’esposizione a valori di induzione magnetica di futuri edifici rispetto a linee esistenti.

4. Il Proponente, previo accordo con Arpa circa le modalità esecutive, dovrà effettuare lo specifico monitoraggio dei valori di induzione magnetica riscontrabili in corrispondenza dei recettori abitati potenzialmente esposti a valori superiori a 0,5 micro-Tesla. Tale monitoraggio dovrà essere eseguito anche in fase ante-operam sui recettori che saranno più esposti alle nuove linee in progetto, al fine di consentire di definire anche l’entità di un eventuale rischio differenziale o di accertare un più probabile beneficio.

5. Per risolvere la criticità di esposizione ai CEM determinata dall’attraversamento della linea T475 nelle frazioni di Santa Cristinetta e San Marco a Borgomanero, accogliendo la disponibilità manifestata dal Proponente, si prescrive che nella programmazione del Piano di Sviluppo 2007 venga incluso l’intervento di ricostruzione su nuovo tracciato misto ‘cavo-aereo’ della linea T. 475 di collegamento tra le stazioni elettriche di Borgomanero Nord e Borgomanero Est, adottando una soluzione di affiancamento alla costruenda tangenziale di Borgomanero e prevedendo per gli ultimi 1.100 metri circa, in ingresso alla stazione di Borgomanero Nord, una soluzione in cavo compatibile con l’elevata densità abitativa dell’area. Tale intervento, che potrà essere correlato programmaticamente alla ricostruzione della linea Borgomanero-Bornate, dovrà essere completato entro 12 mesi dall’ottenimento di tutte le autorizzazioni.

Impatti sull’avifauna

Prescrizioni di progetto

1. Alla luce della recente individuazione della Zona di Protezione Speciale “Fiume Toce” IT1140017, in un’ottica di maggiore tutela dell’avifauna, si richiede che, nell’ambito della progettazione esecutiva, il Proponente effettui un approfondimento degli studi già condotti in fase di progetto definitivo relativamente agli impatti sull’avifauna, individuando l’eventuale esistenza di ulteriori tratti, oltre a quelli già indicati, in cui i cavi elettrici possono generare interazioni di carattere negativo con l’avifauna, ponendo particolare attenzione alla presenza di siti di nidificazione di rapaci, ardeidi ed altre specie sensibili, nonché ai siti di passaggio dei migratori. Anche in tali tratti dovrà essere prevista l’installazione di dispositivi di segnalazione e dissuasione (spirali in PVC di colore rosso e bianco) da posare sulle funi di guardia e sui conduttori.

Prescrizioni fase di gestione delle linee

2. Durante la fase di controllo periodico del tracciato delle due direttrici di progetto dovrà essere effettuato il monitoraggio dello stato e della conservazione dei dispositivi di segnalazione/dissuasione per l’avifauna e dovrà essere effettuata la sostituzione dei dispositivi deteriorati e il riposizionamento di quelli che si sono spostati.

Raccomandazioni

1. In coincidenza con l’attraversamento della valle dello Strona presso il Comune di Casale Corte Cerro, in ragione della significativa lunghezza della campata e della quota elevata della fune di guardia, si raccomanda che, oltre al rispetto dei vincoli aeronautici mediante l’utilizzo di sfere colorate, la stessa campata venga munita di spirali colorate in PVC.

Impatti sulle aree boscate interessate dal passaggio delle linee

Prescrizioni di progetto

1. Il progetto esecutivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di recupero, di mitigazione e di compensazione ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. In particolare, dovranno essere indicati i quantitativi e le caratteristiche (età, sviluppo, a radice nuda, in contenitore, ecc.) del materiale vivaistico che sarà messo a dimora. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il Proponente dovrà predisporre un piano di manutenzione delle opere a verde, da svolgersi almeno nel primo triennio successivo alla realizzazione delle stesse che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite.

2. Il Proponente dovrà predisporre il progetto esecutivo degli interventi di recupero delle superfici boscate attualmente sottostanti agli elettrodotti da dismettere, che individui gli interventi (tagli selettivi, messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali) atti a favorire l’affermarsi delle serie di vegetazione potenziale di riferimento e a contrastare la vegetazione di invasione (Robinia pseudoacacia, Prunus serotina, ecc) insediatasi in queste aree. Tale progetto dovrà essere concordato preventivamente con gli Enti interessati, con le Direzioni regionali Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti, Territorio Rurale, nonché con ARPA Piemonte. In un’ottica di ulteriore compensazione dei tagli effettuati per la realizzazione delle nuove linee, si richiede al Proponente di intervenire in attuazione del progetto suddetto, in via prioritaria, sulle superfici pubbliche che risultino nella disponibilità delle Amministrazioni locali, valutando la possibilità di intervenire anche su sedimi privati, laddove tali proprietà risultino intercluse tra fondi pubblici o siano in condizioni e di dimensioni tali da rendere opportuno un intervento di recupero, intervenendo, nelle le zone dove la dismissione delle linee non può che avvenire a mezzo di elicottero, con semine a spaglio di specie idonee, opportunamente preparate per favorirne l’attecchimento.

3. In relazione agli interventi di compensazione ambientale, nel considerare positivamente le proposte formulate e nel rendere obbligatori questi lavori, si richiede che il Proponente li traduca in proposte progettuali di natura esecutiva, secondo le stesse specifiche formulate per l’effettuazione degli interventi di recupero ambientale. Si richiede, in ultimo, che la progettazione esecutiva degli interventi di compensazione sia trasmessa alle Direzioni regionali Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti e Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali, per opportune verifiche di ordine tecnico.

4. Per quanto riguarda gli interventi di periodica manutenzione della fascia boscata esistente sotto linea, nella fase di progettazione esecutiva il Proponente dovrà predisporre un piano dei tagli da effettuare periodicamente sotto le linee, volto a garantire il mantenimento nel tempo delle formazioni forestali interferite e ad assicurare la continuità della copertura del terreno operata dallo strato arbustivo e dalle specie arboree con sviluppo in altezza limitato. Tale piano dovrà anche prevedere l’adozione di ulteriori metodologie ed interventi conservativi qualora siano interferite formazioni vegetali aventi un interesse a livello comunitario (Dir. 92/43/CEE). Il piano dovrà essere concordato preventivamente con gli Enti interessati, con le Direzioni Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti, Territorio Rurale e con ARPA Piemonte e dovrà tradursi in specifici capitolati, che le ditte incaricate di eseguire gli interventi di manutenzione a carico della fascia boscata dovranno adottare, che vincolino ad un’esecuzione dei tagli basata sull’analisi dell’effettivo sviluppo della vegetazione e limitata alle zone direttamente interferite dall’elettrodotto. Al fine di garantire un buon livello di qualità degli interventi, si raccomanda che le ditte siano selezionate anche in base alla loro comprovata esperienza e professionalità nel settore forestale, nonché alla conoscenza del territorio delle Valli Ossolane e che siano in grado, qualora si verificassero problemi legati alle varie attività sopra citata, di garantire il tempestivo intervento.

Raccomandazioni

1. Per quanto riguarda l’intervento di compensazione ambientale denominata “Comunità Montana dei Due Laghi: tra Ameno e il Monte Mesma, sponda orografica sinistra del torrente Agogna”, si raccomanda di evitare l’utilizzo di quercia rossa (Quercus rubra), specie alloctona, privilegiando la messa a dimora di specie autoctone adatte alle condizioni stazionali, quali la farnia (Quercus robur), il castagno (Castanea sativa), il frassino maggiore (Fraxinus excelsior) e il nocciolo (Corylus avellana).

2. Per quanto riguarda l’intervento di compensazione ambientale denominata “Comunità Montana dei Due Laghi: Miasino, sponda orografica sinistra del torrente Agogna”, si consiglia di non mettere a dimora il nocciolo in prossimità della riva del torrente e in aree con ristagno idrico, in quanto non è adatto agli ambienti eccessivamente umidi. Tale specie potrà invece trovare idonea collocazione nella costituzione del sottobosco nella parte più prossima al versante e su suoli con buon drenaggio.

3. Per quanto riguarda gli interventi di compensazione ambientale denominati “Comunità Montana dei Due Laghi: Ameno, bosco di versante” e “Invorio: bosco di versante”, si raccomanda di sostituire l’Acer obtusatum, specie termofila, con l’Acer pseudoplatanus, specie adatta alle condizioni stazionali.

4. Si raccomanda che il taglio di vegetazione arborea venga limitato al minimo indispensabile, sia nella fase di realizzazione dell’opera, sia nella fase di manutenzione della stessa. Si ponga inoltre particolare cura nella gestione delle fasi di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

Impatto visivo e paesaggistico

Prescrizioni

1. Nel tratto di versante posto tra Casale Corte Cerro e Omegna, tra le fraz. di Granerolo e Borca, si prescrive l’utilizzo di sostegni ad altezza più contenuta, con riduzione delle campate, al fine di limitare gli impatti sui rilievi esistenti, o in alternativa l’utilizzo di sostegni monostelo o di analoga tipologia a impatto più contenuto, nell’ottica di limitare il più possibile la percezione visiva delle linee nelle visuali dal lago d’Orta.

2. In Comune di Omegna, fraz. di Agrano, prendendo atto del nuovo tracciato in cavo proposto da Terna S.p.a, si prescrive che le nuove strutture si attestino sul tracciato delle linee esistenti, ovvero sugli ambiti boscati già modificati seppure inclusi in area a vincolo paesaggistico con DM 1.08.85, e che l’interramento venga prolungato ancora di una campata in corrispondenza del sostegno esistente n. 053 posto in adiacenza al cimitero di Agrano. Inoltre, per quanto concerne l’approccio ai tralicci portaterminali di interfaccia cavo-aereo, al fine di contenere ulteriormente l’impatto visivo, si prescrive una maggiore graduazione delle altezze dei sostegni in ingresso e in uscita dal tratto interrato.

3. Per il tratto in Comune di Miasino-Ameno, in considerazione delle caratteristiche di pregio paesaggistico e di conservata naturalità delle aree interessate dai tracciati in progetto, si prescrive che nelle ulteriori fasi di progettazione siano presentati nuovi approfondimenti tesi a comparare le seguenti ipotesi di mitigazione visiva: a) utilizzo di sostegni monostelo o di analoga tipologia a basso impatto visivo nei tratti ricompresi tra il sostegno n. 44 e n. 54 della linea in DT, nonché tra il sostegno n. 72 e n. 81 della linea in ST, fatti salvi, per entrambi i casi, gli inevitabili sostegni di vertice a struttura troncopiramidale; b) mascheramento delle linee in progetto con le quinte arboree presenti nell’area; c) per la linea in DT, utilizzo di pali monostelo o di analoga tipologia a basso impatto visivo tra i sostegni n. 49 e 58, riconsiderando anche l’eventualità di ripristino dell’ipotesi progettuale di tracciato lungo l’attuale corridoio delle tre direttrici esistenti, presentato nella prima versione del progetto, adottando il massimo allontanamento della linea dalle propaggini dell’abitato di Ameno; d) utilizzo di soluzioni miste cavo-aereo con pali a basso impatto visivo. Per consentire un’efficace valutazione delle alternative dovranno essere predisposti elaborati fotografici e fotoinserimenti panoramici e di dettaglio, che consentano un’ulteriore verifica dell’inserimento delle nuove strutture nel contesto paesaggistico descritto.

4. Per il tratto posto nei Comuni di Briga Novarese e Borgomanero, e in particolare in corrispondenza dei rilievi collinari del Motto la Croce e Motto Sareja, si prescrive il ricorso all’utilizzo di pali a basso impatto, o in alternativa di strutture ad altezza più contenuta e campate di minore ampiezza.

5. In generale, con riferimento ai tratti in cavo previsti in Comune di Omegna fraz. Agrano e di Borgomanero loc.tà Beatrice, si prescrive la presentazione di elaborati progettuali a carattere definitivo delle opere di urbanizzazione connesse al complesso degli interventi in oggetto, al fine di poter fornire suggerimenti e indicazioni circa le modalità realizzative degli interventi proposti che si configurano prevalentemente come opere di viabilità.

6. Si prescrive, infine, che le strutture di sostegno siano, per quanto possibile, integrate negli ambiti paesaggistici attraversati, mediante l’uso di vernici e trattamenti superficiali adeguati al contesto paesaggistico circostante. Si privilegia, a tal fine, l’utilizzo di tonalità scure della gamma dei marroni e dei grigi, da considerare in coerenza con gli ambiti attraversati, ovvero di superfici boscate, o di versante montano privo di vegetazione o con prevalenza di terreni rocciosi privi di copertura arborea.

7. Al fine di mitigare l’impatto della linea in comune di Invorio in prossimità della Cascina Roncaccio, si chiede, pur permanendo nel terreno di pertinenza della Cascina succitata, di allontanare il palo n. 100 spostandosi verso sud, e di utilizzare, qualora tecnicamente possibile, i sostegni a basso impatto.

Raccomandazioni

1. Per quanto riguarda la localizzazione dei nuovi sostegni, di altezza superiore a quelli delle direttrici esistenti, in prevalenza proposta in aree boscate a mezza costa, nonché per i tratti di linea che attraversano in senso trasversale le vallate, si raccomanda un’attenta collocazione delle nuove strutture utilizzando, per quanto compatibili, aree di avvallamento, escludendo siti elevati di cresta o punti di dorsale, oppure porzioni centrali di radure e superfici prative. Inoltre, in sede di predisposizione di progetto esecutivo si raccomanda altresì di valutare la possibilità di utilizzo, negli ambiti paesaggistici percepibili anche nelle visuali dalla viabilità ordinaria, di sostegni a basso impatto visivo o di minore altezza e campata al fine di integrare maggiormente l’opera nel paesaggio circostante.

2. In corrispondenza del Comune di Miasino, si raccomanda l’utilizzo di soluzioni che prevedano un maggiore avvicinamento delle linee in progetto all’area cimiteriale, privilegiando scelte localizzative in aderenza alle formazioni arboree presenti e ai margini delle radure, limitando il più possibile gli interventi a carico delle superfici prative e facendo salva la garanzia di tutela dei recettori presenti dall’esposizione ai campi magnetici.

3. In Comune di Casale Corte Cerro, in considerazione delle criticità determinate dall’attraversamento della vallata dello Strona da parte delle linee in progetto, si raccomanda che in sede di progettazione esecutiva siano individuate opere di compensazione paesaggistica volta a bilanciare gli impatti visivi determinati dalle nuove strutture.

Interferenze

Prescrizioni di progetto

1. Deve essere garantita la distanza di sicurezza delle linee elettriche in progetto dai metanodotti di importazione esistenti in Val D’Ossola.

2. Nel progetto esecutivo devono essere rispettate le norme previste in materia di interferenze con le infrastrutture stradali S.R. 229 “Completamento variante di Borgomanero” e S.R. 229 “Completamento variante di Omegna”.

Prescrizioni fase realizzativa

3. Si richiede la messa in sicurezza del ponte sull’Agogna, in Comune di Ameno, destinato anche al futuro traffico veicolare di cantiere da parte di Terna S.p.A., al fine di garantirne una circolazione in sicurezza.

4. Le fondazioni dei sostegni che interessano le fasce di esondazione dovranno attestarsi al di sotto della linea di mobilità dei sedimenti.

5. Le sponde ed eventuali opere di difesa interessate dall’esecuzione dei lavori dovranno essere accuratamente ripristinate a regola d’arte, restando Terna S.p.A. il soggetto unico responsabile dei danni eventualmente cagionati.

6. Durante la costruzione delle opere non dovrà essere causata turbativa del buon regime idraulico dei corsi d’acqua.

Aspetti geologici

Prescrizioni di progetto

1. In fase di progettazione esecutiva devono essere approfondite le indagini geologico-tecniche lungo tutto il tracciato e non solo in prossimità delle aree a rischio segnalate nelle cartografie PAI e IFFI. Si rammenta inoltre il rigoroso rispetto, del DM del 14 Settembre 2005 (pubblicato sulla GU del 23-09-2005 n. 222 Suppl.) “Norme tecniche per le costruzioni” in modo particolare il punto 7.3 “ Opere interagenti con i terreni e con le rocce”.

Impatto generato dalla cantierizzazione dell’opera

Raccomandazioni

1. Per quanto concerne le attività di cantiere, ancorché limitate dal ricorso intensivo all’elicottero, si raccomandano le seguenti cautele:

- esecuzione di fondazioni su pali trivellati, ove possibile, per contenere i movimenti di terra;

- posa dei conduttori e tesatura con la tecnica della tesatura frenata e con la posa delle cordine tramite elicottero, per limitare i danni sui terreni attraversati (la tesatura frenata, infatti, mantenendo i conduttori sempre sollevati dal terreno evita la formazione di un corridoio tra la vegetazione);

- analoghe cautele vengano adottate anche presso il cantiere generale di Gravellona Toce e lungo la viabilità di accesso al medesimo, dove si prevede il maggior transito di mezzi di lavoro. In tale contesto andranno adottate anche le soluzioni applicabili ai cantieri per limitare non solo il disturbo acustico, ma anche il sollevamento delle polveri;

- utilizzazione esclusivamente della viabilità esistente, limitando al minimo indispensabile gli accessi alle aree di cantiere;

- contenimento al minimo dei movimenti terra;

- utilizzazione, per gli stoccaggi temporanei e per i depositi per il ricevimento e lo smistamento materiali, di aree prive di vegetazione, se disponibili, limitando al minimo indispensabile la ripulitura delle piazzole da vegetazione e da eventuali colture presenti;

- evitare il rivestimento delle piazzole, dei raccordi e delle altre aree utilizzate con asfalti o materiali similari, al fine di favorire la ricrescita della vegetazione a fine lavori;

- nella realizzazione delle fondazioni per i sostegni, utilizzare calcestruzzi preconfezionati, per eliminare il pericolo di contaminazione del suolo;

- al termine delle attività di costruzione delle nuove linee e di smantellamento delle vecchie, procedere alla ripulitura e al ripristino dei luoghi, eliminando eventuali materiali di risulta come vernici, imballaggi, solventi, sfridi di conduttori e vetri provenienti dagli isolatori.

Per i tratti in cui è previsto l’interramento della linea si raccomanda che:

- il terreno agrario derivante dalle operazioni di scotico venga adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, venga conservato in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche e sia utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale delle aree interessate dagli interventi, posizionando gli strati terrosi prelevati in fase di cantiere secondo la loro successione originaria. Si raccomanda infine che tutte le operazioni di movimentazione siano eseguite con mezzi e modalità tali da evitare eccessivi compattamenti del terreno;

- per l’intera durata dei lavori, con riferimento alla produzione di emissioni di polveri e di inquinanti gassosi nelle operazioni di scavo provenienti dalle macchine operatrici, siano utilizzati mezzi d’opera in perfetto stato manutentivo, nonché veicoli dotati di apposito sistema di copertura del carico, nel caso di trasporto di inerti polverulenti;

- le aree di cantiere non pavimentate, le vie di transito e di accesso e gli eventuali stoccaggi di materiali inerti e pulverulenti siano mantenuti con un costante grado di umidità per evitare il sollevamento di polveri;

- venga prevista la gestione dell’esubero degli inerti e del materiale di risulta dalla posa dell’elettrodotto, favorendone il riutilizzo in loco nonché lo smaltimento differenziato delle macerie derivanti dalla demolizione di manufatti interessati dal passaggio della linea.

2. Le opere di demolizione dei plinti di sostegno dei tralicci, quando ancorati su roccia, dovranno conseguire la demolizione almeno della parete emergente, in modo tale da favorire il più possibile i processi di rinaturalizzazione.

3. Si raccomanda che al termine dei lavori i cantieri siano tempestivamente smantellati e che venga effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di servizio eventualmente realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, si raccomanda l’effettuazione tempestiva del recupero e del ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

4. Si raccomanda che la viabilità di cantiere sia oggetto di opere di ripristino e ricostituzione degli ambiti interferiti da attuare per quanto possibile già in corso d’opera, procedendo per lotti funzionali con l’avanzamento dei lavori di realizzazione degli elettrodotti.

5. Si raccomanda inoltre che il Proponente, per gli aspetti relativi all’esposizione della popolazione al rumore garantisca la messa in atto di disposizioni particolarmente cautelative riguardo ai lavori con il ricorso all’elicottero in prossimità ad abitazioni o piccoli centri abitati sui versanti montani quali, ad esempio, l’individuazione delle rotte e delle zone di atterraggio/decollo a debita distanza dai centri abitati. Si ritiene probabile che in tale contesto con livelli di rumore residuo decisamente ridotti l’uso dell’elicottero possa dare luogo, sebbene temporaneamente, a superamenti dei limiti della zonizzazione acustica adottata comunale relativamente alle zone in esame, con necessità di ricorrere all’istituto della deroga temporanea per i lavori di cantiere. Nel concedere un’eventuale deroga si suggerisce di vincolare ad una cronoprogramma dei lavori che garantisca in tali aree un rapido svolgimento degli stessi con una precisa scadenza entro la quale tali lavori devono essere completati e ad una limitazione oraria alle fasce orarie di minor disturbo per la popolazione (9.00-12 e 14.30-18.00) al di fuori dei quali debbano continuare a valere i limiti della zonizzazione acustica. Durante tali lavorazioni, inoltre, sarebbe opportuno eseguire sui ricettori più esposti campagne di misura del rumore rappresentative delle condizioni standard di lavorazione.

Dismissioni vecchie linee

Prescrizioni fase realizzativa

1. Per quanto concerne il completamento dell’azione di smantellamento delle vecchie linee, si prescrive il rispetto del termine di 8 mesi, a partire dall’entrata in esercizio delle linee in progetto, e più in generale del termine di 36 mesi dall’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, come dichiarato dal Proponente e precedentemente prescritto in sede di VAS.

2. Dovrà essere effettuata la bonifica ed il ripristino ambientale delle vecchie linee con la rimozione delle strutture ed il recupero della zona alle condizioni antecedenti l’installazione dell’opera.

3. In linea con l’assunto progettuale di razionalizzazione dell’infrastrutturazione elettrica esistente sul territorio, accogliendo la disponibilità manifestata dal proponente, si prescrive che, previa verifica e accertamento della proprietà, siano smantellati i rami secchi della distribuzione elettrica a 15 e 50 kV e le linee in disuso per lo più ricadenti nei Comuni di Omegna e Gravellona Toce e più in generale nelle località interessate dal passaggio delle nuove linee.

- di dare atto che, ai sensi dell’art. 1 comma 26 della Legge 239/2004, il presente provvedimento non ricomprende le autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, atti di assenso necessari alla realizzazione ed esercizio dell’opera, in quanto sono sostituiti da un’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle Attività produttive di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, previa intesa con la Regione;

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12, comma 9 della l.r. 40/1998;

- di stabilire altresì che il Proponente comunichi all’ARPA competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo;

- di affidare ad ARPA Piemonte, fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il Proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio dei lavori all’ARPA Piemonte e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio;

- di stabilire che il Direttore dei Lavori, trasmetta all’ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nel presente provvedimento;

- di inviare copia del provvedimento al Proponente e a tutti i soggetti interessati.

Si comunica che gli originali dei documenti oggetto di pubblicazione sono depositati presso gli uffici Terna - Corso Regina Margherita, 267 - 10143 Torino.