Torna al Sommario del Supplemento ordinario n. 1

Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 03

Codice 26.2
D.D. 7 settembre 2007, n. 423

Provvedimento conclusivo della fase di verifica della procedura di VIA, ex art. 10 L.R. 40/98, inerente il progetto preliminare dal titolo: “S.S. 26 della Valle d’Aosta. Adeguamento alla categoria C1 (D.M. 05/11/2001), messa in sicurezza del tratto tra Chivasso e Caluso e variante all’abitato di Are’ ”. Esclusione del progetto definitivo dalla fase di valutazione ex art. 12 L.R. 40/98.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica, di cui all’art. 10 della L.R. n° 40/98, relativo al progetto “S.S. 26 della Valle d’Aosta. Adeguamento alla categoria C1 (D.M. 05/11/2001), messa in sicurezza del tratto compreso tra Chivasso e Caluso e realizzazione della Variante all’abitato di Arè.”, presentato dall’ANAS S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte, con sede legale in Torino, C.so Matteotti 8, con nota n. 17814 del 04.06.2007, e di escludere il progetto medesimo dalla successiva fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/98;

c) di richiedere all’Ente proponente Anas S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte, che nel corso della redazione del progetto definitivo siano rispettate le condizioni e le richieste di approfondimento emerse in Conferenza dei Servizi preliminare ed elencate nel seguito, finalizzate all’ottenimento in sede della successiva Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo, dei necessari atti di consenso da parte delle Amministrazioni interessate:

Aspetti ambientali

Si ricorda che, il progetto definitivo, dovrà contenere la relazione paesaggistica redatta ai sensi del DPCM 12.12.2005 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

La sistemazione a verde delle rotatorie e delle aree limitrofe alle piazzole di servizio, la piantumazione con essenze arbustive autoctone delle scarpate dei rilevati indicato tra gli interventi di mitigazione dovranno essere coordinate da un unico progetto paesaggistico con le opere della viabilità collegate al tratto stradale in progetto da parte della Provincia di Torino denominato “Ex SS 595 Di Mazzè. Variante Sud-Est All’abitato Di Caluso” e tenuto conto della pianificazione del verde pubblico (Piano del verde) delle città interessate dal progetto.

Inoltre, nella redazione del progetto definitivo, si dovrà valutare l’inserimento di ulteriori opere di recupero ambientale di aree intercluse e lungo l’asse in progetto.

Gli interventi di mitigazione relativi alla permeabilizzazione dell’infrastruttura viaria al passaggio della fauna selvatica (piccoli mammiferi, anfibi e rettili) dovranno essere progettati e realizzati secondo le indicazioni contenute nel manuale “Fauna selvatica ed infrastrutture lineari. Indicazioni per la progettazione di misure di mitigazione degli impatti delle infrastrutture lineari di trasporto sulla fauna selvatica” (Regione Piemonte e ARPA Piemonte, 2005), concordandone la localizzazione e la definizione dei criteri costruttivi con la Direzione Territorio Rurale (Corso Stati Uniti 21 - Torino - tel. 011-4324036). Particolare attenzione dovrà essere posta anche nella progettazione degli inviti e della vegetazione localizzata in prossimità dei passaggi. Dovrà infine essere predisposto un piano di manutenzione di tali interventi.

I progetti definitivo ed esecutivo dovranno sviluppare la progettazione degli interventi di mitigazione e di ripristino ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nel triennio successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite.

Aspetti idraulici, idrici

Il Canale di Caluso, in quanto compreso tra i canali regionali trasferiti dallo Stato alla Regione Piemonte, è soggetto ai disposti di cui all’art. 134 e seguenti del R.D. 368/1904.

Nel caso che la Balera delle Moie rientrasse tra le competenze idrauliche regionali, il Proponente dovrà trasmettere gli elaborati di rito del progetto definitivo alla Direzione Regionale Opere Pubbliche, Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Torino ai fini del rilascio del parere idraulico autorizzativo a norma del R.D. 523/1904.

Raccolta acque di piattaforma

Il progetto definitivo dovrà approfondire la progettazione del sistema di trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma in corrispondenza dei punti di rilascio nei canali irrigui, per evitare che, nel caso di eventi eccezionali, si creino problemi di esondazione ora non esistenti. Dovrà inoltre essere predisposto un piano di manutenzione del sistema di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia finalizzato a mantenere il sistema funzionale nel tempo.

Interferenze con il territorio agricolo

Nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo ed esecutivo, il proponente dovrà verificare con il Comprensorio Irriguo del Canavese (Sede: Via Trieste 22/A - 10014 Caluso - tel. 011-9832006; Segreteria: Via Caduti della Libertà 14 -10034 Chivasso) operante nell’area di intervento le soluzioni individuate per risolvere le interferenze con il reticolo irriguo esistente e il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle opere, in modo da assicurare la funzionalità della rete irrigua e da permettere l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della rete stessa in maniera agevole e in sicurezza.

Aspetti relativi ad altre interferenze

Sono state individuate tre interferenze le linee elettriche della società Terna, precisamente:

- Linea a 380 kV T 388 Leinì - Rondissone nella campata 14-15;

- Linea a 380 kV T 353 - 354 Rondissone - Albertville nella campata 268-269;

- Linea a 132 kV T 568 Caluso - San Bernardo - Scarmagno nella campata 61-62.

Al fine delle valutazione della compatibilità dell’intervento è necessario che gli elaborati progettuali esecutivi siano inviati alla società Terna S.p.A. MAN-AOT TO-LIN - Corso Regina Margherita 267, 10143 Torino.

La zona interessata dalla realizzazione delle opere è attraversata da n. 2 oleodotti di proprietà PRAOIL colleganti la Raffineria ENI R&M di Sannazzaro con la Stazione PRAOIL di Chivasso. Al fine delle valutazione della compatibilità dell’intervento, durante la progettazione definitiva ed esecutiva il Proponente dovrà prendere contatti con il referente PRAOIL p.e. Castellano Angelo Tel. 010 5774549 Praoil Oleodotti Italiani S.p.A. - Piazza della Vittoria, 1 - 16121 Genova.

E’ stata individuata una interferenza con le linee elettriche dell’ENEL che potrebbe rendere necessaria la ricollocazione di alcuni sostegni al di fuori dell’area interessata dai lavori.

Alla luce di quanto descritto, nelle successive fasi progettuali, dovranno essere valutate tecnicamente ed economicamente con la società ENEL l’entità di tali interferenze.

Si ricorda che nella redazione del progetto definitivo si dovranno valutare tecnicamente ed economicamente, con gli Enti e con le Società interessate, tutte le ulteriori interferenze del tracciato con eventuali servizi.

d) che dovrà essere promossa sul progetto definitivo specifica procedura di rito ai sensi dell’art. 81 del D.P.R. 616/77 e s.m.i.;

e) di richiedere all’Ente proponente Anas S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte, che nel corso della redazione del progetto esecutivo ed in fase di esecuzione siano rispettate le condizioni e le richieste di approfondimento emerse in Conferenza dei Servizi preliminare ed elencate nel seguito:

Interferenze con il territorio agricolo

Poiché l’intervento in progetto interferisce con le aree agricole esistenti, dovrà essere consentito l’accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio dell’opera viaria.

Poiché l’intervento in progetto si sviluppa in area agricola, nel caso in cui si verifichino frazionamenti delle proprietà delle aziende agricole, il proponente dovrà favorire gli interventi di ricomposizione fondiaria, assumendosene l’onere dei costi legali ed amministrativi.

Cantierizzazione dell’opera

In merito al rumore generato nella fase di realizzazione, esso deve rispettare i limiti di zona vigenti all’avvio di tale fase, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune interessato per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti gli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo, i quali devono essere puntualmente indicati nella richiesta di deroga.

Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d’acqua e dei canali dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.

Il taglio della vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile e dovrà essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

Il terreno agrario derivante dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, e conservato in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche. Per quanto riguarda lo stoccaggio, i cumuli dovranno avere forma trapezoidale e non dovranno superare i 2 metri di altezza e i 3 metri di larghezza di base, in modo da non danneggiare la struttura e la fertilità del suolo accantonato. I cumuli dovranno essere protetti dall’insediamento di vegetazione infestante e dall’erosione idrica superficiale, procedendo subito al rinverdimento degli stessi con la semina di un miscuglio di specie foraggere con presenza di graminacee e leguminose. Tutte le operazioni di movimentazione dovranno essere eseguite con mezzi e modalità tali da evitare eccessivi compattamenti del terreno.

Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

La provenienza del materiale inerte da utilizzare senza interventi di lavorazione e/o selezione, si definita nel progetto esecutivo, individuando cave in attività la cui produzione sia compatibile con le caratteristiche richieste. In alternativa, in carenza di cave già attive con disponibilità di materiale idoneo, il progetto esecutivo dovrà individuare i siti delle cave di prestito.

Il proponente dovrà, in sede di progettazione esecutiva, prendere contatti con A.R.P.A. Piemonte al fine di definire alcuni aspetti operativi da inserire eventualmente all’interno dei capitolato speciale d’appalto.

Attività di monitoraggio

In accordo con ARPA Piemonte dovrà essere definito un articolato piano di monitoraggio ambientale, in particolare per quanto riguarda le componenti ambientali rumore e aria.

L’inizio ed il termine dei lavori dovrà essere comunicato ad ARPA Piemonte, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera .

Si richiede, inoltre, di concordare con ARPA le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei risultati delle attività suddette.

Il Direttore dei lavori dovrà trasmettere, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, all’ARPA Piemonte, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, e integrate da quelle contenute provvedimento conclusivo del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto.

f) di dare atto che la presente determinazione sarà inviata alla Società proponente ANAS S.p.a. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

La presente determinazione dirigenziale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino