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Bollettino Ufficiale n. 48 del 29 / 11 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 20 novembre 2007, n. 3-7521

Procedura ex art. 12 l.r. 40/98 - Giudizio positivo di compatibilità ambientale in merito al progetto transfrontaliero “SS 20 del Colle del Tenda - Nuovo Tunnel del Colle di Tenda” da localizzarsi nel territorio del Comune di Limone Piemonte, presentato da ANAS S.p.A..

A relazione degli Assessori Borioli, De Ruggiero:

In data 22 novembre 2006 l’ing. Massimo Averardi, in qualità di Direttore della Direzione Centrale di Progettazione di ANAS S.p.A., ha presentato al Nucleo centrale dell’Organo Tecnico Regionale domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12, comma 1 della l.r. 40/98, relativamente al progetto SS 20 del Colle del Tenda - Nuovo Tunnel del Colle di Tenda" da localizzarsi nel territorio del Comune di Limone Piemonte, allegando la documentazione prevista dal medesimo comma.

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 12, comma 2, lettera a) della l.r. 40/98; successivamente in data 23 novembre 2006 ha completato gli adempimenti di legge con la pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano “La Stampa”, determinando così l’avvio del procedimento.

Il progetto presentato rientra nella categoria progettuale n. 9 dell’allegato B1 della l.r. n. 40/98 - strade extraurbane secondarie, escluse le provinciali e le comunali - ed è sottoposto a fase di valutazione giacché trattasi di ammodernamento e potenziamento di un collegamento internazionale di grande valenza trasportistica sia per l’Italia sia per la Francia, progetto per il quale adeguati approfondimenti ambientali possono essere sviluppati solo mediante la definizione di uno Studio d’Impatto Ambientale.

Il Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico regionale, individuato con D.G.R. 21-27037 del 12/04/99, ai sensi dell’art. 7 della l.r. n. 40/98, verificate la natura e le caratteristiche dell’opera, ha individuato la Direzione regionale Trasporti quale struttura regionale responsabile del procedimento in oggetto e le strutture regionali interessate all’istruttoria in relazione alle componenti ambientali interessate ed alle specifiche competenze significative per l’approccio integrato all’istruttoria.

La Direzione Trasporti ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 50 - parte III del 14 dicembre 2006 e del conseguente avvio del procedimento inerente alla Fase di valutazione della procedura di VIA, individuando il Responsabile del Procedimento e il Referente di Progetto.

In merito alla proposta di realizzare il Nuovo Tunnel del Colle di Tenda va innanzitutto evidenziato che il progetto nasce dalle indicazioni espresse dalla Commissione Intergovernativa per il Miglioramento dei Collegamenti Franco-Italiani nelle Alpi del Sud (CIG), creata il 26 novembre 1993, per la quale “la sicurezza del tunnel stradale del Tenda rappresenta una priorità assoluta.....”.

Già dall’inizio degli anni ‘90, il traffico bidirezionale all’interno dell’unica canna era gestito con senso unico alternato per i mezzi pesanti mentre era continuo per i mezzi leggeri; dall’inizio del 2006, per questioni di sicurezza, sono state adottate ulteriori restrizioni per la circolazione dei mezzi pesanti: divieto di circolazione diurna e senso unico alternato per tutti i veicoli di notte che, comunque, non sono stati risolutivi perché continua a permanere una situazione di forte rischio per la sicurezza della circolazione e per l’agibilità stessa del traforo.

Il vertice franco-italiano di Périgueux, svoltosi il 27 novembre 2001, ha convalidato le proposte della CIG la quale indicava che, durante la fase finale, la soluzione più idonea dal punto di vista della sicurezza, del traffico e dei costi, era la costruzione di un’opera nuova mantenendo una corsia per ogni senso di marcia.

Nella riunione del 17 ottobre 2003 la CIG decideva per la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo del Progetto Preliminare dell’opera costituita da due canne mono-direzionali ad una corsia di traffico di sezione definita, secondo le seguenti due ipotesi di lavoro:

1. una configurazione basata su due gallerie mono-direzionali ad una corsia di traffico, con la realizzazione di una canna nuova e l’alesaggio del tunnel esistente (detta soluzione “Alta”);

2. una configurazione con gallerie nuove mono-direzionali ad una corsia di traffico, il cui arrivo lato francese si situa al disotto dei tornanti (detta soluzione “Bassa”).

Per quanto riguarda la soluzione “Alta” venivano ribaditi due concetti fondamentali:

a. costruzione di una nuova canna mono-direzionale di carreggiata effettiva pari a m 6,50 nel senso Francia-Italia oltre banchina a sinistra di m 0,50 e marciapiede rialzato a destra di m 0,60;

b. utilizzo provvisorio della nuova canna in modalità bi-direzionale durante l’alesaggio della vecchia galleria per giungere alla configurazione definitiva di due gallerie nuove mono-direzionali da 6,50 metri di carreggiata effettiva.

Il 19 marzo 2004 la CIG definiva il Mandato del Gruppo di Lavoro e ne costituiva i componenti che, per la delegazione italiana, sono costituiti da rappresentanti dell’ANAS, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e della Regione Piemonte e per la delegazione francese sono i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Ambiente.

Nella riunione della CIG del 13 settembre 2004 il Gruppo di Lavoro presentava un’analisi comparata di tutte le varianti selezionate per le due Soluzione Alta e Bassa; a valle di un attento esame delle diverse ipotesi di tracciato, la CIG indicava quelle che potevano rappresentare al meglio le due Soluzioni e sulle quali veniva richiesto di sviluppare il Progetto Preliminare comprensivo degli aspetti ambientali.

Tale Progetto veniva poi analizzato nel corso della riunione della CIG del 18 marzo 2005 a Roma dove, oltre agli elaborati tecnici ed ambientali delle due soluzioni “Alta” e “Bassa”, veniva presentata, come previsto nel mandato, una relazione di sintesi che, illustrando le caratteristiche tecnico-economiche ed ambientali delle due ipotesi, ne consentiva la comparazione utile per la scelta tra le due.

Al termine dell’esame dei progetti presentati dal gruppo di lavoro la CIG prende le seguenti decisioni:

a) viene scelta la soluzione “Alta” tra le due possibili;

b) viene dato mandato al gruppo di lavoro di predisporre la programmazione delle attività volte all’acquisizione dei pareri - secondo le procedure dei rispettivi paesi - ed alla redazione del progetto definitivo della soluzione scelta.

In data 18 aprile 2005 il Ministro italiano e quello francese sottoscrivono una nota congiunta che conferma quanto indicato dalla CIG del 18 marzo 2005 ed invita le due delegazioni a procedere con le attività di progettazione e di acquisizione dei permessi necessari per l’avvio dei lavori nei due paesi.

Tra le decisioni prese nel corso delle precedenti fasi progettuali c’è stata la scelta di interdire il traffico al trasporto di merci pericolose; ciò ha portato al dimensionamento degli allestimenti impiantistici ed idraulici così come sviluppato poi nel progetto definitivo.

La CIG ha individuato gli iter amministrativi a cui il progetto doveva essere sottoposto per l’acquisizione delle autorizzazioni; in particolare per quanto attiene il tracciato in territorio italiano italiana si è scelto di seguire le procedure ordinarie ex art. 81 del D.P.R. 616/77 (come modificato dell’art. 3 del D.P.R. 18 aprile 1994, n. 383), con procedura di VIA regionale. Secondo quanto stabilito dalla CE in merito alla VIA transfrontaliera il progetto deve essere sottoposto alle procedure previste dalla Convenzione di Espoo. Inoltre, la CIG ha chiesto all’Italia di accettare che l’ANAS gestisca le successive fasi per conto congiunto delle due parti, italiana e francese, con il seguente schema di ripartizione dei costi:

* del 50% per ogni Paese per quanto attiene agli studi da realizzare fino all’avvio delle prime procedure di appalto per i lavori;

* del 41.65% per la Francia e del 58.35% per l’Italia per le successive fasi di costruzione e gestione del tunnel.

Prima dell’avvio della Procedura di VIA, con nota del 17/10/2006 l’ANAS S.p.A. ha trasmesso l’avviso di avvio della procedura espropriativa attivata presso il Comune di Limone Piemonte pubblicando l’elenco delle ditte catastali interessate.

In data 24 novembre 2006 è stato firmato l’accordo bilaterale in occasione del vertice franco-italiano di Lucca.

Nel rispetto del cronoprogramma 5 convalidato dalla Conferenza Intergovernativa per il Miglioramento dei collegamenti tra Italia e Francia nelle Alpi del Sud è stato presentato il progetto della ‘Nuova galleria del Colle di Tenda’, lungo la S.S. n. 20, che collega il territorio italiano (nel comune di Limone Piemonte) e quello francese (nel comune di Tenda). Il progetto consiste nella realizzazione di un nuovo tunnel e nella rialesatura di quello esistente, al fine di separare le due direzioni di marcia.

L’obiettivo generale del progetto è di migliorare i collegamenti tra Italia e Francia potenziando le condizioni di sicurezza e livelli di servizio dell’attuale traforo, chiaramente arretrato dal punto di vista tecnico-funzionale rispetto agli standard odierni di progettazione.

Il progetto prevede il rialesaggio dell’attuale tunnel, la cui sagoma sarà ampliata e, la costruzione di una seconda canna, parallela alla prima, posta ad una distanza di circa 30 m.

Le parti all’aperto consistono, per la parte francese, nella rettifica di due dei quattro tornanti esistenti, per un tratto di circa 750 m, mentre dal lato italiano non sono previsti interventi, in quanto i tornanti lungo la SS20, situati fra il tunnel e Limone P. sono stati ridelineati nell’ultimo decennio.

Nel territorio italiano pertanto gli interventi sono limitati alla risistemazione della zona prospiciente l’imbocco, necessaria per operare il distanziamento delle corsie di marcia e la formazione delle due carreggiate separate che costituiranno le galleria.

In sintesi gli interventi sono costituiti da:

* realizzazione di una nuova galleria della lunghezza di 3.252 m, in affiancamento a quella esistente;

* allargamento della sezione utile della galleria esistente, di lunghezza pari a 3184m, mediante alesaggio;

* eliminazione di due tornanti della strada di accesso al tunnel dal lato francese.

Ogni canna ha una carreggiata di 6,50 m di larghezza, di cui 3,50 m di corsia di marcia, 2,70 m di corsia d’emergenza ed una banchina in sinistra di 30cm.

La Nuova Galleria del Colle di Tenda, come quella esistente, si sviluppa in Italia per circa il 52% ed in Francia per il restante 48%.

La realizzazione dell’intervento prevede due macrofasi (costruzione della nuova galleria nella prima fase e adeguamento del tunnel esistente nella seconda) che consentono di dare continuità al collegamento del Colle di Tenda per tutta la durata dei lavori.

Il cronoprogramma dei lavori prevede 87 mesi complessivi per la realizzazione dell’intervento, comprensivi dei collaudi, di cui: 52 mesi per la costruzione della nuova canna e 35 mesi per l’alesaggio della galleria esistente.

Il bilancio complessivo delle terre tiene conto dei fabbisogni per i due versanti; il volume totale proveniente dagli scavi (delle gallerie e all’aperto) è pari a circa 500.000 mc, di cui 260.000 dal versante francese e 240.000 dal versante italiano.

Il tracciato potrà presentare interferenza con l’acquifero che alimenta la sorgente del Col di Tenda, importante captazione utilizzata a scopo idropotabile, essendo la nuova galleria posizionata in prossimità del livello piezometrico.

A seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di V.I.A. non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

In data 19 dicembre 2006 si è svolta una seduta preliminare di Organo Tecnico in cui è stato chiarito che il Ministero dell’Ambiente con nota DSA-2006-0011562 del 24/04/2006 ha ritenuto che gli adempimenti in materia di impatto ambientale sul progetto del “Nuovo Tunnel del Colle di Tenda” dovessero essere svolti dalla Regione Piemonte. Nell’Organo Tecnico si è quindi evidenziato che, poiché l’autorizzazione finale è in capo al Ministero delle Infrastrutture ex art. 81 del DPR 616/77 e s.m.i., la procedura di valutazione di impatto ambientale deve essere considerata un endoprocedimento; gli adempimenti degli obblighi imposti dalla Convenzione di Espoo sono in capo al Ministero dell’Ambiente.

In data 11 gennaio 2007 si è svolta la prima riunione della Conferenza dei Servizi a cui sono state invitate le Direzioni regionali: Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti, Trasporti Viabilità e Impianti Fissi, Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Accordi di Programma e settore Beni Ambientali, Opere Pubbliche - Settore decentrato di Cuneo e Protezione Civile, Industria - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva, Territorio Rurale, Difesa del Suolo, Turismo - Sport - Parchi, Pianificazione delle risorse idriche, nonché il Nucleo Centrale Organo Tecnico ed i seguenti soggetti di cui all’art. 9 della l.r. 40/98: Provincia di Cuneo, Corpo Forestale dello Stato - Coordinamento Provinciale di Cuneo, Comunità Montana Valli Gesso Vermenagna e Pesio, Comune di Limone Piemonte, Comune di Cuneo, Comune di Caraglio, Comune di Demonte, Comune di Roccavione, ARPA Piemonte, ASL 15, ATO4 Cuneese, Consorzio Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi S.p.A ed il proponente.

Durante la prima riunione di CdS sono già emerse alcune problematiche di rilievo, connesse alla realizzazione dell’opera:

1. interazione dei cantieri con il comprensorio turistico interessato;

2. salvaguardia dell’acquifero che alimenta l’acquedotto Alpi-Langhe;

3. logistica degli inerti e degli approvvigionamenti dei materiali da costruzione.

Prendendo atto che l’autorizzazione prevista per l’infrastruttura è di competenza statale, nella CdS il Responsabile del procedimento ha comunque evidenziato che in caso di positivo giudizio di compatibilità ambientale e positiva valutazione di incidenza ai sensi del DPR 357/97 e s.m.i. a conclusione dell’istruttoria regionale dovranno essere ricomprese nell’atto finale tutte le autorizzazioni ambientali ed urbanistiche necessarie per la realizzazione dell’opera:

- autorizzazione ai sensi della l.r. 45/89 e sm.i. (vincolo idrogeologico);

- autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. (vincolo paesistico-ambientale);

Inoltre, ravvisando la necessità di approfondire alcuni aspetti specifici di natura geologica, è stato convocato un tavolo tematico ristretto in materia di geologia, idrogeologia e gestione degli inerti che si è tenuto in data 31 gennaio 2007.

In data 16 febbraio 2007 è stato svolto un sopralluogo per il contraddittorio con tutte le parti chiamate ad esprimersi in CdS, verificando tra l’altro in situ che la nuova proposta fornita da ANAS in materia di gestione rifiuti e logistica di cantiere può consentire una significativa riduzione dell’impatto indotto sul territorio.

In data 21 febbraio 2007 si è svolta una seconda riunione di Organo Tecnico in cui a seguito degli approfondimenti svolti e alla luce degli esiti del sopralluogo si è concordemente ritenuta necessaria la richiesta di documentazione progettuale integrativa.

In data 5 marzo 2007 si è svolta la seconda riunione di CdS nell’ambito della quale è stato completato l’elenco delle richieste di integrazione, formalizzato con nota del 13/04/2007 prot. N. 4038, ricomprendente anche le richieste documentali formulate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici pervenute nel frattempo. Tale nota ha sospeso i termini del procedimento (ex comma 6 dell’art. 12 della l.r. 40/98), concedendo al proponente 60 giorni per l’invio della documentazione integrativa.

Per quanto attiene gli adempimenti, discendenti dalla Convenzione Espoo, delegata dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Piemonte, già nel corso della Conferenza di Servizi del 05.03.2007 sono stati evidenziati ad ANAS gli obblighi a suo carico, ribaditi con specifica nota 8 marzo 2007 prot. 2584/26.5 .

In data 12 marzo 2007, i Ministri delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per l’Italia e Dominique Perben per la Francia, hanno sottoscritto il trattato internazionale che entrerà in vigore dopo la ratifica dei due Parlamenti.

Sempre in merito agli adempimenti previsti dalla Convenzione Espoo, a seguito di comunicazione da parte della Prefettura delle Alpi Marittime di avvio della procedura francese d’indagine preliminare alla dichiarazione di pubblica utilità relativa al progetto e contestuale trasmissione alla Direzione regionale Trasporti (nota del 23 aprile 2007) del documento tecnico ricomprendente lo studio di impatto ambientale (lato Francia), con nota 5885/26.5 del 1/6/2007. Il Responsabile del Procedimento regionale ha di conseguenza invitato il proponente ANAS a provvedere alla pubblicizzazione della notizia dell’avvenuto deposito presso la Regione Piemonte - Direzione Trasporti dello studio di impatto ambientale, relativo al territorio francese interessato dalla realizzazione del progetto del nuovo Tunnel del Col di Tenda, documentazione consultabile da parte del pubblico per il periodo 7 giugno - 13 luglio, come concordato con la Prefettura delle Alpi Marittime che, nello stesso periodo, ha svolto le consultazioni al pubblico anche per l’inchiesta di pubblica utilità.

Tutti gli sviluppi della procedura della Convenzione Espoo sono stati illustrati l’11/6/2007 nell’ambito dei lavori della terza riunione di Organo Tecnico, mirata all’analisi della “dossier francese”.

In data 21/06/2007, a cura della Direzione Trasporti, è stato pubblicato sul BUR n. 25 l’avvenuto deposito dello studio di impatto ambientale relativo al territorio francese ed i termini per la consultazione da parte del pubblico che scadevano il 13 luglio 2007.

Per la valutazione d’impatto ambientale transfrontaliera non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico, sia italiano che d’oltralpe.

Con nota prot. CDG-0073032-P del 12 /06/2007 ANAS ha richiesto proroga di ulteriori 45 giorni dei termini per la predisposizione della documentazione progettuale integrativa richiesta. La proroga è stata concessa con nota del 25/06/2007 prot. N. 6930/26.5 fino al 1 agosto 2007.

La documentazione integrativa è stata trasmessa da ANAS con nota CDG-0095839-P del 31/07/2007 data in cui si è insediata a Roma la CdS indetta dal Ministero delle Infrastrutture per l’espletamento delle procedure d’intesa Stato-Regione di cui all’art. 81 del D.P.R. 616/77 come modificato dell’art. 3 del D.P.R. 18 aprile 1994, n. 383.

ANAS, a seguito delle modifiche apportate al progetto, con nota CDG-0093801-P del 25/7/2007, ha trasmesso al Comune di Limone Piemonte l’avviso per l’avvio della procedura espropriativa ad integrazione di quello già prodotto nell’ottobre 2006.

Il 3 agosto 2007 il Commissario d’inchiesta francese per l’indagine preliminare alla dichiarazione di pubblica utilità e contestuale espletamento degli adempimenti inerenti alla Convenzione di Espoo, ha concluso il proprio rapporto esprimendosi favorevolmente all’intervento per il quale non sono state formulate osservazioni.

In data 29 agosto 2007 si è svolto prima l’Organo Tecnico poi la terza ed ultima riunione di CdS di VIA regionale, estesa anche al Comune di Vernante divenuto soggetto interessato a seguito dei nuovi sviluppi progettuali introdotti nella documentazione integrativa per la gestione degli inerti. A conclusione dei lavori, i convenuti alla CdS, tenuto conto di tutta la documentazione presentata da ANAS, di tutti gli approfondimenti svolti in sede istruttoria, nonché alla luce dei contributi, delle osservazioni e dei pareri pervenuti, hanno ritenuto concordemente che per il progetto del Nuovo tunnel del Colle di Tenda sussistano i presupposti per un giudizio favorevole di compatibilità ambientale e positiva valutazione di incidenza da parte della Giunta Regionale, seppure condizionando la realizzazione a una serie di prescrizioni da attuarsi ai fini dell’ottimizzazione del progetto e del contenimenti degli impatti attesi. Al termine della riunione si è altresì dato mandato al Responsabile del Procedimento di raccogliere, a completamento dell’iter regionale di VIA, le autorizzazioni previste ai sensi degli artt. 12 e 13 della l.r. 40/98.

Con nota 9619/26.5 del 7/9/2007, la Direzione regionale Trasporti ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale le determinazioni conclusive in materia di impatto transfrontaliero, segnalando quale unica disposizione, volta ad evitare impatto transfrontaliero, formulata sia dal Consiglio Generale e CCI (Chambre de Commerce et d’Industrie) di Nizza, sia dalla Direzione Regionale Trasporti, la necessità di garantire in fase di costruzione la continuità di servizio della R.N. 204 con l’ex SS. 20 durante le fasi di sostituzione dei primi quattro tornanti (lato Francia) con i due nuovi previsti in progetto sul versante francese.

Considerato che l’istruttoria ha esaminato esaustivamente con il contributo tecnico-scientifico di ARPA Piemonte il quadro programmatico, il quadro progettuale ed il quadro ambientale, ponendo particolare attenzione ai temi maggiormente sensibili dal punto di vista della valutazione di impatto ambientale che si sono rivelati essere:

* tutela della risorsa idrica rappresentata dalla sorgente del Col di Tenda captata dall’Acquedotto Langhe ed Alpi Cuneesi S.p.A.;

* garanzia di continuità di servizio della R.N. 204 con l’ex SS. 20 durante le fasi di realizzazione del progetto con particolare riguardo alla fase di sostituzione dei primi quattro tornanti con i due nuovi previsti in progetto sul versante francese;

* ottimizzazione della gestione degli inerti e logistica di cantiere regolamentando il traffico aggiuntivo apportato dai mezzi di cantiere con un preciso piano del traffico concordato con il Comune di Limone Piemonte e La Comunità Montana delle Valli Gesso e Vermenagna;

* sostenibilità dell’intervento in funzione dell’interazione tra i cantieri e l’economia del comparto turistico-sportivo;

* ottimizzazione della viabilità esistente ed interferita dal nuovo progetto nel rispetto dell’assetto idraulico consentito dalla normativa vigente;

* tutela delle caratteristiche del paesaggio locale;

* mitigazione delle emissioni in atmosfera di polveri e rumore in fase di cantiere ed esercizio;

* incidenza sul S.I.C. “Alpi Marittime”.

Nel provvedimento che reca il giudizio di compatibilità ambientale, necessariamente comprensivo delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche e della valutazione di incidenza ai sensi del DPR 357/1997e s.m.i., sono ricomprese le seguenti autorizzazioni e concessioni:

* autorizzazione ai sensi della l.r. 45/89 e sm.i. (vincolo idrogeologico);

* nulla osta idraulico in conformità al R.D. n. 523/1904;

* autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. (paesistico-ambientale);

Visto il parere favorevole espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali trasmesso con nota DG/BAP/S02/34.19.04/17880/2007 del 3/10/2007;

visto il parere favorevole del Settore Regionale Gestione Beni Ambientali espresso con nota 436/0824 del 4 ottobre 2007;

visto il parere favorevole espresso dalla Provincia di Cuneo con nota 0045435-28/28/2007-provcn, cui ha fatto seguito specifica deliberazione (n. 29 del 24/09/2007) di Consiglio Provinciale;

visto il parere favorevole del Comune di Limone Piemonte reso con deliberazione di Consiglio Comunale n. 52 del 30/08/2007 trasmessa con nota 6834 del 4/9/2007;

visto il parere favorevole del Comune di Vernante reso con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 7/9/2007 trasmessa con nota 6900/7169 del 7/9/2007;

visto il parere favorevole della Direzione regionale Pianificazione Risorse Idriche espresso con nota 6060 del 11/9/2007;

visto il parere favorevole dell’Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi S.p.A. espresso con nota 1269 del 29/08/2007;

visti il parere favorevole di ARPA - Settore Prevenzione del Rischio Geologico della Provincia di Cuneo (prot. 115240 del 31/08/2007) unitamente al parere favorevole del Corpo Forestale dello Stato (prot. 9043 del 3/09/2007);

visto il parere favorevole della Direzione regionale Opere Pubbliche Settore decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico -Cuneo espresso con nota 39835 del 5/9/2007;

visto il parere favorevole della Direzione regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica Settore Urbanistico Territoriale - Area Provincia di Cuneo espresso con nota 29476/19.15 del 11/9/2007;

visto il parere favorevole della Direzione regionale Turismo Sport-Parchi espresso con nota 15880/21 del 3/9/2007;

visto il parere favorevole sull’incidenza del SIC “Alpi marittime”, da parte della Direzione Turismo-Sport-Parchi - Settore Pianificazione Aree Protette espresso con nota 4715/21.5 del 9 marzo 2007;

visto il parere favorevole della Direzione regionale Territorio Rurale espresso con nota 7404/13.1 del 24 settembre 2007;

visto il parere favorevole del Settore Regionale Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva espresso con nota 197/DA16.4 del 4 ottobre 2007;

visto il parere favorevole della Direzione regionale Programmazione Strategica, Politiche Territoriali e Edilizia - Settore Accordi di Programma ed Esame di Conformità Urbanistica espresso con nota 1562/0811 del 11 ottobre 2007;

preso atto che, sempre con la stessa nota succitata, il Settore Accordi di Programma ed Esame di Conformità Urbanistica della Direzione regionale Programmazione Strategica, Politiche Territoriali e Edilizia ha dichiarato la difformità dell’opera in progetto rispetto allo strumento urbanistico vigente nel Comune di Limone Piemonte;

considerata l’importanza di modernizzare un vetusto collegamento delle Alpi meridionali, costituito da un tunnel pericoloso per la difficoltosa gestione dei traffici secondo gli attuali standard di sicurezza, visto quanto già sancito da accordi internazionali tra l’Italia e la Francia, si ritiene ambientalmente sostenibile la realizzazione del progetto presentato che nasce da soluzioni mirate, già condivise dai ministeri competenti italiano e francese, presenti nel gruppo di lavoro incaricato dalla Commissione Intergovernativa per il Miglioramento dei Collegamenti Franco-Italiani nelle Alpi del Sud. Nondimeno la proposta progettuale durante la fase istruttoria regionale di VIA è stata sottoposta a significativi approfondimenti che hanno introdotto ulteriori elementi in grado di mitigare ulteriormente gli impatti ambientali attesi.

Sottolineando che, per quanto attiene la valutazione di incidenza ambientale, gli interventi all’aperto in territorio italiano si collocano esternamente al Sito di importanza comunitaria “Alpi Marittime” (SIC IT1160056), ad una distanza tale da non comportare impatti sulle specie e sugli habitat di interesse comunitario tutelati nel SIC medesimo, ai fini di pervenire ad un’effettiva compatibilità ambientale dell’infrastruttura, si evidenzia la necessità subordinare la realizzazione degli interventi progettati all’osservanza delle condizioni e prescrizioni di seguito riportate:

Tutela della sorgente del Colle di Tenda

1. La valutazione definitiva delle interferenze fra l’opera e la situazione idrogeologica è rimandata al progetto esecutivo, sia per gli aspetti riguardanti il reperimento di fonti di approvvigionamento integrative e/o alternative, sia per gli aspetti riguardanti il rischio di inquinamento/depauperamento della sorgente del Colle di Tenda; poiché l’elemento principale che concerne la compatibilità idrogeologica è la salvaguardia dell’attuale fonte idrica, prima dell’esecuzione dei lavori si dovrà pervenire ad uno studio delle sostanze utilizzate in galleria che consenta di imporre nelle lavorazioni quelle che risultano prive di rischi ambientali; si dovrà inoltre pervenire alla definizione articolata di idonei sistemi di controllo alla sorgente della presenza di inquinanti nonché di sistemi di trattamento delle acque; per rimediare al rischio residuo di depauperamento/inquinamento della sorgente, nonché ad eventuali incidenti in fase di cantiere, dovrà essere individuata una soluzione alternativa e/o integrativa di approvvigionamento idropotabile a fronte del rischio anche temporaneo di compromissione qualitativa e/o quantitativa della sorgente attualmente in uso; tale soluzione dovrà in ogni caso essere realizzata e resa funzionante prima che vengano avviati i lavori.

2. La progettazione esecutiva dovrà essere corredata dalla relazione integrativa sulla disamina dettagliata del rischio di inquinamento della sorgente; in sede esecutiva, prima dell’utilizzo dovranno essere resi disponibili campioni degli additivi che saranno utilizzati al fine di analizzare i principi attivi in essi contenuti.

3. Le attività di perforazione (sia per il nuovo tunnel che per il rialesaggio dell’esistente), nel tratto corrispondente all’acquifero alimentante la sorgente, dovranno essere effettuate tenendo conto delle fluttuazioni stagionali del livello della falda (stagione estiva o invernale); in particolare lo scavo delle rocce dell’acquifero o del limite inferiore flysch/acquifero dovrà essere effettuato in periodo di magra della falda acquifera (inverno o estate), lontano dal periodo di scioglimento delle nevi e di intense precipitazioni.

Gestione viabilità

4. Sia garantita la continuità di servizio della RN. 204 con l’ex SS. 20 durante tutte le fasi di realizzazione del progetto.

5. Per il tratto Vernante-Colle di Tenda della ex S.S. 20 sia concordato un preciso piano del traffico con la Comunità Montana Valli Gesso e Vermenagna, il Comune di Vernante ed il Comune di Limone Piemonte, stabilendo un preciso limite di velocità per gli autocarri impiegati per il trasporto dello smarino. Prima dell’inizio dei lavori siano posti in essere adeguati cartelli stradali e segnaletica informativi.

6. Mitigare l’interferenza del flusso veicolare di cantiere in particolari periodi di afflusso turistico, quali i week-end, i ponti festivi. Per il periodo 20 luglio-31 agosto sia valutato di accumulare lo smarino in sito di deponia temporanea, e poter differire il trasporto verso Tetti Filibert a partire dal 1 settembre.

7. Sia perseguita l’opportunità di attuare un servizio di trasporto veicoli su ferrovia tra le stazioni di Vievola e Vernante. In particolare sia concordato tra Comunità Montana Valli Gesso e Vermenagna, Comune di Vernante, Comune di Limone Piemonte Trenitalia e Regione Piemonte il miglioramento del servizio ferroviario in termini di orario e l’attivazione di treni navetta per il trasporto dei bus.

Gestione inerti

8. Quale sito destinato ad ospitare lo “smarino”, cioè le terre e le rocce da scavo derivanti dalla realizzazione del tunnel venga utilizzato il sito ambientalmente più idoneo individuato negli elaborati progettuali integrativi e cioè la cava esercita dalla Ditta Silver in località tetti Filibert di Vernante. Il progetto di allocazione dello smarino dovrà essere rispettoso del progetto di fattibilità prodotto ad integrazione della documentazione progettuale istruita senza apporto di ulteriori modifiche. Il relativo progetto di utilizzo a tale scopo, da autorizzare ai sensi di legge, impieghi soluzioni rispettose delle naturalità preesistenti secondo le indicazioni sul paesaggio formulate in letteratura specifica ed in parte rammentate in seguito. Si rammenta l’opportunità di produrre la documentazione relativa alla conformità dello smarino e di un piano di monitoraggio per il controllo dello stesso in corso d’opera.

9. In relazione alla sistemazione e recupero ambientale del sito della Cava T. Filibert individuato per lo stoccaggio definitivo dello smarino di galleria, dovrà essere prevista un’attività di recupero ambientale organizzata per lotti con l’adozione delle tecniche di Ingegneria Naturalistica per la soluzione delle problematiche di rivegetazione e consolidamento superficiale dei terreni, mediante l’impiego esclusivo di specie vegetali autoctone. Si ricorda che, nell’ambito della revisione ed aggiornamento del progetto di recupero ambientale della Cava T. Filibert, dovranno essere effettuate tutte le verifiche di stabilità dei depositi di smarino e della terra rinforzata di sostegno al piede, da sottoporre all’approvazione delle autorità competenti.

10. Il progetto esecutivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di mitigazione e di ripristino ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dell’opera stradale e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone adatte alle condizioni stagionali.

11. Vista l’importanza della buona riuscita degli interventi di recupero, di mitigazione e di compensazione ambientale, al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nel primo triennio successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite.

Assetto idrogeologico (L.R. 09/08/1989 n. 45)

12. Considerato che la valanga del Cabanaira può, secondo i calcoli ANAS, abbattersi sull’area a valle del piazzale esistente fino a lambirne il bordo (presso il costruendo nuovo ponte), si dovrà calcolarne gli effetti più a monte presso il limite sud del piazzale, al fine di progettare un’opera di difesa su tale lato, in considerazione anche del punto precedente.

13. Si dovrà sistemare la zona d’imbocco dei due tunnel in modo da risagomare il ciglio sommitale del vecchio scavo, instabile e tuttora incombente sull’ingresso del tunnel attuale, realizzando un migliore inserimento morfologico delle opere già presenti e di nuova costruzione. Relativamente alle opere di recupero ambientale delle aree soprastanti alla nuova galleria si richiede che siano evitate eccessive geometrizzazioni delle scarpate e, per quanto possibile, delle pedate (a meno di percorsi carrabili necessari per l’attività manutentiva); si richiede che sia senz’altro privilegiata la ricostituzione di assetti il più possibile naturali sia dal punto di vista morfologico che vegetazionale.

14. Il taglio della vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile e dovrà essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

15. Qualora sia inevitabile, il taglio di alberi e arbusti e la rimozione del materiale legnoso dovrà precedere i movimenti terra.

16. Il terreno di scopertura nello strato prevalentemente esplorato dalle radici (circa. 1 m di profondità) dovrà essere conservato e riutilizzato per il recupero ambientale finale.

17. I lavori di sistemazione dell’imbocco dovranno essere estesi fino al ciglio sommitale del vecchio scavo, come specificato anche nel parere ARPA; a tal fine prima dell’inizio dei lavori dovrà essere presentato uno specifico progetto per questo intervento, che provveda anche ad integrare la regimazione idraulica della zona superiore con quanto già previsto nell’intorno degli imbocchi.

18. Il progetto di deposito nella cava Silver deve essere completato includendo, nel progetto di revisione del piano di coltivazione, uno studio della regimazione delle acque in fase di cantiere in modo da limitare il più possibile il trasporto solido in tale periodo; la rete idraulica già prevista nel progetto, cui si riferisce il presente parere, deve essere completata da un fosso parallelo al limite Sud del riempimento, che funzioni come vasca di decantazione lineare (cioè scarichi per tracimazione verso la rete idraulica a Est); sui 2 fianchi del rilevato, a contatto con il versante in posto dovranno essere realizzate 2 cunette in lamiera ondulata per la raccolta delle acque provenienti da monte; il recupero ambientale fino all’inerbimento dovrà essere realizzato in modo progressivo e collegato con la deponia, in modo che in ogni momento risulti scoperta (ed esposta al dilavamento) la sola scarpata a valle del gradone appena completato;

19. Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d’acqua dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.

20. Lo studio prevede che tutte le acque che in fase di esercizio verranno a contatto con il manto stradale vengano collettate ad una vasca di sicurezza in corrispondenza del piazzale di servizio, pretrattate e depurate prima di essere rimesse nel circuito idrico. Per tale vasca di sicurezza delle acque di piattaforma sono stati forniti degli elaborati integrativi indicanti il dimensionamento previsto, specificando i calcoli effettuati per determinare tale volumetria. Si ricorda che in fase di progetto esecutivo dovranno anche essere previste le modalità operative per la raccolta ed il successivo smaltimento di liquidi pericolosi accidentalmente sversati e/o di acque di spegnimento incendio, per i quali non può essere considerato sufficiente il solo trattamento di sedimentazione e disoleazione. Per quanto riguarda il sistema di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia, dovrà essere predisposto un piano di manutenzione finalizzato a mantenere il sistema funzionale nel tempo.

21. Per il sito di deposito temporaneo in loc. Casermette Panice, prima dell’inizio dei lavori deve essere prodotto un elaborato progettuale che definisca:

22. l’altezza massima dei cumuli,

23. il sistema di regimazione delle acque per impedire il dilavamento di materiali fini verso il vicino corso d’acqua e verso la viabilità esistente.

24. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

Assetto idraulico (R.D. n. 523/1904 sulle opere idrauliche)

25. La realizzazione di un nuovo ponte a campata unica con luce di m. 15.00 e larghezza di m. 5.50, secondo le caratteristiche e modalità indicate negli elaborati tecnici progettuali esaminati, dovrà avvenire nel rispetto del progetto e nessuna variazione potrà essere introdotta senza la preventiva autorizzazione da parte del Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo.

26. Il materiale di risulta proveniente dagli eventuali scavi in alveo dovrà essere usato esclusivamente per la colmatura di depressioni di alveo o di sponda, ove necessario, in prossimità delle opere di cui trattasi, mentre quello proveniente dalla demolizione dell’attuale passerella in legno o da altre murature esistenti dovrà essere asportato dall’alveo.

27. Le sponde e le eventuali opere di difesa interessate dall’esecuzione dei lavori dovranno essere accuratamente ripristinate a regola d’arte, restando il soggetto autorizzato unico responsabile dei danni eventualmente cagionati.

28. Durante la realizzazione dei lavori non dovrà essere causata turbativa al buon regime idraulico del corso d’acqua.

29. I lavori relativi alla realizzazione del nuovo ponte in argomento dovranno essere eseguiti, a pena di decadenza dell’autorizzazione stessa, entro il termine di anni uno, con la condizione che, una volta iniziati, dovranno essere eseguiti senza interruzione, salvo eventuali sospensioni dovute a causa di forza maggiore. È fatta salva l’eventuale concessione di proroga nel caso in cui, per giustificati motivi, l’inizio dei lavori non potesse avere luogo nei termini previsti.

30. Il committente dei lavori dovrà comunicare al Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo, a mezzo di lettera raccomandata, l’inizio e l’ultimazione dei lavori, al fine di consentire eventuali accertamenti tesi a verificare la rispondenza fra quanto previsto e quanto realizzato, nonché il nominativo del tecnico incaricato della direzione dei lavori; ad avvenuta ultimazione il committente dovrà inviare dichiarazione del Direttore dei lavori attestante che i lavori sono stati eseguiti conformemente al progetto approvato.

31. Il parere ai fini idraulici si intende accordato con l’esclusione di ogni responsabilità dell’Amministrazione Regionale in ordine alla stabilità dei manufatti (caso di danneggiamento o crollo) in relazione al variabile regime idraulico del corso d’acqua, anche in presenza di eventuali variazioni del profilo di fondo (abbassamenti o innalzamenti d’alveo) in quanto resta l’obbligo del soggetto autorizzato di mantenere inalterata nel tempo la zona d’imposta dei manufatti mediante la realizzazione di quelle opere che saranno necessarie, sempre previa autorizzazione del Settore succitato.

32. Il Soggetto autorizzato, sempre previa autorizzazione dello stesso Settore, dovrà mettere in atto le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia dell’alveo che delle sponde, in corrispondenza ed immediatamente a monte e a valle dei manufatti, che si renderanno necessarie al fine di garantire il regolare deflusso delle acque;

33. Il Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo si riserva la facoltà di ordinare modifiche ai lavori autorizzati, a cura e spese del soggetto autorizzato o anche di procedere alla revoca della presente autorizzazione nel caso intervengano variazioni delle attuali condizioni dei corsi d’acqua che lo rendessero necessario o che le opere stesse siano in seguito giudicate incompatibili per il buon regime idraulico del corso d’acqua interessato.

34. Al fine di evitare il mantenimento di interferenze idrauliche non funzionali sul Rio Panice, in relazione al fatto che con la nuova configurazione della viabilità locale prevista in progetto viene meno la funzionalità dell’attuale strada di collegamento tra il piazzale della Galleria ed i terreni posti in destra orografica del Rio Panice, si dovrà prevedere la possibilità, previo accordo con il Comune di Limone Piemonte e/o con il proprietario dell’opera, anche la demolizione del ponte esistente sul suddetto collegamento, posto a monte del ponte in progetto.

Rumore

35. Vista l’importanza e la durata delle opere in programma e la presenza di un condominio a più piani addossato al cantiere, nonché di altre abitazioni al disopra del cantiere in posizione ravvicinata e visibilità acustica, si richiede che nel progetto esecutivo sia definito un lay-out delle attività previste nel cantiere di imbocco con una dettagliata valutazione di impatto acustico che analizzi e proponga soluzioni atte a risolvere le prevedibili criticità derivanti dalle principali attività svolte nel cantiere.

Atmosfera

36. Alla luce dei risultati delle nuove simulazioni effettuate con condizioni maggiormente cautelative (effetto camino della galleria, livello di stabilità maggiore, ecc...) si ritiene che debbano essere previste in fase di esercizio sia delle campagne di misura degli inquinanti nei periodi di traffico più intenso, sia la possibilità di regolare l’impianto di ventilazione in modo da non creare concentrazioni di flussi di aria inquinata verso i ricettori posti all’imbocco.

Accertamento di conformità urbanistica

37. Dovrà essere sviluppato il progetto riguardante la realizzazione del nuovo edificio impianti e della vasca di sicurezza sull’area di proprietà ANAS, mappale 292.

38. Dovrà essere fornito il dettaglio funzionale dell’accessibilità alle residenze private mediante una tavola di dettaglio che indichi la soluzione viabile dell’accessibilità alle proprietà private, riguardante i mappali 255 e 287, interferenti con l’intervento.

39. Nella redazione dello studio del clima ed impatto acustico, dovranno essere forniti elementi sufficienti affinché il comune di Limone Piemonte, in base agli studi proposti, possa fornire specifica attestazione per la conferma delle attuali classi di azzonamento acustico, o introdurre le eventuali modifiche da approvarsi con specifica variante urbanistica.

40. Dovrà essere prodotto un disegno organico delle distribuzioni funzionali dell’uso del piazzale per i mezzi di soccorso (eliporto, elisuperficie, mezzi mobile e spazi a parcheggio, anche per i mezzi pesanti), in particolare si richiede una tavola dimostrativa che illustri in modo funzionale l’ubicazione dei mezzi di soccorso dei parcheggi e delle aree di sosta.

41. Produrre una dichiarazione da parte del comune sulla eventuale sussistenza del vincolo di uso civico sulle aree interessate dall’intervento.

42. Il comune interessato dovrà adeguare lo strumento urbanistico con l’individuazione sulle tavole di piano del tracciato approvato, comprensivo delle fasce di rispetto, anche al fine della apposizione del vincolo urbanistico, come previsto dalle leggi in materia espropriativa. Copia degli aggiornamenti cartografici del piano urbanistico sopraccitato dovrà essere trasmessa al Settore Accordi di Programma ed Esame di Conformità Urbanistica della Direzione regionale Programmazione Strategica, Politiche Territoriali e Edilizia.

43. Si chiede al proponente di verificare la possibilità di una localizzazione più idonea per la gestione e l’organizzazione dell’area di cantiere, ubicata in un’area che risulta estremamente ristretta che potrebbe determinare difficoltà logistiche per i lavori e per il normale flusso di traffico indotto.

Beni architettonici e paesaggio ed eventuali rinvenimenti archeologici

44. L’intero svolgimento dei lavori di scavo (di qualsiasi entità siano, compresi gli scotichi iniziali dei cantieri e delle strade di cantiere da aprirsi ex novo o modificarsi) dovranno essere seguiti costantemente da personale specializzato archeologico (da reperirsi attraverso Università o Ditte Archeologiche specializzate esterne al Ministero per i beni e le attività culturali, le quali prestazioni saranno a carico della Società ANAS S.p.A.) al fine di identificare e salvaguardare reperti di interesse archeologico che dovessero emergere nel corso di scavi e opere connesse alla costruzione delle opere previste.

45. Si prescrive che se durante i lavori dovessero essere ritrovati resti antichi o manufatti, anche di apparente non interesse, siano immediatamente sospesi i lavori e ne sia data immediata comunicazione alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, la quale, se ne ravviserà la necessità, chiederà l’ampliamento delle indagini al fine di consentire una corretta ed adeguata documentazione dei resti sepolti.

46. La Società ANAS S.p.A. dovrà dare esplicite e formali istruzioni alla Direzione Lavori e alle Ditte impegnate nei lavori affinché sia garantito il più scrupoloso rispetto di quanto disposto dal D. Lgs. 42/2004 e s.m.i. in caso di rinvenimenti di tipo archeologico, anche dubbi, con particolare riguardo alla immediata segnalazione all’Ufficio scrivente ed alla sospensione dei lavori sino al sopralluogo da parte di un funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, con cui la D.L. dovrà concordare tempi e modalità operative connesse alle specifiche competenze.

47. Considerato che i tempi previsti per la realizzazione delle opere vengono diluiti in un arco temporale pluriennale si prescrive che la Società ANAS S.p.A. predisponga in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici competente un cronoprogramma delle indagini archeologiche da realizzarsi con maggiore attenzione al fine di programmarle con largo anticipo rispetto all’inizio delle opere. Il cronoprogramma dovrà essere concordato, e quindi approvato, dalla Soprintendenza prima dell’inizio delle opere.

48. Si prescrive che gli scavi archeologici esplorativi non vengano compiuti durante i periodi di massime precipitazioni atmosferiche, che potrebbero causare ostacolo ad una corretta esplorazione del sottosuolo.

49. In corso d’opera le Soprintendenze di settore competenti potranno impartire ulteriori e maggiori prescrizioni per tutti gli interventi corollari al progetto non dettagliatamente illustrati nella documentazione presentata. Per quanto sopra il Proponente avrà cura di comunicare con congruo anticipo l’inizio di tutti i lavori alle due Soprintendenze di settore.

50. Alla Società ANAS S.p.A. si richiede di prevedere che nel Quadro Economico del Progetto Definitivo ed Esecutivo siano accantonate delle somme per la realizzazione di eventuali scavi archeologici che si rendessero necessari nel caso in cui fossero rinvenuti siti o contesti di interesse archeologico allo stato attuale non conosciuti.

51. Il materiale di risulta proveniente dalla realizzazione del nuovo tunnel e dai nuovi tracciati stradali, compresi quelli di cantiere, non strettamente necessario per il reinterro e la risagomatura degli scavi medesimi, dovrà essere tempestivamente allontanato a discarica autorizzata.

52. La morfologia dei luoghi d’intervento potrà subire modifiche solo limitatamente alle aree di cantiere, che comunque dovranno essere ricondotte al loro aspetto originale contestualmente alla conclusione dei singoli cantieri. Ogni opera di sistemazione che si dovesse rendere necessaria sarà realizzata con tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica.

53. Le compensazioni ambientali dovute siano effettuate in Regione Meani del Comune di Limone Piemonte. In particolare siano concentrate sulle ripe dell’area su cui sorge il manufatto del palaghiaccio e su alcune porzioni da definire della ex cava Counissard impiegando soluzioni rispettose delle naturalità originarie.

54. Tutte le opere di mitigazione vegetale e di reimpianto delle piante recuperate dai siti di cantiere previste nel Progetto Definitivo ed Esecutivo dovranno essere realizzate con l’assistenza continua di esperti botanici e agronomi e con l’obbligo di una verifica dell’attecchimento e vigore delle essenze piantate entro tre anni dall’impianto. Le essenze trovate seccate alla verifica di cui sopra saranno sostituite con altre di uguale specie con successivo obbligo di verifica triennale. Si intende che le opere di mitigazione vegetale dovranno essere realizzate il più possibile in contemporanea con il procedere dei cantieri al fine di giungere al termine degli stessi con uno stato vegetativo il più avanzato possibile e vicino quindi a quello previsto a regime dal progetto. In relazione al recupero ambientale delle aree prescelte per lo stoccaggio dei materiali risultanti dalla realizzazione della galleria si invita a voler seguire il più possibile la naturalità residua presente nei detti luoghi; siano pertanto evitate geometrizzazioni indesiderate, procurando di caratterizzare i riporti con buon grado di naturalità dei profili ed il recupero a verde sia improntato a riprodurre gli assetti naturali presenti. Sia evitata in ogni caso la posa di vegetazione arborea a filari rigidi, optando per la realizzazione di macchie arboree/arbustive che vedano l’impiego esclusivo di vegetazione autoctona.

55. In sede di progettazione esecutiva si dovrà perseguire, con tutti gli accorgimenti tecnici possibili, di ridurre l’altezza totale dei muri di contenimento posti ai lati dell’imbocco dei tunnel al fine di ottenere un rimodellamento dei terreni superiori il più possibile simile a quello ad andamento inclinato naturale. La soluzione esecutiva sarà definita in accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte. Per i muri di sostegno, si richiede che rispetto alle simulazioni fornite su base fotografica, sia considerata l’opportunità di evitare i cambi netti di altimetria,provvedendo a che si realizzi tra di esse un raccordo poligonale.

56. I rivestimenti in pietra dei muri di sostegno e dei locali a servizio dei depositi saranno realizzati con pietra locale e la loro messa in opera sarà oggetto di specifiche prove da sottoporsi per l’approvazione alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte. Per quanto riguarda la realizzazione della testata della nuova galleria e dei muri di sostegno ad essa connessi, si richiede che sia rispettata decisamente una continuità con quanto caratterizza le opere d’arte esistenti; in particolare sia usato lo stesso tipo di pietrame e preferibilmente lo stesso tipo di tessitura. Si richiede, inoltre, che sia riconfermata la presenza in sommità dei muri della tradizionale copertina in pietra.

57. In accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte la Società ANAS S.p.A. valuterà l’opportunità di porre in opera ai lati della strada di accesso alle gallerie protezioni in legno irrobustite internamente da una lamina metallica anziché guard- rail in acciaio zincato.

58. In sede di progettazione esecutiva e di organizzazione dei lavori dovranno essere adottati tutti i possibili accorgimenti tecnici per minimizzare l’impatto di tutte le opere di maggior evidenza ambientale, con particolare attenzione affinché sia preservato il più possibile il tracciato storico della “strada del sale” limitandone le demolizioni e curandone le ricostruzioni sia per le tecniche esecutive adottate che per la definizione del tracciato esecutivo.

59. Qualora gli edifici esistenti all’interno dell’area di stoccaggio provvisorio individuata nel sito “Casermette invernali del Rio Panice” dovessero essere oggetto di qualsiasi tipo d’interventi da parte della Ditta appaltatrice, se gli stessi edifici ricadono nelle previsioni di tutela di cui alla Parte II del D. Lgs. 42/2004 e s.m.i., si dovrà acquisire la preventiva autorizzazione ai lavori da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte.

60. In relazione alla risoluzione della viabilità minore e segnatamente alla realizzazione di un nuovo ponte sul Rio Panice, si invita voler considerare la possibilità di realizzare un intervento di minore impatto. In specifico si invita a prendere in esame una soluzione maggiormente integrata dal punto di vista paesaggistico che eviti il ricorso a strutture a cassone in c.a.p. ed esaminare il ricorso a strutture miste acciaio/calcestruzzo gettato in opera. Relativamente alle spalle del detto ponte si invita a prendere in esame la possibilità di confinare alla vista monte/valle le zone di appoggio delle travature prevedendo per le spalle il completo rivestimento in pietra locale, quale elemento di caratterizzazione. Si richiede inoltre che il detto ponte oltre alle barriere di sicurezza risolte con elementi misti acciaio/legno sia provvisto dei tradizionali percorsi pedonali e dalle barriere esterne di definizione architettonica.

61. Tutte le suddette prescrizioni dovranno essere ottemperate dal proponente con la redazione del Progetto Esecutivo da presentarsi prima dell’inizio delle opere e i relativi elaborati progettuali di recepimento andranno sottoposti alla verifica di ottemperanza da parte delle Soprintendenze di settore, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e della Direzione Generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici.

Mitigazioni a fini turistici

62. Nella predisposizione della gara d’appalto, dovranno essere previste specifiche mirate ad incentivare i partecipanti a proporre soluzioni per la riduzione dei tempi di realizzazione dell’opera prospettati nel progetto definitivo.

63. Le aree di cantiere dovranno essere realizzate e gestite in modo da consentire di preservare l’immagine turistica dei luoghi.

Incidenza SIC IT1160056 “Alpi Marittime”

64. Al fine di poter appurare l’effettiva assenza della specie Maculinea rebeli in fasce ad altitudini più prossime all’intervento aventi caratteristiche di uso del suolo idonee ad ospitare la specie (es. lembi di prateria cespugliata) e di valutare, in caso di accertata presenza, eventuali modifiche al suo areale di distribuzione ed idonee misure di mitigazione, è opportuno eseguire alcuni rilievi in fase ante-operam. I rilievi saranno destinati a verificare la presenza della Maculinea rebeli nelle aree limitrofe a quelle interferite dal progetto, anche rilevando la presenza delle specie nutrici.

65. Nel corso dei lavori di scavo della nuova galleria (o di adeguamento della vecchia) potrebbero venir intercettate cavità naturali sconosciute: sarebbe opportuno, prima di procedere ai necessari interventi di chiusura e/o di impermeabilizzazione, assumere informazioni e dati sul carsismo, sulla idrogeologia e sulla speleofauna del luogo. Si richiede pertanto il supporto durante tutto il periodo di scavo di opportune competenze scientifiche ed esplorative.

Verifica di ottemperanza

L’ANAS si impegna a presentare uno specifico dossier di ottemperanza delle prescrizioni a corredo del progetto esecutivo.

Vista la consistenza delle prescrizioni formulate, tenuto conto delle sensibilità ambientali presenti nel territorio interessato dalla realizzazione del Nuovo tunnel del colle di Tenda si ritiene opportuna la costituzione di un Osservatorio ambientale regionale per seguire l’attuazione in fase realizzativa di tutti gli interventi di mitigazione e compensazione ambientale previsti. Tale Osservatorio costituirà un organismo regionale in costante raccordo con la Commissione Tecnica istituita per assistere la CIG (Commissione Intergovernativa di cui fa parte la Regione Piemonte) nel monitoraggio amministrativo, tecnico e finanziario della costruzione del nuovo tunnel, come previsto nell’accordo, siglato a Parigi il 12 marzo 2007, tra il governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica francese per l’attuazione di una gestione unificata del tunnel di Tenda e alla costruzione di un nuovo tunnel;

visti gli artt. 3 e 16 del D.lgs. n. 29/1993 come modificato dal D.lgs n. 470/1993;

visto l’art. 23 della l.r. 51/1997;

vista la direttiva 85/337/CEE e s.m.i.;

visto il d.p.r. 12.04.1996 e s.m.i.;

visto il D.P.C.M. 27 dicembre 1988 e s.m.i.;

vista la l.r. 40/1998 e s.m.i.;

vista la Convenzione internazionale di Espoo del 25/02/1991 e ratificata in Italia con L. 640/94;

visto il D.P.R. 236/88 sulla tutela delle acque destinate al consumo umano;

visto il D.P.R. n. 616 del 24/07/1977;

visto l’art. 3 del D.P.R. 18 aprile 1994, n. 383;

visto il D.Lgs. 42/2004;

visti l’art.6 com.3 della Direttiva Habitat, disciplinata dall’art.5 del D.P.R. 357/97, succ. mod. con D.P.R. 120/2003;

visto il R.D. n. 523/1904 sulle opere idrauliche;

vista la L.R. 09/08/1989 n. 45;

vista la L.R. 3 dicembre 1999 n. 30 sulle cave di prestito per le OO.PP.;

per tutto quanto sopra esposto e accogliendo le proposte dei relatori la Giunta, con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

- di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale comprensivo delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche, in merito al progetto “SS 20 del Colle del Tenda - Nuovo Tunnel del Colle di Tenda”, localizzato nel territorio del Comune di Limone Piemonte, presentato da ANAS S.p.A. per le motivazioni dettagliatamente evidenziate in premessa e di seguito sintetizzate:

* il progetto è sancito da accordi internazionali tra l’Italia e la Francia; la sua realizzazione risponde all’esigenza di modernizzare un vetusto collegamento delle Alpi meridionali, oggi rappresentato da un tunnel, per cui la gestione dei traffici è difficoltosa e non consente gli attuali standard di sicurezza;

* la proposta progettuale, nata già secondo canoni ambientali condivisi dai ministeri competenti italiano e francese, presenti nel gruppo di lavoro incaricato dalla Commissione Intergovernativa per il Miglioramento dei Collegamenti Franco-Italiani nelle Alpi del Sud, è stata affinata durante tutta la fase istruttoria di VIA regionale, durante la quale sono state indagate a fondo le componenti ambientali, individuate tutte le possibili fonti di impatto e cercati i più idonei mitigatori con particolare riferimento a:

• tutela della risorsa idrica rappresentata dalla sorgente del Col di Tenda captata dall’Acquedotto Langhe ed Alpi Cuneesi S.p.A.;

• tutela delle caratteristiche del paesaggio locale;

• mitigazione delle emissioni in atmosfera di polveri e rumore in fase di cantiere ed esercizio;

• ottimizzazione della viabilità esistente ed interferita dal nuovo progetto nel rispetto dell’assetto idraulico consentito dalla normativa vigente;

• garanzia di continuità di servizio della R.N. 204 con l’ex SS. 20 durante le fasi di realizzazione del progetto con particolare riguardo alla fase di sostituzione dei primi quattro tornanti con i due nuovi previsti in progetto sul versante francese;

• ottimizzazione della gestione degli inerti e logistica di cantiere regolamentando il traffico aggiuntivo apportato dai mezzi di cantiere con un preciso piano del traffico concordato con il Comune di Limone Piemonte e La Comunità Montana delle Valli Gesso e Vermenagna;

• sostenibilità dell’intervento in funzione dell’interazione tra i cantieri e l’economia del comparto turistico-sportivo;

* di esprimere ai sensi del DPR 357/1997 e s.m.i. contestuale espressione favorevole di valutazione di incidenza in merito al Sito di importanza comunitaria “Alpi Marittime” (SIC IT1160056);

* il giudizio positivo di compatibilità ambientale è condizionato all’attuazione di tutte le condizioni e prescrizioni dettagliate in premessa;

* di evidenziare al Ministero delle Infrastrutture l’importanza che la fase realizzativa degli interventi di mitigazione e compensazione ambientale previsti sia seguita da un Osservatorio ambientale regionale costituito “ad hoc”.

* di dare atto che, ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998, il presente provvedimento ricomprende le seguenti autorizzazioni rese, nelle forme e nei modi stabiliti dalla legge, all’interno della conferenza di servizi dalle autorità competenti alla loro emanazione:

• autorizzazione ai sensi della l.r. 45/89 e sm.i. (vincolo idrogeologico);

• nulla osta idraulico in conformità al R.D. n. 523/1904;

• autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. (paesistico-ambientale);

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12, comma 9 della l.r. 40/1998;

- di stabilire altresì che il proponente comunichi all’ARPA competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo.

Copia della presente deliberazione sarà inviata al Ministero delle Infrastrutture per il prosieguo di competenza, al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso l’Ufficio di deposito dell’Autorità competente.

Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della l.r. 40/1998.

(omissis)