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Bollettino Ufficiale n. 48 del 29 / 11 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 20 novembre 2007, n. 4-7522

Bando Regionale “Programmi territoriali integrati per gli anni 2006 - 2007" - Approvazione delle procedure relative alla seconda fase (Par. 10 del bando approvato con DGR 55-4877 del 11 dicembre 2006).

A relazione dell’Assessore Conti:

Premesso che:

il Consiglio Regionale ha approvato il Documento di programmazione strategico-operativa (DPSO) in data 21 dicembre 2006, recante Indirizzi alla Giunta per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali;

il modello di governance scelto dalla Regione Piemonte è finalizzato a gestire per tutto il ciclo di programmazione 2007-2013 il sistema della programmazione integrata, ottenuta definendo due distinti flussi programmatori, i programmi a regia regionale e i programmi integrati territoriali, oltre che i programmi per la valorizzazione del capitale umano;

con i programmi territoriali integrati si intende incentivare la definizione di programmi da costruirsi su base volontaria, attraverso il confronto e l’accordo negoziale tra i soggetti del sistema locale, a partire dalla ricognizione dello stato della progettualità e dalla prefigurazione di alcune, fondamentali, linee strategiche;

i programmi territoriali integrati sono volti a prevedere la ricerca di sinergie e complementarietà fra i diversi fondi (FESR, FSE, FEASR, FAS, ecc), le altre politiche comunitarie, le risorse supplementari mobilitabili;

il FESR finanzierà prioritariamente le attività inserite nei programmi integrati territoriali, che, a differenza delle precedenti esperienze di programmazione integrata, si propongono maggiormente di coniugare competitività e sostenibilità, in un disegno organico concepito a livello locale e frutto di un confronto sia con gli attori locali, che con i differenti livelli di governo territoriale (Regione e Province);

in particolare Il POR FESR è specificamente dedicato al finanziamento di interventi strategici inseriti in programmi territoriali integrati, mentre per gli altri assi gli interventi contenuti nei PTI potranno essere finanziati a bando compatibilmente con la loro rispondenza alle finalità dell’asse;

il FSE potrà concorrere al finanziamento degli interventi formativi e delle altre politiche attive del lavoro sulla base anche del fabbisogno espresso dalle differenti realtà territoriali nell’ambito dei progetti di sviluppo locale;

con riferimento al FEASR, per migliorare l’efficacia degli interventi e in coerenza con l’approccio proposto dal PSN, la Regione Piemonte attuerà il proprio PSR 2007-2013 anche ricorrendo “a strumenti di intervento integrato denominati programmi finalizzati (PF), nelle seguenti tipologie: PF tematici, PF di filiera e PF territoriali;

inoltre il DPSO prevede che “le risorse del FAS consentiranno in particolare il finanziamento delle opere pubbliche strategiche inserite in un processo di programmazione integrata territoriale”;

l’eventuale ricorso ai tradizionali sistemi a bando dovrà tener conto dell’esigenza di assegnare priorità agli interventi contenuti nei programmi integrati;

al fine di garantire l’effettiva integrazione delle risorse nell’attuazione della politica di coesione unitaria, la Giunta regionale, con DGR del 16 aprile 2007 n.51-5730, ha istituito il Comitato di indirizzo, programmazione e coordinamento di cui fanno parte sia i Presidenti dei comitati di sorveglianza sia le Autorità di gestione dei diversi fondi.

Considerato che

- in armonia con gli indirizzi e i nuovi principi della programmazione unitaria 2007-2013, contestualmente all’approvazione degli indirizzi regionali da parte del Consiglio Regionale, la Giunta regionale ha quindi approvato con DGR n. 92-1644 del 28 novembre 2005 uno specifico Accordo con il Governo Centrale (Atto integrativo dell’A.P.Q. sullo sviluppo locale) allo scopo di cofinanziare, con le risorse destinate dalla Deliberazione CIPE 20/2004, le migliori ipotesi progettuali proposte dai territori e selezionate sulla base di una procedura concorsuale;

- in attuazione dell’Accordo sottoscritto il 12 dicembre 2005, è stato emanato con deliberazione n. 55-4877 del 11 dicembre 2006 il bando regionale sui Programmi territoriali integrati, quale strumento utile ai fini della selezione dei progetti;

- nel termine del 3 luglio 2007, previsto dalla DGR del 2 aprile 2007 n. 24-5619, sono pervenuti presso la Direzione regionale Programmazione e Statistica trenta dossier di candidatura;

- con DGR n. 12-7010 del 27 settembre 2007, preso atto delle risultanze della valutazione delle candidature operata dal Nucleo di valutazione costituito presso la Direzione Programmazione e Statistica con DGR n. 21-6484 del 23 luglio 2007, la Giunta regionale ha approvato la graduatoria dei dossier di candidatura;

- con il medesimo atto la Giunta, nel rispetto di quanto previsto dal par. 7, punto 3, del bando, ha assegnato i finanziamenti per la redazione del programma operativo a tutti e trenta i soggetti proponenti, come da prospetto di ripartizione di cui all’allegato 3 della predetta deliberazione, in quanto tutti i programmi hanno ottenuto il punteggio pari o superiore a 50 punti su 100;

- il paragrafo 10 del bando demanda a successiva deliberazione della Giunta regionale la definizione delle indicazioni per la redazione dei programmi operativi nel termine del 31 ottobre 2007, fissato dalla DGR n. 22-6485 del 23 luglio 2007 di proroga;

La seconda fase del bando regionale consiste quindi nella redazione dei programmi operativi da parte degli Enti beneficiari del contributo e, all’esito della loro valutazione, sarà possibile individuare gli interventi in essi contenuti meritevoli di essere finanziati.

Ritenuto quindi necessario approvare le procedure relative alla seconda fase del Bando regionale “Programmi territoriali integrati per gli anni 2006-2007", nonché le indicazioni utili agli Enti beneficiari del finanziamento per la redazione del programma operativo, come da Allegato 1 al presente atto.

Ritenuto opportuno individuare con successivo atto tre esperti con il compito di coordinare le attività inerenti la seconda fase del bando, al fine di garantire la necessaria assistenza alle Province e agli Enti attuatori.

Ritenuto altresì opportuno di assegnare alle Province il compito di coordinare e di assistere gli Enti nella fase di redazione e rimodulazione dei programmi operativi al fine di favorire il confronto sulle priorità e le strategie regionali e provinciali, come pure di garantire il coordinamento tra i programmi sia all’interno di ciascuna Provincia che a livello interprovinciale.

Tenuto conto delle osservazioni formulate dalle Province entro la data del 8 novembre 2007.

Ritenuto inoltre che il Comitato di indirizzo, programmazione e coordinamento debba assumere le misure idonee a garantire l’integrazione e la complementarietà dei fondi a livello territoriale per il finanziamento degli interventi contenuti nei programmi territoriali integrati.

Tutto ciò premesso e considerato;

Visti:

la deliberazione C.I.P.E. del 9 maggio 2004, n. 20;

la DGR n. 92-1644 del 28 novembre 2005;

l’Atto integrativo dell’A.P.Q. sullo Sviluppo locale sottoscritto in data 12 dicembre 2005;

il DCR 94-43541 del 21 dicembre 2006 di approvazione del DPSO;

il Bando regionale “Programmi integrati per lo sviluppo locale” per gli anni 2006-2007 approvato con DGR 55-4877 del 11 dicembre 2006, pubblicato sul BUR Piemonte n. 1 del 4 gennaio 2006;

la DGR del 2 aprile 2007 n. 24-5619;

la DGR del 2 aprile 2007 n. 23-5618;

la DGR del 16 aprile 2007 n. 51-5730;

la DGR del 23 luglio 2007 n. 21-6484;

la DGR del 23 luglio 2007 n. 22-6485;

la DGR del 27 settembre 2007 n. 12-7010.

la Giunta regionale, con voti unanimi espressi nelle forme di legge,

delibera

* di approvare le procedure relative alla seconda fase del Bando regionale “Programmi territoriali integrati per gli anni 2006-2007", nonché le indicazioni utili agli Enti beneficiari del finanziamento per la redazione del programma operativo, come da Allegato 1 al presente atto;

* di assegnare alle Province il compito di coordinare ed assistere gli Enti in fase di redazione e rimodulazione dei programmi operativi con il supporto dei tre esperti che verranno individuati con successivo atto, come illustrato in premessa;

* di stabilire che, in coerenza anche con gli indirizzi contenuti nel DPSO approvato dal Consiglio Regionale con DCR 94-43541 del 21 dicembre 2006, gli interventi contenuti nei PTI saranno finanziati prioritariamente attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali, nel rispetto delle condizioni e dei limiti di quanto previsto dai singoli Programmi;

* di considerare l’allegato 1 come parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente atto.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato 1

Bando regionale “Programmi territoriali integrati per gli anni 2006-2007"

II FASE

Premessa

I PTI costituiscono lo strumento per realizzare progetti (consistenti in interventi, servizi e azioni) condivisi da un insieme di attori interessati allo sviluppo del sistema Piemonte, per favorire un più organico processo di pianificazione e di programmazione regionale.

Nella prima fase del bando si è adempiuto alla individuazione delle iniziative, alla loro organizzazione in linee progettuali rispondenti a una idea guida, alla individuazione della rete degli attori disponibili a sostenerli e ad attuarli e ad una prima valutazione degli effetti attesi.

L’ insieme delle proposte si prefigura quindi come il contribuito “dal basso” allo sviluppo strategico del territorio regionale.

Per adempiere alle finalità generali evocate dalla definizione di PTI, le iniziative devono essere sviluppate e approfondite attraverso un contributo “dall’alto” (o “movimento discendente”) che le organizzi in modo da connettere il contesto locale alla strategia regionale prevista dalla programmazione unitaria 2007-2013.

Il perseguimento di questo obiettivo implica il rafforzamento dell’azione di coordinamento della Regione e delle Province nei confronti delle progettualità locali.

In questo percorso discendente non si tratta di escludere in modo aprioristico delle iniziative, quanto piuttosto di stabilire i nessi con le priorità programmatiche regionali, assicurando il principio della selettività degli investimenti e della massima efficacia dei risultati e dei valori territoriali conseguibili.

Con l’obiettivo di meglio individuare le iniziative capaci di riverberare i loro effetti non solo sui fenomeni locali dello sviluppo, ma anche su quelli di scala superiore, la seconda fase del bando è prioritariamente indirizzata alla valutazione di coerenza degli interventi proposti con l’idea guida, gli obiettivi del programma e le strategie regionali.

A tal fine la redazione dei Programmi Operativi non deve configurarsi come semplice sommatoria di singoli interventi (materiali e immateriali), ma al contrario come processo che si articola a più livelli.

A livello di Programma occorre creare le condizioni di “contesto” che consentono di selezionare quegli interventi che si identificano come fattori di crescita e di sviluppo armonico e sostenibile del territorio di appartenenza, valutati anche sotto il profilo della compatibilità ambientale e urbanistica.

A livello dei singoli interventi, occorre verificarne la loro fattibilità attraverso adeguati studi che consentano di approfondire la convenienza economico-sociale, i vincoli procedimentali, nonché gli aspetti finanziari, tecnici, urbanistici, ambientali e amministrativi.

I programmi non si esauriscono solo con la realizzazione di interventi, ma anche con l’individuazione di quelle azioni immateriali di sistema e di valorizzazione integrata che devono concorrere alla piena riuscita del PTI.

Il presente atto fornisce quindi le indicazioni per la redazione del programma operativo, i tempi per la sua presentazione e valutazione, nonché le raccomandazioni per ogni singolo programma presentato.

INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO

Par. 1

(Rimodulazione dei programmi)

1. Gli Enti capofila, verificata la coerenza degli interventi con l’idea guida e gli obiettivi del programma, nonché con le strategie di programmazione regionale e provinciale, possono ridurre il numero degli interventi nel rispetto delle percentuali di cui all’art. 2 comma 9 del bando I fase.

2. Non è necessario concordare con la Regione la riduzione del numero degli interventi, o la riduzione del loro importo, fermo restando il rispetto delle percentuali sopracitate.

3. Qualora invece si renda necessario modificare o sostituire gli interventi, la rimodulazione del programma proposto deve essere concordata con la Regione e con la Provincia di riferimento, entro il 29 febbraio 2008.

Par. 2

(Contenuto dei Programmi operativi)

1. Ai sensi del paragrafo 10, punto 2, del Bando regionale “Programmi integrati territoriali per gli anni 2006-2007" ogni Piano operativo dovrà essere completo di:

a) una relazione descrittiva;

b) un piano di fattibilità, composto dagli studi di fattibilità delle opere pubbliche o di interesse pubblico, e dalle schede relative a ciascun intervento immateriale contenuto nel programma territoriale integrato;

c) un quadro finanziario.

2. Il Programma operativo deve essere approvato con deliberazione da parte degli Enti proponenti prima del termine previsto per la presentazione alla Regione.

3. Il Programma deve essere redatto tenendo conto degli approfondimenti (raccomandazioni) previsti per ciascun PTI, riportati in calce al presente provvedimento, e delle indicazioni delle Direzioni regionali che saranno in seguito fornite.

4. L’Ente deve corredare il Programma di tutti gli elementi utili per la valutazione ambientale e le eventuali mitigazioni da prevedere, nonché per definire i tempi necessari a garantire la “cantierabilità” dell’insieme degli interventi previsti anche in relazione alla loro priorità.

5. I Programmi devono essere definiti con il metodo della concertazione, coinvolgendo tutti i soggetti, pubblici e privati, che localmente possono contribuire allo sviluppo dell’area e non solo i soggetti legittimati alla realizzazione degli interventi.

Par. 3

(Contenuto della relazione descrittiva)

1. La relazione descrittiva del Programma operativo deve contenere:

a. l’analisi dettagliata delle caratteristiche del contesto territoriale, allo scopo di motivare la coerenza dell’idea guida, degli obiettivi e dei corrispondenti interventi previsti, con riferimento all’analisi SWOT già allestita nella prima fase,

b. la dimostrazione della coerenza del programma, degli interventi e delle azioni con le priorità strategiche della Regione e della Provincia; la dimostrazione di quanto lo stesso programma si configuri come strumento di attuazione delle strategie regionali,

c. la dimostrazione del contributo dato alla valorizzazione e all’incremento del patrimonio culturale e naturale, nonché delle restanti componenti territoriali,

d. la descrizione degli interventi e del loro grado di integrazione,

e. l’ordine di priorità degli interventi con riferimento alla loro valenza strategica, nonché ai vincoli procedimentali, tecnici e di coordinamento, che condizionano la loro attuazione,

f. le interrelazioni e le complementarietà degli interventi con altre opere e azioni avviate, al fine di metterle a sistema; le interrelazioni con reti locali e sovralocali, nodi pertinenti e centri di competenza situati sia all’interno sia all’esterno dell’ambito interessato,

g. la rete dei soggetti pubblici o privati che partecipa all’attuazione del programma e alla sua gestione, con l’indicazione dei ruoli, degli apporti e delle competenze attribuiti agli attori e degli impegni previsti per ciascuno di essi,

h. l’indicazione delle scadenze temporali per la loro realizzazione (cronoprogramma) in relazione sia alla loro connessione funzionale sia al loro grado di maturità progettuale,

i. l’indicazione degli effetti e dei benefici che si attendono dalla realizzazione del programma sul breve, medio e lungo periodo, rispetto alle diverse scale territoriali, anche tramite indicatori di impatto. Tali effetti e benefici devono essere analizzati anche con riferimento agli obiettivi della programmazione strategica regionale operativa,

j. l’indicazione del modello di governance e del modello gestionale che si intendono adottare per l’attuazione del programma,

k. la relazione redatta secondo le indicazioni dell’allegato 2 della parte seconda del D.Lgs. 152/06, contenente gli elementi necessari alla verifica dell’esistenza di possibili effetti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale,

l. la planimetria e la cartografia dell’area interessata, con l’indicazione del perimetro dell’ambito.

Par. 4

(Studi di fattibilità per le opere pubbliche e approfondimenti degli interventi immateriali)

1. Gli Studi di fattibilità, di cui al successivo punto 2, e gli approfondimenti, di cui al successivo punto 3, dovranno essere redatti coerentemente con i contenuti della relazione descrittiva, dopo aver condotto una adeguata analisi della coerenza dell’intervento con le finalità del programma e con le strategie della Regione e della Provincia.

2. Le opere pubbliche o di interesse pubblico incluse nel Programma dovranno essere corredate di uno Studio di Fattibilità (SdF) redatto secondo la Guida per la certificazione da parte dei nuclei regionali di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (NUVV) (in www.retenuvv.it), con le ulteriori specificazioni che saranno in seguito fornite.

3. Le azioni immateriali incluse nel programma dovranno essere corredate di un approfondimento condotto sulla base delle linee guida che saranno in seguito fornite.

4. Gli interventi privati dovranno essere corredati di un approfondimento redatto su apposita scheda fornita con la modulistica.

Par. 5

(Contenuto della relazione finanziaria)

1) La relazione finanziaria del Programma è presentata sulla base della modulistica regionale e indica:

a) il costo complessivo;

b) il finanziamento statale, regionale e comunitario previsto, che non può superare il 50% del costo complessivo;

c) il finanziamento pubblico locale (di Comuni, Province o altri Enti pubblici) e privato, che non può essere inferiore al 50% del costo complessivo, con almeno il 10% di investimento pubblico locale.

Si precisa che il finanziamento richiesto a valere sulle risorse dell’Intesa Istituzionale di Programma, per le opere pubbliche strategiche, non può superare il 25% del costo complessivo.

Par. 6

(Termine e modalità per la presentazione dei Programmi operativi)

1. I programmi operativi devono essere presentati alla Giunta Regionale entro il 30 giugno 2008.

2. I programmi e le relative richieste di finanziamento devono pervenire in plichi chiusi recanti la dicitura “PTI Programmi operativi” alla Regione Piemonte, Direzione Programmazione, Via Lagrange 24 - 10123 Torino, nonché alla Provincia interessata.

3. La documentazione deve essere fornita dall’Ente capofila in copia cartacea ed in due copie su CD-ROM/DVD. L’Ente deve inoltre obbligatoriamente inserire la stessa documentazione sul proprio sito web nel termine di consegna.

4. La richiesta è presentata utilizzando la modulistica predisposta dalla Direzione Regionale Programmazione e reperibile sul sito regionale dedicato.

Par. 7

(Selezione e criteri di valutazione)

1. I Programmi saranno valutati tenendo conto dei seguenti criteri:

a) grado di coerenza del programma (punti 50), con particolare riguardo:

- agli obiettivi del programma (livello di integrazione verticale e orizzontale del programma);

- alle strategie regionali;

- alla condivisione documentata degli attori locali e alla solidità del modello gestionale del programma;

- alle vocazioni, ai vincoli e alle potenzialità del territorio;

- all’attendibilità e alla completezza dei criteri e delle misure che si intendono adottare nella progettazione degli interventi per garantire la qualità paesistica e la sostenibilità ambientale;

b) qualità degli investimenti (punti 20), con riferimento a:

- incidenza del cofinanziamento pubblico locale sul totale del programma;

- incidenza del cofinanziamento privato sul totale del programma;

- profilo finanziario del partenariato e rapporto tra investimenti immateriali e materiali;

c) approfondimento e concretezza degli studi di fattibilità presentati (punti 30), con particolare riguardo:

- all’analisi della domanda;

- all’analisi finanziaria dell’investimento;

- alla “solidità” del modello gestionale proposto.

2. All’esito della valutazione la Giunta regionale formulerà la graduatoria nella quale saranno inseriti soltanto quei programmi che avranno conseguito un punteggio pari o superiore a 50 punti.

Par. 8

(Approvazione dei Programmi e finanziamento della loro attuazione)

1. Per la valutazione dei programmi, la Giunta Regionale si avvale del Nucleo di Valutazione costituito con DGR n. 21-6484 del 23 luglio 2007.

2. La Giunta regionale approva la graduatoria dei programmi entro il 30 settembre 2008.

3. L’assegnazione dei finanziamenti per l’attuazione degli interventi è subordinata alla fattibilità dell’intervento stesso sotto il profilo tecnico, amministrativo e finanziario. A tal proposito la Giunta Regionale si riserva di proporre all’Ente in ogni momento le modifiche ritenute opportune.

RACCOMANDAZIONI PER LA REDAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO

PROVINCIA DI ALESSANDRIA

ALESSANDRIA

Il programma si snoda attraverso un percorso costruito sull’individuazione di 3 obiettivi:

1. Sviluppo dei sistemi produttivi e della conoscenza,

2. Comunità logistica interportuale,

3. Miglioramento della qualità ambientale come attrattiva di sviluppo.

In merito alle proposte di programma relative al primo e al terzo obiettivo si raccomanda di:

- individuare in modo puntuale i soggetti interessati, l’impegno di parte privata, approfondendo la natura e la fattibilità dei partenariati proposti;

- garantirne la coerenza degli interventi con l’idea guida enunciata;

In merito alle proposte di programma relative al secondo obiettivo:

- Poiché da sempre l’alessandrino rappresenta un crocevia logistico di rilevanza nazionale e di fatto funge da retroporto per l’arco ligure, il ruolo di Alessandria risulta strategico in entrambe le dorsali di sviluppo (sud-nord e ovest-est) sia in funzione della riqualificazione delle aree e delle attività produttive, sia in funzione del sistema infrastrutturali.

Per tale motivo il programma strategico regionale si propone di attivare questo ruolo attraverso una serie di misure che riguardano: il trasporto ferroviario/combinato, l’area retroportuale (valorizzando interporti esistenti ed esplorando possibili alternative), l’attivazione di funzioni di retroporto in continuità territoriale, operazioni di marketing comune alla regione Liguria.

Pertanto occorre verificare, prima di dar seguito a sviluppi progettuali, la localizzazione delle nuove aree logistiche con i livelli di programmazione e pianificazione superiori (regionale e provinciale), in particolare per quanto riguarda l’intervento “Area logistica S. Michele”.

- Si raccomanda, inoltre, in relazione all’intervento “Rete a banda larga” che lo studio di fattibilità tenga conto, per la componente di rete, degli interventi inseriti nel programma WI-PIE e precisamente Linea 3 e RDD. A tal proposito si suggerisce di contattare il gruppo regionale di lavoro WI-PIE o i rappresentanti provinciali per coordinare al meglio le iniziative.

CASALE MONFERRATO

- Gli investimenti privati ipotizzati sono consistenti (circa 77 milioni di euro) e rappresentano oltre il 57% del valore dell’intero Programma.

Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento privato per motivi di privacy relativi alle strategie di impresa. Nella redazione del Programma Operativo dovranno però essere fornite le indicazioni necessarie a verificare l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

- La selezione delle opere strategiche deve essere uno strumento utile ad individuare le priorità e gli interventi di interesse sovralocale. L’indicazione di opera strategica per la quasi totalità degli interventi non è utile alle analisi e alle valutazioni, quindi occorre effettuare delle scelte ed indicare delle priorità.

- L’intervento 15.1.2.1 - spostamento scalo ferroviario, relativo al supporto della logistica locale e distrettuale, risulta efficace se legato ad iniziative non guidate da logica immobiliare ma basate su una effettiva domanda del sistema produttivo.

- Per quanto concerne gli interventi relativi al Centro per lo smaltimento delle apparecchiature refrigeranti - Freddo 02 (codici 15.1.2.6, 15.3.1.3 e 15.3.2.9), si raccomanda di verificare la coerenza con la programmazione regionale di settore.

- Si raccomanda che nello studio di fattibilità si tenga conto, per la componente di rete, degli interventi inseriti nel Programma WI-PIE e precisamente la Linea 3. Si suggerisce di contattare il Gruppo di Lavoro WI-PIE o i rappresentanti provinciali per coordinare al meglio le iniziative.

COMUNITA’ MONTANA ALTA VAL LEMME ALTO OVADESE

Il programma si snoda attraverso un percorso costruito sull’individuazione di 3 obiettivi:

1. Sviluppo della risorsa ambiente,

2. Sviluppo turistico e servizi immateriali,

3. Incentivazione del presidio umano sul territorio.

In merito alla proposta di programma si raccomanda di:

- individuare in modo puntuale i soggetti interessati, l’impegno di parte privata, approfondendo la natura e la fattibilità dei partenariati proposti;

- evitare la frammentarietà delle iniziative per garantirne la coerenza con l’idea guida enunciata;

- approfondire gli aspetti relativi alla messa in opera degli interventi per evitare di incorrere in revoche nella fase di realizzazione;

- sviluppare le iniziative volte alla messa in rete del patrimonio architettonico evidenziando le motivazioni delle scelte dei beni su cui intervenire e di compiere un’analisi approfondita delle modalità di gestione della rete;

- approfondire in modo puntuale gli effetti ambientali e le ricadute socioeconomiche sul territorio degli interventi proposti (es. il Parco eolico comporta un notevole impatto paesaggistico, già valutato negativamente in occasione di altre iniziative). Le iniziative concernenti il tema energetico debbono essere approfondite anche sotto il profilo delle nuove emissioni in atmosfera, nonché gli aspetti, e i relativi costi, legati alle tecnologie di abbattimento di tali emissioni;

- sviluppare le iniziative sul tema delle acque in stretta connessione con quelle di livello regionale, con la Pianificazione di Bacino, con il Piano dell’Autorità d’Ambito n. 6 (int. 16.1.21 Rio Ravanasco: classificato come a pericolosità molto elevata Ee);

- particolare attenzione deve essere posta nella redazione degli studi relativi all’inserimento urbanistico/paesaggistico/edilizio per gli interventi 16.3.13 e 16.3.14, riguardanti il Piano strategico paesaggistico della CM Val Curone per l’integrazione della produzione di energia alternativa sugli edifici esistenti e la realizzazione del Piano tipologico comune per la riqualificazione dei borghi medioevali della Val Lemme;

- Si segnala inoltre che la regione Piemonte è capofila di un progetto interregionale (L. 499/99) che prevede la predisposizione di modelli aziendali per un ottimale sfruttamento delle risorse pascolive ed una valorizzazione dei prodotti locali. (vd. sito del progetto www.maso-gis.it).

PROVINCIA DI ASTI

ASTI

- La presenza di dieci assi di intervento produce un’elevata frammentazione; si raccomanda di sviluppare il Programma Operativo selezionando gli assi e gli interventi maggiormente coerenti e legati alle vocazioni territoriali, alla programmazione e pianificazione regionale e all’idea guida.

- Gli investimenti privati ipotizzati sono molto consistenti (oltre 136 milioni di euro) e rappresentano oltre il 45% del valore dell’intero Programma.

Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento privato, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico (ad esempio, per l’intervento 15.1.2.1 - Riqualificazione linee ferroviarie minori, appare fondamentale approfondire il ruolo e la condivisione da parte di RFI).

- Nonostante siano stati organizzati tavoli politici, territoriali e tecnici, non sono indicati né i soggetti coinvolti, né il livello di organizzazione e di attivazione della rete degli attori, quindi occorrerà analizzare ed approfondire adeguatamente questi aspetti.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

- La selezione delle opere strategiche deve essere uno strumento utile ad individuare le priorità e gli interventi di interesse sovralocale. L’indicazione di opera strategica per la quasi totalità degli interventi non è utile alle analisi e alle valutazioni, quindi occorre effettuare delle scelte ed indicare delle priorità.

- Nel caso dell’acquisizione di terreni e/o immobili (così come prospettato nell’intervento 15.1.2.2 - Creazione di una piattaforma logistica ex officine FF.SS.) non è possibile utilizzare risorse regionali, nazionali e comunitarie.

- L’intervento 15.1.2.6 - Creazione di un sistema di parcheggi in struttura, prevede la realizzazione di un parcheggio multipiano a servizio prevalente di un centro commerciale, in un’area in cui attualmente ha sede un Istituto Professionale. Nel caso si riproponga il seguente intervento, la richiesta di finanziamento alla Regione-Stato per la rilocalizzazione dell’edificio scolastico dovrà essere particolarmente ben motivata, poiché l’intervento non appare né coerente né finanziabile con risorse pubbliche.

COMUNITA’ MONTANA LANGA ASTIGIANA VAL BORMIDA

- È necessario chiarire la struttura della rete degli attori locali e il relativo contributo in termini di apporto progettuale e finanziario. Il quadro finanziario presentato in fase di candidatura non contiene infatti alcuna indicazione sulla qualità e la composizione del contributo privato.

- Il programma dovrebbe accompagnare la conclusione e il completamento di quanto avviato nella precedente tornata di programmazione con una strategia di prospettiva volta alla ricerca di vantaggi competitivi per il territorio (ad esempio enfatizzando la partecipazione del territorio alla candidatura UNESCO).

- Le risorse agroalimentari e paesaggistiche potrebbero, in questo senso, essere i punti di partenza per realizzare un’azione integrata di marketing territoriale, che sostenga i produttori nella commercializzazione e conferisca al territorio una sempre più netta riconoscibilità turistica.

- Molte delle iniziative proposte nella prima fase possono trovare collocazione anche all’interno di politiche e programmi settoriali (in particolare per quello che riguarda l’infrastrutturazione telematica, ma anche le ripavimentazioni dei borghi). Se inserite nel programma operativo esse dovranno essere ripensate e strutturate per filiere integrate e coerenti.

- Per quanto riguarda il sistema di governance territoriale della valle Bormida: Il tema dovrebbe essere affrontato in modo coordinato dai tre PTI insistenti sull’ambito, sulla base delle indicazioni derivanti dall’Accordo di programma del Ministero dell’Ambiente, delle Deliberazioni di Giunta piemontese e ligure, nonché dell’istituito Osservatorio ambientale di valle. (La Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida è l’unica a non prevedere un contributo finanziario al programma dell’Osservatorio).

COMUNITA’ COLLINARE TRA LANGA E MONFERRATO

- il grado di integrazione verticale del programma integrato, già consistente in fase di candidatura, deve essere valorizzato in modo ulteriore nel programma operativo mediante una efficace integrazione delle fonti di finanziamento orientata ai principi di concentrazione degli investimenti e di selezione degli interventi.

- Gli studi di fattibilità dovranno analizzare in modo approfondito le ricadute socio economiche sul territorio degli interventi proposti e valutarne gli effetti sulle diverse dimensioni costitutive dello sviluppo locale.

- Per quanto riguarda le APEA, le tipologie di infrastrutture e servizi comuni dipendono dal tipo di imprese che vi andranno ad inserirsi e devono essere tarate sui loro fabbisogni; in quest’ottica, è consigliabile, pertanto, che tali tipologie di imprese e le relative caratteristiche siano individuate nella fase di redazione del programma operativo.

- La rete degli attori strategici al raggiungimento degli obiettivi del programma presenta un elevato potenziale e dovrebbe essere, per quanto possibile, ulteriormente consolidata e coinvolta nella fase di redazione del programma operativo.

PROVINCIA DI BIELLA

BIELLA

In merito alla proposta di programma si raccomanda di:

- individuare in modo puntuale i soggetti interessati, l’impegno di parte privata, approfondendo la natura e la fattibilità dei partenariati proposti;

- evitare la frammentarietà delle iniziative per garantirne la coerenza con l’idea guida enunciata (es.iniziativa volta alla promozione delle attività florovivaistiche).

- Si segnala inoltre che sarebbe auspicabile approfondire:

- l’iniziativa volta allo sviluppo di reti di comunicazione e circolazione dell’informazione e fornire ulteriori specifiche;

- l’iniziativa inerente il polo di riferimento per il tessile e la salute, offrendo maggiori garanzie di piena realizzazione dell’azione da parte della costituenda agenzia;

- le iniziative volte al potenziamento delle strutture e dell’offerta formativa di Città Studi anche alla luce dell’Intesa istituzionale di programma sottoscritta dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Biella nel 2006 e del relativo Accordo di programma in fase di sottoscrizione.

PROVINCIA DI CUNEO

ALBA

- il grado di integrazione verticale del programma integrato, già consistente in fase di candidatura, deve essere valorizzato in modo ulteriore nel programma operativo mediante una efficace integrazione delle fonti di finanziamento orientata ai principi di concentrazione degli investimenti e di selezione degli interventi.

- Per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla ricerca di sinergie e complementarietà tra i diversi PTI dell’area che intervengono sul tema specifico. E’ altresì indispensabile che si pervenga ad un confronto con i responsabili delle politiche regionali di settore in modo da verificare ex ante quanto gli interventi proposti siano coerenti con tali politiche.

- Alcuni interventi a rete, qualificati nel dossier come opere pubbliche (3B, 3O,2F, 2H) prevedono un rilevante utilizzo di fonti di finanziamento private. La composizione dell’investimento potrebbe quindi configurare una forma di parternariato con la conseguente necessità di approfondire, ed eventualmente modificare, la struttura del quadro finanziario.

- La localizzazione degli interventi per i quali l’individuazione delle aree idonee è stata demandata alla seconda fase, dovrà essere effettuata sulla base di un’attenta valutazione dei complessivi effetti ambientali e degli aspetti relativi alla fattibilità tecnico amministrativa, coniugandola all’effettivo raggiungimento degli obiettivi proposti.

- La rete degli attori locali e il grado di condivisione delle strategie progettuali presentano un notevole potenziale e dovrebbero essere, per quanto possibile, consolidati e tradotti in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.(per gli interventi sulla rete ferroviaria appare necessario approfondire il ruolo di RFI).

- Per quanto riguarda il sistema di governance territoriale della valle Bormida: Il tema dovrebbe essere affrontato in modo coordinato dai tre PTI insistenti sull’ambito, sulla base delle indicazioni derivanti dall’Accordo di programma del Ministero dell’Ambiente, delle Deliberazioni di Giunta piemontese e ligure, nonché dell’istituito Osservatorio ambientale di valle.

COMUNITA’ MONTANA VALLI GESSO E VERMENAGNA

- Il quadro finanziario presentato in fase di candidatura non ha offerto il dettaglio dei singoli interventi. Alcuni di essi, inseriti tra le opere pubbliche, appaiono essere interventi immateriali (QA.2.2) con la conseguente necessità di modifica del quadro finanziario nella seconda fase.

- Come segnalato nella fase di dossier di candidatura, tutti gli interventi sono stati considerati strategici, rimandando alla fase successiva eventuali perfezionamenti e modifiche: si raccomanda pertanto un’accurata valutazione in ossequio ai principi di concentrazione degli investimenti e di selettività degli interventi

- Gli interventi esemplari di difesa e prevenzione dei dissesti necessitano di verifica di coerenza con le priorità di settore dei livelli provinciale e regionale.

- Per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla ricerca di sinergie e complementarietà tra i diversi PTI dell’area che intervengono sul tema specifico. E’ altresì indispensabile che si pervenga ad un confronto con i responsabili delle politiche regionali di settore in modo da verificare ex ante quanto gli interventi proposti siano coerenti con tali politiche.

- La rete degli attori locali e il grado di condivisione delle strategie progettuali presentano un notevole potenziale e dovrebbero essere, per quanto possibile, consolidati e tradotti in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

COMUNITA’ MONTANA VALLI MONREGALESI

- Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata, nella fase di redazione del programma operativo, alle possibili sinergie e collegamenti con le politiche regionali settoriali (presenti, in particolare, rispetto al turismo termale e culturale e alle risorse pascolive) in modo da accentuare ed enfatizzare il grado di integrazione verticale del programma.

- Per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla ricerca di sinergie e complementarietà tra i diversi PTI dell’area che intervengono sul tema specifico. E’ altresì indispensabile che si pervenga ad un confronto con i responsabili delle politiche regionali di settore in modo da verificare ex ante quanto gli interventi proposti siano coerenti con tali politiche

- In particolare, rispetto ad alcune iniziative di valorizzazione e commercializzazione delle produzioni locali d’eccellenza (creazione consorzio del bue di Carrù e portale e-commerce), le sinergie andrebbero ricercate con gli strumenti di valorizzazione e commercializzazione già attivi a livello regionale.

- Nel dossier di candidatura non è stata documentata la partecipazione degli attori locali, si raccomanda un’attenzione particolare a questo importante aspetto nella fase di redazione del programma operativo. Le manifestazioni di interesse e le intenzioni dei privati andrebbero inoltre formalizzate con atti che manifestino l’interesse all’investimento.

CUNEO

- II grado di integrazione verticale del programma integrato, rilevante in fase di candidatura, dovrebbe essere valorizzato in modo ulteriore nel programma operativo mediante una efficace integrazione delle fonti di finanziamento orientata ai principi di concentrazione degli investimenti e di selezione degli interventi.

- In particolare, per quanto riguarda l’asse relativo alla tutela dell’ingente patrimonio culturale, l’esigenza di selezione degli interventi dovrebbe essere orientata a privilegiare quelli per i quali si siano già avviati progetti di valorizzazione o che dispongano di collegamenti sinergici rispetto alle relative politiche settoriali.

- Per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla ricerca di sinergie e complementarietà tra i diversi PTI dell’area che intervengono sul tema specifico. E’ altresì indispensabile che si pervenga ad un confronto con i responsabili delle politiche regionali di settore in modo da verificare ex ante quanto gli interventi proposti siano coerenti con tali politiche

- Il tema della sostenibilità riveste un’importanza strategica per il programma anche in termini di sviluppo complessivo, negli studi di fattibilità si dovranno pertanto approfondire in modo puntuale sia gli effetti ambientali, che le ricadute socioeconomiche sul territorio .

- La rete degli attori strategici al raggiungimento degli obiettivi del programma presenta un elevato potenziale e deve essere, per quanto possibile, ulteriormente consolidata e coinvolta nella fase di redazione del programma operativo.

SALUZZO

In merito alla proposta di programma si raccomanda di:

- individuare in modo puntuale i soggetti interessati e l’impegno di parte privata, approfondendo la natura e la fattibilità dei partenariati proposti;

- evitare la frammentarietà delle iniziative per garantirne la coerenza con l’idea guida enunciata;

- approfondire gli aspetti relativi alla messa in opera degli interventi per evitare di incorrere in revoche nella fase di realizzazione (es. Pian del Re);

- sviluppare le iniziative volte alla messa in rete del patrimonio architettonico evidenziando le motivazioni delle scelte dei beni su cui intervenire e di compiere un’analisi approfondita delle modalità di gestione della rete;

- approfondire in modo puntuale gli effetti ambientali e le ricadute socioeconomiche sul territorio degli interventi proposti e la conformità alle indicazioni e giudizi già espressi a livello provinciale (es. impianto di Pontechianale) ;

- sviluppare le iniziative sul tema delle acque in stretta connessione con quelle che a livello regionale insistono sul bacino del Po e con le misure previste dal Piano di Tutela delle Acque;

- far precedere lo studio sulla gestione e l’utilizzo delle risorse idriche a progetti che determinano trasformazioni a livello territoriale;

- per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla ricerca di sinergie e complementarietà tra i diversi PTI dell’area che intervengono sul tema specifico. E’ altresì indispensabile che si pervenga ad un confronto con i responsabili delle politiche regionali di settore in modo da verificare ex ante quanto gli interventi proposti siano coerenti con tali politiche.

Si segnala inoltre che sarebbe auspicabile approfondire:

- le iniziative concernenti il tema energetico alla luce delle forme di incentivazione in conto produzione per la vendita di energia elettrica alla rete a tariffe incentivanti (tipicamente disponibili sotto forma di certificati verdi o conto energia per impianti idroelettrici, biomasse e fotovoltaici);

- le iniziative inerenti la creazione di poli formativi (es. arti tipografiche e “luogo delle idee”) in raccordo con le previsioni di sviluppo del sistema universitario piemontese e con gli indirizzi in tema di formazione/istruzione professionale regionale.

UNIONE FOSSANESE

- Il programma strategico regionale per la logistica riconosce alla provincia di Cuneo un ruolo importante all’interno dell’economia regionale e la necessità di valutare l’inserimento di una piattaforma logistica integrata per il cuneese verificando, in particolar modo, gli effettivi margini di ottimizzazione che si potrebbero ottenere dalla sua realizzazione, prevedendo eventuali alternative più leggere (ad esempio magazzini virtuali) che coinvolgano altre province circostanti. Il progetto deve essere concepito, quindi, in stretta correlazione con lo studio Sistema affidato al Comune di Cuneo.

- Per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla ricerca di sinergie e complementarietà tra i diversi PTI dell’area che intervengono sul tema specifico. E’ altresì indispensabile che si pervenga ad un confronto con i responsabili delle politiche regionali di settore in modo da verificare ex ante quanto gli interventi proposti siano coerenti con tali politiche.

All’interno del programma sono stati presentati due interventi molto simili, relativi alla realizzazione di centri servizi per l’agricoltura (interventi PA2 e PA3); una struttura è localizzata a Fossano mentre l’altra è a Trinità.

Viste le funzioni simili espletate dai centri, potrebbe essere consigliabile approfondire le possibili sinergie al fine di evitare duplicazioni.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

- Esistono alcune lievi discrepanze tra i dati finanziari indicati nel quadro finanziario (tabella 3) e gli importi riportati nelle singole schede intervento, in particolare per quanto concerne due interventi (intervento QA1 - realizzazione di impianti di teleriscaldamento e l’intervento QA3 - riduzione dell’impatto ambientale di allevamenti mediante impianti di produzione di energia elettrica da biogas e di depurazione dei liquami).

Al fine di garantire l’attendibilità dei dati finanziari riportati, si raccomanda di verificare attentamente la corrispondenza degli importi.

PROVINCIA DI NOVARA

NOVARA

- Gli investimenti privati ipotizzati sono molto consistenti (oltre 137 milioni di euro) e rappresentano il 47% del valore dell’intero Programma.

Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento privato, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- L’attivazione della rete degli attori coinvolti e il confronto con i soggetti del sistema locale non sembrano essere stati svolti in fase di candidatura, ma si è rimandato al Programma Operativo, mediante la tecnica dell’intervista diretta ai testimoni privilegiati.

Vista l’importanza di questo punto, si raccomanda un ampio coinvolgimento di soggetti e un elevato approfondimento del ruolo di ciascuno.

- Alcuni degli interventi proposti, in particolare quelli relativi all’asse 3 - riqualificazione ecologica ed ambientale della pianura novarese - appaiono disomogenei e poco coerenti con l’idea guida.

Il territorio novarese si configura nodo infrastrutturale di eccezionale rilievo. La programmazione regionale si propone di realizzare i grandi progetti infrastrutturali per consolidarne il ruolo di livello europeo, per favorire la creazione e la localizzazione di nuove imprese, qualificare Novara come polo dei servizi al sistema produttivo, della ricerca e dell’università, integrato con i sistemi produttivi locali.

Si raccomanda una maggiore selezione degli interventi riferendoli alla programmazione e pianificazione regionale in corso, quindi focalizzando il programma sugli interventi riconducibili alla vocazione chimica, farmaceutica e biotecnologica nonché all’organizzazione delle nodalità logistiche intermodali.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

- Gli interventi relativi alla futura Città della Salute non risultano puntualmente individuabili tra quelli proposti nel Programma: dovrà quindi essere chiarito il ruolo all’interno del Programma.

- L’asse 2 - una cabina di regia per governare le trasformazioni - raggruppa interventi eterogenei, per cui non sempre si riescono ad individuare caratteristiche comuni; sembra opportuna una puntuale selezione degli interventi coerenti con la programmazione e pianificazione regionale, l’idea guida e le vocazioni territoriali.

BORGOMANERO

- La documentazione presentata per la fase di candidatura è stata estremamente sintetica e gli interventi descritti in maniera sommaria. Si raccomanda pertanto di approfondire con particolare puntualità tutti gli aspetti proposti dal bando per la seconda fase.

- Per quanto riguarda le APEA, le tipologie di infrastrutture e servizi comuni dipendono dal tipo di imprese che vi andranno ad inserirsi e devono essere tarate sui loro fabbisogni; in quest’ottica è consigliabile che tali tipologie di imprese e le relative caratteristiche siano individuate nella fase di redazione del programma operativo.

- Per quanto riguarda l’asse di intervento sul turismo, quanto affermato nella descrizione dell’idea guida non sembra trovare riscontro completo negli interventi proposti, che peraltro sono soltanto citati: trattandosi di territorio assolutamente strategico per l’asse considerato, si consiglia, per la seconda fase, una trattazione particolarmente approfondita.

- La costruzione della rete di attori è stata rimandata dal dossier di candidatura alla seconda fase; inoltre, non sono stati individuati i soggetti interessati dagli interventi proposti in parternariato: per tali interventi dovrà, quindi, essere approfondita e verificata l’attendibilità e il livello di fattibilità. Le manifestazioni di interesse e le intenzioni dei privati andrebbero inoltre formalizzate e la relativa documentazione allegata al programma.

PROVINCIA DI TORINO

CARMAGNOLA

In merito alla proposta di programma si raccomanda di sviluppare:

- le iniziative sul tema delle acque con riferimento agli indirizzi contenuti nel Piano di Tutela regionale;

- le iniziative che vertono sulla valorizzazione del fiume Po in stretta connessione con quelle che a livello regionale insistono sul bacino;

e di evitare la “polverizzazione” di alcune iniziative, prestando particolare attenzione all’attendibilità, alla natura e alla fattibilità dei partenariati proposti.

Si informa inoltre che:

- sono stati costituiti con risorse comunitarie, nazionali e regionali due campi catalogo per le principali specie vegetali di interesse agricolo del Piemonte finalizzati ad una conservazione ex situ ed alla caratterizzazione del germoplasma e che la politica della ricerca regionale punta ad un governo delle vecchie varietà locali che eviti una sovrapposizione di iniziative e modalità di recupero in contrasto tra loro o basate su iniziative estemporanee.

CHIERI

In merito alla proposta di programma si raccomanda di:

- individuare in modo puntuale i soggetti interessati, l’impegno di parte privata, approfondendo la natura e la fattibilità dei partenariati proposti;

- selezionare le iniziative e garantire la coerenza con l’idea guida;

- sviluppare le iniziative che vertono sulla valorizzazione territoriale e sulla sostenibilità ambientale (es. Tuttincollina, Green way e Tassilia) in stretta connessione con quelle che a livello regionale insistono e insisteranno sul tema (es. Progetto Corona Verde).

Si segnala inoltre che sarebbe auspicabile approfondire:

- l’iniziativa concernente l’impianto a biomassa (produzione di energia e alimentazione con rete di teleriscaldamento) alla luce delle forme di incentivazione in conto produzione per la vendita di energia elettrica alla rete a tariffe incentivanti (tipicamente disponibili sotto forma di certificati verdi o conto energia per impianti idroelettrici, biomasse e fotovoltaici);

- l’iniziativa inerente la creazione del marchio di qualità (Pianalto e della collina torinese); nell’ipotesi che si tratti di un marchio di qualità apposto su prodotti agroalimentari appare opportuno ricordare che un marchio collettivo che in qualche modo garantisca un livello qualitativo e un legame con il territorio non deve contrastare con la normativa comunitaria di settore;

- l’iniziativa inerente la filiera della carne, dal momento che esiste un consorzio (finanziato anche dalla Regione Piemonte) che si occupa della qualità e della promozione su tutto il territorio della carne di razza piemontese.

COMUNITA’ MONTANA VALLI DI LANZO

- L’elevato numero di interventi produce un’elevata frammentarietà; è quindi necessario sviluppare il Programma Operativo partendo dalla selezione degli interventi maggiormente legati all’idea guida, alle vocazioni territoriali e coerenti con le indicazioni derivanti dalla programmazione e pianificazione regionale.

- Gli investimenti privati ipotizzati sono consistenti (oltre 57 milioni di euro) e rappresentano circa il 45% del valore dell’intero Programma.

Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento privato, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- Si ritiene opportuno verificare le forme di coordinamento con le iniziative della Regione Valle d’Aosta per la valorizzazione del Parco del Gran Paradiso.

- Gli interventi relativi all’utilizzo sostenibile delle risorse naturali per produrre energia e lo sviluppo delle filiere agroalimentari e forestali paiono essere troppo numerosi. E’ fondamentale che gli studi di fattibilità siano particolarmente attenti ad esaminare la reale disponibilità di materia prima nel territorio e la capacità di non comprometterne la conservazione per le generazioni future.

La fattibilità degli interventi relativi alla produzione di energia idroelettrica e da biomasse dovrà quindi essere garantita non soltanto dal punto di vista economico, ma soprattutto della sostenibilità ambientale.

- Gli interventi interamente privati, relativi alla realizzazione di villaggi turistici residenziali alpini in zona pre-parco, non rappresentano un rafforzamento della strategia complessiva del programma.

L’aumento delle presenze turistiche di tipo sostenibile potrebbe essere perseguito mediante progetti di riutilizzo e rifunzionalizzazione di borgate alpine abbandonate, senza compromettere l’ambiente ancora poco antropizzato.

IVREA

- Il piano strategico del Canavese costituisce l’elemento, già emerso in fase di dossier di candidatura, in grado di esplicitare il potenziale del programma in termini di integrazione verticale e di mobilitazione delle risorse strategiche dell’ambito.

- Alcuni degli interventi proposti non sembrano possedere la necessaria integrazione volta al raggiungimento degli obiettivi del programma; si raccomanda pertanto un’attenta selezione degli interventi in funzione del contributo strategico che essi possono fornire alla realizzazione di vantaggi competitivi per il territorio considerato.

- Si raccomanda, in particolare, di concentrare il programma operativo sugli interventi dedicati allo sviluppo e alla riorganizzazione produttiva dell’area, con attenzione all’inserimento di tali interventi in un contesto che impone di tutelare i valori ambientali per garantire la sua capacità di attrazione

- Per l’asse della riqualificazione territoriale, si segnala l’esigenza di selettività in ragione del numero eccessivo degli interventi proposti e del loro talvolta esiguo grado di interdipendenza e di coerenza con l’idea guida, orientandosi con il principio di aggiuntività al quale sono vincolati i programmi territoriali integrati.

- Gli interventi di recupero e tutela ambientale necessitano di verifica sia per la complementarietà con altri PTI, che per la coerenza con le priorità regionali di settore.

- Per quanto riguarda le azioni di valorizzazione del rilevante capitale sociale e della ricerca orientata, è auspicabile un approfondimento nel programma operativo circa ruoli e i rapporti reciproci tra centri di ricerca e progetti, al fine di creare sinergie ed evitare duplicazioni.

- La rete degli attori locali e il grado di condivisione delle strategie progettuali presentano un notevole potenziale e pertanto devono essere, per quanto possibile, consolidati e tradotti in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

MONCALIERI

- Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento privato, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- L’elevato numero di interventi produce un’alta frammentarietà; è quindi necessario sviluppare il Programma Operativo dalla selezione degli interventi maggiormente coerenti e legati alle vocazioni territoriali, alla programmazione regionale e all’idea guida. In particolare, si evidenzia la presenza di alcuni interventi, attuati interamente da soggetti privati, che non sembrano possedere un elevato grado di strategicità rispetto all’idea guida presentata dal Programma:

- Campus Real Collegio Carlo Alberto;

- Villa Carpeneto ad uso ricreativo e ricettivo;

- Creazione di servizi assistenziali con recupero sponda Sangone.

- Per l’intervento relativo alla infrastrutturazione di banda larga (15.1.1.1) si raccomanda di agire in sinergia con l’intervento di estensione rete di teleriscaldamento Iride (15.2.2.1) in modo tale da procedere ad un unico scavo per banda larga e teleriscaldamento.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

PINEROLO

- L’idea guida si concentra sulla valorizzazione delle infrastrutture olimpiche, ma a livello di azioni tale contesto è presente in misura marginale e con un debole coordinamento fra gli attori. Emergono con relativa forza due clusters progettuali non così evidenti in fase iniziale: energia ed agricoltura. Si raccomanda perciò di rendere maggiormente coerente l’idea guida con gli interventi proposti.

- L’elevato numero di interventi produce un’elevata frammentarietà; è quindi necessario sviluppare il Programma Operativo partendo dalla selezione degli interventi maggiormente legati all’idea guida, alle vocazioni territoriali e coerenti con le indicazioni derivanti dalla programmazione e pianificazione regionale.

- Si raccomanda di proseguire il dialogo e di rafforzare le sinergie con i PTI di Venaria e di Rivoli al fine di consentire ai programmi di integrarsi funzionalmente e favorire la reciproca crescita.

- La selezione delle opere strategiche deve essere uno strumento utile ad individuare le priorità e gli interventi di interesse sovralocale. L’indicazione di opera strategica per la totalità degli interventi pubblici e in parternariato non è utile alle analisi e alle valutazioni, quindi occorre effettuare delle scelte ed indicare delle priorità.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti.

RIVOLI

- Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento privato, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti, in particolare per quanto concerne le risorse private da impiegare negli interventi di riqualificazione del territorio e delle aste fluviali.

- I singoli interventi indicati nel quadro finanziario devono avere carattere di omogeneità; non è consigliabile indicare come un unico intervento un’insieme di progetti che non sono caratterizzati né da una contiguità territoriale né da una medesima tipologia. In particolare, si raccomanda di dividere le azioni immateriali dagli interventi infrastrutturali.

- L’APEA è la sede di scambi di energia e condivisione di infrastrutture tra le aziende insediate, le quali stabiliscono legami di mutua dipendenza e sinergia tali da rendere minime le interferenze con l’ambiente esterno; l’area industriale è vista come l’insieme di singole imprese, con propri consumi ed immissioni di materia e di energia nell’ambiente circostante. Tali singoli sistemi sono però inseriti in un sovrasistema comune che rappresenta il tramite attraverso il quale le imprese si interfacciano con l’ambiente esterno.

A tal fine, l’APEA deve essere dotata di determinate forme di gestione, infrastrutture, sistemi tecnologici e servizi comuni.

La tipologia delle infrastrutture e dei servizi comuni, che devono essere presenti in un’APEA, dipende dal tipo di imprese insediate e dalle loro esigenze, che dovrebbe essere stabilito già in fase di progettazione.

Le infrastrutture ed i servizi devono essere tarati sui fabbisogni delle aziende servite e devono essere previsti solamente se la loro presenza garantisce dei vantaggi ambientali, e possibilmente economici, rispetto alla situazione di infrastrutture singole per ogni impresa.

- Per la localizzazione delle APEA, occorre garantire l’efficienza complessiva del sistema urbano e territoriale, perseguibile minimizzando il consumo di suolo e privilegiando il riutilizzo o il completamento di aree produttive esistenti o dismesse o comunque di aree già urbanizzate.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti.

- Si raccomanda di proseguire il dialogo e di rafforzare le sinergie con i PTI di Pinerolo e di Venaria al fine di consentire ai programmi di integrarsi funzionalmente e favorire la reciproca crescita.

- Nel caso degli interventi indicati come primo lotto, è necessario indicare anche l’importo complessivo dell’intervento, ipotizzando le possibili fonti di finanziamento dei successivi lotti.

- Per l’intervento relativo al Parco Tematico Sacra S. Michele, lo studio di fattibilità dovrà individuare con chiarezza e giustificare l’area di riferimento.

- Gli interventi relativi alla mobilità sembrano deboli come entità finanziaria e strategicità e poco integrati con l’idea guida.

SETTIMO TORINESE

- L’importo complessivo del Programma sfiora quasi il miliardo di euro; considerando anche i numerosi obiettivi, assi progettuali e interventi proposti, si rende necessaria una forte selezione in funzione della coerenza e dei legami con le vocazioni territoriali, la programmazione e pianificazione regionale e l’idea guida.

In particolare, si segnalano alcuni interventi che sembrano essere meno efficaci nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi proposti, in particolare gli interventi della “Filiera del sapere”, che non sembrano presentare un elevato grado di strategicità, avendo caratteristiche di interventi di manutenzione ordinaria oppure prefigurandosi con un’elevata frammentarietà nel territorio. Si ricorda che i programmi territoriali integrati non finanziano interventi ordinari, ma interventi che perseguano obiettivi socioeconomici di sviluppo locale.

Anche alcuni interventi relativi alla linea d’azione “riprogettazione del sistema delle solidarietà territoriali” sembrano essere poco strategici.

- Gli investimenti privati ipotizzati sono particolarmente consistenti (quasi 600 milioni di euro) e rappresentano il 63% del valore dell’intero Programma; tuttavia non è sempre possibile individuare un forte legame tra gli interventi privati e il Programma Territoriale proposto; alcuni interventi appaiono svincolati e autonomi rispetto al programma.

Inoltre non sempre è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

- L’intervento 15.1.1.7 - Riqualificazione ambientale nel territorio del Po: realizzazione di un vivaio didattico legato alla coltura del bambù - non appare finanziabile con risorse a carico della Regione o dello Stato, in quanto l’incentivazione di specie alloctone costituisce un fattore di inquinamento biologico e presenta quindi aspetti negativi.

Anche l’intervento 15.3.1.3 - Realizzazione di una scuola di design legata alla tecnologia del bambù non appare finanziabile; inoltre non è strettamente riconducibile allo sviluppo del sistema universitario piemontese.

- Molti degli interventi a favore delle risorse umane risultano coerenti con l’idea guida e con le scelte strategiche regionali in materia. In termini di congruità finanziaria occorre tenere presente che, in alcuni casi, potrebbero già essere stati assunti, o essere in corso, impegni di spesa; nel Programma Operativo è necessario perciò fornire le informazioni relative allo stato di attuazione delle azioni.

TORINO (Infrastrutture)

- Per la redazione del Programma Operativo è raccomandabile l’interazione e il confronto con i grandi interventi di trasformazione a scala cittadina in atto sia nell’ambito stesso (Progetti di recupero di ambiti di edilizia pubblica) che nelle adiacenze (Spina 4, Progetto Passante, OGM).

- Gli investimenti privati ipotizzati sono molto consistenti (oltre 243 milioni di euro) e rappresentano circa il 60% del valore dell’intero Programma.

Non è sempre possibile collegare ai soggetti coinvolti l’effettivo conferimento di risorse tecniche e finanziarie agli interventi, quindi dovranno essere fornite le informazioni necessarie ad approfondire e verificare l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

- Per gli interventi relativi alle centrali di cogenerazione ASL4 e ATC (16.1.1.1 e 16.1.2.4) si raccomanda l’uso di best technologies per le problematiche emissive locali.

TORINO (Sostenibilità energetica)

- Non è sempre possibile collegare ai soggetti coinvolti l’effettivo conferimento di risorse tecniche e finanziarie agli interventi, quindi dovranno essere fornite le informazioni necessarie ad approfondire e verificare l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

- Per l’intervento relativo alle attività di formazione - 15.3.1.3, la strategia del PTI presuppone un forte investimento nelle risorse umane, con una forte accentuazione sulla rilevanza delle competenze necessarie. La descrizione delle iniziative afferenti la formazione necessita tuttavia di essere maggiormente esplicitata.

VENARIA REALE

- L’elevato numero di interventi produce un’elevata frammentarietà; è quindi necessario sviluppare il Programma Operativo partendo dalla selezione degli interventi maggiormente legati all’idea guida, alle vocazioni territoriali e coerenti con le indicazioni derivanti dalla programmazione e pianificazione regionale.

- Gli investimenti privati ipotizzati sono consistenti (oltre 55 milioni di euro) e rappresentano circa il 48% del valore dell’intero Programma.

Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- Si raccomanda di proseguire il dialogo e di rafforzare le sinergie con i PTI di Pinerolo e di Rivoli al fine di consentire ai programmi di integrarsi funzionalmente e favorire la reciproca crescita.

- Per quanto riguarda l’asse della riqualificazione territoriale, la segnalata esigenza di selettività è determinata dal numero di interventi proposti e dal loro talvolta esiguo grado di interdipendenza, tenendo conto che i programmi territoriali integrati non finanziano interventi ordinari, ma interventi che perseguano obiettivi socioeconomici di sviluppo locale.

VILLAFRANCA

In merito alla proposta di programma si raccomanda di:

- individuare in modo puntuale i soggetti interessati e l’impegno di parte privata, approfondendo la natura e la fattibilità dei partenariati proposti;

- selezionare ulteriormente le iniziative e garantirne la coerenza con l’idea guida;

- approfondire in modo puntuale gli effetti ambientali e le ricadute socioeconomiche sul territorio degli interventi proposti.

Si segnala che sarebbe auspicabile approfondire:

- le iniziative concernenti il tema energetico alla luce delle forme di incentivazione in conto produzione per la vendita di energia elettrica alla rete a tariffe incentivanti (tipicamente disponibili sotto forma di certificati verdi o conto energia per impianti idroelettrici, biomasse e fotovoltaici);

- le iniziative inerenti la creazione di poli formativi (es. accademia del cioccolato di None) in raccordo con le previsioni di sviluppo del sistema universitario piemontese e gli indirizzi in tema di formazione/istruzione professionale regionale;

Si segnala inoltre che:

- a livello di pianificazione di bacino, non sono noti dissesti in canale del Nicola, Rivo Follia e Bealera del Fontanile;

- per quanto concerne l’iniziativa di Scalenghe (riqualificazioni ambientali frazioni e servizi di depurazione acque a difesa delle risorse idriche), si sottolinea che l’intervento è subordinato alla verifica di coerenza con il Piano dell’Autorità d’Ambito dei Servizi idrici integrati n. 3 - Torinese- e alle verifiche sul depuratore esistente;

- in relazione all’intervento di bonifica proposto dal programma non sono pervenute richieste di inserimento nel Programma regionale di bonifica L.R n. 42/2000.

PROVINCIA VERBANO CUSIO OSSOLA

VERBANIA

- Si raccomanda di rafforzare i legami di interdipendenza tra l’idea guida e le vocazioni territoriali, cercando di individuare in maniera più puntuale e circoscritta l’idea guida e migliorando l’analisi delle vocazioni, dei vincoli e delle potenzialità territoriali.

- L’idea guida ha carattere generico e da essa non emergono elementi tali da delineare una caratterizzazione di tipo territoriale.

Anche gli obiettivi e gli interventi individuati coprono una vasta gamma di problematiche, producendo un’elevata frammentarietà.

Si raccomanda di sviluppare il Programma Operativo partendo dalla selezione degli assi e degli interventi maggiormente legati all’idea guida, alle vocazioni territoriali e coerenti con le indicazioni derivanti dalla programmazione e pianificazione regionale.

- Il Programma identifica un elevato numero di soggetti prevalentemente privati, ma senza creare relazioni trasversali ed attivare reti di attori coinvolti.

Dovranno inoltre essere fornite le informazioni necessarie ad approfondire e verificare l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- E’ necessario approfondire gli impatti, gli effetti e i risultati attesi dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

PROVINCIA DI VERCELLI

COMUNITA’ MONTANA VAL SESIA

- Gli obiettivi del programma sono suddivisi in otto tematiche e non sempre risultano riconducibili all’idea guida e ad un disegno unitario; l’elevato numero di interventi presentati (136) contribuisce a produrre un’ elevata frammentarietà. Inoltre non si creano legami di interdipendenza e clusters progettuali forti, ad eccezione della filiera bosco-energia.

Si raccomanda perciò una attenta selezione degli interventi e degli obiettivi in funzione della coerenza e dei legami con le vocazioni territoriali, della programmazione e pianificazione regionale e dell’idea guida.

- Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione urbana e territoriale, la segnalata esigenza di selettività è determinata dal numero di interventi proposti e dal loro talvolta esiguo grado di interdipendenza, tenendo conto che i programmi territoriali integrati non finanziano interventi ordinari, ma interventi che perseguano obiettivi socioeconomici di sviluppo locale. Gli interventi relativi alle opere di urbanizzazione per la pedonalizzazione del centro storico, le pavimentazioni urbane, gli interventi sulla viabilità ordinaria, le azioni immateriali di formazione e informazione ordinarie, non risultano coerenti e in linea con gli obiettivi regionali.

- Non è presente l’individuazione puntuale dei soggetti interessati a ciascun intervento, quindi dovrà essere approfondita e verificata l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità dei parternariati proposti.

Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- La selezione delle opere strategiche deve essere uno strumento utile ad individuare le priorità e gli interventi di interesse sovralocale. L’indicazione di opera strategica per la totalità degli interventi pubblici e in parternariato non è utile alle analisi e alle valutazioni, quindi occorre effettuare delle scelte ed indicare delle priorità.

- E’ necessario approfondire gli impatti ambientali e territoriali prefigurati dalla realizzazione del programma e degli interventi proposti, anche mediante l’utilizzo di indicatori di impatto.

- La gran parte degli interventi di viabilità proposti sembrano legati ad iniziative di interesse esclusivamente provinciale, quindi la richiesta di risorse regionali e statali non appare coerente.

- Si raccomanda di sviluppare le iniziative che vertono sul tema delle acque in stretta connessione con quelle a livello regionale, che insistono sul bacino del Po e con le misure previste dal Piano di Tutela della Acque, che riconosce un elevato potenziale alle acque valsesiane a fini turistico-ricretivi e non soltanto per la produzione idroelettrica.

VERCELLI

- La Regione Piemonte, in coerenza con i documenti di pianificazione e programmazione regionale, persegue l’obiettivo della riqualificazione e del rilancio del trasporto pubblico locale, riconoscendo che nei nodi di interscambio si determina in gran parte l’efficienza e l’immagine del trasporto pubblico locale. Sulla base delle importanti esperienze pregresse, si segnalano le principali difficoltà che in passato hanno caratterizzato gli interventi relativi alla mobilità sostenibile:

- ridimensionamento o cessata esigenza dell’intervento;

- mancato accordo tra i soggetti coinvolti;

- difficoltà di rilascio delle autorizzazioni necessarie;

- variazioni della progettazione.

Nell’intervento specifico proposto nel PTI, si evidenzia che la principale fonte di finanziamento segnalato è privata; si raccomanda quindi di approfondire e verificare l’attendibilità, la natura e il livello di fattibilità del parternariato proposto.

- Il programma regionale per la logistica segnala come importante, per la provincia di Vercelli, la realizzazione di infrastrutture di collegamento con le tre province che la circondano e l’individuazione, d’intesa con la Regione, di aree logistico/industriali su cui qualificare l’offerta.

- Il grado di condivisione delle strategie progettuali rappresenta un notevole potenziale e pertanto deve essere, per quanto possibile, consolidato e tradotto in impegni formalizzati, nella prospettiva di un ulteriore coinvolgimento strategico.

- Si raccomanda di sviluppare le iniziative che vertono sulla valorizzazione del fiume Po, in stretta connessione con quelle a livello regionale che insistono sul bacino; è auspicabile una forte collaborazione con il Parco fluviale del Po.

- L’intervento A.2.1 - l’aeroporto di Biella-Cerrione (corsi di formazione per piloti) appare privo di una strategia di valorizzazione delle risorse umane coerente con il PTI e il costo indicato per la realizzazione del corso per piloti appare eccessivamente elevato.

- Si raccomanda che nello studio di fattibilità si tenga conto, per la componente di rete, degli interventi inseriti nel Programma WI-PIE e precisamente Linea 3 e RDD. Si suggerisce di contattare il gruppo di lavoro WI-PIE o i rappresentanti provinciali per coordinare al meglio le iniziative.