Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 48 del 29 / 11 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 19 novembre 2007, n. 72-7513

Convenzione tra la Regione Piemonte e il “Banco Alimentare Piemonte ONLUS”, con sede legale a Moncalieri (TO), corso Roma 24/ter. Accantonamento di euro 70.000,00 (settantamila) sul cap. 17071/2007.

A relazione dell’Assessore Migliasso:

Premesso che:

L’Associazione “Banco Alimentare Piemonte ONLUS”, con sede legale a Moncalieri, c.so Roma, 24/ter, è un’organizzazione di volontariato iscritta al registro regionale con DPGR n. 703 del 15/02/1995, che, così come indicato nello Statuto all’art. 2.2, “si propone di contribuire alla soluzione dei problemi della fame, dell’emarginazione e della povertà mediante la raccolta delle eccedenze di produzioni agricole, industriali, soprattutto di prodotti agro-alimentare,.....”

L’Associazione, dalla costituzione risalente all’anno 1993, rappresenta nella Regione Piemonte una realtà assistenziale di grande rilievo sociale, infatti sono 700 gli Enti e le Associazioni benefiche, che nel 2006 hanno ricevuto complessivamente dal Banco Alimentare circa 4.000 tonnellate di prodotti commestibili, destinati a 90.000 persone povere ed emarginate. Secondo consuetudine, gli Enti ed Associazioni stipulano con il Banco Alimentare del Piemonte una convenzione con cui si impegnano a distribuire, gratuitamente, tutti i generi alimentari ricevuti sul territorio della Regione Piemonte.

La convenzione pone agli enti le seguenti condizioni:

* che presentino un carattere sociale caritativo ed umanitario volto al reinserimento sociale delle persone bisognose;

* che dispongano di locali adeguati ad una accoglienza dignitosa;

* che si impegnino formalmente, pena la risoluzione della convenzione, a non utilizzare le derrate a fini commerciali e ad astenersi dall’uso fraudolento di viveri ricevuti, come la distribuzione a persone non bisognose.

Attualmente sono operativi in Regione: una sezione autonoma in Provincia di Alessandria, con sede a Novi Ligure, nonché sedi locali nelle Province di Asti, Biella (Pollone), Cuneo (Fossano) e Novara, nei confronti dei quali, la sede di Moncalieri, dotatasi nel tempo di attrezzature adeguate, svolge un’attività di magazzino principale e stoccaggio merci, nonché coordinamento per la raccolta/distribuzione delle derrate.

Le attività del Banco alimentare di Moncalieri sono coordinate e svolte da 80 volontari che nell’arco della settimana si occupano di gestire i compiti e ruoli per la complessa organizzazione.

Nei magazzini locali di Asti mq. 400, Fossano mq. 600, Novara mq. 145 e Biella mq. 800, i volontari, in numero di 140 complessivamente, coprono tutte le necessità operative sia d’ufficio che di magazzino.

Le fonti di approvvigionamento del Banco Alimentare sono essenzialmente di cinque tipi:

1. Enti pubblici per la gestione della sovrapproduzione

2. Industria agro-alimentare

3. Grande distribuzione

4. Ristorazione Collettiva

5. Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

I prodotti raccolti e distribuiti sono in particolar modo: carne in scatola, latte, yogurt, burro, formaggio, ortaggi e legumi, pasta secca, riso, pane e affini, dolci, frutta, succhi di frutta, olio, salse e condimenti, zucchero, uova, bevande, omogeneizzati, farine ed altro ancora, che derivi dalle eccedenze alimentari.

Tra le altre attività, il Banco Alimentare provvede rapidamente al ritiro dei prodotti, quindi, alla selezione in cartoni con le indicazioni della tipologia, del peso e della data di scadenza.

Durante La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, all’ingresso di ogni supermercato aderente all’iniziativa, sono presenti i volontari che consegnano ai clienti un sacchetto per riporre i prodotti e un volantino che spiega l’iniziativa e dà alcuni suggerimenti all’acquisto.

Nella giornata del 26 novembre 2006, grazie alla generosità di oltre 400 mila donatori piemontesi, sono state raccolte in Piemonte 770 tonnellate di alimenti, ai quali si aggiungono le donazioni di beni alimentari da parte di singoli individui, famiglie, piccole imprese e piccola distribuzione al dettaglio.

L’ingente volume di attività sinora svolta, oltre che al supporto di numerosi sostenitori, è stata resa possibile da una Convenzione siglata con la Regione Piemonte in data 16 maggio 2002, riconfermata a ottobre 2004, che ha consentito interventi sul territorio regionale mirati alla ridistribuzione delle eccedenze agricole ed alimentari ad un sempre maggior numero di persone indigenti.

A seguito di nuove opportunità fornite della Grande Distribuzione organizzata (GDO), attualmente il Banco alimentare si prefigge l’obiettivo di incrementare le fonti di approvvigionamento, in particolare per quanto riguarda il prodotto “fresco”.

La GDO per una sempre maggiore necessità di aumentare il ventaglio di offerta vede con grande favore la possibilità di stringere accordi di partnership con qualche Ente, che possa in parte alleviare gli oneri, organizzativi ed economici, collegati con le giacenze in overstock; circostanza che, inoltre, permette di non destinare al macero beni ancora fruibili, con un notevole abbattimento di sostanze inquinanti e con risparmi per le Aziende pubbliche di smaltimento.

Il progetto varato dal Banco Alimentare, di seguito sinteticamente illustrato, tende a variare la combinazione delle derrate distribuite, facendo fronte al previsto calo delle derrate dal 2008 derivante dalle minori assegnazioni dell’AGEA (agenzia per le erogazioni in agricoltura ) a causa dell’allargamento della Comunità Europea ai paesi dell’Est, con un parallelo incremento del prodotto fresco ottenuto dalla grande distribuzione.

Il “Progetto fresco”, da sviluppare su tutta la Regione, nell’arco del triennio 2007 - 2009, mediante un protocollo d’intesa tra il Banco Alimentare e le maggiori catene distributive, prevede di strutturare la logistica di raccolta e distribuzione di generi alimentari ancora edibili, a favore di soggetti economicamente deboli mediante un prelievo giornaliero presso la GDO dei prodotti freschi, rimasti invenduti per le ragioni più varie, ma ancora perfettamente commestibili con consegna rapida agli enti caritativi convenzionati.

Il progetto deve a tal fine elaborare un sistema di raccolta e di distribuzione particolarmente efficiente ed avrà un forte impatto sociale e ambientale (minore quantità di rifiuti da smaltire).

L’analisi della domanda sul territorio è già stata effettuata in via sperimentale su un campione di Associazioni/Enti benefici operanti nella città di Torino grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino (peraltro già attiva con la presenza di stagisti e laureandi), dei consorzi valorizzazione rifiuti (formazione addetti cernita prodotti presso la GDO), Amministrazioni locali/Consorzi intercomunali (assistenza tecnico-finanziaria agli Associazioni/Enti) dei Centri Servizi per il Volontariato (formazione dei volontari).

Attualmente sono in corso da parte del Banco alimentare, contatti con le maggiori catene della GDO e dal mese di Aprile sono state avviate in alcuni punti vendita esperienze pilota per la raccolta di generi alimentari freschi, che permettono di penetrare con gradualità il mondo del “fresco”.

La fase sperimentazione in atto, comporterà il recupero di prodotti stimati, a fine anno, pari a 32.000 kg. con una tipologia del 50% di pane, del 33% di ortofrutta , del 7% di carne e del 10% di altro quali salumi, latticini, pasticceria etc.

L’implementazione da parte dei supermercati consentirà, inoltre, di svolgere attività di monitoraggio mirato in modo da avere consuntivi più precisi delle potenzialità del progetto.

Oltre ai costi di gestione relativi alla sede ed all’attività in oggetto - manutenzioni automezzi e carrelli, operatori per la movimentazione, carburanti, materiali di consumo etc. - per la realizzazione del progetto occorre effettuare investimenti quali l’acquisto di un automezzo per il trasporto, di un centralino telefonico e di un carrello elevatore di movimentazione per il carico/scarico dei prodotti, di contenitori di adeguata capacità e caratteristiche dove allocare la merce nonché di attrezzature di supporto le cui quantità, in considerazione dei volumi crescenti dovranno essere adeguati negli anni successivi. In particolare è urgente disporre di un automezzo nuovo causa le attuali restrizioni alla circolazione in atto nel Comune di Torino e Provincia.

Tale attività verrà diffusa a tutti gli enti attualmente convenzionati, e per maggiore trasparenza e per poter permettere nuove adesioni non solo di Associazioni ma di singole persone indigenti, verrà anche illustrata sul sito web del Banco Alimentare, secondo modalità da conformarsi anche ai suggerimenti e alle indicazioni dei possibili fruitori privati e pubblici.

Nel periodo scolastico viene inoltre effettuato il recupero di prodotti non utilizzati quali pane e frutta nelle mense di 230 scuole di Torino e Provincia, consegnati direttamente agli Enti benefici convenzionati.

Un altro aspetto significativo del progetto fresco riguarda la promozione nelle scuole, che si svolge nel mese di marzo, in collaborazione con i Banchi di Solidarietà in occasione della Colletta alimentare da loro organizzata.

Si tratta di un progetto educativo, mirato alla cultura del dono ed alla sensibilizzazione contro lo spreco, svolto dai volontari del Banco, dall’Associazione AltroCanto e che ha raggiunto più di 45.000 studenti, appartenenti alla scuola dell’infanzia e primaria della scuola secondaria di primo grado di oltre 300 scuole della Regione Piemonte, che oltre ai ragazzi coinvolge genitori, insegnanti e personale non docente.

Oltre al Progetto “fresco”, secondo quanto emerge dalla relazione dell’Associazione, i programmi futuri del Banco si concentreranno sui punti seguenti:

1. L’aumento delle quantità di alimenti distribuiti annualmente, puntando a superare le 4.000 ton/anno per arrivare in 2 / 3 anni alle 5.000 ton/anno;

2. La diversificazione dei prodotti distribuiti e l’aumento della loro qualità e valore specifico;

3. Il radicamento sul territorio, attraverso le sedi locali, abbinate al rafforzamento di gruppi attivi di volontari, al fine di intensificare i rapporti con le istituzioni locali, gli enti benefici e le aziende fornitrici di prodotti;

4. Rafforzare e rendere sistematica la collaborazione con le categorie di imprenditori (industriali, agricoltori, commercianti, ecc.) non solo per ottenere benefici immediati, ma anche per impostare politiche d’impresa integrate fra produzione e solidarietà Realizzare una collaborazione sempre più stretta con le Istituzioni, le Associazioni d’Arma (in particolare l’ANA), la Croce Rossa, le Associazioni di Protezione Civile, Legambiente, Slow Food e le Università.

5. Rendere sistematica la formazione e l’aggiornamento continuo del personale in tema di controllo di qualità (di prodotti e processi, di igiene alimentare, di informatica, di sicurezza sul lavoro capacità di rapporto ecc.),

6. Proseguire ed ampliare le attività di promozione e di sensibilizzazione nelle scuole dei vari ordini, con particolare attenzione alla formazione degli insegnanti;

7. Adeguare le attrezzature e gli spazi per soddisfare le esigenze delle attività di imballaggio e selezione prodotti e realizzare processi di lavoro più standardizzati e controllati.

Tutto ciò premesso.

Considerato il carattere più che meritorio delle attività del Banco alimentare e visti gli esiti positivi dovuti alla precedente convenzione.

Considerato che l’attività consente anche la possibilità di cogliere tutte le opportunità rese possibili dall’applicazione della legge n. 155/2003, “ Disciplina della distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale”, comunemente conosciuta come legge del buon Samaritano, con riferimento sia alla ristorazione aziendale che a quella scolastica, a partire dai grandi centri urbani.

Considerato inoltre che è interesse della Regione Piemonte, in linea con i propri indirizzi programmatici, sostenere e qualificare le iniziative del Banco alimentare, in particolare la realizzazione del progetto fresco, per le motivazioni in premessa indicate, al fine di ampliare sul territorio della regione la rete degli enti convenzionati con la finalità di raggiungere tempestivamente i destinatari finali anche in collegamento e/o su segnalazione dei soggetti pubblici gestori delle funzioni socio assistenziali.

Nell’ambito delle risorse da accantonarsi sul cap. 17071/2007, la Giunta regionale, a voti unanimi espressi nelle forme di legge,

delibera

* di approvare la bozza di convenzione triennale tra la Regione Piemonte e il Banco alimentare Piemonte Onlus, con sede legale a Moncalieri, c.so Roma, 24/ter, allegata alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;

* di demandare al Direttore regionale delle Direzione Politiche sociali e politiche della famiglia la sottoscrizione della convenzione medesima;

* di accantonare la somma di euro 70.000,00 sul cap. 17071/2007 (Acc. n. 101907), per le spese derivanti dalla convenzione relative all’anno in corso.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte , ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del DPGR n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

Convenzione tra la Regione Piemonte e l’Associazione “Banco Alimentare Piemonte Onlus”, con sede legale a Moncalieri (To), c.so Roma, 24/ter, per il potenziamento dell’attività del Banco alimentare e la realizzazione del “Progetto fresco”

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. ............in data ............, con la quale si approva la stipula di una convenzione tra la Regione Piemonte e l’Associazione “Banco Alimentare Piemonte ONLUS”, con sede legale a Moncalieri (To), c.so Roma, 24/ter, per il potenziamento dell’attività della Banco alimentare e la realizzazione del “Progetto fresco”, demandando al Direttore regionale delle Direzione Politiche sociali e politiche della famiglia la sottoscrizione della convenzione medesima;

Visto che il Banco alimentare è organizzazione di volontariato iscritta al registro regionale del volontariato con DPGR n. 703 in data 15/02/1995;

Considerato che il sostegno alle attività oggetto della convenzione è in linea con i principi e gli indirizzi della legge n. 155/2003, “ Disciplina della distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale”, con riferimento sia alla ristorazione aziendale che a quella scolastica, a partire dai grandi centri urbani.

Considerata l’opportunità di ampliare sul territorio della regione la rete degli enti convenzionati, con la finalità di raggiungere tempestivamente i destinatari finali anche in collegamento e su segnalazione dei soggetti pubblici gestori delle funzioni socio assistenziali.

Considerato il carattere meritorio delle attività del Banco alimentare e visti gli esiti positivi dovuti alla precedente convenzione.

Tutto ciò premesso e considerato

Tra la Regione Piemonte (omissis), nella persona del Direttore regionale alle Politiche sociali e della famiglia dr. Giampaolo Albini, (omissis), domiciliato ai fini della presente convenzione, presso la sede regionale di piazza Castello 165 e il Presidente del “Banco Alimentare Piemonte ONLUS” (di seguito Banco alimentare) (omissis), dr. Roberto Cena, (omissis), domiciliato ai fini della presente convenzione, presso la sede del “Banco Alimentare Piemonte”, con sede legale a Moncalieri (TO), c.so Roma, 24/ter.

SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE:

Articolo 1

La presente convenzione ha durata triennale (2007- 2009) e scadrà il 31.12. 2009.

Articolo 2

Per la realizzazione del “Progetto fresco” la Regione Piemonte interviene con risorse finanziarie annue pari a euro 70.000,00 (settantamila) che verranno trasferite al Banco alimentare.

Articolo 3

Il Banco alimentare si impegna a utilizzare le risorse regionali esclusivamente per attività direttamente o strumentalmente inerenti la realizzazione del “Progetto fresco”, quali a titolo esemplificativo, l’acquisto di un automezzo per il trasporto, di un centralino telefonico e di un carrello elevatore di movimentazione per il carico/scarico dei prodotti, di contenitori di adeguata capacità e caratteristiche dove allocare la merce nonché di attrezzature di supporto le cui quantità, in considerazione dei volumi crescenti dovranno essere adeguati negli anni successivi, nonché per il noleggio di attrezzature e/o immobili.

Le risorse regionali devono essere utilizzate esclusivamente per interventi che ricadono sul territorio regionale.

Articolo 4

Le risorse regionali sono finalizzate allo sviluppo dell’attività del Banco alimentare al fine di incrementarne le potenzialità in termini di numero di assistiti finali e di enti privati convenzionati, quantità di derrate, soprattutto fresche e deteriorabili, fornite e di ramificazione di intervento sul territorio della Regione Piemonte.

Articolo 5

Il Banco alimentare si impegna a presentare alla Direzione regionale entro la fine di luglio di ogni anno, un dettagliato resoconto annuale sull’utilizzo delle risorse attribuite ai fini e come condizione della liquidazione della successiva annualità. Qualora in sede di relazione annuale non emergessero significativi incrementi le parti potranno concordare una programmazione di attività che consenta il perseguimento delle finalità su esposte.

Articolo 6

Il Banco alimentare si impegna a dare la massima visibilità dei servizi offerti sulla propria pagina web e a sviluppare, almeno a titolo sperimentale a partire dal secondo anno, con i soggetti pubblici gestori della funzione socio-assistenziale e gli altri soggetti pubblici e privati che ne facciano richiesta, forme di collaborazioni gratuite per l’accesso ai servizi del banco medesimo, da destinarsi a casi di nuclei familiari e/o persone, bisognosi di sostegno in termini di prodotti alimentari e di servizi tipici del banco.

Articolo 7

In caso di beni acquisiti col contributo regionale, il Banco alimentare si impegna inoltre ad evidenziare adeguatamente sul bene medesimo la circostanza che lo stesso è stato finanziato con il contributo della Regione Piemonte.

Articolo 8

Per la soluzione di eventuali controversie connesse alla presente convenzione, che non potessero essere definite in via amministrativa, le parti riconoscono come Foro competente il Tribunale di Torino.

Le parti concordano che ogni controversia su questioni inerenti al presente contratto e non di competenza esclusiva dell’Autorità giudiziaria sarà devoluta ad un collegio arbitrale composto da tre arbitri, designati uno da ciascuna delle parti e uno nominato di buon accordo dai primi due; in mancanza di accordo entro i dieci giorni successivi alla nomina dell’ultimo dei primi due, il terzo arbitro sarà nominato dal Presidente del Tribunale di Torino, il quale provvederà a nominare anche l’arbitro della parte che fosse rimasta inattiva oltre il termine fissato.

Il Collegio delibererà in modo rituale; il lodo dovrà essere reso entro i sessanta giorni successivi alla avvenuta nomina del terzo arbitro.

Letto confermato e sottoscritto.

Torino, lì ......