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Supplemento Ordinario n. 3 al B.U. n. 44

Deliberazione della Giunta Regionale 29 ottobre 2007, n. 60-7288

LR 40/1998 - Giudizio di compatibilita’ ambientale ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998 e contestuale valutazione di incidenza ai sensi dell’art. 5 del d.p.r. 357/1997 e del d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R, inerente il progetto di Ricostruzione elettrodotti 132 kV Crevola Toce - Domodossola T.456 e Domodossola - Calice T.457 e demoliz. di tratti delle linee a 132 kV T.460, T.469 e T.446, in provincia di VCO.

A relazione degli Assessori De Ruggiero, Sibille:

In data 26 gennaio 2007, la Società Terna S.p.A. - Rete Elettrica Nazionale, con sede in Roma, Via Arno 64, ha perfezionato la domanda di pronuncia di compatibilità ambientale, presentata il 21 dicembre 2006 al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale ai sensi dell’art. 12, comma 1 della l.r. 40/1998, relativamente al progetto: “Ricostruzione elettrodotti 132 kV Crevola Toce - Domodossola T 456 e Domodossola - Calice T 457", localizzato nei Comuni di Crevoladossola e Domodossola (VCO), allegando gli elaborati richiesti dall’art. 12, comma 1 della legge stessa.

Contestualmente ha provveduto, ai sensi dell’art. 12, comma 2 della l.r. 40/1998, al deposito di copia degli elaborati progettuali, dello studio di impatto ambientale e della sintesi in linguaggio non tecnico presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo, n. 17 in Torino, alla pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano “La Stampa” ed agli ulteriori adempimenti previsti dal medesimo comma 2, determinando così l’inizio della fase valutativa.

In pari data, la Società Terna S.p.A. ha riavviato l’iter autorizzativo inerente la costruzione e l’esercizio delle opere elettriche in oggetto, presso il Ministero delle Attività produttive - Direzione Generale per l’Energia e le Risorse Minerarie ed il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione Generale della Difesa del Suolo, ai sensi dell’art. 1-sexies del decreto legislativo 29 agosto 2003, n. 239.

La notizia dell’avvenuto deposito degli elaborati e del conseguente avvio del procedimento inerente la Fase di valutazione della procedura di VIA è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 8 del 22 febbraio 2007.

Ai fini dell’istruttoria tecnica, è stato attivato lo specifico Organo tecnico regionale di cui all’art. 7 della l.r. 14 dicembre 1998, n. 40, con il compito di condurre gli approfondimenti tecnici necessari alla predisposizione del giudizio di compatibilità ambientale, secondo quanto disposto dagli artt. 12 e 13 della l.r. 40/1998, con il supporto tecnico-scientifico di ARPA-Piemonte.

Successivamente, in data 26 giugno 2007, in esito a specifica richiesta dell’autorità competente regionale di modificare ed integrare il titolo e i documenti di progetto e di studio di impatto ambientale, nonché di attivare il procedimento di valutazione di incidenza, ai sensi dell’art. 5 del d.p.r. 357/1997 e del d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R, con riferimento alla zona ZPS IT1140017 “Fiume Toce”, la Società proponente ha depositato gli elaborati integrativi richiesti inerenti il progetto ridenominato: “Ricostruzione elettrodotti 132 kV Crevola Toce - Domodossola T.456 e Domodossola - Calice T.457 e demolizione di tratti delle linee a 132 kV T.460, T.469 e T.446, localizzate nei Comuni di Crevoladossola, Domodossola, Motecrestese, Masera, Trontano, Beura Cardezza, Villadossola, Pallanzeno”, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, richiedendo l’attivazione contestuale del procedimento di valutazione di incidenza, secondo le norme precedentemente citate, e provvedendo ad una nuova pubblicazione dell’avviso al pubblico sul quotidiano “La Stampa” (edizione Verbano-Cusio-Ossola).

Il progetto consiste nella costruzione delle linee elettriche “Crevola Toce - Domodossola T.456", di lunghezza complessiva pari a 7,2 km e ”Domodossola - Calice T.457" di lunghezza complessiva pari a 2,6 km che si sviluppano su una direttrice a semplice terna lunga circa 10 km. Per tale realizzazione, è stata svolta sperimentalmente una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), conclusasi con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa in data 17 gennaio 2002 tra Regione Piemonte, TERNA, Provincia, Comunità Montana e Comuni interessati.

Una volta completata la realizzazione delle tratte sopra descritte, il progetto prevede la demolizione delle seguenti linee elettriche a 132 kV esistenti: ex T.446 Crevola Toce - Pallanzeno, ex T.456 Crevola Toce - Domodossola ed ex T.457 Domodossola - Calice e, con l’entrata in servizio della nuova direttrice, il completamento della demolizione delle linee a 132 kV T.460 Verampio - Pallanzeno, T.469 Villadossola - Pallanzeno e dell’elettrodotto a 50 kV Crevola Toce - Varzo (quest’ultimo previo perfezionamento di specifico accordo tra Terna ed Enel Produzione, proprietaria della linea).

Nell’ambito dei lavori istruttori dell’Organo tecnico regionale è stata indetta, ai sensi dell’art. 13 della l.r. 30/1998, una Conferenza di servizi al fine di effettuare l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti nella procedura di VIA o di interessi coinvolti in più procedimenti amministrativi ad essa connessi, nonché per coordinare l’acquisizione di autorizzazioni, nulla-osta, pareri o altri atti di analoga natura necessari per la realizzazione del progetto.

Alla conferenza di servizi hanno partecipato i soggetti istituzionali e territoriali interessati di cui all’art. 9 della l.r. 40/1998, l’ARPA Piemonte in quanto supporto tecnico-scientifico dell’Organo tecnico regionale, nonché i funzionari nominati dalle singole Direzioni regionali coinvolte nell’istruttoria tecnica.

In data 5 marzo 2007, si è svolta la prima riunione della Conferenza di Servizi, in cui è stato definito il cronoprogramma dell’istruttoria; successivamente, si è svolta una visita sopralluogo in data 20 marzo 2007 ed una seconda riunione di Conferenza in data 26 marzo 2007, cui è stato invitato il proponente.

In data 18 aprile 2007, sono state richieste al proponente integrazioni alla documentazione presentata inerenti, in particolare, le linee oggetto di dismissione, unitamente all’attivazione, ai sensi dell’art. 5 del d.p.r. 357/1997 e del d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R, del procedimento di valutazione di incidenza con riferimento alla zona ZPS IT1140017 “Fiume Toce”, con conseguente interruzione del procedimento di valutazione.

In data 26 giugno, come precedentemente già evidenziato, la Società Terna S.p.A. ha presentato le integrazioni richieste, unitamente alla domanda di attivazione della valutazione di incidenza, consentendo il riavvio del procedimento.

In data 16 luglio 2007 si è svolta una ulteriore riunione di conferenza di servizi per l’esame della documentazione integrativa, seguita in data 10 settembre 2007 dalla riunione conclusiva.

Nel corso della Conferenza dei Servizi, sono stati acquisiti i pareri e nulla-osta, corredati dalle relative prescrizioni ed indicazioni, così come formalizzati negli atti di seguito elencati che si allegano in copia alla presente deliberazione per farne parte integrante:

- Regione Piemonte - Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali - nota prot. n. 29801 del 13.09.2007 (Parere favorevole con condizioni, per quanto di competenza ai sensi del d.lgs 42/2004);

- Regione Piemonte - Direzione Opere Pubbliche - Settore Decentrato di Verbania - nota prot. n. 39178 del 31.08.2007 (Nulla osta in via preliminare);

- Regione Piemonte - Direzione Turismo Sport Parchi - Settore Pianificazione Aree Protette - nota prot. n. 16356 del 10.09.2007 (Valutazione di incidenza rispetto alla ZPS IT1140017 “Fondo Toce” - Parere favorevole con prescrizioni);

- Snam Rete Gas - nota prot. n. 473/DAP del 28.02.2007 (Nulla osta);

- Corpo Forestale dello Stato - Comando provinciale di Verbania - nota prot. n. 1415 del 27.02.2007 (Nulla osta in via preliminare);

- Marina Militare - Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno - nota prot. n. INFR15459 del 20.03.2007 (Nulla osta).

A seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di impatto ambientale non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Sulla base delle valutazioni formulate nelle sedute della Conferenza dei Servizi, dei pareri ricevuti, degli approfondimenti svolti nell’ambito dell’istruttoria dell’Organo Tecnico e sulla base del contributo tecnico e scientifico dell’ARPA, tenuto conto della documentazione presentata dal proponente e in relazione a quanto disposto dalla l.r. 40/1998, emergono le considerazioni ed osservazioni di seguito riportate.

Inquadramento programmatico e progettuale

Oggetto dell’intervento proposto è la ricostruzione della direttrice a 132 kV Crevola Toce-Domodossola-Calice compresa nei Comuni di Crevoladossola e Domodossola (VCO), con dismissione e smantellamento delle linee esistenti.

Tale intervento, in quanto opera conclusiva del più vasto programma di Razionalizzazione della rete a 132 kV della Val d’Ossola Nord, comporta la realizzazione di opere accessorie consistenti nel completamento della dismissione e smantellamento delle seguenti linee presenti nell’area: T.460 Verampio-Pallanzeno, T.469 Villadossola-Pallanzeno, T.446 Crevola Toce-Pallanzeno, nonché della linea a 50 kV Varzo-Crevola Toce.

La necessità di realizzare l’opera deriva dall’esigenza di migliorare le condizioni di esercizio della rete, con riferimento ai necessari parametri di sicurezza, affidabilità e continuità del servizio elettrico, con la sostituzione delle attuali linee che risultano ormai vecchie e bisognose di continua manutenzione, nonché di mitigare l’impatto ambientale della rete a 132 kV esistente mediante l’ottimizzazione dei tracciati ed il loro allontanamento dai centri abitati nel rispetto della legislazione vigente.

L’intervento nel suo complesso comporta un evidente miglioramento del parametro correlato alla densità di linee in alta tensione per km², con riduzione della pressione territoriale esercitata dalla RTN nell’area vasta, in considerazione delle consistenti opere di dismissione e smantellamento correlate alle linee citate.

Come già evidenziato, l’intervento in oggetto, precedentemente alla sua progettazione e ancora in fase programmatica, è stato sottoposto ad un processo sperimentale di Valutazione ambientale strategica (VAS) articolato in una fase strutturale, tesa ad individuare un’ipotesi preferenziale di corridoio ambientale per il suo successivo sviluppo, nonché in una fase attuativa, volta a promuovere la concertazione con gli Enti locali interessati di soluzioni localizzative di maggior dettaglio nell’ambito del corridoio prescelto.

Tra le criticità segnalate nell’atto conclusivo della VAS (protocollo d’intesa 14.06.2006 tra Regione, Enti Locali e Terna), venivano evidenziate alcune situazioni puntuali meritevoli di mitigazione visiva, quali la vicinanza con la chiesa di Sant’Andrea all’imbocco della Val Bogna e con il Sacro Monte Calvario di Domodossola.

La fase di costruzione prevede di attrezzare un cantiere di base e cantieri lungo linea in corrispondenza dei tralicci. Non è prevista l’apertura di nuova viabilità a servizio dei cantieri lungo la linea, bensì l’utilizzo della viabilità esistente e l’uso dell’elicottero per quei tratti non raggiungibili dalla viabilità ordinaria.

Il tempo necessario per la realizzazione degli interventi di ricostruzione delle linee T.456 e T.457 è previsto pari a 18 mesi dall’ottenimento delle prescritte autorizzazioni, in accordo a quanto definito dal protocollo VAS del 14 giugno 2006. Per le linee di cui è previsto lo smantellamento (T.460, T.469, T.446) i tempi di esecuzione sono fissati in 8 mesi dalla data di entrata in esercizio delle nuova direttrice Crevola - Domodossola - Calice.

Il contesto territoriale attraversato è caratterizzato, dopo un’estesa fascia di territorio a prato in corrispondenza del fondovalle del Toce, da vasta copertura boschiva alla quale, presso le aree meno acclivi e meglio esposte, si alternano superfici a frutteto e vigneto.

Il primo tratto di linea T.456 di prevista ricostruzione ed alcuni tratti di previsto smantellamento della linea T.460 attraversano la ZPS “Fiume Toce” IT1140017.

Dal punto di vista paesaggistico si evidenzia la presenza della Sacro Monte Calvario di Domodossola iscritto anche nell’elenco dei beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Fattori e componenti ambientali interessati da potenziali impatti.

Vegetazione.

Gli impatti sulla vegetazione derivanti dalla realizzazione e dalla presenza sul territorio di un elettrodotto consistono essenzialmente nella necessità di effettuare il taglio della fascia boscata al di sotto dei conduttori delle linee, per evitare il contatto dei conduttori stessi con alberi o arbusti.

La ricostruzione della direttrice in progetto determina complessivamente l’interessamento di aree boscate per circa 165.000 m² (in gran parte già interessate dalle linee esistenti), con un incremento percentuale della superficie soggetta a taglio periodico della vegetazione pari al 19,3% rispetto alla situazione attuale, conseguentemente, si rende indispensabile pervenire ad una mitigazione degli impatti relativi alle nuove porzioni di bosco interessate.

Nel merito, lo Studio di Impatto Ambientale individua le seguenti tipologie d’intervento:

* ripristino copertura erbacea in corrispondenza dei sostegni dimessi e dell’uso del suolo preesistente presso le aree manomesse in fase di cantiere (interventi di recupero);

* rimboschimenti presso le linee T.456 e T.457 esistenti destinate a smantellamento (interventi di recupero);

* inarbustimenti sotto le linee T.456 e T.457 in progetto in sostituzione della copertura arborea (interventi di mitigazione);

* rimboschimenti presso i varchi delle linee T.460, T.446 e T.469 oggetto di demolizione e ricostruzione della preesistente copertura arborea (interventi di compensazione);

* miglioramento forestale della copertura arborea esistente sotto la linea dimessa a 50 kV Varzo-Crevola Toce, condizionatamente al suo effettivo smantellamento correlato al perfezionarsi dell’accordo con la proprietà ENEL Produzione S.p.A. (interventi di compensazione).

Radiazioni non ionizzanti.

Il progetto prevede un potenziamento delle linee, a tensione di esercizio invariata, rispetto alla configurazione attuale, associato tuttavia ad un generale allontanamento delle linee dai recettori, sia mediante variazioni di tracciato (spostamento rispetto al tracciato attuale in 5 zone), sia mediante l’innalzamento dei conduttori su sostegni più alti.

Per quanto concerne la valutazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici generati dalle linee in progetto, dall’analisi del SIA e del materiale integrativo fornito dal proponente, nonché dalle valutazioni effettuate da ARPA Piemonte, si rileva come i valori di campo elettrico siano ovunque inferiori al limite di 5000 V/m fissato dall’art. 3 del d.p.c.m. 08.07.2003 e, parimenti, come in corrispondenza di tutti i fabbricati intorno alle linee venga rispettato l’obiettivo di qualità di 3 micro-Tesla fissato dall’art. 4 del medesimo decreto.

Nello specifico, si rileva come, a fronte della situazione attuale, le linee in progetto riducono generalmente i livelli di esposizione, assicurando pressoché ovunque valori di esposizione della popolazione ai campi magnetici inferiori agli 0,5 micro-Tesla.

A seguito delle verifiche effettuate da ARPA Piemonte si è potuto evidenziare che solamente 2 recettori a permanenza prolungata oltre le 4 ore, sul totale del territorio interessato dalle linee in progetto, risultano ancora esposti a valori ricompresi tra gli 0,5 e 3 micro-Tesla, ovvero ampiamente al di sotto dei limiti dell’obiettivo di qualità previsto dalla normativa di riferimento.

Si tratta, nello specifico, del recettore n. 12 in fraz. Monte, Comune di Crevoladossola (campata tra sostegni 15 e 16 della T.456 in progetto) e del recettore n. 18 in Comune di Domodossola (campata tra i sostegni 1 e 2 della T.457 in progetto).

Per entrambi i recettori, dalle valutazioni effettuate da ARPA Piemonte (Centro Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti di Ivrea) e dall’analisi delle integrazioni ricevute si evince che, pur in condizione di esercizio con il massimo carico delle linee (750 A), i livelli di induzione magnetica nei recettori in argomento saranno contenuti entro 0,5 micro-tesla nel primo caso (recettore n. 12) ed entro 1 micro-tesla nel secondo (recettore n. 18).

Se si considera, poi, che le simulazioni di calcolo dei valori di esposizione ai campi magnetici sono state effettuate nelle peggiori condizioni di esercizio delle linee in progetto, ovvero in condizioni molto cautelative, è ragionevole pensare che i valori dei menzionati 2 recettori siano risultati sovrastimati del 30 %. Infatti, per tale previsione sono stati utilizzati valori di intensità della corrente molto elevati, pari al limite superiore raggiungibile nelle “normali condizioni di esercizio”.

Tuttavia, accogliendo la disponibilità del proponente a valutare, in relazione a singoli contesti, aggiustamenti di progetto che, ancorché non richiesti dal rispetto dei limiti di legge, siano applicabili puntualmente per la riduzione dell’esposizione e in attuazione del principio di “prudent avoidance” raccomandato dall’OMS ( ricorso all’utilizzo di misure semplici, facilmente realizzabili e di basso costo per la riduzione dell’esposizione del pubblico, anche in assenza di certezze relativamente alla riduzione del rischio per le popolazioni), si ritiene opportuno sollecitare il proponente, ove tecnicamente possibile ed economicamente ragionevole, all’adozione di ulteriori specifici interventi di mitigazione sul recettore n. 18.

Paesaggio.

Il territorio interessato dalla ricostruzione dell’elettrodotto Crevoladossola-Domodossola-Calice risulta sottoposto a vincolo di tutela paesaggistica per la contemporanea presenza sull’area di vincoli riferibili al d.m. 01/08/1985 “Monte Calvario, Alpe Lusentino, Moncucco” e alle categorie di beni riconducibili all’art. 142 del d.lgs 42/2004, in riferimento alle aree boscate, ai corsi d’acqua presenti, Toce, Diveria e Bogna ed alla Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario. L’area del Monte Calvario, posta all’estremità del versante sopra Domodossola, in posizione emergente rispetto al fondovalle costituisce un punto di osservazione privilegiato verso le vallate alpine, in particolare verso l’imbocco della valle di Bognanco, oltre a presentare elementi di pregio paesaggistico per il valore storico architettonico e documentario del complesso di edifici che compongono il Sacro Monte stesso.

L’ambito paesaggistico, inoltre, aperto ad ampie visuali panoramiche, presenta caratteri di rilievo in particolare in corrispondenza dei versanti acclivi soprastanti Domodossola, corrispondenti agli ambiti inseriti nella zona di tutela vincolata con d.m. 1.08.1985, per i nuclei edificati a tipologia tradizionale d’interesse storico-documentario e per gli ulteriori elementi di interesse paesaggistico costituiti dai terrazzamenti tuttora presenti, dalle mulattiere e dalla rete di sentieri ancora percorribili di collegamento tra le borgate.

Emergono, dall’analisi della documentazione trasmessa, alcune criticità rispetto agli ambiti paesaggistici interessati dalle direttrici in oggetto, in particolare per la presenza di nuclei insediativi di interesse documentario, posti in prossimità del tracciato delle linee e per il tratto di attraversamento del torrente Bogna.

Peraltro si sottolinea come il progetto, finalizzato alla razionalizzazione e riqualificazione degli elettrodotti in oggetto, nonché alla riduzione delle potenziali interferenze dell’opera sul contesto paesaggistico ed al contenimento delle emissioni dei campi elettromagnetici, comprenda opere di compensazione paesaggistica volte alla demolizione di linee elettriche esistenti ormai in disuso ed alla rinaturalizzazione e ricostituzione della copertura vegetazionale in corrispondenza delle aree sottoposte a servitù delle linee in dismissione.

In merito, con nota prot. n. 29801 del 13.09.2007, il Settore competente Gestione Beni Ambientali della Direzione regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica, visto il parere espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte con nota prot. n. 5259-5260/BA07 del 16.07.2007, valutate le possibili alterazioni indotte alla configurazione paesaggistica del territorio in oggetto e considerate le opere di recupero, mitigazione degli impatti e di compensazione paesaggistica previste, ha espresso, per quanto di competenza ai sensi del d.lgs. 42/2004, parere favorevole all’intervento in oggetto, subordinatamente al rispetto di una serie di condizioni progettuali e realizzative, coordinate nell’ambito del presente procedimento di VIA.

Zona di protezione speciale ZPS IT1140017 “Fiume Toce”.

La ZPS “Fiume Toce” si sviluppa lungo l’omonima asta fluviale e presso parte delle aree di fondovalle ad essa connesse.

L’area tutelata ha una notevole importanza dal punto di vista ornitologico in quanto l’asta fluviale e le aree ad essa collegate, spesso afferenti ad habitat in Direttiva, costituiscono un mosaico di ambienti in vario modo legati ed influenzati dall’asta fluviale, rappresentando un’importante zona di sosta durante la migrazione e per la riproduzione per l’avifauna.

Tra gli elementi di interesse specifico è segnalata l’ittiofauna, includente anche alcuni endemismi padani, e la chirotterofauna.

Vista la natura dell’opera ed il mantenimento dei sostegni esistenti per la ricostruzione delle linee nell’area tutelata non si prevedono interferenze di tipo diretto. Permane invece l’interferenza, anche se preesistente, dovuta alla presenza di sostegni e conduttori all’interno dell’area, possibile causa di mortalità dell’avifauna per collisione o elettrocuzione; per la mitigazione di tale impatto il progetto prevede la sistemazione di dispositivi anticollisione sui cavi (spirali colorate in pvc).

Lo smantellamento della linea Verampio - Pallanzeno comporta potenziali impatti legati alla presenza dei cantieri lungo linea, alla viabilità di accesso a tali siti ed al complessivo disturbo all’area legato alla presenza di uomini e mezzi (camion, elicottero). Le criticità riguardano l’allestimento dell’area di cantiere e le possibili interferenze a carico delle aree limitrofe o di passaggio per i mezzi in particolar modo in prossimità di aree boscate (taglio piante, lesioni corticali, ecc..), di eventuali aree umide (passaggio mezzi, deposito materiali) o di mancato o inadeguato ripristino delle aree al termine dell’intervento.

Lo studio prevede un fermo biologico coincidente con il periodo di nidificazione dell’avifauna e nel periodo di nidificazione degli anfibi indicando come periodo più opportuno per le lavorazioni il periodo tardo autunnale - invernale (da novembre a metà marzo) e l’esclusione delle attività di demolizione nel periodo tra aprile e giugno.

In linea generale, ferma restando l’adozione delle opportune precauzioni in fase di cantiere (in particolare la corretta applicazione del fermo biologico previsto da progetto) ed una corretta realizzazione degli interventi di recupero, l’intervento nel suo complesso risulta migliorativo in quanto determina un minor carico di linee elettriche sull’area tutelata, eliminando anche situazioni di particolare interferenza, quali alcuni attraversamenti trasversali di corsi d’acqua (Fiume Toce, T. Melezzo occidentale, T. Isorno, ecc...) che rappresentano spesso vie preferenziali di spostamento per l’avifauna.

In merito, con nota prot. n. 16356 del 10.09.2007, il Settore competente Pianificazione Aree Protette della Direzione regionale Turismo - Sport - Parchi, ritiene che le opere in progetto siano da considerarsi compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione della ZPS IT1140017 “Fiume Toce” e non ne pregiudichino l’integrità, subordinatamente al rispetto di una serie di prescrizioni volte a minimizzare gli impatti attesi, coordinate nell’ambito del presente procedimento di VIA.

Compatibilità ambientale dell’intervento e conseguenti prescrizioni

Alla luce delle considerazioni sopra esposte, si ritiene che, per la realizzazione del progetto in esame, sussistano i presupposti per l’espressione di un giudizio positivo di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998, comprensivo di valutazione favorevole di incidenza nei confronti della ZPS IT1140017 “Fiume Toce”, ai sensi dell’art. 5 del d.p.r. 357/1997 e del d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni e raccomandazioni di seguito riportate ed organizzate per argomenti.

a) Radiazioni non ionizzanti

1. In fase di progettazione esecutiva, al fine di consentire l’applicazione del vincolo di inedificabilità previsto ai sensi dell’art. 6, c. 1 del d.p.c.m. 8.07.2003 nonché del principio di precauzione secondo gli indirizzi regionali contenuti nella d.g.r. n. 19 - 5515 del 19.03.2007, il proponente deve aggiornare le rappresentazioni cartografiche delle fasce di rispetto e di attenzione, costituite rispettivamente dalla proiezione al suolo delle isolinee dei 3 e 0,5 micro-tesla, provvedendo alla loro trasmissione ai Comuni territorialmente interessati, ai fini di consentire il recepimento negli strumenti urbanistici, nonché alla Direzione regionale Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia ed all’ARPA Piemonte per le funzioni di controllo.

2. Con riferimento al recettore n. 18 in Comune di Domodossola (campata tra i sostegni 1 e 2 della linea T.457 in progetto), per il quale è stata stimata l’esposizione a un valore di induzione magnetica pari a circa 1 micro-Tesla, ad implementazione del principio precauzionale della “prudent avoidance”, si raccomanda l’adozione da parte del proponente, verificatane la fattibilità tecnico-economica, di misure semplici ed a basso costo tese a mitigare ulteriormente il valore di induzione magnetica previsto.

b) Vegetazione e avifauna

1. Il taglio di vegetazione arborea deve essere limitato al minimo indispensabile, sia nella fase di realizzazione dell’opera, sia nella fase di manutenzione della stessa. Deve, inoltre, essere posta particolare cura nella gestione delle fasi di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

2. Il progetto esecutivo deve sviluppare la progettazione degli interventi di recupero, di mitigazione e di compensazione ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Tale progetto deve essere concordato preventivamente con gli Enti interessati, con le Direzioni Ambiente e Agricoltura della Regione Piemonte e con ARPA Piemonte. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente deve predisporre un piano di manutenzione delle opere a verde, da svolgersi almeno nel triennio successivo alla realizzazione delle stesse che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite. In merito alla scelta delle specie arbustive da mettere a dimora si consiglia l’impiego di Crataegus monogyna, più comune e diffuso in Piemonte, rispetto a Crataegus oxyacantha.

3. Il progetto esecutivo deve sviluppare la progettazione delle opere di compensazione ambientale relative alle superfici boscate attualmente sottostanti agli elettrodotti da dismettere, individuando gli interventi (tagli selettivi, miglioramenti boschivi, messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali) più idonei a favorire l’affermarsi delle serie di vegetazione potenziale di riferimento e a contrastare la vegetazione di invasione. Tale progetto deve essere concordato preventivamente con gli Enti interessati, con la Direzione Agricoltura della Regione Piemonte e con ARPA Piemonte. Il proponente deve intervenire in attuazione del progetto suddetto in via prioritaria sulle superfici pubbliche che risultino nella disponibilità delle Amministrazioni locali, valutando la possibilità di intervenire anche su sedimi privati, laddove tali proprietà risultino intercluse tra fondi pubblici o siano in condizioni e di dimensioni tali da rendere opportuno un intervento di recupero. Nel caso in cui nelle aree indicate nel progetto definitivo non risultasse possibile l’effettuazione degli interventi di compensazione ambientale previsti, il progetto esecutivo dovrà individuare idonee superfici alternative in cui realizzare gli interventi.

4. In fase di progettazione esecutiva, il proponente deve predisporre un piano degli interventi di periodica manutenzione della fascia arboreo-arbustiva esistente sotto linea, volto a garantire il mantenimento nel tempo delle formazioni forestali interferite e ad assicurare la continuità della copertura del terreno operata dallo strato arbustivo e dalle specie arboree con sviluppo in altezza limitato. Tale piano deve essere concordato preventivamente con i Comuni territorialmente interessati, con le Direzioni Agricoltura e Ambiente della Regione Piemonte e con ARPA Piemonte e dovrà tradursi in specifici capitolati che le ditte incaricate di eseguire gli interventi di manutenzione a carico della fascia boscata dovranno adottare. Al fine di garantire un buon livello di qualità degli interventi, si raccomanda che le ditte siano selezionate anche in base alla loro comprovata esperienza e professionalità nel settore forestale.

5. Durante la fase di controllo periodico del tracciato delle due direttrici di progetto dovrà essere effettuato il monitoraggio dello stato e della conservazione dei dispositivi di segnalazione e dissuasione per l’avifauna e dovrà essere effettuata la sostituzione dei dispositivi deteriorati e il riposizionamento di quelli che si sono spostati.

c) Paesaggio

1. Il proponente deve valutare soluzioni di minore impatto in corrispondenza dei nuclei di interesse documentario costituiti dalla frazione Quartero di Domodossola e Croppo di Crevoladossola, prevedendo l’eventuale inserimento di sostegni monostelo e nel tratto di attraversamento del torrente Bogna, valutando soluzioni che consentano la riduzione dell’impatto mediante spostamento della posizione del traliccio posto sul punto di crinale del rilievo o riducendone l’altezza.

2. Nel tratto di elettrodotto in uscita dalla cabina primaria di Domodossola verso la borgata di Maggianigo, in considerazione della visibilità dell’ambito in oggetto e dell’interesse documentario costituito dalla frazione Maggianigo, si richiede di valutare soluzioni che prevedano l’utilizzo di sostegni monostelo. Inoltre si richiede di verificare in fase di predisposizione del progetto esecutivo la posizione dei tralicci in corrispondenza dei nuclei di interesse documentario presenti sui rilievi a monte di Domodossola e Crevola attraversati dagli elettrodotti in oggetto, al fine di valutare le soluzioni progettuali che più consentono la conservazione e la salvaguardia di tali nuclei edificati, anche rispetto alle visuali percepibili da e verso gli stessi abitati.

3. Il proponente dovrà trasmettere al Settore Gestione Beni Ambientali della Direzione Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia della Regione Piemonte gli elaborati a carattere definitivo degli interventi in progetto, per consentire la valutazione nel dettaglio delle soluzioni progettuali proposte e delle modificazioni previste a carico degli ambiti paesaggistici in oggetto e la formulazione di ulteriori indicazioni per un adeguato inserimento delle opere in progetto nel territorio di riferimento. Tali elaborati dovranno essere riferiti in particolare al posizionamento dei tralicci, con dettagli circa le opere di sbancamento e di consolidamento da attuare per la collocazione dei tralicci stessi, alle piste di servizio dei cantieri, alle aree di cantiere e di deposito temporaneo, con indicazione, per tratti di linea articolati eventualmente per comuni, dei movimenti di terra necessari per la realizzazione delle opere di cantierizzazione, nonché alle opere di recupero e mitigazione, con indicazione delle modalità realizzative previste per gli stessi interventi di ricostituzione degli ambiti paesaggistici in oggetto.

4. Relativamente ai tratti di linea che presentano una maggiore visibilità rispetto al contesto paesaggistico attraversato e rispetto all’andamento morfologico dei versanti, il proponente dovrà utilizzare tralicci a minore impatto visivo, ponendo particolare attenzione alla collocazione delle nuove strutture all’interno o a margine di macchie boschive, sfruttando gli avvallamenti e seguendo le depressioni naturali del terreno, con attenzione agli elementi morfologici predominanti i rilievi montani e collinari presenti.

5. Durante la realizzazione dei tracciati degli elettrodotti dovrà essere posta attenzione agli elementi di carattere documentario e storico-architettonico eventualmente presenti in adiacenza ai siti d’intervento, anche in riferimento ai terrazzamenti tuttora presenti, alle mulattiere ed alla rete di sentieri ancora percorribili di collegamento tra le borgate, favorendone la conservazione; sempre in coerenza con il contesto si privilegi il recupero a destinazione agricola delle aree poste in corrispondenza delle attuali linee da dismettere, con l’eventuale ripristino delle coltivazioni prevalenti nell’area in esame.

6. Riguardo al tracciato attuale, dovranno essere attuate opere di demolizione dei sostegni esistenti e della base degli stessi, la predisposizione di interventi di recupero e ricostruzione degli ambiti paesaggistici interferiti, predisponendo opere di ripristino vegetazionale con messa a dimora di soggetti arborei ed arbustivi autoctoni.

7. Le strutture di sostegno devono, per quanto possibile, essere integrate negli ambiti paesaggistici attraversati mediante l’uso di trattamenti superficiali adeguati al contesto paesaggistico circostante, privilegiando tonalità scure della gamma dei marroni e dei grigi, da considerare in coerenza con gli ambiti attraversati, se superfici boscate, o di versante montano, privo di vegetazione con prevalenza di terreni rocciosi privi di copertura arborea.

8. Per eventuali strutture ed opere accessorie agli impianti in progetto si dovranno prevedere soluzioni adeguate al contesto d’intervento per forma, rapporti dimensionali e materiali tradizionali coerenti con i caratteri identitari dei luoghi e delle tipologie locali.

d) Fase di cantiere

1. La scelta e l’allestimento delle aree di cantiere dovrà seguire il criterio dell’adozione della fascia di minimo ingombro, contenendo quanto più possibile le aree interferite ed i movimenti terra. Dovrà essere utilizzata la viabilità esistente, limitando al minimo possibile gli accessi alle aree di cantiere.

2. L’allestimento del cantiere non dovrà comportare interferenze con le aree boscate limitrofe (es. posizionamento cartelli, accatastamento di materiali alla base dei fusti) che possano recare danno al soprassuolo circostante, con eventuali aree umide (che andranno preventivamente recintate per evitare interferenze accidentali durante i lavori) e con ogni altra area comunque non necessaria all’esecuzione dei lavori.

3. Per gli stoccaggi temporanei, i depositi relativi al ricevimento e smistamento materiali e le aree di cantiere in genere, dovranno essere utilizzate aree prive di vegetazione, se disponibili, limitando al minimo indispensabile la ripulitura delle piazzole da vegetazione e da eventuali colture presenti. Le piazzole, i raccordi e le altre aree utilizzate non dovranno essere rivestite con asfalti o altri simili materiali, al fine di favorire la ricrescita della vegetazione a fine lavori. Dovrà essere ridotta al minimo necessario la movimentazione delle macchine pesanti, al fine di evitare eccessive costipazioni del terreno.

4. Le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di servizio eventualmente realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovranno essere recuperate e ripristinate dal punto di vista morfologico e vegetativo; il ripristino dovrà avvenire per quanto possibile già in corso d’opera, procedendo per lotti funzionali con l’avanzamento dei lavori di realizzazione degli elettrodotti; dovranno essere eliminati eventuali materiali di risulta come imballaggi, vernici, solventi, sfridi di conduttori e vetri provenienti dagli isolatori, al fine di evitare la creazione di accumuli permanenti in loco.

5. In merito alle problematiche di assetto idrogeologico, fatta salva l’esecuzione delle previste indagini geologico-tecniche lungo tutto il tracciato, si raccomanda il rispetto del DM Infrastrutture 14.09.2005 Norme tecniche per le costruzioni, con particolare riferimento al punto 7.3 Opere interagenti con i terreni e con le rocce.

6. Per quanto concerne il completamento della dismissione e smantellamento delle linee T.456, T.457, T.460, T.446, T.469 e della linea a 50 kV Crevola Toce - Varzo, si prescrive il rispetto del termine di 8 mesi, a partire dall’entrata in esercizio delle linee in progetto, come precedentemente prescritto in sede di VAS.

7. Si raccomandano, infine, le seguenti cautele: ove possibile, esecuzione di fondazioni su pali trivellati per contenere i movimenti di terra ed utilizzo di calcestruzzi preconfezionati per limitare il rischio di contaminazione del suolo; posa dei conduttori e tesatura con la tecnica della tesatura frenata e con la posa delle cordine tramite elicottero, per limitare i danni sui terreni attraversati, evitando la formazione di un corridoio tra la vegetazione.

Pertanto, tenuto conto che il presente giudizio di compatibilità ambientale, espresso ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998, comprensivo di valutazione favorevole di incidenza nei confronti della ZPS IT1140017 “Fiume Toce”, espressa ai sensi dell’art. 5 del d.p.r. 357/1997 e del d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R, non è comprensivo delle autorizzazioni, concessioni, nulla osta e atti di assenso comunque denominati previsti dalle norme vigenti, che saranno sostituiti dall’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle attività produttive di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e previa intesa con la Regione, secondo quanto disposto dall’art. 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, ma che comunque sono stati oggetto di coordinamento nell’ambito del presente procedimento di VIA, secondo quanto disposto dall’art. 13 della l.r. 40/1998.

Vista la direttiva 85/337/CEE e s.m.i.

Vista la l.r. 14 dicembre 1998, n. 40

Visto l’art. 1-sexies del decreto legge 29 agosto 2003, n. 239

Visto il d.p.r. 8 settembre 1997, n. 357

Visto il d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R

Visto il d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 - Parte III

Visto l’art. 82, commi 1 e 2, del d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616

Per tutto quanto sopra esposto e accogliendo le proposte dei relatori la Giunta, con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

* di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998, comprensivo di valutazione favorevole di incidenza nei confronti della ZPS IT1140017 “Fiume Toce”, ai sensi dell’art. 5 del d.p.r. 357/1997 e del d.p.g.r. 16 novembre 2001, n. 16/R, in merito al progetto “Ricostruzione elettrodotti 132 kV Crevola Toce - Domodossola T.456 e Domodossola - Calice T.457 e demolizione di tratti delle linee a 132 kV T.460, T.469 e T.446, localizzate nei Comuni di Crevoladossola, Domodossola, Motecrestese, Masera, Trontano, Beura Cardezza, Villadossola, Pallanzeno”, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, presentato dalla Società Terna S.p.A. - Rete Elettrica Nazionale, con sede legale in Roma, Via Arno 64, per le motivazioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni ivi dettagliatamente descritte, inerenti le successive fasi di progettazione, di realizzazione e di esercizio, riguardanti principalmente i seguenti aspetti:

a) radiazioni non ionizzanti;

b) vegetazione e avifauna;

c) paesaggio;

d) fase di cantiere.

* di dare atto che il presente provvedimento non è comprensivo delle autorizzazioni, concessioni, nulla osta e atti di assenso comunque denominati previsti dalle norme vigenti, che saranno sostituiti dall’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle attività produttive di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e previa intesa con la Regione, secondo quanto disposto dall’art. 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, ma che comunque sono stati oggetto di coordinamento nell’ambito del presente procedimento di VIA, secondo quanto disposto dall’art. 13 della l.r. 40/1998;

* di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni a decorrere dalla data del provvedimento amministrativo che consente in via definitiva la realizzazione del progetto;

* di stabilire che il proponente comunichi al Dipartimento dell’ARPA Piemonte, competente per territorio, la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo, al fine di consentire il corretto espletamento dell’attività di controllo prevista dall’art. 8, comma 2, della l.r. 40/1998;

* di stabilire che il Direttore dei Lavori trasmetta ad ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle prescritte con il presente provvedimento;

* di inviare copia del Provvedimento al Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione generale per l’energia e le risorse minerarie, per il prosieguo di competenza ai sensi dell’art. 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239.

Alla presente deliberazione sono allegati i seguenti documenti per farne parte integrante:

- Regione Piemonte - Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali - nota prot. n. 29801 del 13.09.2007;

- Regione Piemonte - Direzione Opere Pubbliche - Settore Decentrato di Verbania - nota prot. n. 39178 del 31.08.2007;

- Regione Piemonte - Direzione Turismo Sport Parchi - Settore Pianificazione Aree Protette - nota prot. n. 16356 del 10.09.2007;

- Snam Rete Gas - nota prot. n. 473/DAP del 28.02.2007;

- Corpo Forestale dello Stato - Comando provinciale di Verbania - nota prot. n. 1415 del 27.02.2007;

- Marina Militare - Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno - nota prot. n. INFR15459 del 20.03.2007.

Contro il presente provvedimento è possibile il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni ovvero il ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 12, comma 8 della l.r. 40/1998 ed inviata al proponente e ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della l.r. 40/1998.

(omissis)