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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 35

Codice 23.1
D.D. 14 giugno 2007, n. 112

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente al progetto “Lavori di sistemazione spondale del torrente Terdoppio - Roggia Cerana, ramo cittadino”, presentato dal comune di Cerano (NO) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto “Lavori di sistemazione spondale del torrente Terdoppio - Roggia Cerana, ramo cittadino” presentato dal comune di Cerano, localizzato in comune di Cerano (NO), sia escluso dalla fase di valutazione di cui all’articolo 12, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento:

1. Nelle fasi di predisposizione del progetto esecutivo, il proponente dovrà concordare con l’Associazione Irrigazione Est Sesia le soluzioni più adatte per risolvere le interferenze con il reticolo irriguo esistente e il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle opere, in modo da assicurare la funzionalità della rete irrigua e da permettere l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della rete stessa in maniera agevole e in sicurezza.

2. Il progetto esecutivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di ripristino ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Il rinverdimento delle scarpate dovrà essere eseguito nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee adatte alle condizioni stazionali. Dovrà inoltre essere valutata la possibilità di mettere a dimora specie arbustive ed eventualmente arboree autoctone.

3. Il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione delle opere a verde, da svolgersi almeno nell’ambito delle prime due stagioni vegetative successive alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze tra le specie arboree ed arbustive.

4. Dovranno essere ottemperate le misure di mitigazione ambientale contenute nella Relazione ambientale allegata al progetto preliminare.

5. Prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente. In base a quanto disposto dall’articolo 12 della legge regionale n. 37 del 29 dicembre 2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”, il recupero e la successiva reimmissione della fauna ittica dovranno essere autorizzati dalla Provincia di Novara e i costi di esecuzione di tali operazioni saranno a carico del proponente.

6. Poiché parte degli interventi in progetto si sviluppano all’interno dell’alveo della Roggia Cerana, dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine, come previsto nel progetto definitivo, dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.

7. Poiché la prevista realizzazione dei muri arginali nei due tratti compresi fra via Bellotti e la scuola materna ricade all’interno dell’area di rispetto ristretta del pozzo di approvvigionamento idropotabile di Via Bellotti, ai sensi dell’art. 6 del D.P.G.R. 11 dicembre 2006 n. 15/R, Regolamento regionale recante “Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano(legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61)”, dovranno essere prese tutte le opportune misure cautelative al fine di evitare che si verifichino, nell’alveo e nelle aree di rimodellamento spondale all’interno dell’area di rispetto, infiltrazioni o dispersioni di reflui (fra cui quelli di alcuni scarichi civili privati tuttora recapitanti nella roggia), ovvero prodotti chimici o rifiuti, ancorché derivanti da demolizioni. Inoltre le attività di manutenzione, rabbocco e rifornimento dei mezzi di cantiere, così come quelle di lavaggio delle betoniere, dovranno essere svolte al di fuori dell’area di rispetto, in luogo dedicato e opportunamente impermeabilizzato.

8. Il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile e dovrà essere eseguito nel periodo invernale in modo da non interferire con la nidificazione dell’avifauna. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

9. Il terreno agrario derivante dalle operazioni di scavo dovrà essere adeguatamente accantonato, conservato in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche e riutilizzato per gli interventi di recupero ambientale delle superfici interessate dai lavori.

10. L’eventuale stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, la manipolazione di tali so-stanze e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere do-vranno essere effettuati garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’am-biente.

11. Dovrà essere garantita l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti, secondo le normative vigenti.

12. In fase di cantiere, soprattutto nelle vicinanze dei recettori presenti, occorrerà limitare il sollevamento e la diffusione di polveri mediante periodiche bagnature delle piste e delle aree di lavoro.

13. Al fine di limitare i disturbi legati all’incremento dei livelli sonori, si dovranno dotare i mezzi di cantiere di silenziatori.

14. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Carlo Pelassa