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Bollettino Ufficiale n. 27 del 05 / 07 / 2007

ANNUNCI LEGALI


Provincia di Cuneo
Servizio Valutazione Impatto Ambientale

Pubblicazione esito negativo di procedura V.I.A. del progetto di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico dal Torrente Forneris nel Comune di Argentera e progetto di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico dal torrente Ferriere nel Comune di Argentera

(omissis)

Sulla base delle predette controdeduzioni, permangono i motivi ostativi così come più sopra esplicitati e non sussistono le condizioni per l’espressione di un giudizio positivo di compatibilità ambientale né i presupposti sostanziali per il rilascio della connessa concessione di derivazione ai sensi del D.P.G.R. 29 luglio 2003, n. 10/R, essenziale per la realizzabilità del progetto.

(omissis)

La Giunta Provinciale

(omissis)

delibera

1. di considerare le premesse parte integrante della presente Deliberazione;

2. di esprimere giudizio negativo di compatibilità ambientale su entrambi i progetti di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico dal Rio Forneris e dal Rio Ferriere nel Comune di Argentera, presentati da parte del Sig. Arnaldo Giavelli, in qualità di sindaco pro-tempore del Comune di Argentera, in quantoin quanto non sussistono le condizioni per l’espressione di un giudizio positivo in relazione alla compatibilità ambientale degli interventi né i presupposti sostanziali per il rilascio delle connesse concessioni di derivazione ai sensi del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R e s.m.i., essenziali per la realizzabilità dei progetti, per i motivi di seguito espressi:

- relativamente ai profili ambientali:

l’ambito territoriale di previsto intervento, interamente vincolato dal punto di vista sia idrogeologico sia paesaggistico-ambientale, presenta elevati valori di qualità ambientale per il tipo di emergenze naturalistiche presenti e per la scarsa pressione antropica esercitata su di esse. Gli interventi proposti interferiscono con un ambiente estremamente interessante per gli aspetti naturalistici e paesaggistici, del cui pregio l’elevato indice di endemicità di flora e fauna è un indizio inequivocabile. L’alta valenza ambientale del Vallone di Ferrere richiama un significativo numero di fruitori nelle forme dell’escursionismo alpino sia estivo sia invernale: la minor portata idrica attendibile a seguito della realizzazione delle due opere di presa modificherebbe l’aspetto dei corsi d’acqua captati e quindi dei luoghi (ovvero il paesaggio), mettendo alla luce ampie zone del fondo alveo e determinando così una pesante intrusione visiva senza possibilità di mitigazione e/o compensazione. Inoltre, l’inserimento in un contesto naturale attualmente privo di elementi antropici, di un nuovo edificio di altezza 8 m dal piano campagna, seppure realizzato adottando “tipologie costruttive e materiali locali”, costituisce un impatto peasaggistico significativo.

La realizzazione degli interventi e delle opere così come già in premessa sinteticamente illustrati, andrebbe ad interferire con l’ambiente suddescritto, interessando un corso d’acqua -il Rio Forneris- di assoluta integrità ed uno -il Rio Ferriere- già sfruttato dall’Enel a fini idroelettrici con una gestione non certo “ambientale” dei volumi captati che non prevede alcun rilascio, nel tratto sotteso di 2363 metri, con conseguente alterazione del normale regime dei deflussi a valle.

La riduzione delle portate fino al minimo di legge (quindi estrema) e non compensate da apporti laterali di un qualche significato, corrisponde ad una sottrazione di risorse e di spazi vitali non sostenibile dall’ecosistema acquatico, ma non solo da quello, perché è necessario ribadire che anche le comunità biologiche terrestri non rimarrebbero immuni dagli effetti inevitabilmente negativi della riduzione quantitativa della portata che defluisce nel corso d’acqua e della conseguente alterazione delle sue variazioni naturali. Infatti, il regime idrologico innaturale che deriverebbe dall’attuazione dei progetti determinerebbe conseguenze negative a carico di tutti gli organismi acquatici, altererebbe la struttura e la funzionalità delle fasce di vegetazione riparia e, più in generale, degli ambienti di transizione tra l’ambiente acquatico e quello terrestre con ripercussioni negative a carico delle rispettive flore e faune. In un ambiente delicato come quello alpino e come questo in particolare, anche le opere di interramento costituiscono fonte di disturbo più o meno duraturo per la fauna e la flora.

Per ammissione del proponente stesso, “il principale costo ambientale conseguente alla realizzazione degli impianti deriva dalla riduzione ed appiattimento dei deflussi....” per un tratto sotteso di circa 1150 metri per il Rio Ferriere e di 840 metri per il Rio Forneris.

Pur risultando corretta la procedura di calcolo del DMV, nella fase di esercizio della centrale idroelettrica, il Deflusso Minimo Vitale pari al limite di legge (50 l/s), soprattutto in ambiti così sensibili, potrebbe non garantire le caratteristiche idonee alla specie trota fario, abitatrice delle acque fortemente ossigenate e con temperature al di sotto dei 15 - 18° C. La temperatura dell’acqua tenderà a risentire maggiormente della temperatura atmosferica, risultando più bassa nella stagione invernale - quando facilmente tutta l’acqua presente nel corpo idrico gelerà - e rischiando l’anossia nella stagione estiva, con il raggiungimento di temperature elevate in concomitanza con la riduzione della portata naturale in alveo.

A seguito della realizzazione delle derivazioni in progetto, con riferimento al territorio dei Comuni di Argentera, Pietraporzio e Sambuco, risulterebbe captato anche l’ultimo sottobacino ancora libero in destra orografica dello Stura di Demonte e si aumenterebbe dall’attuale 31% al 47% l’indice di sfruttamento (e cioè il rapporto tra la lunghezza del tratto sotteso e la lunghezza dell’intera asta fluviale) del Rio Ferriere.

- Anche gli esiti dell’istruttoria tecnica svolta considerando la situazione a scala di asta e di bacino per poter valutare l’attuabilità degli interventi dal punto di vista del buon regime delle acque e dell’equilibrio del bilancio idrico ed idrologico, hanno evidenziato la mancanza dei presupposti per il rilascio della concessione di derivazione ai sensi del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R e s.m.i., in quanto:

- a scala di bacino il contesto ambientale potenzialmente interferito dai progetti, e cioè l’alta Valle Stura (Comuni di Argentera, Pietraporzio e Sambuco), risulta già pesantemente sfruttato per numero di prese, percentuale e modalità di sfruttamento sia sul corso d’acqua principale sia sui corsi d’acqua secondari; i tratti sottesi dalle esistenti derivazioni Enel (km. 13,480) risultano fortemente compromessi, trovandosi molto al di sotto della soglia di criticità; l’inserimento dei nuovi impianti in progetto porrebbe un ulteriore tratto di metri 2132 in condizioni critiche, aggravando il già compromesso equilibrio dell’asta fluviale;

- sempre con riferimento al territorio dei Comuni di Argentera, Pietraporzio e Sambuco, sul Fiume Stura sono in esercizio tre opere di presa e sette affluenti risultano derivati. In particolare si osserva che in destra orografica -la più ricca idrologicamente- (ove insistono i progetti in esame) tutti i bacini presenti contribuiscono già alla produzione di energia idroelettrica. Il Rio Ferriere risulta già derivato ad opera dell’Enel ed il progetto presentato si configura come impianto in serie con quello dell’Enel la cui presa risulta localizzata 60 m a valle dello scarico del progetto in esame. Il progetto sul Rio Forneris, qualora realizzato, comporterebbe lo sfruttamento dell’unico sottobacino con superficie superiore a 5 km 2 ancora libero da derivazioni idroelettriche nell’ambito dei tre Comuni di riferimento succitati;

- dall’esame delle derivazioni idriche legittimamente in essere, si osserva che la maggior pressione sulle risorse idriche è imputabile alle prese Enel, ma sono anche presenti altre piccole derivazioni per autoproduzione (tra cui quella già assentita al Comune di Argentera) che vanno ad insistere sui restanti tratti liberi;

- i tratti sottesi dalle derivazione Enel in esercizio (10 opere di presa) risultano fortemente compromessi, non essendo obbligatoriamente previsto alcun rilascio; utilizzando i criteri tecnici di cui alla DGR 74-45166 del 1995, si sono valutate condizioni istantanee di funzionalità e di qualità degli ecosistemi interessati molto al di sotto della soglia di vitalità critica.

3. di inviare il presente provvedimento al proponente e a tutti i soggetti interessati;

4. di dare atto che la notifica del presente provvedimento al proponente si configura come chiusura di tutti i procedimenti autorizzativi e concessori connessi;

5. di dare atto che in relazione al presente provvedimento è stato acquisito il parere tecnico di cui all’art. 49 del richiamato D. Lgs. 267/2000;

6. di dare atto che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso;

7. Di dichiarare il presente provvedimento, per l’urgenza, immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000.

Al presente provvedimento è allegata, per farne parte integrante e sostanziale, la nota prot. n. 1221 del 15.05.2006 con la quale il Comune di Argentera ha fatto pervenire le proprie osservazioni in merito ai motivi ostativi formulati.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 12, comma 8 della l.R. 40/1998 e s.m.i. e depositata presso l’Ufficio di Deposito di questa Provincia e presso l’Ufficio di Deposito della Regione Piemonte.

(omissis)

Avverso il provvedimento è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche entro 60 giorni o - in alternativa - al Capo dello Stato nel termine di 120 giorni dalla notifica dell’atto.

Allegato
(omissis)