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Bollettino Ufficiale n. 25 del 21 / 06 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 11 giugno 2007, n. 20-6110

Approvazione della bozza di protocollo di intesa tra la Regione Piemonte, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli e le rispettive Associazioni di ATO per la gestione integrata dei rifiuti urbani.

A relazione dell’Assessore De Ruggiero:

Il decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 all’articolo 196 riconosce in capo alle regioni la competenza alla “predisposizione, adozione e aggiornamento” dei piani regionali di gestione dei rifiuti che devono prevedere, tra l’altro, “la tipologia e il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani da realizzare nella regione, tenendo conto dell’obiettivo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all’interno degli ambiti territoriali ottimali...nonché dell’offerta di smaltimento e di recupero da parte del sistema industriale”, “il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza, economicità e autosufficienza”, “la promozione della gestione dei rifiuti per ambiti territoriali ottimali”.

Nell’ambito del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani la Regione è inoltre tenuta a delimitare gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei principi stabiliti dal medesimo d. lgs. 152/2006, ossia il superamento della frammentazione delle gestioni attraverso un servizio di gestione integrata dei rifiuti, il conseguimento di adeguate dimensione gestionali, l’adeguata valutazione del sistema stradale e ferroviario, la valorizzazione di esigenze comuni e affinità nella produzione e gestione dei rifiuti; la ricognizione degli impianti di gestione dei rifiuti già realizzati e funzionanti, la considerazione delle precedenti delimitazioni affinché i nuovi ATO si discostino dai precedenti solo sulla base di motivate esigenze di efficacia, efficienza ed economicità.

Con deliberazione n. 19-5209 del 5 febbraio 2007 la Giunta regionale ha approvato il documento contenente le linee programmatiche per la gestione dei rifiuti urbani che prevede, in sintesi, sulla base dell’analisi dei fabbisogni impiantistici e del principio dell’autosufficienza di smaltimento dei rifiuti urbani a livello di Ambito Territoriale Ottimale, l’esigenza di addivenire ad una futura ridelimitazione degli ATO di gestione dei rifiuti esistenti.

Sulla base di tali considerazioni le Amministrazioni Provinciali di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli e le rispettive associazioni di ATO, coordinate dalla Regione, si sono fatte promotrici di una bozza di protocollo di intesa i cui obiettivi prioritari sono: la volontà di incrementare le percentuali di raccolta differenziata negli attuali ATO, l’impegno a mettere in campo tutte le iniziative possibili per non elevare il quantitativo medio pro capite di rifiuti prodotti e la predisposizione di un documento interprovinciale per la gestione del rifiuto indifferenziato e della frazione umida raccolta differenziatamene che preveda sinergie per la realizzazione di tutti gli impianti tecnologici necessari. Viene quindi individuato un percorso per il raggiungimento dei predetti obiettivi e viene prevista l’istituzione di un Comitato tecnico/politico di programmazione.

La bozza di protocollo di intesa, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante (allegato 1), è stata ampliamente discussa e condivisa nel corso di numerosi incontri con Province, ATO interessate e Regione Piemonte.

Tutto ciò premesso;

la Giunta Regionale;

visto l’art. 17 della legge regionale 8 agosto 1997 n. 51;

vista la legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24;

vista il decreto legislativo aprile 2006, n. 152;

con voto unanime espresso nei modi di legge,

delibera

- di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, la bozza di protocollo di intesa tra la Regione Piemonte, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli e le rispettive associazioni di ATO avente ad oggetto la gestione integrata dei rifiuti urbani, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante;

- di demandare la sottoscrizione del protocollo di intesa all’Assessore regionale all’Ambiente;

- di demandare al Settore Programmazione Gestione Rifiuti della Direzione Tutela e Risanamento Ambientale l’organizzazione del Comitato tecnico/politico di programmazione, previsto al punto D) del protocollo di intesa.

La presente Deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. 29 luglio 2002, n. 8/R.

(omissis)

Allegato 1

PROTOCOLLO DI INTESA TRA

PROVINCIA DI ALESSANDRIA, rappresentata da .....

PROVINCIA DI ASTI, rappresentata da .....

PROVINCIA DI BIELLA, rappresentata da.....

PROVINCIA DI NOVARA, rappresentata da.....

PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA, rappresentata da.....

PROVINCIA DI VERCELLI, rappresentata da.....

ASSOCIAZIONE DI ATO DI ALESSANDRIA, rappresentata da .....

ASSOCIAZIONE DI ATO DI ASTI, rappresentata da .....

ASSOCIAZIONE DI ATO DI BIELLA, rappresentata da .....

ASSOCIAZIONE DI ATO DI NOVARA, rappresentata da.....

ASSOCIAZIONE DI ATO DEL VERBANO CUSIO OSSOLA, rappresentata da.....

ASSOCIAZIONE DI ATO DI VERCELLI, rappresentata da.....

REGIONE PIEMONTE, rappresentata da .....

La Regione Piemonte, con deliberazione della Giunta regionale n. 19-5209 del 5 febbraio 2007 ha approvato il documento contenente le “linee programmatiche per la gestione dei rifiuti urbani”, allegato al presente protocollo di intesa quale parte integrante. Tale documento, in sintesi, prevede che sulla base dell’analisi dei fabbisogni impiantistici e dell’esigenza di raggiungere l’autosufficienza di smaltimento dei rifiuti urbani a livello di ciascun ATO è necessario prevedere una ridelimitazione degli ATO esistenti. Si ritiene congrua una suddivisione del territorio regionale in un massimo di 3 ATO corrispondenti in linea di massima alle seguenti Province:

- alla Provincia di Torino (ATO 1);

- alle Province di Alessandria, di Asti, di Biella, di Novara, del Verbano Cusio, Ossola, di Vercelli (ATO 2);

- eventualmente alla Provincia di Cuneo (ATO 3).

A - La situazione delle sei Province, per quanto articolata, in estrema sintesi, si può ricondurre a quanto segue, tenendo conto che gli impianti presi in considerazione sono quelli autorizzati, in procedura di VIA o desunti dai programmi provinciali o da documenti ufficiali delle province:

1. in Provincia di Biella esiste un impianto per la produzione di bioessicato il cui smaltimento avviene in discarica; l’attuale normativa prevede che questo prodotto, per le sue caratteristiche di alto potere calorifico, debba essere termovalorizzato con recupero energetico; si ipotizza infatti la termocombustione accoppiata alla produzione di energia. Esiste inoltre un impianto di compostaggio autorizzato per una potenzialità di circa 5.000 tonnellate di rifiuti, non realizzato.

2. in Provincia di Novara si prevede l’esaurimento della discarica di Ghemme in tempi relativamente brevi (circa un anno) con la conseguenza di una situazione di emergenza. Anche con un aumento della raccolta differenziata, già elevata (oltre il 55%), e l’invio al compostaggio della frazione organica, permangono difficoltà in ordine alla gestione dei rifiuti indifferenziati. Esiste un impianto di compostaggio privato situato nel Comune di San Nazzaro Sesia . Su quest’ultimo impianto è stata avviata e conclusa una procedura di VIA per l’ampliamento della potenzialità a 64.600 t/a complessive (la nuova capacità di trattamento di FORSU risulta essere di 30.000 t/a, invece che di circa 15.000 t/a).

3. in Provincia di Vercelli la ristrutturazione dell’inceneritore, rende la stessa autonoma nel breve e nel medio periodo, mentre resta da affrontare la situazione nel lungo periodo relativamente allo smaltimento del rifiuto indifferenziato, tenendo conto anche degli obiettivi minimi di raccolta differenziata ancora da raggiungere. Inoltre è stato recentemente autorizzato un impianto di compostaggio della potenzialità di circa 36.000 tonnellate (di cui 14.000 tonnellate di FORSU) da realizzarsi nel Comune di Santhià.

4. in Provincia del Verbano Cusio Ossola, attualmente, una parte ( 6.000 t/adei rifiuti indifferenziati a valle di una raccolta differenziata, viene smaltita presso l’impianto di bioessicazione di Cavaglià, mentre la gran parte viene incenerita nel forno di Mergozzo. È inoltre autorizzato un impianto di compostaggio (Comune Mergozzo) di 4750 tonnellate di potenzialità (di cui 1500 tonnellate di FORSU). Tale impianto non è ancora stato realizzato.

In sostituzione dell’impianto di compostaggio suddetto, il COB-Verbania sta effettuando analisi tecnico/economiche per avere la possibilità di valutare la realizzazione di un impianto di Digestione Anaerobica con successiva stabilizzazione aerobica dei fanghi,avente capacità di trattamento dei rifiuti organici di 20.000 t/a.

5. in Provincia di Asti esiste un impianto di compostaggio (San Damiano) in piena operatività avente una potenzialità di 16.000 t/a ed un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) che ultimamente risulta sottoutilizzato, dato l’elevato livello di raccolta differenziata raggiunto nel territorio provinciale, ed inoltre il prodotto del trattamento viene attualmente conferito in discarica; tale impianto potrebbe essere riconvertito in un impianto di compostaggio a servizio dell’ATO 2 qualora nello stesso emerga una esigenza di trattamento della FORSU. Nonostante i livelli di eccellenza raggiunti per la raccolta differenziata e la non elevata produzione totale di rifiuti, si prevede l’esaurimento delle volumetrie disponibili in discarica entro agosto 2008.

6. In Provincia di Alessandria i tre impianti di trattamento meccanico-biologico presenti sul territorio provinciale risultano sovradimensionati in considerazione del previsto passaggio di quasi tutti i comuni alla raccolta domiciliare (entro l’anno 2008). Attualmente la frazione secca da selezione meccanica viene smaltita in discarica o in impianti di termovalorizzazione ovvero per una quota viene ulteriormente lavorata e trasformata in CDR avviata all’incenerimento. Nel territorio alessandrino è presente un impianto di compostaggio privato di circa 29.000 t/a (capacità totale), localizzato presso il Comune di Casalcermelli, ed è in corso la realizzazione di un impianto pubblico di compostaggio di 25.000 t/a presso l’impianto di TMB di Alessandria (località Castelceriolo); tale impianto sostituirà l’attuale linea di compostaggio operante all’interno dell’impianto di TMB (località Castelceriolo). Al fine di soddisfare le esigenze di trattamento della frazione organica raccolta differenziatamente è prevista una riconversione degli impianti di trattamento meccanico biologico in impianti di compostaggio di FORSU per produzione di ammendante compostato. Nel territorio sono presenti inoltre quattro discariche localizzate nei vari territori serviti dai Consorzi di bacino. Di queste quattro discariche (Bassignana, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona) una è prossima all’esaurimento. La disponibilità di smaltimento a livello provinciale potrebbe tuttavia essere sufficiente per gestire la fase transitoria fino alla realizzazione del termovalorizzatore; tale autonomia non sarebbe invece garantita a livello di ciascun Consorzio.

B - Sulla base delle linee programmatiche regionali gli obiettivi prioritari sono:

1. volontà di incrementare le percentuali di raccolta differenziata negli attuali ATO al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dalle linee guida regionali ed in generale dalla programmazione regionale.

2. impegno a mettere in campo tutte le iniziative possibili per non elevare il quantitativo medio di produzione pro capite di rifiuti, non solo attraverso la raccolta differenziata e l’informazione, ma anche attraverso proposte per ridurre gli “imballaggi” e il consumo di materiale non biodegradabile.

3. predisposizione di un documento interprovinciale per la gestione del rifiuto indifferenziato a valle della raccolta differenziata e della frazione umida raccolta differenziatamente che preveda sinergie per la realizzazione di tutti gli impianti tecnologici necessari. Tale programma dovrà comunque comprendere impianti di trattamento della frazione umida, di termovalorizzazione della frazione secca, nonché le discariche destinate a ricevere gli scarti e sovvalli dei trattamenti, in un quadro di sostenibilità ambientale, di equilibrio tra i territori interessati e tenendo conto degli assetti gestionali ed economici del sistema.

C - Il percorso per addivenire a scelte concrete in merito a quest’ultimo punto, attraverso il presente protocollo di intesa, è il seguente:

1. individuazione degli impianti necessari al completamento del sistema integrato sulla base dei dati aggiornati e degli studi disponibili a livello provinciale e regionale. Tale analisi deve comprendere anche valutazioni di carattere economico.

2. utilizzo della mappatura del territorio di ciascuna provincia, già esistente o in corso di realizzazione, (sulla base degli strumenti di pianificazione esistenti, tenendo conto delle prescrizioni dettate dal PAI e dai vari vincoli ambientali e della normativa nazionale e regionale relativa alla localizzazione delle discariche e degli impianti), finalizzata ad individuare le aree non idonee alla realizzazione degli impianti e conseguentemente le aree idonee per la realizzazione degli stessi necessari al completamento del sistema integrato.

3. redazione della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) congiuntamente al documento interprovinciale tenendo conto dei documenti di lavoro redatti nell’ambito della VAS relativa all’aggiornamento del Piano regionale. Contestuale attivazione di tutti gli strumenti di comunicazione e di informazione in modo da coinvolgere, fin da questa fase, enti locali, istituzioni, associazioni d’ambito dei rifiuti, cittadini.

4. recepimento dei risultati della VAS con contestuale adeguamento del documento interprovinciale.

5. accorpamento delle 6 ATO esistenti in un’unica Associazione di ATO. Nelle more dell’accorpamento delle Associazioni di ATO le medesime adottano le loro decisioni collegialmente e individuano un’Associazione di ATO “capofila” per l’attuazione degli interventi necessari.

D - Allo scopo di attivare il percorso indicato e di verificare lo stato di attuazione del protocollo d’intesa è costituito, sotto il coordinamento della Regione, un Comitato tecnico/politico di programmazione dell’ATO 2 / Rifiuti, composto dai seguenti soggetti:

- il Presidente, o un suo delegato, di ciascuna delle attuali Associazione di Ambito territoriale ottimale firmatarie del protocollo di intesa;

- l’Assessore all’Ambiente e il dirigente dell’Area Rifiuti delle Province firmatarie del protocollo di intesa;

- l’Assessore all’Ambiente e il dirigente del Settore Rifiuti della Regione Piemonte.

Nell’ambito dell’attività del Comitato tecnico/politico la Regione Piemonte svolge un ruolo di sostegno ed accompagnamento nei confronti delle province per gestire collegialmente le problematiche che potranno insorgere in merito alla gestione dei rifiuti nel periodo transitorio antecedente l’attuazione delle previsioni del protocollo d’intesa e precisamente fino al 2013.

E - Il presente protocollo di intesa ha durata biennale e, sulla base delle risultanze maturate, potrà essere eventualmente prolungato per il tempo necessario a concludere il percorso prospettato.

Il protocollo d’intesa ha validità esclusivamente tra i soggetti firmatari.

Eventuali modifiche non sostanziali potranno essere apportate con l’accordo tra le parti, senza la necessità dell’approvazione delle rispettive Amministrazioni.