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Bollettino Ufficiale n. 23 del 07 / 06 / 2007

Codice 26
D.D. 28 maggio 2007, n. 211

XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Opere connesse - Progetto Definitivo: “Seggiovia biposto ad attacchi fissi Frais/Sauzea (1464,55-1731,05)”. Provvedimento conclusivo della Conferenza di Servizi Definitiva ai sensi dell’art. 9 commi 3-9 della L.285/2000 e s.m.i.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

A) di prendere atto dei pareri espressi dalle Amministrazioni in sede di Conferenza di Servizi, del parere del C.R.OO.PP. e delle Delibere di Giunta Comunale del Comune di Chiomonte n. 57 del 20.07.2006 e n. 66 del 09.09.2006 - relative all’approvazione del progetto definitivo in oggetto e riportanti il quadro economico riepilogativo dell’intervento nell’importo complessivo di Euro 1.530.000,00;

B) di prendere atto delle disposizioni contenute nella D.G.R. n. 44-7807 del 25.11.2002 e conseguentemente di considerare acquisito l’assenso delle Amministrazioni che, regolarmente convocate, non abbiano espresso definitivamente la loro volontà nell’ambito della Conferenza di Servizi;

C) di dare atto che ai sensi della L.285/2000 e dell’art.14 ter della L. 241/1990, il presente provvedimento sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle Amministrazioni partecipanti o invitate a partecipare alla Conferenza di Servizi Definitiva e che pertanto il progetto definitivo viene approvato ai fini del rilascio dei seguenti permessi ed autorizzazioni richiesti dal proponente ed integrati in seguito a quanto emerso nell’ambito delle riunioni della C.d.S:

a) permesso di costruire, ai sensi del d.p.r. n. 380/2001 e s.m.i.;

b) autorizzazione ai sensi d.lgs. n°42/2004 e s.m.i;

c) autorizzazione ai sensi della l.r. n°45/1989;

D) di stabilire che i succitati permessi ed autorizzazioni sono:

a) rilasciati sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 57/2006 come aggiornato ed integrato con Delibera di Giunta Comunale n. 66/2006, di cui una copia è conservata agli atti della Direzione Trasporti ed una copia, debitamente vistata, viene restituita unitamente al presente atto al soggetto proponente;

b) rilasciati facendo salvi ed impregiudicati eventuali diritti di terzi;

c) subordinati all’osservanza delle prescrizioni e raccomandazioni nel seguito elencate:

1. Nel successivo progetto esecutivo la verifica di stabilità della scarpata di riporto in corrispondenza della stazione di monte, contenuta nella Relazione Geologica del Settembre 2006 (documentazione integrativa), dovrà essere ripetuta considerando tutte le possibili superfici di distacco (e non solo l’interfaccia riporto-terreno in posto).

2. La sezione di scavo a monte della stazione di arrivo dovrà presentare una pendenza inferiore a 30°, così come qualsiasi configurazione di scavo o riporto risultante da movimenti terra nell’ambito del progetto.

3. Si raccomanda che la progettazione esecutiva preveda modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), e che sia data garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori.

4. Dovrà essere effettuata una puntuale quantificazione dei volumi demoliti previsti con differenziazione qualitativa per tipologia di materiale (strutture metalliche, c.a., legno, muratura, ecc...) e dovrà essere valutata l’opportunità di conferire tali materiali ad un impianto di trattamento (analizzando in primo luogo la localizzazione dei potenziali siti interessati) in alternativa al conferimento in discarica.

5. La gestione di eventuali materiali di cava o terra da scavo, che non trovano utilizzazione nel medesimo cantiere, dovrà essere conforme con quanto previsto dal Piano Inerti e nei successivi aggiornamenti, approvato dalla Giunta Regionale ai sensi della deliberazione n. 45-2741 del 09.04.2001.

6. Dovranno essere identificate le discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente presso cui verranno recapitati i materiali derivanti dalle operazioni di cantiere per i quali non sia possibile un riutilizzo in loco o in cantieri limitrofi alle aree interessate dai progetti in esame.

7. Vista la consistenza dei movimenti terra (circa 475 m3 di scavo e riporto per la stazione motrice tenditrice, 660 m3 per la stazione di rinvio e 365 m3 per le fondazioni dei sostegni di linea), particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali lungo tutta l’area sia nella fase di cantiere che al termine dei lavori - in particolar modo nelle zone di riporto di materiale - con la valutazione delle portate, il dimensionamento delle canalette e l’indicazione del recapito finale. Tale progetto dovrà essere finalizzato a garantire da un lato la stabilità dei volumi di scavo e riporto nella nuova configurazione individuata dai lavori e dall’altro il ripristino, al termine dei lavori, di una corretta circolazione idrica superficiale lungo le linee di scorrimento naturali, oltre che a contrastare l’erosione superficiale ed incanalata.

8. In fase realizzativa dovranno essere rigorosamente rispettate le indicazioni costruttive progettuali, contenute nella documentazione redatta dall’ Ing. Carlo Colla per la parte tecnica, dal Dott. Geol. Eugenio Zanella per la parte geologico-tecnica e nivologica e dal Dott. For. Paolo Maria Terzolo per la parte forestale e di recupero ambientale.

9. In fase di esecuzione dei lavori andranno verificate puntualmente e direttamente, a cura di un geologo professionista responsabile della Direzione Lavori per la parte geologica e geotecnica, le caratteristiche dei terreni interessati dai plinti di fondazione della linea dell’impianto; in base alle condizioni litostratigrafiche, idrogeologiche e geotecniche del terreno rilevate dovranno essere verificati dimensioni e posizionamento delle opere fondazionali, nonché l’esigenza di eventuali ulteriori accorgimenti tecnici utili a garantire nel tempo la stabilità delle opere.

10. Dovrà essere completato lo smantellamento di tutte le strutture residue delle sciovia “Sauzea 1-2"; in particolare dovranno essere demoliti i plinti dei sostegni di linea ancora presenti in loco, per una profondità di almeno 30-50 cm dal piano campagna e dovrà essere effettuato il successivo recupero ambientale delle relative aree con sistemazione del terreno e semina di completo inerbimento.

11. La viabilità di cantiere da utilizzarsi dovrà essere quella esistente, e non dovranno essere realizzati scavi e riporti non strettamente inerenti i movimenti terra previsti.

12. Relativamente al tratto di raccordo del sentiero verso la stazione di monte, di cui si prevede la realizzazione per l’utilizzo in fase di cantiere e, successivamente, per l’accesso manutentivo all’impianto, gli interventi dovranno comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo.

13. Particolare attenzione dovrà essere posta nella realizzazione dell’intervento in relazione alla presenza di materiali asbestiferi; a tal riguardo si richiamano le norme di legge vigenti alle quali ci si dovrà attenere in sede di movimentazione di terra al fine di garantire la necessaria tutela della salute pubblica - con particolare riguardo ai lavoratori impegnati nell’area.

14. In ogni caso, in fase di realizzazione dell’opera dovranno essere adottate le opportune misure atte a ridurre il più possibile il rilascio nell’aria di polveri durante le operazioni di cantiere, in particolare bagnatura delle strade percorse dai mezzi di cantiere nei periodi secchi, copertura dei mezzi di trasporto e limitazione velocità dei mezzi.

15. In caso di sversamenti accidentali di sostanze inquinanti - ovvero qualora si dovessero verificare situazioni di contaminazione - dovranno essere messe in atto le procedure previste dalla normativa vigente (d.lgs.152/2006 - ex d.lgs. 22/1997 e smi ed ex d.m. 471/99) procedendo innanzitutto ad una tempestiva messa in sicurezza d’emergenza del sito, mettendo in atto ogni intervento necessario ed urgente per rimuovere le fonti inquinanti e contenerne la diffusione.

16. Per quanto concerne gli scavi di linea dovuti alla posa di cavi di segnalazione ed elettrici si raccomanda, così come previsto in progetto, di procedere per lotti consecutivi e di provvedere appena possibile al recupero delle aree interessate, in modo da limitare l’innesco di fenomeni di ruscellamento e di erosione.

17. Tutti i riporti dovranno essere opportunamente consolidati per strati successivi di spessore non superiore a 50 cm, rinaturalizzati secondo quanto previsto negli elaborati progettuali e dotati dei sistemi di drenaggio delle acque superficiali atti ad evitare ruscellamenti concentrati delle acque meteoriche e di fusione del manto nevoso.

18. Considerata la situazione attuale e i movimenti terra prospettati, relativamente al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti, nonché di quelle di neo formazione, nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di Ingegneria Naturalistica, particolare cura dovrà essere impiegata nella realizzazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati, attraverso l’adozione dei dispositivi già illustrati nel progetto definitivo e il loro potenziamento alla luce di una approfondita valutazione del sito, che evidenzi anche la zona di recapito delle acque con gli idonei collegamenti al reticolo idrografico presente.

19. Dovrà essere prodotto un cronoprogramma relativo non solo alla realizzazione della sciovia ma anche delle opere di ripristino ambientale e di compensazione. La programmazione dell’esecuzione dei lavori dovrà, per quanto possibile, cercare di limitare gli interventi di maggiore disturbo nei periodi di accoppiamento e nidificazione (aprile-giugno) della fauna locale ed essere compatibile con la fruizione del patrimonio naturale di pregio nel corso della stagione turistica estiva (ad esempio concordando tempi e modi per il transito dei mezzi pesanti).

20. L’apertura all’esercizio dell’impianto in oggetto è subordinata all’esecuzione di tutte le attività di sistemazione, drenaggio, recupero, mitigazione e compensazione ambientale previste nella documentazione esaminata e prodotta anche in sede integrativa. Queste dovranno essere puntualmente eseguite e dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo il cronoprogramma richiesto che dovrà tenere conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato.

21. Il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile anche al fine di contenere la visibilità del disegno del varco, in considerazione del versante di intervento ad elevata panoramicità. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

22. L’impatto relativo al taglio delle piante ad alto fusto lungo il tracciato dovrà essere mitigato evitando l’asportazione delle ceppaie non strettamente necessarie (comprese nella zona di fondazione dei nuovi plinti) ed effettuando quanto prima i previsti inerbimenti, per favorire un rapido ripristino della copertura erbacea del suolo.

23. Gli interventi di mitigazione ambientale dovranno essere realizzati attenendosi alle misure indicate dal proponente nella “Relazione forestale di recupero ambientale” e nello “Studio di fattibilità ambientale” allegati al progetto definitivo. Al fine di assicurare la riuscita delle opere a verde, dovrà essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali interventi, da svolgersi almeno nel triennio successivo la realizzazione delle opere stesse, in modo da garantire la riuscita degli inerbimenti.

24. Gli strati terrosi prelevati in fase di scavo dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria, anche nel caso in cui la preesistente copertura erbacea si presenti rada, e alle operazioni di riprofilatura dovranno seguire al più presto quelle di ripristino e rivegetazione.

25. Per assicurare un recupero ottimale sotto il profilo agronomico e per fini di difesa idrogeologica, si ritiene necessario:

- eseguire una lavorazione leggera e la risemina dell’area di deponia del suolo di scotico;

- prevedere tutte le cure colturali (ed i relativi oneri) necessarie affinché sia assicurata la buona riuscita della formazione del cotico erboso (irrigazioni di soccorso, concimazioni di copertura);

- utilizzare per la semina fiorume o miscugli autoctoni.

26. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

27. Si raccomanda che nella progettazione esecutiva, nonché nella direzione dei lavori delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, la sistemazione idrogeologica, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali.

28. In merito all’esecuzione dei lavori si raccomanda che la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di esecuzione, nel rispetto e nelle forme della vigente normativa, sia affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate.

29. Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio dei lavori all’ARPA Piemonte e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche compatibili con il S.I.R.A.

30. Si richiede che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano all’ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nel presente atto dirigenziale conclusivo del procedimento amministrativo.

31. Si richiede che il Direttore dei Lavori trasmetta alla Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento Ambientale Programmazione Gestione Rifiuti - Settore Politiche di Prevenzione Tutela e Risanamento Ambientale una completa documentazione fotografica, anche in formato digitale, delle fasi realizzative dei lavori, dello stato dei luoghi a seguito dell’intervento e delle fasi di affermazione della vegetazione a seguito delle opere di recupero, mitigazione e compensazione ambientale.

32. In riferimento alle opere di compensazione si prende atto di quanto proposto e si raccomanda che gli interventi siano realizzati con attenzione agli elementi di carattere documentario e storico-architettonico eventualmente presenti in adiacenza ai siti d’intervento, privilegiandone la conservazione e attuando interventi di riqualificazione e di valorizzazione.

33. Considerato che il comprensorio montano di Chiomonte ha rivelato la presenza di importanti siti archeologici, si ritiene necessario prevedere la costante assistenza archeologica a tutte le operazioni di scotico, scavo e movimento terra sia inerenti la realizzazione delle strutture della nuova seggiovia, sia quelle conseguenti agli interventi accessori, anche provvisori (cave, discariche, viabilità e zone di cantiere, impianti per il trasporto dei detriti ...). L’assistenza dovrà essere affidata ad operatori archeologi specializzati e accreditati, sotto la direzione tecnico-scientifica della soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte.

34. I siti archeologici eventualmente individuati durante l’assistenza in corso d’opera dovranno essere indagati con metodologia stratigrafica, per quanto possibile in estensione, e potranno richiedere varianti progettuali nel caso di ritrovamenti di importante interesse archeologico.

35. Al fine di limitare la possibilità di collisione dell’avifauna contro i cavi della seggiovia nel periodo in cui viene effettuata la manutenzione dell’impianto e vengono smontate le seggiole, si richiede che il cavo venga adeguatamente segnalato, ad esempio utilizzando fettucce di colore bianco e rosso da annodare al cavo stesso e da rimuovere al termine della manutenzione. A tal fine si richiede che il proponente si interfacci con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica (Direzione regionale Territorio rurale - Corso Stati Uniti 21 - Torino), onde valutare congiuntamente le succitate e/o ulteriori mitigazioni dell’impatto sull’avifauna.

36. Qualora dovesse rendersi necessario lo scarico, anche temporaneo, di acque in corpi d’acqua superficiali, dovrà essere richiesta apposita autorizzazione presso gli uffici provinciali competenti ai sensi del D.Lgs.152/2006 (ex art. 45 del D.Lgs. 152/1999 e smi).

37. Dovranno essere rispettate le procedure autorizzative relative alle zone classificate sismiche previste dalla D.G.R. n. 61-11017 del 17.11.2003 e dalla Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 1/DOP del 27.04.2004.

E) di prendere atto della nota prot. 2174 del 02.05.2007 acquisita con prot. 4735/26/2007 del 04.05.2007, con cui il Comune di Chiomonte comunicava di avere contratto apposito mutuo a proprio carico presso la Cassa Depositi e Prestiti di Roma, per un importo di Euro 138.000,00, che, sommati ai 72.000,00 Euro già stanziati sul bilancio comunale ed unitamente al finanziamento regionale pari a Euro 1.320.000,00 a valere sul programma delle opere connesse, consentono la completa copertura finanziaria dell’intervento, pari a Euro 1.530.000,00, come dal quadro economico di cui al progetto definitivo;

F) di dare atto che la vigilanza sulla realizzazione dei lavori spetta agli organi competenti per legge;

G) di dare atto che il progetto definitivo delle opere elettromeccaniche tipizzate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dovrà essere approvato dagli uffici regionali competenti, previo nulla osta tecnico, ai fini della sicurezza, rilasciato dal competente ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Ufficio Speciale per i Trasporti ad Impianti Fissi del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta;

H) di dare atto che il progetto esecutivo corrispondente a quello definitivo oggetto della presente determinazione dovrà essere redatto tenendo conto delle prescrizioni elencate e deve riguardare tutte le opere in esso contenute comprese le opere di recupero e mitigazione ambientale, di compensazione e complementari.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199. La presente Determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e della L.R. 8.8.97 n. 51.

Il Dirigente responsabile
Tommaso Turinetti