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Bollettino Ufficiale n. 15 del 12 / 04 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 19 marzo 2007, n. 19-5515

Espressione del Parere regionale sul Piano di Sviluppo 2006 della Rete di Trasmissione nazionale di Terna S.p.A., previsto ai sensi dell’art. 2 del Decreto Ministro dell’Industria del 22.12.2000, corredato del giudizio di VAS sulle proposte di localizzazione dei nuovi tratti di rete

A relazione dell’Assessore De Ruggiero:

La Società TERNA con nota n. R 34/06 del 30 gennaio 2006 ha presentato l’aggiornamento del Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN), per la porzione di territorio piemontese, sul quale la Regione è chiamata ad esprimere il parere ai sensi dell’art. 2 del DM del 22 dicembre 2000, previa valutazione ambientale strategica, così come previsto dal Protocollo d’Intesa stipulato tra la Regione Piemonte e il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN, ora Terna) in data 17 gennaio 2002.

Questa procedura riveste un’importanza particolare poiché il Piemonte, nella sua veste di regione di frontiera confinante con la Francia e la Svizzera, svolge un ruolo strategico nell’interconnessione del sistema elettrico nazionale con quelli d’oltralpe (import 2005 pari a 15.783 GWh), nonché nel garantire il transito dell’energia importata dall’estero verso le altre regioni italiane (cessione 2005 pari a 7.424 GWh). In tale veste, inoltre, esso assolve alla fondamentale funzione di concorrere alla piena implementazione del mercato unico dell’energia che, attraverso la liberalizzazione degli scambi, resa possibile sotto il profilo strutturale dal raggiungimento di un sempre più marcato livello di interconnessione, mira alla progressiva riduzione del costo dell’energia elettrica.

A tale naturale vocazione di servizio al sistema elettrico nazionale, e più in generale alla presenza della rete sul suo territorio, il Piemonte versa un tributo importante sia in termini di occupazione di suolo, sia di pressione esercitata dall’infrastrutturazione elettrica esistente sulla popolazione e il territorio. Basti pensare, al riguardo, che l’incidenza spaziale della rete, intesa come occupazione di suolo determinato dalle fasce di servitù dalla stessa generate, è pari allo 0,6% della superficie regionale (alle spalle della Regione Lombardia con l’1,05%), e che forti sono le interazioni della rete esistente con le aree urbane e gli abitati continui e discontinui, bisognose di interventi di riequilibrio territoriale, nonché con le aree di pregio paesistico-ambientale bisognose di interventi compensativi, laddove interessate da nuove infrastrutture.

Non è dunque un caso che il Piemonte, per primo tra le regioni italiane, abbia inteso concorrere con il GRTN alla definizione di una metodologia condivisa con gli Enti Locali per un’applicazione sperimentale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai contenuti della pianificazione elettrica, e a tal fine abbia siglato il citato Protocollo d’Intesa, a cui è seguita annualmente (con l’eccezione dell’anno 2005, in ragione della fusione con Terna) la presentazione da parte dello stesso Gestore di un Rapporto Ambientale a corredo del Piano di Sviluppo della Rete, volto ad evidenziare le criticità ambientali presenti, nonché a suggerire soluzioni tecnico-localizzative per il loro superamento.

L’azione di pianificazione dello sviluppo della RTN svolta da Terna nel Piano in esame è stata orientata al raggiungimento degli obiettivi legati alle esigenze di adeguatezza del sistema elettrico per la copertura del fabbisogno nazionale attraverso la piena utilizzazione della capacità di generazione disponibile, al rispetto delle condizioni di sicurezza di esercizio, all’incremento dell’affidabilità ed economicità della rete di trasmissione, al miglioramento della qualità e continuità del servizio. Pertanto, gli interventi inseriti nella programmazione sia di breve-medio periodo, sia di lungo periodo, sono classificati in base alle principali esigenze che li hanno determinati e ai benefici prevalenti attesi con la loro realizzazione, ovvero:

- il miglioramento della sicurezza del servizio di trasmissione e del sistema elettrico (intesa sia come sicurezza nel trasporto di energia elettrica, sia come contributo alla copertura del fabbisogno);

- la riduzione delle congestioni e delle limitazioni ai poli di produzione;

- l’incremento della capacità di trasporto sull’interconnessione con l’estero;

- il miglioramento della qualità e continuità di alimentazione dei carichi.

Sulla base dell’analisi e della descrizione dello stato e delle criticità della RTN in Piemonte, contenute nel documento di parere regionale sulle proposte di sviluppo della rete, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, si evidenzia un quadro chiaroscurale da cui emerge qualche elemento di preoccupazione. A fronte della progressiva e costante crescita della domanda elettrica e del recente forte incremento della capacità di generazione in Piemonte, si rileva da anni una situazione di rete sostanzialmente immutata. Essa conferma uno stato di sofferenza nel livello di tensione a 380 kV, in termini di diffuse congestioni e di potenziali future limitazioni ai poli produttivi, un generale stato di vetustà delle linee a 220 kV, accompagnato dalla progressiva inadeguatezza di alcuni segmenti di rete (tra cui quello di Torino), nonché una condizione abbastanza diffusa di forte sovraccarico sul livello di tensione a 132 kV, accompagnato da una geometria di rete organizzata su “isole di carico” troppo estese per un esercizio funzionale della stessa.

In generale, a fronte di una situazione caratterizzata da problematiche strutturali comuni, quali l’insufficienza della rete attuale nel garantire il trasporto di quantità crescenti di energia elettrica in condizioni di sicurezza, con il conseguente insorgere di situazioni sempre più generalizzate di sovraccarico e di limitazioni nell’approvvigionamento della rete distributiva e nel dispacciamento delle centrali (presenti e future), nonché l’età media piuttosto elevata delle infrastrutture di rete, conseguente all’assenza di nuove significative realizzazioni negli ultimi 25 anni, si evidenzia l’urgenza di ricorrere ad importanti interventi di potenziamento e razionalizzazione che non paiono, allo stato attuale della rete, ulteriormente rinviabili.

Gli obiettivi di Terna contemplano, inoltre, l’impegno al rispetto e alla tutela dell’ambiente e del territorio in cui si collocano le esigenze di sviluppo del sistema di trasmissione - così come previsto dal Disciplinare di Concessione (DM 20.04.2005) - al fine di non alterare la ricchezza e le potenzialità del patrimonio ambientale e culturale del territorio interessato.

Come già anticipato, sulla base del Protocollo d’intesa sulla VAS stipulato cinque anni or sono con il Piemonte, il Gestore della Rete (ora Terna) ha finora accompagnato al Piano di Sviluppo annuale uno specifico rapporto ambientale consentendo alla Regione di effettuare una valutazione preventiva, a livello di piano, degli interventi programmati, e di esprimere uno specifico giudizio di VAS sulle proposte di localizzazione dei nuovi tratti rete, nonché sulle razionalizzazioni della rete esistente.

Il processo di valutazione ambientale del Piano di interventi annuale, a seconda della fase strategica, strutturale od attuativa in cui esso viene a trovarsi, si è sviluppato quindi con la partecipazione, ai diversi livelli, degli Enti Locali il cui territorio è interessato dall’intervento in programma. In tal senso, il livello di governo provinciale, sempre coinvolto a prescindere dalla fase di valutazione in cui si trova l’intervento, è stato chiamato ad una verifica preventiva rispetto ai contenuti della pianificazione locale, e i Comuni, in fase di valutazione attuativa, sono stati chiamati ad una verifica rispetto alle previsioni e ai vincoli dei rispettivi strumenti di pianificazione urbanistica.

Si è pervenuto così, sulla base di una prima verifica effettuata con l’ausilio di criteri ambientali e territoriali di Esclusione (divieto di localizzazione), Repulsione (resistenza alla localizzazione), Attrazione (preferenzialità nella localizzazione), oggetto di negoziazione con il GRTN e di successiva concertazione con il sistema delle Autonomie locali, ad una prima individuazione delle ipotesi macro-localizzative percorribili, sotto forma di “corridoi ambientali”. L’individuazione e il successivo affinamento di tali criteri ERA (esclusione-repulsione-attrazione), rappresentati nel documento allegato in Tabella 1, hanno costituito un significativo passo in avanti nella direzione di una più efficace azione di tutela del territorio e del paesaggio, dell’ambiente naturale e delle popolazioni residenti, rispetto alle previsioni della vigente normativa (limitatasi, finora, a vietare la localizzazione di un elettrodotto solo in corrispondenza di aviosuperfici e di aree militari).

La proposta alla Giunta regionale di scelta dell’alternativa preferenziale tra i diversi corridoi in valutazione, contenuta nel documento allegato, avviene con il contributo delle Province, anche mediante la loro gerarchizzazione sulla base dei residui elementi di criticità ambientale (Repulsione) presenti nelle aree in esame, nonché a valle di specifici sopralluoghi che coinvolgono, oltre alle diverse Direzioni regionali, l’ARPA e le stesse Province.

Successivamente all’individuazione del corridoio preferenziale per ciascun intervento lineare in programma (fase strutturale di VAS), il processo di valutazione e concertazione locale è sceso di scala e si è concentrato sull’area del corridoio prescelto, intesa come area di fattibilità contenente le svariate alternative di tracciato dell’elettrodotto in esame, caratterizzandola con la rappresentazione cartografica degli strumenti urbanistici vigenti nei Comuni interessati territorialmente e con le relative zonizzazioni e destinazioni d’uso del suolo.

Tale fase, che si è sviluppata prevalentemente a livello locale con il coinvolgimento degli enti territorialmente interessati dal corridoio, è stata caratterizzata da ulteriori approfondimenti e analisi, nonché da sopralluoghi con tecnici ed Amministratori comunali. La finalità di tale fase “attuativa” della VAS è consistita nell’individuazione di soluzioni localizzative di maggior dettaglio (ovvero, specifiche “fasce di fattibilità di tracciato”) costituenti un indirizzo localizzativo più specifico fornito a Terna dalla Regione e dal sistema degli Enti locali.

Il processo di valutazione, così sinteticamente rappresentato, si è riproposto come negli anni passati e si è basato su un forte approccio concertativo con le Autonomie locali. Ormai sperimentato in tutte le sue fasi nel corso degli anni trascorsi, esso ha registrato anche in questa edizione l’interesse degli Enti locali per una negoziazione preventiva delle soluzioni da adottarsi sul loro territorio, rivelandosi in tal modo prezioso strumento di conoscenza e di ‘governance multi-livello’.

Infatti, le soluzioni condivise a livello locale, con il corredo di raccomandazioni e prescrizioni per il superamento delle criticità puntuali riscontrate nel corso dei sopralluoghi, costituiscono presupposto fondamentale ed indirizzo per la successiva progettazione dell’opera da parte del soggetto proponente, nonché per la redazione dello Studio di Impatto Ambientale correlato alla fase di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dell’opera, ove previsto dalla normativa.

Tutto ciò premesso, il contributo di valutazione allegato al presente atto come parte integrante e sostanziale viene presentato, sulla base del Rapporto Ambientale consegnato da Terna in via definitiva in data 27 ottobre 2006, al termine di un lavoro istruttorio coordinato dalla Direzione Tutela e Risanamento Ambientale e svolto, anche sulla base di specifici sopralluoghi, con l’ausilio delle direzioni Difesa del Suolo, Pianificazione e Gestione Urbanistica, Turismo-Sport e Parchi, nonché con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA, e sentite le Province, nel corso degli incontri svoltisi in data 16 ottobre, 2 e 15 novembre 2006.

Esso, così come ampiamente rappresentato nel documento allegato al presente atto, ha consentito:

- di confermare, sulla base di nuovi approfondimenti, la soluzione di corridoio Sud in ordine all’indispensabile intervento di sviluppo costituito dalla nuova linea a 380 kV “Trino-Lacchiarella”;

- di evidenziare l’incompatibilità ambientale delle soluzioni localizzative proposte per la realizzazione della nuova stazione di trasformazione 220-132 kV di Asti;

- di fornire uno specifico quadro prescrittivo unitamente a puntuali raccomandazioni per la realizzazione degli interventi di potenziamento e sostituzione della rete a 220 kV di Torino, mediante la posa di nuovi cavi interrati, individuando altresì alcune prime situazioni meritevoli di interventi di riequilibrio territoriale (interramento e/o delocalizzazione degli esistenti tracciati aerei) sulla rete aerea costituente l’anello a 220 kV intorno alla Città;

- di fornire importanti indicazioni di merito per quanto concerne gli aspetti ambientali e territoriali correlati agli interventi di razionalizzazione della rete a 132 kV nell’area Nord-Ovest di Torino, nonché tra la Val d’Aosta e il Piemonte;

- di individuare le soluzioni macro-localizzative preferenziali, in termini di “corridoi ambientali”, in ordine agli interventi programmati di ricostruzione di tre elettrodotti a 132 kV e rispettivamente: la linea “Borgomanero-Bornate”, per cui è stata data l’indicazione di ricostruzione lungo il corridoio interessato dall’attuale tracciato, previa presentazione da parte di Terna di uno studio mirato all’approfondimento delle possibilità di ottimizzazione del tracciato e di mitigazione dell’impatto visivo e paesaggistico dell’infrastruttura; la linea “Borgoticino-Arona”, per cui si è optato per l’alternativa di corridoio Sud in affiancamento all’autostrada A 26 e allo svincolo tra l’A 26 e l’A 8; la linea “Rosone-Bardonetto” in Valle Orco, per cui è stata data l’indicazione di allontanare l’infrastruttura dal fondovalle densamente abitato in Comune di Locana, privilegiando l’alternativa di corridoio sul versante Sud, in ragione della minore instabilità rispetto al versante Nord;

- di accompagnare alcuni indirizzi programmatici in materia di applicazione della normativa sui risanamenti e sull’esposizione delle popolazioni ai campi elettromagnetici.

Quanto sopra premesso;

visto il DM 22 dicembre 2000;

visto il DM 20 aprile 2005;

vista la Direttiva 2001/42/CE

vista la legge n. 290/2003;

vista la legge n. 239/2004;

vista la legge n. 36/2001;

visto il DPCM 8 luglio 2003;

vista le L.r. n. 23/2002;

vista la L.r. n. 19/2004;

vista la DCR n. 351 - 3642 del 3 febbraio 2004;

vista la DGR n. 26-9934 del 14.07.2003;

vista la DGR n. 42 - 14476 del 29 dicembre 2004;

la Giunta regionale, con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

- di prendere atto dell’analisi dello stato della rete effettuata nel documento allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, nonché di esprimere, sulla scorta del medesimo, ai sensi e per gli effetti del DM 22 dicembre 2000, parere favorevole al Piano di Sviluppo della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale 2006 sulla base degli indirizzi programmatici inerenti agli interventi di sviluppo illustrati nel documento allegato e di seguito sinteticamente richiamati:

* attribuzione di una valenza prioritaria agli interventi di razionalizzazione e ammodernamento della RTN, compresi gli interventi di potenziamento e riclassamento degli impianti, che utilizzino infrastrutture esistenti e porzioni di territorio già impegnate, rispetto alla realizzazione di nuove opere che, per contro, producano nuova occupazione di territorio regionale;

* preferenzialità accordata alle soluzioni di potenziamento della capacità di trasporto della rete a 132 kV, mediante interventi di ricostruzione in sito delle linee esistenti, che prevedano l’eliminazione o la mitigazione delle criticità in essere, nonché a soluzioni di riclassamento a 380 kV delle porzioni di rete a 220 kV che consentano di porre in essere effetti di razionalizzazione della rete e di decongestionamento del territorio;

- di esprimere il giudizio di VAS, secondo quanto previsto dal Protocollo d’Intesa con il GRTN citato in premessa, e ai sensi della Direttiva 2001/42/CE, articolato a seconda dei diversi interventi in programma, dettagliato nel documento allegato alla presente deliberazione, e subordinato alle prescrizioni e alle raccomandazioni sintetizzate in premessa ed in esso contenute;

- di richiedere a Terna di avviare gli interventi di sviluppo che, per le loro caratteristiche intrinseche, consentono - così come diffusamente richiamato nel documento allegato - di superare al tempo stesso le esigenze di risanamento oggi in essere nella rete piemontese, nelle more della predisposizione dei piani, di cui alla Legge n. 36/2001;

- di richiedere a Terna di integrare il Rapporto Ambientale con i seguenti elaborati:

* una relazione annuale sullo stato della rete in Piemonte, ai fini di consentire l’acquisizione da parte degli uffici regionali di un quadro informativo il più possibile unitario in ordine alla sua consistenza, al bilancio dei transiti e alle criticità esistenti ;

* una relazione territoriale volta ad agevolare l’interpretazione e l’implementazione dei criteri localizzativi di Esclusione/Repulsione/Attrazione nelle diverse aree di studio, nonché a mitigare gli automatismi e gli aspetti più “meccanicistici” della metodologia di VAS adottata;

* una rivisitazione dei citati criteri localizzativi, secondo la classificazione illustrata nel documento allegato;

- di dare mandato alla Direzione regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione Gestione Rifiuti:

* di avviare la fase attuativa della VAS, inerente alla definizione di più puntuali soluzioni localizzative condivise con gli EE.LL. interessati, sui seguenti interventi: nuovo elettrodotto a 380 kV Trino-Lacchiarella (tratto piemontese), nuovo elettrodotto a 132 kV Magliano Alpi - Fossano, ricostruzione elettrodotto a 132 kV Borgoticino-Arona, ricostruzione elettrodotto a 132 kV Borgomanero-Bornate, ricostruzione elettrodotto a 132 kV Rosone-Bardonetto;

* di attivare un Tavolo di confronto con le diverse Direzioni regionali interessate e con le Province piemontesi, nonché con le Associazioni rappresentative dei Comuni e delle Comunità Montane, al fine di concertare i nuovi contenuti della riclassificazione dei criteri ERA, così come illustrato nel documento allegato.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n.8/R/2002.

(omissis)

Allegato