Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 14 del 5 / 04 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 12 marzo 2007, n. 20-5471

L.r. 1/1983. Approvazione piano di attivita’ dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro per l’anno 2007. Assegnazione risorse a favore della Direzione Formazione Professionale - Lavoro mediante accantonamento della somma di Euro 131.901,32 sul cap. 11759 del Bilancio 2007

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

- di approvare il piano di attività dell’Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro per l’anno 2007, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante;

- di assegnare, a favore della Direzione Formazione Professionale - Lavoro, la somma di Euro 131.901,32 per la realizzazione delle azioni previste dal piano di attività dell’ORML per l’anno 2007 sul capitolo 11759 del bilancio 2007 (100425/A)

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

REGIONE PIEMONTE

DIREZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE - LAVORO

OSSERVATORIO SUL MERCATO DEL LAVORO

PIANO DI ATTIVITA’ 2007

INDICE

Premessa

1. Il sistema informativo

1.1 La situazione attuale

1.2 Gli sviluppi previsti

2. Problemi del lavoro e dell’occupazione

2.1 L’analisi del mercato del lavoro

2.2 Attività di carattere amministrativo e vertenziale

3. Attività svolte in raccordo con gli altri Settori della Direzione

4. Attività di carattere istituzionale

5. Linee di gestione del personale


PREMESSA

Il 2007 è l’anno di partenza della nuova tornata di programmazione del Fondo Sociale Europeo, che informa di sé la programmazione regionale in materia di lavoro e di formazione professionale. L’Osservatorio sul Mercato del Lavoro, per la sua funzione trasversale nell’ambito della Direzione Formazione Professionale- Lavoro fornisce un contributo importante alla definizione e gestione del Programma Operativo Regionale, nella messa a punto sia dell’analisi di contesto da cui discendono le linee operative, sia del sistema degli indicatori, che sta a fondamento delle attività di monitoraggio e di valutazione degli interventi, nella collaborazione alla stesura e realizzazione del Piano di Comunicazione, nel coordinamento dell’attuazione dei progetti interregionali e delle indagini sui fabbisogni professionali delle imprese, e in generale nel supporto agli interventi di assistenza tecnica e di studio ed analisi dei fenomeni socio-economici di maggior interesse.

Si possono inquadrare in questo contesto, inoltre, alcuni significativi interventi previsti nel presente Piano di Attività:

* il Convegno nazionale sull’invecchiamento attivo, a presentazione dei risultati di un’indagine IRES finanziata in parte dall’ORML e di esempi di best practices in materia, che contribuirà alla definizione delle politiche di ageing, componente essenziale della nuova programmazione;

* le attività svolte nell’ambito dell’Osservatorio sulla formazione professionale, e in specie la rilevazione sull’assetto organizzativo del settore e sui livelli occupazionali che ne derivano;

* l’analisi sull’occupazione di genere nelle imprese maggiori, basata sui rapporti presentati alla Consigliera Regionale di Parità ai sensi dell’art.9 della L.125/91, che fornisce una base conoscitiva utile ad orientare le azioni di mainstreaming;

* gli studi sul fenomeno dell’immigrazione e al servizio della politica dei flussi, e in particolare il Laboratorio di Ricerca previsto in collaborazione con l’INPS, che potrebbe rappresentare una svolta nella disponibilità di dati quantitativi sulle esperienze lavorative degli stranieri.

Il sistema informativo del Settore, strumento cardine per garantire la completezza e qualità delle attività di osservazione del mercato del lavoro, si sta progressivamente assestando, dopo l’intervento massiccio di riorganizzazione operato negli ultimi anni: nel 2007 si spera di mettere pienamente a regime la componente statistica del SILP, grazie al Gruppo di lavoro costituito in materia con le Province, il CSI e l’Agenzia Piemonte-Lavoro, mirante in primo luogo a rendere fruibili e comparabili i dati sui soggetti in cerca di occupazione che si rivolgono ai servizi, e all’accelerazione del caricamento dei dati sugli avviamenti connessa all’avvio del sistema delle comunicazioni on-line. Risultano ormai funzionali alle esigenze le basi dati sulla CIG e sull’indagine delle forze di lavoro ISTAT, mentre per l’analisi statistica dei dati delle procedure di mobilità si è aperto un nuovo applicativo Web Intelligence, che andrà a regime nei primi mesi dell’anno.

Il 2007 dovrebbe essere, infine, anche l’anno di completamento sostanziale della riorganizzazione gestionale delle procedure di mobilità: da un sistema fondato sul caricamento massivo dei dati da parte degli operatori regionali si sta andando verso l’acquisizione quasi esclusivamente on-line delle informazioni su iscrizioni e cancellazioni, con notevoli economie di tempo e di spesa e una decisa accelerazione del processo di approvazione degli iscritti e della liquidazione dell’indennità agli aventi diritto. Se anche l’ipotesi di decentramento su due poli territoriali nella gestione delle procedure facenti capo ad aziende ubicate fuori della provincia di Torino andrà in porto, i carichi di lavoro gravanti sull’area degli ammortizzatori sociali della sede centrale ORML si allenteranno in misura significativa e sarà possibile operare con minore affanno e con più efficacia su questo versante.

Sempre in relazione agli ammortizzatori sociali, va ricordata la gestione delle domande di CIGS in deroga, che ha visto la Regione Piemonte anticipatrice di un modello organizzativo che ora il Ministero intende esportare anche in altre realtà territoriali, e che assegna all’ente regionale il ricevimento e l’istruttoria delle richieste, con la conseguente autorizzazione al pagamento all’INPS: si prefigura anche in questo caso una razionalizzazione dei meccanismi di acquisizione delle informazioni delle imprese, d’intesa con Italia Lavoro, con cui si è instaurata una positiva collaborazione, ma va sottolineato come l’ORML sia riuscito a costruire in casa dal nulla, per così dire, cioè senza un’esperienza pregressa in merito, un sistema di monitoraggio fisico e finanziario che si è dimostrato funzionale e ha consentito di tenere efficacemente sotto controllo la spesa.

Tutto ciò, senza dimenticare la componente consolidata dell’attività ORML svolta sul territorio, in raccordo con le amministrazioni provinciali e con gli operatori locali, che si sostanzia nella stesura delle monografie annuali e, in certi casi, di pubblicazioni periodiche di carattere congiunturale, ma che è più ricca di quanto non appaia, somma di rapporti intessuti con enti ed organismi vari che qualificano la presenza decentrata del Settore.

Insomma, nel 2007 si iniziano a raccogliere i frutti di un intervento di riorganizzazione del sistema informativo e gestionale che dovrebbe assicurare un miglioramento della qualità del lavoro svolto e dei termini di risposta sia alle esigenze informative degli operatori del sistema del lavoro e della formazione, sia alle esigenze concrete dei lavoratori e delle lavoratrici posti in mobilità o in Cassa Integrazione: si rafforzano così l’efficienza e la funzionalità delle due principali aree operative del Settore (osservazione del mercato del lavoro e gestione degli ammortizzatori sociali, entrambe correlate all’attività svolta dalla Commissione Regionale per l’Impiego), la cui integrazione, obiettivo che ci si poneva di raggiungere fin dal 2000, anno di trasferimento all’ORML di nuovi compiti dalla Direzione Regionale del Ministero, appare ormai sostanzialmente compiuta.

1. IL SISTEMA INFORMATIVO

1.1 La situazione attuale

Il sistema informativo riveste ovviamente un rilievo centrale nel garantire la tempestività, l’attendibilità e la completezza dei dati statistici che vengono analizzati dall’ORML. Il sistema è fisicamente suddiviso in archivi costruiti dal CSI-Piemonte, a cui si accede attraverso varie procedure, che consentono la gestione dati e forniscono delle statistiche predefinite, in archivi gestiti autonomamente e residenti in locale, ed in archivi esterni che si acquisiscono o a cui si fa ricorso con minore sistematicità.

Il prospetto seguente riepiloga la situazione attuale, sulla base dell’articolazione prima descritta.


TABELLA









Le rilevazioni delle forze di lavoro ISTAT, indagine campionaria specificamente costruita per seguire l’andamento del mercato del lavoro a livello regionale e provinciale, forniscono il quadro generale di riferimento entro cui si collocano le informazioni desumibili dalle altre fonti. Un rilievo prioritario assumono i dati dei Centri per l’Impiego (pur con i limiti contingenti di cui si dirà), che registrano i movimenti di flusso in entrata ed in uscita dall’occupazione, consentendo approfondimenti in ambito subprovinciale e analisi sulla portata e l’efficacia delle politiche del lavoro, e i dati riferiti al ricorso agli ammortizzatori sociali (procedure di mobilità e di integrazione salariale), che permettono di individuare, dimensionare, e monitorare le situazioni di crisi presenti sul territorio.

E’ utile a questo punto inserire delle precisazioni su alcune delle voci della tabella.

Centri per l’Impiego

Gli archivi dei CpI non sono attualmente presenti su una base dati unitaria, ma sono ripartiti su due basi dati distinte e differenti, con rilevanti problemi di armonizzazione e di gestione del dato regionale: le province di Torino, Alessandria, Cuneo, Novara e del VCO operano sul nuovo sistema regionale SILP, avviato operativamente nella seconda metà del 2005. Le restanti tre province non hanno per il momento aderito al SILP, ma lavorano su altri sistemi informatici, e i loro dati sono periodicamente riversati sul SIML, il sistema informativo costruito dall’ORML. In origine il SIML gestiva tutte le province, ma con l’avvio del nuovo sistema viene solo più aggiornato per le tre province che non sono ancora confluite nel SILP. Per ricostruire il dato regionale è quindi necessario effettuare almeno due estrazioni separate, ricavando i dati delle 5 province citate dal SILP e delle restanti 3 dal SIML, e sommare i risultati così ottenuti.

I due sistemi, tuttavia, funzionano sì in modo sostanzialmente analogo, ma sono presenti alcuni elementi di difformità, che rendono non pienamente congruenti i dati: in primo luogo, gli avviamenti al lavoro interinale sono trattati con criteri parzialmente diversi; in secondo luogo, il SIML è una base dati derivata e autonoma, su cui si sono realizzati vari interventi di pulizia, recuperando in particolare i codici Ateco mancanti, per condurre un’analisi approfondita dei movimenti per settore, mentre il SILP è una base dati operativa con informazioni di proprietà provinciale su cui è molto difficile intervenire a monte per operare aggiustamenti o integrazioni, e su cui, per di più, agiscono a valle in modo non sempre omogeneo, per alimentare l’archivio, molti operatori territoriali. Sul SILP, quindi, sono molto numerosi i record con codici Ateco mancanti, e una pulizia del dato come si è realizzata sul SIML è quasi impraticabile. Va aggiunto il fatto che il SILP contiene un modulo di estrazione dei dati elementari, definito “Stampe Selettive”, che è particolarmente complesso, e di arduo utilizzo, anche per gli stessi operatori del CSI, cosa che limita di fatto la possibilità di approfondimenti statistici.

Il SILP, nel disegno strategico del CSI, dovrebbe sostituire il SIML sia come datawarehouse di riferimento sia come applicativo statistico, ma le tre province non integrate nel nuovo sistema hanno fatto resistenza al loro inserimento nel SILP, non essendo convinte del buon funzionamento del programma, e i tempi previsti sono progressivamente slittati: si presume però che entro la prima metà del 2007 Biella e Vercelli adottino il nuovo applicativo, mentre Asti resterebbe ancora fuori, fino a data da destinarsi.

La situazione è quindi quanto mai confusa, ed è ulteriormente complicata dal fatto che la provincia di Torino è in forte ritardo sul caricamento dei dati (ad inizio 2007 non si è ancora completato l’anno 2005): in pratica l’aggiornamento e la diffusione di queste informazioni, per la mancanza di Torino, oltre che per le problematiche prima evidenziate, è stata da tempo sospesa a livello regionale, e procede solo, in ordine sparso e con rilevanti difficoltà ad andare oltre le informazioni di base, per le varie aree provinciali e per i singoli bacini dei CpI. Con tutto ciò, nel 2006 si sono sviluppate e consolidate le collaborazioni con le amministrazioni provinciali e con organismi di ricerca a fini di analisi del mercato del lavoro locale sulla base degli archivi dei CpI, come si preciserà nel Capitolo 2 (pag. 17 e seguenti).

Rilevazioni sulle forze di lavoro

Da anni il Settore Statistico Regionale riceve dall’ISTAT i dati elementari dell’indagine, che vengono elaborati per conto dell’ORML dal CSI-Piemonte su base annuale secondo un piano di tabulazione standard piuttosto esteso. L’ORML inoltre acquisisce le principali elaborazioni regionali dei dati trimestrali dell’indagine in tempi rapidi (i dati elementari pervengono solo nei mesi successivi) direttamente dal sito Internet dell’ISTAT.

Nel 2004 l’indagine è stata interamente ristrutturata, ed è diventata da trimestrale a continua, con un questionario radicalmente rivisto e predisposto in formato elettronico. Le elaborazioni vengono fornite sempre a cadenza trimestrale, ma come media delle interviste effettuate nel corso dei tre mesi in questione, non più con riferimento ad una sola settimana nel trimestre.

Per aderire all’elasticità che dovrebbe orientare l’elaborazione dei dati, si è messa a punto una procedura di interrogazione degli archivi tipo WebI (“Web Intelligence”), che consente all’utente di impostare le opzioni e di incrociare liberamente le variabili, soprattutto per analisi di respiro regionale, o limitatamente alla provincia di Torino, i due ambiti territoriali che l’indagine, di tipo campionario, consente di analizzare con buona attendibilità statistica.

Il CSI ha provveduto ad adeguare la struttura del Webi alla nuova indagine e alle nuove domande del questionario, migrando l’intera base dati sulla nuova versione dell’applicativo, più flessibile e veloce. L’archivio è ora diviso in due periodi: la vecchia serie storica 1993-2003, e la nuova, a partire dal 2004, che presentano dati non confrontabili fra di loro, se non in linea molto generale.

Dati sulla Cassa Integrazione Guadagni

Da molti anni l’ORML acquisisce mensilmente dalle varie sedi zonali INPS presenti sul territorio i tabulati con le ore di CIG autorizzate per settore, qualifica e tipologia, i cui dati vengono caricati su una base dati costruita appositamente dal CSI-Piemonte.

Dalla sede centrale INPS di Roma, inoltre, si è attivato a partire dal 2003 un flusso di informazioni via e-mail più efficace e completo, anche se meno tempestivo, per il fatto di essere su file, quindi in formato più agevolmente trattabile a fini di elaborazione ed analisi, e di comprendere anche i dati riferiti a tutte le province d’Italia, utili a fine di raffronto.

Nel 2005 le procedure di interrogazione della base dati regionale sono state portate in ambiente web, all’interno del SIML, e sono state rese più flessibili e dinamiche; i dati nazionali continuano ad essere gestiti in locale, con risultati soddisfacenti: si è provveduto inoltre ad allineare i dati regionali, che pervengono tempestivamente dalle varie sedi INPS, alle statistiche fornite dall’INPS di Roma, che presentano alcuni aggiustamenti, derivanti da controlli successivi sui dati locali.

E’ da tempo operante, inoltre, un archivio sulle procedure di Cassa Integrazione Straordinaria, soggette ad esame congiunto in sede regionale, gestito in locale dall’ufficio che si occupa di ammortizzatori sociali, che consente elaborazioni riferite non al monte ore, ma al numero massimo di lavoratori che le imprese prevedono di coinvolgere, e che costituisce un strumento prezioso per seguire lo stato di salute del settore industriale ed individuare puntualmente i principali focolai di crisi.

Nel 2005, inoltre, è stato costituito uno specifico data base per la gestione della CIGS in deroga conseguente all’accordo raggiunto fra Ministero del Lavoro, Regione, INPS e parti sociali piemontesi il 31 maggio 2005, in prima battuta, e successivamente, in seguito all’esaurimento dei fondi disponibili, in data 5 aprile 2006. L’intesa prevede che l’integrazione straordinaria venga temporaneamente estesa nella nostra regione a tipologie di aziende finora escluse dalla normativa (le imprese artigiane e quelle industriali con meno di 15 dipendenti) o ad imprese cassaintegrabili che hanno esaurito il periodo massimo previsto, operanti in specifici settori di attività, non solo produttivi, ma anche di servizio alle attività industriali, nell’ambito di uno stanziamento complessivo fissato in oltre 14 milioni di Euro con l’accordo del 5 aprile. Una delle novità principali dell’intesa sta nel fatto che la gestione delle domande, unico caso a livello nazionale, è stata demandata in capo alla Regione, che provvede ad istruire le pratiche e ad autorizzare l’INPS al pagamento diretto delle provvidenze ai lavoratori interessati.

Di tale attività è stato incaricato l’ORML, dove si è costituito uno specifico gruppo di lavoro formato da personale decentrato e personale della sede di Torino, che provvede all’istruttoria delle domande e al riversamento dei dati, che pervengono su floppy disk su un file Excel predisposto d’intesa con l’INPS e scaricabile da un’apposita Sezione del sito Internet della Direzione, su un archivio strutturato: il data base in questione, realizzato autonomamente dall’ORML e operante in locale, ha appunto il compito di monitorare l’andamento delle richieste e, in particolare, di verificare in modo dinamico la consistenza residua delle risorse finanziarie disponibili, nonché di fornire all’Agenzia Italia Lavoro, a cui il Ministero del Lavoro ha affidato il compito di seguire l’applicazione della CIGS in deroga nelle regioni coinvolte, le informazioni richieste.

Nel corso del 2006 Italia Lavoro ha messo a punto uno specifico software per la gestione della CIGS in deroga che si affianca a quello realizzato dal Settore, a fini di verifica.

Dati demografici ISTAT-BDDE

I dati sulla popolazione di fonte anagrafica vengono raccolti dall’ISTAT con l’ausilio del Settore Statistico Regionale: l’ORML acquisisce dall’ISTAT le informazioni comunali al 31.12 di ogni anno e dalla Banca Dati Demografica Evolutiva (BDDE), gestita da CSI e Settore Statistico, le stime della distribuzione della popolazione per classe di età, e le aggrega per bacino del lavoro e area provinciale, pubblicando le elaborazioni sul sito web del Settore, nella Sezione “Dati Territoriali”.

Si opera inoltre su una specifica base dati della popolazione straniera disponibile on-line sul sito dell’ISTAT, con dati a livello comunale suddivisi per nazionalità, per condurre approfondimenti sulla consistenza e le caratteristiche di questo sottoinsieme.

I fattori demografici in questa fase di declino della popolazione giovanile e di aumento di quella adulta ed anziana assumono un rilievo crescente a fini previsionali: per questo sono anche disponibili le proiezioni a breve termine operate dalla BDDE e quelle di più lungo periodo prodotte dall’ISTAT e dall’Osservatorio Demografico IRES.

Gestione delle procedure di mobilità

Nel mese di luglio 2005, dopo una complessa fase di analisi e sperimentazione, è diventato operativo il nuovo programma di gestione delle procedure di mobilità costruito dal CSI-Piemonte e denominato MO.RE. (MObilità REgionale). Il MO.RE. è stato soggetto a vari aggiornamenti successivi per migliorarne le funzionalità e correggere alcune carenze evidenziate, all’atto pratico, dagli operatori. A fine 2006 è entrata in funzione la versione 3.1.2, che ha risolto vari problemi gestionali. Nel mese di febbraio 2006 è partito l’interscambio con il SILP per quanto riguarda le proposte di iscrizione ex L.236/93: i dati caricati dai CpI che aderiscono al programma (province di Torino, Alessandria, Cuneo, Novara e VCO) vengono integrati automaticamente nel MO.RE., con un notevole risparmio di lavoro per gli operatori regionali, che prima dovevano ricaricare manualmente i dati trasmessi via posta. Nel corso dell’anno, inoltre, si è messa a punto la cosiddetta procedura MOREWEB, rivolta alle imprese, che consentirà alle aziende che attivano la mobilità ai sensi della L.223/91 di trasmettere on-line i dati dei dipendenti coinvolti, semplificando anche in questo caso il lavoro degli uffici, e che partirà operativamente nel 2007. Negli ultimi mesi del 2006, infine, il CSI ha predisposto uno specifico sistema di interrogazione della base dati della mobilità, principalmente a fini di analisi statistica, ma anche come modalità alternativa di consultazione degli archivi per gli operatori dei CpI, ad esempio, visto che questo applicativo, di tipo Web Intelligence, è accessibile anche dall’esterno. Quest’ultima procedura è denominata MO.DE. (MObilità DEcisionale) e verrà attivata operativamente nei primi mesi del 2007.

Rapporti art. 9, L. 125/91

Si tratta di un set di tabelle trasmesse a cadenza biennale dalle imprese con più di 100 addetti alla Consigliera di Parità Regionale con informazioni dettagliate sull’occupazione maschile e femminile alle loro dipendenze. L’ORML, sulla base di una Convenzione stipulata fra la Consigliera e la Direzione, ha recuperato a fini di analisi aggregata i bienni 1996-97, 1998-99, 2000-2001, e 2002-2003 sulla base di un archivio Excel costruito “in casa” dalla buona funzionalità, tenuto conto della complessità dei rapporti e dai problemi derivanti dalla compilazione da parte delle imprese delle tabelle, che commettono frequentemente errori od omissioni, per cui il caricamento diventa particolarmente laborioso e sovente occorre richiedere integrazioni o chiarimenti all’azienda.

Le domande pervenute alla scadenza del 30 aprile 2006 per il biennio 2004-2005 sono state invece caricate utilizzando uno specifico applicativo costruito per conto del Ministero delle Pari Opportunità da Italia Lavoro, e che dovrebbe essere stato adottato da tutte le regioni d’Italia, in modo da consentire una ricostruzione del quadro nazionale e dei confronti interregionali. Il programma, predisposto in prossimità della scadenza e testato solo superficialmente, dati i tempi, presenta una certa rigidità, in un quadro caratterizzato, come si è detto, da una notevole approssimazione nella compilazione delle tabelle da parte delle aziende, e ha causato non pochi problemi nel suo utilizzo; tuttavia, ci si è adeguati alle disposizioni ministeriali e a fine 2006 il caricamento sull’applicativo di Italia Lavoro delle domande pervenute (circa 900) è praticamente concluso.

Per lavorare più agevolmente sui dati disponibili e operare le opportune verifiche con i bienni precedenti, si è deciso di realizzare in economia, con il supporto dello staff informatico di Direzione, un programma di lettura e trasposizione in formato Office (Access o Excel) dei dati caricati sul nuovo programma, su cui si è lavorato nella seconda metà del 2006 e che è ora in fase di ultimazione.

Attività di formazione professionale

Le informazioni sui corsi finanziati dalle varie Direttive annuali della Direzione risiedono presso il CSI-Piemonte sotto la supervisione del Settore Attività Formativa, e la base dati relativa è consultabile on-line in modalità WebI, con la possibilità di costruire autonomamente gli incroci di interesse; i dati vengono estratti e rielaborati sia a fini di monitoraggio del POR, sia come base informativa da sviluppare nell’ambito dell’Osservatorio sulla Formazione Professionale, avviato in collaborazione con l’IRES e con il Settore Attività Formativa (v. Capitolo 2.1 - “Collaborazioni con altri Enti”, alla voce “IRES”).

CC.II.AA (Movimprese e Excelsior)

La Camera di Commercio gestisce le informazioni sulla nati-mortalità delle Imprese, che costituiscono un utile riferimento per capire l’evoluzione del sistema economico regionale. Con il progetto nazionale Excelsior, gestito da Unioncamere, si realizzano delle stime di breve periodo sulle previsioni di assunzione delle imprese, intervistate su base campionaria.

Quest’ultima fonte rappresenta un’importante base conoscitiva sulle tendenze del sistema economico, e viene regolarmente utilizzata per la valutazione delle proposte di corsi formativi ad integrazione delle risultanze delle indagini sui fabbisogni professionali nelle aree di attività non analizzate a livello regionale.

IL Settore ha organizzato un’attività seminariale rivolta principalmente ai referenti decentrati ORML, finalizzata ad un utilizzo estensivo della banca dati Excelsior a livello provinciale, in una logica di sistematica integrazione di tali informazioni, a cui finora si era fatto ricorso solo in modo parziale ed estemporaneo, nell’attività di analisi territoriale del Settore.

1.2 Gli sviluppi previsti

Queste risorse informative vengono valorizzate in primo luogo attraverso il sito Internet ORML all’interno del Centro Risorse della Direzione, che ha assunto un aspetto consolidato, strutturato in due aree principali: “Studi e Analisi”, dove confluiscono i rapporti e i documenti di approfondimento prodotti a vario titolo, e “Dati Statistici”, dove si accede alle elaborazioni realizzate, articolato in due Sezioni: “Quadro Regionale e Nazionale” e “Dati Territoriali”, a cui si aggiunge il link al sito esterno dell’Osservatorio sul Sistema Formativo Piemontese. Per la gestione della CIGS in deroga è stata aperta una specifica Sezione all’interno dell’area “Lavoro” del sito della Regione Piemonte.

Nel 2007 è previsto uno sviluppo del sistema informativo su vari fronti, illustrato in dettaglio qui di seguito. Gli interventi di carattere prioritario sono quelli relativi alla riorganizzazione dei sistemi informativi afferenti agli archivi dei Centri per l’Impiego e alle procedure di mobilità. Si tratta di progetti di ampio respiro e di portata pluriennale, che collocano l’ORML al centro di una rete di rapporti con le istituzioni pubbliche, le forze sociali e i centri di ricerca presenti sul territorio.

L’obiettivo di fondo che si sta delineando è la costruzione di un sistema informativo integrato del lavoro che consenta all’utenza interessata (operatori pubblici e privati, sia pure con differenti modalità di accesso), di disporre in un unico ambiente informatico, flessibile ed organico e tecnologicamente adeguato, di tutte le opzioni informative disponibili, tempestivamente aggiornate e validate in termini di qualità e congruenza del dato, e con la possibilità di ottenere un quadro statistico sintetico, così come di condurre gli approfondimenti opportuni a fini decisionali. Si tratta di un’ipotesi ambiziosa, ma che appare ormai a portata di mano, e che non farebbe che rispondere su di un profilo alto alle disposizioni previste dalla L.R. 41/1998 (“Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia di mercato del lavoro”), all’art.14 (“Sistema informativo regionale per il lavoro”).

STATISTICHE DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Con la progressiva e complessa messa a regime del SILP, che, come si è prima segnalato, dovrebbe sostituirsi al SIML sotto il profilo statistico, ereditandone modalità di funzionamento e di organizzazione, si prepara una nuova fase di transizione verso una configurazione finalmente assestata e consolidata di un sistema organico di accesso e fruizione della gran mole di dati presente negli archivi dei CpI. Il percorso è segnato, ma presenta una notevole complessità, perché richiede una puntuale verifica dei meccanismi di validazione ed elaborazione dei dati elementari immessi ormai direttamente dagli operatori provinciali nel grande data base unitario. Per una piena messa a regime del SILP sarà ovviamente necessario completare il quadro territoriale: nel 2007 è prevista l’adesione al nuovo applicativo delle province di Biella e Vercelli, mentre la situazione di Asti resta in sospeso.

Finché l’obiettivo di disporre di una compiuta data base regionale non verrà raggiunto, il SIML continuerà ad operare a fianco del SILP per disporre dei dati delle aree territoriali non comprese in quest’ultimo programma; per quanto riguarda le altre province, il SILP è subentrato di fatto al SIML.

Con l’avvio del SILP si creano inoltre le condizioni per lavorare alla riorganizzazione delle statistiche sui disoccupati, concentrate sulla componente di offerta effettiva che si rivolge al collocamento pubblico, secondo l’articolazione per condizione prevista dal DLgs 181/2000, ed orientate verso la rilevazione delle azioni di carattere preventivo realizzate dai servizi per l’impiego e al monitoraggio delle politiche di incontro fra domanda ed offerta di lavoro promosse dai Centri.

Negli ultimi mesi del 2006 si è costituito uno specifico Gruppo di Lavoro che comprende tecnici del CSI, operatori dei Centri per l’Impiego e rappresentanti dell’ORML e dell’Agenzia Piemonte-Lavoro per riordinare la componente statistica, a partire dalla ricostruzione di un quadro informativo coerente ed attendibile sulla disoccupazione che si rivolge ai servizi pubblici, e mirante in generale ad una razionalizzazione delle statistiche predefinite e personalizzate e ad un’ottimizzazione delle procedure di estrazione dei dati elementari attraverso lo strumento delle Stampe Selettive, su cui si conta per apportare i miglioramenti necessari, soprattutto in relazione alla qualità del dato, per sfruttare appieno le potenzialità del sistema.

Si consideri inoltre che, in base alle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria 2007, ai Centri per l’Impiego dal nuovo anno dovrebbero confluire anche le informazioni relative alle assunzioni con Contratto a progetto e quelle riguardanti i Concorsi pubblici, rendendo così completo il quadro statistico sui movimenti occupazionali in Piemonte.

A ciò si aggiungono le interrelazioni fra SILP e MO.RE. (v. oltre) che potrebbero avere significative ricadute anche sul versante statistico nel miglioramento delle informazioni che interessano i lavoratori posti in mobilità, secondo un processo che ha inizio in sede regionale con l’approvazione delle iscrizioni da parte della Commissione di Concertazione, ma che prosegue nei vari Centri per l’Impiego, in raccordo con l’INPS, con la gestione dei movimenti successivi (sospensioni per avviamento temporaneo al lavoro e cancellazioni). Alla fine del 2006 si è ripresa la fornitura dei dati di stock della mobilità, da vari anni sospesa, ricorrendo proprio a specifiche estrazioni, via SILP o attraverso gli operatori provinciali, dagli archivi dei Centri per l’Impiego, con la possibilità non solo di calcolare il numero delle persone con mobilità in corso ad una tal data, ma anche di individuare al loro interno la componente di soggetti sospesi perché assunti a tempo determinato.

Ovviamente, l’efficacia dello strumento dipende anche dalla completezza e dalla qualità delle informazioni caricate dagli operatori dei Centri, e dalla tempestività con cui queste vengono registrate. Si è già accennato ai consistenti ritardi nell’immissione dei dati relativi alle comunicazioni di assunzione verificatisi in alcuni CpI della provincia di Torino, fra cui quello del capoluogo, mentre problemi analoghi risultano in via di superamento nel CpI di Novara. L’avvio delle cosiddette “comunicazioni on-line”, cioè del conferimento diretto dei dati sui movimenti occupazionali via Internet da parte delle imprese, introdotte come procedura obbligatoria in provincia di Torino da ottobre 2006 (e che si dovrebbe progressivamente estendere sul territorio regionale nel corso del 2007), unitamente al recupero dell’arretrato con l’ausilio di Cooperative a cui si è affidato il caricamento delle comunicazioni cartacee rimaste in sospeso, relative al periodo 2005-2006, avviato alla fine del 2006, dovrebbe risolvere definitivamente, si spera, questi problemi, ma è certo che per la provincia di Torino (e quindi per la ricostruzione del dato regionale) non si giungerà ad una situazione assestata prima della fine del 2007.

RILEVAZIONI DELLE FORZE DI LAVORO ISTAT

La base dati del Webi che consente di elaborare i dati elementari della nuova indagine continua è sostanzialmente sotto controllo: un intervento generale di riordino minuto e di razionalizzazione dell’esistente è già stato messo a punto e verrà realizzato operativamente dal CSI nei primi mesi del 2007.

L’applicativo è stato collocato nell’ambito dei servizi del sito Sistemapiemonte.it, ed è quindi fruibile anche dall’esterno, ad operatori selezionati, dietro specifica abilitazione all’accesso: nel corso del 2006 si è concesso l’accesso ad alcuni ricercatori dell’IRES e dell’Università e si intende ampliare la diffusione dello strumento nella comunità scientifica piemontese, anche per assicurare un compiuto utilizzo delle potenzialità di questa base dati.

Il Webi, inoltre, andrà integrato con delle interrogazioni rivolte ai nuclei familiari, che la nuova indagine consente, nell’intento primario di analizzare sotto questo profilo la condizione femminile sul lavoro, e naturalmente andrà aggiornato alle rilevazioni svolte nell’anno 2006, operando gli aggiustamenti del caso, se l’ISTAT interverrà integrando o modificando alcuni quesiti del questionario, come è avvenuto nel 2005.

EVOLUZIONE DEL MO.RE.

Nel 2007 il sistema sarà soggetto ad interventi di upgrade, peraltro limitati ad alcune funzionalità risultate carenti (in specie le modalità di caricamento dei movimenti di cancellazione o di trasferimento ad altra regione), ma le maggiori novità riguardano i processi di acquisizione e scambio dati on-line: si prevede infatti di dare avvio operativo alla procedura “More web”, rivolta alle imprese titolari di richieste di mobilità ex L.223/91. Le aziende avranno la possibilità di comunicare on-line i dati dei lavoratori coinvolti, che verranno immessi direttamente nell’applicativo, e potranno a loro volta consultare la situazione e l’iter di avanzamento delle pratiche di mobilità da loro avviate. I dati dei lavoratori potranno essere imputati singolarmente in un modulo predisposto su web, o in forma “massiva”, quando la numerosità è relativamente elevata, con l’invio di un file di testo sulla base di un tracciato record fornito dal CSI-Piemonte. Il nuovo modulo è accessibile dal sito Sistemapiemonte.it e questa nuova funzionalità diventerà progressivamente operativa nel corso del 2006

Inoltre, l’interscambio con il SILP, avviato positivamente nel febbraio 2006 con l’acquisizione diretta nel MO.RE. dei dati sulle proposte di iscrizione ex L.236/93 e la restituzione ai Centri delle informazioni sulle approvazioni delle stesse da parte della CRI verrà ulteriormente implementato ampliandolo all’acquisizione diretta delle proposte di cancellazione, che vengono trasmesse attualmente con forti ritardi, trattandosi essenzialmente di una presa d’atto da parte della CRI cui viene riservata una minore attenzione dagli operatori provinciali. A ciò si potranno aggiungere dei meccanismi di scambio dei dati sulle proposte e approvazione delle iscrizioni ai sensi della L.223/91, completando così il quadro dell’integrazione prevista tra i due sistemi.

In generale, gli interventi suddetti dovrebbero garantire entro fine anno un notevole alleggerimento del lavoro di imputazione dati che grava attualmente sugli operatori regionali, consentendo una gestione più attenta e tempestiva, anche in termini di monitoraggio statistico, delle procedure di mobilità.

Le operazioni di verifica e le elaborazione statistiche del sistema sono state potenziate con la costruzione nel corso del 2006 di uno strumento apposito, prima citato, denominato “MO.DE.” Mobilità Decisionale), un applicativo Web Intelligence che consente di estrarre o incrociare liberamente i campi che interessano del data base, e che si pensa di mettere anche a disposizione degli operatori dei CpI o di eventuali altri soggetti esterni interessati (si pensa in specie alle OO.SS. che svolgono azione di consulenza in merito ai lavoratori) per dar loro modo di consultare la banca dati a fini di controllo e verifica.

Va infine segnalata l’opportunità di predisporre nelle pagine Internet del Settore o della Direzione una specifica Sezione sugli ammortizzatori sociali contenente non solo il quadro statistico ricavabile dagli archivi di riferimento, ma anche informazioni sulle attività vertenziali in atto e sulle sedute periodiche della Commissione Regionale per l’Impiego. Tale ipotesi di lavoro, già ipotizzata in passato, ma mai realizzata per il sovraccarico di impegni dovuto all’avvio del nuovo applicativo e alla sopravvenuta necessità di gestire la CIGS in deroga (v. qui di seguito), potrebbe trovare alfine compimento nel 2007, tanto più se si addiverrà finalmente alla costituzione della Commissione Regionale di Concertazione, in sostituzione dell’attuale CRI, che opera in un regime di prorogatio che si prolunga ormai da troppo tempo.

DATI SULLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

L’assetto delle banche dati utilizzate per il monitoraggio delle ore di CIG autorizzate dall’INPS è stato riorganizzato positivamente nel 2005, come prima indicato, ed appare nell’insieme soddisfacente, così come funzionale alle esigenze risulta la procedura statistica consolidata relativa agli esami congiunti di CIGS..

La base dati in locale riguardante il monitoraggio delle domande di CIGS in deroga gestite dalla Regione, in raccordo con l’INPS, in seguito agli accordi ministeriali del 31 maggio 2005 e del 5 aprile 2006 è anch’essa consolidata. Tuttavia, il provvedimento in questione è stato prorogato fino al 31.12.2007 dalla Legge Finanziaria 2007, ma i fondi stanziati sono stati quasi completamente esauriti, per cui sarà necessario addivenire ad un nuovo accordo nei primi mesi del 2007, che potrebbe causare delle modifiche di natura gestionale. I meccanismi consolidati, inoltre, non sono del tutto soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei dati a consuntivo: col nuovo accordo, quindi, si pensa di operare una parziale riorganizzazione delle procedure di acquisizione dei dati dalle imprese richiedenti, favorendo la trasmissione su file anche dei moduli “D” a consuntivo, finora inviati solo in formato cartaceo, al di là degli aggiustamenti che criteri nuovi o diversi di gestione introdotti dal nuovo accordo potrebbero determinare.

RAPPORTI ART. 9 L. 125/91

Nel corso del 2006 i dati dei rapporti art.9 presentati dalle imprese con più di 100 dipendenti per il biennio 2004-2005 sono stati imputati da operatori ORML sul programma di gestione predisposto da Italia Lavoro per conto del Ministero delle Pari Opportunità. Come si è prima segnalato, è stato predisposto un programma di esportazione dei dati caricati in ambiente Office, per facilitare le elaborazioni conseguenti: si prevede di completare tale attività preliminare al lavoro di lettura ed analisi dei dati entro il mese di marzo 2007, e di realizzare uno studio sulle risultanze dell’indagine entro l’estate.

Nel sito web dell’ORML si è aperta una Sezione dedicata all’occupazione femminile, con una analisi generale sul tema Donne e lavoro in Piemonte ed elaborazioni relative al biennio 2002-2003 dei rapporti art.9, che andrà aggiornata ed arricchita con il quadro statistico derivante dai rapporti del biennio 2004-2005.

BANCHE DATI INPS SULL’OCCUPAZIONE

Nella tabella riepilogativa riportata in premessa, contenuto già nei Piani di attività degli ultimi tre anni e sottoposta a periodico aggiornamento, non compare alcuna voce riguardante le Banche Dati INPS sull’occupazione, un tempo regolarmente utilizzate, perché esse da alcuni anni risultano inattive: nel 2006, l’ipotesi di un utilizzo sistematico di tale base dati attraverso un’intesa tra Regione, Provincia e Comune di Torino, e Università degli Studi di Torino non ha avuto esito positivo; tuttavia, nell’ultimo trimestre 2006 si è messa a punto una nuova ipotesi di lavoro, su proposta della sede INPS regionale, finalizzata all’analisi dei movimenti occupazionali dei cittadini stranieri. Si è definita in merito una Convenzione fra Regione e INPS, che prevede la costituzione di un Laboratorio su queste tematiche, con l’intento di addivenire ad una lettura sistematica delle banche dati INPS, incrociando i dati così disponibili con quelli dei Centri per l’Impiego. Tale attività potrebbe costituire la base di partenza per un utilizzo più estensivo delle banche dati dell’Istituto, che sicuramente consentirebbero un notevole passo in avanti nella conoscenza del mercato del lavoro regionale e subregionale.

Non si esclude, infine, la possibilità di esplorare nuove fonti informative, ferma restando la priorità assegnata agli interventi sopra descritti: si fa riferimento, in particolare, ai dati alla cosiddetta base dati A.S.I.A. (Archivio Statistico delle Imprese Attive), costituita dall’ISTAT con l’incrocio di varie fonti in materia di occupazione (INPS, INAIL; Ministero delle Finanze, CC.II.AA., ...) al fine di aggiornare il Censimento 2001 dell’Industria e dei Servizi (un primo modulo completo, riferito all’anno 2004, con disgregazioni regionali, provinciali e per Sistema Locale del Lavoro, è stato reso disponile dall’ISTAT a fine 2006, e dovrebbe essere aggiornato annualmente), all’osservatorio occupazionale INAIL sulle procedure di assunzione, con dati in pratica paralleli a quelli dei Centri per l’Impiego, a basi dati statistiche in materia di lavoro ed occupazione realizzate dall’ISTAT (elaborazioni a livello di Sistema Locale del Lavoro, progetto MARS, indicatori del lavoro nelle grandi imprese, ecc.). Resta aperta, inoltre, la possibilità di utilizzare i dati INAIL sugli infortuni sul lavoro, una pista di analisi esplorata in passato, ma a cui non si è più fatto ricorso per non sovrapporsi alle elaborazioni condotte direttamente dall’Istituto.

2. PROBLEMI DEL LAVORO E DELL’OCCUPAZIONE

Nell’area di attività riconducibile alle tematiche connesse, in senso lato, alle politiche del lavoro, si individuano due grandi filoni operativi:

* le ricognizioni analitiche sul mercato del lavoro, nelle sue specificazioni settoriali e/o territoriali, fondate su un utilizzo intensivo della base informativa prima descritta;

* l’azione di carattere amministrativo e vertenziale svolta a servizio della Commissione Regionale per l’Impiego e per la gestione degli ammortizzatori sociali di competenza regionale.

Si è attivato un raccordo sistematico e di carattere sinergico fra queste due branche di attività: l’analisi del mercato del lavoro non può che giovarsi del quadro conoscitivo derivante dalle attività svolte a diretto contatto con le forze sociali; l’opera di mediazione svolta dalla Regione attraverso gli uffici ORML incaricati, a sua volta, può essere sviluppata con più incisività se fruisce di un adeguato supporto conoscitivo mirato sulle dinamiche e le problematiche presenti sul mercato, nelle sue articolazioni territoriali. Si intende, in particolare, valorizzare la presenza di referenti ORML decentrati come terminali sensibili alle trasformazioni socio-economiche in atto sul territorio di loro competenza, in grado di colloquiare ed interagire in loco con le istituzioni e le parti sociali.

2.1 L’analisi del mercato del lavoro

Le attività di analisi del mercato del lavoro piemontese rappresentano uno degli aspetti qualificanti dell’azione dell’ORML, e nel tempo si sono andate articolando sia sul piano territoriale, sia in termini di approfondimenti tematici. La ricostruzione degli scenari avviene utilizzando il complesso delle informazioni disponibili dal sistema informativo costruito dal Settore, descritto in precedenza, integrate con elementi più qualitativi desumibili dalla conoscenza del territorio e dai contatti con.gli operatori pubblici e privati in materia di lavoro e formazione.

Le analisi e le relative elaborazioni statistiche sono diffuse prioritariamente via web, sul sito Internet della Direzione; si sono sensibilmente ridotte negli ultimi anni le pubblicazioni a stampa, che sono relativamente onerose e comportano tempi lunghi. In linea generale, si rende disponibile on-line, in prima battuta, un testo sintetico ed essenziale, mentre un testo più completo viene eventualmente pubblicato su carta in seguito.

L’analisi congiunturale e di quadro prevista per il 2007 si può ricomprendere nei seguenti tre capitoli di intervento:

* Rapporto annuale e monografie provinciali

* Analisi tematiche o territoriali

* Collaborazioni con altri Enti

RAPPORTO ANNUALE E MONOGRAFIE PROVINCIALI

Il rapporto regionale costituisce il documento principale del Settore, e fornisce il quadro di analisi generale, entro cui si collocano le analisi provinciali e gli studi di carattere specifico. Negli ultimi due anni un testo sintetico in materia è stato pubblicato solo on-line, sia per le difficoltà connesse alla ricostruzione del quadro regionale sulle procedure di assunzione, sia per il sovraccarico di lavoro connesso alla riorganizzazione del sistema informativo e agli impegni legati alla gestione della lista di mobilità e della CIGS in deroga.

La pubblicazione delle monografie provinciali interessa da tempo tutte le subaree piemontesi, ad eccezione di quella di Torino, dove fino all’inizio del 2006 ha operato un Osservatorio Provinciale a cui si è demandata, in una logica di sussidiarietà, tale incombenza. In realtà, l’Osservatorio della Provincia di Torino è stato materialmente soppresso nel corso dell’anno e non si sa se tale struttura verrà ricostituita: è probabile quindi che nel 2007 si provveda anche a predisporre quanto meno un testo sintetico di analisi della situazione della provincia centrale del Piemonte, da diffondere via web.

L’attività di analisi decentrata è diventato un riferimento ormai consolidato per i principali attori del sistema socio-economico locale. E’ resa possibile dalla struttura organizzativa dell’ORML, che fa perno su referenti operanti nelle otto sedi provinciali della regione e in alcune subaree dalla marcata caratterizzazione socio-economica (Ivrea, Pinerolo, Alba, Mondovì, Saluzzo, Borgosesia e Casale Monferrato) e si avvale di un sistema informativo impostato, per conseguenza, alla massima disaggregazione territoriale delle informazioni.

Nel 2006 la pubblicazione a stampa delle monografie è avvenuta regolarmente, contestualmente alla pubblicazione di un testo più leggero sul sito.Nel 2007 si pensa di predisporre in tempi brevi una prima relazione sintetica sull’andamento del mercato del lavoro nel 2006, da diffondere on-line, a cui seguirà un testo più analitico, che integri alcuni elementi di approfondimento innovativi sviluppati negli ultimi mesi, relativi allo stock di iscritti alla mobilità, alla domanda di lavoro articolata per qualifiche professionali, alla mobilità occupazionale registrata dalle procedure di assunzione, e, per alcune province, alle caratteristiche dell’offerta di lavoro che si rivolge ai Centri per l’Impiego.

ANALISI TEMATICHE O TERRITORIALI

* Problematiche di genere

Si sono realizzate in passato diverse pubblicazioni sul mercato del lavoro femminile, utilizzando varie fonti, principalmente le rilevazioni ISTAT e i rapporti ex art.9 della L.215/91; nel 2006, come prima accennato, si è realizzata una presentazione in Power Point sul tema “Donne e Lavoro”, che fornisce un quadro d’insieme finora mancante e che si è avuto modo di utilizzare in varie occasioni, rendendola disponibile sul sito ORML in una specifica Sezione riservata alle tematiche di genere. Nel 2007 si cercherà di sviluppare un’analisi dettagliata sull’occupazione nelle imprese con più di 100 dipendenti al 31.12.2005, sulla base dei rapporti prodotti dalle imprese ai sensi del citato art.9, sottoposti al trattamento statistico descritto nel primo Capitolo..

* Giovani e mercato del lavoro

Negli anni scorsi l’ORML ha collaborato con l’Osservatorio del Mondo Giovanile del Comune di Torino e con l’Osservatorio Regionale permanente sulla condizione dei giovani, previsto dalla L.R. 16/1995, con analisi ed elaborazioni specifiche confluite nelle pubblicazioni periodiche realizzate da questi due organismi. Nel 2007 si mantiene la disponibilità a proseguire questa collaborazione, in rapporto alle esigenze che verranno espresse dalle strutture citate.

Rientra in questo ambito, inoltre, un’attività di approfondimento sull’apprendistato che nel 2005-2006 è stata svolta sia al servizio della provincia di Cuneo, sia in vista dell’applicazione della nuova normativa su richiesta del Settore Attività Formativa, e che punta a combinare dati delle assunzioni dei CpI con dati sullo svolgimento dei corsi di formazione previsti. Tale attività di analisi sicuramente proseguirà anche nel 2007, secondo l’impostazione evidenziata.

* Dimensioni e caratteristiche del lavoro atipico in Piemonte

Si tratta di un filone di indagine sviluppato da tempo, con particolare attenzione all’analisi delle assunzioni con lavoro interinale, e che si intende ulteriormente perseguire, anche in relazione alle nuove forme di impiego introdotte dalla Legge Biagi, sfruttando in specie la maggiore disponibilità di dati elementari sugli avviamenti al lavoro.

* Analisi sulle qualifiche più richieste dal sistema delle imprese

Si tratta di un filone di attività avviato nell’ultimo anno in relazione all’indagine Excelsior di Unioncamere, relativa ai fabbisogni professionali di breve periodo espressi dal sistema imprenditoriale, e che si va integrando con un’analisi dettagliata delle figure effettivamente inserite al lavoro e registrate dai Centri per l’Impiego. La ricostruzione del quadro derivante dalle procedure di assunzione va compiutamente definita sul piano metodologico, con riferimento al livello di dettaglio che è opportuno assumere e al peso che si intende attribuire alla durata del rapporto di lavoro. Il livello di dettaglio riguarda i codici di qualifica usati dai CpI, che contano sei cifre, composte in sequenza, partendo dal grande gruppo professionale (prima cifra), e scendendo nel particolare man mano che si aggiungono dei valori numerici, fino alle qualifiche elementari (6 cifre). I rapporti di lavoro, nella configurazione di mercato attuale, sono spesso a termine e molti sono di breve durata: per alcune figure professionali, specie nelle attività terziarie turistiche e commerciali, i contratti sono tipicamente brevi e ripetuti, per cui ad un numero di procedure molto elevato corrisponde di fatto un volume di lavoro ridotto. Si tratta quindi di definire un approccio di analisi che tenga conto di questi fattori tecnici.

Tale attività favorisce inoltre una valutazione critica del sistema di classificazione delle professioni adottato, che appare insoddisfacente per l’eccessiva numerosità delle qualifiche (circa 7.000), e pone le basi per una sua razionalizzazione e semplificazione. Dato il rilievo strategico di queste problematiche, si prevede di organizzare nel 2007 una specifica attività formativa interna, a prosecuzione di un intervento analogo già effettuato nel 2005, e che ora andrà più specificamente mirato all’incrocio fra i dati Excelsior e quelli dei CpI e alla messa a punto delle linee metodologiche da seguire.

* Approfondimenti settoriali o di area

E’ un ramo di attività sviluppato in rapporto alla crisi industriale, per quanto attiene il metalmeccanico e il tessile-abbigliamento, per cui si sono predisposti studi di settore centrati principalmente sul ricorso agli ammortizzatori sociali, al servizio dei tavoli aperti a livello regionale per contrastare la crisi, e che si pensa sarà necessario proseguire nel 2007, secondo le linee tracciate.

Un’ulteriore, specifica linea di intervento in questa direzione, avviata da tempo, riguarda l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati riferiti alla domanda di lavoro qualificato espressa dal pubblico impiego: si tratta in sostanza della rilevazione dei dati sui posti messi a concorso in Piemonte nel settore pubblico allargato (compresi i servizi socio-sanitari ed educativi), suddivisi per titolo di studio richiesto, qualifica, comparto e area territoriale. Nel 2006 si è completata la raccolta e la sistematizzazione dei dati per il periodo 2004-2005; si tratta ora di proseguire con l’aggiornamento e di svolgere un’analisi in materia, per evidenziare le tendenze in atto in quest’area di attività, che assume un rilievo non trascurabile per l’assorbimento di lavoratori con un grado di istruzione medio-alto.

Sono possibili inoltre specifici approfondimenti d’area, con la redazione di sintetici profili socio-economici di alcuni bacini territoriali.

* Lavoro extracomunitario

Nel mese di novembre 2005 la Regione Piemonte è stata incaricata di coordinare l’attività delle altre regioni nell’ambito della Conferenza unificata Stato-Regioni per quanto attiene le politiche dei flussi. A cadenza annua, a partire dal 2005, l’ORML predispone, entro il 30 novembre, il rapporto regionale sulla condizione e la presenza degli immigrati extracomunitari previsto dal Testo Unico sull’immigrazione; si è avviata in merito un’attività di collaborazione con la Direzione Regionale Politiche Sociali, l’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione Straniera in Piemonte gestito dall’IRES, e gli uffici decentrati del Ministero.

Il governo di centro-sinistra sta rivedendo l’intera normativa sull’immigrazione e le regioni sono coinvolte in tavoli di lavoro che stanno mettendo mano al Testo Unico e ai provvedimenti collegati. L’ORML è coinvolto in tali attività, che fanno capo principalmente alla Direzione Regionale Politiche Sociali, soprattutto per quanto attiene la politica dei flussi, che è stata gestita negli anni passati con rigidità, ma che ora si va improntando a criteri meno selettivi e più congruenti con le esigenze espresse da imprese e famiglie. Si consideri inoltre il progressivo allargamento dei paesi membri dell’UE, che dal 1° gennaio 2007 interessa anche la Bulgaria e, in particolare, la Romania, che è oggi la prima nazione di partenza dei flussi migratori rivolti verso la nostra regione.

Nel 2007 si prevede di continuare a lavorare su queste tematiche, aprendo una specifica Sezione del sito ORML, aggiornando il rapporto prima citato, e approfondendo i vari aspetti del problema con un utilizzo estensivo delle fonti statistiche disponibili: la prevista costituzione di un Laboratorio sull’immigrazione con l’INPS, prima segnalata, dovrebbe notevolmente ampliare le potenzialità di analisi.

* Tematiche legate all’invecchiamento della popolazione

La nuova programmazione comunitaria attribuisce un particolare rilievo agli interventi di active ageing connessi al mutato scenario sociale determinato dalla progressiva senilizzazione della popolazione e delle forze di lavoro. L’ORML ha aderito ad una specifica indagine in merito promossa dall’IRES (v.oltre); si prevede di approfondire queste problematiche in un Convegno di rilievo nazionale, aperto principalmente alle imprese e agli operatori pubblici interessati, da realizzare nella primavera 2007, in collaborazione con l’IRES, che presenterà i risultati della ricerca prima citata, e la Società Poliedra, assicurando la presenza di operatori di altre regioni o nazioni europee in modo che il confronto sia arricchito con la presentazione di alcune significative esperienze realizzate in materia, e valga ad orientare le attività regionali in materia previste dal nuovo Programma Operativo 2007-2013 del FSE. Si prevede quindi di sviluppare degli specifici approfondimenti sulla consistenza e le caratteristiche lavorative della popolazione ultracinquantenne in Piemonte.

Si segnala inoltre, sempre in questo ambito operativo, che la Direzione Regionale F.P. - Lavoro ha aderito nel 2006 ad un progetto che ha come capofila lo IAL Piemonte, per cui è stato richiesto alla UE il finanziamento ai sensi dell’art.6 del Regolamento FSE: la proposta è titolata “Not for Minors - Vietato ai Minori” e intende adattare alla realtà italiana una metodologia di intervento preventivo sulla coorte di lavoratori fra i 40 e i 50 anni di età per evitare l’insorgenza di fenomeni di obsolescenza professionale messa a punto dall’Università tedesca di Oldenburg; vi partecipano rappresentanti delle parti sociali e le province di Asti e Novara. Se la proposta verrà accolta, l’ORML interverrà con alcuni funzionari nello sviluppo del progetto, soprattutto sotto il profilo metodologico e nell’attività di disseminazione dei risultati raggiunti.

COLLABORAZIONI CON ALTRI ENTI

Fin dai primi anni ‘90 l’ORML ha realizzato un raccordo operativo con le province piemontesi e con alcune realtà locali, più sensibili alle problematiche del lavoro.

Con il decentramento delle competenze, tale attività assume un rilievo centrale, e trova motivo di sviluppo e consolidamento nel coordinamento che l’ORML di fatto esercita sulle rilevazioni statistiche realizzate dai Centri per l’Impiego e nell’opera di mediazione nelle principali situazioni di crisi industriale svolta dal Settore.

Una collaborazione sistematica ed istituzionalizzata (al di là delle collaborazioni di natura occasionale, come richieste dati o informazioni) ha luogo in particolare con i seguenti enti.

* Provincia di Alessandria

In quest’area si è deciso di redigere congiuntamente (ORML - Provincia di Alessandria) delle note di aggiornamento quadrimestrale sull’andamento del mercato del lavoro locale (“Lavoro News”), a cui assicurare un’ampia diffusione in ambito provinciale, fermo restando la stesura del più ampio rapporto sul mercato del lavoro provinciale sopracitato.

L’esperienza di “Lavoro News” è ormai consolidata, e si intende mantenerla secondo la strutturazione definita dalla prassi: una prima sezione dedicata all’aggiornamento dei dati sugli avviamenti al lavoro e una seconda sezione con approfondimenti su tematiche di vario genere (ad esempio si sono già affrontati diversi argomenti di rilievo, dall’occupazione femminile al lavoro extracomunitario, alle forme di impiego atipiche...).

Nel 2006 si è prospettata la definizione di una Convenzione fra la Direzione e la Provincia di Alessandria, richiesta dall’Assessore Provinciale per consolidare e sviluppare il rapporto di collaborazione in atto, che al momento non si è ancora concretizzata, ma che si spera di definire nel corso del 2007.

* Provincia di Cuneo

Si è creato da tempo uno stretto raccordo fra Amministrazione Provinciale e ORML, che si è tradotto in vari lavori di approfondimento sulla realtà locale, rivolti in specie al lavoro interinale, all’apprendistato, alle attività di formazione professionale, al lavoro extracomunitario, sia in collaborazione con la Caritas e l’INPS, sia nell’ambito di un progetto denominato SISPI rivolto in particolare ai cittadini rumeni, sempre sotto l’egida della Provincia. Si prevede di proseguire tale collaborazione nel 2007, concordando con l’amministrazione provinciale delle linee di sviluppo analitico, che si prevede faranno perno, come in passato, su un utilizzo approfondito dei dati dei Centri per l’Impiego e del sistema di formazione professionale. L’ORML è inoltre coinvolto in un progetto di coordinamento delle risorse informative disponibili in ambito locale, a cui partecipano Provincia, Camera di Commercio e Direzione Scolastica Provinciale, per la messa a punto di un sistema di analisi integrato utile ad indirizzare la programmazione provinciale nei settori del lavoro e dell’istruzione e formazione professionale.

Si prevede inoltre di proseguire la collaborazione avviata positivamente nel 2006 con il CpI di Alba-Bra, che prevede anche il coinvolgimento di colleghi di altri Settori della Direzione operanti presso la sede decentrata di Alba: la collaborazione tocca vari capitoli d’intervento: elaborazioni statistiche sul mercato del lavoro locale, collaborazione alla riorganizzazione degli archivi conseguente al passaggio al SILP, partecipazione ad attività di orientamento rivolta ai giovani e di tutoraggio in relazione ai tirocini coordinati dal CpI, collaborazione alle attività di incontro domanda-offerta di lavoro. Come si è detto, accanto ai referenti ORML saranno coinvolti anche altri colleghi, ma il coordinamento dell’iniziativa fa capo al nostro Settore, d’intesa con il Settore Attività Formativa. L’impegno è quantificabile in una-due giornate di lavoro settimanali per persona, con un monitoraggio in itinere dell’attività svolta e dei risultati raggiunti.

* Provincia di Novara

Con la provincia di Novara non si è mai formalizzato un rapporto di collaborazione, ma nel corso del 2006 si sono intensificati i rapporti sollecitando il recupero dell’arretrato nel caricamento dei dati sugli avviamenti per l’anno 2005, che si è concluso positivamente. La Provincia ha formalmente costituito nel 2005 un Osservatorio sul mercato del lavoro, prevedendo una collaborazione con l’ORML, che finora non ha avuto luogo (così come la nuova struttura, peraltro, non sembra aver decollato, per il momento); nel corso del 2007 si verificherà la situazione e, se del caso, si definiranno dei rapporti di collaborazione nell’ambito dell’attività del nuovo organismo.

* Provincia del Verbano-Cusio-Ossola

L’analisi del mercato del lavoro locale in quest’area viene realizzata in stretto raccordo con l’amministrazione provinciale e, pur in presenza di un unico Centro per l’Impiego, si articola nei tre bacini che compongono il territorio provinciale, che presentano identità socio-economiche differenziate, e prevede uno specifico approfondimento del mercato del lavoro transfrontaliero, verso il Canton Ticino e il Vallese, che rappresenta una realtà molto importante nella fascia settentrionale dell’area, sul confine con la Svizzera.

Nel primo caso, si realizzano da tempo dei rapporti annuali e degli aggiornamenti intermedi, a periodicità trimestrale, in raccordo con la Provincia e la Camera di Commercio, che verranno proposti anche per il 2007. L’ORML inoltre collabora con alcune Amministrazioni comunali e Comunità Montane, conducendo degli approfondimenti di area ristretta sull’andamento del mercato del lavoro.

Nel caso dei rapporti con i Cantoni svizzeri confinanti, opera da tempo uno Sportello Transfrontaliero, promosso da Provincia, Camera di Commercio e Organizzazioni Sindacali, d’intesa con le autorità istituzionali dell’altro versante delle Alpi, che ha sede presso la Camera di Commercio, e a cui l’ORML collabora attraverso il referente locale in raccordo con il Settore Affari Internazionali e Comunitari, principalmente a fini di monitoraggio. Fin dal 2003 si è avviato un Osservatorio Trasfrontaliero sul Mercato del Lavoro e dell’Economia fra la Provincia del VCO e il Vallese, che vede la presenza attiva nel gruppo operativo di lavoro del referente ORML locale: si intende proseguire su questa linea anche nel 2007, migliorando ulteriormente la collaborazione con i Cantoni confinanti e con il Dipartimento Federale degli Affari Esteri di Berna per monitorare il fenomeno transfrontaliero dopo l’entrata in vigore degli Accordi bilaterali. e dopo l’allargamento degli stessi ai paesi dell’Est Europa..

L’ORML è coinvolto inoltre in un progetto che coinvolgerà, oltre la Provincia del VCO, la C.C.I.A.A. - Associazione di Categoria e le due Comunità Montane più interessate ad avere contatti economici con il Ticino: questo progetto prevede la creazione di nuove attività produttive e commerciali sia nel territorio delle due C.M., sia in territorio Svizzero, utilizzando contributi regionali per la creazione di nuove imprese e utilizzando gli accordi bilaterali sulla libera circolazione.

Da segnalare, infine, il coinvolgimento dell’ORML nel progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato dagli Informagiovani di Verbania e Domodossola, un’attività progettuale che si intende proseguire.

* Provincia di Torino

In Provincia operava fin all’anno scorso un Osservatorio sul Mercato del Lavoro, con cui si era sviluppato un rapporto proficuo, e a cui si era demandato, in una logica di sussidiarietà, la stesura di un rapporto annuale sulla situazione socio-economica provinciale, e l’analisi congiunturale sulle aree sub-provinciali, che prima veniva svolta dall’ORML, soprattutto in relazione al Canavese.

L’Osservatorio ha però cessato la propria attività all’inizio del 2006, e non se ne prevede per ora una riattivazione: nel corso del 2007 si verificherà la situazione e si deciderà se riprendere la pubblicazione, almeno su web, di una monografia annuale, basata principalmente sui dati ISTAT e degli ammortizzatori sociali, poiché difficilmente sarà possibile disporre in tempi utili di dati aggiornati sulle procedure di assunzione.

* Provincia di Vercelli

In quest’area si è costituito nel 2005 l’Osservatorio Economico-Statistico Provinciale, promosso dalla Provincia e dalla Camera di Commercio che mette insieme vari soggetti, CpI, INPS, Unione Industriale, Banca d’Italia, e in cui l’ORML è stato coinvolto attraverso i referenti delle sedi regionali di Vercelli e Borgosesia. L’Osservatorio mette a punto delle note trimestrali di aggiornamento, che combinano le conoscenze e i dati disponibili dei soggetti partecipanti: il contributo dell’ORML riguarda in particolare il ricorso agli ammortizzatori sociali e una collaborazione nell’elaborazione dei dati dei due CpI locali.

* Comune di Torino

Il Comune di Torino ha costituito un Osservatorio sul Mercato del Lavoro: nella fase iniziale di attività di questo organismo l’ORML ha preso parte al Gruppo tecnico-scientifico di indirizzo, collaborando con il nuovo Osservatorio essenzialmente sul piano metodologico. Nel prosieguo si sono mantenuti dei buoni rapporti, pur senza consolidare una collaborazione che resta comunque possibile su specifiche tematiche o progetti di ricerca.

Sempre a proposito del Comune di Torino, si ricorda la collaborazione avviata da anni con l’Osservatorio del Mondo Giovanile cittadino, finalizzata principalmente alla fornitura di dati e alla stesura di contributi di analisi sul tema “Giovani e lavoro” (v.anche al Paragrafo precedente dedicato alle “Analisi tematiche e territoriali”), che si ritiene di confermare anche per il 2007.

* IRES

Con l’Istituto di ricerca, ente strumentale della regione, ci sono contatti regolari: in particolare, l’ORML collabora da tempo alla stesura del Capitolo della Relazione annuale dell’Istituto sul mercato del lavoro, come è avvenuto anche nel 2006.

Si sono stipulate con la Direzione Formazione Professionale - Lavoro due Convenzioni gestite operativamente dall’ORML, che riguardano l’Osservatorio sulle attività di formazione professionale in Piemonte e lo svolgimento di una ricerca-intervento sulle prospettive di vita e di lavoro delle persone in età compresa tra i 50 e i 60 anni in Piemonte, qui di seguito brevemente descritte.

- Osservatorio sulle attività di formazione professionale in Piemonte

Si tratta di un progetto avviato nel 2001, sulla base di una Dichiarazione d’intenti fra le Direzioni Regionali Formazione Professionale - Lavoro e Istruzione, che inquadrava tale attività nell’ambito della costruzione di un più ampio Osservatorio sul sistema di istruzione e formazione professionale in Piemonte. L’IRES già coordina, per conto della Direzione regionale Istruzione, l’indagine annuale sulla scuola in Piemonte, che coinvolge tutti gli Istituti di istruzione primaria e secondaria della regione, e che viene integrata da informazioni analoghe relative all’istruzione universitaria. La rilevazione sulla formazione professionale costituisce la componente mancante, che consente di ricostruire il quadro dell’offerta educativa presente oggi in Piemonte

Nel 2003 si è stipulata una Convenzione triennale, con la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro, composto da rappresentanti dell’ORML, dell’IRES e del Settore regionale Attività Formativa, e allargato successivamente a rappresentanti dell’amministrazione provinciale di Cuneo, area ristretta scelta per svolgere approfondimenti e sperimentazioni in materia (v. al proposito la voce “Provincia di Cuneo”, qui sopra): il gruppo di lavoro ha affrontato in prima battuta la questione dell’elaborazione di statistiche riepilogative di tutte le attività di formazione finanziate dalla Direzione Formazione Professionale - Lavoro. L’IRES ha individuato al proposito un consulente esterno, per garantire la necessaria continuità all’intervento, che si dovrà raccordare, sia pure in una prospettiva più ampia, con gli interventi di monitoraggio svolti nell’ambito della programmazione del FSE. Le statistiche prodotte confluiscono in un sito IRES appositamente costituito, www.sisform.piemonte.it, a cui si rimanda con un link dalle pagine Internet dell’ORML.

Alla fine del 2006 si è avviata operativamente un’indagine su “Occupazione e professionalità nella formazione professionale in Piemonte”, da realizzarsi sul campo con l’ausilio di alcuni colleghi del Settore Attività Formativa, mediante due questionari, uno aziendale e uno individuale, da somministrare a tutti gli operatori occupati nelle Agenzie formative individuate, che sono in complesso 43, dislocate in tutto il territorio regionale. Si prevede di completare l’indagine entro il mese di marzo 2007 e di predisporre nei mesi successivi un rapporto di ricerca che sarà presentato in un’iniziativa pubblica rivolta primariamente agli operatori del sistema dell’istruzione e della formazione professionale in Piemonte.

Nel 2007 la Convenzione dovrà essere rinnovata, reimpostando le linee di sviluppo dell’intervento, che dovranno comunque porsi in linea di continuità con l’attività finora svolta, puntando ad una progressiva ricostruzione, anche sul versante analitico, del quadro complessivo riferito alle attività di istruzione e formazione professionale in Piemonte.

- Ricerca-intervento sulle prospettive di vita e di lavoro dei soggetti fra 50 e 60 anni

L’IRES ha avviato da tempo una pista d’indagine dedicata alle problematiche dell’invecchiamento attivo, pubblicando già nel 2004 uno specifico contributo in merito (“”Ageing: verso un mondo più maturo", Quaderni di ricerca IRES), finalizzato a ricostruire il dibattito sviluppato dalle principali istituzioni internazionali su queste tematiche e le indicazioni espresse in relazione alle politiche del lavoro e della formazione. La ricerca-intervento in questione rappresenta uno sviluppo lungo questa direttrice, ed è stata iniziata nel 2005 con un approfondimento di carattere essenzialmente qualitativo su due grandi imprese piemontesi (una ditta metalmeccanica e un’azienda ospedaliera pubblica) basato su interviste a rappresentanti aziendali e a lavoratori nella fascia di età oggetto di analisi.

La Convenzione con la Direzione F.P. - Lavoro, siglata a fine settembre 2005 con scadenza al 31.12.2006 ha finanziato un programma di lavoro, comprendente principalmente una discesa sul campo"... attraverso la somministrazione di un questionario con interviste telefoniche, ad un campione di donne e di uomini nelle coorti di età individuate, occupati e non, con l’obiettivo di rilevare le interdipendenze fra salute, lavoro, guadagno e responsabilità familiari, di indagare le condizioni di salute, le strategie impiegate per affrontare la transizione al pensionamento, le condizioni richieste per restare al lavoro, la domanda di formazione, l’uso del tempo negli anni lavorativi e negli anni di pensione, le risorse economiche e le responsabilità familiari"; a ciò si aggiunge la raccolta di buone prassi in materia di politiche di active ageing a livello nazionale ed europeo e la messa a punto di linee-guida per la predisposizione di strumenti che risultino di facile fruibilità per i diversi attori in causa. La ricerca è conclusa e la si vorrebbe presentare ufficialmente in un Convegno di rilievo nazionale da tenersi nel mese di maggio 2007, che costituirebbe un momento alto di confronto sulle tematiche, con ricadute anche sul versante delle politiche di invecchiamento attivo da sviluppare nel quadro della programmazione FSE 2007-2013, e con degli approfondimenti su alcune esperienze avanzate in materia, intese come best practices, realizzate in altre regioni e nazioni europee.

Si prevede comunque, anche alla luce di una clausola della Convenzione citata, che prevedeva un’eventuale prosecuzione delle attività, se se ne ravvisasse l’opportunità, di dare continuità e impulso alle iniziative di disseminazione dei risultati, stipulando nei primi mesi del 2007 una nuova Convenzione, che contempli la pubblicazione ufficiale di un rapporto di ricerca e una serie di interventi rivolti alle imprese e agli operatori pubblici per svolgere un’opera di sensibilizzazione su una delle tematiche che si considera di rilievo strategico per una regione come la nostra caratterizzata da elevati livelli di senilizzazione.

* Agenzia Piemonte-Lavoro

Con l’Agenzia si è collaborato attivamente anche nel 2006 per la distribuzione sul territorio (ad eccezione dell’area metropolitana torinese) delle domande di sostegno al reddito per lavoratori coinvolti nella crisi industriale. Per il resto, i rapporti con questo ente strumentale risultano ancora sporadici, e riguardano soprattutto la fornitura dati statistici su vari aspetti del mercato del lavoro, in relazione alle esigenze. Una collaborazione meno estemporanea è ipotizzabile in relazione alla revisione delle statistiche dei Centri per l’Impiego, sui quali l’Agenzia svolge un’azione di assistenza tecnica e di monitoraggio sullo stato di attuazione del processo di riorganizzazione dei servizi forniti, in specie all’interno del Gruppo di Lavoro tecnico prima citato a proposito delle statistiche SILP. E’ possibile inoltre la reiterazione nel 2007 dell’Avviso relativo agli interventi di sostegno al reddito prima citati, che peraltro, stando all’esperienza del 2006, richiede un impegno per i referenti ORML limitato alla consegna dei moduli e alla fornitura delle informazioni di base all’utenza interessata.

Altre attività di collaborazione, meno sistematiche o non ancora formalizzate sono in corso con le amministrazioni provinciali prima non citate (Asti e Biella), in particolare per quanto attiene la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati dei Centri per l’Impiego.

Si ricorda, inoltre, che i referenti ORML sul territorio svolgono, ognuno per la propria area, un’attività permanente di informazione al pubblico, che prevede, fra l’altro, la distribuzione di moduli di finanziamento predisposti ai sensi delle L.R.28/93 e successive modificazioni e della L.R. 23/2004, nonché informazioni sulle provvidenze previste dal nuovo Bando di finanziamento di azioni positive per l’imprenditoria femminile ai sensi della L. 215/91, oltre a soddisfare le richieste di conoscenza sull’andamento della situazione locale che pervengono dai principali Enti Locali e dagli operatori pubblici e privati della zona, soprattutto dalle agenzie di formazione e dagli istituti scolastici.

L’ORML svolge inoltre un’azione quotidiana di informazione diretta ad un numero rilevante di enti, associazioni e singoli individui (soprattutto laureandi) interessati agli andamenti del mercato del lavoro o a specifici approfondimenti in materia. Il Settore, inoltre, coordina ormai da alcuni anni l’attività di raccolta e sistematizzazione dei recapiti dei principali attori del mercato del lavoro regionale che porta alla pubblicazione di un Indirizzario, sia cartaceo che on-line, molto richiesto dal pubblico e dagli operatori.

Oltre a ciò, ai funzionari del Settore è sovente chiesto di intervenire nell’ambito di azioni di orientamento realizzate dal sistema di istruzione primaria e secondaria, come docenti su materie di competenza del Settore in Corsi di Formazione organizzati dalle agenzie formative, come relatori nel corso di Convegni o Seminari di studio, o in occasione di visite guidate di operatori stranieri, per lo più ospitati dal Bureau International du Travail o dall’European Training Foundation di Torino.

Tale attività è confermata anche per il 2007, e sarà svolta principalmente dalla struttura centrale del Settore, con il coinvolgimento, se del caso, delle sedi decentrate.

2.2 Attività di carattere amministrativo e vertenziale

In seguito al decentramento di funzioni e compiti in materia di lavoro di cui al DLgs 469/97, è stato inquadrato nel Settore il personale prima operante presso la Direzione Regionale del Lavoro del Ministero che seguiva un’attività di natura amministrativa e vertenziale di grande rilievo legata alle competenze della Commissione Regionale per l’Impiego (CRI) e alla gestione degli ammortizzatori sociali. Queste competenze sono state acquisite dalla Regione, ed ora rientrano nell’ambito delle attività in capo all’ORML.

Nel mese di luglio 2005 è diventato operativo il MO.RE., il nuovo applicativo sulla gestione delle procedure di mobilità (v.al Capitolo precedente, dove si evidenziano gli sviluppi previsti di questo programma, che appare in fase di progressivo consolidamento).

Il MO.RE. favorisce oggettivamente l’integrazione fra le due aree operative del Settore, che intervengono nell’ambito della medesima procedura, ma in tempi diversi: l’ufficio ammortizzatori sociali nella prima fase, con l’acquisizione delle comunicazioni di attivazione mobilità da parte delle imprese e con l’eventuale opera di mediazione svolta dalla Regione; l’ufficio di gestione delle liste di mobilità nella fase successiva all’accordo (o al mancato accordo) fra le parti sociali, con la messa in mobilità del personale.individuato in esubero e con l’iscrizione nelle liste anche dei lavoratori licenziati dalle imprese minori, su istanza individuale del soggetto interessato al competente Centro per l’Impiego.

Si tratta di un’attività complessa, fondata sull’interazione degli uffici ORML con le imprese che hanno attivato una procedura di mobilità, con i 30 Centri per l’Impiego presenti sul territorio, e con l’INPS, titolare dell’erogazione dell’indennità di mobilità.

L’ufficio ammortizzatori sociali svolge principalmente opera di mediazione fra le parti sociali nelle vertenze più controverse, finalizzata alla salvaguardia dei livelli occupazionali e alla gestione razionale delle eccedenze lavorative individuate nel corso della trattativa, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla normativa vigente.

Com’è intuibile, si tratta di un’attività di rilevante complessità, che richiede un’approfondita conoscenza delle disposizioni vigenti in materia, la capacità di gestire rapporti negoziali in condizioni di tensione, e un’autorevolezza che deriva da un’esperienza consolidata sul campo. In questo senso, l’efficacia dell’azione regionale è stata più volte pubblicamente riconosciuta, ed è valsa a risolvere nel migliore dei modi situazioni difficili, che apparivano compromesse.

L’intervento regionale è richiesto nei casi di crisi in cui le parti non riescano a raggiungere autonomamente un accordo per la gestione del personale eccedente, ad eccezione dei casi riguardanti imprese con unità locali ubicate in più aree regionali, che sono trattati a livello ministeriale. Le intese che non richiedono una mediazione istituzionale vengono trasmesse direttamente all’ufficio mobilità, attivando la procedura ordinaria. In caso contrario, invece, si segue una prassi definita, che prevede la convocazione delle parti entro i termini stabiliti dalla legge 223/91: 15 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell’esito negativo della procedura sindacale, nel caso in cui gli esuberi dichiarati siano pari o inferiori a dieci, 30 giorni se il numero è superiore. Va detto, peraltro, che non di rado è richiesto l’intervento della Regione anche in sede preliminare, con finalità di consulenza e di acquisizione di informazioni su situazioni di particolare rilevanza, in incontri e dibattiti di carattere istituzionale, o nell’ambito di trattative aziendali, ma in questo caso la partecipazione regionale appare impropria, ed è possibile solo se entrambe le parti concordano sulla sua utilità ed opportunità.

All’attività negoziale relativa alle procedure di mobilità, si affianca inoltre quella dell’esame congiunto preliminare alle richieste di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. La Regione deve convocare le parti entro 20 giorni dalla data di richiesta di incontro quando l’istanza riguarda un’azienda con oltre 50 dipendenti, entro 10 giorni se il numero dei dipendenti è inferiore.

In seguito all’aggravarsi della crisi industriale, i carichi di lavoro riguardanti le attività vertenziali sono notevolmente cresciuti, per il susseguirsi di trattative, spesso di rilevante entità e complessità, a cui si sono aggiunte nel 2005 le nuove disposizioni riferite alla CIGS in deroga (v. prima, pagg.6-7).

Si è creato quindi uno squilibrio fra la portata dell’impegno richiesto e le risorse umane disponibili, che è stato per lo più assorbito dal personale incaricato, con un’intensificazione dei ritmi di lavoro e un maggior ricorso, nei limiti del possibile, a prestazioni straordinarie, ma a cui si è anche parzialmente supplito con il maggiore coinvolgimento dei referenti decentrati sul territorio, il cui contributo è risultato particolarmente prezioso per la gestione delle domande di CIGS in deroga, una procedura che proseguirà sicuramente anche nel 2007, con modalità in parte rinnovate, ancora da definire compiutamente.

Gli sviluppi del MO.RE., e in particolare l’interscambio con il SILP e la procedura Moreweb, di caricamento on-line delle proposte di iscrizione ex L.223/91 da parte delle imprese, dovrebbero progressivamente supplire alla limitatezza delle risorse umane al servizio della gestione delle liste di mobilità, che è stata segnalata nei precedenti piani di attività, e che per gran parte si riferiva ai carichi di lavoro connessi al caricamento dei dati e alla gestione dell’archivio. Entro il 2007 si prevede che il caricamento sia per gran parte effettuato dagli operatori dei CpI per quanto riguarda le proposte di iscrizione ex L.236/93 e di cancellazione, e da parte delle imprese per quanto attiene la L.223/91, come sopra indicato.

Nel 2006 sono stati gestiti dall’ufficio di gestione delle liste di mobilità oltre 17.000 inserimenti e circa 8.000 cancellazioni: la gestione delle cancellazioni appare insoddisfacente, soprattutto per il ritardo nell’invio delle comunicazioni relative da parte dei CpI, ma nei primi mesi del 2007 è previsto un intervento eccezionale di allineamento delle basi dati MO.RE. e SILP con il recupero di gran parte dell’arretrato.

Nel 2007 inoltre, in corrispondenza con l’avvio della procedura Moreweb, si prevede una riorganizzazione interna, con un decentramento sostanziale delle funzioni di gestione delle liste di mobilità su due grandi aree periferiche, facenti capo alle sedi ORML di Alessandria (Piemonte Sud) e Borgosesia (Piemonte Nord), lasciando alla sede centrale l’attività di coordinamento e la gestione della provincia di Torino. Si tratta di un intervento complesso, che implica anche la strutturazione di azioni formative dedicate nei confronti degli operatori coinvolti, che potrebbe però avere interessanti risvolti in relazione agli interventi di mediazione regionale nelle vertenze locali, alleggerendo la pressione sulle strutture centrali.

Sempre in tema di mobilità, l’ORML si occupa anche delle liste specificamente riservate alla Pubblica Amministrazione, sulla base delle disposizioni della L.3/2003, che sviluppa e dà operatività alle norme previste in origine dall’art.34 del DLgs n.165/2001. In pratica, ogni amministrazione pubblica è tenuta, prima di procedere ad una assunzione a tempo indeterminato, sia tramite concorso pubblico, sia attraverso i Centri per l’Impiego per le qualifiche inferiori, a verificare prima la presenza, nelle liste gestite dall’ORML, di personale con le caratteristiche richieste. Al momento attuale le liste sono praticamente vuote, ma, trattandosi di una procedura obbligata, pervengono numerose domande dagli Enti Pubblici del territorio, a cui si deve dare una formale risposta. Si tratta di una attività amministrativa destinata, in prospettiva, a crescere, man mano che le liste in questione inizieranno ad essere popolate: si è costruito, a tal proposito, uno specifico programma gestionale, in locale.

Ancora in relazione al pubblico impiego, va ricordata l’attività di consulenza e di istruttoria svolta in relazione alle assunzioni con Contratto di Formazione e Lavoro, che ormai riguardano solo più le pubbliche amministrazioni, in seguito alle modifiche apportate alla normativa dalla L.30/2003: i carichi di lavoro si sono notevolmente ridotti rispetto al passato, quando a questa tipologia contrattuale potevano accedere tutte le imprese private, ma la possibilità di reclutare del personale con questo sistema, che consente dei vantaggi sul piano economico, ma anche una semplificazione di carattere amministrativo, è stata accolta con favore dagli Enti Locali piemontesi, per cui le richieste di informazioni sono numerose, e i progetti presentati sono stati una quarantina nel 2006.

La CRI, la cui piena operatività è stata garantita da una specifica disposizione prevista nella Legge Finanziaria regionale 2004, che ha consentito la sostituzione dei componenti dimissionari, in attesa della costituzione della Commissione Regionale di Concertazione secondo quanto previsto dalla L.R. 41/1998 (che si prevede avvenga nel corso del 2007, non essendo la questione ulteriormente procrastinabile) viene convocata di norma a cadenza mensile; le sedute vengono preparate dai lavori di una Sottocommissione che esamina e dirime i casi dubbi o controversi all’ordine del giorno, consentendo una gestione più fluida delle riunioni della Commissione.

L’ORML garantisce la Segreteria Tecnica della CRI e della Sottocommissione CRI, e si occupa di tutto quanto attiene le attività di natura istruttoria e preliminare e della predisposizione dei verbali delle sedute e degli atti conseguenti le decisioni assunte dalla Commissione.

Va ricordato al proposito che, al di là della gestione delle procedure di mobilità e dell’esame dei progetti residui di CFL, la CRI rappresenta il massimo organo regionale di indirizzo e di confronto fra la Regione e le parti sociali in materia di politiche del lavoro, e che quindi in questa sede, tanto più in una fase congiunturale critica come quella attuale, vengono affrontate le principali questioni di rilievo politico ed istituzionale in materia di lavoro ed occupazione (l’intera questione della CIGS in deroga è stata affrontata in tale sede), configurando un rilevante impegno dell’ORML. Va sottolineato inoltre che il Settore interviene a supporto dell’Assessore nella definizione delle proposte in materia di ammortizzatori sociali da avanzare al Governo o al Ministero del Lavoro.

3. ATTIVITA’ SVOLTE IN RACCORDO CON GLI ALTRI SETTORI DELLA DIREZIONE

Il vasto processo di riforma delle politiche del lavoro e formative avviato in questi ultimi anni implica un ruolo sempre più attivo da parte dell’ORML all’interno del sistema della formazione professionale e dell’orientamento.

L’impegno richiesto nell’ambito di queste materie comporta un’attività di raccordo funzionale con altri Settori della Direzione Formazione Professionale - Lavoro, e, più in generale, di altre Direzioni Regionali.

Per quanto riguarda l’attività di analisi l’ORML è impegnato a:

* implementare, monitorare ed aggiornare il quadro regionale di rilevazione dei fabbisogni formativi delle imprese. All’ORML, in base alla L.R. 63/95, è stato richiesto su questo punto dalle Province di svolgere un’azione di coordinamento.

Si tratta di un’attività ormai consolidata che, oltre a rappresentare un valido strumento orientativo, è diventata un contributo fondamentale per la valutazione delle proposte corsuali di formazione professionale presentate sulle varie Direttive annuali.

Per il 2007 è previsto un investimento pari a 200.000 Euro finalizzato a realizzare le attività di rilevazione di carattere regionale a completamento delle risorse destinate alle Province attraverso il finanziamento di 800.000 Euro erogato dalla Regione a fine 2004: si tratta di risorse del Fondo Sociale Europeo, in base alla previsioni contenute nel Complemento di Programmazione alla Misura C1, Linea di intervento 2, la cui attuazione è specificamente demandata all’ORML.

Al fine di ottimizzare le risorse sia in capo alla Regione che quelle in capo alle Province è stato siglato nel 2006 un Protocollo d’intesa per la realizzazione congiunta delle attività di analisi.

Nei primi mesi del 2007 si prevede anche la conclusione dell’indagine regionale sui fabbisogni professionali e formativi nel terzo settore, avviata circa due anni fa.

* Concludere i lavori relativi alla realizzazione di un sistema di relazione tra le figure professionali secondo la codifica adottata dal Ministero del Lavoro rivolta specificamente ai servizi pubblici per l’impiego e le figure standard (standard formativi) individuate dalla Regione Piemonte. Il sistema dovrebbe agevolare l’attività di orientamento nell’ambito dei diversi percorsi di formazione professionale. Sul tema della classificazione delle professioni, l’ORML è inoltre da tempo impegnato in un approfondimento della parte relativa agli aspetti qualitativi (attività, competenze, titoli di studio, ecc.), nonché all’individuazione ed all’inserimento delle nuove professionalità riconoscibili sul mercato.

* Valutare con il settore “Programmazione delle attività formative” le prime proposte per l’istituzione dei Poli Formativi in materia di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). All’ORML si richiede inoltre di collaborare, per la parte di competenza della Regione Piemonte, alla realizzazione del Protocollo d’intesa per la realizzazione del Piano Formativo Nazionale per il settore tessile, abbigliamento e moda, siglato nel mese di marzo 2006 tra i Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Lavoro e delle Politiche Sociali con i rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati.

* Collaborare con il Settore Attività Formativa in merito all’indagine di follow up, relativa agli esiti professionali dei licenziati dai corsi di formazione per disoccupati, su due direttrici principali:

- la messa in relazione dei dati raccolti con le risultanze delle indagini sui fabbisogni professionali delle imprese;

- il raccordo con l’attività svolta dal Valutatore Indipendente in relazione agli indicatori di risultato del Programma Operativo Regionale Ob.3.

Sempre in questo ambito, si ricorda che l’ORML ha costituito con l’IRES l’Osservatorio sulle attività di Formazione Professionale in Piemonte, le cui modalità di intervento e i cui prevedibili sviluppi per il 2006 sono stati segnalati nel Capitolo 2, nella Sezione “Collaborazioni con altri Enti”, alla voce “IRES”.

L’integrazione fra i vari Settori della Direzione trova un terreno concreto di operatività in due attività di rilievo strategico per la Direzione, strettamente interconnesse:

* la riforma dei Servizi Pubblici per l’Impiego sulla base della L.R. n.41/98, e in particolare il contributo alla riorganizzazione e implementazione del sistema informativo del lavoro, ampiamente discussi nel primo Capitolo.

* l’attuazione degli interventi previsti dal Complemento di Programma Ob.3, in particolare per quanto attiene le attività di monitoraggio e valutazione, che avranno un rilievo centrale nei Rapporti di Esecuzione e di Valutazione riferiti all’anno 2006, che dovranno essere approntati nella prima metà del 2007, e la redazione e l’attuazione del Piano di Comunicazione, che viene svolta in raccordo con la Direzione Comunicazione Istituzionale.

Nel Complemento di Programma, riveduto ed aggiornato nel corso del 2004, all’ORML sono attribuite specifiche responsabilità in relazione all’attuazione di due Linee di intervento previste alle Misure A1 e C1: per quanto attiene agli “Interventi volti a contrastare il lavoro sommerso” (linea 4 della Misura A1), di cui si dirà al Capitolo successivo, e in materia di “Azioni per la rilevazione dei fabbisogni formativi” (Linea 2 della Misura C1), come prima precisato. I fondi necessari per lo svolgimento di tali attività verranno quindi attinti dal FSE, secondo le disponibilità assegnate.

In relazione alla prima Linea di intervento, nonché per rispondere ad una precisa richiesta del Ministero degli Interni in merito alla definizione dei flussi migratori, ai sensi dell’art.3 del T.U. dell’Immigrazione 286/98, è stato siglato con l’INPS un Protocollo d’intesa per la costituzione di un “Laboratorio di ricerca sull’incidenza dei flussi migratori sul mercato del lavoro e sull’economia in Piemonte”, prima ricordato (Cap.1, pag. 12; Cap. 2, pag. 18). Tra le finalità del Laboratorio viene indicata la collaborazione alla definizione del “Rapporto annuale sulla condizione e la presenza degli immigrati extracomunitari in Piemonte” che l’ORML è tenuto a redigere da due anni a questa parte.

A queste due aree di operatività si è aggiunto dal 2002 l’impegno a coordinare, nonché in alcuni casi a seguire attivamente, i Progetti Interregionali (finanziati attraverso le risorse del POR), cioè interventi su specifici argomenti gestiti in maniera coordinata da più Regioni. Attualmente questi progetti assommano a 24, e vedono impegnata la Regione Piemonte sia in qualità di regione capofila (ad esempio per alcuni progetti relativi ad interventi in materia di Pari opportunità, al sistema di descrizione delle competenze, ai sistemi informativi sul mercato del lavoro, alla concertazione di percorsi laurea con alcune regioni del sud, al sistema di definizione dei voucher), sia come regione partecipante, negli altri casi. Si tratta di un’attività che ha registrato un notevole sviluppo a ridosso del periodo intermedio della programmazione del POR 2000-2006. Alcuni progetti stanno approdando alla fase finale, anche se la maggior parte di essi ha ancora davanti a sé un periodo di non breve durata per giungere alla conclusione.

Inoltre l’ORML seguirà con il settore Politiche Attive della Direzione la realizzazione dell’Accordo sul Programma Quadro tra Regioni e Ministero del Lavoro siglato nel 2004 per la integrazione e lo sviluppo delle sperimentazioni in materia di tirocini formativi inseriti in processi di mobilità geografica (sud/nord/sud), le cui attività sono state prorogate fino al 31/12/2007.

Non va dimenticato, infine, che l’attuale programmazione si va esaurendo, e che già da tempo si sta lavorando all’avvio della nuova tornata di programmazione, 2007-2013, che vedrà l’inserimento dei nuovi paesi che hanno aderito, o sono candidati all’adesione, all’UE, che presumibilmente assorbiranno una quota maggioritaria delle risorse disponibili, e che prevede l’inglobamento degli attuali Ob.2 e Ob.3 in una sola linea di intervento. Il 2007 è l’anno di avvio della nuova programmazione, e nel mese di febbraio si prevede l’approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale della proposta di nuovo Programma Operativo Regionale, a cui l’ORML ha contribuito redigendo l’analisi di contesto e contribuendo alla definizione del sistema degli indicatori, che verrà successivamente analizzato, discusso e convalidato con eventuali modifiche dalla Commissione Europea, per entrare a regime entro l’estate 2007.

Sempre nell’ambito delle azioni finanziate dall’Unione Europea, si segnala la collaborazione dell’ORML all’attività di istruttoria e di selezione relativa ai progetti del Programma Comunitario Interreg III il cui contenuto principale si riferisca ad azioni con rilevanti aspetti formativi e/o lavorativi. Attualmente l’impegno è indirizzato sia nei confronti delle Regioni confinanti con la parte francese (Alcotra), sia con quelle di parte svizzera, con un’attività decisamente preponderante nei confronti del primo versante. La maggior parte dei progetti è giunta alla conclusione; per altri rimane ancora da completare la parte relativa alla rendicontazione (effettuata in collaborazione con il Settore “Gestione attività formative” della Direzione).

L’ORML segue inoltre molte attività di comunicazione della Direzione, oltre a quelle relative all’informazione e pubblicità delle azioni del Programma Operativo Regionale nell’ambito del FSE, sempre in raccordo con gli altri Settori, in modo particolare l’organizzazione di eventi fra cui convegni, fiere, ecc., la redazione e l’aggiornamento di indirizzari vari, la logistica degli uffici della Direzione e quant’altro possa rientrare nella voce “comunicazione”.

Va infine ricordato che al Capitolo di bilancio del Settore si attinge, nei limiti delle disponibilità e dei vincoli giuridici vigenti, per l’acquisto di attrezzature tecniche connesse alle attività di competenza che, per la caratteristica trasversale dell’ORML, vanno spesso al servizio di tutti i Settori della Direzione, come nel caso della dotazione multimediale della sala riunioni dello stabile di Via Magenta, utilizzata dalla Commissione Regionale per l’Impiego, ma anche principale sede di incontri organizzati dalla Direzione.

4. ATTIVITA’ DI CARATTERE ISTITUZIONALE

L’ORML è impegnato ad affrontare le tematiche che caratterizzano il mondo del lavoro in varie sedi istituzionali, dove si trova ad operare con Enti Locali e con organismi nazionali o comunitari e garantisce un supporto tecnico ed un contributo di esperienza e di idee.

L’ORML assicura inoltre un supporto operativo all’attività della Consigliera di Parità Regionale, oltre al già citato intervento di archiviazione, elaborazione ed analisi dei rapporti presentati ai sensi dell’art.9 della L.125/91 (v. in particolare al Cap.1, pag.9 e 13).

Nel corso del 2003 è diventata operativa la rete territoriale in materia di pari opportunità, che fa capo alle Consigliere Provinciali: alla Consigliera Regionale spetta essenzialmente un ruolo di indirizzo e di coordinamento, mentre alle colleghe provinciali compete un ruolo più propriamente operativo.

Sempre nel 2003, la Consigliera ha iniziato ad acquisire i fondi ministeriali per lo svolgimento delle sue attività, e ha provveduto a rafforzare autonomamente l’organico del proprio ufficio.

In questo contesto, l’ORML ha costituito un ufficio in cui opera una dipendente del Settore che svolge un’azione di coordinamento della rete delle Consigliere di parità territoriali, nonché attività generali di segreteria, e a cui si intende affiancare nel corso del 2007 un altro dipendente, in forza della Convenzione siglata a suo tempo in relazione alla gestione di tale organo istituzionale; l’ufficio si occupa inoltre, per conto della Direzione, della gestione della quota di spettanza della Consigliera regionale, predisponendo i provvedimenti amministrativi necessari.

La Direzione Formazione Professionale - Lavoro ha incaricato un funzionario ORML a partecipare ai lavori del Comitato Regionale di Coordinamento istituito ai sensi dell’art.27 del Dlgs. 626/94 in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, ove si prevede che le Regioni svolgano su queste tematiche attività di informazione, consulenza ed assistenza, nonché di raccordo a livello centrale e locale. Il Comitato, attivo in Piemonte già dal 1999, ha funzioni improntate prioritariamente a creare sinergie tra le Amministrazioni, soggetti pubblici e privati e parti sociali che operano in materia di prevenzione e di contenimento degli infortuni.

Per la realizzazione delle grandi opere pubbliche sul territorio regionale tutt’ora in corso e per i lavori di preparazione, di organizzazione e di gestione degli eventi olimpici invernali di Torino conclusosi nel 2006, il Comitato ha stipulato una serie di protocolli e di accordi con le varie ditte appaltatrici i lavori, che prevedono, tra le altre cose, una costante attenzione, non disgiunta da una attenta vigilanza, affinché vengano rispettate le norme infortunistiche ed i diritti dei lavoratori, per ridurre al massimo episodi di irregolarità e gli infortuni.

La Commissione Regionale per l’emersione del lavoro irregolare si è trovata strettamente a collaborare con tale Comitato, poiché il fenomeno dell’economia sommersa è strettamente correlato a quello infortunistico: è del tutto evidente che, laddove sussiste evasione contributiva ed assicurativa, anche le norme di igiene e sicurezza in ambito lavorativo vengono ampiamente violate: non a caso la maggior frequenza degli accadimenti avviene proprio in quei comparti dove è più probabile che si annidi il lavoro irregolare.

La Commissione è stata istituita ai sensi dell’art. 78 della legge finanziaria 448/98 e la presidenza e la relativa conduzione dei lavori sono stati affidati ad un dirigente della Direzione Formazione Professionale - Lavoro, in ciò assistito da un funzionario ORML.

La Commissione ha al suo attivo un ventaglio di iniziative, di vario genere, di natura conoscitiva e di carattere propositivo, ed opera in una logica di raccordo con gli altri organismi istituzionali operanti in materia sul territorio, in particolare le Commissioni provinciali.

Mediante la collaborazione con l’Osservatorio regionale INPS sul Lavoro Nero, cui la Commissione ha affidato l’attività di studio sulle tematiche di competenza, la Commissione Regionale Piemontese ha presentato una prima “Indagine sul lavoro sommerso in Piemonte”, studio che, mettendo in luce una presenza diffusa di attività irregolari, sia nei settori economici tradizionali che nei servizi e nel terziario avanzato, ha posto le basi per l’impostazione di misure più efficaci e di più ampio respiro.

Inoltre, raccogliendo l’indicazione emersa dall’indagine di “incentivare la cultura della legalità, anche attraverso strategie premianti per gli operatori che rappresentano buone pratiche o, ancora, mediante l’avvio di percorsi di certificazione etica delle imprese locali da parte dei soggetti pubblici”, la Commissione Regionale Piemontese con la partecipazione del sopramenzionato Osservatorio I.N.P.S. intendono presentare un progetto di studio e di sensibilizzazione sugli effetti dei processi di certificazione etica sull’emersione del lavoro irregolare.

L’obiettivo di fondo è quello di avviare un’azione di educazione alla legalità in profondità, a partire dalla responsabilizzazione delle figure dirigenziali della P.A., delle Parti Sociali e del TS, allo scopo di creare una rete di soggetti interessati a collaborare per diffondere i principi della responsabilità sociale, promovendo al contempo una cultura del lavoro nel rispetto delle regole. Inoltre, il progetto mira ad orientare la Commissione nella definizione di un modello di accreditamento delle imprese che esercitano buone pratiche, fornendo indicazioni sulle modalità (quali incentivi e quali agevolazioni) con cui promuovere il rispetto della legalità, secondo i canoni della strategia premiale adottata dal Tavolo Unico sul sommerso.

Infine, sempre in adesione alle iniziative previste dalla Legge, l’ORML partecipa ai lavori dei Comitati per il Lavoro e l’Emersione del Sommerso (CLES), organismi appositamente istituiti, in prima battuta, dalla L.266/2002 per valutare ed esprimere parere sui “Piani individuali di emersione” secondo i dettami di legge, ormai giunti al termine del periodo di vigenza, per quelle imprese che, operando nel sommerso, intendevano emergere usufruendo dei benefici previsti dalla L.383/2001.

La nomina di tali Comitati è stata di competenza delle Prefetture, mentre la loro sede istituzionale, nonché la Presidenza e il coordinamento dei lavori, spettano alle Direzioni Provinciali del Lavoro.

Sono stati ufficialmente incaricati con nomina prefettizia anche alcuni referenti decentrati ORML in qualità di Commissari, ed in tale veste hanno partecipato ai lavori dei CLES piemontesi nella verifica e nell’approvazione dei piani di emersione progressiva presentati dalle imprese. Il compito dei Comitati non si è esaurito con l’approvazione dei piani ma si è intensificato, specie in virtù del passaggio di competenze del Comitato Nazionale per l’Emersione dalla Presidenza del Consiglio al Ministero del Welfare, ed a seguito dell’emanazione del decreto di riforma della vigilanza n. 124 del 23 aprile 2004. Il decreto, formulato a completamento del quadro normativo predisposto dalla Legge Biagi, prevede un maggiore coinvolgimento del Comitato e delle Commissioni ex art. 78, nonché soprattutto dei CLES, nelle strutture rispettivamente nazionale e decentrate di coordinamento delle attività ispettive: essi verranno coinvolti nella lotta al lavoro irregolare collaborando con le Commissioni Regionali e Provinciali per l’Emersione con una serie di attività ancora da impostare, ma che sono in fase di definizione.

La Commissione Regionale Piemontese si è già pertanto attivata per raccordare le proprie azioni sia coi CLES che con le analoghe Commissioni Provinciali al fine di procedere in modo omogeneo e coordinato nel risanamento dell’economia sommersa.

Sempre sul fronte della lotta al sommerso, l’ORML partecipa anche ai lavori dello Staff di Coordinamento per la Vigilanza Integrata, istituito anch’esso dalla Legge finanziaria del ‘98, che prevede che venga attivata una speciale forza ispettiva, composta da una squadra di funzionari dell’INPS, dell’INAIL, della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato del Lavoro e delle ASL, con il compito di procedere congiuntamente a controlli ed accertamenti.

I lavori concertati dallo staff hanno portato all’intervento, in primo luogo, su ditte operanti in settori più a rischio, come l’edilizia, con una particolare attenzione ai grandi appalti pubblici, cui faranno seguito ispezioni in altri comparti ritenuti probabili serbatoi di economia sommersa.

Va citata, infine, l’attività che l’ORML è tenuto a svolgere sui vari tavoli di discussione e di confronto aperti a livello regionale e nazionale, su diversi fronti.

L’ORML partecipa all’insieme delle attività di coordinamento connesse all’attuazione dei Programmi Operativi Ob.3, per quanto attiene alle attività di monitoraggio e valutazione, sia nell’ambito del Gruppo Tecnico di Valutazione istituito all’interno del Comitato di Sorveglianza del QCS, sia nel Gruppo di lavoro sugli indicatori costituito dall’ISFOL, che sovrintende sotto il profilo tecnico a tutti gli aspetti riguardanti queste tematiche per la nuova programmazione 2007-2013, e per quanto attiene alle attività di informazione e pubblicità, partecipando al Gruppo Tecnico in materia costituito all’interno del Comitato di Sorveglianza del QCS.

L’ORML è inoltre presente all’interno del Comitato di Settore “Servizi Assicurativi e Finanziari” per la programmazione delle attività formative IFTS; il compito dei Comitati è quello di individuare nell’ambito dell’istruzione e formazione superiore le figure professionali di maggior rilievo in ambito nazionale e i relativi percorsi formativi, in rapporto alle competenze specifiche e trasversali loro proprie.

In ultimo, si richiama la funzione di supporto e di Segreteria Tecnica garantita dall’ORML non solo alla Commissione Regionale per l’Impiego, come si è precisato nella seconda Sezione del Capitolo sui “Problemi del lavoro e dell’occupazione”, ma anche a servizio del Comitato al Lavoro e Formazione Professionale, sede di confronto fra gli Enti Locali in merito alla riorganizzazione e alla gestione dei nuovi servizi pubblici per l’impiego, e la collaborazione che il Settore assicura all’Assessore e alla Direzione per la definizione di eventuali proposte al Ministero o al Governo in materia di ammortizzatori sociali, partecipando alle attività svolte dai Tavoli di confronto costituiti fra istituzioni e parti sociali per fronteggiare la situazione di crisi in atto nel sistema produttivo.

Il Settore si occupa, infine, dell’attività di verbalizzazione e trascrizione degli interventi dei partecipanti alle sedute dei Comitati e delle Commissioni di carattere istituzionale e concertativo citate, e assicura tale servizio, nell’ambito della collaborazione prestata alla Direzione di appartenenza, anche in occasione delle sedute di organismi analoghi convocati su tematiche attinenti al lavoro e alla formazione.

5. LINEE DI GESTIONE DEL PERSONALE

Questo Piano di attività presenta delle evidenti connessioni con il Piano di Lavoro che il Settore è tenuto a redigere annualmente, secondo gli indirizzi della Direzione Regionale Organizzazione, Pianificazione, Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane, e che contiene la specificazione delle attività svolte e l’individuazione degli obiettivi di miglioramento generali e quelli assegnati ad ogni dipendente.

Pare quindi opportuno in questa sede, in vista della prossima predisposizione del Piano di Lavoro 2007 e a completamento delle indicazioni organizzative prima riportate, richiamare il quadro delle risorse umane disponibili e la loro articolazione sul territorio ed in aree operative, i criteri organizzativi a cui si ispira la gestione del personale del Settore, e le principali priorità d’intervento definite nel presente documento, su cui andranno costruiti gli obiettivi individuali, a seconda dei compiti attribuiti al personale e dei livelli di responsabilità e di autonomia propri delle varie figure professionali.

All’interno del Settore ORML operano all’inizio del 2007 40 dipendenti regionali, di cui 4 con contratto part-time. La metà del personale, 20 unità, di cui 2 a tempo parziale, opera nelle sedi decentrate sul territorio.

Il personale, come si è già a più riprese evidenziato, si articola in due principali aree operative.

* raccolta, elaborazione, analisi e diffusione dei dati statistici (l’osservazione del mercato del lavoro propriamente detta);

* attività a servizio della Commissione Regionale per l’Impiego e alla gestione degli ammortizzatori sociali;

A queste principali aree di lavoro si aggiungono uno staff di Segreteria, che gestisce le pratiche del personale e supporta il Dirigente nel disbrigo delle incombenze amministrative ed organizzative di Settore, e l’ufficio di supporto all’attività della Consigliera di Parità Regionale, dove al momento attuale opera una dipendente regionale, oltre a personale avventizio (per lo più stagiste universitarie) gestito direttamente dalla Consigliera, che si configura come unità di lavoro relativamente autonoma, in relazione a competenze specifiche.

Al Settore sono state riconosciute quattro Posizioni Organizzative e una posizione di Alta Professionalità, operanti presso la sede centrale, con funzioni di coordinamento e di raccordo organico nelle attività di propria spettanza, d’intesa con la Dirigenza, con gli altri Settori della Direzione, le altre Direzioni Regionali, e con gli Enti esterni a livello regionale e nazionale, e di supporto al Dirigente nella gestione delle pratiche amministrative complesse.

L’osservazione del mercato del lavoro, come si desume dalla denominazione del Settore, rappresenta la sua mission storica, sviluppatasi a partire dalla Legge Regionale di costituzione, la n.1 del 1983. Il personale relativo è strutturato in un nucleo centrale, operante presso la sede di Torino, e in referenti territoriali operanti in 14 sedi decentrate, in ogni capoluogo provinciale e in alcuni Centri capofila di subaree caratterizzate da specifiche connotazioni socio-economiche (Alba, Borgosesia, Casale Monferrato, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo).

Nelle sedi decentrate lavorano uno o due referenti, a seconda dei casi, a cui compete primariamente l’attività di pertinenza locale (organizzazione, elaborazione ed analisi dei dati statistici relativi alla zona, che concorrono a costituire la base dati centralizzata, raccordo con le istituzioni e le forze sociali dell’area di riferimento, informazioni al pubblico in materia di politiche del lavoro e dell’occupazione).

Per quanto attiene l’attività statistica di rilievo territoriale e la rete di relazioni sviluppate in loco, le sedi decentrate si configurano come unità di lavoro dotate di relativa autonomia, nell’ambito degli indirizzi generali di intervento definiti dalla Dirigenza.

I referenti decentrati operano inoltre con il nucleo centrale negli ambiti di intervento di portata regionale, secondo una strutturazione organizzativa articolata in gruppi flessibili di lavoro, caratterizzati da larga autonomia progettuale nelle materie di loro competenza sotto il coordinamento delle Posizioni Organizzative. I principali gruppi di lavoro sono i seguenti:

* supporto informatico per la manutenzione e lo sviluppo degli archivi gestiti in locale (v. prospetto al Cap. 1.1); sviluppo del sistema informativo (con riferimento primario alle statistiche dei Centri per l’Impiego) e del sito Internet dell’Orml;

* supporto alla realizzazione dei prodotti editoriali del Settore, (in specie le monografie annuali provinciali e approfondimenti tematici specifici) e della loro fruizione on-line;

* tematiche legate alle pari opportunità e alla condizione femminile sul lavoro, con particolare riferimento ai rapporti ex art.9 della L. 125/91;

* tematiche relative ai fabbisogni professionali delle imprese e alla classificazione delle professioni;

* collaborazione alla gestione delle procedure di mobilità e delle attività di monitoraggio ed analisi conseguenti;

* collaborazione alla gestione delle domande di CIGS in deroga e delle attività di monitoraggio ed analisi conseguenti

Le altre aree operative del Settore (ammortizzatori sociali, staff di segreteria e supporto alla Consigliera di Parità Regionale) operano nella sede centrale di Via Magenta a Torino, svolgendo un’attività di carattere prevalentemente amministrativo, ma con significative ricadute sul versante statistico, soprattutto per quanto attiene la gestione degli ammortizzatori sociali.

L’acquisizione di nuove competenze e di nuovo personale e il processo di integrazione con gli altri Settori della Direzione hanno portato ad un progressivo cambiamento nella fisionomia del Settore, nato all’inizio degli anni ‘80 con finalità di osservazione ed analisi del mercato del lavoro regionale nel suo insieme e nelle sue articolazioni territoriali, in un’ottica essenzialmente congiunturale, e a cui ora si richiede di lavorare in una logica più policy-oriented, di monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro, attive e passive, di competenza regionale, pur senza rinnegare la vocazione originaria all’analisi di contesto, anch’essa importante a fini decisionali.

Si tratta di un passaggio difficile, che richiede il rinnovo della strumentazione e delle competenze in possesso del personale, e uno sforzo di parziale riconversione verso un approccio più connesso alle attività progettuali realizzate sul territorio ed al raccordo con gli altri operatori pubblici, su cui si è lavorato con impegno negli ultimi anni, realizzando dei significativi passi in avanti, che si intende ulteriormente consolidare con le attività progettuali previste nel presente documento.

In questo contesto, i criteri di gestione del personale si ispirano alla valorizzazione delle capacità professionali dei singoli e al rispetto dell’autonomia individuale, in relazione alla collocazione professionale e agli incarichi assegnati dalla Dirigenza, secondo i seguenti indirizzi generali:

* consolidare l’integrazione fra le diverse aree operative individuate, in particolare fra le attività “tradizionali” di analisi del mercato del lavoro e le attività connesse al ricorso agli ammortizzatori sociali;

* preservare e valorizzare l’articolazione del Settore in varie sedi decentrate, in una logica di qualificazione dell’azione regionale sul territorio in raccordo organico con gli altri operatori locali, a partire dalle Amministrazioni Provinciali;

* introdurre elementi avanzati di flessibilità, favorendo un metodo di lavoro improntato alla collaborazione interpersonale, al confronto e allo scambio di esperienze, anche nell’ottica di una distribuzione più omogenea dei carichi di lavoro.

Con l’introduzione del MO.RE., e al fine di ampliare le potenzialità di analisi e migliorare la conoscenza degli strumenti tecnici ed informatici a tal fine utilizzati, si sono organizzate delle iniziative formative, riconosciute ufficialmente e che quindi hanno comportato l’acquisizione per i partecipanti di crediti formativi, dall’esito largamente positivo, non solo perché hanno contribuito alla crescita professionale dei lavoratori coinvolti, ma anche perché hanno favorito il confronto e la discussione sulle tematiche di competenza, consolidando il senso di appartenenza ad un organismo di servizio alle politiche del lavoro e della formazione e stimolando l’iniziativa e la capacità propositiva individuale.

Si ritiene quindi di dar seguito a tale esperienza organizzando iniziative analoghe nel corso del 2007, legate allo sviluppo del sistema informativo (in specie, SILP, MO.DE., e possibile accesso alle banche dati INPS sull’occupazione), all’evoluzione della normativa in materia di lavoro e formazione (avvio del nuovo apprendistato, sviluppo della nuova tornata della programmazione europea 2007-2013, ...), alle modalità di gestione di specifiche procedure, come la mobilità o la CIGS in deroga, tanto più se, come si ipotizza, si procederà nel corso dell’anno al parziale decentramento della gestione delle procedura di mobilità, nonché all’affinamento degli strumenti di lettura ed analisi del mercato del lavoro.

Si ritiene, inoltre, di prevedere, come in passato, momenti periodici di confronto fra referenti territoriali e nucleo centrale dell’area osservazione mercato del lavoro, eventualmente allargati ad altri colleghi, a fini di aggiornamento, e di conoscenza e scambio di informazioni in merito alle iniziative realizzate.

Si reputa opportuno, infine, tradurre in obiettivi individuali di miglioramento, da specificare a suo tempo, i seguenti interventi contenuti nel presente Piano di Attività, per il carattere prioritario loro attribuito:

1. Il potenziamento del programma di gestione delle procedure di mobilità, per quanto attiene in particolare l’avvio del MO.DE., e l’interscambio con il SILP e il sistema delle imprese;

2. Lo sviluppo e l’implementazione del sito Internet Orml nel Centro Risorse della Direzione;

3. Lo sviluppo delle attività di osservatorio sul sistema della formazione professionale, in specie per quanto attiene all’indagine sull’occupazione indotta dal sistema formativo;

4. Analisi dei fabbisogni professionali sul territorio regionale, in raccordo con le amministrazioni provinciali, con il coinvolgimento delle sedi decentrate ORML;

5. Gli sviluppi previsti in relazione ai rapporti ex art.9, L.125/91 e alle problematiche di genere;

6. La gestione di procedure di CIGS in deroga o di analoghe iniziative che saranno assunte in sede di concertazione con le parti sociali;

7. Le iniziative svolte sul territorio in collaborazione con le Amministrazioni Provinciali;

8. Il mantenimento degli standard di funzionamento raggiunti dal personale che opera nello staff di Segreteria, nell’area degli ammortizzatori sociali, o in attività assimilabili.

L’elenco precedente si intende come meramente indicativo per l’individuazione degli obiettivi di miglioramento individuali, che saranno oggetto di discussione successiva, e potrà essere integrato o modificato sulla base delle proposte e dei suggerimenti del personale.