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Supplemento Ordinario n. 3 al B.U. n. 09

Deliberazione della Giunta Regionale 26 febbraio 2007, n. 21-5374

Procedura ex art. 12 L.R. 40/98 e DPR 357/97 art. 5 e s.m.i.. Giudizio di compatibilita’ ambientale e contestuale valutazione d’incidenza relativi al progetto “Implementazione della Via Navigabile sul Fiume Ticino da Castelletto Sopra Ticino/Sesto Calende fino all’imbocco del canale industriale”, Comuni di Castelletto Sopra Ticino e Varallo Pombia (NO), proponente Regione Piemonte - Direzione Trasporti

A relazione dell’Assessore De Ruggiero:

In data 30/03/06 l’ing. Tommaso Turinetti, Dirigente del Settore Navigazione Interna e Merci della Direzione Trasporti della Regione Piemonte con sede a Torino, via Belfiore 23, ha presentato, in qualità di proponente, al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12, comma 1 della l.r. 40/98, relativamente al progetto “Implementazione della Via Navigabile sul Fiume Ticino da Castelletto Sopra Ticino/Sesto Calende fino all’imbocco del canale industriale”, localizzato nei comuni di Castelletto Sopra Ticino e Varallo Pombia (NO), allegando la documentazione prevista dal medesimo comma.

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 12, comma 2, lettera a) della l.r. 40/98, alla pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano “Il Giornale” del 30 marzo 2006 ed agli ulteriori adempimenti prescritti dal citato articolo 12, determinando così l’avvio del procedimento.

Il progetto presentato rientra nella categoria progettuale n. 8 dell’allegato B1 della l.r. n. 40/98 “porti e impianti portuali, lacuali e fluviali, definiti di interesse regionale con apposito provvedimento regionale; vie navigabili” ed è sottoposto a fase di valutazione in quanto ricade all’interno dell’Area protetta regionale “Parco naturale della Valle del Ticino”.

Il proponente ha richiesto altresì l’attivazione della procedura di Valutazione di Incidenza, ai sensi del D.P.R. 357/1997 e s.m.i. e del Regolamento Regionale n. 16/R del 16 novembre 2001, in quanto gli interventi in progetto ricadono nel Sito d’Importanza Comunitaria IT1150001 “Valle del Ticino”, individuato ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (“Habitat”) per la costituzione della Rete Natura 2000.

Il SIC “Valle del Ticino”, grazie agli ambienti estesi e ben conservati che lo caratterizzano, costituisce un’area di rilevante interesse faunistico e botanico: la vegetazione ripariale offre habitat adeguati ad un ricco popolamento avifaunistico, la generale buona qualità delle acque del fiume permette l’esistenza di una ittiofauna ben strutturata, mentre, nel complesso, le zone umide ospitano una delle erpetocenosi più complete del Piemonte.

Gli habitat di riferimento di cui alla Dir. 92/43/CEE Habitat sono: “*Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)” (*Habitat prioritario); “Tratti di corsi d’acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell’acqua non presenta sensibili alterazioni”, “Foreste miste riparie dei grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus augustifolia (Ulmenion minoris)”. Tra gli organismi acquatici vengono evidenziati diversi pesci:

Lethenteron zanandreai, Salmo (trutta) marmoratus, Chondrostoma soetta, Chondrostoma genei, Rutilus pigus, Sabanejewia larvata, Barbus plebejus, Barbus meridionalis, Cobitis taenia, Leuciscus souffia, Chondrostoma genei (All. II), Acipenser naccarii (All. II e IV).

Il Nucleo centrale dell’Organo Tecnico regionale, individuato con D.G.R. 21-27037 del 12/04/99, ai sensi dell’art. 7 della l.r. n. 40/98, verificate la natura e le caratteristiche dell’opera, ha individuato la Direzione regionale Turismo Sport Parchi quale struttura regionale responsabile del procedimento in oggetto e le strutture regionali interessate all’istruttoria in relazione alle componenti ambientali interessate ed alle specifiche competenze significative per l’approccio integrato all’istruttoria.

La Direzione regionale Turismo Sport Parchi ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 22 del 1° giugno 2006, e del conseguente avvio del procedimento inerente la Fase di valutazione della procedura di VIA, individuando il Dirigente del Settore Pianificazione Aree protette quale Responsabile del procedimento.

Il progetto denominato Implementazione della Via Navigabile sul Fiume Ticino fa parte del piano “Via navigabile Locarno-Milano attraverso il Lago Maggiore e il Parco del Ticino”, oggetto dell’Accordo sottoscritto dalla Regione Lombardia e dalla Regione Piemonte nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Interreg III 2000-2006 Italia-Svizzera.

Il progetto prevede in sostanza la creazione di una via navigabile nel tratto fluviale dall’attraversamento stradale/ferroviario in Comune di Castelletto Ticino/Sesto Calende fino allo sbarramento della Maddalena, interessando sia la sponda piemontese che quella lombarda.

L’Ente di Gestione del Parco Naturale della Valle del Ticino ed il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino hanno provveduto, su incarico rispettivamente della Regione Piemonte e della Regione Lombardia, alla redazione del progetto di via navigabile e degli studi di impatto ambientale e di incidenza, mentre il progetto relativo alla conca di navigazione di Porto della Torre è stato redatto a cura del Consorzio del Ticino per l’opera regolatrice del Lago Maggiore.

Gli interventi che interessano l’asta fluviale del fiume Ticino, sono relativi a:

* realizzazione di un sentiero navigabile a fini turistici, atto a consentire il passaggio di un’imbarcazione di ridotte dimensioni (lunghezza circa 13 metri, larghezza circa 5 metri e pescaggio inferiore al metro), in grado di trasportare fino a 50-60 persone compreso l’equipaggio;

* realizzazione, sulla sponda piemontese del fiume, di due attracchi per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri (uno nel comune di Varallo Pombia, in località Trota Vagabonda ed uno in comune di Castelletto sopra Ticino) costituiti da una chiatta-pontile galleggiante delle dimensioni di circa m 4x9, collegata a terra con una castria-passerella ancorata su basamento in calcestruzzo;

* costruzione della conca di navigazione necessaria per il superamento del salto determinato dallo sbarramento di Porto della Torre, da realizzarsi oltre la spalla dello sbarramento stesso in sponda destra, in un’area attualmente adibita a deposito panconi, con annesso punto di attracco di servizio.

La navigazione turistica del fiume Ticino avrà caratteristiche di servizio pubblico ed è destinata all’esclusivo trasporto di persone e di biciclette al seguito.

Per la navigazione è previsto l’utilizzo di un’imbarcazione dotata di doppia motorizzazione: elettrica (1 x 30 kW) e diesel (2 x 60 kW) con previsione di utilizzo, all’interno dell’area protetta, della sola propulsione elettrica, fatte salve eventuali situazioni di emergenza.

A seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di impatto ambientale non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Il Responsabile del procedimento, attuando quanto previsto agli artt. 12 e 13 della l.r. 40/98 al fine dell’espressione del giudizio di compatibilità ambientale, ha indetto la Conferenza dei Servizi con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, nonché i soggetti titolari della funzione di rilascio delle autorizzazioni, secondo quanto previsto dall’art. 9 della citata l.r. 40/98.

In data 20 giugno 2006 si è svolta la prima riunione della Conferenza dei Servizi, in cui è stato definito il cronoprogramma dell’istruttoria e, sulla base di quanto emerso in sede di Organo Tecnico è stata evidenziata l’esigenza di richiedere integrazioni progettuali, formalizzata successivamente con nota del 27 luglio 2006, con la quale sono stati interrotti i termini del procedimento (art. 12, comma 6, l.r. 40/98).

Le richieste di integrazione, formulate dai diversi soggetti interessati, sono riconducibili sinteticamente all’approfondimento di alcuni aspetti e alla predisposizione di ulteriore documentazione come di seguito evidenziato:

- predisposizione di una relazione sul piano generale della via navigabile Italo-Svizzera;

- informazioni riguardo lo stato di attuazione degli interventi in sponda lombarda, facenti parte del progetto complessivo di navigazione sul Ticino.

- indicazioni sulla conformità delle opere dal punto di vista della pianificazione territoriale ed urbanistica;

- elementi atti a verificare il rispetto della normativa in materia di navigazione sul Ticino, in rapporto alla tipologia di imbarcazione prevista, alle relative motorizzazioni ed alle modalità di utilizzo;

- indicazioni sul numero massimo di battelli previsti per periodo dell’anno, sul numero di turisti, sulle aree a parcheggio esistenti e da progettare nei pressi delle zone di imbarco;

- definizione dei volumi di scavo previsti per il risezionamento del fondo e indicazione della loro destinazione finale;

- indicazioni sulla destinazione dei materiali provenienti dagli scavi, a fronte dell’eventuale presenza di sostanze inquinanti;

- valutazioni previsionali sull’impatto atmosferico e acustico;

- cartografia relativa all’attracco previsto in località Trota Vagabonda in Comune di Varallo Pombia, con individuazione del pozzo dell’acquedotto comunale;

- in relazione alla realizzazione della conca di Porto della Torre, uno schema descrittivo ed una carta di dettaglio indicanti il sistema di separazione, drenaggio, trattamento e recapito finale dei reflui prodotti dalle operazioni di scavo e delle eventuali acque di aggottamento, nonché dei reflui derivanti dalle operazioni di jet grouting;

- definizione di un piano di monitoraggio che preveda la rilevazione di alcuni parametri essenziali nelle acque del Ticino a valle delle opere da realizzare presso lo sbarramento di Porto della Torre, nonché il prelievo e l’analisi (da concordare con ARPA-Piemonte) di campioni del sedimento fluviale da movimentare ed asportare, al fine di individuare eventuali significative contaminazioni da microinquinanti organici ed inorganici dello stesso, prima dell’eventuale smaltimento o riutilizzo;

- una più precisa indicazione delle condizioni previste per la scelta del tipo di propulsione dei natanti;

- predisposizione di una relazione forestale che identifichi sia le aree dove sia necessario procedere ad abbattimento di alberi in bosco e isolati con descrizione della vegetazione, sia le aree dove sia indispensabile intervenire con la rimozione di tronchi divelti parzialmente e stazionanti in alveo, sia le aree ove saranno realizzati gli interventi di compensazione forestale e infine le aree dove saranno realizzati gli interventi compensativi dei danni ambientali causati dall’intervento e non altrimenti mitigabili, comprensivi della realizzazione di canneti;

- indicazioni sulla fattibilità della proposta relativa alla rinaturalizzazione di cave dismesse in zona, funzionali alla mitigazione degli impatti;

- una relazione che consenta di comparare gli impatti arrecati ed i benefici attesi, tenuto conto delle proposte di mitigazione e compensazione;

- elaborati progettuali grafici e descrittivi relativi alle opere di adeguamento o miglioramento delle aree di afflusso turistico limitrofe agli attracchi, in relazione all’utenza prevista, alla contemporaneità di afflusso, alla diversificazione delle esigenze di fruizione;

- formulazione di precise indicazioni sulle aree di cantiere, sulle piste di accesso, sulla quantificazione del materiale estratto e sulla sua destinazione, nonché verifica della vigenza del vincolo ex l.r. 45/89;

- caratterizzazione della fase di cantiere (numero mezzi e uomini che si prevede di utilizzare, eventuale apertura di viabilità di cantiere, stoccaggi temporanei, incremento del traffico, cronoprogramma dei lavori) e relativo approfondimento degli impatti;

con particolare riferimento alla valutazione di incidenza:

- cartografia degli ecosistemi presenti nell’area, che riporti le codifiche Corine Biotopes, con individuazione degli habitat compresi negli allegati della Direttiva 92/43/CEE;

- maggiori e più approfondite informazioni circa l’eventuale presenza e status delle specie animali invertebrate e vertebrate (con esclusione della componente ittica ed avifaunistica) di interesse comunitario presenti nel SIC e sull’eventuale incidenza prodotta sulle stesse dalla realizzazione del progetto;

- una più approfondita caratterizzazione delle cenosi vegetali presenti nelle aree oggetto di intervento;

- maggiori approfondimenti circa l’incidenza prodotta nella fase di esercizio con particolare riferimento al prevedibile aumento dei visitatori; proposte operative sulle modalità di esercizio;

- elaborati progettuali grafici e descrittivi relativi alle opere di ripristino ambientale, di mitigazione e di compensazione previste, compresa una descrizione delle essenze da utilizzare e delle modalità e tempi di intervento, con riferimento in particolare agli interventi di ingegneria naturalistica, di sistemazione forestale e di rinaturalizzazione delle sponde del fiume in corrispondenza della conca di Porto della Torre e degli attracchi;

- chiarimenti circa la previsione delle opere necessarie per compensare l’alterazione delle aree di riproduzione della specie Rutilus pigus.

In data 18 settembre 2006 è stata poi trasmessa al proponente la richiesta di integrazione formulata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Piemonte, pervenuta dopo l’interruzione dei termini, riguardante l’approfondimento di ulteriori elementi e la predisposizione di nuova documentazione progettuale:

- elaborati grafici, descrittivi ed opportune simulazioni grafiche che illustrino in dettaglio le opere volte a favorire l’inserimento ambientale delle nuove strutture relative alla Conca di Porto della Torre;

- elaborati grafici, descrittivi ed opportune simulazioni grafiche che illustrino in dettaglio le aree previste per il deposito dei panconi presso la Conca di Porto della Torre;

- elaborati grafici, descrittivi ed opportune simulazioni grafiche che illustrino in dettaglio le opere relative al posizionamento dei massi in alveo e dei canneti finalizzati alla ricreazione degli habitat per la fauna ittica e l’avifauna;

- elaborati grafici, descrittivi ed opportune simulazioni grafiche che illustrino in dettaglio le trasformazioni prodotte dalla installazione dei cantieri;

- progetto di ristrutturazione della conca presso lo sbarramento della Miorina, sita in sponda lombarda e fotosimulazioni della vista dell’opera dalla sponda piemontese;

- descrizione dei beni culturali soggetti a tutela monumentale ai sensi del D.Lgs. 42/04, parte II titolo I.

In data 10 novembre 2006 il proponente ha trasmesso la documentazione integrativa e l’iter procedurale ha ripreso il suo corso, facendo decorrere i 90 giorni previsti in normativa per la sua conclusione.

In data 18 gennaio 2007 si è tenuta la seconda riunione della Conferenza dei Servizi per l’esame della documentazione integrativa e per l’acquisizione dei pareri e contributi tecnici espressi dai soggetti interessati. Nel corso della riunione il proponente ha fornito spontaneamente ulteriore documentazione tecnica di approfondimento, riguardante gli impatti sulla fauna ittica, alcuni aspetti forestali, nonché l’inserimento ambientale delle opere relative alla conca di Porto della Torre.

Durante la riunione è stata esaminata con particolare attenzione la cartografia relativa al vincolo idrogeologico, accertando che l’area della conca di Porto della Torre è esclusa dal vincolo idrogeologico, mentre l’intervento relativo all’attracco di Varallo Pombia, ricadente nella perimetrazione del vincolo idrogeologico, è al di sotto della soglia dimensionale prevista dalla L.R. 45/89 e quindi non necessita di autorizzazione.

Sempre nel corso della Conferenza il rappresentante della Provincia di Novara - III Settore Ambiente, Ecologia, Energia, ha espresso parere favorevole sulla conformità delle opere in progetto con il Piano Territoriale Provinciale.

Alla luce di tutta la documentazione presentata, tenuto conto di quanto emerso dagli approfondimenti condotti dall’organo tecnico, con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA, dalle risultanze della Conferenza di servizi, dal confronto con il proponente, sono stati valutati gli impatti attesi e analizzate le seguenti criticità:

* la possibile alterazione dei caratteri ambientali/paesaggistici delle aree di intervento, con particolare riferimento alla realizzazione della Conca di Porto della Torre, tenuto conto anche delle problematiche legate all’installazione del cantiere ed alle aree di stoccaggio temporaneo;

* le possibili alterazioni della componente idrica, in relazione alle attività di cantiere, con particolare riferimento alla realizzazione della Conca di Porto della Torre (reflui prodotti dalle operazioni di scavo, eventuali acque di aggottamento, reflui derivanti dalle operazioni di jet grouting);

* le eventuali contaminazioni da microinquinanti organici ed inorganici dei materiali di scavo, in relazione alle problematiche di gestione e smaltimento finale degli stessi;

* la possibile alterazione della componente forestale, in relazione all’eventuale necessità di procedere all’estirpazione di alberi;

* l’alterazione dello stato di conservazione di specie faunistiche e habitat naturali, con particolare riferimento alla fase di cantiere, in relazione alla possibile sottrazione di siti riproduttivi e di rifugio per l’ittiofauna, nonché alla fase di esercizio in relazione al possibile disturbo causato dalla navigazione turistica;

Dagli esiti di un’approfondita analisi delle sopraccitate criticità si ritiene in conclusione che sussistano i presupposti di compatibilità ambientale per la realizzazione dell’intervento proposto in quanto:

- il progetto è previsto nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Interreg III 2000-2006 Italia-Svizzera, ricompreso nel piano “Via navigabile Locarno-Milano attraverso il Lago Maggiore e il Parco del Ticino” e oggetto dell’Accordo sottoscritto dalla Regione Piemonte con la Regione Lombardia;

- le problematiche emerse nel corso degli approfondimenti svolti possono essere superate mediante il recepimento di specifiche prescrizioni e condizioni realizzative;

- la realizzazione del progetto, con le opportune misure di compensazione e di mitigazione progettate, non compromette le caratteristiche ambientali dell’Area Protetta “Parco naturale della Valle del Ticino” ed è da considerarsi compatibile con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione del S.I.C. “Valle del Ticino”, a condizione che siano recepite le prescrizioni sotto indicate.

Al termine della riunione di C.d.s., ai fini delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche di cui al comma 3 dell’art. 12, si è dato atto che l’Autorità di Bacino del Fiume Po aveva già espresso parere favorevole con note del 14/06/06 , del 19/06/06 e del 15/01/07, il Consorzio del Ticino per l’opera regolatrice del lago Maggiore aveva già espresso il proprio nulla osta per la realizzazione del progetto con nota del 18/07/06, mentre il Settore decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara in data 11/01/07 ha fatto pervenire l’autorizzazione n. 34 del 9 gennaio 2007 rilasciata ai sensi del R.D. n. 523/1904, comprendente l’autorizzazione all’occupazione delle aree demaniali, subordinata ad una serie di prescrizioni.

Si è dato atto inoltre che sono pervenuti i seguenti pareri:

- Corpo forestale dello Stato - Coordinamento Provinciale di Novara: parere sospensivo;

- Direzione Regionale Pianificazione Risorse Idriche - Settore Rilevamento, Controllo, Tutela e Risanamento delle Acque - Disciplina degli Scarichi: parere favorevole con prescrizioni;

- A.S.L. n. 13 di Novara - Dipartimento di Prevenzione S.C. Servizio Igiene e Sanità Pubblica: parere favorevole;

- Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione e Gestione Rifiuti: parere favorevole con prescrizioni;

- Direzione Regionale Industria - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva: parere favorevole.

Si è dato infine mandato al Responsabile del procedimento di sollecitare e raccogliere i pareri e nulla-osta non ancora pervenuti e l’autorizzazione paesistico-ambientale ex D.lgs. 42/2004, autorizzazione che necessariamente deve essere ricompresa per legge nell’atto finale, in caso di giudizio positivo di compatibilità ambientale.

Dopo la C.d.s. sono pervenuti a conclusione dell’iter:

- Corpo forestale dello Stato - Coordinamento Provinciale di Novara: parere favorevole con prescrizioni;

- Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Urbanistico Territoriale - Area provincia di Novara : parere favorevole con raccomandazioni;

- Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali - quale autorizzazione ex D.lgs 42/2004: parere favorevole con prescrizioni;

- Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Piemonte: parere favorevole con prescrizioni;

- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte: parere favorevole condizionato.

Ai fini dell’ottimizzazione del progetto e con particolare attenzione alla conservazione degli habitat naturali e delle potenzialità ambientali dell’Area Protetta “Parco naturale della Valle del Ticino”e del S.I.C. “Valle del Ticino” (codice IT1150001) e per mitigare ulteriormente gli impatti sulle componenti ambientali, rispetto alle misure già previste dal proponente, sono state definite dai soggetti competenti specifiche prescrizioni, che vengono di seguito riportate, suddivise per tematiche:

ASPETTI AMBIENTALI - ACQUE - RIFIUTI - RUMORE

1. Dovrà essere definito in fase di progetto esecutivo ed attivato ante operam un piano di monitoraggio delle acque fluviali e del sedimento in corrispondenza del cantiere di realizzazione della Conca di Porto della Torre. Il monitoraggio dovrà essere attivato prima di qualsiasi attività di asportazione di materiale dall’alveo fluviale in corrispondenza dello sbarramento di Porto della Torre;

2. il progetto esecutivo dovrà contenere un piano di campionamento ed analisi finalizzato alla caratterizzazione di tutto il materiale derivante dalle attività di scavo (ricalibratura dell’alveo, risagomatura della sezione trasversale del corso d’acqua, scavi per le fondazioni);

3. dovrà essere preventivamente definita, in relazione ai possibili differenti esiti delle indagini su detto materiale, la localizzazione più adeguata per la deponìa temporanea dello stesso, in area pianeggiante e a distanza tale da minimizzare fenomeni di dilavamento verso il Fiume; dovrà comunque essere già prevista ed inserita nel progetto esecutivo la destinazione del materiale estratto nel caso esso non risulti compatibile con il riutilizzo sul terreno per il recupero ambientale di aree degradate, ovvero presenti livelli di contaminazione superiore a quelli indicati in Allegato 5 al Titolo V, Tabella 1, Colonna A, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). La selezione dei parametri da controllare dovrà essere preventivamente concordata con ARPA Piemonte;

4. le acque di infiltrazione e subalveo affioranti nelle fasi di scavo della conca dovranno essere comunque sottoposte a decantazione prima della restituzione al fiume;

5. dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti atti ad evitare l’immissione nelle acque fluviali di composti e prodotti chimici, polveri, sfridi, macerie di demolizione (in particolare nell’asportazione dei manufatti in cemento situati immediatamente a valle dello sbarramento di Porto della Torre): a tal fine dovrà essere predisposto nel progetto esecutivo anche un piano di intervento rapido per il contenimento di eventuali versamenti accidentali, sia in alveo, sia sui terreni ad esso adiacenti;

6. in ordine alle problematiche relative al potenziale impatto acustico connesso alla realizzazione delle opere in progetto, in fase di progettazione esecutiva dovrà essere definito un piano di monitoraggio volto a verificare l’eventuale necessità dell’adozione di misure di mitigazione del rumore. Le campagne di monitoraggio dovranno essere preventivamente concordate con ARPA.

ASPETTI IDRAULICI

1. le opere dovranno essere realizzate nel rispetto delle prescrizioni tecniche indicate e nessuna variazione potrà essere introdotta senza la preventiva autorizzazione da parte del Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara;

2. il materiale di risulta proveniente dagli scavi effettuati nell’ambito dell’area demaniale dovrà essere usato per la colmatura di depressioni di sponda, ove necessario, in prossimità delle opere di cui trattasi o comunque riutilizzato per il completamento degli interventi secondo le previsioni progettuali. Usi diversi potranno essere effettuati solo previo pagamento del relativo canone, stabilito dalla normativa vigente, per l’estrazione di materiale dall’alveo dei corsi d’acqua pubblica. Il materiale proveniente dalla demolizione di murature esistenti dovrà essere asportato dall’alveo;

3. le sponde ed eventuali opere di difesa interessate dall’esecuzione dei lavori dovranno essere accuratamente ripristinate a regola d’arte, restando il soggetto autorizzato unico responsabile dei danni eventualmente cagionati;

4. durante la costruzione delle opere non dovrà essere causata turbativa del buon regime idraulico del corso d’acqua;

5. i lavori in argomento dovranno essere eseguiti, a pena di decadenza dell’autorizzazione stessa, entro il termine di anni uno, con la condizione che, una volta iniziati, dovranno essere eseguiti senza interruzione, salvo eventuali sospensioni dovute a causa di forza maggiore. E’ fatta salva l’eventuale concessione di proroga nel caso in cui, per giustificati motivi, l’inizio dei lavori non potesse avere luogo nei termini previsti;

6. il committente dell’opera dovrà comunicare al Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara, a mezzo lettera raccomandata, l’inizio e l’ultimazione dei lavori, al fine di consentire eventuali accertamenti tesi a verificare la rispondenza fra quanto previsto e quanto realizzato, nonché il nominativo del tecnico incaricato della direzione dei lavori. Ad avvenuta ultimazione il committente dovrà inviare dichiarazione del Direttore dei Lavori attestante che le opere sono state eseguite conformemente al progetto approvato;

7. l’autorizzazione si intende accordata con l’esclusione di ogni responsabilità dell’Amministrazione in ordine alla stabilità dei manufatti (caso di danneggiamento o crollo) in relazione al variabile regime idraulico del corso d’acqua, anche in presenza di eventuali variazioni del profilo di fondo (abbassamenti o innalzamento d’alveo) in quanto resta l’obbligo del soggetto autorizzato di mantenere inalterata nel tempo la zona d’imposta del manufatto mediante la realizzazione di quelle opere che saranno necessarie, sempre previa autorizzazione del Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara;

8. il soggetto autorizzato, sempre previa autorizzazione del Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara, dovrà mettere in atto le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia dell’alveo sia delle sponde, in corrispondenza ed immediatamente a monte e a valle del manufatto, che si rendessero necessarie al fine di garantire il regolare deflusso delle acque. In caso di inadempienza, il Settore stesso provvederà d’ufficio con diritto di rivalsa sul soggetto autorizzato;

9. il Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara si riserva la facoltà di ordinare, a cura e spese del soggetto autorizzato, modifiche alle opere di che trattasi o anche di procedere alla revoca della autorizzazione nel caso intervengano variazioni delle attuali condizioni del corso d’acqua che lo rendessero necessario o che le opere stesse siano in seguito giudicate incompatibili con il buon regime idraulico del corso d’acqua interessato;

10. l’autorizzazione è accordata ai soli fini idraulici, fatti salvi i diritti dei terzi, da rispettare pienamente sotto la personale responsabilità civile e penale del soggetto autorizzato, il quale terrà l’Amministrazione Regionale ed i suoi funzionari sollevati ed indenni da ogni pretesa o molestia da parte di terzi e risponderà di ogni pregiudizio o danno che dovesse derivare ad essi in conseguenza dell’autorizzazione.

11. dovrà essere richiesta al Settore Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Novara la concessione demaniale per la realizzazione dei pontili ubicati a valle della diga della Miorina, ai sensi del regolamento regionale n. 14/R/2004; non risulta invece necessario formalizzare un atto di concessione per la realizzazione dei rimanenti interventi previsti dal progetto.

ASPETTI FORESTALI

Durante l’esecuzione delle opere in progetto occorrerà evitare qualsiasi estirpazione di alberi e la rimozione di alberi radicati anche con fusto parzialmente sommerso; non potranno essere realizzate nuove piste, anche di cantiere e nuovi parcheggi o opere accessorie nei pressi dei punti di attracco, fatta salva la possibilità di interventi localizzati, volti al miglioramento della componente forestale, da autorizzarsi a seguito della redazione di apposita progettazione di dettaglio.

ASPETTI PAESAGGISTICI

1. Nel punto di maggior criticità in relazione all’impatto ambientale-paesaggistico delle opere di nuovo inserimento, individuabile nella Conca di navigazione di Porto della Torre in Comune di Varallo Pombia, dovranno essere adottati particolari accorgimenti per minimizzare l’impatto visivo delle opere stesse, in particolare occorrerà inserire opere a verde di schermatura per occultare almeno in parte i parchi panconi dalle principali visuali. Per quanto riguarda la finitura dei muri in c.a. dei mandracchi, si propone di ricorrere ad un rivestimento in pietra degli stessi, auspicando che ciò non comporti la messa in opera di pannellature di tipo prefabbricato, in alternativa alle quali parrebbe più opportuno il mantenimento del calcestruzzo a vista studiando adeguate finiture/trattamenti superficiali che garantiscono una particolare qualificazione progettuale dei manufatti;

2. qualora in fase esecutiva vi fosse la necessità di acquisire il parere ai sensi del Titolo I Parte II del D.Lgs. 42/2004, per la presenza di beni culturali di cui agli artt. 10 e 12 del decreto stesso, dovrà essere trasmessa alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Piemonte la relativa documentazione progettuale per l’espressione dell’autorizzazione ai sensi dell’art. 21.

ASPETTI ARCHEOLOGICI

Tenuto conto che l’area interessata dal progetto è ad altissimo rischio sia per la concentrazione sulle sponde di insediamenti e necropoli, in particolare della cultura di Golasecca, sia per la già verificata presenza tra Sesto Calende e Castelletto Ticino di antiche palificate sul fondo del fiume (già riferite in fase di progettazione in modo indimostrato e presuntivo ai resti del ponte romano noto in bibliografia fin dal sec. XVIII), il proponente dovrà procedere al completamento, prima della progettazione esecutiva, di un adeguato programma di archeologia preventiva ai sensi del D. Lgs. 12/04/2006 n. 163, artt. 95 e 96, che non deve escludere l’assistenza a tutte le opere di scavo e scotico (comprendendo anche gli eventuali interventi di cantieristica e viabilità di cantiere) da parte di personale specializzato in archeologia. L’attività di archeologia preventiva dovrà verificare eventuali presenze nel sottosuolo sulla sponda piemontese di strutture o depositi di interesse archeologico e verificare consistenza e cronologia delle palificate antiche nel letto del fiume per garantirne un’adeguata protezione nelle mutate condizioni di corrente e turbolenza.

ASPETTI URBANISTICO-TERRITORIALI

1. Tenuto conto di quanto disposto dal nuovo Piano d’Area del Parco naturale della Valle del Ticino, adottato il 28 luglio 2005 ed attualmente in salvaguardia, si richiama la necessità di rispettare scrupolosamente, in fase di realizzazione, i disposti delle norme di Piano d’Area più restrittive, con particolare riferimento alle prescrizioni relative alle “Zone di fruizione”;

2. in merito alle problematiche geologico-tecniche sulle aree di intervento, si evidenzia che il progetto deve essere conforme ai disposti della Circolare PGR n. 7/LAP/1996 ed alla normativa geologica dei PRG di Varallo Pombia e Castelletto Sopra Ticino, in particolare alle prescrizioni contenute negli elaborati di rappresentazione delle classi di pericolosità geomorfologica e di idoneità all’utilizzazione urbanistica.

INCIDENZA SUL SIC

1. In relazione all’incidenza sulle fasi di riproduzione e svernamento della fauna, con particolare riferimento alla specie ittica Rutilus pigus ed alla comunità ornitica, le attività di cantiere dovranno essere interrotte da metà novembre a fine giugno e la fase di esercizio dovrà essere regolata con divieto di navigazione da aprile a maggio e prima delle ore 10 del mattino nei mesi invernali;

2. per l’accesso ai cantieri dovrà essere utilizzata la viabilità esistente; nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente, gli interventi relativi dovranno essere progettati a livello esecutivo, autorizzati e potranno comportare esclusivamente lavori di sistemazione e consolidamento, con l’esclusione di allargamenti o asfaltature di strade sterrate;

3. le aree di deposito temporaneo dovranno essere ubicate all’interno della delimitazione di cantiere indicata nel progetto definitivo e nella documentazione integrativa, in modo tale da preservare la vegetazione forestale da tagli di soggetti arborei ed arbustivi;

4. dovrà essere predisposto e concordato con ARPA Piemonte un piano di monitoraggio quinquennale delle comunità ittica ed ornitica, comprendente le fasi ante operam, di cantiere e di esercizio;

5. dovrà essere predisposto e concordato con ARPA Piemonte un piano di monitoraggio degli anfibi (durante la stagione riproduttiva iniziando prima dell’avvio dei lavori), in particolare in relazione al potenziale impatto causato dalla realizzazione dell’attracco nel Comune di Sesto Calende;

6. prima dell’inizio dei lavori dovranno essere realizzate le opere di compensazione per la fauna ittica indicate dal proponente, che consistono nell’incremento dell’habitat dei pesci e, per il Rutilus pigus, la riproduzione artificiale della specie e l’incremento dell’area di frega. Per tali interventi il proponente dovrà presentare al Settore Pianificazione Aree protette della Regione Piemonte un progetto dettagliato, che preveda inoltre un piano di monitoraggio finalizzato a verificare, prima dell’inizio dei lavori, l’efficacia delle compensazioni adottate;

7. dovranno essere realizzate le opere di compensazione per la comunità ornitica indicate dal proponente, consistenti in interventi di ripristino e/o incremento di aree di canneto lungo il tratto di fiume interessato dal progetto. Il proponente dovrà consegnare un progetto dettagliato di tali interventi al Settore Pianificazione Aree protette della Regione Piemonte prima dell’inizio dei lavori.

Tutto ciò premesso e considerato;

vista la direttiva 85/337/CEE e s.m.i.;

vista la l.r. 40/98 e s.m.i.;

visto il d.p.r. 357/97 e s.m.i.;

visto il Regolamento Regionale n. 16/R del 16/11/2001;

vista la l.r. 45/89;

vista la L. 241/1990 e s.m.i.;

vista la l.r. 51/1997;

visti i verbali delle Conferenze dei Servizi, i contributi tecnici pervenuti, visti i pareri, nulla-osta e autorizzazioni espressi dalle Autorità competenti e acquisiti agli atti;

per tutto quanto sopraesposto ed accogliendo le proposte dei Relatori, la Giunta Regionale con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

- di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale contestualmente al giudizio positivo di valutazione d’incidenza, comprensivo delle autorizzazioni idrauliche e paesaggistiche, in merito al progetto “Implementazione della Via Navigabile sul Fiume Ticino da Castelletto Sopra Ticino/Sesto Calende fino all’imbocco del canale industriale”, localizzato per la parte piemontese nei comuni di Castelletto Sopra Ticino e Varallo Pombia (NO), presentato dal Settore Navigazione Interna e Merci della Direzione Trasporti della Regione Piemonte con sede a Torino, via Belfiore 23, per le motivazioni espresse in premessa e a condizione che nel corso della realizzazione si ottemperi alle prescrizioni ed alle raccomandazioni dettagliatamente descritte nella premessa, relativamente agli aspetti paesaggistici, archeologici, forestali, ambientali, idraulici, urbanistico-territoriali e naturalistici, che si intendono integralmente richiamate;

- di prendere atto dei pareri espressi dalle amministrazioni in sede di Conferenza dei Servizi e di considerare acquisito anche l’assenso delle Amministrazioni che, regolarmente convocate, non abbiano espresso definitivamente la loro volontà nell’ambito della Conferenza dei Servizi o successivamente con comunicazione formale;

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni e la sua validità è condizionata all’attuazione di tutte le prescrizioni definite in premessa e qui integralmente riconfermate;

- di affidare ad ARPA Piemonte, fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, la verifica di ottemperanza ed il controllo dell’attuazione di tutte le prescrizioni riportate nel presente atto quale condizione per la fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente che il proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio dei lavori al Dipartimento dell’ARPA Piemonte competente per territorio e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche compatibili con il S.I.R.A;

- di stabilire che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano all’ARPA Piemonte - Coordinamento VIA/VAS una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nell’atto conclusivo del presente procedimento amministrativo;

- di dare atto che ai sensi della l.r. 40/98 e dell’art. 14 ter della L. 241/90 e s.m.i. il presente provvedimento sostituisce a tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato, di competenza delle Amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare alla Conferenza dei Servizi, e che vengono rilasciati i seguenti pareri ed autorizzazioni:

- autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 159 del D. Lgs. 42/2004;

- autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. n. 523/1904, comprendente l’autorizzazione all’occupazione delle aree demaniali;

- parere favorevole dell’Autorità di Bacino;

- parere favorevole della Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio del Piemonte;

- parere favorevole della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte.

Permessi, autorizzazioni e atti d’assenso sono rilasciati sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo, concessi facendo salvi e impregiudicati eventuali diritti di terzi e subordinati all’osservanza delle prescrizioni citate in premessa, che qui s’intendono integralmente riportate, oltre a quelle derivanti dalle leggi e normative vigenti.

Copia della presente deliberazione sarà inviata al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso l’Ufficio di deposito dell’Autorità competente.

Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della l.r. 40/1998.

(omissis)