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Bollettino Ufficiale n. 06 del 8 / 02 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 28 dicembre 2006, n. 56-5044

LR 40/1998 - Giudizio di compatibilita’ ambientale ai sensi dell’art. 12 l.r. 40/1998 inerente il Progetto di “Razionalizzazione della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Val d’Ossola Sud”, localizzato in diversi Comuni delle province di Novara e Verbania. Progetto presentato dalla Societa’ Terna S.p.A

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

- di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale, in merito al progetto di “Razionalizzazione della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Val d’Ossola Sud, consistente nella ricostruzione dei seguenti elettrodotti a 132 kV: C.P. Piedimulera - UT. Tessenderlo - Borgomanero N.; Pallanzeno - Omegna; Omegna - Borgomanero N.; C.P. Gravellona - Borgomanero Est; Borgomanero Est - C.P. Arona, localizzato nei comuni di Anzola d’Ossola, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce, Omegna, Ornavasso, Pieve Vergonte, Premosello Chiovenda e Vogogna della Provincia del Verbano Cusio Ossola e nei Comuni di Ameno, Armeno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Invorio, Miasino, Pettenenasco della Provincia di Novara, presentato dalla Società Terna S.p.A., per le motivazioni dettagliatamente evidenziate in premessa e a condizione che, nel corso delle successive fasi progettuali, della realizzazione e dell’esercizio delle opere, la società Terna S.p.A. ottemperi alle seguenti prescrizioni e raccomandazioni:

A) Esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (CEM)

Prescrizioni

1. Con riferimento ai 13 recettori per i quali è stata prevista l’esposizione a valori di induzione magnetica compresi tra 0,5 e 3 micro-Tesla, in ossequio al principio di precauzione riferito alla onde elettromagnetiche ovvero “prudent avoidance” raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si prescrivono i seguenti interventi puntuali, fatta salva la possibilità di proposta da parte di Terna di altre soluzioni che permettano una riduzione equivalente o superiore:

- campata tra i sostegni 6 e 7 della ST in Comune di Vogogna (punti n. 1 e 2): spostamento del sostegno 7 in area ricompresa nella fascia A del Toce, al fine di allontanare la campata dai due recettori. In fase di progettazione esecutiva del traliccio in questione si raccomanda, salvo impedimenti di carattere tecnico-localizzativo, l’interramento del basamento in cemento, ad esclusione dei pilastrini anch’essi in cemento, a protezione del traliccio, al fine di ridurre al minimo la costituzione di ostacoli e l’interferenza con il deflusso delle acque;

- campata tra i sostegni 58 - 59 della ST in Comune di Gravellona Toce (punto n. 13): passaggio in doppia terna (con fasi trasposte);

- campate tra i sostegni 69 - 70 della ST e 41 - 42 della DT in Comune di Miasino (punti n. 25 e 26): per il punto n. 26, passaggio in doppia terna con fasi trasposte; per il punto n. 25, trasposizione delle fasi e, ove tecnicamente possibile, utilizzo di sostegni tubolari compatti (almeno sul sostegno 41);

- campata tra i sostegni 37 - 38 della DT in Comune di Armeno (punto n. 23): trasposizione delle fasi nella DT;

- campata tra i sostegni 8 -9 della ST in Comune di Gravellona Toce (punto n. 15): spostamento del sostegno 9 della ST di almeno 8 metri verso la DT, allontanandosi dal recettore;

- campata tra i sostegni 18 - 19 della ST in Comune di Casale Corte Cerro (punti n. N11 e N12): passaggio in doppia terna con fasi trasposte;

- campate tra i sostegni 57 - 59 della DT in Comune di Casale Corte Cerro (punti n. N02 e N05): trasposizione delle fasi;

- campate tra i sostegni 53 - 55 della ST e 26 - 28 della DT in Comune di Omegna (punti n. 3 e 5): passaggio delle campate 53 - 54 e 54 - 55 in doppia terna con sostegni tubolari compatti e utilizzo di sostegni tubolari compatti sulla DT nelle campate 26 - 27 e 27 -28.

2. Il Proponente, nella successiva fase di progettazione, con l’ausilio della metodologia di calcolo provvisoria stabilita con Circolare del Ministero per l’Ambiente DSA/2004/25291, dovrà valutare e rappresentare cartograficamente l’ampiezza della fascia di rispetto costituita dalla proiezione a terra dell’isolinea dei 3 micro-Tesla (obiettivo di qualità di cui all’art. 4 del DPCM 8.07.2003) per le varie tratte in progetto e in funzione delle caratteristiche specifiche delle due linee in ciascuna tratta (aeree, interrate, compresenza delle due linee a breve distanza, variazione della tipologia di sostegno, ammazzettamento, ...). Tale fascia rappresentata in cartografia costituirà riferimento per le Amministrazioni Comunali ai fini del successivo recepimento negli strumenti urbanistici come area assoggettata a vincolo di inedificabilità di fabbricati ad uso residenziale, scolastico, sanitario, ovvero ad un uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore, fatta salva la possibilità di deroga, a fronte della presentazione da parte del soggetto interessato di documentazione atta a comprovare l’esistenza di condizioni di rispetto dell’obiettivo di qualità, di cui all’art. 4 DPCM 08.07.2003, e comunque facendo salva l’applicazione del principio di precauzione (“prudent avoidance”).

3. Il Proponente, nella successiva fase di progettazione, con l’ausilio della metodologia provvisoria menzionata al punto precedente, dovrà valutare e rappresentare cartograficamente l’ampiezza della fascia di rispetto costituita dalla proiezione a terra dell’isolinea degli 0,5 micro-Tesla per le varie tratte in progetto e in funzione delle caratteristiche specifiche delle due linee in ciascuna tratta (aeree, interrate, compresenza delle due linee a breve distanza, variazione della tipologia di sostegno, ammazzettamento, ...). Tale fascia rappresentata in cartografia, in un’ottica di reciprocità del principio della “prudent avoidance” applicato al progetto, costituirà riferimento per le Amministrazioni Comunali ai fini del successivo recepimento negli strumenti urbanistici come fascia “di attenzione”, al cui interno è raccomandata l’applicazione di principi precauzionali tesi a minimizzare l’esposizione a valori di induzione magnetica di futuri edifici rispetto a linee esistenti.

4. Il Proponente, previo accordo con Arpa circa le modalità esecutive, dovrà effettuare lo specifico monitoraggio dei valori di induzione magnetica riscontrabili in corrispondenza dei recettori abitati potenzialmente esposti a valori superiori a 0,5 micro-Tesla. Tale monitoraggio dovrà essere eseguito anche in fase ante-operam sui recettori che saranno più esposti alle nuove linee in progetto, al fine di consentire di definire anche l’entità di un eventuale rischio differenziale o di accertare un più probabile beneficio.

5. Per risolvere la criticità di esposizione ai CEM determinata dall’attraversamento della linea T475 nelle frazioni di Santa Cristinetta e San Marco a Borgomanero, accogliendo la disponibilità manifestata dal Proponente, si prescrive che nella programmazione del Piano di Sviluppo 2007 venga incluso l’intervento di ricostruzione su nuovo tracciato misto ‘cavo-aereo’ della linea T. 475 di collegamento tra le stazioni elettriche di Borgomanero Nord e Borgomanero Est, adottando una soluzione di affiancamento alla costruenda tangenziale di Borgomanero e prevedendo per gli ultimi 1.100 metri circa, in ingresso alla stazione di Borgomanero Nord, una soluzione in cavo compatibile con l’elevata densità abitativa dell’area. Tale intervento, che potrà essere correlato programmaticamente alla ricostruzione della linea Borgomanero-Bornate, dovrà essere completato entro 12 mesi dall’ottenimento di tutte le autorizzazioni.

B) Impatti sull’avifauna

Prescrizioni di progetto

1. Alla luce della recente individuazione della Zona di Protezione Speciale “Fiume Toce” IT1140017, in un’ottica di maggiore tutela dell’avifauna, si richiede che, nell’ambito della progettazione esecutiva, il Proponente effettui un approfondimento degli studi già condotti in fase di progetto definitivo relativamente agli impatti sull’avifauna, individuando l’eventuale esistenza di ulteriori tratti, oltre a quelli già indicati, in cui i cavi elettrici possono generare interazioni di carattere negativo con l’avifauna, ponendo particolare attenzione alla presenza di siti di nidificazione di rapaci, ardeidi ed altre specie sensibili, nonché ai siti di passaggio dei migratori. Anche in tali tratti dovrà essere prevista l’installazione di dispositivi di segnalazione e dissuasione (spirali in PVC di colore rosso e bianco) da posare sulle funi di guardia e sui conduttori.

Prescrizioni fase di gestione delle linee

2. Durante la fase di controllo periodico del tracciato delle due direttrici di progetto dovrà essere effettuato il monitoraggio dello stato e della conservazione dei dispositivi di segnalazione/dissuasione per l’avifauna e dovrà essere effettuata la sostituzione dei dispositivi deteriorati e il riposizionamento di quelli che si sono spostati.

Raccomandazioni

1. In coincidenza con l’attraversamento della valle dello Strona presso il Comune di Casale Corte Cerro, in ragione della significativa lunghezza della campata e della quota elevata della fune di guardia, si raccomanda che, oltre al rispetto dei vincoli aeronautici mediante l’utilizzo di sfere colorate, la stessa campata venga munita di spirali colorate in PVC.

C) Impatti sulle aree boscate interessate dal passaggio delle linee

Prescrizioni di progetto

1. Il progetto esecutivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di recupero, di mitigazione e di compensazione ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. In particolare, dovranno essere indicati i quantitativi e le caratteristiche (età, sviluppo, a radice nuda, in contenitore, ecc.) del materiale vivaistico che sarà messo a dimora. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il Proponente dovrà predisporre un piano di manutenzione delle opere a verde, da svolgersi almeno nel primo triennio successivo alla realizzazione delle stesse che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite.

2. Il Proponente dovrà predisporre il progetto esecutivo degli interventi di recupero delle superfici boscate attualmente sottostanti agli elettrodotti da dismettere, che individui gli interventi (tagli selettivi, messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali) atti a favorire l’affermarsi delle serie di vegetazione potenziale di riferimento e a contrastare la vegetazione di invasione (Robinia pseudoacacia, Prunus serotina, ecc) insediatasi in queste aree. Tale progetto dovrà essere concordato preventivamente con gli Enti interessati, con le Direzioni regionali Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti, Territorio Rurale, nonché con ARPA Piemonte. In un’ottica di ulteriore compensazione dei tagli effettuati per la realizzazione delle nuove linee, si richiede al Proponente di intervenire in attuazione del progetto suddetto, in via prioritaria, sulle superfici pubbliche che risultino nella disponibilità delle Amministrazioni locali, valutando la possibilità di intervenire anche su sedimi privati, laddove tali proprietà risultino intercluse tra fondi pubblici o siano in condizioni e di dimensioni tali da rendere opportuno un intervento di recupero, intervenendo, nelle le zone dove la dismissione delle linee non può che avvenire a mezzo di elicottero, con semine a spaglio di specie idonee, opportunamente preparate per favorirne l’attecchimento.

3. In relazione agli interventi di compensazione ambientale, nel considerare positivamente le proposte formulate e nel rendere obbligatori questi lavori, si richiede che il Proponente li traduca in proposte progettuali di natura esecutiva, secondo le stesse specifiche formulate per l’effettuazione degli interventi di recupero ambientale. Si richiede, in ultimo, che la progettazione esecutiva degli interventi di compensazione sia trasmessa alle Direzioni regionali Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti e Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali, per opportune verifiche di ordine tecnico.

4. Per quanto riguarda gli interventi di periodica manutenzione della fascia boscata esistente sotto linea, nella fase di progettazione esecutiva il Proponente dovrà predisporre un piano dei tagli da effettuare periodicamente sotto le linee, volto a garantire il mantenimento nel tempo delle formazioni forestali interferite e ad assicurare la continuità della copertura del terreno operata dallo strato arbustivo e dalle specie arboree con sviluppo in altezza limitato. Tale piano dovrà anche prevedere l’adozione di ulteriori metodologie ed interventi conservativi qualora siano interferite formazioni vegetali aventi un interesse a livello comunitario (Dir. 92/43/CEE). Il piano dovrà essere concordato preventivamente con gli Enti interessati, con le Direzioni Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti, Territorio Rurale e con ARPA Piemonte e dovrà tradursi in specifici capitolati, che le ditte incaricate di eseguire gli interventi di manutenzione a carico della fascia boscata dovranno adottare, che vincolino ad un’esecuzione dei tagli basata sull’analisi dell’effettivo sviluppo della vegetazione e limitata alle zone direttamente interferite dall’elettrodotto. Al fine di garantire un buon livello di qualità degli interventi, si raccomanda che le ditte siano selezionate anche in base alla loro comprovata esperienza e professionalità nel settore forestale, nonché alla conoscenza del territorio delle Valli Ossolane e che siano in grado, qualora si verificassero problemi legati alle varie attività sopra citata, di garantire il tempestivo intervento.

Raccomandazioni

1. Per quanto riguarda l’intervento di compensazione ambientale denominata “Comunità Montana dei Due Laghi: tra Ameno e il Monte Mesma, sponda orografica sinistra del torrente Agogna”, si raccomanda di evitare l’utilizzo di quercia rossa (Quercus rubra), specie alloctona, privilegiando la messa a dimora di specie autoctone adatte alle condizioni stazionali, quali la farnia (Quercus robur), il castagno (Castanea sativa), il frassino maggiore (Fraxinus excelsior) e il nocciolo (Corylus avellana).

2. Per quanto riguarda l’intervento di compensazione ambientale denominata “Comunità Montana dei Due Laghi: Miasino, sponda orografica sinistra del torrente Agogna”, si consiglia di non mettere a dimora il nocciolo in prossimità della riva del torrente e in aree con ristagno idrico, in quanto non è adatto agli ambienti eccessivamente umidi. Tale specie potrà invece trovare idonea collocazione nella costituzione del sottobosco nella parte più prossima al versante e su suoli con buon drenaggio.

3. Per quanto riguarda gli interventi di compensazione ambientale denominati “Comunità Montana dei Due Laghi: Ameno, bosco di versante” e “Invorio: bosco di versante”, si raccomanda di sostituire l’Acer obtusatum, specie termofila, con l’Acer pseudoplatanus, specie adatta alle condizioni stazionali.

4. Si raccomanda che il taglio di vegetazione arborea venga limitato al minimo indispensabile, sia nella fase di realizzazione dell’opera, sia nella fase di manutenzione della stessa. Si ponga inoltre particolare cura nella gestione delle fasi di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

D) Impatto visivo e paesaggistico

Prescrizioni

1. Nel tratto di versante posto tra Casale Corte Cerro e Omegna, tra le fraz. di Granerolo e Borca, si prescrive l’utilizzo di sostegni ad altezza più contenuta, con riduzione delle campate, al fine di limitare gli impatti sui rilievi esistenti, o in alternativa l’utilizzo di sostegni monostelo o di analoga tipologia a impatto più contenuto, nell’ottica di limitare il più possibile la percezione visiva delle linee nelle visuali dal lago d’Orta.

2. In Comune di Omegna, fraz. di Agrano, prendendo atto del nuovo tracciato in cavo proposto da Terna S.p.a, si prescrive che le nuove strutture si attestino sul tracciato delle linee esistenti, ovvero sugli ambiti boscati già modificati seppure inclusi in area a vincolo paesaggistico con DM 1.08.85, e che l’interramento venga prolungato ancora di una campata in corrispondenza del sostegno esistente n. 053 posto in adiacenza al cimitero di Agrano. Inoltre, per quanto concerne l’approccio ai tralicci portaterminali di interfaccia cavo-aereo, al fine di contenere ulteriormente l’impatto visivo, si prescrive una maggiore graduazione delle altezze dei sostegni in ingresso e in uscita dal tratto interrato.

3. Per il tratto in Comune di Miasino-Ameno, in considerazione delle caratteristiche di pregio paesaggistico e di conservata naturalità delle aree interessate dai tracciati in progetto, si prescrive che nelle ulteriori fasi di progettazione siano presentati nuovi approfondimenti tesi a comparare le seguenti ipotesi di mitigazione visiva: a) utilizzo di sostegni monostelo o di analoga tipologia a basso impatto visivo nei tratti ricompresi tra il sostegno n. 44 e n. 54 della linea in DT, nonché tra il sostegno n. 72 e n. 81 della linea in ST, fatti salvi, per entrambi i casi, gli inevitabili sostegni di vertice a struttura troncopiramidale; b) mascheramento delle linee in progetto con le quinte arboree presenti nell’area; c) per la linea in DT, utilizzo di pali monostelo o di analoga tipologia a basso impatto visivo tra i sostegni n. 49 e 58, riconsiderando anche l’eventualità di ripristino dell’ipotesi progettuale di tracciato lungo l’attuale corridoio delle tre direttrici esistenti, presentato nella prima versione del progetto, adottando il massimo allontanamento della linea dalle propaggini dell’abitato di Ameno; d) utilizzo di soluzioni miste cavo-aereo con pali a basso impatto visivo. Per consentire un’efficace valutazione delle alternative dovranno essere predisposti elaborati fotografici e fotoinserimenti panoramici e di dettaglio, che consentano un’ulteriore verifica dell’inserimento delle nuove strutture nel contesto paesaggistico descritto.

4. Per il tratto posto nei Comuni di Briga Novarese e Borgomanero, e in particolare in corrispondenza dei rilievi collinari del Motto la Croce e Motto Sareja, si prescrive il ricorso all’utilizzo di pali a basso impatto, o in alternativa di strutture ad altezza più contenuta e campate di minore ampiezza.

5. In generale, con riferimento ai tratti in cavo previsti in Comune di Omegna fraz. Agrano e di Borgomanero loc.tà Beatrice, si prescrive la presentazione di elaborati progettuali a carattere definitivo delle opere di urbanizzazione connesse al complesso degli interventi in oggetto, al fine di poter fornire suggerimenti e indicazioni circa le modalità realizzative degli interventi proposti che si configurano prevalentemente come opere di viabilità.

6. Si prescrive, infine, che le strutture di sostegno siano, per quanto possibile, integrate negli ambiti paesaggistici attraversati, mediante l’uso di vernici e trattamenti superficiali adeguati al contesto paesaggistico circostante. Si privilegia, a tal fine, l’utilizzo di tonalità scure della gamma dei marroni e dei grigi, da considerare in coerenza con gli ambiti attraversati, ovvero di superfici boscate, o di versante montano privo di vegetazione o con prevalenza di terreni rocciosi privi di copertura arborea.

7. Al fine di mitigare l’impatto della linea in comune di Invorio in prossimità della Cascina Roncaccio, si chiede, pur permanendo nel terreno di pertinenza della Cascina succitata, di allontanare il palo n. 100 spostandosi verso sud, e di utilizzare, qualora tecnicamente possibile, i sostegni a basso impatto.

Raccomandazioni

1. Per quanto riguarda la localizzazione dei nuovi sostegni, di altezza superiore a quelli delle direttrici esistenti, in prevalenza proposta in aree boscate a mezza costa, nonché per i tratti di linea che attraversano in senso trasversale le vallate, si raccomanda un’attenta collocazione delle nuove strutture utilizzando, per quanto compatibili, aree di avvallamento, escludendo siti elevati di cresta o punti di dorsale, oppure porzioni centrali di radure e superfici prative. Inoltre, in sede di predisposizione di progetto esecutivo si raccomanda altresì di valutare la possibilità di utilizzo, negli ambiti paesaggistici percepibili anche nelle visuali dalla viabilità ordinaria, di sostegni a basso impatto visivo o di minore altezza e campata al fine di integrare maggiormente l’opera nel paesaggio circostante.

2. In corrispondenza del Comune di Miasino, si raccomanda l’utilizzo di soluzioni che prevedano un maggiore avvicinamento delle linee in progetto all’area cimiteriale, privilegiando scelte localizzative in aderenza alle formazioni arboree presenti e ai margini delle radure, limitando il più possibile gli interventi a carico delle superfici prative e facendo salva la garanzia di tutela dei recettori presenti dall’esposizione ai campi magnetici.

3. In Comune di Casale Corte Cerro, in considerazione delle criticità determinate dall’attraversamento della vallata dello Strona da parte delle linee in progetto, si raccomanda che in sede di progettazione esecutiva siano individuate opere di compensazione paesaggistica volta a bilanciare gli impatti visivi determinati dalle nuove strutture.

E) Interferenze

Prescrizioni di progetto

1. Deve essere garantita la distanza di sicurezza delle linee elettriche in progetto dai metanodotti di importazione esistenti in Val D’Ossola.

2. Nel progetto esecutivo devono essere rispettate le norme previste in materia di interferenze con le infrastrutture stradali S.R. 229 “Completamento variante di Borgomanero” e S.R. 229 “Completamento variante di Omegna”.

Prescrizioni fase realizzativa

3. Si richiede la messa in sicurezza del ponte sull’Agogna, in Comune di Ameno, destinato anche al futuro traffico veicolare di cantiere da parte di Terna S.p.A., al fine di garantirne una circolazione in sicurezza.

4. Le fondazioni dei sostegni che interessano le fasce di esondazione dovranno attestarsi al di sotto della linea di mobilità dei sedimenti.

5. Le sponde ed eventuali opere di difesa interessate dall’esecuzione dei lavori dovranno essere accuratamente ripristinate a regola d’arte, restando Terna S.p.A. il soggetto unico responsabile dei danni eventualmente cagionati.

6. Durante la costruzione delle opere non dovrà essere causata turbativa del buon regime idraulico dei corsi d’acqua.

F) Aspetti geologici

Prescrizioni di progetto

1. In fase di progettazione esecutiva devono essere approfondite le indagini geologico-tecniche lungo tutto il tracciato e non solo in prossimità delle aree a rischio segnalate nelle cartografie PAI e IFFI. Si rammenta inoltre il rigoroso rispetto, del DM del 14 Settembre 2005 (pubblicato sulla GU del 23-09-2005 n. 222 Suppl.) “Norme tecniche per le costruzioni” in modo particolare il punto 7.3 “ Opere interagenti con i terreni e con le rocce”.

G) Impatto generato dalla cantierizzazione dell’opera

Raccomandazioni

1. Per quanto concerne le attività di cantiere, ancorché limitate dal ricorso intensivo all’elicottero, si raccomandano le seguenti cautele:

- esecuzione di fondazioni su pali trivellati, ove possibile, per contenere i movimenti di terra;

- posa dei conduttori e tesatura con la tecnica della tesatura frenata e con la posa delle cordine tramite elicottero, per limitare i danni sui terreni attraversati (la tesatura frenata, infatti, mantenendo i conduttori sempre sollevati dal terreno evita la formazione di un corridoio tra la vegetazione);

- analoghe cautele vengano adottate anche presso il cantiere generale di Gravellona Toce e lungo la viabilità di accesso al medesimo, dove si prevede il maggior transito di mezzi di lavoro. In tale contesto andranno adottate anche le soluzioni applicabili ai cantieri per limitare non solo il disturbo acustico, ma anche il sollevamento delle polveri;

- utilizzazione esclusivamente della viabilità esistente, limitando al minimo indispensabile gli accessi alle aree di cantiere;

- contenimento al minimo dei movimenti terra;

- utilizzazione, per gli stoccaggi temporanei e per i depositi per il ricevimento e lo smistamento materiali, di aree prive di vegetazione, se disponibili, limitando al minimo indispensabile la ripulitura delle piazzole da vegetazione e da eventuali colture presenti;

- evitare il rivestimento delle piazzole, dei raccordi e delle altre aree utilizzate con asfalti o materiali similari, al fine di favorire la ricrescita della vegetazione a fine lavori;

- nella realizzazione delle fondazioni per i sostegni, utilizzare calcestruzzi preconfezionati, per eliminare il pericolo di contaminazione del suolo;

- al termine delle attività di costruzione delle nuove linee e di smantellamento delle vecchie, procedere alla ripulitura e al ripristino dei luoghi, eliminando eventuali materiali di risulta come vernici, imballaggi, solventi, sfridi di conduttori e vetri provenienti dagli isolatori.

Per i tratti in cui è previsto l’interramento della linea si raccomanda che:

- il terreno agrario derivante dalle operazioni di scotico venga adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, venga conservato in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche e sia utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale delle aree interessate dagli interventi, posizionando gli strati terrosi prelevati in fase di cantiere secondo la loro successione originaria. Si raccomanda infine che tutte le operazioni di movimentazione siano eseguite con mezzi e modalità tali da evitare eccessivi compattamenti del terreno;

- per l’intera durata dei lavori, con riferimento alla produzione di emissioni di polveri e di inquinanti gassosi nelle operazioni di scavo provenienti dalle macchine operatrici, siano utilizzati mezzi d’opera in perfetto stato manutentivo, nonché veicoli dotati di apposito sistema di copertura del carico, nel caso di trasporto di inerti polverulenti;

- le aree di cantiere non pavimentate, le vie di transito e di accesso e gli eventuali stoccaggi di materiali inerti e pulverulenti siano mantenuti con un costante grado di umidità per evitare il sollevamento di polveri;

- venga prevista la gestione dell’esubero degli inerti e del materiale di risulta dalla posa dell’elettrodotto, favorendone il riutilizzo in loco nonché lo smaltimento differenziato delle macerie derivanti dalla demolizione di manufatti interessati dal passaggio della linea.

2. Le opere di demolizione dei plinti di sostegno dei tralicci, quando ancorati su roccia, dovranno conseguire la demolizione almeno della parete emergente, in modo tale da favorire il più possibile i processi di rinaturalizzazione.

3. Si raccomanda che al termine dei lavori i cantieri siano tempestivamente smantellati e che venga effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di servizio eventualmente realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, si raccomanda l’effettuazione tempestiva del recupero e del ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

4. Si raccomanda che la viabilità di cantiere sia oggetto di opere di ripristino e ricostituzione degli ambiti interferiti da attuare per quanto possibile già in corso d’opera, procedendo per lotti funzionali con l’avanzamento dei lavori di realizzazione degli elettrodotti.

5. Si raccomanda inoltre che il Proponente, per gli aspetti relativi all’esposizione della popolazione al rumore garantisca la messa in atto di disposizioni particolarmente cautelative riguardo ai lavori con il ricorso all’elicottero in prossimità ad abitazioni o piccoli centri abitati sui versanti montani quali, ad esempio, l’individuazione delle rotte e delle zone di atterraggio/decollo a debita distanza dai centri abitati. Si ritiene probabile che in tale contesto con livelli di rumore residuo decisamente ridotti l’uso dell’elicottero possa dare luogo, sebbene temporaneamente, a superamenti dei limiti della zonizzazione acustica adottata comunale relativamente alle zone in esame, con necessità di ricorrere all’istituto della deroga temporanea per i lavori di cantiere. Nel concedere un’eventuale deroga si suggerisce di vincolare ad una cronoprogramma dei lavori che garantisca in tali aree un rapido svolgimento degli stessi con una precisa scadenza entro la quale tali lavori devono essere completati e ad una limitazione oraria alle fasce orarie di minor disturbo per la popolazione (9.00-12 e 14.30-18.00) al di fuori dei quali debbano continuare a valere i limiti della zonizzazione acustica. Durante tali lavorazioni, inoltre, sarebbe opportuno eseguire sui ricettori più esposti campagne di misura del rumore rappresentative delle condizioni standard di lavorazione.

H) Dismissioni vecchie linee

Prescrizioni fase realizzativa

1. Per quanto concerne il completamento dell’azione di smantellamento delle vecchie linee, si prescrive il rispetto del termine di 8 mesi, a partire dall’entrata in esercizio delle linee in progetto, e più in generale del termine di 36 mesi dall’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, come dichiarato dal Proponente e precedentemente prescritto in sede di VAS.

2. Dovrà essere effettuata la bonifica ed il ripristino ambientale delle vecchie linee con la rimozione delle strutture ed il recupero della zona alle condizioni antecedenti l’installazione dell’opera.

3. In linea con l’assunto progettuale di razionalizzazione dell’infrastrutturazione elettrica esistente sul territorio, accogliendo la disponibilità manifestata dal proponente, si prescrive che, previa verifica e accertamento della proprietà, siano smantellati i rami secchi della distribuzione elettrica a 15 e 50 kV e le linee in disuso per lo più ricadenti nei Comuni di Omegna e Gravellona Toce e più in generale nelle località interessate dal passaggio delle nuove linee.

- di dare atto che, ai sensi dell’art. 1 comma 26 della Legge 239/2004, il presente provvedimento non ricomprende le autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, atti di assenso necessari alla realizzazione ed esercizio dell’opera, in quanto sono sostituiti da un’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle Attività produttive di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, previa intesa con la Regione;

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12, comma 9 della l.r. 40/1998;

- di stabilire altresì che il Proponente comunichi all’ARPA competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo;

- di affidare ad ARPA Piemonte, fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il Proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio dei lavori all’ARPA Piemonte e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio;

- di stabilire che il Direttore dei Lavori, trasmetta all’ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nel presente provvedimento;

- di inviare copia del provvedimento al Proponente e a tutti i soggetti interessati.

Contro il presente provvedimento è possibile il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni ovvero il ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120gg. dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto, dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002 ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della l.r. 40/1998.

(omissis)