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Bollettino Ufficiale n. 05 del 01 / 02 / 2007

Deliberazione della Giunta Regionale 18 dicembre 2006, n. 5-4897

Approvazione della bozza di Protocollo d’intesa riguardante il Distretto-Filiera del Freddo tra Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Comuni, Comunita collinari, Confederazioni, Associazioni e Sindacati locali

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

-di approvare lo schema di Protocollo di Intesa, Allegato 1 della presente, tra Regione Piemonte e gli altri sottoscrittori: Provincia di Alessandria, Comuni di Casale M.to, Borgo San Martino, Coniolo, Mirabello, Occimiano, Terrugia, Ticineto, Le Comunità Collinari di Colli e Castelli del M.to e della Val Cerrina, Camera di Commercio di Alessandria, Unione Industriale di Alessandria, API di Alessandria, Unione Artigiani di Casale M.to, Confartigianato di AL, Confederazioni CGIL, CISL e UIL, CGIL-FIOM, CISL-FIM, UIL-UILM;

-di incaricare l’Assessore alla Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte, Dott. Andrea Bairati, a sottoscrivere il suddetto Protocollo di Intesa, anche in presenza di modifiche non sostanziali dello stesso.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato 1

Protocollo di Intesa

Distretto-Filiera del freddo

Sottoscritto in .................. il.................. tra

Regione Piemonte, in persona dell’Assessore alla Ricerca e Innovazione, Andrea Bairati

E

Provincia di Alessandria, in persona del Presidente, Paolo Filippi

E

Comune di Casale M.to, in persona del Sindaco, Paolo Mascarino

Comune di Borgo San Martino, in persona del Sindaco, Giovanni Serazzi

Comune di Coniolo, in persona del Sindaco, Giovanni Spinoglio

Comune di Mirabello, in persona del Sindaco, Marco Demartini

Comune di Occimiano, in persona del Sindaco, Ernesto Berra

Comune di Terruggia, in persona del Sindaco, Luigino Mazzucco

Comune di Ticineto, in persona del Sindaco, Paolo Biasotto

Comunità Collinare Colli e Castelli del Monferrato, in persona del Presidente, Sergio Buttero

Comunità Collinare della Valcerrina, in persona del Presidente, Mario Tribocco

Camera di Commercio di AL, in persona del Presidente, Renato Viale

Unione Industriale di Al, in persona del Presidente, Pietro Martinotti

API di AL, in persona del Presidente, Giuseppe Garlando

Unione Artigiani di Casale M.to, in persona del Presidente, Giorgio Bragato

Confartigianato Provincia di Al, in persona del Presidente Valerio Bellero

Confederazioni CGIL, CISL e UIL

CGIL-FIOM, in persona del

CISL-FIM, in persona del

UIL-UILM, in persona del

Premesso che:

A) Le parti hanno preso atto della delicata fase di trasformazione, innovazione e nuova organizzazione del settore del freddo, a livello nazionale come a livello locale, nonché delle possibili rilevanti ripercussioni sui livelli occupazionali e sulle dinamiche sociali.

B) Le parti registrano la consolidata presenza, nel Monferrato Casalese, di una ben integrata “industria del freddo”, costituita da aziende leader nazionali e da presenze commerciali -distributive internazionali, da aziende di sub-fornitura, da un articolato indotto alimentato da aziende satelliti e da realtà artigianali.

C) Le parti prendono atto che negli ultimi cinque anni si sono imposte nuove esigenze d’innovazione nel processo produttivo, nell’ideazione e promozione del prodotto, nell’allestimento di nuove reti distributive e di assistenza, nella ricerca e sviluppo di materiali più versatili ed eco-compatibili.

D) Le parti hanno, ciascuno per proprio conto, oltre che unitariamente intese, un interesse convergente al mantenimento nel distretto industriale locale dell’attuale attività produttiva ed allo sviluppo della medesima.

E) Le parti, pubbliche e private, convergono sull’obiettivo di consolidare e promuovere la realtà dell’industria del freddo del Monferrato Casalese, attraverso iniziative sinergiche, azioni di innovazione, iniziative imprenditoriali e politiche pubbliche di sostegno, nonché azioni concertate, prevedendo la stesura di un documento condiviso per stabilire settori di intervento, principali modalità attuative e rispettivi ruoli ai quali far riferimento nell’elaborare le linee essenziali delle iniziative.

F) Gli Enti Locali e la Regione, nonché le parti firmatarie tutte, danno atto come in passato ed oggi “l’industria del freddo” del Monferrato Casalese abbia costituito e tuttora costituisca una parte rilevante del tessuto industriale locale, con i conseguenti riflessi occupazionali e sociali.

G) Le parti si impegnano nella salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e nel loro incremento; nel rafforzamento delle competenze professionali dei lavoratori e delle lavoratrici del contesto produttivo della filiera e/o distretto del freddo, nonché nella gestione degli eventuali ricollocamenti .

Le parti, preso atto di quanto sopra, hanno manifestato l’intenzione di definire, attraverso la stesura del presente protocollo, i punti salienti di un progetto comune volto al conseguimento degli obiettivi di cui alle premesse, individuando le seguenti aree d’intervento comune:

a. definizione di un progetto di valorizzazione del distretto - filiera del freddo, che esalti le capacità imprenditoriali, le professionalità delle maestranze, l’attenzione degli enti locali, gli apporti dei saperi e della formazione, le chances di competitività;

b. predisposizione di una serie di interventi finanziari, organizzativi e di supporto all’attività di ricerca e sviluppo per le imprese operanti nel distretto-filiera e nell’indotto;

c. studio ed individuazione di una serie di interventi finalizzati a migliorare, da un lato, la formazione degli addetti operanti nella filiera, e dall’altro ad ottimizzare l’utilizzo degli strumenti normativi destinati alla formazione sul territorio;

d. definizione di un piano corrispondente alle esigenze che si verranno a creare, con lo scopo principale di mantenere gli equilibri economici dell’area della filiera, risolvendo le problematiche occupazionali ed i conseguenti impatti sociali.

Tutto ciò premesso, tra le Parti

si conviene

quanto segue:

1. Premesse

1.1 Le premesse formano parte integrante ed essenziale del Protocollo.

2. Finalità

2.1 Con il Protocollo, le parti intendono individuare, di comune accordo, le modalità di attuazione degli interventi di cui alle premesse, costituendo il Protocollo il documento di riferimento per la determinazione dei principi guida degli interventi, nonché dei ruoli e delle competenze delle singole parti.

3. Mantenimento e sviluppo dell’attività produttiva sul territorio casalese

3.1 Alla luce di quanto contenuto nelle premesse, le parti dichiarano il reciproco impegno a mantenere ed a sviluppare l’attività produttiva nell’area nei prossimi anni, con la tutela e lo sviluppo dell’occupazione.

4. Interventi per la filiera

4.1 Le parti, preso atto della necessità di pianificare interventi di supporto alle imprese operanti sul territorio nella filiera del freddo e nel correlato indotto, si impegnano a costituire, un comitato (il “Comitato”), aperto anche alla partecipazione dei principali istituti bancari che operano con le imprese della filiera, (le “Imprese”). Il Comitato, avvalendosi a tal fine di un organismo tecnico, individua e pone i presupposti operativi per l’attuazione dei seguenti interventi, in via esemplificativa e prioritaria:

(i) definizione di un progetto complessivo di filiera - distretto, che assuma e proponga iniziative ed interventi in rete, a sostegno delle attività insediate ed in via di possibile insediamento nel settore del freddo, con particolare attenzione ad obiettivi di ricerca ed innovazione, di aggiornamento professionale, di qualificazione eco-sostenibile, di sviluppo dell’export e della realtà di indotto e subfornitura;

(ii) individuazione ed utilizzazione degli incentivi, già esistenti a livello normativo ( ad esempio quelli previsti dalla Legge 14 maggio 2005, n. 80) o da attivare, nonché degli strumenti finanziari, anche innovatori e partecipati, volti a facilitare le aggregazioni industriali nell’ambito delle Imprese, a sviluppare le possibili interazioni fra Imprese e mondo della conoscenza (Università, Politecnico, istituti di ricerca e centro studi tematici, centri di ricerca delle imprese);

(iii) individuazione di strumenti di supporto alle Imprese interessate: (a) alla diversificazione dell’attività produttiva, anche all’estero, e/o (b) alla crescita dei settori della ricerca e sviluppo dei prodotti;

(iv) individuazione di meccanismi di cofinanziamento e di risorse economiche da destinare alle Imprese che si impegnano a realizzare innovazione e ricerca, e che si impegnano nella riqualificazione, ricollocamento e sviluppo dell’occupazione.

5. Interventi per la ricerca, l’innovazione e la formazione

5.1 Le parti, considerando essenziale per la competitività delle Imprese un continuo ed adeguato investimento nelle aree della ricerca dei prodotti o di nuovi prodotti, della formazione delle risorse umane, dell’innovazione della tecnologia esistente anche attraverso l’utilizzo di fonti energetiche nuove ed alternative, si impegnano a redigere un documento programmatico comune, che contenga i principi generali di una serie di interventi mirati a tali aree, aventi come destinatari le Imprese che s’impegnano altresì al mantenimento e all’incremento occupazionale.

5.2 In particolare, le parti, a puro titolo indicativo e non tassativo, individuano le seguenti tipologie di interventi attuabili fin da subito di comune accordo:

(i) tecnologie ambientalmente sostenibili, attraverso il sostegno e la comune partecipazione a programmi e progetti volti a sviluppare iniziative, servizi, nuove attività nel campo delle tecnologie ambientalmente sostenibili;

(ii) ICT, attraverso il sostegno e la sperimentazione di programmi e progetti volti all’introduzione delle tecnologie e dei sistemi informativi nella filiera del freddo (prodotti e processi) e nel suo indotto;

(iii) alta formazione, sostenendo congiuntamente iniziative di eccellenza nel campo della formazione, in particolare nel campo del design, dell’ICT e delle tecnologie sostenibili applicati alla filiera del freddo;

(iv) Politecnico e Università come risorse per il territorio; le parti si impegnano al sostegno ed alla promozione congiunta delle attività di ricerca applicata alla formazione professionale rivolta al settore;

(v) creazione di idonei strumenti organizzativi (quali ad esempio Consorzio ovvero Associazione Temporanea di Scopo) d’intervento per il freddo, intesi come organismi agili per guidare i processi di cambiamento e per intercettare le nuove risorse finanziarie necessarie, secondo progetti e programmi condivisi e coordinati.

5.3 Definito e sottoscritto il documento programmatico di cui al punto 5.1, le parti si impegnano, ciascuna per quanto di propria competenza, all’attuazione concreta dei vari interventi.

6. Interventi per l’occupazione

6.1 Le parti definiscono fondamentale la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali dei lavoratori e delle lavoratrici inseriti nel contesto produttivo della filiera. Ritengono pertanto necessario individuare nella concertazione territoriale e negli accordi sindacali gli strumenti idonei a promuovere azioni in grado di garantire le condizioni per uno sviluppo sostenibile delle attività economiche del settore del freddo, nonché per la tutela e per l’incremento dell’occupazione.

6.2 Le parti ritengono necessario il rafforzamento delle competenze professionali dei lavoratori e delle lavoratrici nell’ottica dell’evoluzione industriale della filiera del freddo, riconoscendo l’importanza del ruolo delle agenzie territoriali, con percorsi di formazione che mettano al centro dell’attenzione la persona e le sue competenze, tenuto conto che la realtà locale è dotata di strutture formative che offrono moduli e corsi con sbocchi lavorativi nel settore.

6.3 1Le parti si impegnano a gestire ed a partecipare con le necessarie risorse finanziarie gli eventuali processi di mobilità, impegnando tutti i soggetti alla formazione ed alla realizzazione dei piani per il ricollocamento.

7. Comitato

7.1 Il Comitato avrà il compito di riunirsi periodicamente e non meno di sei volte l’anno, vigilando sulla corretta e tempestiva esecuzione degli impegni di cui al Protocollo, intervenendo qualora una delle parti non rispetti quanto di competenza, e convocando formalmente le parti in ipotesi di conflitto o contestazioni in ordine all’esecuzione del Protocollo.

7.2 Il Comitato dovrà redigere i verbali delle riunioni, inviando alle parti copia degli stessi.

7.3 Il Comitato dovrà infine ricercare, in buona fede e nello spirito e nell’ottica di rispettare i principi ispiratori del Protocollo contenuti anche nelle premesse, la composizione di eventuali conflitti insorti tra le parti relativamente all’esecuzione del Protocollo stesso.

8 Modifiche

8.1 Il Protocollo rappresenta la totalità delle intese finora raggiunte tra le parti in merito ai contenuti dello stesso.

8.2 Ogni modifica al Protocollo sarà valida solo se redatta in forma scritta e sottoscritta da tutte le parti.

9. Adesioni successive

9.1 Potranno aderire successivamente, previo gradimento del Comitato e sentita la Regione,

altri soggetti, quali ad esempio l’Università di Torino e del Piemonte Orientale ed il Politecnico di Torino.