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Bollettino Ufficiale n. 04 del 25 / 01 / 2007

Codice 25.6
D.D. 24 novembre 2006, n. 2052

L.R. 40/1998-D.G.R.n.21-27037 del 12.04.99-Fase di Verifica della procedura di VIA inerente progetto per lavori di completamento Ord.3090-danni alluv. F.Po e ripristino infrastrutture pubbliche in Comune di Crissolo-Tip.B1 13 - pos.39/ver/06

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto: “Lavori di completamento Ord. 3090 - Danni alluvionali Fiume Po e ripristino infrastrutture pubbliche in Comune di Crissolo- Tip. B1 13 - Pos. 39/ver/06" sia escluso dalla Fase di Valutazione di cui all’art.12 della L.R. 40/1998 subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento:

Prescrizioni da recepire nella redazione del progetto definitivo/esecutivo

- Nella fase di redazione del progetto definitivo dovranno essere chiaramente individuate e localizzate le aree cantiere per le lavorazioni e lo stoccaggio dei materiali da utilizzarsi durante la realizzazione degli interventi in un’ottica di minimizzazione degli impatti connessi e prevedendo le opportune mitigazioni in corso d’opera definendo tempi e modi della fase di ripristino ambientale

- Per quanto riguarda i rifiuti prodotti durante la fase di cantiere, questi, ai sensi del D.Lgs. 152/06 Parte IV, dovranno essere conferiti ai soggetti specificatamente autorizzati allo smaltimento e/o recupero. In fase di progetto definitivo dovrà pertanto essere quantificato anche il volume del materiale di scavo. Si ricorda inoltre che per quanto attiene le terre e le rocce da scavo derivanti dall’attività non costituiscono rifiuti se rispettano quanto previsto dall’ex art 186 del D.Lgs. 152/06.

- Per l’intervento 2 si prevede la riprofilatura del fondo mediante l’asportazione di materiale litoide di sovralluvionamento con conseguente abbassamento del piano d’alveo, per questo tipo d’intervento risulta in sede di progettazione definitiva opportuno prevedere di conservare una certa diversità morfologica, che caratterizza i corsi d’acqua naturali, distribuendo materiale di varia pezzatura (ciottoli, ghiaia), al fine di evitare l’eccessiva omogeneizzazione con conseguente scomparsa dei microhabitat, indispensabili invece per conservare la funzionalità ecologica.

- Per la realizzazione della scogliera sull’alveo principale gli alberi presenti dovranno essere tagliati, tale intervento dovrà essere meglio dettagliato in fase di progetto definitivo, con l’indicazione del numero e del tipo di piante che sarà necessario tagliare.

- Gli interventi di ripristino vegetazionale previsti dovranno essere meglio descritti in sede di progetto definitivo, indicando le specie che saranno utilizzate, sia quelle erbacee che quelle arbustive. Dovranno comunque essere sempre utilizzate specie autoctone. Tali interventi dovranno essere eseguiti nelle stagioni idonee (primavera ed autunno) e dovrà essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo la realizzazione delle opere stesse, in modo da garantire l’attecchimento del materiale vegetale.

- Nella redazione della progettazione definitiva dovrà essere approfondito lo studio idraulico considerando complessivamente anche le possibili interazioni delle opere già realizzate a monte ( briglie Loc. Spiaggia e Pian della Regina) con i manufatti in progetto.

- Nella redazione della progettazione definitiva si dovrà tenere presente le seguenti indicazioni:

o nel riporto delle sezioni 14-15-16-17-18 a monte della scogliera si consiglia una riduzione dell’inclinazione e la posa di geostuoie in juta con immediata idrosemina;

o a monte delle canalette di regimazione acque del versante si suggerisce la predisposizione di una struttura filtrante con funzione antiintasamento.

- Nella redazione della progettazione definitiva sia valutata la possibilità di ridurre ulteriormente al di sotto dei 30 cm il salto netto delle briglie.

- Nella redazione della progettazione definitiva siano valutate altre possibili soluzioni per la realizzazione del muretto in progetto ( intervento1).

- Nella redazione della progettazione definitiva la scogliera dovrà essere realizzata con massi non cementati e dovrà essere valutata la possibilità di ridurre la pendenza delle sponde.

- Nella redazione della progettazione definitiva la scogliera l’impalcato del ponte e la struttura portante dello stesso dovrà essere realizzata in legno con rivestimento in pietrame delle spalle.

- Il progetto definitivo/esecutivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di recupero ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee ed eventualmente arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arbustive ricostituite.

- Il progetto esecutivo dovrà prevedere l’individuazione e la quantificazione dei materiali inerti occorrenti per la realizzazione delle opere nonchè l’indicazione delle cave di approvvigionamento come previsto dagli artt. 15 e 26 del D.P.R. 554/1999.

- Prescrizioni da recepire in fase di esecuzione dei lavori

- Dovranno essere adottate tutte le precauzioni per limitare durante la fase di cantiere, visto anche il montaggio in alveo del ponteggio, l’intorbidamento delle acque e per evitare sversamenti accidentali di combustibili e olii delle macchine operatrici, in modo da ridurre le possibilità d’inquinamento delle acque.

- Prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con il Settore Caccia e Pesca della Provincia di Cuneo, le operazioni di allontanamento della fauna ittica presente in alveo.

- Tutti gli scavi che interessano la carreggiata stradale ad una distanza inferiore a m. 1 della attuale striscia bianca di margine dovranno essere riempiti di misto cementato compattato e dovrà essere effettuato il ripristino del manto bitumato mediante la stesa di conglomerato bituminoso dello spessore minimo di 6 m.

- Dovrà essere ripristinata la segnaletica orizzontale e verticale interessata dalla esecuzione dei lavori.

- L’ingombro della nuova rampa di accesso alla passerella sul Fiume Po in corrispondenza della sezione 30 dovrà essere segnalato per mezzo di apposita segnaletica verticale secondo le prescrizioni del Codice della Strada.

- Prima dell’inizio dei lavori dovrà essere formalizzata la richiesta di autorizzazione all’Amministrazione Provinciale sulla base dei disegni del progetto esecutivo.

- Tutti i lavori dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto di tutte le normative in fatto di sicurezza sui cantieri sollevando l’Amministrazione Provinciale da qualsiasi responsabilità inerente i lavori.

- Poiché gli interventi in progetto interessano il fiume Po, durante la fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.

- Al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del fiume Po attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali (savanelle) e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua.

- Al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di massi e di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario.

- Il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

- Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

- Le riprofilature d’alveo dovranno essere effettuate in modo tale da non interrompere del tutto la continuità ecologico-funzionale del corso d’acqua; inoltre le operazioni di disalveo e di rimodellamento dovranno essere effettuate in modo da mantenere, ad opera conclusa, residue aree di irregolarità del letto fluviale.

- I lavori inerenti ciascun intervento dovranno essere realizzati in periodo di asciutta o di magra e coordinati fra loro in modo da poter essere condensati nel più breve arco temporale possibile; il cronoprogramma dei lavori dovrà tener conto, per quanto possibile, dei periodi riproduttivi e di sviluppo dell’ittiofauna presente a valle dell’area in oggetto, concentrando le attività potenzialmente più impattanti al di fuori di tali periodi.

- Nella realizzazione delle difese spondali e delle briglie, dovrà essere privilegiato il riutilizzo dei massi derivanti dalle attività di disalveo; comunque i massi per le scogliere e le briglie dovranno essere, per quanto possibile, omogenei con la litologia dell’area e con le rocce costituenti l’attuale letto fluviale.

- Laddove non possibile intervenire con tecniche di ingegneria naturalistica, in fase di progettazione esecutiva dovrà essere verificata la possibilità e l’opportunità di ripristinare fasce arboreo-arbustive ripariali costituite con specie autoctone, a tergo delle difese spondali, nelle aree in cui è previsto solo inerbimento.

- Particolare cura dovrà essere posta nella rimozione delle preesistenti condotte fognarie, al fine di evitare versamenti di residui depositi fognari solidi o liquidi in alveo e presso le sponde; eventuali stoccaggi di altri materiali e sostanze chimiche in area di cantiere dovranno essere localizzati il più lontano possibile dal corso d’acqua, su superficie pianeggiante opportunamente e temporaneamente impermeabilizzata, onde evitare situazioni di dilavamento verso il medesimo.

- Le attività di manutenzione, rabbocco e rifornimento dei mezzi di cantiere dovranno essere svolte fuori alveo, in luogo dedicato e opportunamente impermeabilizzato; dovrà altresì essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali versamenti accidentali di sostanze inquinanti.

- Dovrà essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Carlo Giraudo