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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 50

Deliberazione della Giunta Regionale 11 dicembre 2006, n. 69-4891

L.R. 63/78 art. 41 e L.R. 13/99, art. 8. Linee di indirizzo, orientamento e priorita’ per la promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari, zootecnici e biologici del Piemonte, anno 2007. Disposizioni e data di scadenza di presentazione delle domande

A relazione dell’Assessore Taricco:

Visto l’art. 41 della L.R. n. 63/78 il quale prevede che l’Amministrazione Regionale possa svolgere attività promozionali direttamente o avvalendosi di Enti, Associazioni e simili e che possa concedere contributi per finanziare progetti ed iniziative promozionali per le produzioni agricole, zootecniche ed agroalimentari;

visto l’art. 8 della L.R. n. 13/99 il quale prevede che la Regione possa finanziare programmi di informazione e promozione sull’agricoltura biologica e i suoi prodotti;

vista la DGR n. 21-4797 del 17/12/2001 con la quale sono state approvate le nuove istruzioni per l’applicazione dei suddetti interventi, le quali prevedono anche che la Giunta Regionale approvi, annualmente, il documento contenente le linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali per l’anno successivo, compresa la data di scadenza per la presentazione delle domande di finanziamento;

rilevato che gli interventi promozionali a favore delle produzioni agricole, zootecniche, agroalimentari e biologiche sono importanti per lo sviluppo dell’intero Settore primario i cui prodotti, per le forti caratteristiche di qualità e di legami con il territorio, presentano un alto valore aggiunto e contribuiscono anche a rilanciare complessivamente l’immagine e l’accoglienza del Piemonte;

preso atto del lavoro propedeutico svolto dalla Direzione Regionale Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura per la redazione del programma contenente le linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali per l’anno 2007;

tenuto conto che il documento contenente le “Linee di indirizzo delle azioni promozionali per l’anno 2007", in data 6 dicembre 2006, è stato sottoposto all’esame della Commissione Regionale Consultiva per l’Agricoltura, di cui alla L.R. n. 44/86, che ha espresso parere favorevole;

rilevato che le risorse finanziarie destinate alle iniziative promozionali saranno quantificabili con l’approvazione del bilancio di previsione regionale per l’esercizio 2007, presumendo comunque una dotazione finanziaria almeno uguale a quella impegnata per il 2006;

la Giunta Regionale, unanime;

delibera

di approvare il documento allegato alla presente deliberazione e che ne fa parte integrante, contenente le Linee di indirizzo, orientamento e priorità per la promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari, zootecnici e biologici del Piemonte, anno 2007.

Di stabilire al 1 febbraio 2007, ore 12.00, la data di scadenza di presentazione delle domande richiedenti i contributi per le iniziative promozionali da svolgere nell’anno 2007.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

REGIONE PIEMONTE
ASSESSORATO AGRICOLTURA TUTELA DELLA FAUNA E DELLA FLORA
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE E VALORIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA

LINEE DI INDIRIZZO, ORIENTAMENTO E PRIORITA’ PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI, AGROALIMENTARI, ZOOTECNICI E BIOLOGICI DEL PIEMONTE, ANNO 2007

INDICE

1 - PREMESSA

2 - IL CONTESTO PIEMONTESE DELL’ATTIVITÀ’ PROMOZIONALE AGROALIMENTARE

a) Agricoltura e Territorio

b) I soggetti pubblici e privati operanti

3 - L’INTERVENTO PUBBLICO SUL PIEMONTE AGRICOLO E AGRO-ALIMENTARE E BREVE DESCRIZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

a) Premessa

b) Misure agroambientali; agricoltura ecocompatibile e biologica

c) Vitivinicoltura

d) Sistema delle DOP-IGP - Qualità e Certificazioni

e) Le Carni bovine

f) Riso

g) Il comparto suinicolo

h) Frutticoltura

i) Altre produzioni zootecniche

l) Orticoltura

m) Altre produzioni di pregio

n) Prodotti agroalimentari tradizionali

4 - LINEE DI INTERVENTO E PRIORITA’ NELLE AZIONI_PROMOZIONALI E PUBBLICITARIE_2007

a) Premessa

b) Promozione Istituzionale e interventi promozionali e pubblicitari diretti e compartecipati

c) Concessione contributi per azioni promozionali e promo-pubblicitarie

d) Attività promozionali straordinarie

5 - PROGRAMMI PROMOZIONALI PREVISTI DA ALTRE_DISPOSIZIONI


1 - PREMESSA

Con questo documento, vengono tracciate le linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali e pubblicitarie a favore delle produzioni agricole, agroalimentari, zootecniche e biologiche del Piemonte.

I riferimenti legislativi e normativi di questo documento sono la L.R. 63/78 art. 41, la L.R. n. 13/99, art. 8 e la D.G.R. n. 21-4797 del 17/12/2001 che approva le istruzioni per l’applicazione dei suddetti interventi.

Si ricorda che le suddette istruzioni erano state modificate per renderle coerenti con gli orientamenti della Unione Europea per gli aiuti di Stato a favore della pubblicità dei prodotti agricoli (G.U. C 252 del 12/09/2001), secondo i quali sono finanziabili le iniziative che non falsino o minaccino di falsare la concorrenza favorendo talune imprese o talune produzioni; inoltre gli interventi finanziati devono escludere riferimenti a marchi commerciali e aziendali e non devono incentivare il consumo di un prodotto in virtù della sua origine specifica.

Questo documento inoltre tiene conto, nelle sue linee strategiche, degli orientamenti e dei regolamenti della U.E. di riforma delle PAC e in particolare del sostegno allo sviluppo Rurale che si propone i seguenti obiettivi:

- accrescere la competitività del settore agricolo e forestale;

- valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale;

- migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere le diversificazioni delle attività economiche.

Il documento si inserisce anche nel contesto della azione della Regione Piemonte sulla promozione complessiva della regione e in relazione ai grandi eventi.

Infine il documento descrive le linee di intervento e priorità per l’anno 2007.

2 - IL CONTESTO PIEMONTESE DELL’ATTIVITÀ PROMOZIONALE AGROALIMENTARE

a) Agricoltura e Territorio

L’articolazione territoriale del Piemonte che va dall’arco Alpino fino ai confini del mar Ligure, dispiegandosi per montagne, vallate, sistemi collinari, fertilissime pianure, determina una serie di condizioni pedoclimatiche che consentono una vasta e variegata produzione agricola e zootecnica. Si tratta, in buona parte, di prodotti tipici, con caratteristiche peculiari, ottenuti con metodi tradizionali, in luoghi persino affascinanti come paesaggio agrario e rurale.

Un paesaggio agrario e rurale intimamente legato, e molte volte ispiratore, al territorio nei suoi aspetti culturali, turistici, storici, letterari; luoghi in cui il vino e altri prodotti agroalimentari sono diventati dei miti e che hanno reso celebre l’enogastronomia piemontese.

Proprio per tali caratteristiche, gran parte di questi territori, tra l’altro, sono meta di un crescente flusso di turisti interessati, in modo particolare, alle eccellenze agroalimentari, all’enogastronomia, e a fruire della bellezza e dei piaceri offerti dai luoghi della qualità piemontese.

Nella produzione agricola e zootecnica piemontese inoltre risulta preponderante il lavoro diretto e manuale dell’uomo, mai sovrastato dai processi tecnologici e di modernizzazione che sono pur rilevanti; del resto l’agricoltura piemontese in massima parte è costituita da piccole e medie aziende.

b) I soggetti pubblici e privati operanti

Come già accennato il Piemonte agricolo è costituito in gran parte da piccole e medie aziende e da piccoli allevamenti; sono 70.000 le aziende agricole strutturalmente valide e circa 1.000.000 di ettari la SAU (di cui 45% pianura, 29% collina, 26% montagna).

Le cooperative di produzione, trasformazione e commercializzazione sono circa 400 (di cui 60 Cantine Sociali) alle quali aderiscono circa 35.000 soci produttori.

Sono presenti ed operanti un gran numero di Associazioni di Produttori, di Consorzi economici di 2° e 3° grado, di Consorzi di tutela; e poi le Organizzazioni Professionali Agricole con i loro Enti di emanazione tecnici ed economici; centrali cooperative e loro emanazioni tecniche professionali.

Tra gli organismi collaterali al mondo della produzione operano, in campo promozionale, organismi associativi come Associazioni di Enti locali, Associazioni collegate alla promozione dei prodotti, Organizzazioni di Assaggiatori delle varie categorie di prodotti, Organizzazioni culturali, Accademie ed Istituti di valorizzazione della cucina Italiana e Piemontese, Enti di promozione di vari prodotti ed altri ancora.

In campo Istituzionale, attiva e crescente è l’attività dei Comuni; il Piemonte infatti è formato da ben 1209 Comuni, gran parte dei quali piccolissimi e siti in territori prevalentemente rurali e dove, in molti casi, l’agroalimentare, l’enogastronomia, costituiscono il più grande elemento di attrazione e di sviluppo.

Rilevante è anche l’attività svolta dalle Province, dalle Camere di Commercio; ed anche dalle Comunità Montane.

Altre importanti strutture operanti nel campo della valorizzazione dei vini e dei relativi territori sono le Enoteche Regionali e le Botteghe del Vino o Cantine Comunali, costituite ai sensi della L.R. n. 37/80.

Queste strutture sono costituite attualmente da 12 Enoteche Regionali e da 30 Botteghe del Vino, mentre altre Enoteche e Botteghe sono in corso di costituzione e comunque cresce l’interesse e l’attenzione degli Enti Locali, dei Comuni in particolare, per tali strutture.

3 - L’INTERVENTO PUBBLICO SUL PIEMONTE AGRICOLO E AGRO-ALIMENTARE E BREVE DESCRIZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

a) Premessa

L’intervento della Regione è finalizzato ad assecondare, incentivare, valorizzare e promuovere quegli elementi peculiari (in parte citati nei punti precedenti) della agricoltura piemontese e delle sue produzioni agricole, agroalimentari, zootecniche e del territorio che li produce e li propone.

Ciò è finalizzato alla sempre maggiore qualificazione dei prodotti piemontesi e della crescita di valore aggiunto in genuinità, bontà, salubrità. Questi obiettivi strategici nelle politiche della U.E. sono pertanto connessi a scelte di indirizzo di carattere generale per l’agricoltura, quali la tutela degli stessi operatori, lo sviluppo delle zone rurali, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei consumatori, la difesa della biodiversità, la tracciabilità, l’etichettatura.

I livelli di qualità sono parametri che possono mantenere o accrescere la competitività delle produzioni agricole piemontesi sui sempre più concorrenziali mercati interni ed esteri, e possono anche contribuire a rendere ancor più attrattive turisticamente vaste aree del territorio regionale.

b) Misure agroambientali; agricoltura ecocompatibile e biologica

Tramite le misure agroambientali si è consolidato il programma relativo ai metodi di produzione agricola, compatibili con lo spazio naturale e con l’ambiente, che attualmente coinvolge circa 20.000 aziende per una superficie complessiva di circa 300.000 ettari e che in particolare riguarda:

* oltre il 50% dei vigneti;

* circa il 60% dei pereti e pescheti;

* il 50% dei meleti;

* il 30% dei noccioleti;

* l’80% delle barbabietole;

* il 25% di orzo e di grano tenero;

* circa il 20% di riso;

* il 25% di ortaggi.

In tale contesto occorre considerare l’agricoltura biologica che attualmente in Piemonte coinvolge 3250 aziende che fanno produzione biologica e 312 quelle che fanno trasformazione biologica.

c) Vitivinicoltura

La vitivinicoltura piemontese risulta praticata per oltre il 50% con metodi ecocompatibili; essa inoltre è tutelata dalla L.R. n. 39/80 sull’anagrafe vitivinicola e sui sistemi di controllo e di repressione delle frodi e sofisticazioni.

In Piemonte l’80% dell’intera produzione vinicola, che mediamente è di circa 3 milioni di ettolitri, è a DOC e a DOCG, che rappresenta una delle più alte percentuali tra le regioni d’Europa. Sono infatti 45 le DOC e 11 le DOCG e, sulla stragrande maggioranza di essi, operano attivamente i Consorzi di Tutela.

d) Sistema delle DOP-IGP - Qualità e Certificazioni.

In Piemonte sono circa 200.000 le vacche da latte che producono circa 8 milioni di quintali di latte l’anno. In prevalenza esse sono distribuite in piccoli allevamenti siti, in gran parte, in tipiche zone rurali e negli alpeggi, dove si produce un latte genuino e di alta qualità, ancora più ideale per il consumo fresco pastorizzato.

Basti pensare a tal proposito che in Piemonte operano oltre 500 Margari che ogni anno portano in pascoli Alpini più di 20.000 capi bovini e circa 5.000 ovicaprini.

La qualità del latte piemontese trova espressione anche nel pregio dei suoi formaggi prodotti in gran parte nelle zone montane e nelle zone rurali.

Si calcola che circa 1/3 del latte prodotto viene trasformato in formaggi; il Piemonte vanta nove formaggi che hanno avuto il riconoscimento della D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) ai sensi del Regolamento CEE 2081/92: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese, Gorgonzola, Grana Padano e Taleggio.

Anche i salamini italiani alla cacciatora hanno avuto il riconoscimento DOP, mentre altri prodotti in attesa di riconoscimento sono:

formaggio Maccagno, formaggio Toumin del Mel, Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, Olio essenziale di Menta di Pancalieri, Riso Sant’Andrea, Patata Quarantina Bianca Genovese, Prosciutto di Cuneo, Salame Piemonte, Salame Cotto Cuneo, Pancetta Cuneo, Salame Cotto Piemonte, Lardo Cuneo, Salame Cuneo, Bue Grasso di Carrù e Moncalvo, Seirass del Fen.

Per le I.G.P. (Indicazione geografica protetta), sempre ai sensi del Regolamento CEE 2081/92, è stata riconosciuta la Nocciola del Piemonte e la Mortadella di Bologna, mentre attendono il riconoscimento: Marrone della Valle di Susa, Piccoli Frutti Cuneo, Fragola Cuneo, Mela Rossa Cuneo, Peperone di Carmagnola, Salame Cremona, Castagna Cuneo, Pera Madernassa di Cuneo, Suino Pesante Padano, Giandujotto di Torino, Riso di Baraggia, Focaccia Novese, Salame felino, Coppa Parma, Fagiolo Cuneo, Peperone Cuneo, Rubatà Chierese, Grissino stirato Torinese, Albicocca di Cuneo, Pane nero dell’Ossola, Riso Valle del Po.

e) Le carni bovine:

Il Piemonte è una delle regioni più zootecniche d’Italia. La consistenza del patrimonio bovino piemontese è di oltre 910.000 capi, di cui oltre 300.000 circa sono della razza bovina Piemontese: pregiata per la produzione di carne di alto valore dietetico e nutrizionale

Oltre alla celebrità della razza bovina piemontese, sulle carni bovine il Piemonte ha sempre avuto una buona immagine dovuta alla tradizione, alla prevalenza di piccoli allevamenti condotti con sistemi tradizionali.

Al sistema costituito negli anni scorsi sulla L.R. n. 35/88 le Associazioni Produttori daranno continuità attraverso disciplinari produttivi ed il sistema della etichettatura volontaria, proposti con il marchio “margherita su bovino”. Altre attività di tutela e valorizzazione della carne di razza bovina piemontese è svolta dal Consorzio Coalvi.

Il Piemonte dunque consolida e sviluppa questo sistema a tutela della qualità, per la tracciabilità e identificazione, per le azioni sul benessere degli animali, per i controlli. Ciò per garantire al Piemonte una immagine alta delle sue produzioni zootecniche.

f) Riso

E’ uno dei prodotti principali del Piemonte e che rappresenta oltre la metà dell’intera produzione italiana; qui si producono eccellenti varietà di antica tradizione come l’arborio, il carnaroli, il s.andrea, roma, balilla, vialone nano, baldo, nuovo maratelli, ed anche nuove varietà di tipo indica che hanno contribuito a rendere celebre l’enogastronomia piemontese. La risicoltura copre quasi l’intera pianura di Vercelli e Novara e in parte quella biellese e alessandrina dove si è creato un irripetibile e suggestivo paesaggio agrario e rurale denominato, poeticamente, “terre d’acqua.

Tutte queste peculiarità e unicità della risicoltura piemontese, sostenuta e sviluppata attraverso interventi strutturali, accordi di filiera, tracciabilità, produzioni ecocompatibili, azioni di marketing, acceleramento dei processi di riconoscimento di nuove DOP e IGP sul riso, possono rilanciare, tramite una vasta azione promozionale, la risicoltura piemontese. In tale contesto si considera importante l’avvio della procedura di riconoscimento della nuova IGP Riso Valle del Po che unifica le precedenti richieste e amplia la dimensione territoriale, rappresentativa e quindi di azione sul riso prodotto in Piemonte e nelle altre regioni interessate. L’intensificazione dell’azione promozionale sul riso diventa dunque strategica per poter contrastare la crisi derivante dagli accordi internazionali e l’aspra concorrenza internazionale.

g) Il comparto suinicolo

E’ di grande consistenza (sono oltre 1.000.000 i capi allevati in Piemonte); la carne suina ha raggiunto livelli qualitativi elevati sia come carne fresca che trasformata in salumi (di cui è ricca la tradizione piemontese) e quella in prosciutti (buona parte del prosciutto di Parma deriva da allevamenti piemontesi); a tal proposito è in corso la richiesta di riconoscimento di alcune DOP e IGP, come già indicato nelle pagine precedenti.

h) Frutticoltura

La produzione frutticola è concentrata nella fascia pedemontana e principalmente nella provincia di Cuneo e nella zona sud della provincia di Torino, con produzioni significative anche nelle province di Vercelli e Alessandria.

Le produzioni maggiori sono: actinidia o kiwi, mele, pesche, pere; seguono le ciliegie, albicocche, susine, fragole e piccoli frutti.

Altre produzioni peculiari della frutticoltura piemontese sono:

- Nocciola del Piemonte che ha avuto la IGP nel 1993, derivanti dalla varietà Tonda gentile delle Langhe; la produzione di nocciola in Piemonte rappresenta il 13% del dato nazionale; ma è la qualità su cui eccelle, specie per l’utilizzo nei dolci e cioccolato;

- Castagne e Marroni: in Piemonte si produce circa il 13% delle castagne nazionali; si tratta di una produzione con antiche tradizioni tant’è che sono tre le tipologie di castagne e due di marroni, inseriti nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte; di alto valore è il loro utilizzo nella produzione dolciaria: dal marron glaceè, alla torta di castagne.

Le condizioni agroambientali, i sistemi di produzione, il fascino dei territori tipici di produzione, la grande disponibilità di cultivar e varietà tradizionali, i riconoscimenti IGP in fase di arrivo, sono le peculiarità della produzione frutticola da sviluppare nella promozione.

i) Altre produzioni zootecniche

Importante è la consistenza di polli con circa 14 milioni di capi; di conigli con circa 1,7 milioni di capi, allevati prevalentemente con sistemi tradizionali. Rilevanti sono gli allevamenti ovini con circa 100.000 capi e caprini circa 60.000 dai quali si ricava una vasta gamma di carni e formaggi tipici e tradizionali grazie anche all’impegno sulla biodiversità e quindi alla presenza di numerose razze autoctone.

l) Orticoltura

E’ un comparto agricolo importante che copre circa il 6% del valore agricolo regionale. Di dimensioni produttive rilevanti sono: sedani, cardi, cipolle, fagioli,cavolo verza, fragole, zucchine, asparagi. Complessivamente sono circa 50 le varietà o tipologie di ortaggi facenti parte dei Prodotti Agroalimentari tradizionali del Piemonte.

Inoltre il carattere favorevolmente non intensivo dell’orticoltura, l’alto numero di aziende che praticano l’agricoltura ecocompatibile e biologica sono ulteriori valori aggiunti di queste produzioni.

m) Altre produzioni di pregio

Tra le produzioni varie e di pregio ricordiamo il miele in una vasta gamma di alta qualità; le piante officinali i funghi, le lumache e gli estasianti tartufi.

Tra le produzioni floricole di rilievo: azalee, camelie, rododendri e petunie che rappresentano una specializzazione produttiva nelle province di Novara, del Verbano e di Biella.

Esistono inoltre una serie di colture di piccola consistenza ma di grande valore qualitativo e storico tradizionale che occorre salvaguardare e valorizzare come i Porri, le Cipolline, i Cavoli Verza, il Tapinambour, il Rosmarino, l’Asparago Saraceno, gli Spinaci, le Nespole.

Lo stesso discorso vale per alcune produzioni zootecniche, in particolare specie ovine (Sambucana, Frabosana, Garessina) e Caprina (Sempione, Roccaverano, Vallesana), i capponi, le galline bionde, ecc.

Più in generale occorre tenere conto di un gran numero di razze animali ormai a rischio di estinzione e conseguentemente dei relativi prodotti (formaggi, salumi, carni, insaccati, ecc.). E’ lo stesso dicasi per una serie di cultivar e varietà vegetali. Tutto ciò infatti costituisce un incommensurabile patrimonio che occorre ancor più difendere e valorizzare.

n) Prodotti agroalimentari tradizionali

A tal proposito, la Regione Piemonte ha provveduto al censimento, catalogazione e riconoscimento di 369 prodotti Agroalimentari tradizionali del Piemonte, ai sensi del Decreto Legislativo n. 173 del 1998 e del Decreto Ministeriale n. 350 del 1999. Un patrimonio immenso e di grande valore che va ben oltre i dati economici-produttivi. Tra questi 72 sono carni e salumi, 55 i formaggi, 109 i prodotti vegetali, 100 i dolci, 17 i distillati, ecc.

Per tali prodotti pertanto sarà riservata particolare attenzione nelle politiche di promozione, valorizzazione e tutela.

4 - LINEE DI INTERVENTO E PRIORITA’ NELLE AZIONI PROMOZIONALI E PUBBLICITARIE 2007

a) Premessa

Dalle cose descritte nei punti precedenti si può rilevare, in sintesi, che il Piemonte dispone di un patrimonio di prodotti agricoli e agroalimentari di qualità, sane, genuine; caratteristiche, queste, assicurate da un sistema di leggi, regolamenti, controlli, disciplinari, organismi di repressione e tutela;a questi elementi si aggiunge la proverbiale serietà e laboriosità dei piemontesi; la variegata e operosa rappresentanza del mondo della produzione, il fascino del suo paesaggio agrario e rurale, i riti e i miti della sua enogastronomia.

Tutto ciò dà un grande valore aggiunto al Piemonte agricolo e agroalimentare che, in tal modo, raggiunge una importanza economica e sociale considerevole, proponendosi come settore strategico regionale, anche per il prezioso contributo che apporta nel rilancio dell’immagine e della accoglienza del Piemonte. In tal modo infine il Piemonte si pone all’avanguardia come interlocutore autorevole di quella crescente domanda, nell’economia e nel consumo, di prodotti tipici, genuini, di qualità, che esaltano la tradizione, i sapori, che non sono frutto di forzature e di omologazioni, ma che rispettano l’ambiente, anzi ne fanno integralmente parte; valorizzano il paesaggio agrario e rurale.

Il Piemonte pur caratterizzandosi come regione d’eccellenza nell’agroalimentare nella enogastronomia e in quella che si definisce l’economia del gusto, risente tuttavia della sempre più agguerrita competizione dei Paesi esteri, di una debolezza intrinseca derivante dalla notevole frammentazione e polverizzazione delle aziende agricole, a fronte di una sempre più forte ed egemonica presenza della grande distribuzione che condiziona non solo la componente agricola ma anche quella agroindustriale.

Pertanto la politica promozionale è rivolta strategicamente a sostegno del sistema agricolo e agroalimentari piemontese e come strumento utile anche con azioni che possano contribuire ad accrescere la competivitività, la forza e il potere contrattuale nell’ambito della filiera.

Sempre a proposito di Piemonte si ritiene inoltre che Torino e la sua area metropolitana, per le sue oggettive caratteristiche urbane e per certi versi cosmopolite non valorizza appieno e non rappresenti adeguatamente le eccellenze agroalimentari del resto del Piemonte.

E ciò costituisce un grosso limite se pensiamo ai circa 1,5 milioni di cittadini, utenti, consumatori concentrati a Torino e nell’area metropolitana torinese, ma anche per quel che rappresenta il capoluogo come concentrato di istituzione, operatori, mass media la massiccia presenza della G.d.O., luogo di grandi eventi nazionali e internazionali e dove dunque si formano e si stratificano tendenze, opinioni e si orientano i consumi.

C’è la necessità, quindi, di sviluppare e affinare l’azione promozionale nel capoluogo e nell’area metropolitana torinese, da parte delle istituzioni e da parte delle Organizzazioni dei produttori, innestandosi sugli effetti positivi realizzati da grandi eventi come il Salone del Gusto, le recenti Olimpiadi Invernali e tantissime altre iniziative e manifestazioni sull’enogastronomia, l’agroalimentare, la ruralità, l’educazione alimentare.

Sono individuati due filoni di attività:

* Promozione Istituzionale e interventi promozionali e pubblicitari diretti;

* Concessione contributi per azioni promozionali e per azioni pubblicitarie.

Eventuali situazioni di grave crisi di mercato di taluni prodotti agroalimentari piemontesi saranno affrontate con appositi programmi e interventi finanziari straordinari.

b) Promozione Istituzionale e interventi promozionali e pubblicitari diretti e compartecipanti.

E’ da perseguire ed affinare la linea di omogeneità e unitarietà della Comunicazione come Regione Piemonte e quindi la compartecipazione dell’Assessorato Agricoltura, con gli altri Assessorati, alle varie campagne di comunicazione e promozione, nella predisposizione di iniziative nell’ambito di straordinari avvenimenti di portata nazionale e internazionale.

Per la promozione diretta specificatamente agricola e agroalimentare, sono previste le seguenti iniziative:

- partecipazione o collaborazione nella partecipazione a fiere, rassegne e manifestazioni nazionali, tra le quali: Vinitaly di Verona, Slow Fish di Genova, Sana di Bologna, Cheese di Bra (CN), Mac Fruit di Cesena, Salone del Vino e Salone Nuova Agricoltura di Torino; e a quelle internazionali tra le quali Sirha di Lione, Prodexpo di Mosca, Biofach di Norimberga, Guelf Food Fair di Dubai, Foodex di Tokyo, Prowein di Dusseldorf, London Wine di Londra, Alimentaria di Lisbona, Sial di Shanghai, Vinexpo di Bordeaux, Anuga di Colonia. In tale ambito, in attesa dell’approvazione del disegno di legge sull’internazionalizzazione del Piemonte, si dovrà operare con sempre maggiore coordinamento programmatico ed operativo tra i soggetti istituzionali regionali: Assessorati competenti, IMA, ICE, Unioncamere e Camere di Commercio, Centro esteri Camere di Commercio, Province, Comuni, e nel rapporto con i Ministeri e gli altri enti competenti come l’ICE, ISMEA, Buonitalia, ecc. Tale attività sarà supportata dall’IMA (Istituto Marketing dei prodotti agroalimentari piemontesi), di cui alla L.R. 29/2002; soggetto che la Regione Piemonte intende potenziare nel suo ruolo di coordinatore di attività promozionali, di studi e ricerche di mercato e dei consumi dei prodotti agroalimentari; oltre alla presenza come soci di circa 30 soggetti rappresentanti organizzazioni economiche e professionali agricole e agroalimentari, l’IMA, con l’acquisizione del marchio e competenze dell’ex Enoteca del Piemonte amplierà e svilupperà anche le azioni promozionali sul vino e il rapporto con le Enoteche Regionali;

- compartecipazione, con altre istituzioni, nel sostegno al Salone del Vino di Torino e nel progetto di creazione di un Salone dell’Agricoltura a Torino;

- iniziative promozionali e pubblicitarie per le Enoteche Regionali e per le Botteghe del Vino e iniziative con la loro partecipazione in continuità con l’azione di sostegno e potenziamento del Sistema Regionale oggi costituito da 12 Enoteche Regionali e 30 Botteghe del Vino;

- compartecipazione nella preparazione e organizzazione della edizione 2007 di Experimenta dedicata all’Agricoltura, al cibo, all’alimentazione;

- iniziative di promozione dell’agricoltura, dei suoi prodotti e dei suoi territori nell’ambito delle Universiadi 2007 di Torino;

- compartecipazione ad azioni che diano continuità all’attività promozionale svolta in preparazione e durante le Olimpiadi Invernali 2006.

- organizzazione manifestazione Anteprima Vendemmia;

- iniziative di promozione con e tramite il Comitato promotore Autorità per la Sicurezza Alimentare a Torino;

- realizzazione di materiale promopubblicitario e rifacimento o realizzazione ex novo di materiale informativo;

- iniziative di pubbliche relazioni anche in collaborazione con mass-media, opinion leader, associazioni, ristoratori, ecc.;

- iniziative di carattere informativo e pubblicitario, anche mediante eventuali inserzioni su pubblicazioni e riviste specializzate con target ben definiti di potenziali consumatori e visitatori italiani ed esteri;

- organizzazione di “Educational Tour” con operatori economici, giornalisti, opinion leader, gourmet, ristoratori, ecc. italiani e stranieri nelle zone di maggior rilievo agricolo e agroalimentare;

- progetti e iniziative speciali da realizzare in collaborazione con l’Associazione Slow Food nel quadro del rapporto già collaudato con il Salone del Gusto, i Presidi, l’Università di Scienze Gastronomiche e della Banca del Vino di Pollenzo;

- iniziative promozionali da svolgere in collaborazione con il Centro Vitivinicolo Regionale “Tenuta Cannona di Carpeneto” e utilizzo di tale struttura e delle sue produzioni vinicole per fini promozionali;

- iniziative promozionali da realizzare con l’ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners) di Costigliole d’Asti;

- seminari sulla qualità e marketing agroalimentare e ricerche utili agli interventi promozionali;

- progetti e iniziative speciali nell’ambito del Programma Interregionale “Comunicazione ed Educazione Alimentare” (PIC)

Sempre in tale contesto si ritiene utile e opportuno promuovere l’uso di prodotti certificati, garantiti, tipici e di qualità nella composizione dei menù, specie per le mense pubbliche collettive come quelle di scuole, ospedali, case di riposo e di incentivare il consumo di prodotti freschi quotidiani o stagionali.

- iniziative promozionali per i prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte, riconosciuti dalla Giunta Regionale del Piemonte dei Decreti n. 173/98 e n. 350/99 e inseriti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali;

- iniziative e manifestazioni di promozione dell’agricoltura e delle sue produzioni biologiche;

- sviluppo dei progetti di promozione virtuale, utilizzando l’ambiente Internet, quale vettore delle informazioni; in questo ambito sono previste attività di aggiornamento e implementazione delle pagine di vetrina del sito istituzionale (www.regione.piemonte.it/agri), lo sviluppo del sito internet www.piemonte-emozioni.it, in collaborazione con le Direzioni regionali Beni Culturali, Commercio e Artigianato, Comunicazione Istituzionale, Organizzazione e Personale, Promozione Attività Culturali, Turismo e Parchi, la predisposizione di pagine informative sui prodotti agroalimentari tipici (Denominazione di origine protetta, Indicazione geografica protetta, Prodotti agroalimentari tradizionali e Prodotti delle microfiliere aziendali), sulle iniziative di educazione alimentare; la diffusione del commercio elettronico nell’agricoltura piemontese, e in particolare il progetto online “Sapori Piemontesi”, in collaborazione con Confcooperative e Lega Cooperative, che raggruppa 60 cooperative agricole aderenti, con circa 400 tipologie di prodotti agroalimentari; in continuità con le precedenti positive esperienze è prevista la presenza a fiere ed eventi.

- azioni promozionali e pubblicitarie straordinarie a fronte di situazioni critiche di alcuni comparti produttivi;

- compartecipazione alle iniziative e alla attività del AREPO (Assemblea delle Regioni Europee dei prodotti di Origine);

- compartecipazione ad iniziative promozionali e di valorizzazione della vitivinicoltura nell’ambito dell’AREV (Assemblea Regioni Viticole d’Europa);

- compartecipazione ad iniziative promozionali e di valorizzazione della Ortoflorofrutticoltura nell’ambito della AREFLH (Assemblea Regioni Europee Frutticole, Orticole e Floricole);

- iniziative di informazione e di carattere promozionale-pubblicitario, da realizzarsi con vari strumenti, per le produzioni con sistemi ecocompatibili e agroambientali.

La Direzione, per la realizzazione del programma, può fare ricorso a collaborazioni di Enti e Soggetti pubblici e privati anche con l’affidamento della progettazione e/o realizzazione di specifici progetti.

In tale ambito, come ricordato prima, un ruolo importante è previsto per l’IMA, Istituto Marketing prodotti agroalimentari del Piemonte.

Sono da ritenere altresì finanziabili iniziative promozionali eccezionali e contingenti o attualmente non programmabili, ovviamente coerenti con questo documento.

Se le condizioni operative e di bilancio lo consentiranno, entro il 15.04.2007 la Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura adotta il programma di finanziamento con l’indicazione delle iniziative promozionali dei prodotti agroalimentari piemontesi da realizzare nel corso dell’anno 2007 e delle relative spese.

Nel corso dell’anno, valutato lo stato del programma e in relazione a nuove esigenze, possono essere apportate variazioni al suddetto programma.

c) Concessione di contributi per azioni promozionali e promo-pubblicitarie.

- Premessa

L’ambito di riferimento è quello previsto dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 21-4797 del 17/12/2001 che contiene le istruzioni per l’applicazione degli interventi promozionali di cui agli ultimi due commi dell’articolo n. 41 della L.R. n. 63/78 e dell’articolo n. 8 della L.R. n. 13/99 della deliberazione della Giunta Regionale n. 1-24386 del 20/04/1998.

Sempre in tale ambito sono esclusi i finanziamenti per azioni che si configurano come iniziative di promozione commerciale vera e propria.

- Priorità

In relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie e alla quantità di richieste, che negli ultimi anni sono cresciute in modo esponenziale, si dovranno stabilire necessariamente delle priorità e conseguenti livelli di congruità nell’assegnazione dei contributi.

Tali priorità per l’anno 2007 riguarderanno:

Come soggetti:

- soggetti che in termini di rappresentanza del prodotto e di dimensione funzionale abbiano un livello regionale o di ampia importanza nel relativo comparto produttivo; ovviamente anche i progetti promozionali devono rispecchiare tali caratteristiche e avere un carattere vasto, variegato e pluriennale dei progetti promozionali;

- le Enoteche Regionali e le Botteghe del Vino, dato il loro esclusivo fine di valorizzazione e promozione della vitivinicoltura e la loro natura di carattere istituzionale; a tal proposito, particolare attenzione sarà rivolta ai progetti proposti nell’ambito della Consulta Regionale delle Enoteche Regionali;

Come prodotti:

- prodotti tutelati da Denominazioni, Marchi, Certificazioni, etichettature; prodotti agroalimentari tradizionali, biologici, ecocompatibili.

Sempre riferito a tali soggetti, le attività promozionali per i settori che attraversano difficoltà strutturali, crisi contingenti, vari problemi come può esserlo, nella fase attuale, per il Riso, l’Asti, il settore Lattiero-Caseario e Carne bovina, i prodotti avicoli, erbe aromatiche;

Come tipologie di azioni promozionali:

- azioni promozionali e promopubblicitarie a sostegno degli accordi di filiera tra organizzazioni dei produttori e gruppi della distribuzione organizzata, ancor più di ampia dimensione produttiva e operativa, su uno o più prodotti;

- azioni e progetti unitari tra soggetti omogenei per prodotto ed anche tra soggetti diversi a supporto di azioni comuni su canali distributivi o segmenti di mercato; ed ancora le iniziative a sostegno degli accordi e contratti interprofessionali e commerciali;

- azioni promozionali e promopubblicitarie a sostegno di partecipazioni a importanti fiere, rassegne, missioni nazionali e internazionali, ancor più rientranti tra i programmi coordinati di promozione del Piemonte e dei suoi prodotti.

- Azioni promozionali riferite a prodotti agricoli e agroalimentari freschi o stagionali per esaltarne i benefici in termini di genuinità, salubrità, sostenibilità economica e ambientale, educazione alimentare, ecc. fermo restando l’ampia dimensione produttiva e operativa dei progetti.

Altri parametri di priorità:

- Ulteriori elementi di priorità saranno previsti per i progetti che, in una logica di discontinuità evolutiva coordinata e programmata, delle attività promozionali, coinvolgono i principali soggetti settoriali e territoriali potenzialmente interessati. In tale prospettiva si collocano i progetti promozionali dei costituiti o costituendi Distretti Rurali e Agroalimentari di qualità, di cui alla L.R. 26/2003.

Concessione di contributi per altri interventi promozionali

Tra gli altri interventi promozionali in qualche modo complementari a quelle suddette e di una certa importanza sono quelli a sostegno delle iniziative definibili “della filiera corta”; cioè nel rapporto diretto tra produttori, produzione e consumatori, e quindi i mercatini, le mostre mercato, ancor più quelle sviluppate nella città e aree metropolitane, in cui si divulgano anche i valori aggiunti derivanti degli elementi rurali, agroambientali, difesa della biodiversità, della cultura e tradizioni contadine, la tutela delle produzioni tipiche, tradizionali, e di informazione ai consumatori.

Altre tipologie di interventi, definibili, più di promozione del territorio, ancorché caratterizzati da comparti e prodotti agricoli, agroalimentari e zootecnici, sono le fiere, rassegne, sagre, concorsi, ecc. di rilevanza regionale, provinciale, intercomunale o comunale.

Su tali iniziative, visto il loro carattere intersettoriale, si dovrà assicurare un maggiore coordinamento e collaborazione tra le varie Direzioni interessate e nel rapporto con altri organismi consortili e associativi.

In tale ambito rientrano le iniziative quali: Douja d’Or, Festival delle Sagre, Marengo DOC, Strade del Vino, Bussola del Buongustaio, Sagra di San Baudolino, Barbera Monferrato Festival, Vinum, Cheese, Sapori della Carne Fiera Alpi del Mare, Fiera del Tartufo, Settimana del Riso, Terre d’Acqua, Le Vie del Riso, Salone del Biscotto, le manifestazioni al Ricetto di Candelo. Altre manifestazioni di rilievo sono: Cantine Aperte, I Mercatini Aleramici, Tuttomele di Cavour, Viverbe di Pancalieri, Maggio Formaggio di Moretta, Fiera del Bue Grasso di Carrù, Le Valli del Gusto e Melagusto di Saluzzo, il Salotto di Papillon, la Rassegna della Lumaca di Cherasco e la Fiera Fredda di Borgo S. Dalmazzo, la Sagra della Nocciola di Cortemilia, la Sagra del Fungo di Ceva e di Giaveno, la Fiera del Marrone di Cuneo, il Concorso enologico Città di Acqui Terme e il Torchio d’Oro di Casale, Terre del Mais di Vigone, la Fiera del Peperone di Carmagnola, Dolci Terre di Novi, Mostra della Camelia, Fruttinfiore di Lagnasco, i Sapori del Monferrato di Alessandria, Rassegna Vini Alto Monferrato, Assaggia Tortona, Optima Roero, Riso e Rose, Festa del pane di Savigliano, Moscato Wine Festival, Premio Roero vino e territorio, Barbera-il gusto del territorio, Messer Tulipano, Sinfonia floreale, Fiera del miele di Montezemolo e di Marentino e numerose altre ancora di tradizione consolidata che seppur di dimensioni più ridotte promuovono prodotti tipici e di qualità.

Per quanto riguarda le richieste dei Comuni, fermo restando quanto detto sulla disponibilità finanziaria e sulle priorità, si cercherà di prendere in considerazione le manifestazioni rilevanti che riguardano le produzioni agroalimentari tipiche piemontesi, ma anche quelle produzioni agricole, agroalimentari e zootecniche che, seppur di modeste dimensioni hanno un alto valore qualitativo e di tradizione.

Come già ricordato, visto il grandissimo numero di richieste provenienti da Comuni e Pro Loco, saranno premiati e valorizzati quei progetti promozionali che, in una logica evolutiva coordinata e programmata, sono proposti da soggetti istituzionali collettivi dei Comuni come le Unioni, le Comunità Collinari, Associazioni e Consorzi.

Inoltre possono essere in considerazione anche iniziative promozionali dei prodotti agroalimentari piemontesi nell’ambito di importanti avvenimenti straordinari non agricoli. L’intervento dell’Assessorato Agricoltura riguarderà il finanziamento delle spese attinenti alla promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi e deve prevedere il coinvolgimento, dei produttori agricoli e delle loro organizzazioni professionali ed economiche, o di altri soggetti come le Enoteche regionali e Botteghe del Vino.

- Procedure

I soggetti interessati presentano entro il 1 febbraio 2007, ore 12.00 all’Assessorato Agricoltura (Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura) il programma promozionale indicando, tra l’altro, i dati rappresentati dal soggetto, ad esempio: ettari, soci, quantità prodotto, tipologia, ecc., le iniziative, i tempi di realizzazione, il preventivo di spesa per ogni iniziativa e l’indicazione degli eventuali altri soggetti istituzionali che partecipano al finanziamento dell’iniziativa e il relativo importo.

Eventuali variazioni sul programma nel corso dell’anno o della sua attuazione, e/o del soggetto beneficiario del contributo, dovranno essere comunicate alla Direzione Programmazione e Valorizzazione in Agricoltura per la loro rivalutazione.

Si ribadisce la regola che le iniziative promozionali e pubblicitarie non devono contenere messaggi e azioni che possano alterare la concorrenza e non devono essere riferite a marchi commerciali e aziendali.

Nel caso di Enti promotori non agricoli questi dovranno indicare i prodotti agricoli e agroalimentari coinvolti nella progettazione e/o realizzazione del programma e comunque il legame con il settore produttivo di riferimento.

La Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura, se le condizioni operative e di bilancio lo consentono, entro il 15/04/2007 adotta il programma di finanziamento con le indicazioni delle iniziative di promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi e relativo finanziamento, precisando per ogni iniziativa la spesa ammessa e il contributo concesso.

Il contributo promozionale per soggetti di dimensione regionale è stabilito fino al 70% della spesa ammessa e con la possibilità di poter concedere un acconto fino al 50% del contributo. Per gli altri soggetti il contributo è stabilito fino al 50% della spesa ammessa.

Per talune iniziative promozionali che abbiano una valenza più generale e “istituzionale” il contributo potrà arrivare fino all’70% della spesa ammessa.

In tale ambito rientrano a pieno titolo le iniziative delle Enoteche Regionali e Botteghe del Vino, dell’azienda sperimentale Cannona, dell’ICIF, dell’IMA, del progetto promozionale Sapori Piemontesi, e dunque il contributo può arrivare fino al 70% della spesa ammessa con la possibilità di poter concedere un acconto fino al 50% del contributo.

La documentazione da presentare per l’erogazione del contributo concesso dovrà essere presentata entro il 30 settembre 2008 ed è la seguente:

- verbale del Consiglio d’Amministrazione vistato dal Collegio Sindacale, ove esistente, (soggetti privati) oppure Deliberazione dell’Organo competente o Determinazione del Dirigente responsabile (soggetti pubblici), che approva la relazione del programma svolto e l’elenco dettagliato delle spese sostenute e pagate; a tal proposito non saranno considerate ammissibili le spese riferite a pranzi o cene contestuali agli eventi promozionali, mentre saranno ammissibili quelle per più modesti buffet, rinfreschi;

- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, compilata in ogni sua parte, ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e successive modificazione ed integrazioni, che riporti l’elenco dettagliato delle spese sostenute e pagate, come da modello denominato ALL.2 (ammesse al finanziamento) con l’indicazione degli estremi dei documenti giustificativi (ricevute, fatture, ecc.); a proposito di spese si ricorda che non devono essere inviate copie delle fatture, ricevute e simili, ma tale documentazione dovrà restare agli atti del beneficiario (per almeno 5 anni) che li dovrà rendere disponibili per eventuali controlli da parte della Regione;

- relazione del programma svolto, contenente anche i risultati conseguiti;

Il saldo del contributo verrà erogato a verifica della documentazione presentata e della regolare esecuzione del programma approvato.

Potranno essere prese in considerazione, eccezionalmente, qualora vi sia la disponibilità finanziaria, altre eventuali richieste che perverranno nel corso del 2007, per manifestazioni e iniziative promozionali, a condizione che esse abbiano requisiti generali di ammissibilità, abbiano una certa rilevanza promozionale, e che comunque siano coerenti con le Linee di indirizzo descritte in questo documento.

d) Attività promozionali straordinarie

Tale attività, viene ipotizzata per eventuali situazioni di grave crisi di mercato di taluni prodotti agroalimentari piemontesi che, in tal caso, saranno affrontate con appositi programmi e interventi finanziari straordinari.

5 - PROGRAMMI PROMOZIONALI PREVISTI DA ALTRE DISPOSIZIONI

Come ricordato in questo documento, nel corso dell’anno 2007 in Piemonte saranno operanti altri programmi di promozione derivanti da Leggi, Norme e Regolamenti vari; tra questi si ricordano:

- Programma nazionale PIC educazione alimentare;

- Programma nazionale PIC promozione all’estero;

- Programma Leader+ e GAL;

- Programma Piani dei Distretti dei Vini e Strade del Vino (L.R. n. 20/99);

- Programma DOCUP con la misura Valorizzazione immagine regionale e promozione internazionale dei prodotti piemontesi;

- Programma promozionale Istituto per il Marketing dei prodotti agroalimentari del Piemonte;

Attività di informazione e promozione prevista tra le misure del nuovo PSR 2007-2013.

Il programma 2007 finanziato ai sensi della legge regionale 63/78 e della legge regionale 13/99 dovrà quindi tenere conto anche di tali programmi, e di altri che dovessero sopravvenire, per realizzare tutte le possibili correlazioni, sinergie e coerenze e per evitare le incompatibilità degli aiuti finanziari.

Il programma dei Distretti dei Vini - Strade del Vino e quello dell’Istituto per il Marketing agroalimentare del Piemonte, dovranno tener conto ed essere coerenti con le presenti “Linee di indirizzo”.


La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)

Giunta regionale