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Bollettino Ufficiale n. 50 del 14 / 12 / 2006

Codice 25.3
D.D. 30 ottobre 2006, n. 1845

L.R. n. 40/1998. - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto “Lavori di sistemazione idraulica del Canale Naviglia in Comune di Avigliana”, presentato dal Comune di Avigliana - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. di non sottoporre il progetto “Lavori di sistemazione idraulica del Canale Naviglia in Comune di Avigliana”, presentato dal Comune di Avigliana (TO), alla fase di valutazione di impatto ambientale di cui all’articolo 12 della L.R. 40/1998, per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini del rilascio delle necessarie autorizzazioni e della realizzazione dell’intervento:

Aspetti relativi alla fase di redazione del progetto definitivo/esecutivo:

- dovrà essere prodotta ampia documentazione fotografica a colori delle aree interessate dagli interventi di sistemazione idraulica con punti di ripresa che consentano di valutare l’impatto visivo determinato dall’inserimento dei manufatti in progetto;

- dovrà essere approfondita l’analisi delle caratteristiche geotecniche dei terreni in cui verranno impostate le opere in modo da operare, in particolare in fase di cantiere, con gli accorgimenti necessari a non creare situazioni di instabilità;

- il progetto definitivo/esecutivo dovrà sviluppare, con elaborati di dettaglio, la progettazione degli interventi di recupero e di mitigazione paesistico-ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa; le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali; al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, dovrà essere previsto un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo alla realizzazione delle opere stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite;

- dovranno essere indicate le aree di cantiere, se queste prevedano baraccamenti per ospitare gli operai, se siano previsti servizi igienici o altro che diano potenzialmente luogo ad uno scarico e come questo venga gestito; dovranno inoltre essere indicate le caratteristiche delle superfici destinate allo stoccaggio di materiali e di sostanze chimiche, delle aree destinate al rifornimento ed alla manutenzione dei mezzi d’opera; dovranno essere previste opere di rimodellamento morfologico e di ripristino vegetativo dei suddetti siti;

- dovranno essere indicate le mitigazioni/prescrizioni da adottarsi in fase di cantiere nel corso degli interventi in alveo, quali ad esempio le regimazioni provvisorie del corso d’acqua e gli accorgimenti da adottarsi per evitare rischi di contaminazione del suolo e delle acque;

- dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;

- occorrerà valutare se sia presente una falda in relazione diretta con il corso d’acqua, e quindi se esiste la possibilità di una contaminazione della falda o di una variazione del suo regime idrologico nel corso dei lavori;

- occorrerà prevedere che gli interventi non si sovrappongano al periodo riproduttivo dell’ittiofauna; inoltre si ritiene opportuno prevedere per la briglia in cemento una zona di scorrimento preferenziale delle acque che, convogliando l’acqua attraverso una sezione ridotta, garantisca anche nei periodi di ridotta portata l’instaurarsi di un battente idrico sufficiente a permetterne la risalita da parte dell’ittiofauna presente;

- nel caso in cui nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo ed esecutivo si evidenziasse che le opere in progetto interferiscono con la rete irrigua esistente ed in particolare con la Bealera di Rivoli, il proponente dovrà concordare con il consorzio irriguo di II grado operante nell’area di intervento (Consorzio Unione Bealere derivate dalla Dora Riparia - Via delle Orfane 7 - Torino) le soluzioni individuate per risolvere tali interferenze e il cronoprogramma relativo alla realizzazione degli interventi, in modo da assicurare la funzionalità della rete irrigua.

- nel caso di interventi in prossimità di ricettori sensibili, o di insediamenti anche isolati posti nell’intorno dell’area di intervento, occorre effettuare una previsione dei livelli acustici indotti e verificare il rispetto dei limiti della zonizzazione acustica vigente, se disponibile, adeguando di conseguenza il cronoprogramma dei lavori e la durata delle operazioni di cantiere;

- dovrà essere prevista la quantificazione e l’individuazione dei materiali inerti occorrenti per la realizzazione delle opere privilegiando il riutilizzo del materiale derivante dagli scavi;

- dovrà essere adottata la soluzione denominata 1 in quanto compatibile con la pianificazione di bacino sia vigente che adottata in quanto il progetto di varante alle fasce fluviali del torrente Dora Riparia adottato dal Comitato Istituzionale dell’autorità di Bacino del Fiume Po nella seduta del 05.04.2006 con deliberazione n. 12/2006 conferma, nel tratto interessato dal progetto esaminato il tracciato della fascia B di progetto attualmente vigente;

- come stabilito in sede di conferenza di servizi prima degli interventi di movimento terra dovrà essere collocata una sola paratoia manuale a vale del ponte di viale Mareschi a mantenere inalterate le condizioni del biotopo presente nella zona umida dei Mareschi e che la regolamentazione della suddetta paratoia sia direttamente gestita dal Comune di Avigliana;

- si ritiene necessario prevedere la realizzazione, in sommità del previsto argine del Canale Naviglia, di una pista ad uso ciclabile;

Aspetti relativi alla fase di cantiere ed all’esecuzione dei lavori:

- durante la fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque; non dovrà essere effettuato in particolare sul sito d’intervento alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

- il rischio di contaminazione chimica delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e del sottosuolo, può essere controllato mediante l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo in caso di incidente;

- nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento, ecc.) dovranno essere garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente; in particolare nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

- in caso di periodi particolarmente siccitosi, favorevoli al sollevamento delle polveri in atmosfera, durante le lavorazioni si dovrà provvedere alla bagnatura della viabilità percorsa dai mezzi operativi;

- prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia di Torino, le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente;

- le due scale di risalita per l’ittiofauna previste quale misura di mitigazione ambientale dovranno essere progettate secondo le indicazioni contenute nell’Allegato A “Passaggi di risalita per l’ittiofauna” della pubblicazione “Proposta di linee guida per l’adeguamento delle opere di presa esistenti al rilascio del deflusso minimo vitale” della Regione Piemonte (giugno 2006). Al fine di rendere massima l’efficienza di tali strutture, nelle successive fasi progettuali il proponente dovrà concordarne le modalità realizzative e la definizione dei criteri costruttivi con le Direzioni regionali Pianificazione risorse idriche e Territorio rurale;

- al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del Canale Naviglia attraverso la realizzazione di idonee opere provvisionali e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua;

- il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

- nel caso in cui nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo ed esecutivo si evidenziasse che le opere in progetto interferiscono con la rete irrigua esistente ed in particolare con la Bealera di Rivoli, il proponente dovrà concordare con il consorzio irriguo di II grado operante nell’area di intervento (Consorzio Unione Bealere derivate dalla Dora Riparia - Via delle Orfane 7 - Torino) le soluzioni individuate per risolvere tali interferenze e il cronoprogramma relativo alla realizzazione degli interventi, in modo da assicurare la funzionalità della rete irrigua.

- al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea e quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere ripristinate secondo le indicazioni contenute nella relazione ambientale allegata al progetto preliminare. Gli interventi di recupero ambientale dovranno inoltre essere eseguiti in ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto.

2. di stabilire che il soggetto proponente prima dell’inizio dei lavori dovrà richiedere ed ottenere tutte le necessarie autorizzazioni per la realizzazione dell’opera (autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 523/1904, autorizzazione di cui al D.Lgs. 42/2004 - vincolo paesaggistico, autorizzazione di cui alla L.R. 45/89 - vincolo idrogeologico, procedure autorizzative relative alle zone classificate sismiche previste dalla D.G.R. n. 61-11017 del 17.11.2003 e dalla Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 1/DOP del 27.04.2004, permesso di costruire, ecc.).

3. di richiamare tutte le condizioni contenute nei contributi pervenuti dai soggetti interessati, non espressamente ed esplicitamente richiamati, ed in particolare:

Direzione Regionale Territorio Rurale, nota prot. n. 8520/13.1 del 17.10.2006;

-Direzione Regionale Industria - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva, nota prot. n. 10874/16.4 del 20.09.2006;

-Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali, nota prot. n. 34305 del 23.10.2006;

-Direzione Regionale Difesa del Suolo - Settore Pianificazione Difesa del Suolo, nota prot. n. 5764/23.2 del 06.10.2006;

-Parco Naturale di Laghi di Avigliana, nota in data 11.10.2006 prot. 2594;

-Direzione Regionale Turismo Sport Parchi - Settore Pianificazione Aree Protette, nota prot. n. 19361/21.5 del 19.10.2006;

-"Relazione di Contributo Tecnico-Scientifico" inviata dall’ARPA - Struttura S.S. 06.03, nota prot. n. 120120 del 10.10.2006.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso giurisdizionale, da parte dei soggetti legittimati, avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della presente oppure ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento secondo quanto previsto dal D.P.R. 24.11.1971 n. 1199.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte secondo quanto stabilito dal vigente Statuto.

Il Dirigente responsabile
Andrea Tealdi