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Bollettino Ufficiale n. 49 del 7 / 12 / 2006

Deliberazione della Giunta Regionale 4 dicembre 2006, n. 86-4815

Accordo Stato-Regioni del 23.3.2005: obiettivi regionali sulla formazione del personale sanitario. Finanziamento anno 2005

A relazione dell’Assessore Valpreda:

In data 23.3.2005 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha siglato una intesa (Atto rep. 2271 del 23.3.2005) con la quale all’art. 4 (.... realizzazione degli interventi previsti dal Piano nazionale della prevenzione e del Piano nazionale per l’aggiornamento del personale sanitario) punto f), rimandando all’allegato 3), prevede che le Regioni devono conseguire, al fine di ottenere l’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato per le risorse destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, la realizzazione del Piano Nazionale dell’aggiornamento del personale sanitario, coerentemente con il Piano Sanitario Nazionale. Al punto 2.10 dell’allegato 3) l’intesa prevede che le Regioni mettono a disposizione sulla quota indistinta ripartita dal CIPE per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 risorse complessive per un importo di Euro 50 milioni, che per la Regione Piemonte vengono quantificate in Euro 3.690.939,00=.

Con D.G.R. n. 77-1422 del 14 novembre 2005 sono state accantonate sul cap. 12280 del bilancio regionale 2005 le risorse stanziate per la spesa corrente indistinta 2005 (Accantonamento n. 101429).

Relativamente a quanto è stato stabilito all’art. 4 è necessario precisare quanto segue: non è stato ancora predisposto il Piano Nazionale dell’aggiornamento del personale sanitario 2005 - 2007 a cui erano legati gli adempimenti regionali previsti dall’accordo Stato - Regioni del 23.3.2005; con l’accordo Stato Regioni siglato il 16.3.2006 (Atto rep. 2545 del 16.6.2005) al punto 7 è stato previsto che le Regioni certificassero al Ministero unicamente gli interventi realizzati prevedendo anche che il piano nazionale in argomento venisse siglato entro il 31.5.2006.

Non essendo stato rispettato anche questo termine risulta necessario che la Regione Piemonte adotti un atto contenente i primi principi e obiettivi da avviare con i fondi messi a disposizione ai sensi dell’allegato 3 dell’Accordo Stato Regioni del 23.3.2005.

La disponibilità di risorse economiche sopra previste per la formazione in una prospettiva regionale consente di individuare tale formazione quale opportunità per un importante investimento complessivo finalizzato in primo luogo a fare da volano culturale alle linee indicate dal piano socio-sanitario regionale e in secondo luogo a sperimentare modelli organizzativi per la centralizzazione di funzioni strategiche e operative per la formazione.

Operativamente si propone l’adozione di un modello di lavoro per progetti, ovvero l’individuazione di una serie di macro-obiettivi intorno ai quali aggregare risorse (umane e finanziarie) in un quadro d’insieme strategico e sinergico di coordinamento gestito dagli uffici regionali in collaborazione con le ASR.

Si definiscono di seguito i progetti che si ritengono di particolare interesse:

1. Formazione specifica legata agli indirizzi del piano socio sanitario regionale;

2. Formazione dei Formatori;

3. Formazione Manageriale prevista dal D.Lvo 502/92 (3.1) e per il Coordinamento prevista dalla Legge 43/2006 (3.2);

4. Piattaforma Regionale per l’E-learning;

5. Sistema regionale per la Formazione continua in sanità - ECM.

La partecipazione ai percorsi formativi di seguito enunciati avviene in base alle normative legislative vigenti e alle normative contrattuali che regolano la formazione continua in sanità - ECM e la destinazione dei fondi erogati alle ASR mediante il punto 1 del presente atto deve avvenire così come sancito dagli accordi sindacali integrativi.

I fondi previsti, qualora non utilizzati nei diversi obiettivi, saranno ridistribuiti con i criteri di finanziamento di cui all’obiettivo punto 1. In ogni caso l’Amministrazione Regionale provvederà ad istituire un sistema di controllo e verifica sul raggiungimento di tutti gli obiettivi finanziati dal presente atto.

Tutti gli atti formali relativi al raggiungimento di protocolli d’intesa, alla pianificazione delle attività sopra precisate e all’erogazione delle somme previste sono a carico del Direttore della Direzione Regionale Controllo Attività Sanitarie o del Dirigente del Settore dallo stesso individuato.

1 - FORMAZIONE SPECIFICA LEGATA AGLI INDIRIZZI DEL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE.

In questo ambito si potrebbero individuare una serie di tematiche per una formazione legata strategicamente alle necessità di sviluppo professionale degli operatori in connessione alle aree d’intervento previste dal piano socio-sanitario (salute e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, screening oncologici, cure primarie e integrazione territoriale, integrazione socio sanitaria, etc.).

Su questo versante occorre avviare una contemporanea e attenta analisi sia delle tematiche da individuare e sia del target di operatori che potrebbero essere utilmente coinvolti e interessati con la progettazione e programmazione di iniziative formative sia destinate a operatori direttamente implicati sul piano della propria appartenenza professionale e/o di servizio alla tematica individuata, sia di sensibilizzazione, finalizzate alla diffusione di conoscenze generali agli altri operatori. Ad esempio sul tema della gestione coordinata del percorso delle singole malattie si ritiene che debbano essere coinvolti in modo specifico gli erogatori di prestazioni, ma anche e certamente con finalità contenuti e metodi formativi differenti, gli operatori che partecipano indirettamente al percorso.

Sempre sulla base delle indicazioni del Piano, ma con particolare riferimento al documento sullo stato di salute della popolazione potrebbe essere avviata una analisi sui principali bisogni formativi connessi alla prevalenza di specifiche patologie sia in un ottica di cura e trattamento, sia per quanto riguarda azioni di prevenzione secondaria (educazione al paziente, ad esempio nel caso delle patologie croniche)

Anche qui occorre analoga contemporanea e attenta analisi del target di popolazione in rapporto alle tematiche individuate.

Nella prospettiva di attuazione di quanto enunciato si ritiene allo stato di dover prevedere che le Aziende Sanitarie Regionali si attivino per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati, finanziando nel contempo quelle attività formative contenute nei programmi formativi che le Aziende Sanitarie, ai sensi delle normative vigenti, hanno approvato per l’anno 2005 e per l’anno 2006 che perseguano gli obiettivi del piano sanitario regionale vigente.

Queste attività vengono finanziate con un importo di Euro 3.010.939 da erogare alle AASSRR della Regione Piemonte sulla base degli operatori delle varie aree contrattuali, coinvolti nelle regolamentazioni della “Educazione continua in Medicina” (ECM) prevista dal D.Lvo 502/92 e successive modifiche, al 30.06.2006 con i seguenti di criteri per l’accesso al finanziamento:

Criteri per il finanziamento

1. Trasmissione del Piano di formazione dell’anno 2005 e dell’anno 2006;

2. Trasmissione del Piano delle attività formative erogate direttamente dalla Azienda Sanitaria negli anni 2005 e 2006.

Destinazione del finanziamento

Formazione destinata a tutti gli Operatori dipendenti a tempo indeterminato delle AA.SS.RR., coinvolti nelle regolamentazioni della “Educazione continua in Medicina” (ECM) prevista dal D.Lvo 502/92 s.m.i. e calcolati al 30 giugno 2006, rientrante nel Piano Sanitario Regionale e/o nei Piani di formazione aziendale.

Tempi

L’erogazione dei fondi in argomento è vincolata alla trasmissione al Settore Regionale competente entro il 15 dicembre 2006 della documentazione richiesta.

2 - FORMAZIONE DEI FORMATORI

I sistemi organizzativi in una società complessa, in rapida evoluzione, richiedono, al loro interno, competenze e professionalità formative per rendere maggiormente qualificante il processo lavorativo e per sostenere la crescita dell’organizzazione stessa. Anche nei sistemi sanitari aziendali è necessario costituire un gruppo di formatori con competenze differenziate in grado di promuovere e di rispondere ai bisogni formativi del personale. La presenza di formatori aziendali permette di collegare il campo organizzativo e formativo.

Lo sviluppo in diverse aziende delle competenze e delle funzioni per la gestione diretta e in proprio delle attività di formazione mette in evidenza la necessità da una parte di verificare il livello di reale competenza metodologica e organizzativa, dall’altra di offrire la possibilità di individuare modelli e strumenti didattici e gestionali per le attività di formazione interna minimamente condivise e validate a livello scientifico e istituzionale.

La formazione dei formatori presuppone la necessità di chiarire a monte a quale mandato dovranno rispondere i formatori, e conseguentemente a quali logiche, metodi e strumenti.

La formazione viene riconosciuta soprattutto rispetto alle sue finalità concrete ed operative di miglioramento della preparazione professionale di determinati gruppi o categorie e si caratterizza come momento di acquisizione di un sapere tecnico e specialistico che si ritiene vincolante per un’efficace prestazione di lavoro.

Obiettivi generali (Allegato A)

* Fornire metodi e strumenti necessari alla gestione del processo formativo (adeguatezza delle risposte formative all’analisi del fabbisogno);

* Sostenere, supportare lo sviluppo delle competenze dei formatori interni mediante l’integrazione di diverse metodologie didattiche;

* Promuovere e facilitare l’apprendimento all’interno delle organizzazioni.

Partecipanti

n. 30 per ciascuna edizione.

Requisiti per l’accesso:

l’ASR comunicherà all’Amministrazione Regionale in ordine preferenziale di inserimento alla frequenza il dipendente che sia in possesso di una minima competenza in ambito formativo e che sia coinvolto negli obiettivi e nell’organizzazione della formazione aziendale.

Sedi

ASL. N. 15 di CUNEO - ASO “S. G. Battista” di TORINO - ASL N. 10 di PINEROLO.

Edizioni

n. 3 edizioni con avvio entro l’anno 2006 / primo trimestre 2007 - Sono previste ulteriori 3 edizioni entro l’anno 2007.

Finanziamento

Per l’organizzazione delle prime edizioni si prevede l’utilizzo dei fondi destinati dall’accordo Stato Regioni del 23.3.2005 allegato 3 per un importo complessivo pari a Euro 100.000,00.

Rendicontazione

Le Aziende sanitarie individuate quali Centri formativi, al termine di ogni edizione dovranno far pervenire una relazione sui lavori svolti con il nominativo dei dipendenti ASR che hanno frequentato il corso, nonché un rendiconto sulle spese sostenute.

3.1 - Formazione Manageriale prevista dal D.Lvo 502/92

La formazione manageriale è quella che forse più di altre può essere colta come opportunità per veicolare ai livelli più strategici della gestione delle aziende modelli e valori di gestione coerenti con le politiche e gli obiettivi dell’assessorato.

Generalmente la formazione manageriale assume caratteristiche molto tecniche e fa riferimento a situazioni e condizioni generali o molto distanti o difficilmente utilizzabili in un’ottica di reale benchmarking.

La managerialità, spesso consiste nell’avere piena consapevolezza del proprio ruolo organizzativo e di conseguenza nell’andare alla ricerca di concreti strumenti per esercitarlo, ma è facile che tale ricerca sia guidata unicamente a logiche di “accreditamento” personale.

E spesso la domanda di formazione presente in quest’area non sempre trova nell’offerta formativa del mercato, anche se molto qualificata, una risposta che consenta di far crescere in modo coerente una classe dirigente sul piano regionale.

Anche in questo caso si ritiene che sia possibile individuare diversi livelli di competenza manageriale (direttori generali, direttori di dipartimenti, direttori di distretto, di strutture organizzative, posizioni organizzative, coordinamento, etc.) e per ciascuna selezionare obiettivi, metodi e contenuti su cui incentrare diversi percorsi formativi nell’ambito però di una medesima cornice valoriale e quindi, anche se solo in parte, legato alle esigenze di sviluppo di una cultura organizzativa regionale.

Tale tipo di formazione gestita centralmente consentirebbe di avviare processi di formazione-ricerca-azione, ovvero di progetti che integrano in sé obiettivi formativi, azioni di ricerca e confronto tra le diverse aziende e quindi anch’esse orientate allo sviluppo di una cultura organizzativa regionale.

Nell’ambito della formazione manageriale occorre precisare che l’art. 16 quinques del Decreto Legislativo 502/92 prevede il possesso di apposita formazione manageriale per lo svolgimento degli incarichi relativi alle funzioni di direzione sanitaria aziendale e per l’esercizio delle funzioni dirigenziali di secondo livello, ai sensi anche del DPR 484/97.

I corsi, disposti con l’art. 7 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 484 del 10.12.97 non devono essere di durata inferiore alle 100 ore.

Occorre inoltre precisare che l’art. 16 quinques comma 4 del D.Lvo 502/92 prevede che i costi siano a carico del partecipante.

Principi generali

Al fine di attivare una progettazione coerente con il contesto previsto dal SSR si ritiene di dover procedere a definire e precisare le coordinate concettuali entro cui sviluppare il percorso formativo. Tali coordinate si fondano su principi pedagogici considerati efficaci per lo sviluppo di competenze in soggetti adulti e con esperienza professionale, quali:

a) la formazione mira a sviluppare competenze professionali orientate alla risoluzione di problemi prioritari di salute e di qualità dei servizi;

b) la definizione del percorso formativo considera centrale la responsabilizzazione del frequentante e l’attenzione ai processi di apprendimento.

Obiettivi generali (Allegato B)

fornire strumenti e tecniche propri del processo manageriale e quindi riferiti prioritariamente alle aree di organizzazione e gestione dei servizi sanitari, agli indicatori di qualità dei servizi-sanità pubblica, alla gestione delle risorse umane, ai criteri di finanziamento ed agli elementi di bilancio e controllo.

Area tematica:

* Politica per la salute, sanità pubblica;

* Organizzazione e gestione dei servizi sanitari;

* Risorse umane e organizzazione del lavoro;

* Tecniche e strumenti di gestione manageriale;

* Gestione economico-finanziaria.

Durata complessiva:

120 ore di frequenza obbligatoria, articolato in 5 moduli di 24 ore cadauno (con l’obbligo della presenza all’80% delle ore di formazione);

Articolazione: 5 moduli della durata di 24 ore cadauno, 3 giorni di formazione al mese con mandato esperienziale tra un modulo e l’altro.

Destinatari:

In questa prima fase viene coinvolto il Personale Dirigente dei quattro ruoli delle aree contrattuali (Sanitario, Amministrativo, Tecnico, Professionale) Direttori e Responsabili delle strutture sanitarie ASL/ASO, che non abbiano partecipato a corsi precedentemente organizzati dalla Regione Piemonte a da altri Enti sulle stesse tematiche. Partecipanti: numero complessivo di 30 per edizione. Nell’organizzazione delle prime edizioni del corso in argomento, ai sensi anche delle indicazioni contenute nel Piano Socio Sanitario Regionale, si dovrà privilegiare la partecipazione dei:

- Direttori di DISTRETTO e di PRESIDIO.

- Direttori dei SERVIZI di PREVENZIONE.

- Direttori di DIPARTIMENTO.

Requisiti per l’accesso:

l’ASR comunicherà all’Amministrazione Regionale in ordine preferenziale di inserimento alla frequenza il dipendente che sia in possesso dei requisiti di cui all’art. 7 del DPR 484/97 comma 2 e comma 8.

Sede

ASO “S. G. Battista” di TORINO.

Edizioni

n. 1 edizione con avvio entro l’anno 2006 / primo trimestre 2007 - Sono previste ulteriori 3 edizioni nell’anno 2007.

Finanziamento

Per l’organizzazione dei corsi si prevede l’utilizzo dei fondi destinati dall’accordo Stato Regioni del 23.3.2005 allegato 3 per un importo complessivo pari a Euro 80.000,00 per la programmazione, pianificazione, messa disposizione dei locali destinati alla formazione, materiale didattico, eventuale accreditamento ECM. Tutte le altre spese sono a carico del partecipante così come previsto dall’art. 16 quinques comma 4 del D.Lvo 502/92.

Rendicontazione

L’Azienda sanitaria individuata quale Centro formativo, al termine dell’edizione formativa dovrà far pervenire una relazione sui lavori svolti con il nominativo dei dipendenti ASR che hanno frequentato il corso, nonché un rendiconto sulle spese sostenute.

3.2 - Formazione per il Coordinamento prevista dalla Legge 43/2006

La Legge n. 43 del 1 febbraio 2006 “disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione” all’art. 6 prevede la “istituzione della funzione di coordinamento”. Si ritiene necessario che vengano definiti appositi percorsi formativi per garantire a tutti gli operatori coinvolti nella funzione di coordinamento presso le strutture del SSR una formazione adeguata per lo svolgimento del loro ruolo organizzativo da approvarsi con successivi atti formali.

4 - Piattaforma Regionale per l’E-learning

La possibilità per l’Assessorato di dotarsi di una piattaforma regionale per la formazione a distanza potrebbe rientrare in una strategia complessiva di investimento non solo per quanto riguarda la formazione, ma anche per quanto riguarda nello specifico i possibili sviluppi che tale area della formazione avrà in futuro nel panorama dello sviluppo di sistemi di Knowledge-Management.

Disporre di una piattaforma regionale di e-learning potrebbe infatti essere il primo passo verso la creazione di un Sistema Regionale di Knowledge Management intorno al quale promuovere la crescita di una rete informativa e di diffusione di contenuti didattici.

Tale sistema potrebbe anche esser utile per ottimizzare e coordinare i diversi sistemi documentali (vedi abbonamenti a riviste on line) a disposizione delle diverse aziende e quindi disponibili per tutti gli operatori.

A tale proposito si precisa che alcune Aziende Sanitarie hanno già avviato sperimentazioni di piattaforme e tale esperienza potrebbe risultare vantaggiosa per allestire quella regionale.

Le Funzioni del sistema:

1. Gestione (fornitura e acquisizione) dell’informazione sulle iniziative formative delle aziende e della regione (Piani di formazione, Catalogo corsi, dati economici, reportistica, etc.) (attuale osservatorio).

2. Raccolta centralizzata dati anagrafici e gestione crediti ECM dei dipendenti in connessione con possibile sviluppo di un sistema di accreditamento ECM Regionale.

3. Gestione prodotti formativi on-line.

4. Gestione condivisa delle riviste on-line.

5. Gestione condivisa delle biblioteche aziendali (Cataloghi, abstact etc.) con possibilità di scambio di materiali.

6. Gestione condivisa materiali didattici dei corsi e di altra documentazione disponibile on-line (con possibilità di tracciamento e protezione del diritto d’autore).

7. Gestione regionale delle risorse umane dedicate alla formazione (catalogo formatori, progettisti di formazione, esperti di contenuto).

8. Supporto alla creazione di documenti e materiali by workgroups.

9. Offrire la possibilità di costituzione e supporto allo sviluppo di comunità virtuali (di pratiche e di apprendimento).

Vantaggi:

Il sistema informativo, basato su una tecnologia web, potrebbe offrire i seguenti vantaggi:

1. Condivisione risorse (materiali, informazioni, prodotti formativi, etc.).

2. Acquisizione e strutturazione del know-how.

3. Riduzione dei costi e ottimizzazione degli investimenti in formazione.

4. Sviluppo delle reti professionali.

5. Disporre di banche dati strutturate di più facile e rapida interrogazione.

6. Accelerazione dei processi di scambio informativo tra aziende e assessorato.

7. Valorizzazione del capitale intellettuale regionale.

Sviluppo:

Il progetto dovrà implicare un necessario allineamento con il complessivo sistema informativo regionale e dovrà adeguarsi agli standard minimi tecnologici attuali delle aziende prevedendone nel contempo i possibili sviluppi.

Pertanto è possibile pensare che tale progetto abbia avvio dalla costruzione di una piattaforma regionale con un percorso di sviluppo modulare per le aziende a seconda dei diversi livelli raggiunti dallo sviluppo delle tecnologie disponibili in ogni azienda.

Risulta importante, come già precedentemente detto, che si tenga conto delle esperienze e quindi dalla possibile evoluzione del lavoro già svolto su questo versante dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino e dall’ASL 10 di Pinerolo.

Tale strategia consente di ottenere notevoli vantaggi sul piano dei tempi di avvio e ovviamente anche su quello della progettazione operativa della Piattaforma.

Tempi e Costi:

Dal punto di vista temporale il progetto potrebbe avere uno sviluppo articolato su due anni con steps progressivi e con verifiche in itinere, a decorrere dall’approvazione della presente DGR.

Dal punto di vista economico è possibile pensare che per la realizzazione complessiva del progetto sia necessario un investimento di circa 500.000 euro per anno.

Finanziamento

Per la pianificazione dei lavori in argomento deve prevedersi la costituzione di un consorzio tra alcune Aziende Sanitarie Regionali, individuate appositamente dall’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità, per la progettazione e pianificazione del progetto sopra enunciato. Si prevede il finanziamento per un importo complessivo pari a Euro 500.000,00 da destinarsi all’ASO S. Giovanni di Torino e all’ASL 10 di Pinerolo, individuate quali referenti organizzativi del progetto. L’utilizzo congiunto dei fondi destinati dall’accordo Stato Regioni del 23.3.2005 allegato 3 è finalizzato per le seguenti fasi:

- ricognizione delle piattaforme esistenti presso le AASSRR e compatibilità dei sistemi informatici,

- progettazione piattaforma informatica regionale per la gestione dell’e-learning

- sperimentazione piattaforma regionale

- progettazione e realizzazione percorsi FAD.

Rendicontazione

L’ ASO S. Giovanni di Torino e l’ASL 10 di Pinerolo, per quanto di competenza, dovranno far pervenire una relazione congiunta sui risultati raggiunti, nonchè un rendiconto sull’utilizzo dei fondi messi a disposizione e delle spese sostenute in merito.

5 - Sistema regionale per la Formazione continua in sanità - ECM

Il D.Lgs. 502/92 e successive modificazioni e integrazioni agli articoli dal 16 al 16 sexies interviene in materia di formazione continua, definendone le finalità, i soggetti coinvolti e le modalità di attuazione.

Il D.Lgs. 502/92 introduce l’obbligo della formazione continua per tutti gli operatori sanitari e definisce il concetto di formazione continua individuando compiti e ruolo delle Regioni.

L’Art. 16-bis (Formazione continua) del D.Lgs 502/92 precisa che la formazione continua comprende l’aggiornamento professionale e la formazione permanente definendo il primo come attività successiva al corso di diploma, laurea, specializzazione, formazione complementare, formazione specifica in medicina generale, diretta ad adeguare per tutto l’arco della vita professionale le conoscenze professionali, e la seconda quale attività finalizzata a migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali ed i comportamenti degli operatori sanitari al progresso scientifico e tecnologico con l’obiettivo di garantire efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza alla assistenza prestata dal Servizio Sanitario Nazionale.

La formazione continua consiste in attività di qualificazione specifica per i diversi profili professionali, attraverso la partecipazione a corsi, convegni, seminari, organizzati da istituzioni pubbliche o private accreditate.

Ai sensi dell’Art. 16-ter, è stata costituita con decreto ministeriale 5 luglio 2000 la Commissione nazionale per la formazione continua. La ricostituzione della stessa è avvenuta a seguito del decreto 7 febbraio 2002 n°8, che ne ha modificato la composizione.

La Commissione di cui sopra definisce, con programmazione pluriennale, sentita la Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano nonché gli Ordini ed i Collegi Professionali interessati, gli obiettivi formativi di interesse nazionale, con particolare riferimento alla elaborazione, diffusione e adozione delle linee guida e dei relativi percorsi diagnostico-terapeutici. La Commissione definisce i crediti formativi che devono essere complessivamente maturati dagli operatori in un determinato arco di tempo, gli indirizzi per la organizzazione dei programmi di formazione predisposti a livello regionale nonché i criteri e gli strumenti per il riconoscimento e la valutazione delle esperienze formative. La Commissione definisce altresì i requisiti per l’accreditamento delle società scientifiche, nonché dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività formative e procede alla verifica della sussistenza dei requisiti stessi.

Le regioni, prevedendo appropriate forme di partecipazione degli Ordini e dei Collegi Professionali, provvedono alla programmazione e alla organizzazione dei programmi regionali per la formazione continua, concorrono alla individuazione degli obiettivi formativi di interesse nazionale, elaborano gli obiettivi formativi di specifico interesse regionale.

L’Art. 16 - quater stabilisce inoltre che la partecipazione alle attività di formazione continua costituisce requisito indispensabile per svolgere attività professionale in qualità di dipendente o libero professionista, per conto delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali e delle strutture sanitarie private.

Stabilisce inoltre che i contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente e convenzionato individuano specifici elementi di penalizzazione, anche di natura economica, per il personale che nel triennio non abbia conseguito il minimo di crediti formativi stabilito dalla Commissione nazionale. Per le strutture sanitarie private l’adempimento, da parte del personale sanitario dipendente o convenzionato che opera nella struttura, dell’obbligo di partecipazione alla formazione continua e il conseguimento dei crediti previsti costituiscono requisito essenziale per ottenere e mantenere l’accreditamento da parte del Servizio Sanitario Nazionale.

Tra le opportunità del progetto “Educazione Continua in Medicina” (E.C.M.), va innanzitutto ricordato che lo spirito della norma è quello di creare le condizioni perché si migliorino sistematicamente le capacità di tutti gli operatori sanitari come condizione fondamentale per la qualità dell’assistenza, attraverso non solo lo sviluppo di competenze professionali, ma anche l’aumento della capacità di ognuno di lavorare all’interno della propria organizzazione e di rapportarsi all’utenza. E’ stata, quindi, vista come prima opportunità quella di poter usare un sistema unico di misura per effettuare una ricognizione sui bisogni e sulle domande, nonché sulle offerte formative, e per realizzare un sistema di valutazione degli eventi il più possibile omogeneo, in modo da garantire la libera circolazione delle risorse umane, importante ai fini di un buon sviluppo del sistema sanitario.

Occorre utilizzare la formazione come leva strategica per favorire il processo di aziendalizzazione e di riorganizzazione dei servizi su base regionale e locale, centrate sui bisogni del territorio, per far crescere la concezione e la mentalità di una formazione integrata, favorendo lo sviluppo della Formazione a Distanza, ai fini di ottimizzare le risorse disponibili per la formazione stessa e puntare alla qualità, passando da un concetto di “minimo dei crediti obbligatori da acquisire” a risultati a lungo termine che puntino all’eccellenza della formazione, delle prestazioni e della qualità dei servizi offerti ai cittadini.

A seguito dell’accordo siglato in sede di Conferenza Stato Regioni il 20 dicembre 2001, in fase di prima applicazione, il ruolo delle Regioni nel processo E.C.M. è stato delineato con il compito di promuovere sul proprio territorio il sistema per la formazione continua e, pertanto, chiamate ad essere garanti della qualità e della trasparenza del sistema stesso. Lo svolgimento di tale ruolo (promozione e garanzia del sistema) ha richiesto una preliminare scelta al fine di evitare un possibile conflitto di interessi. Detto ruolo è infatti incompatibile con quello di “provider”.

L’accordo prevede inoltre che le singole Regioni, per quanto di propria competenza ed in coerenza con gli indirizzi nazionali e garantendo adeguate forme di partecipazione degli Ordini e dei Collegi professionali, provvedano ad identificare:

* i bisogni formativi;

* gli obiettivi formativi regionali;

* i criteri regionali per l’accreditamento dei progetti di formazione;

* gli obiettivi formativi di interesse nazionale

* gli ulteriori requisiti e le procedure per l’accreditamento dei provider, titolati a realizzare gli eventi formativi coerenti con gli obiettivi nazionali e regionali;

* i criteri per verificare e compiere valutazioni sull’idoneità dei requisiti dei provider, per valutare gli aspetti gestionali degli eventi di formazione in funzione del raggiungimento degli obiettivi formativi, per verificare le ricadute sull’attività del professionista delle attività formative svolte;

* i criteri per la promozione e la realizzazione di un’anagrafe, accurata e trasparente, dei crediti accumulati dagli operatori...".

L’accordo siglato nella seduta del 13 marzo 2003 in Conferenza Stato Regioni ha stabilito, fra l’altro, che fossero confermati i contenuti dell’Accordo sancito il 20 dicembre 2001, che le Regioni comunicassero alla Commissione Nazionale l’avvio dell’attività secondo i criteri individuati dalla stessa, che i crediti maturati dai singoli professionisti nell’ambito delle iniziative di formazione continua accreditate dalle Regioni fossero riconosciuti su tutto il territorio nazionale.

L’accordo siglato il 20 maggio 2004 in Conferenza Stato Regioni definisce il programma di formazione continua per l’anno 2004, e gli obiettivi formativi di interesse nazionale per il triennio 2003-2005, di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 16-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni.

In particolare l’accordo prevede che le Regioni elaborino gli obiettivi formativi di specifico interesse regionale come previsto dagli articoli 16-bis e 16-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche, anche in base alla rispettiva programmazione socio-sanitaria regionale. Stabilisce che per garantire efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all’assistenza prestata, nel rispetto delle peculiarità organizzative locali, gli operatori sanitari dipendenti o convenzionati direttamente o indirettamente con il Servizio Sanitario Nazionale siano tenuti a soddisfare il proprio debito annuale attraverso attività che abbiano come obiettivi formativi quelli di specifico interesse per la regione nella quale operano, in misura determinata dalla stessa regione non superiore al 50 per cento. Tali crediti hanno lo stesso valore di quelli acquisiti con attività finalizzare ad obiettivi formativi nazionali.

Stabilisce che lo sviluppo della formazione continua nel Servizio Sanitario Nazionale richieda la sperimentazione di modalità efficaci di formazione che includano la formazione a distanza, la formazione sul campo e le diverse possibilità di formazione mista. Queste attività vanno promosse attraverso progetti, in via sperimentale, al fine di valutarne l’efficacia e di definirne i criteri di accreditamento. Entro la fine del 2004 le sperimentazioni, realizzate in base a specifici progetti approvati dalla Commissione nazionale o dai competenti organismi regionali e che avranno anche dato diritto all’acquisizione di crediti, dovranno essere esaminate e valutate dalla Conferenza Stato-Regioni sulla base di una relazione della Commissione nazionale per la formazione continua.

Stabilisce che alcune delle attività, purché adeguatamente documentate, quali ad esempio la formazione autogestita, le pubblicazioni scientifiche etc., possano essere prese in considerazione per soddisfare il debito formativo, nel limite massimo del 10 per cento dei crediti annualmente prescritti, sulla base di criteri che verranno definiti con un successivo accordo da sancire in Conferenza Stato-Regioni entro tre mesi dalla data della stipula dell’accordo stesso.

Definisce che il Ministero della Salute e le Regioni procedano ad un approfondimento congiunto sui criteri per l’accreditamento dei provider entro il tempo massimo di tre mesi dalla stipula dell’accordo. I risultati di tale lavoro saranno recepiti da un nuovo accordo da sancire in Conferenza Stato-Regioni e saranno oggetto di sperimentazione.

Stabilisce che le società scientifiche potranno essere riconosciute, quali provider in presenza dei requisiti previsti e che le stesse società potranno svolgere attività di collaborazione con la Commissione nazionale per la formazione continua e con le regioni, fermo restando la verifica di specifiche situazioni di incompatibilità tra l’attività di valutazione e quella di realizzazione di eventi E.C.M.

Prevede che il Ministero della Salute e le Regioni siano impegnati a valutare la qualità delle attività formative E.C.M. A tal fine verrà realizzato un progetto pilota con l’obiettivo di mettere a punto un sistema (criteri, procedure, competenze, sistema informativo, etc.) armonizzato a livello nazionale in grado di produrre dati comparabili su copertura dei bisogni formativi e coerenza tra i progetti accreditati e loro realizzazione.

In data 23.3.2005 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato , le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha siglato una intesa (Atto rep. 2271 del 23.3.2005) con la quale all’art. 4 (.... realizzazione degli interventi previsti dal Piano nazionale della prevenzione e del Piano nazionale per l’aggiornamento del personale sanitario) punto f), rimandando all’allegato 3), prevede che le Regioni devono conseguire, al fine di ottenere l’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato per le risorse destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, la realizzazione del Piano Nazionale dell’aggiornamento del personale sanitario, coerentemente con il Piano Sanitario Nazionale.

Per quanto sopra detto si ritiene indispensabile che anche presso la Regione Piemonte venga istituito e sviluppato un sistema di accreditamento E.C.M. al fine di ottemperare alle disposizioni vigenti e al fine di partecipare al processo in atto, definendo tra l’altro gli specifici ambiti formativi a valenza regionale e a valenza aziendale.

Sentita la relazione,

visto l’ Accordo Stato-Regioni del 23.3.2005;

vista la D.G.R. 77-1422 del 14.11.2005;

vista la D.D. 270 del 23.11.2005;

la Giunta Regionale, condividendo le argomentazioni del relatore,a voti unanimi espressi ai sensi di legge,

delibera

di approvare, per le motivazione in premessa enunciate, gli obiettivi regionali stilati ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni del 23.3.2005 e che di seguito si definiscono:

1. Formazione specifica legata agli indirizzi del piano socio sanitario regionale;

2. Formazione dei Formatori;

3. Formazione Manageriale prevista dal D.Lvo 502/92 (3.1) e per il Coordinamento prevista dalla Legge 43/2006 (3.2);

4. Piattaforma Regionale per l’E-learning;

5. Sistema regionale per la Formazione continua in sanità - ECM;

di approvare il finanziamento dei progetti 1, 2, 3.1 e 4 con i fondi definiti dall’Accordo Stato Regioni del 23.3.2005, già accantonati con D.G.R. 77-1422 del 14.11.2005 ed impegnati con D.D. 270 del 23.11.2005, secondo le modalità precisate in premessa per ogni progetto;

di rimandare alla Direzione Controllo Attività Sanitarie ed al Settore competente l’erogazione dei fondi in argomento con le modalità precisate per ogni progetto;

di approvare gli allegati A e B, relativi ai progetti Formazione dei Formatori e Formazione Manageriale, che fanno parte integrale del presente atto.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato A

- FORMAZIONE DEI FORMATORI

Modulo 1

Area tematica: Il processo formativo

Obiettivi formativi

* Esaminare il rapporto esistente tra sistema organizzativo ed organizzazione del lavoro

* Analizzare gli elementi salienti del modello andragogico, alla base dell’apprendimento degli adulti

* Acquisire gli elementi di base sul processo di formazione (analisi dell’organizzazione, analisi dei bisogni, progettazione, realizzazione, valutazione dell’intervento formativo)

Contenuti

* Il rapporto esistente tra sistema organizzativo ed organizzazione del lavoro

* Il modello andragogico: basi teoriche e scelte formative

* La progettazione formativa:

- analisi del contesto organizzativo e lettura dei bisogni formativi

- la definizione degli obiettivi didattici ed educativi

* La pianificazione dell’intervento formativo: i metodi e gli strumenti

* La pianificazione di un sistema di valutazione:

- il processo di valutazione: significato

- le metodologie e gli strumenti di valutazione

Tempi

8 ore

Modulo 2

Area tematica: L’erogazione della formazione

Obiettivi formativi

* Applicare le metodologie didattiche più utilizzate in attività formative rivolte ad adulti e saper valutare l’opportunità del loro impiego in un progetto formativo

* Applicare i principali criteri di progettazione e individuare le strategie e le sequenze didattiche più coerenti con gli obiettivi formativi

Contenuti

* Metodologie classiche e innovative

* Traduzione degli obiettivi didattici in programmi

* Strategie e sequenze nell’approccio didattico

* La gestione d’aula: gli aspetti di contenuto e gli aspetti di processo

* La lezione: l’esposizione, la struttura dell’intervento, lo stile ed il linguaggio, il processo di comunicazione

* Mandato individuale

Tempi

8 ore

Modulo 3/A

Area tematica: La didattica tutoriale: il tutor d’aula

Obiettivi formativi

* Attivare una rielaborazione dei modelli andragogici praticati

* Far acquisire a chi svolge la funzione di tutore clinico metodologie didattiche innovative per una gestione consapevole e finalizzata della tutprship all’interno del processo formativo in ambito clinico assistenziale

Contenuti

* La progettazione dell’accoglienza

* La progettazione della gestione del percorso di apprendimento

* Sperimentazione dei contenuti teorici:

- la gestione dei metodi dei casi

- il role playing

Durata

8 ore

Modulo 3/B

Area tematica - La didattica tutoriale: il tutor clinico

Obiettivi formativi

* Attivare una rielaborazione dei modelli andragogici praticati

* Far acquisire a chi svolge la funzione di tutore clinico metodologie didattiche innovative per una gestione consapevole e finalizzata della tutprship all’interno del processo formativo in ambito clinico assistenziale

Contenuti

* La progettazione dell’accoglienza

* La progettazione della gestione del percorso di apprendimento in ambito clinico

* Elementi caratterizzanti la fase di progettazione e programmazione degli stage

* Sperimentazione dei contenuti teorici: dalla teoria alla pratica

Durata

8 ore

Modulo 4

Area tematica: Il ruolo del docente

Obiettivi formativi

* Sviluppare e consolidare presupposti teorici dell’apprendimento e plurime metodologie didattiche

* Sviluppare metodologie innovative

* Gestire il contratto d’aula

* La valutazione dell’apprendimento in aula

Contenuti

* Il progetto formativo: dall’elaborazione alla realizzazione

* Vincoli e risorse del progetto formativo

* La preparazione e la gestione delle lezioni in relazione agli obiettivi del corso

* Le aspettative dei partecipanti

* Tecniche di comunicazione efficaci nei corsi di formazione

Durata

8 ore

Allegato B