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Bollettino Ufficiale n. 49 del 7 / 12 / 2006

Deliberazione della Giunta Regionale 27 novembre 2006, n. 231-4719

Interventi per contrastare l’esclusione sociale ed il rischio di poverta’. Accantonamento di Euro 1.290.000,00 sul Cap. 17071 del Bilancio Regionale del 2006 a favore degli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali

A relazione dell’Assessore Migliasso:

La strategia contro la povertà e l’esclusione sociale costituisce un’importante sfida dell’Unione Europea e, nel Congresso di Lisbona del 2000, gli stati membri si sono impegnati in questo senso.

A livello nazionale si sta definendo il Rapporto nazionale sulle politiche per l’inclusione e la protezione sociale e il Piano d’Azione Nazionale per l’inclusione (PAN) 2006-2008.

Le Regioni, nell’ambito dei principi fondamentali stabiliti dalla legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) dettano norme per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.

La legge regionale n. 1/2004 (Norme per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento) , ha definito il sistema integrato dei servizi sociali che coinvolge tutti gli attori dello sviluppo sociale del territorio in un rapporto di sussidiarietà con il privato sociale. All’art 22, inoltre, sono individuati tra i destinatari degli interventi:" i soggetti in condizione di povertà o con limitato reddito o con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità di ordine fisico e psichico, con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, nonché i soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria che rendono interventi assistenziali" e, all’art. 52 le attività di promozione regionale per persone senza fissa dimora.

Per affrontare le problematiche delle persone che versano in stato di povertà estrema e dei senza fissa dimora già negli anni 2001, 2002, 2003 la Giunta Regionale stabilì di ripartire i fondi stanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali agli Enti Gestori delle funzioni Socio Assistenziali.

Tutti i rapporti sulla povertà e l’esclusione sociale mettono in luce come il fenomeno dell’esclusione sociale non si associ solo alla povertà estrema, ma sia correlato anche al rischio di impoverimento di alcuni ceti sociali e all’estensione di situazioni di vulnerabilità sociale.

Particolare attenzione va posta alle donne sole in difficoltà lavorativa o a rischio di povertà che presentano spesso situazioni di bisogno o di disagio correlate all’assenza o insufficienza di risorse economiche, ma anche al verificarsi di eventi negativi quali: maltrattamenti ed abusi, separazioni, perdite di lavoro, situazioni lavorative instabili, problemi di salute, mancanza di reti famigliari e sociali di supporto. La necessità di assistenza ai figli o a persone anziane, la mancanza di professionalità per inserirsi nel mercato del lavoro, e a volte l’età, creano ulteriori difficoltà a individuare soluzioni per il superamento delle criticità e ritrovare l’autonomia.

Occorre quindi orientare le politiche di contrasto alla povertà intervenendo con misure appropriate nelle situazioni che determinano il rischio di impoverimento e sulle cause che ne impediscono l’uscita, investendo sulle potenzialità e le risorse delle persone e delle famiglie.

La povertà e l’esclusione sono fenomeni multi-dimensionali, con molte sfaccettature, correlati non solo al reddito ma anche a problemi di lavoro, abitazione, salute, migrazioni, dipendenze, problemi sociali e famigliari, occorre quindi affrontare la questione con interventi e servizi di natura diversa, ma coordinati tra loro. Tali aspetti sono oggetto di studio da parte della Rete Europea Transazionale per l’Inclusione sociale (R.E.T.I.S.) cui la Regione Piemonte aderisce da alcuni anni.

In considerazione di quanto sopra esposto, la Regione intende stanziare un finanziamento per la realizzazione di progetti volti a combattere l’esclusione sociale e la povertà che si attengano ai seguenti principi:

- pari dignità sociale di tutti i cittadini e impegno a promuovere azioni positive mirate a superare le disparità di fatto e a eliminare situazioni di emarginazione;

- coerenza con la programmazione regionale, la programmazione territoriale e i Piani di Zona;

- integrazione tra le diverse aree di intervento e attivazione di un sistema territoriale a rete che coinvolga anche altri servizi con competenze complementari;

- coinvolgimento dei soggetti beneficiari degli interventi. La scelta di fondo su cui orientare gli interventi deve essere la centralità della persona quale soggetto attivo e responsabile con cui, in relazione alle sue esigenze e motivazioni, costruire un progetto.

Si intende pertanto conseguire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

1. sviluppare e integrare i servizi di pronta accoglienza e gli interventi a bassa soglia per i senza fissa dimora e le persone in situazioni di estrema povertà;

2. accompagnare le donne sole in difficoltà lavorativa o a rischio di povertà nella costruzione di percorsi di autonomia attivando le necessarie integrazioni con le politiche attive del lavoro, della formazione professionale per valorizzarne le capacità e le risorse personali e con le politiche della casa.

Viste le competenze degli Enti Gestori delle funzioni socio assistenziali previste dall’art. 13 della legge regionale n. 62/1995, si ritiene opportuno, anche al fine di promuovere interventi integrati e coerenti con la programmazione territoriale, assegnare agli stessi le risorse per attuare progetti mirati al raggiungimento degli obiettivi sopra elencati.

In tale ripartizione è opportuno tener conto della popolazione presente nei diversi Enti Gestori e della situazione del Comune di Torino, in quanto centro dove sono maggiormente presenti situazioni di persone senza fissa dimora e in stato di povertà.

Si ritiene pertanto di suddividere i fondi disponibili secondo i seguenti criteri:

Enti Gestori con popolazione fino a 60.000.abitanti Euro 13.000,00

Enti gestori con popolazione da 60.000 a 100000 abitanti Euro 18.000,00

Enti Gestori con popolazione superiore a 100000 abitanti Euro 43.000,00

Comune di Torino Euro 191.000,00

Gli Enti gestori, sulla base delle disponibilità finanziarie assegnate, invieranno un proprio progetto coerente con la programmazione territoriale e i Piani di Zona, alla Regione che, a seguito della verifica della coerenza del progetto con quanto stabilito dalla presente deliberazione, provvederà ad erogare il 70% ad avvio attività e il 30% a saldo, a fronte di rendicontazione e relazione finale. In caso di non presentazione del progetto entro la data stabilita o di rinuncia da parte di uno o più Enti Gestori, l’importo relativo sarà assegnato al Comune di Torino per le motivazioni sopra esposte.

E’ possibile l’associazione di più Enti Gestori per la messa a punto di un progetto comune. In questo caso il progetto potrà contare su un’assegnazione regionale pari alla somma degli importi relativi a ciascun Ente Gestore, sulla base dei criteri sopra indicati con una integrazione ulteriore complessivamente quantificata in Euro 100.000,00 da suddividersi ai medesimi secondo criteri indicati nell’atto dirigenziale di ripartizione.

Considerata la necessità di accantonare a questo fine la somma di Euro 1.290.000,00 sul Capitolo 17071 del bilancio regionale 2006 che presenta la necessaria disponibilità;

Ritenuto di dare mandato al Direttore Politiche Sociali di provvedere agli adempimenti conseguenti;

Tutto ciò premesso, la Giunta Regionale, unanime,

delibera

* di finanziare la realizzazione di progetti volti a combattere l’esclusione sociale e la povertà che si attengano ai seguenti principi:

- pari dignità sociale di tutti i cittadini e impegno a promuovere azioni positive mirate a superare le disparità di fatto e a eliminare situazioni di emarginazione;

- coerenza con la programmazione regionale, la programmazione territoriale e i Piani di Zona;

- integrazione tra le diverse aree di intervento e attivazione di un sistema territoriale a rete che coinvolga anche altri servizi con competenze complementari;

- coinvolgimento dei soggetti beneficiari degli interventi.

La scelta di fondo su cui orientare gli interventi deve essere la centralità della persona quale soggetto attivo e responsabile con cui, in relazione alle sue esigenze e motivazioni, costruire un progetto ed essere mirati al raggiungimento di uno dei seguenti obiettivi:

1. sviluppare e integrare i servizi di pronta accoglienza e gli interventi a bassa soglia per i senza fissa dimora e le persone in situazioni di estrema povertà;

2. accompagnare le donne sole in difficoltà lavorativa o a rischio di povertà nella costruzione di percorsi di autonomia attivando le necessarie integrazioni con le politiche attive del lavoro, della formazione professionale per valorizzarne le capacità e le risorse personali e con le politiche della casa.

* di assegnare agli Enti Gestori delle funzioni socio assistenziali, previsti dall’art. 13 della legge regionale n. 62/1995, le risorse per attuare progetti mirati al raggiungimento degli obiettivi sopra elencati tenendo conto della popolazione presente e della situazione del Comune di Torino, in quanto centro dove sono maggiormente presenti situazioni di persone senza fissa dimora e in stato di povertà, utilizzando il seguente criterio:

Enti Gestori con popolazione fino a 60.000.abitanti Euro 13.000,00

Enti gestori con popolazione da 60.000 a 100000 abitanti Euro 18.000,00

Enti Gestori con popolazione superiore a 100000 abitanti Euro 43.000,00

Comune di Torino Euro 191.000,00

* di accantonare a questo fine la somma di Euro 1.290.000,00 sul Capitolo 17071 del bilancio regionale 2006 che presenta la necessaria disponibilità (Acc. n. 101977);

* di dare mandato al Direttore Politiche Sociali di provvedere agli adempimenti conseguenti e di ripartire la somma disponibile tra gli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali come da criteri sopra riportati. Gli Enti Gestori, sulla base delle disponibilità finanziarie assegnate, invieranno un proprio progetto coerente con la programmazione territoriale e i Piani di Zona alla Regione che, a seguito della verifica della coerenza del progetto con quanto stabilito dalla presente deliberazione, provvederà ad erogare il 70% ad avvio attività e il 30% a saldo, a fronte di rendicontazione e relazione finale.

In caso di non presentazione del progetto entro la data stabilita o di rinuncia da parte di uno o più Enti Gestori, l’importo relativo sarà assegnato al Comune di Torino per le motivazioni sopra esposte.

E’ possibile l’associazione di più Enti Gestori per la messa a punto di un progetto comune. In questo caso il progetto potrà contare su un’assegnazione regionale pari alla somma degli importi relativi a ciascun Ente Gestore, sulla base dei criteri sopra indicati con una integrazione ulteriore complessivamente quantificata in Euro 100.000,00 da suddividersi ai medesimi secondo criteri indicati nell’atto dirigenziale di ripartizione.

La realizzazione dei progetti deve avvenire entro il termine di 18 mesi dall’esecutività della determinazione di assegnazione dei fondi.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)