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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 40

Codice 25.9
D.D. 7 aprile 2006, n. 560

LR n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto dei “lavori di sistemazione idrogeologica del torrente Anza nel comune di Macugnaga”, presentato dal Comune di Macugnaga con sede in Piazza del Municipio n. 1. - Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della LR n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto dei “lavori di sistemazione idrogeologica del torrente Anza nel comune di Macugnaga”, presentato dal Comune di Macugnaga con sede in Macugnaga (VB) in Piazza del Municipio n. 1, sia escluso dalla Fase di Valutazione di cui all’art. 12 della L.R 40/1998 per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento, di seguito così elencate:

1. dovrà essere prodotta apposita cartografia riportante le sezioni di dettaglio indicanti i volumi di materiale da movimentare in alveo e per quello eventualmente non riutilizzato nell’ambito dei lavori si dovranno attivare le procedure previste dalla D.G.R. 44-5084 del 14.01.2002;

2. dovranno essere dettagliate nella redazione del progetto definitivo il tracciato delle piste di accesso in alveo per la realizzazione degli interventi ed indicate tutte quelle opere anche di carattere provvisionale legate alla cantierizzazione.

3. dovrà essere previsto, a titolo cautelativo, nel periodo interessato dai lavori un monitoraggio intensificato delle captazioni ad uso idropotabile, sia sui parametri qualitativi specifici, sia di tipo quantitativo, in particolare per quanto riguarda le sorgenti situate in corrispondenza dell’alveo di piena del Rio Pedriola e del Torrente Anza, potenzialmente soggette ad interferenza da parte dell’opera in esame; tali indagini dovranno essere concordate con Arpa Piemonte, che provvederà al controllo dell’attuazione del monitoraggio ed alla valutazione dei relativi dati; nell’eventualità di contaminazioni o depauperamenti delle sorgenti per effetto degli interventi in progetto, sarà onere del proponente prevedere, oltre ad una sospensione temporanea delle attività, la predisposizione di opportune misure di ripristino e salvaguardia e, nel transitorio, di eventuali soluzioni alternative di approvvigionamento;

4. dovrà essere privilegiato, per la realizzazione delle difese spondali e delle soglie, materiale lapideo omogeneo con la litologia dell’area e con le rocce costituenti gli attuali letti dei corsi d’acqua interessati;

5. per l’intervento n. 4. il nuovo attraversamento sul Rio Roffel dovrà essere adeguatamente dimensionato e verificato con portate centennali che tengano conto del trasporto solido e del franco previsto dalla normativa vigente;

6. per l’intervento n. 5. sul Rio di Pecetto dovranno essere adeguatamente dimensionate le fondazioni;

7. per l’intervento n.8. il vallo di contenimento dovrà essere adeguatamente dimensionato in base sia al contenimento delle valanghe, sia ai fenomeni di esondazione. Inoltre dovrà essere prevista un’adeguata protezione antierosiva della scarpata lato rio e comprendere anche il contributo del colatore a sinistra del Rio medesimo.

8. per l’intervento n. 11. in località Isella la difesa prevista in sponda destra dovrà essere posizionata seguendo l’orlo d’erosione esistente e la sua sommità non dovrà superare in ogni caso la quota di piano campagna retrostante, inoltre dovrà essere valutata la possibilità di limitarne la sua estensione a valle del ponte;

9. per l’intervento n. 13 in località Pestarena dovrà essere verificata la presenza o meno di materiali inquinanti (metalli pesanti, arsenico) al fine di preservare la salute degli operai e l’integrità della falda acquifera, inoltre dovrà essere prevista, in fase esecutiva, una sistemazione del versante dissestato a monte della prevista difesa spondale;

10. per quanto riguarda l’area di deponia prevista in adiacenza al campo sportivo, in accordo con quanto evidenziato dal rappresentante della Direzione Urbanistica, dovrà essere verificata la effettiva compatibilità della prevista area di deposito con l’analisi geomorfologia presentata e la rispondenza con le norme di attuazione del PAI ad essa associata.

11. venga valutata la possibilità di rivedere la tipologia delle fondazioni relative alle opere tipo n. 2, 3 e 4, prevedendo di realizzare la fondazione in massi squadrati di cava cementati in luogo del cemento armato.

12. dovrà essere valutato contestualmente alle verifiche idrauliche, la possibilità di dimensionare le difese spondali anche sotto l’aspetto ecologico, al fine di non ostacolare con gli interventi il passaggio dei selvatici;

13. benché per effetto degli apporti glaciali è emerso che le acque dei corsi d’acqua in esame sono povere di ittiofauna, non si esclude la presenza in alcuni tratti di salmonidi e una variegata comunità macrobentonica (dati derivanti dalla Carta Ittica della Regione Piemonte del 1992), pertanto sarà cura del proponente assicurarsi che le attività di escavazione e rimodellamento in alveo siano condensate nel più breve tempo possibile, in periodo di asciutta o di magra, e le riprofilature d’alveo siano effettuate in modo tale da non interrompere del tutto la continuità ecologico funzionale dei corsi d’acqua; pertanto, prima dei lavori in alveo, nel caso in cui si evidenziasse la presenza di ittiofauna, dovranno essere concordate con la Polizia Provinciale la cattura conservativa delle specie ittiche presenti;

14. al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di “banalizzazione” dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

15. il taglio di vegetazione arborea, dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

16. le opere a verde di recupero ambientale delle superfici interessate dai lavori dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee e arbustive autoctone rustiche adatte alle condizioni stazionali. A questo proposito si evidenzia che alcune specie indicate in progetto (ontano bianco, ontano verde, salicone, sorbo montano) non sono adatte ad essere utilizzate con la tecnica delle talee a chiodo, in quanto presentano una percentuale molto bassa di attecchimento. Particolare cura dovrà essere posta nella realizzazione del recupero ambientale dell’area di deponia in località Isella, prevedendo la stesura di uno strato di terreno agrario di spessore tale da consentire l’attecchimento ed il successivo sviluppo delle specie arboree ed arbustive ivi messe a dimora. Dovrà inoltre essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo la realizzazione delle opere stesse, in modo da garantire l’attecchimento del materiale vegetale;

17. dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidimento della acque in fase di cantiere, e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare ogni possibilità di inquinamento delle acque, prevedendo l’ultilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo;

18. al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione si accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere, quelle di deponia temporanee, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità;

19. sul sito d’intervento non dovrà essere effettuato alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento/rabbocco, ecc.) dovranno essere garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente;

20. nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

21. dovranno essere impiegati sia per i riporti e sia per le scarpate terreni e materiali idonei o recuperati come da normativa vigente;

22. non dovranno essere utilizzate specie esotiche per il ripristino e la ricostituzione degli strati erbaceo, arboreo e arbustivo;

23. per limitare il più possibile l’impatto sulla componente Rumore, si consiglia di valutare in fase di progetto esecutivo le tecnologie che consentono le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi;

24. al fine di garantire il regolare deflusso delle portate, anche di piena, è necessario evitare fenomeni di sbarramento del corpo idrico mediante periodiche operazioni di pulizia lungo l’alveo (taglio delle ceppaie e della vegetazione infestante, rimozione detriti, ecc.. Tali operazioni dovranno essere eseguite nei periodi autunno-invernali al fine di scongiurare la distribuzione dei siti di alimentazione, rifugio e nidificazione dell’avifauna e dei micromammiferi);

25. si ritiene opportuno che al Dipartimento ARPA territorialmente competente venga inviato il progetto esecutivo delle opere approvate e comunicate le date di inizio lavori e di collaudo, onde permettere sopralluoghi e controlli così come previsto dalla normativa vigente.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente e ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di Deposito Progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale ai sensi dell’articolo 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giovanni Ercole