Torna al Sommario del Supplemento ordinario n. 2

Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 40

Codice 25.9
D.D. 7 aprile 2006, n. 559

L.R. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto “Lavori di completamento sistemazione idraulica torrente Isorno - Tratto da valle briglia selettiva a confluenza fiume Toce”, da localizzarsi nel Comune di Montecrestese (VB), presentato dal Comune di Montecrestese. - Esclusione del progetto dalla Fase di Valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto “Lavori di completamento sistemazione idraulica Torrente Isorno - Tratto da valle briglia selettiva a confluenza Fiume Toce”, presentato dal Comune di Montecrestese, da localizzarsi in Comune di Montecrestese (VB), sia escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento:

1. in fase di progettazione definitiva i gradoni della difesa spondale dovranno essere realizzati con larghezza di m. 0.50 ed altezza di m. 1.00, arretrando di conseguenza la base della scogliera verso la sponda;

2. in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo; il rischio di contaminazione chimica delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e del sottosuolo potrà essere controllato mediante l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero, comunque, essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo in caso di incidente;

3. durante le operazioni di disalveo e di ampliamento della sezione di deflusso, dovranno essere appositamente mantenute aree di irregolarità del letto torrentizio, onde evitare una eccessiva dissipazione del flusso idrico in periodi di magra e, per converso, un flusso eccessivamente “linearizzato” in periodi di morbida;

4. al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di “banalizzazione” dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario;

5. dovranno essere ripristinate le aree, la copertura vegetale e la morfologia alterate dai lavori, al fine di consentire, almeno in parte, la rinaturalizzazione del sito ed il suo inserimento nel circostante contesto paesaggistico; a tal fine non dovranno essere utilizzate specie esotiche per il ripristino e la ricostituzione degli strati erbaceo, arboreo ed arbustivo;

6. le attività di escavazione e rimodellamento in alveo dovranno essere condensate nel più breve arco temporale possibile, in periodo di asciutta o di magra. Sarà comunque cura del proponente assicurarsi che le riprofilature d’alveo siano effettuate in modo tale da limitare il più possibile l’intorbidamento delle acque e non interrompere del tutto la continuità ecologico-funzionale del corso d’acqua, attraverso, ad esempio, la diversione temporanea delle acque o la loro canalizzazione in savanelle, qualora sia presente un flusso idrico persistente;

7. al fine di ridurre al minimo gli impatti sugli habitat e sulla fauna acquatica, le attività di escavazione e rimodellamento in alveo dovranno essere condensate nel più breve arco temporale possibile, in periodo di asciutta o di magra. Nel caso sia invece presente un flusso idrico persistente, durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del torrente Isorno e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua;

8. al fine di garantire il regolare deflusso delle portate, anche di piena, dovranno essere evitati fenomeni di sbarramento del corpo idrico mediante periodiche operazioni di pulizia lungo l’alveo (taglio delle ceppaie e della vegetazione infestante, rimozione detriti, ecc.); tali operazioni dovranno essere eseguite nei periodi autunno-invernali al fine di scongiurare la distruzione dei siti di alimentazione, rifugio e nidificazione dell’avifauna e dei micromammiferi;

9. nella realizzazione delle difese spondali dovrà essere privilegiato il riutilizzo dei massi derivanti dalle attività di disalveo; i massi di cava squadrati di cui si prevede l’impiego nella realizzazione della scogliera dovranno essere, per quanto possibile, omogenei con la litologia dell’area e con le rocce costituenti l’attuale letto torrentizio;

10. dovranno essere impiegati, sia per i riporti, sia per le scarpate, terreni e materiali idonei allo scopo, mentre eventuali rifiuti già in loco dovranno essere smaltiti o recuperati come da normativa vigente;

11. il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile; dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

12. il progetto definitivo/esecutivo dovrà sviluppare la progettazione degli interventi di recupero ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto. In particolare il proponente dovrà verificare la possibilità di ripristinare una fascia arboreo-arbustiva ripariale a tergo delle scogliere. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone adatte alle condizioni stazionali. Dovrà inoltre essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo la realizzazione delle opere stesse, in modo da garantire l’attecchimento del materiale vegetale;

13. non si dovrà effettuare sul sito d’intervento alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

14. nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento/rabbocco, ecc.) dovranno essere garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente;

15. nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

16. per limitare il più possibile l’impatto sulla componente Rumore, si dovrà valutare in fase di progetto esecutivo le tecnologie che consentano le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi;

17. nelle successive fasi di progettazione dovrà essere approfondita l’analisi relativamente alla presenza di specie ittiche nel tratto di corso d’acqua oggetto di intervento. Nel caso in cui si evidenziasse la presenza di ittiofauna, prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia di Verbania, le operazioni di cattura conservativa ed allontanamento della stessa. Le attività di disalveo dovranno essere programmate in modo da evitare il più possibile il periodo riproduttivo delle specie ittiche rilevate;

18. si dovrà valutare, contestualmente alle verifiche idrauliche, la possibilità di dimensionare le opere di difesa spondale anche sotto l’aspetto ecologico, al fine di non ostacolare, con gli interventi, il passaggio dei selvatici;

19. al fine di permettere i sopralluoghi ed i controlli previsti dalla normativa vigente, si dovrà inviare ad ARPA, dipartimento provinciale del Verbano Cusio Ossola, il progetto esecutivo delle opere approvate e comunicare le date di inizio lavori e di collaudo;

20. al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di Deposito Progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giovanni Ercole