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Bollettino Ufficiale n. 40 del 5 / 10 / 2006

Codice 25.3
D.D. 10 agosto 2006, n. 1387

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto “Intervento di sistemazione idrogeologica del rio Vallonas e del torrente Chisonetto” localizzato nel Comune di Sestriere (TO), presentato dal Comune di Sestriere - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. di non sottoporre il progetto “Intervento di sistemazione idrogeologica del rio Vallonas e del torrente Chisonetto”, localizzato nel Comune di Sestriere (TO), presentato dal Comune di Sestriere, alla fase di valutazione di cui all’articolo 12 della L.R. 40/1998, per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini del rilascio delle necessarie autorizzazioni e della realizzazione dell’intervento:

Aspetti relativi alla fase di redazione del progetto definitivo/esecutivo:

1.1 dovrà essere prodotta ampia documentazione fotografica a colori delle aree interessate dagli interventi di sistemazione idraulica con punti di ripresa che consentano di valutare l’impatto visivo determinato dall’inserimento dei manufatti in progetto;

1.2 dovrà essere approfondita l’analisi delle caratteristiche geotecniche dei terreni in cui verranno impostate le opere in modo da operare, in particolare in fase di cantiere, con gli accorgimenti necessari a non creare situazioni di instabilità rispetto alle aree in frana in corrispondenza delle quali i torrenti sono impostati;

1.3 dovrà essere effettuata la verifica idraulica della briglia in c.a., considerando intasate le aperture e facendo affidamento soltanto sulla capacità di smaltimento della gaveta per smaltire la portata di massima piena con tempo di ritorno pari a 200 anni; si analizzi sia lo scenario con la sola portata liquida sia quello con portata liquida + solida; sia inoltre effettuata la verifica a sifonamento;

1.4 dovrà essere effettuata la verifica della briglia in c.a., ed in particolare dei profilati in acciaio orizzontali aventi funzione di filtro selettivo, nei confronti degli urti subiti ad opera del materiale solido;

1.5 relativamente alla vasca di deposito, si sottolinea l’opportunità di eliminare la soglia prevista immediatamente a monte della briglia filtrante in c.a. per evitare possibili fenomeni di scalzamento delle fondazioni della briglia stessa; dovrà inoltre essere valutata l’opportunità di eseguire salti di fondo all’interno della vasca sia per diminuire la pendenza del fondo alveo sia per favorire la presenza di caratteristiche morfologiche di naturalità;

1.6 sull’elaborato “Sezioni trasversali sito A” dovranno essere riportate le briglie e le soglie previste in progetto ed inoltre dovranno essere controllate le zone soggette a scavo all’interno della vasca di deposito dal momento che risulterebbero esserci delle discordanze con quanto verificato in sito (in particolare tra la sezione n. 8 e la sezione n. 10);

1.7 riguardo alle opere di difesa spondale, dovrà essere previsto un incremento di terre rinforzate in alternativa alle scogliere in massi di cava; dovrà essere previsto il rinverdimento delle opere spondali con messa a dimora di talee di specie arbustive autoctone tra i massi della scogliera ed il recupero a verde degli argini di nuova realizzazione; si raccomanda il raccordo e la sistemazione delle superfici tra il nuovo profilo di sponda e la situazione geomorfologica esistente;

1.8 il progetto definitivo/esecutivo dovrà sviluppare, con elaborati di dettaglio, la progettazione degli interventi di recupero e di mitigazione paesistico-ambientale delle superfici interessate dalla realizzazione dei lavori in progetto e il computo metrico dovrà comprendere le relative voci di spesa; le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), utilizzando specie erbacee, arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali; al fine di garantire l’attecchimento del materiale vegetale utilizzato, dovrà essere previsto un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nell’anno successivo alla realizzazione delle opere stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura erbacea e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree ed arbustive ricostituite;

1.9 dovranno essere indicate le aree di cantiere, se queste prevedano baraccamenti per ospitare gli operai, se siano previsti servizi igienici o altro che diano potenzialmente luogo ad uno scarico e come questo venga gestito; dovranno inoltre essere indicate le caratteristiche delle superfici destinate allo stoccaggio di materiali e di sostanze chimiche, delle aree destinate al rifornimento ed alla manutenzione dei mezzi d’opera; dovranno essere previste opere di rimodellamento morfologico e di ripristino vegetativo dei suddetti siti;

1.10 dovranno essere indicate le mitigazioni/prescrizioni da adottarsi in fase di cantiere nel corso degli interventi in alveo, quali ad esempio le regimazioni provvisorie del corso d’acqua e gli accorgimenti da adottarsi per evitare rischi di contaminazione del suolo e delle acque;

1.11 dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo;

1.12 occorrerà valutare se sia presente una falda in relazione diretta con il corso d’acqua, e quindi se esiste la possibilità di una contaminazione della falda o di una variazione del suo regime idrologico nel corso dei lavori;

1.13 occorrerà prevedere che gli interventi non si sovrappongano al periodo riproduttivo dell’ittiofauna; inoltre si ritiene opportuno prevedere per la briglia in cemento una zona di scorrimento preferenziale delle acque che, convogliando l’acqua attraverso una sezione ridotta, garantisca anche nei periodi di ridotta portata l’instaurarsi di un battente idrico sufficiente a permetterne la risalita da parte dell’ittiofauna presente;

1.14 nel caso di interventi in prossimità di ricettori sensibili, o di insediamenti anche isolati posti nell’intorno dell’area di intervento, occorre effettuare una previsione dei livelli acustici indotti e verificare il rispetto dei limiti della zonizzazione acustica vigente, se disponibile, adeguando di conseguenza il cronoprogramma dei lavori e la durata delle operazioni di cantiere;

1.15 dovrà essere rivisto il quadro economico dal momento che risulterebbero esserci delle incongruenze relativamente al calcolo degli oneri della sicurezza, in particolare dovrà essere chiarito se tali oneri siano già compresi o meno all’interno dei prezzi di stima delle varie lavorazioni;

Aspetti relativi alla fase di cantiere ed all’esecuzione dei lavori:

1.16 durante la fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque; non dovrà essere effettuato in particolare sul sito d’intervento alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

1.17 il rischio di contaminazione chimica delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e del sottosuolo, può essere controllato mediante l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo in caso di incidente;

1.18 nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento, ecc.) dovranno essere garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente; in particolare nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

1.19 in caso di periodi particolarmente siccitosi, favorevoli al sollevamento delle polveri in atmosfera, durante le lavorazioni si dovrà provvedere alla bagnatura della viabilità percorsa dai mezzi operativi;

1.20 prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia di Torino, le operazioni di allontanamento dell’ittiofauna presente;

1.21 al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua e da concentrare il più possibile i tempi delle operazioni in alveo;

1.22 al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato, per quanto possibile, in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di “banalizzazione” dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario; anche tutta l’area destinata a vasca di deposito dovrà presentare il più possibile le suddette caratteristiche morfologiche di naturalità;

1.23 al termine dei lavori il cantiere dovrà essere tempestivamente smantellato e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco; per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione delle opere, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti;

1.24 dovrà essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98; inoltre si ritiene opportuno che il Direttore dei Lavori trasmetta, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, all’ARPA Piemonte, Dipartimento di Torino, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio;

2. di stabilire che il soggetto proponente prima dell’inizio dei lavori dovrà richiedere ed ottenere tutte le necessarie autorizzazioni per la realizzazione dell’opera (autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 523/1904, autorizzazione di cui al D.Lgs. 42/2004 - vincolo paesaggistico, autorizzazione di cui alla L.R. 45/89 - vincolo idrogeologico, procedure autorizzative relative alle zone classificate sismiche previste dalla D.G.R. n. 61-11017 del 17.11.2003 e dalla Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 1/DOP del 27.04.2004, permesso di costruire, ecc.).

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso giurisdizionale, da parte dei soggetti legittimati, avanti al Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della presente oppure ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento secondo quanto previsto dal D.P.R. 24.11.1971 n. 1199.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte secondo quanto stabilito dal vigente Statuto.

Il Dirigente responsabile
Andrea Tealdi