Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 38 del 21 / 09 / 2006

Codice 25.9
D.D. 3 agosto 2006, n. 1346

LR n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto dei “Lavori di allargamento Via Brigata C. Battisti in sponda destra torrente San Giovanni - Intra 1^ lotto nel comune di Verbania Intra (VB)” presentato dal Comune di Verbania con sede Verbania Intra (VB). - Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della LR n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto dei “Lavori di allargamento Via Brigata C.Battisti in sponda destra torrente San Giovanni - Intra 1^ lotto” nel comune di Verbania Intra (VB)" presentato dal Comune di Verbania - Dipartimento Lavori Pubblici, con sede in Verbania-Intra (VB), sia escluso dalla Fase di Valutazione di cui all’art. 12 della LR 40/1998 per le ragioni espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento, di seguito così elencate:

1. dovranno essere dettagliate nella redazione del progetto definitivo il tracciato delle piste di accesso in alveo per la realizzazione degli interventi ed indicate tutte quelle opere anche di carattere provvisionale legate alla cantierizzazione.

2. il progetto esecutivo dovrà prevedere l’individuazione e la quantificazione dei materiali inerti occorrenti per la realizzazione delle opere nonché l’indicazione delle cave di approvvigionamento come previsto dagli artt. 15 e 26 del D.P.R. 554/1999;

3. dovranno essere effettuate delle verifiche idrauliche di maggior dettaglio con l’indicazione dei livelli di massima piena anche sulle sezioni progettuali ed in particolare in corrispondenza del ponte sulla strada statale SS 34 e di Via della Resistenza. Nello specifico dovrà essere valutata la possibilità, a seguito di tali approfondimenti, di prevedere a sbalzo il raccordo della sede stradale in progetto con i ponti medesimi;

4. nel tratto compreso tra le sez. 30 e 36 dovrà essere effettuato un rilievo di maggior dettaglio della scarpata e limitare allo stratto necessario il previsto riporto di materiale;

5. dovrà essere verificata l’effettiva occupazione delle aree demaniali in fregio al corso d’acqua e la predisposizione di una planimetria catastale di dettaglio, con la sovrapposizione degli interventi;

6. si dovrà valutare la possibilità, considerato che i lavori in fase di cantierizzazione, necessitano di interventi a carico di vegetazione arborea ed arbustiva presente, di prevedere la messa a dimora di essenze indigene lungo lo sviluppo della strada nonché lo studio di passaggi pedonali mediante sentieri e/o scalette di collegamento tra la strada e l’asta del torrente, compatibilmente con l’efficacia delle opere idrauliche in progetto;

7. dovrà essere valutata la possibilità di ridurre l’impatto visivo dei manufatti in alveo, in particolare i tratti a vista previsti in calcestruzzo;

8. Poiché gli interventi in progetto interessano l’alveo del torrente San Giovanni, in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque. A tal fine dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali che interessino le acque e/o il suolo.

9. Nelle successive fasi di progettazione dovrà essere approfondita l’analisi relativamente alla presenza di specie ittiche nel tratto di corso d’acqua oggetto di intervento. Nel caso in cui si evidenziasse la presenza di ittiofauna, prima dell’esecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con la Provincia di Verbania, le operazioni di allontanamento della stessa. Le attività in alveo dovranno essere programmate in modo da evitare il più possibile il periodo riproduttivo delle specie ittiche rilevate.

10. Al fine di ridurre al minimo gli impatti sugli habitat e sulla fauna acquatica, le attività in alveo dovranno essere condensate nel più breve arco temporale possibile. Durante l’esecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque del torrente San Giovanni e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua.

11. Al termine dei lavori l’alveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti all’intervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dell’alveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dell’habitat originario.

12. Il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

13. Il progetto definitivo dovrà sviluppare gli interventi di recupero ambientale delle superfici interessate dai lavori, indicando le aree che saranno inerbite e quelle che saranno interessate dalla messa a dimora di specie arbustive ed arboree. In particolare il proponente dovrà verificare la possibilità di ripristinare una fascia arboreo-arbustiva ripariale a tergo delle difese spondali, attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali, almeno per tratti significativi, con la finalità di migliorare l’inserimento paesaggistico delle opere, di ricreare il corridoio ecologico ripariale interferito e di assicurare l’ombreggiamento del corso d’acqua. Le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), prediligendo l’utilizzo di specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone adatte a ricostituire la vegetazione ripariale (salici, pioppi, ontano nero) e a creare luoghi di rifugio e di alimentazione per l’avifauna (biancospino, rosa canina, sambuco nero, sanguinello, evonimo). Dovrà inoltre essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nell’ambito delle prime tre stagioni vegetative successive alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura vegetale e la sostituzione delle fallanze nell’ambito delle formazioni arboree/arbustive ricostituite.

14. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

15. dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare l’intorbidimento della acque in fase di cantiere, soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare ogni possibilità di inquinamento delle acque, prevedendo l’ultilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo;

16. sul sito d’intervento non dovrà essere effettuato alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza;

17. nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento/rabbocco, ecc.) dovranno essere garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente;

18. nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti;

19. dovranno essere impiegati sia per i riporti e sia per le scarpate terreni e materiali idonei allo scopo mentre eventuali rifiuti già in loco dovranno essere smaltiti o recuperati come da normativa vigente;

20. per limitare il più possibile l’impatto sulla componente Rumore, si consiglia di valutare in fase di progetto esecutivo le tecnologie che consentono le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi;

21. al fine di garantire il regolare deflusso delle portate, anche di piena, è necessario evitare fenomeni di sbarramento del corpo idrico mediante periodiche operazioni di pulizia lungo l’alveo (taglio delle ceppaie e della vegetazione infestante, rimozione detriti, ecc.. . Tali operazioni dovranno essere eseguite nei periodi autunno-invernali al fine di scongiurare la distribuzione dei siti di alimentazione, rifugio e nidificazione dell’avifauna e dei micromammiferi);

22. si ritiene opportuno che al Dipartimento Arpa territorialmente competente venga inviato il progetto esecutivo delle opere approvate e comunicate le date di inizio lavori e di collaudo, onde permettere sopralluoghi e controlli così come previsto dalla normativa vigente.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente e ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della LR 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di Deposito Progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente determinazione sarà pubblicata sul B.U. ai sensi dell’articolo 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giovanni Ercole