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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 35

Codice 23.1
D.D. 20 marzo 2006, n. 10

L.R. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente al progetto “Lavori di difesa idraulica del Torrente Orco nei Comuni di San Giorgio Canavese e Lusiglie’”, presentato dal Comune di San Giorgio Canavese. Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto “Lavori di difesa idraulica del Torrente Orco nei comuni di San Giorgio Canavese e Lusigliè”, presentato dal comune di San Giorgio Canavese, sia escluso dalla fase di valutazione di cui all’articolo 12, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dell’intervento:

1. In sede di progettazione definitiva dovranno essere definite le modalità di riutilizzo del materiale derivante dallo scavo effettuato per la realizzazione delle scogliere eccedente la quantità necessaria per il rimbottimento a tergo delle stesse; nel caso in cui si ritenesse di utilizzare tale materiale per la ricarica della rete viaria adiacente alle aree di cantiere, il materiale stesso dovrà essere acquisito dal comune, previa richiesta della prescritta concessione alla Direzione Regionale Opere Pubbliche - Settore Decentrato di Torino e pagamento del relativo canone erariale.

2. Nelle successive fasi di predisposizione del progetto, il proponente dovrà prendere contatto con il Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario Roggia San Giorgio (via Umberto I, 95 - 10090 San Giorgio, (omissis)), al fine di valutare le possibili problematiche connesse agli attraversamenti della rete irrigua da parte della viabilità interpoderale interessata dal transito dei mezzi di cantiere e prevenire l’insorgere di danni od interferenze nei riguardi della regolare gestione della rete irrigua medesima.

3. Dovrà essere accertata la presenza o meno di sorgenti idropotabili anche ad uso privato ubicate nei pressi delle aree di intervento; in caso positivo dovrà essere accertata a mezzo di apposita relazione idrologica la non interferenza tra gli interventi in progetto e le sorgenti idropotabili stesse.

4. Per quanto riguarda l’inserimento ambientale dell’opera, i lavori di adeguamento morfologico degli argini dovranno ricreare un contesto il più omogeneo possibile al fine di dare continuità alle sponde, raccordando plano-altimetricamente le sezioni d’argine con il piano campagna.

5. I lavori, per quanto possibile, dovranno essere realizzati in periodo di magra e coordinati fra loro in modo da poter essere condensati nel più breve arco temporale possibile; inoltre, al fine di ridurre gli impatti sulla fauna ittica, gli interventi non dovranno essere programmati in coincidenza con il periodo riproduttivo tardo primaverile dei ciprinidi.

6. Durante l’esecuzione degli interventi in alveo, come peraltro previsto dal proponente, dovrà essere garantito il deflusso delle acque attraverso la realizzazione di savanelle temporanee per il mantenimento della continuità ecologico-funzionale del torrente e, in ogni caso, il cantiere deve essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni del corso d’acqua.

7. In fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti precauzionali e le manutenzioni dei mezzi d’opera necessari per limitare l’intorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di sostanze inquinanti (oli e idrocarburi in particolare), in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque e dovrà essere predisposto un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali.

8. Per quanto riguarda gli aspetti relativi all’impatto acustico, nel caso in cui gli interventi fossero in prossimità di ricettori sensibili, o di insediamenti anche isolati posti nell’intorno dell’area di intervento (vedasi in particolare il rialzo del livello della strada interpoderale posta in prossimità dell’abitato di Cortereggio), occorrerà effettuare una previsione dei livelli acustici indotti, verificare il rispetto dei limiti della zonizzazione acustica vigente e adottare gli opportuni accorgimenti atti a limitare il rumore in fase di realizzazione delle opere rispetto agli eventuali ricettori sensibili. Nel caso in cui si evidenzi un probabile superamento dei valori limite differenziali per il periodo di osservazione diurno, sarà necessario regolamentare le attività di cantiere attraverso un provvedimento di autorizzazione in deroga ai sensi dell’art. 6 Legge n. 447/1995 e art. 5 Legge Regionale 52/2000.

9. In caso di periodi particolarmente siccitosi, favorevoli al sollevamento delle polveri in atmosfera, durante le lavorazioni si dovrà provvedere alla bagnatura delle strade e del piazzale di cantiere percorsi dai mezzi operativi; tale operazione è effettuabile con apposite macchine attrezzate con apparecchiature irroratrici.

10. Diventa prescrittivo quanto indicato nella “Relazione di inquadramento ambientale”, relativamente a tutte le mitigazioni ambientali indicate, ed in particolare quelle riportate nel capitolo 5 “Mitigazioni ambientali”.

11. Al Dipartimento ARPA territorialmente competente dovrà essere comunicato l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

12. Dovranno essere concordate con il Dipartimento ARPA di Torino le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei risultati delle attività suddette.

13. Il Direttore dei lavori dovrà trasmettere, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, all’ARPA Piemonte, Dipartimento di Torino una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata e integrate da quelle contenute nella presente determinazione dirigenziale.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Carlo Pelassa