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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 35
Codice 23.1
D.D. 27 febbraio 2006, n. 7
L.R. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente al progetto Realizzazione di opere finalizzate allattenuazione del rischio idrogeologico nelle aree Isola (Fiume Sesia), Guardella e Torame (Torrente Sessera), presentato dal Comune di Borgosesia, localizzate nel Comune di Borgosesia (VC). Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui allart. 12 della L.R. n. 40/1998
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
di ritenere che il progetto Realizzazione di opere finalizzate allattenuazione del rischio idrogeologico nelle aree Isola (Fiume Sesia), Guardella e Torame (Torrente Sessera), presentato dal Comune di Borgosesia, localizzate nel comune di Borgosesia (VC), sia escluso dalla fase di valutazione di cui allarticolo 12, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, subordinatamente al rispetto delle seguenti condizioni, vincolanti ai fini dei successivi provvedimenti necessari alla realizzazione dellintervento:
1. In sede di progettazione definitiva, in accordo con AIPO, autorità idraulica competente, dovrà essere rivista la portata di progetto sul fiume Sesia, tenendo anche conto dei dati indicati dal PAI e del contributo chilometrico assunto per il Sessera.
2. In sede di progettazione definitiva dovrà essere confermato, con specifica dettagliata verifica idraulica, che lasportazione di materiale litoide sul Sesia è dettata da esigenze di manutenzione idraulica a carattere locale (officiosità delle sezioni poste a valle del ponte di S. Pietro e Paolo) e che non induce modifiche sullassetto morfologico attuale dellalveo e sulla sua prevedibile evoluzione.
3 Il progetto definitivo dovrà essere corredato da elaborati tecnici di carattere geotecnico e geologico dai quali risulti delineato lassetto geomorfologico finale del fiume Sesia a seguito degli interventi di asportazione del materiale dallalveo. In ordine allintervento sul torrente Sessera dovranno invece essere analizzate le presenze di vecchi alvei e la loro interazione con lopera prevista (correnti subalvee), nonchè gli aspetti di dettaglio nella zona di attestazione della scogliera.
4 In sede di progettazione definitiva dovranno essere valutate le condizioni del rischio residuo nelle aree RME interessate dagli interventi.
5 Nel progetto definitivo dovranno essere riportate le tavole del Piano Regolatore Vigente riportanti lo sviluppo delle arginature. Inoltre, considerata la scelta progettuale di mantenere, per quanto possibile, le residue superfici di espansione golenale del corso dacqua, si ritiene necessario che il proponente puntualizzi le motivazioni che hanno determinato il posizionamento dellarginatura a monte della località Torame, tratto perpendicolare al torrente Sessera, per il quale si evidenzia una non coincidenza con le perimetrazioni delle classi di destinazione duso riportate sulla tavola di P.R.G.C. n. 3C.13 (Progetto del Territorio Urbano - scala 1:2000).
6 In fase di progettazione definitiva si dovrà produrre unidonea cartografia con la precisa ubicazione dei cantieri, lindicazione delle aree destinate allo stoccaggio di materiali e le eventuali postazioni in cui si effettuerà il rifornimento mezzi. Qualora il rifornimento avvenga allinterno del cantiere, dovranno essere previste delle zone idonee (pavimentazione impermeabile, canalette di raccolta, cordoli di contenimento, ecc..), al fine di minimizzare limpatto in caso di sversamenti accidentali. Si dovranno inoltre indicare, sulla medesima cartografia, i percorsi compiuti dagli automezzi in entrata e uscita dal cantiere.
7 Qualora venissero stoccate le terre derivanti dallo sbancamento iniziale per la realizzazione delle opere, dovranno essere indicate, anche attraverso apposita cartografia, lubicazione e la modalità di conservazione di eventuali cumuli di terreno.
8 Nelleventualità che venisse utilizzato altro terreno o materiale inerte per la realizzazione dellopera, sarà opportuno specificarne la provenienza; a tal proposito si evidenzia che ai sensi della L. 443/2001 e s.m.i. le terre di scavo ricollocate in altro sito a qualsiasi titolo, provenienti da altri siti rispetto al luogo in cui verranno utilizzati, non sono considerate rifiuti e pertanto sono escluse dalle procedure ex D.Lgs. 22/97, solo se ne era stato previsto lutilizzo nel progetto approvato dalla competente Autorità Amministrativa previo parere dellARPA, ovvero allinterno di eventuale procedura di VIA, sempre che, come detto allart. 1 comma 17 della L. 443/2001, [...] la composizione media dellintera massa non presenti una concentrazione di inquinanti superiore ai limiti massimi previsti dalle norme vigenti (v. D.M. 471/99).
9 Dovrà essere valutata, compatibilmente con le necessità di sicurezza idraulica, la possibilità di realizzare le difese spondali con massi senza cementarne gli interstizi, al fine di non comprometterne lutilizzo come zona di rifugio per la fauna ittica.
10 Dovrà essere predisposta una valutazione previsionale dimpatto acustico ai sensi della LR 50/2000 e della DGR 02/02/2004 n. 9-11616 sottoscritta dal proponente e dal tecnico abilitato che lha predisposta, con riferimento al piano di zonizzazione acustica approvato dal Comune di Vercelli nellaprile 2004.
11 Prima dellesecuzione degli interventi in alveo dovranno essere effettuate, in accordo con i Servizi Faunistici della Provincia di Vercelli, le operazioni di allontanamento dellittiofauna presente nei tratti di alveo interessati dalle opere, con suo conseguente spostamento a monte o molto più a valle degli interventi e dovranno essere realizzate idonee opere provvisionali per impedire laccesso della fauna ittica allarea interessata dai lavori.
12 Poiché nei tratti interessati dai lavori, e per una distanza ragionevolmente consistente dagli stessi verso valle, per la fauna ittica si determinerà un forte disturbo per la mitigazione del quale non può essere adottato alcun provvedimento, dovrà essere prevista una compensazione ittiogenica rapportata ai prelievi piscatori, da attuarsi in accordo con i Servizi Faunistici della Provincia di Vercelli e la F.I.P.S.A.S. Verdelli, che gestisce lattività lungo i tratti di corsi dacqua indicati, e quantificata in:
a. kg 2.500 di trote fario di pezzatura compresa tra i 18 e i 24 cm da immettere al termine dellintervento;
b. n.150.000 uova embrionate di trota fario da immettersi ogni anno per due anni successivi al termine dei lavori.
13 Poiché gli interventi in progetto interessano lalveo del torrente Sessera e del fiume Sesia, in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per limitare lintorbidamento delle acque e soprattutto per evitare sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità dinquinamento delle acque.
14 Le acque di lavaggio dei piazzali o del cantiere dovranno essere opportunamente decantate prima di essere scaricate nel corpo idrico superficiale.
15 Durante la fase di realizzazione dellopera si dovrà provvedere a regolare bagnatura delle strade sterrate, specialmente nei periodi meno piovosi, al fine di contenere la dispersione delle polveri in atmosfera. Inoltre, qualora i mezzi trasportino materiale polverulento, dovranno essere opportunamente coperti da telone, onde evitare la dispersione delle polveri.
16 Il taglio di vegetazione arborea dovrà essere limitato al minimo indispensabile e, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti, dovrà essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere.
17 Al fine di ridurre al minimo gli impatti sulla fauna acquatica, durante lesecuzione degli interventi in alveo dovrà essere garantito il deflusso delle acque dei corsi dacqua interessati dai lavori e il cantiere dovrà essere organizzato in modo da ridurre allo stretto indispensabile le deviazioni dei corsi dacqua.
18 Poiché il fattore limitante al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale è rappresentato dallIndice Biotico e il Sesia, solo dal 2004, risulta conforme agli standard per essere idoneo alla vita dei pesci (artt. 4 e 10 e Allegato 2B del D. Lgs. 152/1999), al termine dei lavori lalveo dovrà essere ripristinato in maniera tale da presentare caratteristiche morfologiche di naturalità (quali irregolarità planimetriche del fondo, presenza residua di materiale lapideo di pezzatura rappresentativa e caratterizzante) analoghe a quelle precedenti allintervento, in modo da non determinare effetti di banalizzazione dellalveo stesso che penalizzerebbero il rapido recupero delle caratteristiche dellhabitat originario.
19 Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dellopera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, eventuali piste di servizio realizzate per lesecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dellesecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.
20 Vista limportanza della buona riuscita degli interventi di recupero e di riqualificazione ambientale, al fine di garantire lattecchimento del materiale vegetale utilizzato, il proponente dovrà prevedere un periodo di manutenzione di tali opere, da svolgersi almeno nellambito della prima stagione vegetativa successiva alla realizzazione delle stesse, che preveda la risemina delle superfici ove si sia verificato un mancato o un ridotto sviluppo della copertura vegetale.
Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui allarticolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso lUfficio di deposito progetti della Regione.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione.
La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dellart. 61 dello Statuto.
Il Dirigente responsabile
Carlo Pelassa