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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 35

Deliberazione della Giunta Regionale 2 agosto 2006, n. 43-3564

Procedura ex art. 12 L.R. n. 40/1998 - Giudizio di compatibilita’ ambientale relativo al progetto “Realizzazione di un centro commerciale classico di tipologia G-CC1 in Comune di Galliate (NO)”, da localizzarsi nel Comune di Galliate (NO). Proponente Sacat S.r.l

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

- di esprimere, tenuto conto di quanto dettagliatamente evidenziato in premessa, giudizio positivo di compatibilità ambientale comprensivo delle autorizzazioni ambientali e di pianificazione, in merito al progetto di realizzazione di un centro commerciale classico, localizzato nel comune di Galliate (NO), presentato dall’ing. Piercarlo Boasso in qualità di legale rappresentante della Geomark s.r.l. con sede in corso Regina Margherita 99 Torino, su incarico e per conto della Società Sacat s.r.l., con sede in Asti, Corso Dante 74, già titolare dell’autorizzazione amministrativa commerciale, sottolineando che:

Per quanto riguarda la coerenza dell’intervento rispetto agli indirizzi pianificatori, benché il Comune di Galliate sia compreso nel P.T.O.T, avente valore paesistico ai sensi e per gli effetti del D.L. n. 431/1985, tuttavia sulla base della cartografia a disposizione del C.F.S. e dalle verifiche del competente Settore Pianificazione Territoriale Operativa della Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica della Regione Piemonte, l’area oggetto di intervento non è interessata da specifiche Schede d’Ambito o disposizioni cogenti, che possano ostacolare la realizzazione dell’opera, e l’art. 14 delle Norme Generali “Le aree e le attività commerciali e terziarie” non indica elementi contrastanti o limitanti la fattibilità dell’intervento.

Per quanto riguarda la soluzione progettuale, si prevedono vantaggi sia per il territorio sia per la popolazione, che avrà a sua disposizione un’offerta commerciale migliore in spazi del proprio comune non diversamente utilizzabili; il centro commerciale avrà carattere prettamente urbano, facilmente raggiungibile dalla cittadinanza anche a piedi o in bicicletta, con un basso impatto generale;

Per quanto riguarda gli impatti ambientali più significativi derivanti dalla realizzazione dell’opera essi sono sintetizzabili in:

- aumento dell’inquinamento atmosferico, in fase di esercizio, legato all’innalzamento del traffico veicolare;

- definitiva perdita di terreno agricolo e conseguentemente dell’ecosistema ad esso legato;

- sconvolgimento del residuo paesaggio rurale “sopravvissuto” ai numerosi, contermini, ingenti interventi infrastrutturali, già realizzati o in fase di progettazione.

Gli impatti sono ritenuti mitigabili con le precauzioni già previste dal progetto o dalle disposizioni del presente atto o dagli interventi di compensazione che potranno essere individuati, in accordo con il Comune, e tali da rendere compatibile l’opera col territorio e l’ambiente in cui di inserisce.

Per quanto riguarda i benefici ambientali e territoriali attesi, si evidenzia l’utilizzo di trincee drenanti che inviano nel sottosuolo le acque di seconda pioggia e quelle derivanti dalle coperture, soluzione che presenta più vantaggi: a) non si carica la rete fognaria, si riduce l’impermeabilizzazione dei suoli, c) attenua il picco di portata in caso di pioggia; si propongono inoltre a titolo di compensazione gli interventi di seguito elencati:

- alcuni interventi alla viabilità ciclabile nella zona, così come proposto dalla Provincia di Novara;

- la realizzazione, nelle aree definite “dune”, verso il lato autostrada, di un consistente progetto di verde arboreo e arbustivo naturaliforme, ad integrazione della messa a dimora di alberi nelle aree di parcheggio, che, sebbene presentata come intervento di mitigazione, pare più assolvere a funzioni esclusive di arricchimento della gradevolezza del sito;

- la realizzazione, all’interno del vicino Parco Regionale del Ticino Piemontese ed in accordo con l’Ente gestore, di una serie di interventi di miglioramento forestale a carico delle aree boscate esistenti, per una superficie pari ad almeno 3 volte la superficie agricola complessivamente consumata dall’intervento, ivi compresi parcheggi, rotatorie e infrastrutture stradali di servizio, a titolo di compensazione della superficie agricola sottratta, del paesaggio definitivamente perturbato e dell’inquinamento atmosferico accresciuto.

- di condizionare, per le motivazioni espresse in premessa, l’efficacia del presente provvedimento all’osservanza delle seguenti prescrizioni:

1. Attività di cantiere - Prevedere nell’attività di cantiere le seguenti azioni di mitigazione degli impatti connessi ad esso:

- riutilizzo dei suoli: riutilizzare il suolo asportato ed opportunamente accantonato per la sistemazione delle aree a verde; trasferire le quantità di terreno da coltivo che non potranno essere reimpiegate in sito, a servizio di altre opere di bonifica esterne;

- contaminazione dei suoli e delle acque sotterranee: effettuare lo stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi d’opera garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e per l’ambiente dotare il cantiere, nonché eventuali depositi anche temporanei di tali sostanze, di idonei sistemi tecnologici e di adeguate procedure operative di intervento al verificarsi dell’emergenza; collettare le acque reflue provenienti del cantiere alla fognatura comunale e, se necessario, chiarificarle o depurarle per consentirne la restituzione in conformità al D.Lgs. 152/2006, Parte Terza; asportare e smaltire il terreno eventualmente contaminato nel caso di sversamenti accidentali, nel rispetto della normativa vigente e ripristinare il sito;

- impatto da polveri: nella fase di trasporto utilizzare l’apposito sistema di copertura del carico; attuare periodici lavaggi delle aree di cantiere non pavimentate e degli eventuali stoccaggi di materiali inerti o polverulenti; delimitare le aree di cantiere con efficaci recinzioni antipolvere;

- impatto acustico: il rumore prodotto dalle attività connesse alla realizzazione degli interventi in progetto dovrà rispettare i limiti di zona, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h della L. 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione degli appropriati accorgimenti tecnici ed operativi atti a minimizzare il disturbo;

- impatto sulla viabilità: organizzare e gestire il cantiere in modo tale da minimizzare lo spostamento dei mezzi d’opera nei periodi di maggiore flusso di traffico e l’impatto causato, in particolare, alle abitazioni prossime all’area di lavoro;

- gestione dei rifiuti: conferire i rifiuti assimilabili agli urbani ai contenitori della raccolta urbana; destinare gli imballaggi ed assimilabili in carta, cartone, plastica, legno, ecc. al riutilizzo ed al riciclaggio; separare i rifiuti speciali non pericolosi in contenitori specifici; separare i rifiuti speciali pericolosi (la cui pericolosità può essere desunta dalle schede di sicurezza e dalle etichette) in recipienti specifici ed idonei ai rischi di queste sostanze; stoccare i rifiuti liquidi pericolosi (olio esausto, acidi grassi in olio minerale, liquidi di lavaggio delle attrezzature, ecc.) in contenitori etichettati e posizionati in un luogo coperto, utilizzando un bacino di contenimento per contenere eventuali spandimenti; siccome la discarica di rifiuti inerti del comune di Galliate risulta esaurita, l’impresa dovrà farsi carico dello smaltimento degli inerti di cantiere presso altri siti, minimizzando per quanto possibile gli impatti derivanti dal trasporto del materiale;

- nel caso in cui si renda effettivamente necessaria la realizzazione di una mensa a servizio del cantiere, come dichiarato all’interno dell’allegato 4 (Organizzazione cantiere), il Proponente, prima dell’inizio dei lavori, dovrà comunicare le soluzioni che intende adottare per il trattamento e lo smaltimento dei reflui prodotti.

2. Consumi energetici - Il progetto ricade nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 192\2005 trattandosi di “edificio di nuova costruzione” e pertanto necessiterà di “Certificazione energetica” (art. 6, comma 1) e di “Relazione tecnica” (art. 8 comma 2), quest’ultima da redigere secondo le modalità dettagliate all’allegato E del decreto stesso e da presentarsi al comune a cura del costruttore al termine della costruzione contestualmente alla dichiarazione di fine lavori. Trasmettere copia di questa relazione sia al Comune di Galliate sia ad ARPA Piemonte insieme alla Dichiarazione al termine dei lavori. Al fine di ottenere la citata “Certificazione energetica”, in attesa della pubblicazione dei decreti del Presidente della Repubblica previsti dall’art. 4 comma 1 del D.Lgs. 192/2005 (“i criteri generali, le metodologie di calcolo e i requisiti minimi finalizzati al contenimento dei consumi di energia e al raggiungimento degli obiettivi di cui all’articolo 1, tenendo conto di quanto riportato nell’allegato ”B" e della destinazione d’uso degli edifici. Questi decreti disciplinano la progettazione, l’installazione, l’esercizio, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici, per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari e, limitatamente al settore terziario, per l’illuminazione artificiale degli edifici"), si suggerisce al proponente di adeguare il progetto il più possibile a quanto previsto dalla scheda 5N dello “Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento”, documento di aggiornamento del Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria, di prossima approvazione dal parte del Consiglio della Regione Piemonte. Inoltre:

- con riferimento al periodo invernale, valutare soluzioni bioclimatiche atte a valorizzare gli apporti gratuiti di sistemi solari passivi e mediante l’impiego di vetri selettivi; con riferimento al condizionamento estivo, nella fase di progettazione e realizzazione dell’involucro edilizio e del sistema d’illuminazione artificiale degli interni, ricercare le soluzioni più idonee a ridurre il fabbisogno energetico relativo. In particolare, dotare le vetrate esposte a sud e le strutture opache con sistemi di ombreggiamento e controllo dell’insolazione (schermature, piantumazioni, aggetti di facciata e facciate ventilate). Ottimizzare la produzione del freddo, adottando sistemi frigoriferi centralizzati per il condizionamento estivo dell’aria e per i banchi surgelati (con recupero di calore);

- forme di produzione/generazione del calore: i generatori di calore devono garantire rendimenti non inferiori a quelli previsti nel D.M. 660/96 per la classe “4 stelle”, nonché essere caratterizzati da emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 80 mg/kWht e di particolato fine (PM10) =10 mg/kWh;

- sistema di illuminazione: prevedere per l’impianto di illuminazione artificiale la massima integrazione possibile con l’illuminazione naturale tramite l’installazione, ove necessario, di sensori a fotocellula e dimmer; utilizzare lampade col massimo rapporto tra flusso utile e potenza e del tipo a basso consumo energetico. Esplicitare le procedure di gestione dell’impianto di illuminazione in fase di progetto esecutivo, in modo che ARPA possa effettuare le opportune verifiche. Si suggerisce, inoltre, di valutare l’utilità di pannelli solari fotovoltaici: considerata l’ampia superficie piana delle coperture degli edifici (che in parte dovranno ospitare macchine e impianti), il contributo al soddisfacimento del fabbisogno elettrico del complesso potrebbe essere interessante.

3. Viabilità - è necessario ottemperare a quanto segue:

- subordinare l’attivazione del centro commerciale alla completa realizzazione di tutte le opere di viabilità previste;

- posizionare una siepe sulle rotonde basse che agevolano le intersezioni interne, in modo da dissuadere i fruitori dal parcheggiarvi sopra;

- istituire il senso unico di marcia su via Monte Nero in uscita dal centro commerciale;

- adeguare il progetto nel suo insieme sia alle disposizioni del D.M. Infrastrutture e Trasporti n. 5 del 05.11.2001, “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”, in particolare per ciò che attiene le sezioni stradali, le dimensioni dei marciapiedi ed i dispositivi di ritenuta.

4. Impatto acustico - Verificare l’efficacia degli interventi di mitigazione dell’impatto acustico e il rispetto dei limiti di emissione ed immissione assoluto e differenziale presso i ricettori sensibili mediante un monitoraggio post-operam effettuato da tecnico competente in acustica ambientale. Si precisa che:

- le misure di monitoraggio acustico e le relative analisi, da concordarsi direttamente con ARPA, saranno a carico del proponente;

- nel caso ci siano ricettori sensibili disturbati, oltre alle misure in esterno descritte nella relazione, dovranno essere eseguite misure atte a verificare il criterio differenziale all’interno degli edifici disturbati; nel caso non ci siano ricettori sensibili disturbati le misure si eseguiranno solo in esterno;

- nel caso di rumore dovuto solo al traffico veicolare si dovranno eseguire le metodiche di misura secondo quanto prescritto dal D.P.C.M. del 16.03.1998.

5. Impatto atmosferico: Il progetto si inserisce in una zona già critica dal punto di vista della qualità dell’aria, quindi è bene che contestualmente alla realizzazione ed all’attuazione del centro commerciale il proponente ottemperi alle seguenti prescrizioni:

- collaborare con le amministrazioni locali per l’attuazione di tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola, ad esempio, adottando un sistema di navette di collegamento col centro commerciale, un servizio di domiciliazione degli acquisti, il collegamento ciclopedonale e l’allestimento adeguato e funzionale del ricovero di questi mezzi di trasporto a basso impatto ambientale;

- i condotti per lo scarico dei prodotti della combustione, derivanti da qualsiasi tipologia di generatore di calore, devono essere realizzati in modo tale che da superare qualsiasi ostacolo o struttura distante meno di 10 m; i condotti situati a distanza compresa tra 10 e 50 m da aperture di locali abitabili devono avere altezza non inferiore a quella del filo superiore dell’apertura più alta diminuita di un metro per ogni metro di distanza orizzontale eccedente i 10 m; le tubazioni per la distribuzione del calore devono essere coibentate come prescritto dall’art. 5 comma 11 del D.P.R. 412/1993 e s.m.i.;

- qualora siano circoscrivibili zone di edificio a diverso fattore di occupazione, l’impianto di climatizzazione (estate/inverno) deve essere dotato di un sistema di distribuzione a zone che consenta la parzializzazione della climatizzazione in relazione alle condizioni di occupazione dei locali; gli impianti devono essere dotati di sistemi automatizzarti di regolazione delle temperature e delle potenze termiche erogate allineati ai parametri più restrittivi indicati nel D.P.R. 412/1993 e s.m.i. e finalizzati al mantenimento di idonee condizioni di confort nel pieno rispetto delle temperature massime previste dalla normativa vigente.

6. Inserimento paesaggistico-ambientale - Integrare le proposte progettuali con le seguenti considerazioni:

- al fine di consentire un più efficace ripristino ambientale delle aree verdi, anticipare nel cronoprogramma la messa a dimora di piante ed arbusti previsti nel progetto delle aree verdi, in modo da favorire lo sviluppo temporale di piante “a pronto effetto”;

- integrare il piano del verde con un preciso protocollo di cura delle piante e degli arbusti messi a dimora, esteso per un periodo di almeno 2 anni; nello stesso periodo devono essere garantite le sostituzioni di eventuali fallanze con identici esemplari;

- l’impatto dell’intervento sul suolo dovrà essere mitigato col reimpiego dello strato di terreno da coltivo, nella zona sud, esterna al P.P.E. e destinata alla realizzazione di barriere antirumore con riporti di terra e formazione di idonei rilevati;

- al fine di mitigare l’impatto dei nuovi insediamenti nei confronti degli insediamenti residenziali esistenti a nord dell’edificio della u.i.1.1, è prevista la formazione di una barriera verde costituita da siepi ed alberature; allo stesso modo siepi od alberature saranno poste in opera nelle aree a parcheggio a raso e pergolati verdi od altre soluzioni architettoniche similari dovranno essere adottati e previsti per il mascheramento dei parcheggi e/o degli impianti tecnologici in copertura dei fabbricati a destinazione commerciale o terziaria.

- tutti i lampioni, le torri faro, i fari e loro similari, dovranno essere installati in modo da evitare abbagliamento ottico per pedoni ed automobilisti e dovranno avere caratteristiche antinquinamento luminoso, con basso fattore di abbagliamento e ridotto consumo energetico.

7. Rifiuti - Carta, imballaggi di cartone, legno e frazione organica di rifiuti, plastica, vetro, alluminio, dovranno essere raccolti in forma differenziata per mezzo di isole ecologiche collocate, in numero opportuno, all’interno dell’area, tenendo conto dell’accessibilità dei mezzi di raccolta e degli utenti esterni come dell’impatto visivo.

8. Monitoraggi - Verificare l’efficacia degli interventi di mitigazione e compensazione ambientale, in fase di realizzazione e di esercizio con viabilità ammodernata, attraverso campagne di monitoraggio, da concordarsi con ARPA Piemonte (Sede Centrale - Struttura Semplice - Valutazione Ambientale VIA/VAS e Dipartimento di Novara). Dovranno essere seguite le seguenti modalità d’azione:

- concordare con ARPA le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei risultati;

- trasmettere ad ARPA, a cura del Direttore dei lavori, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nel presente atto;

- qualora, sulla base delle risultanze delle campagne di monitoraggio, gli interventi di mitigazione non risultassero sufficienti a contenere gli impatti entro i relativi limiti, sarà concordata, col Comune, la realizzazione degli ulteriori interventi di mitigazione necessari, da realizzarsi a carico del proponente.

- di stabilire che, ai sensi dell’art. 13 della L.R. 40/1998, si dovranno rilasciare gli atti autorizzatori o concessori di competenza di seguito elencati:

- Autorizzazione regionale ex art. 26, comma 7 e segg. della L.R. 56/1977 e s.m.i.;

- Permesso di Costruire ai sensi del D.P.R. n. 389/2001, comprensivo di tutte le autorizzazioni e pareri di legge (conformità antincendio, autorizzazioni ai sensi del D.M. 16.02.1982, autorizzazione ex art. 48 L.R. 56/1977, L. 10/1991, L. 46/1990, L. 13/1989) da parte del Comune di Galliate, entro il termine di 180 giorni a partire dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte della presente Delibera di Giunta Regionale;

- Opere viabilistiche: autorizzazioni ai sensi della L. 109/94;

- Sicurezza antincendio: autorizzazioni ai sensi del D.M. 16.02.1982;

- autorizzazioni da parte degli enti proprietari delle reti di servizi: elettrodotto, gasdotto, acquedotto e fognatura, reti fonìa e dati, oggetto di intervento;

- ogni altra autorizzazione non menzionata nel presente atto si rendesse necessaria.

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni dalla data del presente atto, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12, comma 9 della L.R. 40/1998, ed è condizionato all’ottemperanza, di tutte le prescrizioni sopra dettagliate, nonché derivanti da pareri o autorizzazioni residui, la cui realizzazione costituisce vincolo per la fase realizzativa e di esercizio dell’opera;

- di stabilire che il proponente è tenuto ad ottemperare a quanto dichiarato nel progetto sotto il profilo delle opere di compensazione e di mitigazione;

- di prendere atto dei pareri espressi e dei contributi formulati dai soggetti interessati in sede di Conferenza dei Servizi e di considerare acquisito l’assenso degli Enti, che regolarmente convocati, non abbiano espresso definitivamente la loro volontà nell’ambito della Conferenza dei Servizi medesima;

- di stabilire che il proponente comunichi la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo all’Arpa competente per territorio che provvederà, ai sensi dell’art. 8 comma 2 della L.R. 40/1998, ad assicurare il controllo delle condizioni previste per la realizzazione;

- di dare atto che alla Provincia di Novara spetta il controllo del rispetto della cronologia e del coordinamento delle opere di viabilità connesse alla realizzazione del centro commerciale.

Copia della presente deliberazione sarà inviata al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso l’Ufficio di deposito dell’Autorità competente.

Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro il termine di sessanta giorni a decorrere dalla data di pubblicazione sul B.U.R. o in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni la data di cui sopra.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. 40/1998 e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)