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Bollettino Ufficiale n. 32 del 10 / 08 / 2006

Codice 17.1
D.D. 19 gennaio 2006, n. 15

Esclusione dalla fase di valutazione di impatto ambientale di cui all’art. 12 della legge regionale n. 40/98. Progetto di Centro Commerciale Sequenziale costituito dall’Intervento “C1” e dall’Intervento “C2”, presentato dalla Soc. Novipraga s.r.l. e localizzato nel Comune di Serravalle Scrivia e Novi Ligure (AL)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

* di ritenere che il progetto di centro commerciale sequenziale costituito dagli interventi C1 e C2 e localizzato in parte nel comune di Serravalle Scrivia ed in parte nel comune di Novi Ligure (AL), presentato dalla Società Novipraga S.r.l. (omissis) con sede in Via Novi n. 39, Serravalle Scrivia (AL), allo stato degli atti e sulla base degli elaborati progettuali depositati, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. 40/98 per le ragioni espresse in premessa, a condizione che il progetto municipale recepisca tutte opere di compensazione e mitigazione previste dal progetto esaminato nel presente procedimento e le prescrizioni e le raccomandazioni di seguito elencate:

1. Opere Connesse/Interferenze:

- È necessario concordare un cronoprogramma con la Provincia ed il Dipartimento dell’ARPA di Alessandria, basato sia sulle previsioni di realizzazione del Terzo Valico sia sulle previsioni della programmazione provinciale per il potenziamento della SS 33 dei Giovi, al fine di giustamente coordinare le fasi di cantiere per la realizzazione dei centri commerciali con le fasi di cantiere delle altre grandi opere previste: il territorio non deve essere impattato contemporaneamente ed eccessivamente tanto da causare un peggioramento insostenibile della qualità della vita della popolazione residente nei Comuni di Serravalle Scrivia e di Novi Ligure.

- Viabilità: entro l’apertura di ciascuna struttura commerciale in oggetto siano realizzate ed utilizzabili le opere di cui agli elaborati progettuali.

- Durante la fase di demolizione e smaltimento delle strutture esistenti sull’area dell’intervento sia verificata la presenza di amianto e altri inquinanti, tale da comportare la necessità di interventi di bonifica.

2. Acque - Si richiede una revisione della relazione idraulica in modo da tenere conto delle seguenti integrazioni:

- aggiornamento dei calcoli idraulici prendendo in considerazione gli eventi di piena dell’ultimo decennio e un coefficiente di deflusso più cautelativo;

- valutazione di compatibilità idraulica con tempi e modalità di recapito nei rii Negraro e Gazzo onde evitare dissesti idrogeologici in condizioni di piena a valle degli interventi, anche qualora si rivelasse necessario deviare nel rio Negraro parte delle acque destinate al Gazzo, provenienti dagli interventi C1 e C2;

- ottimizzazione del rapporto tra fabbisogno idrico e risorse disponibili, al fine non solo di una migliore compatibilità ambientale dell’intervento, ma anche del futuro risparmio negli oneri di gestione; in questo senso, per le acque di seconda pioggia e le acque di dilavamento di superfici potenzialmente pulite (acque di superfici di copertura dei fabbricati: tetti) dovrà essere predisposta una rete di raccolta che permetta di destinare le acque a riutilizzo; si richiede che venga approfondita la possibilità di utilizzare tali acque per attività quali, ad esempio, lavaggio strade, irrigazione, impianto antincendio, ecc.;

- progettazione di un efficace sistema di regimazione delle acque superficiali e di drenaggio delle acque di infiltrazione, sia per la fase finale, sia per la fase di cantiere, al fine di prevenire ulteriori fenomeni di erosione e di frana nelle aree interessate dalle operazioni di scavo.

- Si richiama l’attenzione all’ art. 12 del D.P.C.M. 24/05/01 (P.A.I.), “Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiali”, che nella realizzazione dei nuovi interventi di urbanizzazione e di infra-strutturazione dispone uno sviluppo limitato delle aree impermeabili definendo opportune aree, atte a favorire l’infiltrazione e l’invaso temporaneo diffuso delle precipitazioni meteoriche.

- Si ricorda che prima dell’inizio dei lavori, dovrà essere attivata la procedura per il rilascio della concessione, con regolarizzazione del canone di occupazione demaniale per tutte le operazioni ed opere che determinino interessamenti di beni idrici demaniali e/o accessi agli stessi per operazioni connesse all’esecuzione dei lavori. L’istanza unitamente agli elaborati di progetto, è da rivolgere alla Regione Piemonte-Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Alessandria.

- Si rammentano le seguenti norme legislative per la tutela dei corpi idrici superficiali: Regio Decreto 25/07/1904, n. 523- Capo VII - Polizia delle acque pubbliche; D.Lgs n. 152 del 11 maggio 1999- Articolo 41 - Tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici; D.P.C.M. 24/5/01 (PAI) - Art. 12. Limiti alle portate scaricate dalle reti di drenaggio artificiali.

3. inserimento Paesaggistico - Si ritiene necessario quanto segue:

* Realizzare un Piano di rinverdimento e manutenzione del versante collinare sul quale il progetto prevede la realizzazione delle terre armate per mitigarne più possibile l’impatto visivo, fermo restando la necessità di garantire la stabilità del versante. Completare la sistemazione finale integrando con dispositivi di ingegneria naturalistica (inserzioni di talee vive, idrosemine, strati pacciamanti, piantumazione di essenze vegetali autoctone, ecc.), da manutenere con regolarità e ripristinare a cadenza almeno annuale. si raccomanda, per le superfici di scavo allo stato finale, di “spezzare i gradoni”, ovvero operare una ripartizione in piani non paralleli delle superfici di scavo risultanti, con collegamenti intermedi su piani inclinati e stratificazione incrociata degli interventi di ingegneria naturalistica, al fine di far assumere alla scarpata finale un aspetto meno artificiale e più accessibile anche ai fini della ipotizzata fruizione finale.

* Rivalutare nel Progetto Municipale il sovrappasso previsto in corrispondenza della fermata dell’autobus, sia in relazione all’inserimento paesaggistico sia alla fruibilità da parte di portatori di handicap.

4. Gestione Degli Inerti - In fase di approvazione del PEC il proponente predisponga un Piano di smaltimento/riutilizzo del terreno asportato, la cui possibilità di collocazione e/o smaltimento deve essere adeguatamente pianificata. il piano individui, in via preferenziale, la possibilità di riutilizzo del materiale in esubero proveniente dagli scavi per recuperi ambientali e solo in seconda battuta la collocazione in discarica; il piano deve tenere conto di quanto previsto per la ferrovia ad alta capacità e deve essere verificata la disponibilità dei siti individuati a ricevere il materiale. Comunque, nel caso di riutilizzo sia nell’opera stessa sia in altre opere, deve essere ottemperato a quanto previsto dall’art. 1, commi 17 e successivi, della L. 31.10.2003 n. 306, che modifica la L. 21.12.2001 n. 443.

5. Risparmio Energetico - Si raccomanda la razionalizzazione dei consumi energetici anche in vista della normativa regionale in fase di approvazione in materia di risparmio energetico degli edifici. In particolare, si prescrive quanto segue:

* favorire il ricorso a tecniche costruttive che prevedano soluzioni tipiche della “ bio-edilizia” quali le soluzioni progettuali che consentono il riscaldamento e raffrescamento “naturale” o “passivo” e la disponibilità di illuminazione naturale degli spazi interni;

* utilizzare sistemi radianti per il riscaldamento e per l’eventuale raffrescamento degli ambienti;

* utilizzare caldaie a condensazione e produzione energia elettrica mediante impianti fotovoltaici e valutare la possibilità di utilizzo di pannelli solari per la produzione di energia elettrica e/o riscaldamento;

* adeguare il sistema di illuminazione previsto alla L.R. n.31 del 24.03.2000 “Disposizione per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche”; impiegare lampade a elevata efficienza e adeguati dispositivi automatizzati per l’accensione e lo spegnimento, nonché per la riduzione dell’intensità luminosa nelle ore notturne (per esempio spegnimento delle insegne non indispensabili dopo una certa ora); limitare le dispersioni di luce verso l’alto utilizzando corpi illuminanti con certificazione di idoneità per l’impiego in zona 2, come definita dalla norma UNI 10819 a cui fa riferimento la L.R. n. 31 del 2000.

6. Rumore - Allegare congiuntamente al Permesso di costruire la prevista Relazione di impatto acustico, recependo nella stesura quanto contenuto dalla D.G.R. 2 febbraio 2004, n. 9-11616 recante i “Criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico” di cui all’art. 3, comma 3, lett. c) e art. 10 della L.R. 25 ottobre 2000 n. 52. I necessari interventi di mitigazione dovranno portare al completo rispetto dei limiti normativi per quanto riguarda i tratti di nuova viabilità, e quantomeno il non peggioramento delle condizioni attuali per quanto riguarda la viabilità esistente, fatte salve le eventuali deroghe per le attività temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h) della legge 447/95 e dell’art. 9, comma 1, della L.R. 52/2000.

7. Verifica Delle Prescrizioni E Monitoraggi - Deve essere rispettato quanto segue:

- si dovranno effettuare le seguenti attività di monitoraggio, in fase di costruzione e di esercizio, da concordare (modalità e tempistiche) preventivamente col Dipartimento ARPA di Alessandria: acustico, atmosferico, geotecnico, in relazione alla stabilità del versante collinare arretrato e recuperato con terre armate (si richiede l’installazione di almeno un inclinometro da ubicare in prossimità del ciglio della scarpata finale, lungo le sezioni di massima potenza residua della coltre argillosa superficiale e comunque in posizione tale da non essere direttamente interferito dalla perforazione dei tiranti previsti), acque superficiali e del traffico;

- onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/1998, deve essere comunicato al Dipartimento ARPA di Coordinamento VIA/VAS l’inizio ed il termine dei lavori, nonché le informazioni relative all’organizzazione del cantiere, e trasmesso al Dipartimento ARPA di Alessandria il Progetto Municipale ed il Cronoprogramma concordato con la Provincia delle opere in progetto, compresi gli interventi sul versante collinare;

- il Direttore dei lavori deve trasmettere all’ARPA Dipartimento di Alessandria e Coordinamento VIA/VAS, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto; inoltre, consegna una planimetria e una relazione dettagliata relativa alla distribuzione interna dell’area di cantiere (ubicazione, dimensionamento e modalità di gestione) degli impianti fissi e di tutti i sistemi necessari per lo smaltimento controllato degli inquinanti provenienti dalle lavorazioni previste garantendone, nel tempo, la verifica della capacità e dell’efficacia;

- i risultati dei rilevamenti effettuati devono essere trasmessi all’ARPA;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti.

8. Dovranno essere ottenute le seguenti autorizzazioni:

- autorizzazione regionale urbanistica ex art. 26 LR 56/77 s.m.i. preventiva al rilascio dei permessi di costruire che dovrà essere subordinata al rispetto di tutte le prescrizioni contenute nei precedenti punti da 1 a 6 ;

- autorizzazione allo scarico delle acque di pioggia da parte dell’organo competente (OOPP).

9. I Comuni dovranno subordinare il rilascio dei Permessi di Costruire all’ottemperanza delle prescrizioni di cui ai precedenti punti da 1 a 6 e dovranno riportare integralmente il punto 7, nonché all’approvazione degli Strumenti Urbanistici Esecutivi e relative convenzioni e all’obbligo dell’acquisizione dell’autorizzazione regionale ex art. 26 della L.R. 56/1977. Inoltre, poiché i PRGC di Serravalle Scrivia e Novi Ligure non risultano adeguati ai disposti della Circolare PGR n° 7/LAP dell’08.05.1996 e neppure al PAI, a seguito delle criticità evidenziate da parte dell’ARPA in merito alla stabilità del versante retrostante l’insediamento commerciale in oggetto, le due amministrazioni comunali sono invitate ad effettuare un’attenta verifica di stabilità del versante utilizzando parametri più cautelativi come segnalato dall’ARPA.

10. si invita il proponente a prendere visione interamente dei pareri pervenuti a codesto settore per quanto di competenza di ogni organo interessato ai sensi dell’art. 9 della L.R. 40/1998.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della l.r. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente Determinazione é ammesso ricorso innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro il termine di 60 giorni a decorrere dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione o in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di cui sopra.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della l.r. n. 40/1998.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni