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Bollettino Ufficiale n. 30 del 27 / 07 / 2006

Codice 25.9
D.D. 17 gennaio 2006, n. 64

O.M. n. 3090 del 18/10/2000 - O.P.C.M. n. 3237 del 12/08/2002. Eventi alluvionali 2000 e 2002 - Conferenza dei Servizi di Verbania. Provincia del VCO - Settore IV. Opere di protezione ambientale, interventi di sostegno corpo stradale, ingegneria naturalistica, costituenti ripristino opere danneggiate sulla SP 141 di Cheggio - 3^ lotto. Importo finanziato: 500.000,00 Euro

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare l’esecuzione dei lavori di cui sopra ai sensi del D.Lgs. n.42/04, del R.D. n. 523/1904 e della L.R. 45/89 a condizione che:

1. vengano previste per gli interventi M5 e M6 delle canalette drenanti nei muri di controripa realizzati in massi da cava intasati in cls;

2. venga prodotto il particolare degli interventi M5 e M6 circa il posizionamento della geodete/geostuoia;

3. vengano prodotti particolari di dettaglio dello scarico acque delle cunette stradali, nei punti di uscita dai tornanti della strada e quella dello scarico acque nei Rio Loranco;

4. le caratteristiche del materiale lapideo impiegato siano coerenti per cromatismo e tipologia a quelle delle pietre presenti nei luoghi di intervento;

5. il materiale di propagazione impiegato per le opere di ingegneria naturalistica sia possibilmente di provenienza locale (fiorame di sfalcio9 e comunque pienamente coerente con il corredo flogistico locale;

6. le scogliere siano intasate a non completo rifiuto con biacca cementizia, i giunti a vista siano riempiti di terreno vegetale per favorire il rapido inserimento della vegetazione spontanea al fine di mitigare la presenza sel manufatto nel contesto ambientale; le dimensioni dei massi siano coerenti con le preesistenze al fine di limitare per quanto possibile, la percezione di eterogeneità delle diverse opere;

7. le superfici delle facce a vista delle pietre di cava impiegate nella realizzazione dei muri di sostegno siano a spacco ed irregolari e siano prive delle tracce di perforazione;

8. opportuni accorgimenti siano posti in essere per consentire il tempestivo ed efficace reinserimento della vegetazione nelle scarpate messe in sicurezza tramite la posa di reti metalliche;

9. il conglomerato bituminoso abbia una tonalità quanto più possibile chiara e realizzato impiegando inerti a granulometria media grossa di estrazione locale, tale da consentire un armonico inserimento nel contesto paesaggistico interessato e limitare la percezione di eterogeneità con l’esistente;

10. si raccomanda particolare cura nella realizzazione dello smaltimento delle acque stradali al fine di evitare l’innesco dei fenomeni erosivi localizzati lesivi degli aspetti paesaggistici locali.

e nel rispetto delle seguenti prescrizioni di carattere generale:

1)- i lavori dovranno essere realizzati a regola d’arte, in conformità al progetto allegato all’istanza ed i movimenti di terreno dovranno essere limitati allo stretto necessario, tenendo in preminente considerazione in qualsiasi fase e circostanza la stabilità del terreno e il buon regime delle acque;

2)- in corso d’opera dovranno essere adottati gli accorgimenti tecnici e provvisionali più indicati per evitare in modo assoluto il verificarsi di smottamenti, scoscendimenti, dilavamenti e/o rotolamento di materiale a valle;

3)- gli sbancamenti in depositi sciolti dovranno essere eseguiti con la creazione di pendenze di scavo adeguate e compatibili con le caratteristiche geotecniche dei materiali, realizzando le opere di sostegno in tempi brevi per evitare il dilavamento delle pareti di scavo ad opera di eventuali acque ruscellanti;

4)- dovrà essere posta particolare cura nell’esecuzione delle opere di regimazione, captazione, drenaggio e smaltimento delle acque superficiali, onde evitare l’insorgere di fenomeni di dilavamento, erosione e/o ristagno, dimensionando in modo adeguato le canalette di raccolta, sottoponendole a una manutenzione periodica e garantendo il convogliamento delle acque stesse negli impluvi naturali; dovranno essere predisposte opportune opere di intercettazione delle acque di infiltrazione a tergo dei muri di sostegno;

5)- i reinterri per la ricostruzione della morfologia circostante potranno avvenire con i materiali di risulta degli sbancamenti, evitando però l’impiego di orizzonti limosi eventualmente incontrati durante gli scavi;

6)- i materiali di risulta degli scavi che non potranno essere riutilizzati nell’ambito degli interventi dovranno essere allontanati dall’area e comunque in nessun modo potranno interessare alvei e fasce spondali di rii o colatori;

7)- dovrà sempre e comunque essere ottemperato al disposto delle norme di cui al D.M. 11/03/1988 sulle norme geotecniche.

- Contro il presente provvedimento è possibile il ricorso al tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 gg. dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Giovanni Ercole