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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 29
Deliberazione della Giunta Regionale 11 luglio 2006, n. 31-3355
Art. 12 della l.r. 14 dicembre 1998, n. 40. Fase di valutazione della Procedura di VIA e contestuale valutazione di incidenza inerente al progetto Metanodotto Mortara -Alessandria DN 750 mm (30"); 75 bar; presentato dalla Snam Rete Gas S.p.A.. Tip.B1 20 -Pos.8/VAL/2005 nazionale
A Relazione dellAssessore De Ruggiero:
In data 29 giugno 2005 ling. Alfeo Goglio, in qualità di procuratore della società Snam Rete Gas S.p.A con sede legale in San Donato Milanese, Piazza Santa Barbara n. 7, ha presentato al Nucleo Centrale dellOrgano Tecnico Regionale domanda di pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dellart. 12, comma 1, della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40, relativamente al progetto Metanodotto Mortara -Alessandria DN 750 mm (30"); 75 bar; localizzato per quanto riguarda la Regione Piemonte, nei comuni di Valenza, Pecetto di Valenza, Bassignana, Rivarone, Montecastello, Pietra Marazzi, Alessandria, Frugarolo, Castellazzo Bormida, presentato dalla Snam Rete Gas S.p.A.. Tip.B1 20 Pos.8/VAL/2005, allegando la documentazione prevista dal medesimo comma.
Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui allarticolo 12, comma 2, lettera a) presso lufficio di deposito progetti regionale, sito in Via Principe Amedeo 17 e alla pubblicazione dellavviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano La Stampa del 29 luglio 2005 ed agli ulteriori adempimenti prescritti dallarticolo 12, determinando così lavvio del procedimento.
Il progetto presentato rientra nella categoria progettuale n. 20 dellAllegato B1 della l.r. 40/1998 relativamente alla installazione di oleodotti e gasdotti, finalizzati alla distribuzione interprovinciale ed al trasporto, con lunghezza complessiva superiore ai 20 km e sottoposto alla fase di valutazione ex art. 12 della l.r. 40/98 poiché ricade parzialmente nellarea protetta Fasce fluviali del Po - tratto Vercellese Alessandrino e del Torrente Orba, interessa inoltre il Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT1180027 (Confluenza Po Sesia Tanaro), nonché la Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT1180008 denominata Boscone (Fiume Po), motivo per il quale è stata richiesta la valutazione di incidenza.
Il tracciato del progetto ricade in parte in vincolo paesistico ambientale ex D.lgs. 42/2004.
Il Nucleo centrale dellOrgano Tecnico Regionale, costituito con d.g.r. n. 21-27037 del 12.04.1999 e s.m.i., ha individuato quale Direzione competente per il coordinamento dellistruttoria regionale la Direzione Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti e quali altre Direzioni regionali interessate la Pianificazione e Gestione Urbanistica settore Beni Ambientali, la Pianificazione Risorse Idriche, le Opere Pubbliche, il Territorio Rurale, la Difesa del Suolo, il Turismo Sport e Parchi settore Pianificazione Aree Protette.
Il direttore della Direzione regionale Tutela Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti ha provveduto a far pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 34 del 25 agosto 2005 la notizia dellavvenuto deposito del progetto e dellavvio della Fase di valutazione della procedura di VIA, con indicazione del Dirigente del Settore Risparmio e Programmazione in materia energetica, quale responsabile del procedimento, come già individuato con determinazione n. 205 del 12 agosto 2005.
A seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di VIA, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico o altre informazioni ritenute utili.
Attuando quanto previsto dalla l.r 40/98 è stata avviata listruttoria dellOrgano tecnico con il supporto tecnico-scientifico dellArpa ed è stata indetta la conferenza di servizi con i soggetti interessati di cui allarticolo 9 della succitata legge: la Provincia di Alessandria, i Comuni di Valenza, Pecetto di Valenza, Bassignana, Rivarone, Montecastello, Pietra Marazzi, Alessandria, Frugarolo, Castellazzo Bormida, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte, la ASL 20, lEnte di Gestione del Sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po del Tratto Vercellese Alessandrino e del Torrente Orba, il Ministero delle Comunicazioni - Ispettorato territoriale Piemonte - Valle dAosta - Ufficio interferenze elettriche, la RFI Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. - Ufficio Tecnico - Unità Armamento e Opere Civili e la Direzione Compartimentale Infrastruttura - Ufficio Tecnico Armamento e Opere Civili - reparto OC3, lAutostrada Satap S.p.A., lAipo Agenzia Interregionale per il fiume Po, lAutorità di Bacino del fiume Po, la Sarpom S.p.A. - Sez. Oleodotti, la Telecom Italia S.p.A., lEnel Distribuzione S.p.A., la Terna S.p.A., nonché la Regione Lombardia, i funzionari nominati nellOrgano tecnico e lArpa Piemonte quale supporto tecnico-scientifico allistruttoria regionale.
In data 13 settembre 2005 si è svolta la prima riunione della conferenza di servizi in cui è stato definito il calendario dei lavori e a cui è intervenuto il proponente, che ha illustrato le caratteristiche principali dellopera, le modalità di realizzazione ed ha risposto ad alcuni quesiti della conferenza.
In data 11 ottobre 2005 si è svolta la seconda riunione della conferenza di servizi, in cui sono state valutate le problematiche del progetto presentato, relative in particolare ad aspetti non esaurientemente trattati nello studio di impatto ambientale, in merito alle quali è stata evidenziata e condivisa la necessità di richiedere ulteriori approfondimenti, da formalizzarsi con una richiesta di integrazioni progettuali.
La richiesta di integrazioni, che è stata inviata al proponente in data 8 novembre 2005 interrompendo i termini procedurali, ha riguardato principalmente: quantificazione della consistenza e localizzazione dei tagli arborei, più attenta definizione degli interventi di ripristino ambientale, individuazione della localizzazione delle aree di deposito dei materiali, definizione del cronoprogramma delle fasi realizzative, individuazione di misure di mitigazione più incisive per minimizzare gli impatti di cantiere sulle aree sensibili, indicazione delle modalità di stoccaggio del terreno agrario, verifica di tutte le interferenze con il reticolo irriguo, censimento completo dei pozzi interessati, definizione di un piano di gestione ed eventuale bonifica per gli sversamenti accidentali di sostanze contaminanti, individuazione motivata della metodologia di attraversamento del Fiume Po prescelta tra le ipotesi formulate, nonché dellattraversamento della frana attiva (nei pressi del km 31), puntuale descrizione della gestione del materiale di scavo e delle opere di difesa idraulica, analisi sullimpatto delle emissioni e della viabilità di cantiere, definizione delle tipologie di rifiuti prevedibili in fase di costruzione.
Con la presentazione da parte del proponente della documentazione integrativa, pervenuta in data 7 febbraio 2006, è stata riavviata la procedura (ai sensi del comma 6 dellart. 12).
In data 20 marzo 2006 e 5 aprile 2006, si sono tenute due ulteriori sedute della conferenza di servizi convocate al fine di completare listruttoria sul progetto, valutare la documentazione integrativa prodotta ed effettuare gli approfondimenti finalizzati allespressione del giudizio di compatibilità ambientale.
Da unapprofondita analisi della documentazione presentata, sulla base dei contributi forniti dai componenti dellorgano tecnico in sede istruttoria, di quanto evidenziato dallARPA (Dipartimento provinciale della Provincia di Alessandria) quale supporto tecnico-scientifico, dalla documentazione integrativa pervenuta da parte del proponente si evidenzia quanto segue.
Per quanto riguarda il Quadro programmatico, nello Studio di Impatto Ambientale sono stati esaminati piani e programmi a carattere settoriale e generale; lanalisi è stata condotta sia a livello nazionale sia con particolare riferimento agli aspetti riguardanti il territorio lombardo e piemontese attraversati.
Dal punto della pianificazione energetica è stata valutata la coerenza dellopera nei confronti del Piano Energetico Nazionale (PEN), del Piano energetico regionale del Piemonte (PEAR) e del Programma energetico della Lombardia, considerando in particolare lincidenza dellopera rispetto alle seguenti tematiche:
- diversificazione delle fonti e delle provenienze geopolitiche, in modo da limitare la dipendenza da altri paesi;
- incremento della competitività del sistema produttivo, considerata necessaria per contenere i consumi senza deprimere lo sviluppo;
- creazione di condizioni che consentano di minimizzare limpiego di energia, materie prime e risorse, riducendo il rilascio nellambiente di emissioni e rifiuti.
Da questi documenti emerge la strategicità delle reti di approvvigionamento di gas con particolari richiami alla introduzione del gas naturale in nuove aree con costruzione di nuove reti di distribuzione del gas, o miglioramento della capacità di trasporto di quelle attuali; il collegamento delle reti isolate di trasporto del gas naturale alle reti interconnesse europee; la diversificazione delle fonti e dei percorsi di incanalamento del gas naturale; laumento delle capacità di trasporto in ingresso.
Il PEAR del Piemonte dà indicazioni indirette in merito alle previsioni di sviluppo della domanda di gas naturale mediante le previsioni relative alla domanda di energia elettrica caratterizzata da un incremento dell12,2 % su base annua per il periodo 2003 - 2010 nello scenario basso (previsioni dellENEA), del 3,5 % nel periodo 2003-2006 e del 2,9 % per il periodo 2007-2010 nello scenario alto (previsioni GRTN) e considerando che laumento di potenza e il recente ripotenziamento del parco termoelettrico installato sul territorio piemontese prevede lutilizzo esclusivo di gas naturale come fonte di alimentazione nei nuovi impianti basati su turbogas a ciclo combinato.
Losservanza della direttiva 2003/55/CE sul mercato interno del gas e la liberalizzazione del mercato elettrico pongono inoltre la problematica delle condizioni per lo sviluppo della concorrenza e della sicurezza degli approvvigionamenti, indicando nella realizzazione di nuove infrastrutture energetiche o nel potenziamento delle esistenti un elemento chiave per lottenimento di tali obiettivi.
Il potenziamento e razionalizzazione delle reti rispecchia lenfatizzazione del ruolo strategico del gas naturale allinterno del sistema energetico italiano. Ladeguamento della normativa che favorisce la cogenerazione, lautoproduzione per uso industriale e le accresciute esigenze ambientali delle aree urbane nel settore degli usi civili hanno notevolmente ampliato le potenzialità di utilizzo del gas.
Per quanto concerne gli aspetti connessi alla potenziale riduzione delle emissioni di inquinanti e di gas climalteranti gli strumenti di indirizzo o di pianificazione nazionale e sovranazionale considerati sono stati: il Piano nazionale per lo sviluppo sostenibile in attuazione dellAgenda XXI, la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici e piani nazionali sul contenimento delle emissioni, la Conferenza nazionale energia e ambiente.
In tali documenti il completamento della metanizzazione del Paese viene considerata, in linea di principio, come un importante fattore di innesco dei processi di industrializzazione e di crescita occupazionale ed altresì promotore di processi che permettano di controllare, ridurre o prevenire le emissioni di gas ad effetto serra causate dalluomo.
Da questo punto di vista la sostituzione dei combustibili molto inquinanti con altri a basso contenuto di carbonio e privi di zolfo come il gas naturale è stata da tempo indicata favorevolmente per limitare le emissioni di inquinanti e ridurre il rilascio di gas ad effetto serra.
A livello di pianificazione territoriale regionale e provinciale viene analizzata la compatibilità dellopera proposta con il Piano Territoriale Regionale (PTR) e il Piano Territoriale Provinciale (P.T.P.) di Alessandria considerando in conclusione che lopera, interrata per la quasi totalità del suo sviluppo, non introduce cambiamenti nella programmazione territoriale.
Per quanto attiene i Piani Regolatori dei Comuni attraversati la realizzazione non comporta cambiamento di destinazione duso del suolo, ma solo la costituzione di una servitù non aedificandi sulla fascia di rispetto della condotta, in buona parte in parziale sommatoria con quella della condotta già esistente.
In merito ai vincoli in cui ricade il tracciato si rileva che alcuni tratti dellinfrastruttura interferiscono con areali di zone soggette a vincolo Paesistico- Ambientale ex D.lgs. 42/04 Parte Terza.
Secondo quanto indicato nel SIA, il tracciato del metanodotto non interferisce con lareale delle zone soggette a vincolo idrogeologico (RD 3267/23) tuttavia si rilevano alcune interferenze tra il tracciato in progetto e il quadro del dissesto idraulico e di versante condiviso dalla Regione Piemonte con i Comuni della Provincia di Alessandria che hanno intrapreso liter di compatibilità ed integrazione al PAI.
Prendendo atto degli approfondimenti prodotti in merito dal proponente in cui si reputano minimi i rischi di danneggiamento dellinfrastruttura a causa dei movimenti di versante, risulta che il tracciato intersechi due fenomeni franosi: il primo, già individuato a Sud Ovest di loc. Casarito dal PRGC del Comune di Montecastello (adottato ed in fase di approvazione), è classificato come colamento lento attivo (Fa) ed a livello normativo viene rinviato allart.9 delle Norme di Attuazione del PAI; un secondo fenomeno franoso, già in territorio di Rivarone, posto immediatamente a Nord di C.na Bornasca è classificato parte come Fq (frana quiescente) e parte come Fa (frana attiva) dallo stesso atlante dei dissesti PAI in scala 1:25000.
Per quanto riguarda il patrimonio storico-culturale, non vengono direttamente interessate dalla realizzazione opere di valore storico-culturale, inoltre lopera sottrae in maniera permanente solo superfici agricole quantitativamente trascurabili (impianti di linea), in gran parte riconducibili alla sola fascia di rispetto del metanodotto.
Per quanto attiene il Quadro progettuale dalla documentazione presentata si evince che la scelta del tracciato è avvenuta a seguito dellindividuazione della direttrice principale e a conclusione dellanalisi delle alternative percorribili nel rispetto di quanto disposto dal DM del 24.11.1984 Norme di sicurezza per il trasporto del gas naturale. Il proponente giustifica la realizzazione dellopera con la necessità di disporre di unadeguata struttura di trasporto a sostegno dei previsti sviluppi del mercato del gas ad uso civile, industriale e termoelettrico del Piemonte Sud occidentale e della Liguria, garantendo, nel medio lungo periodo le prestazioni richieste, sia in termini di portate che di pressioni di riconsegna, agli utenti finali, con particolare riferimento alle esigenze degli impianti termoelettrici presenti nellarea mediante il potenziamento delle capacità di trasporto dal Punto di Entrata di Passo Gries (VB) al nodo di Alessandria.
Lopera consiste nella posa di una condotta in acciaio completamente interrata della lunghezza di complessiva di km 43,965 - di cui km 18,990 ricadenti sul territorio piemontese - adibita a trasporto del gas e dalla realizzazione di apparati tecnici puntuali dotati di valvole di sezionamento.
Il tracciato proposto ha origine nel Comune di Mortara (PV) in corrispondenza del Nodo di Mortara e termina nel Comune di Frugarolo (AL) in corrispondenza del Nodo di Alessandria, interessando i territori della Regione Lombardia e della Regione Piemonte con sviluppo orientato prevalentemente da nord verso sud.
Il metanodotto proposto corre, laddove possibile, in parallelo ad altre condotte esistenti in modo da sfruttare i corridoi tecnologici in essere e limitare la necessità di acquisizione di nuove servitù.
Lopera, adibita al trasporto di gas naturale con densità 0,72 kg/m3 in condizioni standard ad una pressione massima di esercizio di 75 bar, è costituita da una condotta, formata da tubazioni di acciaio DN 750 mm (30) collegate mediante saldatura, e da una serie di impianti (apparecchiature di intercettazione, tubi di sfiato, armadi per apparecchiature di protezione catodica, segnaletica, ecc.) che, oltre a garantire loperatività della struttura, consentono lintercettazione della condotta secondo quanto richiesto dalla normativa vigente.
I principali elementi costituenti lopera sono:
1. una condotta interrata della lunghezza complessiva di km 43,965:
2. impianti di linea: 9 punti di intercettazione totali della linea per il sezionamento in tronchi: 5 PIL (Punti di Intercettazione di Linea) e 4 PIDI (Punti di Intercettazione e Derivazione Importante)
3. altri impianti: un impianto di arrivo e lancio pig (apparecchi di ispezione interna della condotta) e un impianto di regolazione della pressione presso lArea Trappole del Nodo di Mortara in località Cascina Borghese.
Per la fase di realizzazione dellopera è prevista lesecuzione di fasi sequenziali di lavoro che permettono di contenere le operazioni in un tratto limitato della linea di progetto, avanzando progressivamente nel territorio.
E anche prevista lapertura di una pista di lavoro prevalentemente di larghezza pari a m 24 in corrispondenza degli attraversamenti dinfrastrutture, di corsi dacqua e di aree particolari (imbocchi tunnel, impianti di linea) laddove larea di passaggio deve essere superiore per esigenze di carattere esecutivo ed operativo, mentre è ridotta a m 20 in corrispondenza di pendii, attraversamenti di aree destinate a colture specializzate e di zone boscate in genere.
In riferimento alla riscontrata instabilità dei suoli per la presenza di eventi franosi si prende atto delle ulteriori considerazioni pervenute dal proponente nel corso dellistruttoria recante precisazioni in merito alle scelte effettuate per individuare il percorso del tracciato, a proposito della percorrenza in aree soggette a frane si prende atto di quanto affermato dalla società a seguito dellulteriore analisi di campagna effettuata rispetto allimpossibilità di individuare una diversa collocazione del tracciato rispetto al corpo di frana in quanto una percorrenza a mezza costa potrebbe creare un possibile disequilibrio del versante. Si evidenzia comunque che per i tratti (ad esempio in Comune di Montecastello e di Rivarone) laddove il tracciato del metanodotto interferisce con situazioni di dissesto idraulico e di versante, oltre alle normali attenzioni di buona progettazione sarà necessario prevedere opere di consolidamento e dispositivi di monitoraggio della frana a monte e a valle, per evitare anche minime possibilità di rischio di danneggiamento dellinfrastruttura a causa di movimenti di versante.
In merito al Quadro ambientale si rileva la notevole lunghezza del tracciato che interessa una lunga fascia di territorio, ma di ampiezza limitata, in buona parte in zona pianeggiante e parzialmente di collina. Il tracciato interessa due siti di interesse naturalistico, ma da unanalisi approfondita emerge che linterferenza diretta dei lavori con tali aree è trascurabile e altrettanto lo è limpatto sulle componenti più sensibili dei due siti. Confluenza Po-Sesia-Tanaro(SIC/ZPS) e Boscone del fiume Po (ZPS).
E comunque la fase di realizzazione dellopera quella durante la quale si verificano i maggiori impatti sulle componenti ambientali, mentre nella fase di gestione ed esercizio gli impatti sostanzialmente si riducono alla presenza delle infrastrutture in soprasuolo e ai modesti effetti delle attività di controllo e manutenzione.
Per quanto attiene in specifico alle singole componenti ambientali si rileva
quanto segue
Atmosfera:
Linquinamento atmosferico è riconducibile alle polveri e alle emissioni
prodotte essenzialmente nel corso delle attività di cantiere e dallincremento
di traffico sulla rete viabile locale causato dal trasporto dei materiali
e delle attrezzature necessarie allopera. Le principali emissioni dovute
alle attività di cantiere sono rappresentate dalle polveri totali PTS (in
particolare la componente respirabile - PM10) e dagli ossidi di azoto NOx
emessi principalmente dai motori a combustione interna (normalmente a ciclo
diesel) delle macchine operatrici, dai generatori di energia elettrica
(gruppi elettrogeni) e dai generatori di calore. Per quanto riguarda invece
lincremento di traffico, le emissioni sono tipicamente quelle da traffico
veicolare e principalmente ossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx),
polveri fini (PM10).
Rumore:
Anche per il rumore gli impatti sono riferibili alla sola fase di cantiere.
In merito allinquinamento acustico si rileva che la documentazione riporta
solo alcuni accenni in merito agli effetti di rumorosità ricollegabili
alla fase di costruzione del metanodotto, senza quantificare gli effettivi
impatti presso i ricettori.
Acque superficiali e sotterranee:
Il tracciato del metanodotto interessa, nel territorio della provincia di Alessandria, alcuni corsi dacqua pubblici (roggia Ressia - sez. 37-38- circa, il rio delle Redini sez. 26, il rio Vallone Corbetta - sez. 28 - 29), per alcuni dei quali non sono state analizzate le interferenze.Trattandosi di corsi dacqua minori, gli interventi di passaggio in subalveo determinano effetti significativi sul deflusso delle acque, ripercussioni temporanee durante lesecuzione degli interventi, nonché problemi di piccola entità a ripristino avvenuto, anche se di ridotta incidenza sul regime delle piene.
Laddove le lavorazioni interessano aree prospicienti i corpi idrici sia maggiori quali i fiumi Po e Tanaro, sia rii minori vi è possibilità di contaminazione delle acque superficiali in caso di eventuali sversamenti di sostanze inquinanti. Tuttavia, le tecniche di attraversamento (Trivellazione Orizzontale Controllata) previste dovrebbero garantire un elevato livello di protezione delle acque limitando la possibilità di contaminazione diretta.
Anche per quanto attiene alle acque sotterranee, direttamente interferite
in alcune fasi dello scavo della trincea, sussiste il possibile rischio
di contaminazione causato dalleventuale contatto con sostanze potenzialmente
inquinanti quali idrocarburi, additivi ecc., utilizzati nellambito delle
lavorazioni.
Suolo:
Limpatto prevedibile è relativo alla fase di scavo e asportazione temporanea del terreno ed al suo temporaneo accantonamento con possibile perdita delle attuali proprietà fisico-chimiche e biologiche; tale impatto risulta mitigabile con opportuni interventi di manutenzione in corso dopera.
Le interferenze con le aree agricole e naturali interessate dalla realizzazione
del metanodotto possono essere ridotte ricreando quanto prima le condizioni
originarie e rispettando il cronoprogramma stabilito per ridurre gli impatti
sulle attività agricole.
Componenti biotiche (vegetazione, fauna, ecosistemi):
Nellambito del SIA è stata condotta unanalisi approfondita sulle condizioni attuali del territorio attraversato dal metanodotto in relazione alla presenza di vegetazione spontanea e sono stati correttamente individuati tutti i siti dove tale vegetazione verrà interessata dalle inevitabili operazioni di taglio, nel complesso circa 1300 piante. Il progetto di recupero ambientale di tali aree risulta disomogeneo e solo per alcune aree prevede interventi atti a garantire il ripristino del tasso di naturalità attuale.
Analisi dellincidenza sul Sito di Interesse Comunitario (SIC):
Il SIC Confluenza Po-Sesia-Tanaro è caratterizzato dalla presenza dellampio greto meandriforme del Po, con estese isole fluviali a differente livello di colonizzazione vegetale, lanche disattivate e ampi saliceti arborei. E inoltre un sito che presenta una ricca avifauna e costituisce luogo di sosta e riproduzione per lavifauna migratoria .
La scelta di interrare completamente il breve tratto di linea ricadente
nel sito e la tecnica utilizzata per realizzarlo non comporta perdita di
habitat e particolare disturbo in quanto i cantieri sono stati convenientemente
previsti al di fuori del SIC. Considerato inoltre che il disturbo arrecato
alle specie animali presenti nellarea dalle attività di cantiere, appare
temporaneo, si ritiene che gli interventi in progetto siano da considerarsi
compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno
portato allindividuazione del Sito di Importanza Comunitaria, è necessario
tuttavia che vengano introdotte nellambito dei monitoraggi sullecosistema
adeguate misure relative agli ambienti acquatici.
Rifiuti:
Va rilevata nel complesso uneccessiva genericità della documentazione rispetto allindividuazione della destinazione finale dei rifiuti.
In definitiva, a seguito dellistruttoria svolta su tutta la documentazione presentata, delle osservazioni e dei pareri formulati, alla luce di quanto emerso dagli approfondimenti condotti dallorgano tecnico con il supporto tecnico-scientifico dellARPA, dalle risultanze delle conferenze di servizi, tenuto conto del favorevole parere espresso dal competente settore Pianificazione delle Aree protette in merito alla valutazione di incidenza relativa ai SIC interessati dallopera, si ritiene sussistano i presupposti di compatibilità ambientale per il progetto in oggetto in quanto:
1. risulta coerente con le linee programmatiche per lo sviluppo dellutilizzo del gas naturale anche al fine del contenimento delle emissioni in atmosfera;
2. costituisce unulteriore tronco della rete per limplementazione e capillarizzazione della distribuzione del gas sul territorio piemontese;
3. gli interventi di mitigazione dellimpatto ambientale prop osti consentono di non compromettere le capacità riproduttive delle risorse naturali dei luoghi e la sequenza dei lavori consente un recupero ambientale progressivo già in corso dopera;
4. gli impatti ambientali residui, riconducibili principalmente alla fase di realizzazione e, solo in minima parte alla fase di gestione dellinfrastruttura, risultano mitigabili.
Ai fini delle autorizzazioni ambientali di cui al comma 3 dellart.12 sono state ricomprese:
5. lautorizzazione al vincolo paesistico-ambientale ex art 159 del d.lgs 42/2004 rilasciata dal Settore regionale gestione Beni Ambientali che rimanda alle Autorità Comunali:
6. la verifica di conformità degli interventi con la pianificazione territoriale e le disposizioni urbanistiche e edilizie localmente vigenti;
7. laccertamento che le opere siano realizzate correttamente, procedendo in caso contrario agli adempimenti ex art. 16 della l.r. 20/89.
8. Il nulla-osta idraulico, rilasciato dal Settore Decentrato OO.PP. e difesa assetto Idrogeologico di Alessandria, contenente le seguenti prescrizioni realizzative e condizioni di validità:
9. il parere idraulico si intende accordato con lesclusione di ogni responsabilità dellAmministrazione regionale in ordine alla stabilità degli attraversamenti (caso di danneggiamento) in relazione al variabile regime idraulico del corso dacqua, anche in presenza di eventuali variazioni del profilo di fondo (abbassamenti o innalzamenti dalveo) in quanto, resta lobbligo del soggetto autorizzato di mantenere inalterata nel tempo la zona di passaggio mediante la realizzazione di quelle opere che saranno necessarie, sempre previa autorizzazione di questo Settore;
10. il parere idraulico è accordato sulla base delle situazioni morfologiche - idrauliche attuali; pertanto questo Settore si riserva la facoltà di ordinare modifiche a quanto autorizzato o anche di procedere alla revoca della presente autorizzazione nel caso intervengano variazioni (antropiche o naturali) delle attuali condizioni del corso dacqua che lo rendano necessario, o le opere stesse siano, in seguito, giudicate incompatibili per il buon regime idraulico del corso dacqua interessato;
11. il parere idraulico è accordato ai soli fini idraulici, fatti salvi i diritti dei terzi, da rispettare pienamente sotto la personale responsabilità civile e penale del soggetto autorizzato, il quale terrà lAmministrazione regionale ed i suoi funzionari sollevati ed indenni da ogni pretesa o molestia da parte di terzi e risponderà di ogni pregiudizio o danno che dovessero derivare ad essi in conseguenza della presente autorizzazione.
Relativamente alle competenze attribuite ai Settori Decentrati OOPP dal regolamento regionale n° 14/R/2004, quale attuazione della l.r. n° 12/2004, per gli interventi che comportano occupazione temporanea o permanente di sedime demaniale (reticolo idrico pubblico e/o demaniale nonché attraversamenti arginali classificati ed accessi allalveo), dovranno essere attivate le procedure per il rilascio della concessione e per la regolarizzazione del canone di occupazione demaniale, previste dallo stesso regolamento, prima dellinizio dei lavori.
Listanza di concessione, unitamente agli elaborati di progetto (elaborati grafici, che evidenzino ogni interferenza temporanea o permanente di sedime demaniale che la realizzazione dellopera comporta, nonché il relativo tempo di mantenimento), dovrà essere rivolta alla Regione Piemonte Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Alessandria
Infine per il completamento delliter autorizzativo deve essere acquisita ancora lautorizzazione ex art.81 del DPR 616/77 e s.m.i. per la quale è competente il Ministero delle Infrastrutture.
A conclusione, per lottimizzazione della realizzazione dellopera, si
è ritenuto, inoltre, di subordinare la validità del giudizio positivo di
compatibilità ambientale allosservanza delle condizioni e prescrizioni
di seguito riportate:
Atmosfera:
per il massimo contenimento delle emissioni durante lattività dei cantieri nella progettazione esecutiva dovrà essere definita in dettaglio la gestione delle attività svolte, con particolare riferimento a:
1. utilizzo di mezzi e macchinari omologati per il rispetto dei vigenti limiti di emissione; tutte le macchine dovranno essere dotate di dispositivo per il contenimento delle emissioni di particolato;
2. definizione di programmi di manutenzione mirati per mantenere a livelli ottimali le prestazioni emissive di tutte le apparecchiature utilizzate che possano incidere sulle emissioni complessive del cantiere;
3. definizione in accordo con i Comuni interessati, degli accessi e dei
percorsi ottimali al fine di minimizzare gli impatti locali sulla qualità
dellaria, sul clima acustico e sulla viabilità.
Rumore:
4. dovrà essere fatta unattenta valutazione previsionale sul clima acustico
in fase di cantiere individuando i ricettori impattati e, in base ai risultati
ottenuti, dovranno essere predisposte nellambito della progettazione definitiva
le opportune mitigazioni ambientali;
Acque superficiali e sotterranee
5. ove le caratteristiche del corso dacqua lo consentano, lattraversamento dello stesso dovrà avvenire mediante trivellazione; le operazioni di scavo preparatorie alla trivellazione dovranno avvenire possibilmente oltre i 10 m dal ciglio di sponda del corso dacqua. I lavori dovranno svolgersi in maniera da evitare qualsiasi perturbamento idraulico in caso di morbide o piene dei corsi dacqua;
6. le sponde, lalveo e le opere di difesa eventualmente interessate dallesecuzione dei lavori dovranno essere accuratamente ripristinati a regola darte, restando il soggetto autorizzato unico responsabile dei danni eventualmente cagionati;
7. il materiale di risulta proveniente dagli scavi in alveo dovrà essere usato esclusivamente per la colmatura di depressioni di alveo o di sponda ove necessario o conferito a discarica pubblica se eccedente e non commerciabile;
8. il proponente, sempre previa autorizzazione del Settore decentrato OOPP
di Alessandria, dovrà mettere in atto le operazioni di manutenzione ordinaria
e straordinaria sia dellalveo sia delle sponde, in corrispondenza ed immediatamente
a monte ed a valle dei tratti dattraversamento, che si renderanno necessarie
al fine di garantire il regolare deflusso delle acque;
Suolo, Prevenzione del Rischio Geologico:
9. laddove sono presenti fenomeni gravitativi non aggirabili dal tracciato, oltre alle normali attenzioni della buona progettazione geotecnica dovranno essere installate idonee opere di consolidamento del pendio, nonché dispositivi di sezionamento del metanodotto a monte ed a valle della frana, al fine di limitare le conseguenze dannose legate al potenziale schiacciamento e/o sflangiamento della condotta, derivanti da eventuali riattivazioni dei fenomeni di dissesto;
10. lungo tutto il tracciato, ma specialmente nei tratti collinari, al
fine di ridurre i fenomeni di ristagno dovrà essere posta la massima cura
nella posa di uno strato drenante idoneo alla base della trincea; inoltre,
al fine di prevenire le erosioni in asse e le infiltrazioni lineari (particolarmente
dannose per la stabilità dei pendii sul medio-lungo periodo), particolare
attenzione dovrà anche essere dedicata al ristabilimento, al termine della
posa, delle originarie condizioni geotecniche di permeabilità e resistenza
allusura dei piani stradali interessati dagli scavi.
Aree naturali ed aree agricole:
11. le aree agricole e naturali interessate dalla realizzazione del metanodotto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni originarie. Per quanto riguarda in particolare le superfici occupate da colture legnose, il proponente dovrà concordare con i proprietari o i gestori dei fondi le modalità e le tempistiche degli interventi di ripristino;
12. il taglio della vegetazione arborea spontanea e degli impianti legnosi dovranno essere limitati al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella fase di cantiere, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;
13. la fase di cantiere dovrà essere organizzata e gestita in modo tale da garantire laccesso alle proprietà agricole;
14. per i pozzi irrigui, posti in prossimità del tracciato del metanodotto dovrà essere svolta una costante verifica di funzionalità, sia in fase di cantiere sia nel post- operam. Nel caso si evidenziasse un depauperamento della risorsa idrica connessa alla realizzazione del metanodotto, il proponente dovrà individuare e realizzare adeguate soluzioni alternative atte a risolvere le criticità;
15. tra le specie arboree da utilizzare negli interventi di ripristino ambientale il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e il cerro (Quercus cerris) dovranno essere sostuiti con il carpino bianco (Carpinus betulus), la farnia (Quercus robur) e lacero campestre (Acer campestre), più adatti alle condizioni stazionali; tra le opere di contenimento per le palizzate si raccomanda di privilegiare limpiego di talee di salix e talee radicate di pioppo e di ontano, mentre per le cordonate si raccomanda di limitare lutilizzo del letto di ramaglie di conifere in favore delle latifoglie, per evitare uneccessiva acidificazione del terreno di posa;
16. per il rimboschimento in località Rio Redini (progressiva Km 25+965 26+130), le specie previste in progetto dovranno essere sostituite con: 20 farnia (Quercus robur), 100 carpino bianco (Carpinus betulus), 100 acero campestre (Acer campestre), 100 melo selvatico (Malus sylvestris), 100 ciavardello (Sorbus torminalis), 100 biancospino (Crataegus monogyna), 100 spincervino (Rhamnus catharticus);
17. la progettazione e la realizzazione degli interventi di ripristino e di mitigazione ambientale e paesaggistica dovranno essere estese a tutte le aree con presenza di vegetazione arborea ed arbustiva direttamente interferite dalla realizzazione; in particolare dovranno essere previsti idonei interventi di ripristino dei filari interferiti anche alle progressive km 28+500, 30+050, 30+700 e 31+700 del tracciato;
18. per le superfici alterate dai lavori di movimento terra con pendenza media superiore ai 15° si richiede limmediato inerbimento in funzione antierosiva;
19. al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dellopera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per tutte le aree di cantiere, comprese le aree di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di accesso alle aree di lavoro, nonché ogni altra area degradata dallesecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere previsto il tempestivo ripristino morfologico e vegetativo.
Rifiuti:
20. dovrà essere assicurata una corretta gestione dei rifiuti, contenendo la loro produzione e ottimizzando il loro recupero;
21. dovrà essere verificata la situazione esistente allo scopo di evidenziare leventuale presenza di materiali contenenti amianto e, in caso affermativo, dovranno essere individuate soluzioni adeguate nel rispetto delle procedure stabilite dalla normativa vigente sia dal punto di vista ambientale che della tutela della salute dei lavoratori e delle popolazioni interessate;
22. i rifiuti speciali non pericolosi nonché quelli pericolosi dovranno essere collocati separatamente in contenitori idonei alle loro caratteristiche
Ulteriori prescrizioni:
23. gli attraversamenti stradali dovranno essere ripristinati a regola darte utilizzando i materiali e le modalità costruttive originarie;
24. dovrà essere posta la massima attenzione durante la fase di scavo a margine della Strada Comunale Bassignana-Montecastello via Fiondi, in via Maestra, in via della Fontana ed in via Galimberti per garantire la salvaguardia delle esistenti reti interrate di urbanizzazione primaria;
25. dovranno essere costantemente tenute in cantiere sostanze o apparecchiature
dedicate allimmediata gestione e bonifica, rispetto ad eventi incidentali
che dovessero comportare sversamenti di sostanze inquinanti in particolare
in occasione dellattraversamento dei corpi idrici superficiali.
Monitoraggi:
26. Le attività di monitoraggio ambientale dovranno essere concordate preventivamente con ARPA in termini di modalità e tempistica di esecuzione e dovranno essere particolarmente incentrate sul controllo dei possibili impatti su: Ecosistemi e Vegetazione, qualità dellaria e clima acustico; in particolare nei pressi dellarea SIC, dovranno essere effettuate misure relative agli ambienti acquatici;
27. dovranno essere garantiti in corso dopera costanti monitoraggi per le acque di ogni pozzo presente nellareale lungo il percorso, per evitare qualsiasi interferenza dei lavori sulle acque emunte e, in caso di eventuali impatti, poter predisporre tempestivamente i necessari interventi di mitigazione;
28. il Direttore dei lavori dovrà trasmettere ad ARPA, secondo le tempistiche
concordate in fase di progettazione del monitoraggio, una dichiarazione,
accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente allattuazione
di tutte le misure prescrittive, compensative, di mitigazione e di monitoraggio
incluse nella documentazione presentata, e integrate da quelle contenute
nel Provvedimento dellAutorità Competente conclusivo del procedimento
amministrativo relativo allopera in oggetto.
Vista la direttiva 85/337/CEE e s.m.i.;
vista la l.r. 40/1998 e s.m.i.;
visto il d.lgs. 42/04;
vista la l. r. 45/89;
vista la l. r. 7/2005;
visto lart. 22 della l. r. 51/97;
vista la d. d. 205 del 12 agosto 2005;
Per tutto quanto sopra esposto e accogliendo le proposte del relatore la Giunta, con voto unanime espresso nelle forme di legge
delibera
1. di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale con favorevole parere sulla valutazione di incidenza, comprensivo delle autorizzazioni ambientali, in merito al progetto di realizzazione del Metanodotto Mortara - Alessandria DN 750 mm (30"); 75 bar; localizzato per quanto riguarda la Regione Piemonte in provincia di Alessandria, nei comuni di Valenza, Pecetto di Valenza, Bassignana, Rivarone, Montecastello, Pietra Marazzi, Alessandria, Frugarolo, Castellazzo Bormida, presentato dalla Snam Rete Gas S.p.A., per le motivazioni dettagliatamente evidenziate in premessa e che vengono di seguito elencate:
2. coerenza del progetto con le linee programmatiche per lo sviluppo dellutilizzo del gas naturale;
3. funzionalità ai fini dellimplementazione e capillarizzazione della distribuzione del gas sul territorio piemontese;
4. non compromissione delle capacità riproduttive delle risorse naturali dei luoghi con la predisposizione di idonee misure di mitigazione per il contenimento degli impatti riconducibili soprattutto a fase di costruzione dellopera;
5. la realizzazione dei lavori consente un recupero ambientale progressivo, già in corso dopera.
6. Il giudizio positivo di compatibilità ambientale è condizionato allosservanza
delle seguenti prescrizioni:
Atmosfera:
per il massimo contenimento delle emissioni durante lattività dei cantieri nella progettazione esecutiva dovranno essere definita in dettaglio la gestione delle attività svolte, con particolare riferimento a:
1. utilizzo di mezzi e macchinari omologati per il rispetto dei vigenti limiti di emissione; tutte le macchine dovranno essere dotate di dispositivo per il contenimento delle emissioni di particolato;
2. definizione di programmi di manutenzione mirati per mantenere a livelli ottimali le prestazioni emissive di tutte le apparecchiature utilizzate che possano incidere sulle emissioni complessive del cantiere;
3. definizione in accordo con i Comuni interessati, degli accessi e dei
percorsi ottimali al fine di minimizzare gli impatti locali sulla qualità
dellaria, sul clima acustico e sulla viabilità.
Rumore:
4. dovrà essere fatta unattenta valutazione previsionale sul clima acustico
in fase di cantiere individuando i ricettori impattati e, in base ai risultati
ottenuti, dovranno essere predisposte nellambito della progettazione definitiva
le opportune mitigazioni ambientali;
Acque superficiali e sotterranee:
5. ove le caratteristiche del corso dacqua lo consentano, lattraversamento dello stesso dovrà avvenire mediante trivellazione; le operazioni di scavo preparatorie alla trivellazione dovranno avvenire possibilmente oltre i 10 m dal ciglio di sponda del corso dacqua. I lavori dovranno svolgersi in maniera da evitare qualsiasi perturbamento idraulico in caso di morbide o piene dei corsi dacqua;
6. le sponde, lalveo e le opere di difesa eventualmente interessate dallesecuzione dei lavori dovranno essere accuratamente ripristinati a regola darte, restando il soggetto autorizzato unico responsabile dei danni eventualmente cagionati;
7. il materiale di risulta proveniente dagli scavi in alveo dovrà essere usato esclusivamente per la colmatura di depressioni di alveo o di sponda ove necessario o conferito a discarica pubblica se eccedente e non commerciabile;
8. il proponente, sempre previa autorizzazione del Settore decentrato OOPP
di Alessandria, dovrà mettere in atto le operazioni di manutenzione ordinaria
e straordinaria sia dellalveo sia delle sponde, in corrispondenza ed immediatamente
a monte ed a valle dei tratti dattraversamento, che si renderanno necessarie
al fine di garantire il regolare deflusso delle acque;
Suolo, Prevenzione del Rischio Geologico:
9. laddove sono presenti fenomeni gravitativi non aggirabili dal tracciato, oltre alle normali attenzioni della buona progettazione geotecnica dovranno essere installate idonee opere di consolidamento del pendio, nonché dispositivi di sezionamento del metanodotto a monte ed a valle della frana, al fine di limitare le conseguenze dannose legate al potenziale schiacciamento e/o sflangiamento della condotta, derivanti da eventuali riattivazioni dei fenomeni di dissesto;
10. lungo tutto il tracciato, ma specialmente nei tratti collinari, al
fine di ridurre i fenomeni di ristagno dovrà essere posta la massima cura
nella posa di uno strato drenante idoneo alla base della trincea; inoltre,
al fine di prevenire le erosioni in asse e le infiltrazioni lineari (particolarmente
dannose per la stabilità dei pendii sul medio-lungo periodo), particolare
attenzione dovrà anche essere dedicata al ristabilimento, al termine della
posa, delle originarie condizioni geotecniche di permeabilità e resistenza
allusura dei piani stradali interessati dagli scavi.
Aree naturali ed aree agricole:
11. le aree agricole e naturali interessate dalla realizzazione del metanodotto dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni originarie. Per quanto riguarda in particolare le superfici occupate da colture legnose, il proponente dovrà concordare con i proprietari o i gestori dei fondi le modalità e le tempistiche degli interventi di ripristino;
12 il taglio della vegetazione arborea spontanea e degli impianti legnosi dovrà essere limitato al minimo indispensabile. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella fase di cantiere, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;
13. la fase di cantiere dovrà essere organizzata e gestita in modo tale da garantire laccesso alle proprietà agricole;
14. per i pozzi irrigui, posti in prossimità del tracciato del metanodotto dovrà essere svolta una costante verifica di funzionalità, sia in fase di cantiere che nel post- operam. Nel caso si evidenziasse un depauperamento della risorsa idrica connessa alla realizzazione del metanodotto, il proponente dovrà individuare e realizzare adeguate soluzioni alternative atte a risolvere le criticità;
15. tra le specie arboree da utilizzare negli interventi di ripristino ambientale il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e il cerro (Quercus cerris) dovranno essere sostuiti con il carpino bianco (Carpinus betulus), la farnia (Quercus robur) e lacero campestre (Acer campestre), più adatti alle condizioni stazionali; tra le opere di contenimento per le palizzate si raccomanda di privilegiare limpiego di talee di salix e talee radicate di pioppo e di ontano, mentre per le cordonate si raccomanda di limitare lutilizzo del letto di ramaglie di conifere in favore delle latifoglie, per evitare uneccessiva acidificazione del terreno di posa;
16. per il rimboschimento in località Rio Redini (progressiva Km 25+965 26+130), le specie previste in progetto dovranno essere sostituite con: 20 farnia (Quercus robur), 100 carpino bianco (Carpinus betulus), 100 acero campestre (Acer campestre), 100 melo selvatico (Malus sylvestris), 100 ciavardello (Sorbus torminalis), 100 biancospino (Crataegus monogyna), 100 spincervino (Rhamnus catharticus);
17. la progettazione e la realizzazione degli interventi di ripristino e di mitigazione ambientale e paesaggistica dovranno essere estese a tutte le aree con presenza di vegetazione arborea ed arbustiva direttamente interferite dalla realizzazione; in particolare dovranno essere previsti idonei interventi di ripristino dei filari interferiti anche alle progressive km 28+500, 30+050, 30+700 e 31+700 del tracciato;
18. per le superfici alterate dai lavori di movimento terra con pendenza media superiore ai 15° si richiede limmediato inerbimento in funzione antierosiva;
19. al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati
e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati
per la realizzazione dellopera, evitando la creazione di accumuli permanenti
in loco. Per tutte le aree di cantiere, comprese le aree di deponia temporanea,
quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le piste di accesso
alle aree di lavoro, nonché ogni altra area degradata dallesecuzione dei
lavori in progetto, dovrà essere previsto il tempestivo ripristino morfologico
e vegetativo.
Rifiuti:
20. dovrà essere assicurata una corretta gestione dei rifiuti, contenendo la loro produzione e ottimizzando il loro recupero;
21. dovrà essere verificata la situazione esistente allo scopo di evidenziare leventuale presenza di materiali contenenti amianto e, in caso affermativo, dovranno essere individuate soluzioni adeguate nel rispetto delle procedure stabilite dalla normativa vigente sia dal punto di vista ambientale che della tutela della salute dei lavoratori e delle popolazioni interessate;
22. i rifiuti speciali non pericolosi nonché quelli pericolosi dovranno
essere collocati separatamente in contenitori idonei alle loro caratteristiche
Ulteriori prescrizioni:
23. gli attraversamenti stradali dovranno essere ripristinati a regola darte utilizzando i materiali e le modalità costruttive originarie;
24. dovrà essere posta la massima attenzione durante la fase di scavo a margine della Strada Comunale Bassignana-Montecastello via Fiondi, in via Maestra, in via della Fontana ed in via Galimberti per garantire la salvaguardia delle esistenti reti interrate di urbanizzazione primaria;
25. dovranno essere costantemente tenute in cantiere sostanze o apparecchiature
dedicate allimmediata gestione e bonifica, rispetto ad eventi incidentali
che dovessero comportare sversamenti di sostanze inquinanti in particolare
in occasione dellattraversamento dei corpi idrici superficiali.
Monitoraggi:
26. Le attività di monitoraggio ambientale dovranno essere concordate preventivamente con ARPA in termini di modalità e tempistica di esecuzione e dovranno essere particolarmente incentrate sul controllo dei possibili impatti su: Ecosistemi e Vegetazione, qualità dellaria e clima acustico; in particolare nei pressi dellarea SIC, dovranno essere effettuate misure relative agli ambienti acquatici;
27. dovranno essere garantiti in corso dopera costanti monitoraggi per le acque di ogni pozzo presente nellareale lungo il percorso, per evitare qualsiasi interferenza dei lavori sulle acque emunte e, in caso di eventuali impatti, poter predisporre tempestivamente i necessari interventi di mitigazione;
28. il Direttore dei lavori dovrà trasmettere ad ARPA, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente allattuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, di mitigazione e di monitoraggio incluse nella documentazione presentata, e integrate da quelle contenute nel Provvedimento dellAutorità Competente conclusivo del procedimento amministrativo relativo allopera in oggetto.
7. di dare atto che ai sensi degli artt.12 e 13 della l.r. 40/1998 sono ricomprese nel presente atto le seguenti autorizzazioni, nulla-osta di competenza regionale:
8. autorizzazione al vincolo paesistico-ambientale ex art. 159 del d.lgs. 42/2004 del Settore regionale gestione Beni Ambientali;
9. nulla-osta idraulico del Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Alessandria
10. di inviare il presente atto al Ministero delle Infrastrutture titolare dellautorizzazione ai sensi dellart. 81 del DPR 616/1977 e s.m.i. ai fini del completamento del quadro autorizzativo dellopera;
11. di dare atto altresì che prima dellinizio dei lavori, per gli interventi che comportano occupazione temporanea o permanente di sedime demaniale (reticolo idrico pubblico e/o demaniale nonché attraversamenti arginali classificati ed accessi allalveo), dovranno essere attivate presso la Regione Piemonte Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico di Alessandria le procedure per il rilascio della concessione e per la regolarizzazione del canone di occupazione demaniale, previste dal regolamento regionale n° 14/R/2004, quale attuazione della l.r. n° 12/2004;
12. di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dellinizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di 3 anni, ai sensi di quanto previsto dallart. 12, comma 9 della l.r. 40/1998;
13. di stabilire altresì che il proponente comunichi allARPA competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo;
14. di affidare ad ARPA Piemonte, ai sensi dellarticolo 8, comma 2 della l.r. 40/1998, la verifica di ottemperanza delle condizioni previste per la realizzazione e le successive attività di controllo.
Copia della presente deliberazione sarà inviata al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso lUfficio di deposito dellAutorità competente.
Avverso il presente atto deliberativo è ammesso, da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte entro il termine di sessanta giorni dalla data di ricevimento del presente atto o della piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034 ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla data di cui sopra, ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dellart. 61 dello Statuto, ai sensi dellart. 12, comma 8 della l.r. 40/1998 e dellart. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.
(omissis)