Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 29 del 20 / 07 / 2006

Codice 26.4
D.D. 6 luglio 2006, n. 319

Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Opere Connesse - “Seggiovia Biposto ad Ammorsamento Fisso Chiomonte - Pian del Frais”. Provvedimento conclusivo della Conferenza dei Servizi Definitiva ai sensi dell’art.9 commi 3-9 della L.285/2000 e s.m.i..

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

A) di prendere atto dei pareri espressi dalle Amministrazioni in sede di Conferenza dei Servizi e in particolare della Delibera di Giunta Comunale, n. 31 del 23/03/2006 - relativa all’approvazione del progetto definitivo in oggetto e riportante il quadro economico riepilogativo dell’intervento nell’importo complessivo di euro 2.812.000,00;

B) di prendere atto delle disposizioni contenute nella D.G.R. n. 44-7807 del 25/11/2002 e conseguentemente di considerare acquisito l’assenso delle Amministrazioni che, regolarmente convocate, non abbiano espresso definitivamente la loro volontà nell’ambito della Conferenza dei Servizi;

C) di dare atto che ai sensi della L.285/2000 e dell’art.14 ter della L. 241/90, il presente provvedimento sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti o invitate a partecipare alla C.d.S e pertanto il progetto viene approvato ai fini del rilascio delle seguenti autorizzazioni richieste dal proponente ed integrate da quelle emerse nell’ambito delle riunioni della C.d.S:

* approvazione della variazione urbanistica denominata “Variazione Urbanistica ex L. 285/2000 al P.R.G.C. vigente nel Comune di Chiomonte per l’Impianto Seggiovia biposto ad ammorsamento fisso Chiomonte - Pian del Frais” ai sensi art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285, ritenendo non accoglibile l’osservazione presentata S.r.l. Seggiovie Chiomonte;

* presa d’atto della variazione urbanistica ex L. 285/2000 al Progetto Definitivo della variante generale al P.R.G.C. di Adeguamento al P.A.I. per l’Impianto Seggiovia biposto ad ammorsamento fisso Chiomonte - Pian del Frais predisposta ai fini dell’aggiornamento del nuovo strumento adottato, richiamando, per il recepimento del regime urbanistico definito in sede di autorizzazione del progetto dell’opera in oggetto, le procedure di cui alla D.G.R. del 7 ottobre 2002 n. 41-7279 e s.m.i..

* permesso di costruire, ai sensi del D.P.R. n. 380/2001;

* autorizzazione ai sensi dell’art. 5 della L.R. n°45/89;

* autorizzazione ai sensi D.Lgs. n. 42/04;

Le succitate autorizzazioni sono:

a) rilasciate sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo di cui una copia è conservata agli atti della Direzione Trasporti ed una copia, debitamente vistata, viene restituita unitamente al presente atto al soggetto proponente;

b) concesse facendo salvi ed impregiudicati eventuali diritti di terzi;

c) subordinate all’osservanza delle prescrizioni e raccomandazioni nel seguito elencate:

1. In fase realizzativa devono essere rigorosamente rispettate le indicazioni costruttive progettuali, contenute nella documentazione redatta dal Dott. Ing. Giovanni Semperboni per gli aspetti tecnici, dal Dott. Geol. Sergio Brecko per gli aspetti geologico-tecnici e nivologici e dal Dott. Agr. Silvio Farinetti per gli aspetti agronomico-forestali e di recupero ambientale.

2. In sede di progettazione esecutiva dovrà essere valutato il corretto dimensionamento del muro di sostegno presso la stazione di monte, sulla base degli approfondimenti geognostici e le analisi geotecniche necessarie per eseguire la verifica di stabilità del muro stesso ed il suo dimensionamento strutturale, come riportatati nella “Relazione integrativa di chiarimento alla Conferenza dei Servizi” trasmessa il 20 maggio 2006 (prot. 2945).

3. La viabilità di cantiere da utilizzarsi dovrà essere quella esistente, e non dovranno essere realizzati scavi e riporti non strettamente inerenti i movimenti terra previsti. Qualora si rendesse necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi dovranno comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo.

4. In fase di esecuzione dei lavori andranno verificate puntualmente e direttamente, a cura di un geologo professionista responsabile della Direzione Lavori per la parte geologica e geotecnica, le caratteristiche dei terreni interessati dai plinti di fondazione delle opere di sostegno della linea dell’impianto e delle due stazioni di partenza e di arrivo; in base alle condizioni litostratigrafiche, idrogeologiche e geotecniche del terreno rilevate dovranno essere verificati dimensioni e posizionamento delle opere fondazionali, nonché l’esigenza di eventuali ulteriori accorgimenti tecnici utili a garantire nel tempo la stabilità delle opere.

5. Tutti i riporti dovranno essere opportunamente consolidati per strati successivi di spessore non superiore a 50 cm, rinaturalizzati secondo quanto previsto negli elaborati progettuali e dotati dei sistemi di drenaggio delle acque superficiali atti ad evitare ruscellamenti concentrati delle acque meteoriche e di fusione del manto nevoso.

6. Sebbene le indagini geologiche effettuate tendano ad escluderne la presenza, nel corso dei lavori dovranno essere scrupolosamente osservate le procedure contenute nel Piano di sicurezza in relazione alla possibile interferenza con rocce contenenti minerali asbestiformi all’interno dei terreni movimentati, al fine di tutelare la salute della popolazione e dei lavoratori, nel rispetto delle normative vigenti.

7. Occorrerà prevedere che i rifiuti derivanti dalle varie attività di cantiere ed in particolare quelli derivanti dallo smantellamento della seggiovia esistente, dovranno essere conferiti a ditte autorizzate così come previsto dal D.Lgs 22/97 e s.m.i.

8. AI fine di prevenire in fase di cantiere sversamenti accidentali nel suolo e nel sottosuolo di oli e carburanti, dovranno essere specificate in una apposita relazione località e modalità di rifornimento e manutenzione straordinaria dei mezzi d’opera e definite le procedure d’emergenza da attuarsi in caso di sversamenti accidentali, oltre alle modalità di smaltimento dei rifiuti di cantiere, nel rispetto della normativa vigente.

9. Si richiede che il Comune di Chiomonte incentivi il più possibile l’utilizzo dell’impianto in oggetto, operando anche con l’adozione di specifici provvedimenti che limitino il traffico veicolare sulle strade esistenti di collegamento del capoluogo con la frazione del Frais. L’apertura all’esercizio dell’impianto in oggetto è subordinata all’esecuzione di tutte le attività di sistemazione, drenaggio, recupero, mitigazione e compensazione ambientale previste nella documentazione esaminata e prodotta anche in sede integrativa. Queste dovranno essere puntualmente eseguite e dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato.

10. I movimenti terra, e il complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti , nonché di quelle di neo formazione, dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di Ingegneria Naturalistica, particolare cura dovrà essere impiegata nella realizzazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati, attraverso l’adozione dei dispositivi già illustrati nel progetto definitivo e il loro potenziamento alla luce di una approfondita valutazione del sito, che evidenzi anche la zona di recapito delle acque con gli idonei collegamenti al reticolo idrografico presente.

11. Si raccomanda che nella progettazione esecutiva, nonché nella direzione dei lavori delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, la sistemazione idrogeologica, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali.

12. Si raccomanda che la progettazione esecutiva contenga specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonché relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori.

13. In merito all’esecuzione dei lavori si raccomanda che la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di esecuzione, nel rispetto e nelle forme della vigente normativa, sia affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate.

14. Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio dei lavori all’ARPA Piemonte e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche compatibili con il S.I.R.A. ;

15. Si richiede che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano all’ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nell’atto dirigenziale conclusivo del presente procedimento amministrativo.

16. In merito all’ampliamento dell’area Ts (area tecnico sportiva del Frais), si raccomanda che la superficie in aggiunta non incida sulle volumetrie complessive previste dal Piano per l’intera zona Ts che sono da ritenersi invariate, indipendentemente dall’aumento della superficie complessiva e dall’indice ad esso connessa.

17. Si dovrà provvedere alla progettazione e realizzazione di adeguate aree di sosta nelle zone limitrofe alla stazione di valle stessa, anche in attuazione di quanto già previsto a livello urbanistico. La fruizione dell’impianto è subordinata alla realizzazione di tali nuovi spazi di sosta che dovranno essere oggetto di apposita procedura autorizzativa.

18. Si richiede che il Direttore dei Lavori trasmetta alla Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento Ambientale Programmazione Gestione Rifiuti - Settore Politiche di Prevenzione Tutela e Risanamento Ambientale una completa documentazione fotografica, anche in formato digitale, delle fasi realizzative dei lavori, dello stato dei luoghi a seguito dell’intervento e delle fasi di affermazione della vegetazione a seguito delle opere di recupero, mitigazione e compensazione ambientale.

19. Si limiti, per quanto possibile, il taglio della vegetazione arborea ai margini del nuovo tracciato dell’impianto di risalita al fine di contenere la visibilità del disegno del varco, in considerazione del versante di intervento ad elevata panoramicità. Dovrà inoltre essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti.

20. Le aree destinate alla deponia temporanea dei materiali di scotico e di scavo dovranno essere ripristinate a conclusione degli interventi, così come le zone adibite ad aree di cantiere;

21. Si prende atto di quanto indicato nella relazione tecnica di progetto circa le opere di recupero e mitigazione paesistico-ambientale; tutte le attività di sistemazione e ripristino paesaggistico dei siti d’intervento dovranno procedere per lotti funzionali con l’avanzamento dei lavori di realizzazione dell’impianto di risalita;

22. In riferimento alle opere di compensazione si prende atto di quanto proposto e si raccomanda che gli interventi siano realizzati con attenzione agli elementi di carattere documentario e storico-architettonico eventualmente presenti in adiacenza ai siti d’intervento, privilegiandone la conservazione e attuando interventi di riqualificazione e di valorizzazione.

23. Al fine di limitare la possibilità di collisione dell’avifauna contro i cavi della seggiovia nel periodo in cui viene effettuata la manutenzione dell’impianto e vengono smontate le seggiole, si richiede che il cavo venga adeguatamente segnalato, ad esempio utilizzando fettucce di colore bianco e rosso da annodare al cavo stesso e da rimuovere al termine della manutenzione. A tal fine si richiede che il proponente si interfacci con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica (Direzione regionale Territorio rurale - Corso Stati Uniti 21 - Torino), onde valutare congiuntamente le succitate e/o ulteriori mitigazioni dell’impatto sull’avifauna.

24. Al fine di salvaguardare la risorsa suolo, il terreno agrario derivante dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, e dovrà essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale. Il progetto esecutivo dovrà indicare le aree destinate allo stoccaggio del terreno di scotico e dovrà specificare le dimensioni e la geometria dei cumuli, nonché le modalità di conservazione e manutenzione degli stessi, in modo da non alterarne le caratteristiche chimico-fisiche, in relazione ai tempi di stoccaggio del materiale e di ripristino ambientale dei luoghi. Gli strati terrosi prelevati durante lo scotico dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria anche nel caso in cui la preesistente copertura erbacea si presenti rada, e alle operazioni di riprofilatura dovranno seguire al più presto quello di ripristino e rivegetazione.

25. Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deponia temporanea, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste di servizio realizzate per l’esecuzione dei lavori, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

26. tutte le opere di scortico e scavo per la realizzazione dei plinti, del cavidotto, delle stazioni di monte e di valle e per le opere connesse, comprese le piste di cantiere, dovranno essere eseguite con assistenza archeologica continua, da parte di operatori specializzati, sotto la supervisione della soprintendenza, per garantire l’immediato riconoscimento, la salvaguardia e la documentazione di eventuali preesistenze di natura archeologica tutelate dalla normativa vigente.

D) di dare atto che, come risulta dalla Delibera di Giunta Comunale n. 31 del 23/03/2006 del Comune di Chiomonte, di approvazione del progetto definitivo di che trattasi, che la maggiore spesa relativa alla variante progettuale, rispetto al progetto già approvato con deliberazione G.C. n. 86/05, pari a Euro 8.578,67, trova copertura nell’ambito del contributo regionale già assegnato al Comune di Chiomonte, a valere delle opere connesse all’evento olimpico, all’intervento 2060201 cap.4, rr.pp. 2005 (imp. 1070/05);

E) di dare atto che la vigilanza sulla realizzazione dei lavori spetta agli organi competenti per legge;

F) di dare atto che il progetto definitivo delle opere elettromeccaniche tipizzate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dovrà essere approvato dagli uffici regionali competenti, previo nulla osta tecnico, ai fini della sicurezza, rilasciato dal competente ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Ufficio Speciale per i Trasporti ad Impianti Fissi del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta;

G) di dare atto che il progetto Esecutivo corrispondente a quello definitivo oggetto della presente determinazione dovrà essere redatto tenendo conto delle prescrizioni elencate e deve riguardare tutte le opere in esso contenute comprese le opere di recupero e mitigazione ambientale, di compensazione e complementari.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

La presente Determinazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 8 della L.R. 8.8.97 n. 51.

Il Dirigente responsabile
Tommaso Turinetti