ANNUNCI LEGALI

ACCORDI DI PROGRAMMA

Comune di Montalto Dora (Torino)

Accordo di programma ex art. 34 D. Lgs. 18/8/2000 n. 267 per la realizzazione di interventi di lotta biologica, integrata alle zanzare


STATUTI ENTI LOCALI

Comune di Castelnuovo di Ceva (Cuneo)

Statuto approvato con Deliberazione Consiliare n. 6 del 29 febbraio 2000

Comune di Castelletto Sopra Ticino (Novara)

Estratto della deliberazione di Consiglio Comunale n. 19 del 06.03.2006. Modifica al vigente Statuto Comunale

Comune di Costa Vescovato (Alessandria)

Statuto comunale (Deliberazione C.C. n. 9 del 7 ottobre 2005)


ALTRI ANNUNCI

Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso deposito relazioni di stima delle indennità definitive di esproprio, servitù e occupazione temporanea relative ai lavori per la realizzazione della telecabina monofune con veicoli ad otto posti con stazione intermedia Sestriere-Fraiteve, in Comune di Sestriere

Agenzia Torino 2006 - Torino

Variante alla S.S. 589 “dei laghi di Avigliana” in corrispondenza di Avigliana e Trana nei comuni di Avigliana, Sant’Ambrogio e Buttigliera Alta

Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente l’intervento di ammodernamento e messa in sicurezza della sede viaria della S.S. 23 del “Sestriere” da Perosa Argentina a Cesana Torinese- opere di compensazione

Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente i lavori del nuovo impianto sportivo per le gare di Biathlon nel comune di Cesana Torinese

Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente i lavori di realizzazione dell’impianto di innevamento artificiale I08 - Area Sportina nel comune di Sauze d’Oulx

Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente i lavori di realizzazione dell’impianto di innevamento programmato “Sagnalonga”

C.I.S.S.A.B.O. - Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenzali del Biellese Orientale

Decreto n. 2 del 01/06/2006 di approvazione accordo di programma Piano di Zona 2006 - 2008 del Biellese Orientale

Comune di Aramengo (Asti)

Modifica del Regolamento Edilizio Comunale

Comune di Asti

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 54 del 30 maggio 2006 “Modifiche al Regolamento Edilizio Comunale”

Comune di Borgaro Torinese (Torino)

Ordinanza n. 3878 del 14/06/2006 - Deposito alla cassa depositi e prestiti, indennità di espropriazione relative a parte delle aree interessate dai lavori di ristrutturazione tratto di viabilità e realizzazione piste ciclabili, nella frazione Mappano di Borgaro Torinese

Comune di Busca (Cuneo)

Estratto di avviso di asta pubblica - vendita immobili

Comune di Cafasse (Torino)

Avviso di deposito progetto preliminare variante strutturale generale al vigente P.R.G.C.

Comune di Calasca Castiglione (Verbano Cusio Ossola)

Adozione delle varianti parziali al P.R.G.I ai sensi art. 17 comma 7 L.R. 56/77 e s.m.i interessante il Territorio del Comune di Calasca Castiglione: Località 1. Strada località Pianezzo (Calasca Castiglione) - 2. Prosecuzione Strada Borghesi (Castiglione)

Comune di Cambiano (Torino)

Ordinanza/Decreto n. 45 del 05/07/2006 - Lavori di realizzazione della nuova palestra polivalente e relative opere di urbanizzazione in Campi Rotondi - zona S10 del vigente P.R.G.C. Decreto di espropriazione

Comune di Castelletto Merli (Alessandria)

Avviso Adozione Piano di Recupero art. 27 L. 5/8/1978 n. 457 degli immobili denominati “Castelletto dei Merli” proposto da Capelli Liliano

Comune di Cerrione (Biella)

Avviso d’asta pubblica per la vendita di fabbricato in Cerrione

Comune di Ceva (Cuneo)

Estratto delibera Consiglio comunale n. 16 del 13.6.2006 - esame ed approvazione del nuovo Regolamento Edilizio Comunale

Comune di Crevacuore (Biella)

Approvazione piano di recupero del patrimonio esistente - iniziativa privata

Comune di Dusino San Michele (Asti)

Pubblicazione graduatoria definitiva assegnazione alloggi E.R.P.

Comune di Gavi (Alessandria)

Approvazione Regolamento Edilizio ai sensi dell’art. 3 comma 3) della L.R. n. 19/1999

Comune di Giaveno (Torino)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 12.06.2006 - Regolamento Edilizio approvato con D.C.C. n. 61 del 02.12.2005. Modifica n. 1 - Approvazione

Comune di Giaveno (Torino)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12.06.2006: L.R. 14.03.1995 n. 35 “Individuazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali architettonici nell’ambito comunale". Approvazione del catalogo dei beni culturali ed architettonici (seconda fase) quale allegato al Regolamento Edilizio vigente

Comune di Leinì (Torino)

Estratto decreto esproprio in merito ai lavori di realizzazione della rotatoria posta tra Via Papa Giovanni/Viale Italia

Comune di Leinì (Torino)

Estratto decreto esproprio in merito ai lavori di realizzazione della rotatoria posta tra via Volpiano e viale Europa

Comune di Moncestino (Alessandria)

Adozione definitiva piano di classificazione acustica del territorio di Moncestino

Comune di Monforte d’Alba (Cuneo)

Estratto avviso d’asta pubblica per la vendita di porzione di area di proprietà comunale ubicata in località Sette Vie

Comune di Piossasco (Torino)

Deliberazione del Consiglio Comunale del 19/06/2006 n. 28 - Modifica di articoli del Regolamento Edilizio Comunale

Comune di Pray (Biella)

Bando di concorso per rilascio di autorizzazione per il commercio su aree pubbliche di tipo “A” nell’area di sosta denominata piazza A. Lora Totino il giorno di giovedì mattina

Comune di Revello (Cuneo)

Adozione nuovo Regolamento Edilizio. Verbale di deliberazione del C.C. 09/03/2006 n. 8

Comune di Roaschia (Cuneo)

Avviso ad opponendum (art. 189 DPR 554/1999) - Lavori riqualificazione centro storico

Comune di Rosazza (Biella)

Graduatoria provvisoria bando di concorso alloggi edilizia residenziale pubblica

Comune di Rosignano Monferrato (Alessandria)

Avviso di deposito del Progetto definitivo di Variante strutturale al PRGI

Comune di Saluzzo (Cuneo)

Variante parziale ex art. 17, C. 7, L.R. 56/77, al P.R.G.C. vigente n. 65 di iniziativa pubblica

Comune di Sangano (Torino)

Adozione del regolamento per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radioelettrici e per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici

Comune di Serravalle Scrivia (Alessandria)

Asta pubblica per alienazione di immobili in via Giani 15 con obbligo di attuazione di piano particolareggiato approvato con Delib. C.C. n. 15 in data 4.5.2006

Comune di Valperga (Torino)

Adozione della II Variante parziale al Piano Regolatore Generale Comunale

Comune di Villafranca d’Asti (Asti)

Avviso emissione graduatoria definitiva alloggi E.R.P. ai sensi della l.r. 46/95 e s.m.i. Ambito Territoriale n. 46

Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 9/2006 del 20.06.2006 prot. 7482/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 10/2006 del 20.06.2006 prot. 7483/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 11/2006 del 20.06.2006 prot. 7484/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 12/2006 del 20.06.2006 prot. 7485/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 13/2006 del 20.062006 prot. 7486/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

Provincia di Alessandria

Determinazione dirigenziale n. 342 del 12/6/2006. Modifiche ed archiviazioni-Autorizzazione provvisoria concessioni preferenziali

Provincia di Alessandria

Domanda della Ditta Buffa Benito Giovanni per la trasformazione da licenza annuale di attingimento in concessione di derivazione d’acqua ad uso agricolo dal Fiume Bormida in Comune di Acqui Terme. Prot. n. 11481 del 27/01/2006

Provincia di Cuneo

Determinazione n. 271 del 13/6/06 - Iscrizione alla Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato - Associazione “Marta e Maria”, sezione “socio assistenziale ”

Provincia di Cuneo

Determinazione n. 272 del 13/6/06 - Iscrizione alla Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato - “TeatroEterapia - Associazione di Teatroterapia e Transizioni Teatrali”, sezione “socio assistenziale ”

Provincia di Cuneo

Determinazione n. 281 del 13/6/06 - Iscrizione alla Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato - “A.V.I.S. Comunale di Monesiglio”, sezione sanitaria

Provincia di Cuneo

Determinazione dirigenziale 7.6.2006 n. 257 - Concessione derivazione acqua n. 5361 dal Torrente Vermenagna in comune di Vernante - Pubblicazione ai sensi dell’art. 23 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R

Provincia di Cuneo

Esito procedura di VIA di progetto di cava di sabbia e ghiaia in loc. Cascina Nuova nel comune di Caraglio. Proponente: Tomatis Giacomo S.r.l. Deliberazione G.P. n. 266 del 1° giugno 2006

Provincia di Cuneo

Progetto di variante sostanziale alla concessione di derivazione n. 3038 ad uso idroelttrico dal Torrente Ellero nel Comune di Roccaforte Mondovì. Proponente: Bessone S.r.l. Deliberazione G.P. n. 277 del 1° giugno 2006

Provincia di Novara

Ordinanza relativa alla trivellazione di 1 pozzo in comune di Borgomanero, per uso produzione di beni e servizi

Provincia di Novara

Determina n. 857 del 27.02.2006 - Ordinanza della società Akzo Nobel Chemicals S.p.A. per concessione di derivazione d’acqua da 2 pozzi nel comune di Marano Ticino ad uso produzione di beni e servizi

Provincia di Torino

Ordinanza n. 316/10020/2006 del 19 giugno 2006

Provincia di Torino

Ordinanza n. P12531/2006

Provincia di Torino

Ordinanza n. P12584/2006

Provincia di Torino

Ordinanza n. P12588/2006

Provincia di Torino

Avviso di deposito, ai sensi art.7, c. 2° L.R. 56/77 e s.m.i., presso le sedi della Provincia di Torino e dei circondari, della Variante del Piano Territoriale di Coordinamento relativa a zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante e piano provinciale delle attività estrattive

Provincia di Torino

Lavori di allargamento nell’abitato di Cascinette d’Ivrea in prossimità dell’impianto semaforico lungo la s.p. n. 74 di Chiaverano. Prat. 48/00

Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 702-174771/2006 del 31-5-2006 - Codice univoco: TO-P-10189

Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 703-174781/2006 del 31-5-2006 - Codice univoco: TO-P-10191

Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 704-174821/2006 del 31-5-2006 - Codice univoco: TO-P-10190

Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 743-180574/2006 del 6-6-2006 - Codice univoco: TO-P-10192

Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 780-196409/2006 del 16/06/2006 - (Codice pratica: A/929)

Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 24 del 12/01/2006 - Concessione di piccola derivazione d’acqua dal rio Pragisc, in Comune di Crevoladossola - Sig. Airami Cesconi Gino

Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 25 del 12/01/2006 - Concessione di piccola derivazione di acqua dal Lago Maggiore, in comune di Verbania - Carcano Motori Marini S.n.c.

Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 270 del 15/05/2006 - Autorizzazione unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 - Impianto idroelettrico con derivazione dai rii Rasiga e Dagliano, nei Comuni di Bognanco e Domodossola - Ditta Sant’Andrea Deseno S.r.l.

Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 310 del 06/06/2006 - Autorizzazione unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 - Impianto idroelettrico con derivazione dal torrente San Giovanni e dal rio Erbia, nei Comuni di Aurano, Intragna e Premeno - Ditta Cogrossi & Modo S.r.l.

Provincia del Verbano Cusio Ossola

Ordinanza n. 42 del 27/06/2006 - Domanda per concessione di piccola derivazione di acque sorgive, in Comune di Re - Consorzio “Strada Alpe Rovina”

Provincia di Vercelli

Determinazione del Dirigente del Settore Pianificazione Risorse Territoriali n. 2045 del 08.05.2006 - Licenza di attingimento d’acqua dal torrente Strona in Comune di Valduggia assentita al Comune di Valduggia. Pratica n. 1621

Provincia di Vercelli

Determinazione del Dirigente del Settore Pianificazione Risorse Territoriali n. 2323 del 19.05.2006 - Licenza di attingimento d’acqua dal fiume Sesia in Comune di Vercelli per uso irriguo assentita alla ditta Azienda Agricola Bisagno. Pratica n. 1548

Provincia di Vercelli

Ordinanza n. 0024465 del 03.07.2006 - Istanza in data 03.04.2006 della ditta Gessi Holding S.p.A. per autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee in comune di Serravalle Sesia e concessione per uso produzione beni e servizi. Pratica n. 1703

Regione Piemonte

Demanio idrico R.D. 523/1904, L.R. 12/200, Regolamento 14/R/2004. Concessione terreni demaniali facenti parte dell’alveo del torrente Pellice nei Comuni di Bricherasio, Garzigliana e Campiglione Fenile per il ripristino di una pista per autocarri


COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Provincia di Cuneo

Avvio procedimento del progetto per la realizzazione di una nuova porcilaia, due silos, una fossa liquami e l’ampliamento di due porcilaie esistenti in Via Praterie, 2 - Cavallerleone. Proponente: Abellonio Giacomo

Provincia del Verbano Cusio Ossola

Fase di Valutazione della procedura di V.I.A. relativa al progetto di prosecuzione dell’attività estrattiva della cava di beola grigia in loc. Pedemonte nel Comune di Villadossola (VB) presentato dalla Società Motetta S.p.A. - L.R. 14/12/98 n. 40 e s.m.i.

Provincia di Vercelli

Progetto di Impianto di trattamento e recupero di RAEE - Rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche in Comune di Arborio (VC), presentato dalla Società Terraverde s.a.s., con sede in Gattinara (VC). Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento di VIA art.12 L.R.n.40/98

Provincia di Vercelli

Progetto di Coltivazione di cava con recupero agrario ed ambientale dell’area in Località Valchiesa del comune di Alice Castello (VC), presentato dalla A.T.I. “Alice Castello”, Capofila Impresa Guala Luca da Alice Castello Via Don Caffaro n. 7. Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento di VIA art.12 L.R. n. 40/98

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Acquedotto Rurale Savigliano Ovest - Costruzione acquedotto rurale I°lotto nel torrente Maira nel comune di Savigliano

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Eurocom s.r.l. - Realizzazione impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal torrente Maira in comune di Cavallerleone

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2). Comune di Caraglio - Richiesta di sanatoria all’occupazione del sedime demaniale con l’impianto di depurazione entro l’alveo del Torrente Grana nel comune di Caraglio

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - F.A.R. Soc. Agr. Coop. - Costruzione di un ponte per l’attraversamento del rio Torto nel comune di Rossana

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2). F.P. Beton s.r.l. - Opera di riprofilatura d’alveo del torrente Stura di Demonte in Comune di Cherasco

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Irriguo Bealera Bernelle - lavori di ripristino canale Bernelle ed opere di difesa nell’alveo torrente Lurisia in loc. Sacconi in comune di Roccaforte Mondovì

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Irriguo Rià - lavori di ripristino della derivazione del canale consortile nell’alveo torrente Ellero a valle della fraz. Norea in comune di Roccaforte Mondovì

Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Irriguo Bertina - Lavori di ripristino della traversa di derivazione del canale consortile nell’alveo torrente Ellero a monte della fraz. Norea in comune di Roccaforte Mondovì

Regione Piemonte - Direzione Trasporti

Lavori di costruzione del collegamento fra la SS 33 e la SS 34 in variante all’abitato di Gravellona Toce (VB). Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e riattivazione del procedimento inerente la Fase di Valutazione della procedura di VIA (ex art. 12 L.R. 40/1998) e contestuale avvio della Valutazione di Incidenza (ex. D.P.R. 357/97 e s.m.i.)

Regione Piemonte - Direzione Trasporti

SR 549 Lavori urgenti per la realizzazione di una galleria di by-pass della zona in frana in località Ceppo Morelli, tra gli abitati di Prequartera e Campioli - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di VIA ai sensi dell’art. 10 comma 2 L.R. 40/1998)

Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento Ambientale - Settore Programmazione e Risparmio in materia energetica

Centrale termoelettrica Torino Nord e ampliamento rete di teleriscaldamento - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la procedura di VIA ai sensi dell’art. 6 della legge n. 349/1986

Regione Piemonte

Avviso di proroga del procedimento - Accordo di programma ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs n. 267 del 18.08.2000, tra la Regione Piemonte, il Comune di Gattico, finalizzato alla realizzazione di un progetto unitario di interventi pubblici destinati ad attività polivalenti di carattere istituzionale nel campo della cultura, dell’istruzione e dell’attività amministrativa. Seconda fase


ANNUNCI LEGALI

ACCORDI DI PROGRAMMA

Comune di Montalto Dora (Torino)

Accordo di programma ex art. 34 D.Lgs. 18/8/2000 n. 267 per la realizzazione di interventi di lotta biologica, integrata alle zanzare

Su iniziativa del Sindaco del Comune di Montalto Dora, Ente promotore in virtù di deleghe rilasciate dai Comuni interessati atte a richiedere la contribuzione prevista dalla L.R. 24/10/1995, n. 75 e la conseguente gestione associata degli interventi.

Sentiti i rappresentanti delle Amministrazioni interessate, tra i Comuni di Montalto Dora, Banchette d’Ivrea, Bollengo, Burolo, Cascinette d’Ivrea, Chiaverano, Fiorano Canavese, Ivrea e Pavone Canavese si stipula il presente accordo di programma ai sensi dell’art. 34 del decreto legislativo n. 267/2000, per l’attuazione di interventi coordinati di lotta biologica integrata alle zanzare, secondo quanto segue:

- Art. 1 - Finalità:

1. Studio e mappatura dei focolai di sviluppo larvale, monitoraggio delle specie di zanzare presenti e formulazione e stesura di un piano di lotta biologica alle zanzare da realizzarsi nell’anno 2006 per i Comuni di: Montalto Dora, Banchette d’Ivrea, Bollengo, Burolo, Cascinette d’Ivrea, Chiaverano, Fiorano Canavese, Ivrea e Pavone Canavese.

2. Realizzazione di interventi di disinfestazione sul territorio dei Comuni di Montalto Dora, Banchette d’Ivrea, Burolo, Cascinette d’Ivrea, Chiaverano, Fiorano Canavese, Ivrea e Pavone Canavese secondo le metodologie di trattamento ed i prodotti da utilizzare previsti nel piano di lotta alle zanzare redatto nell’anno 2005, operando sui diversi tipi di focolai con trattamento delle superfici ed acquisto dei necessari materiali.

3. Attività di campionamento, studio e mappatura di aggiornamento dei focolai, con realizzazione di una rete di rilevamento.

4. Attività di divulgazione di dati e informazioni di utilità pubblica per la lotta alle zanzare ed acquisto di strumenti e macchinari speciali.

- Art. 2 - Finanziamento:

1. La spesa massima dell’intervento è stimata in euro 64.182,40 (IVA 20% inclusa) da ripartirsi tra i singoli Comuni così come risulta dall’allegato “A” al presente accordo.

Ciascun Ente attribuisce al Comune di Montalto Dora la quota a suo carico così come segue:

- contestualmente alla sottoscrizione del presente accordo assunzione formale dell’impegno di spesa da parte del soggetto competente, relativo all’onere di carico del Comune per l’intervento e per le spese generali di accordo di programma con obbligo di devoluzione della somma stanziata all’ente promotore;

- erogazione delle somme assegnate entro 15 giorni dalla richiesta del Comune di Montalto Dora che dovrà essere effettuata al maturare di debiti verso ditte e/o professionisti incaricati per le finalità di cui all’art. 1.

2. Con la sottoscrizione del presente si accetta irrevocabilmente l’assegnazione diretta al Comune di Montalto Dora della quota contributiva assegnata dalla Regione Piemonte ai sensi della L.R. 24/10/1995, n. 75, autorizzando la stessa Regione ad accreditare detti contributi direttamente e senza altre formalità all’ente promotore.

3. Il Comune di Montalto Dora, al termine dell’intervento, presenterà a tutti gli enti aderenti, dettagliato rendiconto delle somme attribuite e spese, restituendo eventuali economie.

- Art. 3 - Modalità e tempi:

L’ente promotore, acquisiti gli impegni di spesa di cui all’ art. 2.1 ed approvato il presente accordo, da pubblicarsi sul B.U.R. ai sensi dell’art. 34, comma 4 del decreto legislativo n. 267/2000, provvederà all’acquisto di materiali ed attrezzature necessari per gli interventi ed all’appalto del servizio di disinfestazione ed individuerà idoneo personale tecnico di campagna per l’aggiornamento della mappatura e monitoraggio dei focolai e verifica dell’efficacia degli interventi effettuati.

Gli interventi di cui al presente accordo si dovranno concludere entro la data presunta del 30 settembre 2006.

Gli interventi verranno attuati sul territorio dei nove Comuni aderenti all’accordo secondo il piano di lotta alle zanzare predisposto e tutto il materiale acquisito sarà messo a disposizione dei Comuni aderenti.

- Art. 4 - Vigilanza ed Arbitrato:

La vigilanza sull’esecuzione dell’accordo di programma è svolta da un collegio presieduto dal Sindaco del Comune di Montalto Dora e composto dai Sindaci dei Comuni aderenti o da rappresentante designato dagli stessi.

Detto collegio si riunirà allorquando il Presidente o due membri ne facciano richiesta. La sede del collegio è convenzionalmente stabilita presso il Comune di Montalto Dora.

Qualsiasi controversia concernente il presente accordo sarà risolta, in conformità del Regolamento di Arbitrato dell’Associazione Italiana per l’Arbitrato, da un collegio arbitrale.

Letto, approvato e sottoscritto

Il Sindaco di Montalto Dora

Il Sindaco di Banchette d’Ivrea

Il Sindaco di Bollendo

Il Sindaco di Burolo

Il Sindaco di Cascinette d’Ivrea

Il Sindaco di Chiaverano

Il Sindaco di Fiorano Canavese

Il Sindaco di Ivrea

Il Sindaco di Pavone Canavese


STATUTI ENTI LOCALI

Comune di Castelnuovo di Ceva (Cuneo)

Statuto approvato con Deliberazione Consiliare n. 6 del 29 febbraio 2000

TITOLO I
PRINCIPI GENERALI

Art. 1
Autonomia statutaria

1. Il Comune di Castelnuovo di Ceva è un Ente Locale autonomo, rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.

2. Il Comune si avvale della sua autonomia, nel rispetto della Costituzione e dei principi generali dell’ordinamento, per lo svolgimento della propria attività e il perseguimento dei suoi fini istituzionali.

3. Il Comune rappresenta la comunità di Castelnuovo di Ceva nei rapporti con lo Stato, con la Regione Piemonte, con la provincia di Cuneo e con gli altri Enti o soggetti pubblici e privati e, nell’ambito degli obiettivi indicati nel presente statuto, nei confronti della comunità internazionale.

4. Considerata la peculiare realtà territoriale e sociale in cui si colloca, rivendica per sé e per gli altri Comuni uno specifico ruolo nella gestione delle risorse economiche locali, ivi compreso il gettito fiscale, nonché nell’organizzazione dei servizi pubblici o di pubblico interesse;

5. Attua tra enti forme di collaborazione e cooperazione in ambiti territoriali adeguati per l’esercizio delle attribuzioni proprie, conferite e delegate, secondo i principi della sussidiarietà e dell’omogeneità delle funzioni, dell’adeguatezza organizzativa, dell’economicità , efficienza ed efficacia della gestione;

6. Realizza, con i poteri e gli istituti del presente Statuto, l’autogoverno della comunità.

Art. 2
Finalità

1. Il Comune promuove lo sviluppo e il progresso civile, sociale ed economico della comunità di Castelnuovo di Ceva, ispirandosi ai valori e agli obiettivi della Costituzione.

2. Il Comune ricerca la collaborazione e la cooperazione con altri soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei singoli cittadini, delle associazioni, delle forze sociali ed economiche all’attività amministrativa.

3. Sia nell’esercizio delle funzioni proprie così come in quello di funzioni conferite con legge dello stato o della Regione, il Comune è chiamato ad operare secondo il principio della sussidiarietà, utilizzando l’intervento di famiglie, associazioni, comunità ed imprese private;

In particolare il Comune ispira la sua azione ai seguenti principi:

a). rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono l’effettivo sviluppo della persona umana e l’eguaglianza degli individui;

b). tutela attiva della persona improntata alla solidarietà sociale, in collaborazione con le associazioni di volontariato e nel quadro di un sistema integrato di sicurezza sociale;

c). superamento di ogni discriminazione tra i sessi, anche tramite la promozione di iniziative che assicurino condizioni di pari opportunità;

d). recupero, tutela e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, paesaggistiche, storiche, architettoniche e delle tradizioni culturali presenti sul proprio territorio;

e). promozione delle attività culturali, sportive e del tempo libero della popolazione, con particolare riguardo alle attività di socializzazione giovanile e anziana;

f). promozione della funzione sociale dell’iniziativa economica, in particolare nel settore del commercio al minuto, alberghiero, artigianato, turistico, anche attraverso il sostegno a forme di associazionismo e cooperazione che garantiscano il superamento degli squilibri economici, sociali e territoriali;

g). valorizzazione dello sviluppo economico e sociale della comunità, promuovendo la partecipazione dell’iniziativa imprenditoriale dei privati alla realizzazione del bene comune;

h). sostegno a qualsiasi forma di cooperazione che persegua obiettivi di carattere mutualistico e sociale;

i). tutela della vita umana, della persona e della famiglia; valorizzazione del ruolo sociale della maternità e della paternità; sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno della cura e dell’educazione dei figli, anche tramite ì servizi sociali ed educativi; garanzia del diritto allo studio e alla formazione culturale e professionale per tutti in un quadro istituzionale ispirato alla libertà di educazione;

l). rispetto e tutela delle diversità etniche, linguistiche, culturali, religiose e politiche, anche attraverso la promozione dei valori e della cultura della tolleranza;

m). sostegno alla realizzazione di un sistema di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona anche tramite le organizzazioni ed il volontariato;

n). riconoscimento di pari opportunità professionali, culturali, politiche e sociali fra i sessi.

Art. 3
Territorio e sede comunale

1. Il territorio del Comune di Castelnuovo di Ceva si estende per 6,23 kmq, confina con i comuni di Priero, Montezemolo, in provincia di Cuneo e Roccavignale e Murialdo in provincia di Savona.

2. Il Comune è costituito dalla Comunità dei residenti e comprende il territorio del Capoluogo e delle frazioni. La formazione delle frazioni e la modifica della denominazione delle frazioni sono disposte dal consiglio comunale previa consultazione popolare.

3. Il Palazzo Civico, sede comunale, è ubicato in Via Torrello n.c. 4a.

4. Le adunanze degli organi collegiali si svolgono normalmente nella sede comunale; esse possono tenersi in luoghi diversi in caso di necessità o per particolari esigenze.

5. All’interno del territorio del comune di Castelnuovo di Ceva non è consentito, per quanto attiene alle attribuzioni del Comune in materia, l’insediamento di centrali nucleari né lo stazionamento o il transito di ordigni bellici nucleari e scorie radioattive.

Art. 4
Stemma e gonfalone

1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di Castelnuovo di Ceva.

2. Lo stemma del Comune è come descritto dal decreto del Consiglio dei Ministri ed é così composto: Partito semitroncato: nel primo, d’azzurro, alle otto stelle di cinque raggi d’oro, poste due, due, due e due; nel secondo d’oro, nel terzo di nero. Ornamenti esteriori da Comune.

3. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, e ogniqualvolta sia necessario rendere ufficiale la partecipazione dell’Ente a una particolare iniziativa, il Sindaco dispone che venga esibito il gonfalone;

4. La Giunta può autorizzare l’uso e la riproduzione dello stemma del Comune per fini non istituzionali soltanto ove sussista un pubblico interesse.

Art. 5
Consiglio Comunale dei Ragazzi

1. Il Comune, allo scopo di favorire la partecipazione dei ragazzi alla vita collettiva, può promuovere l’elezione del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

2. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi ha il compito di deliberare in via consultiva nelle seguenti materie: politica ambientale, sport, tempo libero, giochi, rapporti con l’associazionismo, cultura e spettacolo, pubblica istruzione, assistenza ai giovani e agli anziani, rapporti con l’UNICEF.

3. Le modalità di elezione e il funzionamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi sono stabilite con apposito regolamento.

Art. 6
Programmazione e cooperazione

1. Il Comune persegue le proprie finalità attraverso gli strumenti della programmazione, della pubblicità e della trasparenza, avvalendosi dell’apporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali, sportive e culturali operanti sul suo territorio.

2. Il Comune ricerca, in modo particolare, la collaborazione e la cooperazione con i Comuni vicini, con la provincia di Cuneo, con la Regione Piemonte e con la Comunità Montana di cui fa parte.

3. Il Comune può intraprendere iniziative di gemellaggio con Comuni italiani e stranieri, nel rispetto delle vigenti disposizioni legislative; può organizzare scambi e visite culturali e ricevere delegazioni.

Art. 7
Albo Pretorio - pubblicazioni e notificazioni

1. La Giunta Comunale individua nel palazzo civico apposito spazio da destinare ad Albo Pretorio per la pubblicazione degli atti previsti dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti.

2. La pubblicazione deve garantire l’accessibilità, l’integrità e la facilità di lettura dei documenti esposti.

3. Il Segretario Comunale cura l’affissione degli atti di cui al comma 1, avvalendosi di un messo comunale e , su attestazione di questo, ne certifica l’avvenuta pubblicazione.

TITOLO II
Ordinamento strutturale

CAPO I
Organi e loro attribuzioni

Art. 8
Organi

1. Sono organi del Comune il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta, le cui rispettive competenze sono stabilite dalla Legge e dal presente Statuto.

2. Il Consiglio Comunale è organo di indirizzo e di controllo politico - amministrativo.

3. Il Sindaco è responsabile dell’amministrazione ed è il legale rappresentante del Comune; egli esercita inoltre le funzioni di Ufficiale di Governo secondo le Leggi dello Stato.

4. La Giunta collabora col Sindaco nella gestione amministrativa del Comune e svolge attività propositive e di impulso nei confronti del Consiglio.

Art. 9
Deliberazioni degli organi collegiali

1. Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazione palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull’apprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dell’azione da questi svolta.

2. L’istruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione avvengono attraverso i Responsabili degli Uffici; la verbalizzazione degli atti e delle sedute del Consiglio e della Giunta è curata dal Segretario Comunale, secondo le modalità e ì termini stabiliti dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio.

3. I verbali delle sedute sono firmati dal Presidente e dal Segretario.

Art. 10
Consiglio comunale

1. Il Consiglio Comunale per mandato della collettività è l’organo di controllo e di indirizzo politico, amministrativo, sociale ed economico del Comune.

2. L’esercizio della potestà e delle funzioni consiliari non può essere delegato.

3. Il Consiglio Comunale, costituito in conformità alla legge, ha autonomia normativa, organizzativa e funzionale.

4. Con norme regolamentari il consiglio può prevedere la dotazione di precise risorse in termini di servizi, attrezzature e mezzi finanziari per il suo funzionamento, nonché per i gruppi consiliari regolarmente costituiti.

5. L’elezione, la durata in carica, la composizione e lo scioglimento del Consiglio Comunale sono regolati dalla Legge.

Art. 11
Attribuzioni e competenze

1. Il Consiglio Comunale, rappresentando l’intera comunità, determina l’indirizzo ed esercita il controllo politico - amministrativo;

2. Esercita le potestà e le competenze stabilite dalla Legge e dallo Statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità e alle procedure stabiliti nel presente Statuto e nelle norme regolamentari.

3. Il Consiglio Comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, aziende e istituzioni e provvede alla nomina degli stessi nei casi previsti dalla legge. Detti indirizzi sono valevoli limitatamente all’arco temporale del mandato politico - amministrativo dell’organo consiliare.

4. Il Consiglio Comunale conforma l’azione complessiva dell’Ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa.

5. Nell’adozione degli atti fondamentali stabiliti dalla legge privilegia il metodo e gli strumenti della programmazione perseguendo il raccordo con la programmazione provinciale regionale e statale ed individua gli obiettivi e le finalità da raggiungere, nonché le risorse necessarie all’azione da svolgere e gli eventuali indirizzi ritenuti essenziali.

6. Rimane facoltà del Consiglio Comunale l’adozione di atti a contenuto meramente politico, mediante ordini del giorno, risoluzioni, interrogazioni, interpellanze e mozioni su fatti e problemi politico - sociali di carattere generale che interessino anche di riflesso la comunità locale; tali atti non necessitano del parere di cui all’articolo 53 comma 1 della legge 142 del 8 giugno 1990, ed il loro deposito preventivo è facoltativo .

7. Le deliberazioni in ordine agli argomenti di cui al presente articolo non possono essere adottate in via d’urgenza da altri organi del Comune salvo quelli attinenti alle variazioni di bilancio da sottoporre a ratifica del Consiglio nei sessanta giorni successivi a pena di nullità.

8. Il Consiglio Comunale ispira la propria azione al principio di solidarietà.

Art. 12
Prima seduta del Consiglio

1. La prima seduta del Consiglio, successiva alle elezioni, deve essere convocata dal Sindaco entro il termine perentorio di 10 giorni dalla proclamazione degli eletti e deve svolgersi entro 10 giorni dalla convocazione. In caso di inosservanza dell’obbligo di convocazione provvede in via sostitutiva il Prefetto.

2. E’ riservata:

- alla convalida dei consiglieri comunali eletti, alla dichiarazione di ineleggibilità o incompatibilità. L’iscrizione all’ordine del giorno della convalida degli eletti comprende implicitamente la surrogazione degli ineleggibili e l’avvio del procedimento per la decadenza degli incompatibili;

- al giuramento del sindaco secondo le modalità stabilite nell’articolo 36 della legge 8 giugno 1990 n.142 e successive modificazioni comunicazione del Sindaco della nomina del Vicesindaco e degli altri componenti la giunta.

3. La seduta è pubblica e la votazione espressa in forma palese.

Art. 13
Sessioni e convocazione

1. L’attività del Consiglio Comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria.

2. Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti all’approvazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione.

3. Le sessioni ordinarie devono essere convocate almeno cinque giorni liberi prima del giorno stabilito; quelle straordinarie almeno, tre. In caso d’eccezionale urgenza, la convocazione può avvenire con un anticipo di almeno 24 ore. Nei termini di cui ai precedenti commi sono inclusi i giorni festivi ricorrenti per calendario.

4. La convocazione del Consiglio e l’Ordine del Giorno degli argomenti da trattare è effettuata dal Sindaco di sua iniziativa o su richiesta di almeno un quinto dei Consiglieri; in tal caso la riunione deve tenersi entro 20 giorni e devono essere inseriti all’Ordine del Giorno gli argomenti proposti, purché di competenza consiliare. Il termine premesso decorre dal giorno in cui perviene al comune la richiesta dei consiglieri comunali indirizzata al Sindaco, che viene immediatamente registrata al protocollo. Quando nella richiesta è precisato che per gli argomenti da iscrivere all’ordine del giorno il Consiglio comunale deve effettuare soltanto un dibattito generale senza adottare deliberazioni o risoluzioni, per ciascuno di essi i consiglieri comunali richiedenti dovrebbero allegare una relazione per illustrare l’oggetto da trattare. Nel caso che sia proposta l’adozione di deliberazioni o di risoluzioni , la richiesta deve essere corredata da proposte formulate per iscritto e sottoscritte, le quali verranno trasmesse dal Sindaco al Responsabile del servizio interessato per l’istruttoria di cui agli articoli 53 e 55 della legge 142/1990 .

5. La convocazione è effettuata tramite avvisi scritti firmati contenenti l’ordine del giorno, da consegnarsi a ciascun Consigliere nel domicilio eletto nel territorio del Comune, a mezzo del messo comunale che deve presentare la relata comprovante l’avvenuta consegna dell’avviso di convocazione , con l’indicazione del giorno e dell’ora in cui la stessa è stata effettuata, rilasciandone copia al consegnatario;

Il Sindaco può anche provvedere a far spedire l’avviso di convocazione al domicilio anagrafico del Consigliere Comunale a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento senza bisogno di osservare altre particolari formalità. La spedizione deve avvenire entro il termine previsto per la consegna dell’avviso a domicilio. Con tale spedizione si considera osservato ad ogni effetto l’obbligo di consegna dell’avviso di convocazione e rispettati i termini fissati dalla legge e dal regolamento.

6. L’avviso scritto può prevedere anche una seconda convocazione, da tenersi in un giorno diverso da quello fissato per la seduta di prima convocazione che andasse deserta per mancanza del numero legale. Il regolamento consiliare può stabilire un periodo di distanza necessario tra la data della prima seduta andata deserta e quella di seconda convocazione. La seduta che segue ad una prima iniziatasi con il numero legale dei presenti ed interrotta nel suo corso per essere venuto meno il numero minimo dei consiglieri comunali , è pure essa di seconda convocazione per gli argomenti rimasti da trattare nella prima.

7. L’integrazione dell’Ordine del Giorno con altri argomenti da trattarsi in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione è sottoposta alle medesime condizioni di cui ai comma precedenti e può essere effettuata almeno 24 ore prima del giorno in cui è stata convocata la seduta.

8. L’elenco degli argomenti da trattare deve essere affisso nell’Albo Pretorio almeno entro il giorno precedente a quello stabilito per la prima adunanza e deve essere adeguatamente pubblicizzato in modo da consentire la più ampia partecipazione dei cittadini.

9. La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei Consiglieri Comunali almeno 48 ore prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie, almeno 24 ore prima nel caso di sessioni straordinarie e almeno 12 ore prima nel caso di eccezionale urgenza.

10. Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal Regolamento Consiliare che ne disciplina il funzionamento.

11. E’ demandato al Regolamento Consiliare stabilire il numero dei Consiglieri necessario per la validità delle sedute , numero che non potrà comunque essere inferiore ad un terzo dei consiglieri assegnati all’ente , non conteggiando a tal fine il Sindaco.

12. In caso di impedimento permanente, decadenza, rimozione, decesso del Sindaco, la Giunta decade e si procede allo scioglimento del Consiglio Comunale; il Consiglio e la Giunta rimangono in carica fino alla data delle elezioni e le funzioni del Sindaco sono svolte dal vice-sindaco.

Art. 14
Consiglio aperto e sedute eccezionali

1. Il consiglio comunale informa i cittadini della propria attività oltre che avvalendosi degli strumenti previsti dal presente statuto, promuovendo incontri su temi di particolare interesse comunale, nelle forme del consiglio aperto.

2. Nelle sedute del consiglio pubbliche e formali, previste nell’articolo precedente, è consentito al sindaco, secondo le modalità stabilite dal regolamento, di concedere al pubblico di intervenire sugli argomenti in discussione dopo aver interrotto i lavori dell’assemblea, adottando la formula del consiglio aperto.

3. Il consiglio comunale, in caso di calamità naturali o di fatti gravi ed eccezionali , può essere convocato in deroga a tutte le disposizioni della legge o del presente statuto. Ricorrendo tale situazione, la seduta sarà valida e le decisioni assunte avranno efficacia purché vi sia la presenza della maggioranza dei consiglieri assegnati e le deliberazioni siano adottate con il voto favorevole di almeno la metà dei consiglieri presenti.

Art. 15
Linee programmatiche di mandato

1. Entro il termine di 120 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto

insediamento, il Sindaco, sentita la Giunta, consegna ai capigruppo il testo contenente le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico - amministrativo. Entro il mese successivo il Consiglio esamina il programma di governo che viene sottoposto a votazione finale;

2. Il Consiglio definisce annualmente l’attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco e dei singoli assessori con l’approvazione della relazione previsionale programmatica del bilancio preventivo e pluriennale che nell’atto deliberativo sono espressamente dichiarati coerenti con le predette linee.

3. Ciascun Consigliere Comunale ha il pieno diritto di intervenire nella definizione delle linee programmatiche, proponendo le integrazioni, gli adeguamenti e le modifiche, mediante presentazione di appositi emendamenti, nelle modalità indicate dal Regolamento Consiliare.

4. Con cadenza annuale, nel mese di settembre, il Consiglio provvede, in sessione straordinaria, a verificare l’attuazione di tali linee, da parte del Sindaco e dei rispettivi Assessori. E’ facoltà del Consiglio, qualora ritenga che il programma di governo sia in tutto o in parte non più adeguato, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta invitare il Sindaco a modificarlo indicando le linee di fondo da perseguire.

5. Al termine del mandato politico - amministrativo, il Sindaco presenta all’organo consiliare il documento di rendicontazione dello stato di attuazione e di realizzazione delle linee programmatiche. Detto documento è sottoposto all’approvazione del Consiglio, previo esame del grado di realizzazione degli interventi previsti.

Art. 16
Commissioni

1. Per il miglior esercizio delle sue funzioni, il Consiglio Comunale, all’inizio del suo mandato o nel corso del medesimo, può avvalersi di Commissioni Consiliari permanenti composte in relazione alla consistenza numerica dei gruppi consiliari assicurando la presenza in esse con diritto di voto di un rappresentante di ogni gruppo.

2. Il funzionamento, la composizione, i poteri, l’oggetto e la durata delle Commissioni verranno disciplinate con apposito Regolamento.

3. La delibera di istituzione dovrà essere adottata a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.

4. Ogni gruppo consiliare può nominare in aggiunta ai consiglieri un membro esterno non consigliere comunale ed in possesso dei requisiti di eleggibilità e compatibilità necessari per ricoprire la carica di consigliere comunale, che possa concorrere e contribuire al miglior funzionamento della commissione stessa;

5. Il sindaco e l’assessore competente per materia hanno diritto di partecipare ai lavori della Commissione senza diritto di voto;

6. Le commissioni hanno facoltà di chiedere l’intervento alle proprie riunioni del Sindaco e degli assessori nonché del Segretario Comunale e dei titolari degli Uffici Comunali e dei responsabili dei servizi comunali

7. Il Consiglio Comunale potrà altresì istituire, con apposita deliberazione commissioni speciali per fini di controllo, indagine, di inchiesta. In particolare:

a) commissioni speciali per esperire indagini conoscitive ed in generale esaminare, per riferire al Consiglio, argomenti ritenuti di particolare interesse ai fini dell’attività del Comune;

b) commissioni per svolgere inchieste, accertare responsabilità, colpe o più in generale situazioni patologiche nelle attività amministrativa dell’ente. Alle suddette commissioni i titolari degli Uffici del Comune, di Enti e di Aziende da esso dipendenti hanno l’obbligo di fornire tutti i dati e le informazioni necessarie senza vincolo di segreto di ufficio;

c) una commissione che suggerisca al Sindaco ed alla Giunta i criteri per le nomine di loro competenza negli enti e negli organismi cui il Comune partecipa

8. Ogni gruppo consiliare può richiedere l’istituzione di una commissione di inchiesta indicandone i motivi; la relativa deliberazione istitutiva deve essere approvata con la maggioranza assoluta dei presenti.

9. Le commissioni di controllo, di indagine e di inchiesta sono composte solo da Consiglieri Comunali, con criterio proporzionale e la presidenza è attribuita ai Consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione.

Art. 17
Consiglieri

1. Lo stato giuridico, le dimissioni e la sostituzione dei Consiglieri sono regolati dalla Legge; essi rappresentano l’intera comunità alla quale costantemente rispondono.

2. Le funzioni di Consigliere Anziano sono esercitate dal Consigliere che, nell’elezione a tale carica, ha ottenuto il maggior numero di preferenze. A parità di voti sono esercitate dal più anziano di età.

3. I Consiglieri Comunali che non intervengono a tre sedute consecutive senza giustificato motivo sono dichiarati decaduti con deliberazione del Consiglio Comunale. A tale riguardo, il Sindaco, a seguito dell’avvenuto accertamento dell’assenza maturata da parte del Consigliere interessato, provvede con comunicazione scritta, ai sensi dell’art.7 della L. 7 agosto 1990 n° 241, a notificargli l’avvio del procedimento amministrativo. Il Consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative delle assenze, nonché a fornire al Sindaco eventuali documenti probatori, entro il termine indicato nella comunicazione scritta, che comunque non può essere inferiore a giorni 20, decorrenti dalla data di ricevimento. Scaduto quest’ultimo termine, il Consiglio esamina e infine delibera, tenuto adeguatamente conto delle cause giustificative presentate da parte del Consigliere interessato.

4. Le dimissioni dei Consiglieri vanno indirizzate al Consiglio Comunale e devono essere assunte immediatamente al protocollo nell’ordine temporale di presentazione. In base alla legge esse sono irrevocabili , non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci.

Art. 18
Diritti e doveri dei consiglieri

1. I Consiglieri hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno (formulazione di un voto politico -amministrativo su fatti o questioni che investono problemi politico - sociale di carattere generale e che interessano anche di riflesso la comunità locale), risoluzioni e proposte di deliberazione.

2. Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo dei Consiglieri Comunali sono disciplinati dal Regolamento del Consiglio Comunale.

3. I Consiglieri Comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune nonché dalle aziende, istituzioni o Enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato. Essi, nei limiti e con le forme stabilite dal Regolamento, hanno diritto di visionare gli atti e documenti, anche preparatori e di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini dell’attività amministrativa e sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge. Inoltre essi hanno diritto a ottenere da parte del Sindaco un’adeguata e preventiva informazione sulle questioni sottoposte all’organo, anche attraverso l’attività della conferenza dei Capigruppo, di cui al successivo art.20 del presente Statuto.

4. Ciascun Consigliere è tenuto a eleggere un domicilio nel territorio comunale presso il quale verranno recapitati gli avvisi di convocazione del Consiglio e ogni altra comunicazione ufficiale.

5. I consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione e votazione delle deliberazioni riguardanti interessi propri o di loro parenti od affini sino al quarto grado civile.

6. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e gli interessi, ben individuati e precisati, dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.

7. Per assicurare la massima trasparenza, ogni Consigliere deve comunicare annualmente i redditi posseduti secondo le modalità stabilite nel Regolamento del Consiglio Comunale.

Art. 19
Gruppi consiliari

1. I Consiglieri possono costituirsi in Gruppi, secondo quanto previsto nel Regolamento del Consiglio Comunale e ne danno comunicazione al Sindaco e al Segretario Comunale unitamente all’indicazione del nome del Capogruppo. Qualora non si eserciti tale facoltà o nelle more della designazione, i gruppi sono individuati nelle liste che si sono presentate alle elezioni e í relativi Capigruppo, nei Consiglieri, non appartenenti alla Giunta, che abbiano riportato il maggior numero di preferenze.

2. I Consiglieri Comunali possono costituire gruppi non corrispondenti alle liste elettorali nei quali sono stati eletti purché tali gruppi risultino composti da almeno 2 membri.

3. Il Regolamento del Consiglio può prevedere la conferenza dei capigruppo e le relative attribuzioni .

4. Ai Capigruppo Consiliari è consentito ottenere, gratuitamente, una copia della documentazione inerente gli atti utili all’espletamento del proprio mandato.

5. I Gruppi Consiliari hanno diritto a riunirsi in un locale comunale messo a disposizione per tale scopo dal Sindaco, durante gli orari di ufficio.

Art. 20
Sindaco

1. Il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite nella Legge che disciplina altresì i casi di ineleggibilità, di incompatibilità, lo stato giuridico e le cause di cessazione dalla carica.

2. Egli rappresenta il Comune ed è l’organo responsabile dell’amministrazione, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici, all’esecuzione degli atti ed all’espletamento delle funzioni statali e regionali delegate al Comune. La sovraintendenza è esercitata nel rispetto delle funzioni e delle competenze dei responsabili di servizio. Svolge attività propulsiva nei confronti degli uffici e dei servizi, impartendo direttive generali per l’azione amministrativa e per la gestione, indicando obiettivi, priorità ed attività necessarie per la realizzazione dei programmi dell’ente.

3. Egli ha inoltre competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sull’attività degli Assessori e delle strutture gestionali ed esecutive.

4. Il Sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende e Istituzioni.

5. Il Sindaco è inoltre competente, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale, nell’ambito dei criteri eventualmente indicati dalla Regione, e sentite le categorie interessate, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che lavorano.

6. L’autorizzazione ad introdurre o resistere ad un’azione giudiziaria è di competenza del Sindaco qualunque sia la magistratura giudicante ed il grado di appello mentre compete alla giunta la nomina del difensore .

7. Il Sindaco, nomina i componenti delle commissioni di appalto, quelle per l’appalto concorso ed i membri delle commissioni di concorso nel rispetto di quanto previsto dal comma 3 lettera A) e B) dell’articolo 51 della legge 142/90, ed avvalendosi di norma delle professionalità esistenti nella struttura dell’ente.

8. Al Sindaco, quale organo di amministrazione, oltre alle competenze di Legge, sono assegnate dal presente Statuto e dai Regolamenti attribuzioni di vigilanza e poteri di autorganizzazione delle competenze connesse all’ufficio.

Art. 21
Attribuzioni di amministrazione

1. Il Sindaco ha la rappresentanza generale dell’Ente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli Assessori o Consiglieri ed è l’organo responsabile dell’amministrazione del Comune; in particolare il sindaco:

a). dirige e coordina l’attività politica e amministrativa del Comune nonché l’attività della Giunta e dei singoli Assessori, ne mantiene l’unità di indirizzo politico finalizzato alla realizzazione del programma amministrativo ;

b). promuove e assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla Legge, sentito il Consiglio Comunale;

c). convoca i comizi per i referendum previsti dall’art. 6 della Legge n° 142/90, e successive modificazioni;

d). ove non di spettanza dei dirigenti e dei responsabili di servizio, emette ordinanze in conformità alle leggi ed ai regolamenti generali e comunali . Le trasgressioni alle ordinanze predette sono punite con sanzioni pecuniarie amministrative a norma degli articoli 106 e seguenti del T.U. 3/3/1934 nr. 383 e della legge 24/11/81 nr. 689 e dell’articolo 650 C.P.;

e). nomina i componenti delle Commissioni Comunali ad eccezione di quelle riservate per legge al Consiglio, recependo nell’atto di nomina le designazioni riservate al Consiglio o a terzi;

f). nomina il Segretario Comunale, scegliendolo nell’apposito albo;

g). conferisce e revoca al Segretario Comunale, se lo ritiene opportuno e previa deliberazione della Giunta Comunale, le funzioni di Direttore Generale ;

h). secondo i criteri e le modalità stabilite nel Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi nomina i responsabili degli Uffici e dei servizi, attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali, tenuto conto delle professionalità esistenti, nonché gli incarichi di collaborazione esterna e di consulenza, in base a esigenze effettive e verificabili e secondo le modalità ed i criteri stabiliti dall’articolo 51 della legge 142/90 e successive modificazioni e dai regolamenti comunali.

L’atto di nomina del Sindaco deve essere motivato e corredato dal parere del responsabile degli uffici finanziari per la copertura finanziaria.

Art. 22
Attribuzioni di vigilanza

1. Il Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e servizi le informazioni e gli atti, anche riservati, e può disporre l’acquisizione di atti, documenti e informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni e le società per azioni, appartenenti all’Ente, tramite i rappresentanti legali delle stesse, informandone il Consiglio Comunale.

2. Egli compie gli atti conservativi dei diritti del Comune e promuove, direttamente o avvalendosi del Segretario Comunale,le indagini e le verifiche amministrative sull’intera attività del Comune.

3. Il Sindaco promuove e assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni e società appartenenti al Comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal Consiglio e in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta.

Art. 23
Attribuzioni di organizzazione

1. Il Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di organizzazione:

a). stabilisce gli argomenti all’Ordine del Giorno delle sedute del Consiglio Comunale, ne dispone la convocazione e lo presiede. Provvede alla convocazione quando la richiesta è formulata da un quinto dei Consiglieri;

b). esercita i poteri di Polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare dal Sindaco presieduti, nei limiti previsti dalle Leggi;

c). propone argomenti da trattare in Giunta, ne dispone la convocazione e la presiede;

d). riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporre al Consiglio in quanto di competenza consiliare;

e). riceve le dimissioni degli assessori;

f). ha facoltà di delegare agli assessori i poteri che la legge e lo statuto gli attribuiscono. In particolare il Sindaco può delegare ai singoli assessori il compito di sovrintendere ad un determinato settore di amministrazione o a specifici progetti. L’attività di sovrintendenza si traduce in un’articolata specificazione degli indirizzi e nell’esercizio del potere di controllo ;

g). Il sindaco può modificare l’attribuzione dei compiti e delle funzioni di ogni assessore ogniqualvolta per motivi di coordinamento e funzionalità lo ritenga opportuno, dandone comunicazione al Consiglio Comunale.

Art. 24
Competenze del Sindaco quale ufficiale di governo.

Il sindaco quale ufficiale di governo sovrintende:

a). alla tenuta dei registri di stato civile e di popolazione ed agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia elettorale di leva militare e di statistica;

b). all’emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica;

c). allo svolgimento in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria delle funzioni affidategli dalla legge;

d). all’adozione con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico di provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sanità ed igiene edilizia e polizia locale al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini . Se l’ordinanza adottata ai sensi del presente comma è rivolta a persone determinate e queste non ottemperano all’ordine impartito il Sindaco può provvedere d’ufficio a spese degli interessati senza pregiudizio dei reati in cui fossero incorsi ;

e). alla vigilanza di tutto quanto possa interessare la sicurezza e di polizia giudiziaria delle funzioni affidategli dalla legge;

f). Ove il Sindaco o chi ne esercita le funzioni non adempia ai compiti di cui al precedente comma è tenuto a rimborsare al Comune le indennità corrisposte al Commissario eventualmente inviato dal Prefetto per l’adempimento delle funzioni stesse;

g). Nelle materie di cui alle lettere a,b,c,d, del 1 comma, il Sindaco, previa comunicazione al Prefetto, può delegare l’esercizio delle funzioni ivi indicate ad un consigliere comunale per l’esercizio delle funzioni stesse nelle frazioni;

h) In casi di emergenza connessi con il traffico e/o con l’inquinamento atmosferico o acustico, ovvero quando a causa di circostanze straordinarie si verifichino particolari necessità dell’utenza, il sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché d’intesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio adottando i provvedimenti di cui al precedente articolo.

Art. 25
Vicesindaco

1. Il Vicesindaco nominato tale dal Sindaco è l’Assessore che ha la delega generale per l’esercizio di tutte le funzioni del Sindaco, in caso di assenza o impedimento di quest’ultimo.

2. Il conferimento delle deleghe rilasciate agli Assessori o Consiglieri, deve essere comunicato al Consiglio e agli organi previsti dalla Legge, nonché pubblicato all’albo pretorio.

Art. 26
Dimissioni e impedimento permanente del sindaco

1. In caso di impedimento permanente, rimozione, decadenza e decesso del sindaco la Giunta decade e si procede allo scioglimento del Consiglio;

2. Le dimissioni comunque presentate dal Sindaco al Consiglio diventano irrevocabili decorsi 20 giorni dalla loro presentazione. Trascorso tale termine, si procede allo scioglimento del Consiglio, con contestuale nomina di un Commissario.

3. L’impedimento permanente del Sindaco viene accertato da una Commissione eletta dal Consiglio Comunale e composta da soggetti estranei ad esso, nominati in relazione allo specifico motivo dell’impedimento.

4. La procedura per la verifica dell’impedimento viene attivata dal Vicesindaco o, in mancanza, dall’Assessore più anziano di età che vi provvede di intesa con i Gruppi Consiliari.

5. La Commissione nel termine di 30 giorni dalla nomina relaziona al Consiglio sulle ragioni dell’impedimento.

6. Il Consiglio si pronuncia sulla relazione in seduta pubblica, salvo sua diversa determinazione, anche su richiesta della Commissione, entro dieci giorni dalla presentazione della suddetta relazione.

Art. 27
Giunta comunale

1. La Giunta è organo di impulso e di gestione amministrativa, collabora col Sindaco al governo del Comune e impronta la propria attività ai principi della trasparenza e dell’efficienza.

2. La Giunta adotta tutti gli atti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dell’Ente nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione delle decisioni fondamentali approvate dal Consiglio Comunale. In particolare, la Giunta esercita le funzioni di indirizzo politico - amministrativo, definendo gli obbiettivi e i programmi da attuare e adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verifica la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti.

3. La Giunta riferisce annualmente al Consiglio Comunale sulla sua attività.

Art. 28
Mozioni di sfiducia

1. La giunta comunale risponde del proprio operato dinanzi al consiglio comunale.

2. Il voto del Consiglio Comunale contrario a una proposta del Sindaco o della Giunta non ne comporta le dimissioni

3. Il Sindaco e la Giunta cessano dalla carica nel caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.

4. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre 30 dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di un Commissario, ai sensi delle Leggi vigenti.

5. La mozione va presentata al Segretario Comunale affinchè ne disponga l’immediata acquisizione al protocollo del Comune, oltre alla contestuale formale comunicazione al Sindaco e agli Assessori. Da tale momento decorrono i termini di cui al precedente comma

6. Se la mozione viene approvata si procede allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di una Commissario ai sensi delle leggi vigenti.

Art. 29
Composizione

1. La Giunta è composta dal Sindaco che la presiede e da un numero di Assessori fissato in un minimo di due e un massimo di quattro, di cui uno è investito della carica di Vicesindaco.

2. E’ riconosciuta al Sindaco la facoltà di determinare, entro i limiti previsti dallo statuto e sulla base di specifiche valutazioni politico- amministrative, il numero dei componenti la giunta comunale.

3. Gli è altresì riconosciuta la facoltà, qualora non abbia provveduto alla nomina dei componenti la Giunta Comunale nel limite massimo consentito, ed alla conseguente comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alle elezioni, di integrare nel corso del mandato la composizione della stessa provvedendo con decreto alla nomina ed a darne comunicazione al Consiglio nella prima seduta utile.

4. Il segretario Comunale provvederà a darne immediata comunicazione al Prefetto ed all’Organo regionale di Controllo.

5. Gli Assessori sono scelti normalmente tra i Consiglieri; possono tuttavia essere nominati anche Assessori esterni al Consiglio, purché dotati dei requisiti di eleggibilità e in possesso di particolare competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale.

6. Gli Assessori esterni possono partecipare alle sedute del Consiglio e intervenire nella discussione ma non hanno diritto di voto.

Art. 30
Nomina

1. Il Vicesindaco e gli altri componenti della Giunta sono nominati dal Sindaco e presentati al Consiglio Comunale nella prima seduta successiva alle elezioni.

2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio, nella prima seduta utile.

3. Le dimissioni da membro della Giunta sono presentate al Sindaco ed al Segretario Comunale, sono irrevocabili e non necessitano di presa d’atto e diventano efficaci una volta adottata dal Sindaco la relativa sostituzione .

4. Alla sostituzione degli assessori decaduti, dimissionari e revocati o cessati dall’ufficio per altra causa provvede il Sindaco il quale ne dà comunicazione nella prima seduta utile al Consiglio Comunale.

5. Le cause di incompatibilità, la posizione e lo stato giuridico degli Assessori nonché gli istituti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla Legge; non possono comunque far parte della Giunta coloro che abbiano tra loro o con il Sindaco rapporti di parentela entro il terzo grado, di affinità di primo grado, di affiliazione e i coniugi.

6. Salvi i casi di revoca da parte del Sindaco, la Giunta rimane in carica fino al giorno della proclamazione degli eletti in occasione del rinnovo del Consiglio Comunale.

Art. 31
Funzionamento della giunta

1. La Giunta è convocata e presieduta dal Sindaco che coordina e controlla l’attività degli Assessori e stabilisce l’Ordine del Giorno delle riunioni, anche tenuto conto degli argomenti proposti dai singoli Assessori.

2. Le modalità di convocazione e di funzionamento della Giunta sono stabilite in modo informale dalla stessa.

3. Le sedute non sono pubbliche, salva diversa disposizione della stessa;

4. Per la validità delle sedute è richiesto l’intervento della metà dei suoi componenti ( metà più uno se i componenti sono in numero dispari) e le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei presenti.

Art. 32
Competenze

1. La Giunta collabora con il Sindaco nell’amministrazione del Comune e compie gli atti che, ai sensi di Legge o del presente Statuto, non siano riservati al Consiglio e non rientrino nelle competenze attribuite al Sindaco, al Segretario Comunale o ai Responsabili dei Servizi Comunali.

2. La Giunta. opera in modo collegiale, dà attuazione agli indirizzi generali espressi dal Consiglio e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso.

3. La Giunta, in particolare, nell’esercizio delle attribuzioni di governo e delle funzioni organizzative:

a). propone al Consiglio i regolamenti;

b). elabora le linee di indirizzo e predispone le proposte di provvedimenti da sottoporre alle determinazioni del Consiglio;

c). assume attività di iniziativa, di impulso e di raccordo con gli organi di partecipazione e decentramento;

d). propone i criteri generali per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici di qualunque genere a Enti e persone;

e). approva i regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio;

f). dispone l’accettazione o il rifiuto di lasciti e donazioni;

g). fissa la data di convocazione dei comizi per i referendum e costituisce l’Ufficio Comunale per le elezioni, cui è rimesso l’accertamento della regolarità del procedimento;

h). esercita, previa determinazione dei costi e individuazione dei mezzi, funzioni delegate dalla Provincia, Regione e Stato quando non espressamente attribuite dalla Legge e dallo Statuto ad altro organo;

i). approva gli accordi di contrattazione decentrata;

l). decide in ordine alle controversie sulle competenze funzionali che potrebbe sorgere fra gli organi gestionale dell’Ente;

m). fissa, ai sensi del Regolamento e degli accordi decentrati, i parametri, gli standard e i carichi funzionali di lavoro per misurare la produttività dell’apparato;

n). determina, sentiti i revisori dei conti, i misuratori e i modelli di rilevazione del controllo interno di gestione secondo i principi stabiliti dal Consiglio;

o). approva il Piano esecutivo di gestione.

TITOLO II
Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini

CAPO I
Partecipazione e decentramento

Art.33
Partecipazione popolare

1. Il Comune promuove e tutela la partecipazione della popolazione, di persone singole o organizzate in forma associativa, all’amministrazione dell’Ente al fine di assicurarne il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza.

2. La partecipazione popolare si esprime attraverso l’incentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini a intervenire nel procedimento amministrativo.

3. Il Consiglio Comunale predispone e approva un Regolamento nel quale vengono definite le modalità con cui i cittadini possono far valere i diritti e le prerogative previste dal presente titolo.

Art. 34
Riunioni ed assemblee

1. Il diritto di promuovere riunioni ed assemblee in piena libertà ed autonomia appartiene a tutti i singoli, gruppi ed organismi sociali, a norma della Costituzione per il libero svolgimento in forme democratiche delle attività culturali, politiche, sociali, sportive e ricreative.

2. L’Amministrazione comunale ne facilita l’esercizio mettendo a disposizione di tutti i cittadini, gruppi ed organismi che ne facciano richiesta, sedi opportune ed ogni altra struttura e spazio idoneo.

3. Le condizioni e le modalità d’uso deliberate nell’apposito regolamento, dovranno precisare le limitazioni e le cautele necessarie in relazione, tra l’altro, alla statica degli edifici, alla incolumità delle persone e alle norme sull’esercizio dei locali pubblici.

4. Per la copertura delle spese relative può essere richiesto dalla Giunta Comunale il pagamento di un corrispettivo.

5. L’amministrazione comunale può convocare assemblee di cittadini, di lavoratori , di studenti e di ogni altra categoria sociale:

a) per la formazione di comitati e commissioni;

b) per sottoporre proposte, programmi, consuntivi e deliberazioni.

6. La convocazione di cui al precedente comma è disposta dal Sindaco, dalla Giunta e dal Consiglio Comunale e, per le materie di loro competenza, dalle Commissioni Consiliari, sentita la Giunta Comunale se tale consultazione è onerosa.

CAPO II
Associazionismo e volontariato

Art. 35
Associazionismo

1. Il Comune riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio.

2. A tal fine, la Giunta Comunale, a istanza delle interessate, registra le Associazioni che operano sul territorio comunale, ivi comprese le sezioni locali di associazioni a rilevanza sovra - comunale.

3. Allo scopo di ottenere la registrazione, è necessario che l’Associazione depositi in Comune copia del suo Statuto e comunichi la sede e il nominativo del legale rappresentante.

4. Non è ammesso il riconoscimento di Associazioni segrete o aventi caratteristiche non compatibili con indirizzi generali espressi dalla Costituzione, dalle norme vigenti e dal presente Statuto.

5. Le associazioni registrate devono presentare annualmente il loro bilancio.

6. Il Comune può promuovere e istituire la Consulta delle Associazioni.

Art. 36
Diritti delle associazioni

1. Ciascuna Associazione registrata ha diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso l’Amministrazione e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative del comune nel settore in cui essa opera.

2. Le scelte amministrative che possono produrre effetti sull’attività delle Associazioni devono essere precedute dall’acquisizione di pareri espressi dagli organi collegiali delle stesse.

3. I pareri devono pervenire al comune entro dieci giorni dalla loro richiesta .

Art. 37
Contributi alle associazioni

1. Il Comune può erogare alle Associazioni, con esclusione dei partiti politici, contributi economici da destinarsi allo svolgimento dell’attività associativa.

2. Il Comune può altresì mettere a disposizione delle Associazioni di cui al comma precedente, a titolo di contributi in natura, strutture, beni o servizi in modo gratuito.

3. Le modalità di erogazione dei contributi o di godimento delle strutture, beni o servizi dell’Ente sono stabilite in apposito regolamento consiliare, in modo da garantire a tutte le Associazioni pari opportunità.

4. Il Comune può gestire servizi in collaborazione con le Associazioni di volontariato riconosciute a livello nazionale e inserite nell’apposito Albo Regionale; l’erogazione dei contributi e le modalità della collaborazione verranno stabilite in apposito Regolamento.

5. Le Associazioni che hanno ricevuto contributi in denaro o in natura dall’Ente devono presentare al Comune al termine di ogni anno apposito rendiconto che ne evidenzi l’impiego.

Art. 38
Volontariato

1. Il Comune promuove forme di volontariato per coinvolgere la popolazione in attività volte al miglioramento della qualità della vita personale, civile e sociale, in particolare delle fasce in costante rischio di emarginazione, nonché per la tutela dell’ambiente.

2. I gruppi di volontariato potranno esprimere il proprio punto di vista sui bilanci e programmi dell’Ente, e collaborare a progetti, strategie, studi e sperimentazioni.

3. Il Comune garantisce che le prestazioni di attività volontarie e gratuite nell’interesse collettivo e ritenute di importanza generale abbiano i mezzi necessari per la loro migliore riuscita e siano tutelate sotto l’aspetto infortunistico.

CAPO III
Modalità di partecipazione

Art. 39
Consultazioni

1. L’Amministrazione Comunale può indire consultazioni della popolazione allo scopo di acquisire pareri e proposte in merito all’attività amministrativa e a provvedimenti di competenza esclusivamente comunale.

2. Le forme di tali consultazioni sono stabilite in apposito Regolamento sulla “ Partecipazione ” da emanarsi dal consiglio comunale.

3. Nel procedimento relativo all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive, devono essere previste opportune forme di partecipazione in ossequio ai principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n.241 .Vi è l’obbligo di comunicare l’avvio del procedimento ai soggetti destinatari del provvedimento finale nonché a coloro che possano subirne pregiudizio, purchè individuati o individuabili , obbligo che viene meno ove sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari esigenze di celerità del procedimento come in caso di emanazione di ordinanze di necessità e urgenza o provvedimenti di sospensione lavori .

Art. 40
Petizioni

1. Chiunque, singolo o associato, anche se non residente nel territorio comunale, può rivolgersi agli Organi dell’Amministrazione per sollecitarne l’intervento su questioni di interesse generale o per esporre comuni necessità.

2. La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo della petizione comprendente le richieste che sono rivolte all’Amministrazione.

3. La petizione scritta è inoltrata al Sindaco il quale, entro 20 giorni, la assegna in esame all’Organo competente per materia e ne invia copia ai Gruppi presenti in Consiglio Comunale.

4. L’organo competente provvede a deliberare entro 60 giorni, e se la petizione è sottoscritta da almeno 10 persone, deve pronunciarsi in merito entro 30 giorni dal ricevimento

5. Il testo della petizione e la decisione dell’Organo competente, sono pubblicizzati mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i residenti.

6. Se la petizione è sottoscritta da almeno 30 persone, ciascun Consigliere può chiedere con apposita istanza che il testo della petizione sia posto in discussione in una seduta del Consiglio Comunale da convocarsi entro 8 giorni.

Art. 41
Proposte

1. Qualora un numero di elettori del Comune non inferiore a trenta avanzi al Sindaco proposte per l’adozione di atti amministrativi di competenza dell’Ente, il Sindaco, ottenuto il parere dei responsabili dei Servizi interessati, trasmette la proposta, unitamente ai detti pareri, all’Organo competente e ai Gruppi presenti in Consiglio Comunale entro 15 giorni dal ricevimento della proposta

2. Sono escluse dall’esercizio del diritto di iniziativa esercitato mediante proposte le seguenti materie:

- revisione dello statuto;

- tributi e bilancio ;

- designazioni e nomine;

- pianificazione territoriale.

- stato giuridico ed economico del personale dipendente;

3. L’Organo competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni entro 30 giorni dal ricevimento della proposta.

4. Le determinazioni di cui al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate formalmente ai primi tre firmatari della proposta.

Art. 42
Referendum

1. Un numero di elettori residenti non inferiore al 25% degli iscritti nelle liste elettorali può chiedere che vengano indetti referendum consultivi in tutte le materie di competenza comunale;

2. Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, di attività amministrative vincolate da Leggi statali o regionali e quando sullo stesso argomento è già stato indetto un referendum nell’ultimo quinquennio. Sono inoltre escluse dalla potestà referendaria le seguenti materie:

a). Statuto Comunale;

b). Regolamento del Consiglio Comunale;

c). Piano Regolatore Generale e strumenti urbanistici attuativi;

d). Nomina, designazione o revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende o Istituzioni ;

e). Assunzione di mutui ed emissioni di prestiti obbligazionari.

3. Il quesito da sottoporre agli elettori deve essere di immediata comprensione e tale da non ingenerare equivoci.

4. Sono ammesse richieste di referendum anche in ordine all’oggetto di atti amministrativi già approvati dagli Organi competenti del Comune, a eccezione di quelli relativi alle materie di cui al precedente comma 2.

5. Il Consiglio Comunale approva un Regolamento nel quale vengono stabilite le procedure di ammissibilità, le modalità di raccolta delle firme, lo svolgimento delle consultazioni, la loro validità e la proclamazione del risultato.

6. Sull’ammissibilità del referendum decide il Consiglio Comunale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati al comune. Il Consiglio fissa la data di svolgimento. L’adozione di deliberazioni nel senso voluto dal referendum determina la decadenza dello stesso.

7. Il Consiglio Comunale deve prendere atto del risultato della consultazione referendaria entro 30 giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto formale in merito all’oggetto della stessa.

8. Il quesito sottoposto a referendum è approvato se alla votazione ha partecipato la maggioranza degli elettori aventi diritto e se è raggiunta su di esso la maggioranza dei voti validamente espressi.

9. Se l’esito è stato favorevole, il Sindaco è tenuto a proporre al consiglio comunale, entro sessanta giorni, dalla proclamazione dei risultati, la deliberazione sull’oggetto del quesito. Il Consiglio Comunale e la Giunta non possono, comunque, assumere decisioni contrastanti con essa.

10. Entro lo stesso termine di cui al comma precedente, se l’esito è stato negativo, il Sindaco ha facoltà di proporre egualmente al Consiglio la deliberazione sull’oggetto del quesito.

11. Consultazioni e referendum non possono coincidere con operazioni elettorali provinciali comunali e circoscrizionali

Art. 43
Accesso agli atti

1. Ciascun cittadino ha libero accesso alla consultazione degli atti dell’Amministrazione Comunale e dei soggetti, anche privati, che gestiscono servizi, secondo le modalità definite dal Regolamento sul diritto di accesso, approvato dal Consiglio Comunale.

2. Sono essere sottratti alla consultazione soltanto gli atti che esplicite disposizioni legislative dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione.

3. La consultazione degli atti di cui al primo comma, deve avvenire senza particolari formalità, con richiesta motivata dell’interessato, nei tempi stabiliti dal Regolamento.

4. In caso di diniego da parte dell’impiegato o funzionario che ha in deposito l’atto, l’interessato può rinnovare la richiesta per iscritto al Sindaco del Comune, che deve comunicare le proprie determinazioni in merito entro dieci giorni dal ricevimento della richiesta stessa.

5. In caso di diniego devono essere esplicitamente citati gli articoli di Legge che impediscono la divulgazione dell’atto richiesto.

6. Il Regolamento stabilisce i tempi e le modalità per l’esercizio dei diritti previsti nel presente articolo.

Art. 44
Diritto di informazione

1. Tutti gli atti dell’Amministrazione, a esclusione di quelli aventi destinatario determinato, sono pubblici e devono essere adeguatamente pubblicizzati.

2. La pubblicazione avviene, di norma, mediante, affissione in apposito spazio, facilmente accessibile a tutti, situato nell’atrio del Palazzo Comunale e su indicazione del Sindaco in appositi spazi, a ciò destinati.

3. L’affissione viene curata dal Segretario Comunale che si avvale di un messo e, su attestazione di questi, certifica l’avvenuta pubblicazione.

4. Gli atti aventi destinatario determinato devono essere notificati all’interessato.

5. Le ordinanze, i conferimenti di contributi a Enti e Associazioni devono essere pubblicizzati mediante affissione.

6. Inoltre, per gli atti più importanti, individuati nel Regolamento di cui all’articolo precedente, deve essere disposta l’affissione negli spazi pubblicitari e comunque utilizzato ogni altro mezzo idoneo a darne la necessaria divulgazione.

Art. 45
Istanze

1. Chiunque, singolo o associato, può rivolgere al Sindaco interrogazioni in forma scritta ed in merito a specifici problemi o aspetti dell’attività amministrativa.

2. La risposta all’interrogazione deve essere motivata e fornita entro 30 giorni dall’interrogazione.

3. Il regolamento sulla partecipazione da adottarsi dal Consiglio Comunale deve prevedere i tempi, la forma scritta , nonché adeguate misure di pubblicità dell’istanza .

CAPO IV
Procedimento amministrativo

Art. 46
Diritto di intervento nei procedimenti

1. Il comune , gli enti e le eventuali aziende da esso dipendenti, fatti salvi i casi in cui la partecipazione al procedimento è disciplinata dalla legge, sono tenuti a comunicare l’avvio del procedimento a coloro nei cui confronti il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti ed a coloro che devono intervenirvi.

2. Quanti sono portatori di interessi pubblici o privati e le associazioni portatrici di interessi diffusi hanno facoltà di intervenire nel procedimento qualora possa loro derivare un pregiudizio dalla emissione del provvedimento.

3. Tutti i soggetti così individuati ed indicati hanno diritto di prendere visione degli atti del procedimento amministrativo e nel corso della sua formazione possono presentare memorie e documenti che l’amministrazione comunale ha l’obbligo di esaminare per accertare se siano pertinenti all’oggetto del procedimento stesso.

4. L’amministrazione comunale dovrà dare atto di avere preso visione e di avere valutato il contenuto dei documenti e delle memorie presentate redigendo, se ritenuto necessario, apposito verbale, da acquisire agli atti dell’istruttoria, dal quale risultino le valutazioni e le determinazioni in merito adottate.

5. Il comune deve dare notizia dell’avvio del procedimento mediante comunicazione personale agli interessati , nella quale devono essere indicati:

- l’ufficio ed il funzionario responsabile dell’istruttoria del procedimento amministrativo;

- l’oggetto del procedimento amministrativo;

- le modalità con le quali si possa avere notizia dell’iter istruttorio e prendere visione degli atti costituenti la pratica.

6. Qualora per il numero dei destinatari o per difficoltà nell’individuazione del loro recapito, la comunicazione personale diretta non si sia possibile o risulti particolarmente gravosa , l’amministrazione comunale provvede a rendere noti gli elementi essenziali oggetto del procedimento amministrativo e quelli di riferimento degli uffici responsabili, mediante idonee forme di pubblicità adottate a propria discrezione.

7. Il comune semplificherà la modulistica utilizzata dagli uffici e ridurrà la documentazione a corredo della domanda di prestazione applicando le disposizioni sull’autocertificazione previste dalla legge.

TITOLO III
Attività amministrativa

Art. 47
Obiettivi dell’attività amministrativa

1. Il Comune uniforma la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di trasparenza, di efficienza, di efficacia, di economicità e di semplicità delle procedure.

2. Gli Organi istituzionali del Comune e i dipendenti responsabili dei servizi sono tenuti a provvedere sulle istanze degli interessati nei modi e nei termini stabiliti dalla Legge, dal presente Statuto e dai Regolamenti di attuazione.

3. Il Comune, allo scopo di soddisfare le esigenze dei cittadini, attua le forme di partecipazione previste dal presente Statuto, nonché forme di cooperazione con altri Comuni e con la Provincia.

Art. 48
Servizi pubblici comunali

1. L’attività diretta a conseguire nell’interesse della comunità obiettivi e scopi di rilevanza sociale ed a promuovere lo sviluppo economico e sociale, viene svolta attraverso servizi pubblici che possono essere istituiti e gestiti anche con diritto di privativa dal Comune ai sensi di legge.

Art. 49
Forme di gestione dei servizi pubblici

1. Il Consiglio Comunale può deliberare l’istituzione e l’esercizio dei pubblici servizi nelle seguenti forme:

a). in economia, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio non sia opportuno costituire un’istituzione o un’azienda;

b). in concessione a terzi quando sussistano ragioni tecniche, economiche e dì opportunità sociale;

c). a mezzo di azienda speciale, anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica e imprenditoriale;

d). a mezzo di istituzione, per l’esercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale;

e). a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico, qualora si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare, la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati;

f). a mezzo di convenzioni, consorzi, accordi di programma, unioni di Comuni nonché in ogni altra forma consentita dalla Legge.

2. Il Comune può partecipare a società per azioni, con prevalente capitale pubblico per la gestione di servizi, che la Legge non riserva in via esclusiva al Comune.

3. Il Comune può altresì dare impulso e partecipare, anche indirettamente, ad attività economiche connesse ai suoi fini istituzionali avvalendosi dei principi e degli strumenti di diritto comune.

4. I poteri, a eccezione del referendum, che il presente Statuto riconosce ai cittadini nei confronti degli atti del Comune sono estesi anche agli atti delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società di capitali a maggioranza pubblica.

Art. 50
Gestione in economia

1. L’organizzazione e l’esercizio dei servizi in economia sono di norma disciplinati da appositi regolamenti.

Art. 51
Aziende speciali

1. Il Consiglio Comunale può deliberare la costituzione di aziende speciali, dotate di personalità giuridica e di autonomia gestionale e imprenditoriale, e ne approva lo Statuto.

2. Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno l’obbligo del pareggio finanziario ed economico da conseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.

3. I servizi di competenza delle aziende speciali possono essere esercitati anche al di fuori del territorio comunale, previa stipulazione di accordi tesi a garantire l’economicità e la migliore qualità dei servizi.

Art. 52
Struttura delle aziende speciali

1. Lo Statuto delle aziende speciali ne disciplina la struttura, il funzionamento, le attività e i controlli.

2. Sono organi delle aziende speciali il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, il Direttore e il Collegio di Revisione.

3. Il Presidente e gli Amministratori delle aziende speciali sono nominati dal Sindaco fra le persone in possesso dei requisiti di eleggibilità a Consigliere Comunale dotate di speciale competenza tecnica o amministrativa per studi compiuti, per funzioni esercitate presso aziende pubbliche o private o per uffici ricoperti.

4. Il Direttore è assunto per pubblico concorso, salvo i casi previsti dal T.U. 2578/25 in presenza dei quali si può procedere alla chiamata diretta.

5. Il Consiglio Comunale provvede alla nomina del Collegio dei Revisori dei Conti, conferisce il capitale di dotazione e determina gli indirizzi e le finalità dell’amministrazione delle aziende, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi.

6. Il Consiglio Comunale approva altresì i Bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.

7. Gli Amministratori delle aziende speciali possono essere revocati soltanto per gravi violazioni di Legge, documentata inefficienza o difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dell’Amministrazione approvate dal Consiglio Comunale.

Art. 53
Istituzioni

1. Per alcuni servizi, di cui si intenda evidenziare gestioni e competenze omogenee, quali centri culturali, biblioteche, musei, case per anziani e centri sportivi possono essere costituite le istituzioni, organismi strumentali del Comune privi di personalità giuridica ma dotate di autonomia gestionale.

2. Sono Organi delle Istituzioni il Consiglio di Amministrazione, il Presidente e il Direttore.

3. Gli Organi dell’istituzione sono nominati dal Sindaco che può revocarli per gravi violazioni di Legge, per documentata inefficienza o per difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dell’Amministrazione.

4. Il Consiglio Comunale determina gli indirizzi e le finalità dell’Amministrazione delle Istituzioni, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi, approva i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.

5. Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione dell’Istituzione deliberando nell’ambito delle finalità e degli indirizzi approvati dal Consiglio Comunale e secondo le modalità organizzative e funzionali previste nel Regolamento

6. Il Regolamento può anche prevedere forme di partecipazione dei cittadini o degli utenti alla gestione o al controllo dell’Istituzione.

Art. 54
Società per azioni o a responsabilità limitata

1. Il Consiglio Comunale può approvare la partecipazione dell’Ente a società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione di servizi pubblici, eventualmente provvedendo anche alla loro costituzione.

2. Nel caso di servizi pubblici di primaria importanza la partecipazione del Comune, unitamente a quella di altri eventuali Enti Pubblici, dovrà essere obbligatoriamente maggioritaria.

3. L’atto costitutivo, lo Statuto o l’acquisto di quote o azioni devono essere approvati dal Consiglio Comunale e deve in ogni caso essere garantita la rappresentatività dei soggetti pubblici negli Organi di amministrazione.

4. Il Comune sceglie i propri rappresentanti tra soggetti di specifica competenza tecnica e professionale e nel concorrere agli atti gestionali considera gli interessi dei consumatori e degli utenti.

5. I Consiglieri Comunali non possono essere nominati nei Consigli di Amministrazione delle società per azioni o a responsabilità limitata.

6. Il Sindaco o un suo delegato partecipa all’Assemblea dei Soci in rappresentanza dell’Ente.

7. Il Consiglio Comunale provvede a verificare annualmente l’andamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che l’interesse della collettività sia adeguatamente tutelato nell’ambito dell’attività esercitata dalla società medesima.

Art. 55
Convenzioni

1. Il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta, delibera apposite convenzioni da stipularsi con altri Comuni, la Provincia e le Comunità Montane, altri Enti Pubblici o con privati al fine di fornire in modo coordinato servizi pubblici.

2. Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli Enti contraenti, i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Art. 56
Consorzi

1. Il Comune può partecipare alla costituzione di consorzi con altri Comuni, Province e Comunità Montane per la gestione associata di uno o più servizi secondo le norme previste per le aziende speciali in quanto applicabili.

2. A questo fine il Consiglio Comunale approva, a maggioranza assoluta dei componenti, una convenzione ai sensi del precedente articolo, unitamente allo Statuto del Consorzio.

3. La convenzione deve prevedere l’obbligo a carico del Consorzio della trasmissione al Comune degli atti fondamentali del consorzio stesso.

4. Il Sindaco o un suo delegato fa parte dall’assemblea del consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e dallo Statuto del Consorzio.

Art. 57
Accordi di programma

1. Il Sindaco per la definizione e l’attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata del Comune e di altri soggetti pubblici, in relazione alla competenza primaria o prevalente del Comune sull’opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.

2. L’accordo di programma, consistente nel consenso unanime del Presidente della Regione, del Presidente della Provincia, dei Sindaci,delle Amministrazioni interessate viene definito in un’apposita conferenza la quale provvede altresì all’approvazione formale dell’accordo stesso ai sensi dell’art.27, comma 4, della Legge 8 giugno 1990 n° 142, modificato dall’art. 17, comma 9, della Legge n° 127/97.

3. Qualora l’accordo sia adottato con decreto del Presidente della Regione e comporti variazioni degli strumenti urbanistici, l’adesione del Sindaco allo stesso deve essere ratificata dal Consiglio Comunale entro 30 giorni a pena di decadenza.

TITOLO IV
Uffici e personale

CAPO I
Uffici

Art. 58
Principi strutturali e organizzativi

1. L’Amministrazione del Comune si esplica mediante il perseguimento di obiettivi specifici e deve essere improntata ai seguenti principi:

a). un’organizzazione del lavoro per progetti, obiettivi e programmi;

b). l’analisi e l’individuazione delle produttività e dei carichi funzionali di lavoro e del grado di efficacia dell’attività svolta da ciascun elemento dell’apparato;

c). l’individuazione di responsabilità strettamente collegata all’ambito di autonomia decisionale dei soggetti;

d). il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e il conseguimento della massima flessibilità delle strutture e del personale e della massima collaborazione tra gli uffici.

Art. 59
Organizzazione degli uffici e del personale

1. Il Comune provvede con appositi atti alla dotazione organica del personale e, in conformità alle norme del presente Statuto, l’organizzazione degli uffici e dei servizi secondo i principi fondamentali di distinzione e collaborazione tra funzioni di governo e quelle di gestione .

2. Gli uffici sono organizzati secondo i principi di autonomia, trasparenza ed efficienza e criteri di funzionalità, economicità di gestione e flessibilità della struttura.

3. I servizi e gli uffici operano sulla base dell’individuazione delle esigenze dei cittadini, adeguando costantemente la propria azione amministrativa e i servizi offerti, verificandone la rispondenza ai bisogni e l’economicità.

4. Gli orari dei servizi aperti al pubblico vengono fissati per il miglior soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.

Art. 60
Regolamento degli uffici e dei servizi
ed il Regolamento del personale

1. Il Comune attraverso il Regolamento di Organizzazione ed il Regolamento del Personale disciplina la dotazione organica del personale, le modalità di assunzione e cessazione dal servizio e stabilisce le norme generali per l’organizzazione e il funzionamento degli uffici e, in particolare, le attribuzioni e le responsabilità di ciascuna struttura organizzativa, i rapporti reciproci tra uffici e servizi e tra questi e gli Organi Amministrativi.

2. I Regolamenti si uniformano al principio secondo cui agli organi di governo è attribuita la funzione politica di indirizzo e di controllo, intesa come potestà di stabilire in piena autonomia obiettivi e finalità dell’azione amministrativa in ciascun settore e di verificarne il conseguimento; ai Funzionari responsabili spetta, ai fini del perseguimento degli obiettivi assegnati, il compito di definire, congruamente con i fini istituzionali, gli obiettivi più operativi e la gestione amministrativa, tecnica e contabile secondo principi di professionalità e responsabilità.

3. Gli stessi regolamenti, in conformità all’articolo 60 del presente statuto disciplinano l’Amministrazione del Comune che si attua mediante un’attività per obiettivi e deve essere informata a principi operativo-funzionali.

4. Il regolamento di organizzazione, in particolare disciplina:

a) l’organizzazione del lavoro per progetti-obiettivi e per programmi;

b) il collegamento delle attività degli uffici attraverso il dovere di comunicazione interna ed esterna;

c) l’analisi e l’individuazione della produttività e dei carichi funzionali di lavoro e del grado di efficacia dell’attività svolta da ciascuna unità organizzativa;

d) la valutazione periodica dei risultati di gestione;

e) la revisione periodica della dotazione complessiva del personale secondo le vigenti disposizioni;

f) la responsabilità di tutto il personale per il risultato dell’attività lavorativa;

g) la flessibilità nell’organizzazione degli uffici nella gestione del personale anche mediante processi di riconversione professionale e di mobilità ;

5. Il regolamento del personale disciplina:

a) le modalità attraverso le quali l’amministrazione da’ attuazione alle disposizioni di legge in materia di rapporto di lavoro;

b) la dotazione di strumenti ed i diritti in tema di accesso delle organizzazioni sindacali dei dipendenti.

6. Il Comune, comunque, recepisce e applica gli accordi collettivi nazionali approvati nelle forme di Legge e tutela la libera organizzazione sindacale dei dipendenti stipulando con le Rappresentanze Sindacali gli accordi collettivi decentrati ai sensi delle norme di Legge e contrattuali in vigore.

Art. 61
Diritti e doveri dei dipendenti

1. I dipendenti comunali, inquadrati in ruoli organici e ordinati secondo qualifiche funzionali in conformità alla disciplina generale sullo stato giuridico e il trattamento economico del personale stabilito dalla Legge e dagli accordi collettivi nazionali, svolgono la propria attività al servizio e nell’interesse dei cittadini.

2. Ogni dipendente comunale è tenuto ad assolvere con correttezza e tempestività agli incarichi di competenza dei relativi uffici e servizi e, nel rispetto delle competenze dei rispettivi ruoli, a raggiungere gli obiettivi assegnati. Egli è altresì direttamente responsabile verso il Responsabile degli uffici e dei servizi e l’Amministrazione degli atti compiuti e dei risultati conseguiti nell’esercizio delle proprie funzioni.

3. Il Regolamento organico determina le condizioni e le modalità con le quali il Comune promuove l’aggiornamento e l’elevazione professionale del personale, assicura condizioni di lavoro idonee a preservarne la salute e l’integrità psicofisica e garantisce pieno ed effettivo esercizio delle libertà e dei diritti sindacali.

4. L’approvazione dei ruoli dei tributi e dei canoni nonché la stipulazione, in rappresentanza dell’Ente, dei contratti già approvati, compete al personale responsabile delle singole aree e dei diversi servizi, nel rispetto delle direttive impartite dal Sindaco e dagli Organi Collegiali.

5. Il personale di cui al precedente comma provvede altresì al rilascio delle autorizzazioni commerciali, di polizia amministrativa, nonché delle autorizzazioni, delle concessioni edilizie e alla pronuncia delle ordinanze di natura non continuabile e urgente.

6. Il Regolamento di organizzazione individua forme e modalità di gestione della tecnostruttura comunale.

CAPO II
Personale direttivo

Art. 62
Direttore generale

1. Il Sindaco, previa delibera della Giunta Comunale, può conferire le funzioni di Direttore Generale al Segretario Comunale al quale viene assegnato per tale incarico una retribuzione aggiuntiva nel rispetto di norme e parametri di riferimento come determinati dagli accordi contrattuali.

Art. 63
Compiti del direttore generale

1. Il Direttore Generale provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli Organi di governo dell’Ente secondo le direttive che, a tale riguardo, gli impartirà il Sindaco.

2. Il Direttore Generale sovrintende alle gestioni dell’Ente perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza tra i responsabili di servizio che allo stesso tempo rispondono nell’esercizio delle funzioni loro assegnate.

3. La durata dell’incarico non può eccedere quella del mandato elettorale del Sindaco che può precedere alla sua revoca previa delibera della Giunta Comunale nel caso in cui non riesca a raggiungere gli obiettivi fissati o quando sorga contrasto con le linee di politica amministrativa della Giunta, nonché in ogni altro caso di grave opportunità.

Art. 64
Funzioni del direttore generale

1. Il Direttore Generale predispone la proposta di piano esecutivo di gestione e del piano dettagliato degli obiettivi previsto dalle norme della contabilità, sulla base degli indirizzi forniti dal sindaco e dalla Giunta Comunale.

2. Egli in particolare esercita le seguenti funzioni:

a). predispone, sulla base delle direttive stabilite dal Sindaco, programmi organizzativi o di attuazione, relazioni o studi particolari;

b). organizza e dirige il personale, coerentemente con gli indirizzi funzionali stabiliti dal Sindaco e dalla Giunta;

c). verifica l’efficacia e l’efficienza dell’attività degli uffici e del personale a essi preposto;

d). promuove i procedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili degli uffici e dei servizi e adotta le sanzioni sulla base di quanto prescrive il Regolamento, in armonia con le previsioni dei contratti collettivi di lavoro;

e). autorizza le missioni, le prestazioni di lavoro straordinario, i congedi, i permessi dei responsabili dei servizi;

f). emana gli atti di esecuzione delle deliberazioni non demandati alla competenza del Sindaco o dei responsabili dei servizi;

g). gestisce i processi di mobilità del personale;

h). riesamina annualmente, sentiti i responsabili dei settori, l’assetto organizzativo dell’Ente e la distribuzione dell’organico effettivo, proponendo alla Giunta e al Sindaco eventuali provvedimenti in merito; promuove i procedimenti e adotta, in via surrogatoria, gli atti di competenza dei responsabili dei servizi nei casi in cui essi siano temporaneamente assenti, previa istruttoria curata dal servizio competente; promuove e resiste alle liti, ed ha il potere di conciliare e di transigere.

Art. 65
Responsabili degli uffici e dei servizi

1. I responsabili degli uffici e dei servizi sono individuati nel Regolamento di Organizzazione e nel Regolamento Organico del Personale.

2. I responsabili provvedono ad organizzare gli Uffici e i servizi a essi assegnati in base alle indicazioni ricevute dal Segretario e secondo le direttive impartite dal Sindaco e dalla Giunta Comunale.

3. Essi nell’ambito delle competenze loro assegnate provvedono a gestire l’attività dell’Ente e ad attuare gli indirizzi e a raggiungere gli obiettivi indicati dal Sindaco e dalla Giunta Comunale.

Art. 68
Funzioni dei responsabili degli uffici e dei servizi

1. I Responsabili degli uffici e dei servizi stipulano in rappresentanza dell’Ente i contratti già deliberati, approvano i ruoli dei tributi e dei canoni, gestiscono le procedure di appalto e di concorso e provvedono agli atti di gestione finanziaria, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.

2. Essi provvedono altresì al rilascio delle autorizzazioni o concessioni e svolgono inoltre le seguenti funzioni:

a). rilasciano le attestazioni e le certificazioni;

b). emettono le comunicazioni, i verbali, le diffide e ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza, ivi compresi, per esempio, i bandi di gara e gli avvisi di pubblicazione degli strumenti urbanistici;

c). provvedono alle autenticazioni e alle legalizzazioni;

d). emettono le ordinanze di demolizione dei manufatti abusivi e ne curano l’esecuzione;

e). emettono le ordinanze di ingiunzione di pagamento di sanzioni amministrative e dispongono l’applicazione delle sanzioni accessorie nell’ambito delle direttive impartite dal Sindaco;

f). emettono le altre ordinanze previste da norme di Legge o di Regolamento ad eccezione di quelle di cui all’art.38 della Legge n° 142/1990;

g). promuovono i procedimenti disciplinari nei confronti del personale a essi sottoposto;

h). provvedono a dare pronta esecuzione alle deliberazioni della Giunta e del Consiglio e alle direttive impartite dal Sindaco e dal Direttore, ove nominato;

i). forniscono al Segretario Comunale a cui il Sindaco abbia conferito le funzioni di Direttore generale, nei termini di cui al Regolamento di Contabilità, gli elementi per la predisposizione della proposta di piano esecutivo di gestione;

l). autorizzano le prestazioni di lavoro straordinario, le ferie, i recuperi, le missioni del personale dipendente secondo le direttive impartite dal Segretario Comunale e dal Sindaco.

3. I Responsabili degli uffici e dei servizi possono delegare le funzioni che precedono al personale a essi sottoposto, pur rimanendo completamente responsabili del regolare adempimento dei compiti loro assegnati.

4. Il Sindaco può delegare ai Responsabili degli uffici e dei servizi ulteriori funzioni non previste dallo Statuto e dai Regolamenti, impartendo contestualmente le necessarie direttive per il loro corretto espletamento.

Art. 69
Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione

l. La giunta comunale, nelle forme, con i limiti e le modalità previste dalla legge, e dal regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, può deliberare al di fuori della dotazione organica l’assunzione con contratto a tempo determinato di personale dirigenziale o di alta specializzazione nel caso in cui tra i dipendenti dell’ente non siano presenti analoghe professionalità.

2. La giunta comunale nel caso di vacanza del posto o per altri gravi motivi, può assegnare, nelle forme e con le modalità previste dal regolamento, la titolarità di uffici e servizi a personale assunto con contratto a tempo determinato o incaricato con contratto di lavoro autonomo, ai sensi dell’art.6, comma 4, della legge 127/97.

3. 1 contratti a tempo determinato non possono essere trasformati a tempo indeterminato, salvo che non lo consentano apposite norme di legge e ne esista la reale necessità.

Art. 70
Collaborazioni esterne

l. Il regolamento può prevedere collaborazioni esterne, ad alto contenuto di professionalità, con rapporto di lavoro autonomo per obiettivi determinati e con convenzioni a termine.

2. Le norme regolamentari per il conferimento degli incarichi di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione devono stabilirne la durata, che non potrà essere superiore alla durata del programma, e i criteri per la determinazione del relativo trattamento economico.

CAPO III
Il segretario comunale

Art. 72
Segretario comunale

l. Il segretario comunale è nominato dal sindaco, da cui dipende funzionalmente ed è scelto nell’apposito albo.

2. Il Consiglio comunale può approvare la stipulazione di convenzioni con altri comuni per la gestione consortile dell’ufficio del segretario comunale.

3. Lo stato giuridico e il trattamento economico del segretario comunale sono stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

4. Il segretario comunale svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico - amministrativa nei confronti dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi allo statuto ed ai regolamenti.

Art. 73
Funzioni del segretario comunale

1. Il segretario comunale partecipa alle riunioni di giunta e del consiglio e ne redige i verbali che sottoscrive insieme al sindaco,

2. Il segretario comunale può partecipare a commissioni di studio e di lavoro interne all’ente e, con l’autorizzazione del sindaco, a quelle esterne; egli, su richiesta, formula i pareri ed esprime valutazioni di ordine tecnico-giuridico al consiglio, alla giunta, al sindaco, agli assessori e ai singoli consiglieri.

3. Il segretario comunale provvede :

a) all’istruttoria ed alle procedure attuative delle deliberazioni ;

b) cura l’attuazione dei provvedimenti;

c) presiede le commissioni di gara e di concorso, assume le responsabilità dei relativi procedimenti e propone alla Giunta la designazione degli altri membri;

d) adotta i procedimenti disciplinari nei confronti del personale, sentiti i responsabili dei servizi, se occorre, e adotta le sanzioni nei limiti e con le procedure previste dalla Legge e dal Regolamento;

e) concede le licenze agli obiettori di coscienza in servizio presso il Comune;

4. Egli presiede l’ufficio comunale per le elezioni in occasione delle consultazioni popolari e dei referendum e riceve le dimissioni del sindaco, degli assessori o dei consiglieri nonché le proposte di revoca e la mozione di sfiducia.

5. Sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei Responsabili dei servizi e ne coordina l’attività;

6. Può proporre i provvedimenti per il miglioramento dell’efficienza e della funzionalità degli uffici e dei servizi;

7. Coordina l’attività tra gli organi politici e la struttura burocratica ;

8. Può emanare istruzioni, direttive ed ordini di servizio ai responsabili delle aree, dei servizi e degli Uffici ferma restando la competenza di questi nella scelta delle azioni per l’attuazione delle disposizioni;

9. Nel caso in cui il Comune in dipendenza dell’inquadramento funzionale del personale non abbia nel proprio organico il funzionario o i funzionari responsabili dei servizi, esprime il parere sotto il profilo della regolarità tecnica e della regolarità contabile in relazione alle sue competenze e previa acquisizione del parere, avente mera rilevanza interna, del dipendente preposto al servizio interessato;

10. Il segretario comunale roga i contratti del comune, nei quali l’ente è parte, quando non sia necessaria l’assistenza di un notaio, e autentica le scritture private e gli atti unilaterali nell’interesse dell’ente, ed esercita infine ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dal regolamento conferitagli dal sindaco.

Art. 74
Vicesegretario comunale

l. “ E’ istituita la figura del vice segretario.

2. Il Vice segretario coadiuva il Segretario Comunale nell’esercizio delle sue funzioni;

3. Le funzioni di vice segretario sono attribuite con provvedimento del Sindaco ad un dipendente in possesso dei necessari requisiti professionali e con le modalità previste dal Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.

4. In caso di assenza od impedimento del Segretario il Vice Segretario lo sostituisce nelle funzioni ad esso spettanti per legge. Il vice segretario partecipa se richiesto alle sedute degli organi collegiali."

CAPO IV
La responsabilità

Art. 75
Responsabilità verso il comune

1. Gli amministratori e i dipendenti comunali sono tenuti a risarcire al comune i danni derivanti da violazioni di obblighi di servizio.

2. Il sindaco, il segretario comunale, il responsabile del servizio che vengano a conoscenza, direttamente od in seguito a rapporto cui sono tenuti gli organi inferiori, di fatti che diano luogo a responsabilità ai sensi del primo comma, devono farne denuncia al procuratore della Corte dei conti, indicando tutti gli elementi raccolti per l’accertamento della responsabilità e la determinazione dei danni.

3. Qualora il fatto dannoso sia imputabile al segretario comunale o ad un responsabile di servizio la denuncia è fatta a cura del sindaco.

Art. 76
Responsabilità verso terzi

l. Gli amministratori, il segretario, i dipendenti comunali che, nell’esercizio delle funzioni loro conferite dalle leggi e dai regolamenti, cagionino ad altri, per dolo o colpa grave, un danno ingiusto sono personalmente obbligati a risarcirlo.

2. Ove il comune abbia corrisposto al terzo l’ammontare del danno cagionato dall’amministratore, dal segretario o dal dipendente si rivale agendo contro questi ultimi a norma del precedente articolo.

3. La responsabilità personale dell’amministratore, del segretario, del direttore o del dipendente che abbia violato diritti di terzi sussiste sia nel caso di adozione di atti o di compimento di operazioni, sia nel caso di omissioni o nel ritardo ingiustificato di atti od operazioni al cui compimento l’amministratore o il dipendente siano obbligati per legge o per regolamento.

4. Quando la violazione del diritto sia derivata da atti od operazioni di organi collegiali del comune, sono responsabili, in solido, il presidente e i membri del collegio che hanno partecipato all’atto od operazione. La responsabilità è esclusa per coloro che abbiano fatto constatare nel verbale il proprio dissenso.

Art. 77
Responsabilità dei contabili

l. Il tesoriere e ogni altro contabile che abbia maneggio di denaro del comune o sia incaricato della gestione dei beni comunali, nonché chiunque ingerisca, senza legale autorizzazione, nel maneggio del denaro del comune devono rendere il conto della gestione e sono soggetti alle responsabilità stabilite nelle norme di legge e di regolamento.

Art. 78
Pareri sulle proposte ed attuazione di deliberazioni

l. Il Segretario comunale, il responsabile del servizio interessato ed il responsabile di ragioneria rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri sulle proposte di deliberazione. I pareri sulle proposte di deliberazione sono formulati con riferimento alla correttezza e completezza dell’istruttoria che le ha prodotte; ove nell’ambito di tale istruttoria siano contemplati atti con rilevanza nei confronti dell’amministrazione o di terzi prodotti da soggetti abilitati e regolarmente a ciò incaricati , questi non coinvolgono in responsabilità i funzionari o dirigenti sottoscrittori per vizi in essi contenuti.

2. Il segretario unitamente al funzionario preposto è responsabile degli atti e delle procedure attuative delle deliberazioni del Consiglio e della Giunta..

CAPO V
Finanza e contabilità

Art. 79
Ordinamento

1. L’ordinamento della finanza del comune è riservato alla legge e, nei limiti da essa previsti, al regolamento.

2. Il comune è titolare di autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.

3. Il comune, in conformità delle leggi vigenti in materia, è altresì titolare di potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e delle tariffe, ed ha un proprio demanio e patrimonio.

Art. 80
Attività finanziaria del comune

1. Le entrate finanziarie del comune sono costituite da imposte proprie, addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali e regionali, tasse e diritti per servizi pubblici, trasferimenti erariali, trasferimenti regionali, altre entrate proprie anche di natura patrimoniale, risorse per investimenti e da ogni altra entrata stabilita per legge o regolamento.

2. 1 trasferimenti erariali sono destinati a garantire i servizi pubblici comunali indispensabili; le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità e integrano la contribuzione erariale per l’erogazione dei servizi pubblici indispensabili.

3. Nell’ambito delle facoltà concesse dalla legge il comune istituisce, sopprime e regolamenta, con deliberazione consiliare, imposte, tasse e tariffe.

4. Il comune applica le imposte tenendo conto della capacità contributiva dei soggetti passivi secondo i principi di progressività stabiliti dalla Costituzione e applica le tariffe in modo da privilegiare le categorie più deboli della popolazione.

Art. 81
Amministrazione dei beni comunali

1. Il sindaco dispone la compilazione dell’inventario dei beni demaniali e patrimoniali del comune da rivedersi annualmente ed è responsabile, unitamente al segretario e al ragioniere del comune, dell’esattezza dell’inventario, delle successive aggiunte e modificazioni e della conservazione dei titoli, atti, carte e scritture relativi al patrimonio.

2. I beni patrimoniali comunali non utilizzati in proprio e non destinati a funzioni sociali devono, di regola, essere dati in affitto; i beni demaniali possono essere concessi in uso con canoni la cui tariffa è determinata dalla giunta comunale.

3. Le somme provenienti dall’alienazione di beni, da lasciti, donazioni, riscossioni di crediti o, comunque, da cespiti da investirsi a patrimonio, debbono essere impiegate in titoli nominativi dello stato o nell’estinzione di passività onerose e nel miglioramento del patrimonio o nella realizzazione di opere pubbliche.

Art. 82
Bilancio comunale

1. L’ordinamento finanziario e contabile del comune è riservato alla legge dello Stato e, nei limiti da questa fissati, al regolamento di contabilità.

2. La gestione finanziaria del comune si svolge in base al bilancio annuale di previsione redatto in termini di competenza, deliberato dal consiglio comunale entro il termine stabilito, osservando i principi dell’universalità, unità, annualità, veridicità, pubblicità, dell’integrità e del pareggio economico e finanziario.

3. Il bilancio e gli allegati prescritti dalla legge devono essere redatti in modo da consentirne la lettura per programmi, servizi e interventi.

4. Gli impegni di spesa, per essere efficaci, devono contenere il visto di regolarità contabile attestante la relativa copertura finanziaria da parte del responsabile del servizio finanziario. L’apposizione del visto rende esecutivo l’atto adottato.

Art. 83
Rendiconto della gestione

l. I fatti gestionali sono rilevati mediante contabilità finanziaria ed economica e dimostrati nel rendiconto comprendente il conto del bilancio, il conto economico e il conto del patrimonio.

2. Il rendiconto è deliberato dal consiglio comunale entro il 30 giugno dall’anno successivo.

3. La giunta comunale allega al rendiconto una relazione illustrativa con cui esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, nonché la relazione del collegio dei revisori dei conti.

Art. 84
Attività contrattuale

1. Il comune, per il perseguimento dei suoi fini istituzionali, provvede mediante contratti agli appalti di lavori, alle forniture di beni e servizi, alle vendite, agli acquisti a titolo oneroso, alle permute e alle locazioni.

2. La stipulazione dei contratti deve essere preceduta dalla determinazione del responsabile del procedimento di spesa.

3. La determinazione deve indicare il fine che con il contratto si intende perseguire, l’oggetto, la forma e le clausole ritenute essenziali nonché le modalità di scelta del contraente in base alle’ disposizioni vigenti.

Art. 85
Revisore dei conti

l. Il consiglio comunale elegge, con voto limitato a candidati, il revisore dei conti secondo i criteri stabiliti dalla legge e dal regolamento di contabilità.

2. Il revisore ha diritto di accesso agli atti e documenti dell’ente, dura in carica tre anni, è rieleggibile per una sola volta ed è revocabile per inadempienza nonché quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sull’espletamento del mandato.

3. Il revisore collabora con il consiglio comunale nella sua funzione di controllo e di indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dell’ente e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto del bilancio.

4. Nella relazione di cui al precedente comma il revisore di revisione esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione.

5. Il revisore ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dell’ente, ne riferisce immediatamente al consiglio.

6. Il revisore risponde della verità delle sue attestazioni e adempie ai doveri con la diligenza del mandatario e del buon padre di famiglia.

7. Al revisore dei conti possono essere affidate le ulteriori funzioni relative al controllo di gestione nonché alla partecipazione al nucleo di valutazione dei responsabili degli uffici e dei servizi di cui all’art.20 del dlgs 3 febbraio 1993 n. 29.

Art. 86
Tesoreria

1. Il comune ha un servizio di tesoreria che comprende:

a) la riscossione di tutte le entrate, di pertinenza comunale, versate dai debitori in base ad ordini di incasso e liste di carico e dal concessionario del servizio di riscossione dei tributi;

b) la riscossione di qualsiasi altra somma spettante di cui il tesoriere è tenuto a dare comunicazione all’ente entro due giorni;

c) il pagamento delle spese ordinate mediante mandati di pagamento nei limiti degli stanziamenti di bilancio e dei fondi di cassa disponibili;

d) il pagamento, anche in mancanza dei relativi mandati, delle rate di ammortamento di mutui, dei contributi previdenziali e delle altre somme stabilite dalla legge.

2. 1 rapporti del comune con il tesoriere sono regolati dalla legge, dal regolamento di contabilità nonché da apposita convenzione.

Art.87
Controllo economico della gestione

1. I responsabili degli uffici e dei servizi possono essere chiamati a eseguire operazioni di controllo economico-finanziario per verificare la rispondenza della gestione dei fondi loro assegnati dal bilancio e, agli. obiettivi fissati dalla giunta e dal consiglio

2. Le operazioni eseguite e le loro risultanze sono descritte in un verbale che, insieme con le proprie osservazioni e rilievi, viene rimesso all’assessore competente che ne riferisce alla giunta per gli eventuali provvedimenti di competenza, da adottarsi sentito il revisore.

TITOLO VI
Disposizioni diverse

Art. 88
Iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali

1. Il comune esercita l’iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali di cui all’art.133 della Costituzione, osservando le norme emanate a tal fine dalla regione.

2. L’iniziativa deve essere assunta con deliberazione approvata a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.

Art. 89
Delega di funzioni alla comunità montana

l. Il consiglio comunale, con deliberazione assunta a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, può delegare alla comunità montana l’esercizio di funzioni del comune.

2. Il comune, nel caso di delega, si riserva poteri di indirizzo e di controllo

Art. 90
Pareri obbligatori

l. Il comune è tenuto a chiedere i pareri prescritti da qualsiasi norma avente forza di legge ai fini della programmazione, progettazione ed esecuzione di opere pubbliche, ai sensi dell’art.16, commi 1-4, della legge 7 agosto 1990 n. 241, sostituito dall’art.17, comma 24, della legge 127/97.

2. Decorso infruttuosamente il termine di 45 giorni, il comune può prescindere dal parere.

TITOLO VII
FUNZIONE NORMATIVA

Art. 91
Statuto

1. Lo statuto contiene le norme fondamentali dell’ordinamento comunale ed a esso devono conformarsi tutti gli atti normativi del Comune.

2. E’ ammessa l’iniziativa da parte di almeno il 20% dei cittadini elettori per proporre modifiche allo statuto anche mediante un progetto redatto in articoli . Si applica in tale ipotesi la disciplina prevista per l’ammissione delle proposte di iniziativa popolare.

3. Lo statuto e le sue modifiche entro i 15 giorni successivi alla data di esecutività sono sottoposti a forme di pubblicità che ne consentano l’effettiva conoscibilità.

Art. 92
Regolamenti

1. Il Comune emana regolamenti:

a) Nelle materie ad essi demandate dalla legge e dallo Statuto;

b) In tutte le altre materie di competenza comunale;

2. Nelle materie di competenza riservata alla legge generale sugli enti locali

la potestà regolamentare viene esercitata nel rispetto delle suddette norme generali e nelle disposizioni statutarie;

3. Nelle altre materie i regolamenti comunali sono adottati nel rispetto delle

leggi statali e regionali, tenendo conto delle altre disposizioni regola regolamentari emanate dai soggetti aventi una concorrente competenza nelle materie stesse;

4. L’iniziativa dei regolamenti spetta alla Giunta

5. Nella formazione dei regolamenti possono essere consultati i soggetti interessati.

6. I regolamenti sono soggetti a pubblicazione all’Albo pretorio per la durata di quindici giorni e comunque devono essere sottoposti a forme di pubblicità che ne consentano l’effettiva conoscibilità. Essi devono essere accessibili a chiunque intenda consultarli.

Art. 93
Adeguamento delle fonti normative

comunali a leggi sopravvenute

1. Gli adeguamenti dello Statuto e dei regolamenti debbono essere apportati nel rispetto dei principi dell’ordinamento comunale contenuti nella Costituzione , nella legge 8 giugno 1990, n. 142 e successive modificazioni ed in altre leggi e nello statuto stesso entro 120 giorni successivi all’entrata in vigore delle nuove disposizioni.

Art. 94
Norme transitorie e finali

1. Il presente Statuto entra in vigore dopo aver ottemperato agli adempimenti di legge. Da tale momento cessa l’applicazione delle norme transitorie.

2. Il Consiglio approva nel più breve tempo possibile i regolamenti previsti dallo statuto; fino all’adozione dei suddetti regolamenti restano in vigore le norme adottate dal Comune secondo la precedente legislazione che risultino compatibili con la legge e con lo statuto.



Comune di Castelletto Sopra Ticino (Novara)

Estratto della deliberazione di Consiglio Comunale n. 19 del 06.03.2006. Modifica al vigente Statuto Comunale

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

1. Di approvare le seguenti modifiche al vigente Statuto comunale:

- Di modificare l’art. 4 sostituendo il comma 2, come segue: “I regolamenti comunali di attuazione del D.Lgs. 267/2000 dovranno assicurare le condizioni di pari opportunità tra uomo e donna”.

- Di modificare l’art. 9 sostituendo il comma 2, come segue: “Esercita le competenze deliberative previste dall’art. 42 del D.Lgs. 267/2000 e dalle altre disposizioni vigenti in materia”;

il comma 3 lettere a), b), c) come segue:

“a) approva le linee programmatiche di mandato presentate dal Sindaco neo-eletto ai sensi dell’art.42 comma 3 del D.Lgs. 267/2000;

b) esamina la relazione presentata dalla Giunta Comunale sulla propria attività ai sensi dell’art. 48 del D.Lgs. 267/2000 ed ogni altra relazione della Giunta;

c) esamina la relazione annuale del collegio dei revisori prevista dall’art. 239 - comma 1 del D.Lgs. 267/2000 ed assume, nell’ambito delle proprie competenze, le conseguenti iniziative per una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione comunale.

- Di modificare l’art. 10 sostituendo:

il comma 2 come segue: “Nei casi previsti dall’art. 53 del D.Lgs.267/2000 gli adempimenti di cui al comma precedente, sono assolti dal Vicesindaco.”

il comma 4 come segue:" Il Consiglio Comunale deve essere riunito su richiesta di un quinto dei Consiglieri in carica. L’adunanza deve tenersi entro venti giorni dalla data in cui è pervenuta la richiesta dei Consiglieri. Trascorso il predetto termine senza che la riunione abbia avuto luogo, il Segretario Comunale informerà il Prefetto per i provvedimenti di cui all’art. 39 comma 5 del D.Lgs. 267/2000.

Gli argomenti in relazione ai quali i Consiglieri richiedono la convocazione devono riguardare materie di competenza consiliare."

- Di modificare l’art. 11 comma 1 come segue:" La prima adunanza del nuovo Consiglio Comunale e’ convocata e presieduta dal Sindaco. In essa si procede alla convalida degli eletti e a tutti gli altri adempimenti previsti dall’art. 46 comma 2 del D.Lgs. 267/2000. Tale adunanza deve essere convocata entro il termine perentorio di dieci giorni dalla proclamazione. In caso di inosservanza dell’obbligo di convocazione, provvede in via sostitutiva il Prefetto."

- Di modificare l’art. 17 comma 8 come segue."Ai sensi dell’art. 44 comma 1 del D.Lgs. 267/2000, è attribuita ad un rappresentante delle opposizioni la presidenza delle commissioni consiliari aventi funzioni di controllo o di garanzia, qualora costituite."

- Di modificare l’art. 20 comma 2 come segue: “Alle interrogazioni e alle istanze di sindacato ispettivo di cui all’art. 43 comma 3 del D.Lgs. 267/2000, presentate dai Consiglieri, rispondono il Sindaco o l’Assessore delegato nel termine di trenta giorni. Il regolamento consiliare dovrà disciplinare le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte.”

- Di modificare l’art. 22 come segue: “ 1.Le funzioni di Consigliere anziano sono esercitate da colui che ha ottenuto la maggiore cifra individuale, ai sensi dell’art. 40 comma 2 del D.Lgs. 267/2000, con esclusione del Sindaco neo eletto e dei candidati alla carica di Sindaco proclamati Consiglieri.”

- Di modificare l’art. 24 comma 1 come segue: “La Giunta Comunale si compone del Sindaco, che la presiede, e da un numero di Assessori variabile tra quattro e sei, scelti anche fra cittadini non facenti parte del Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 47 comma 4 del D.Lgs. 267/2000, ed aventi i requisiti di eleggibilità alla carica di Consigliere Comunale e di Assessore. ”

- Di modificare l’art. 27 comma 2 come segue: “Il Vicesindaco sostituisce il Sindaco in caso di assenza o di impedimento temporaneo, nonché nel caso di sospensione o decadenza di diritto dall’esercizio della funzione adottata ai sensi degli artt. 53 e 59 del D.Lgs. 267/2000.”

- Di modificare l’art. 30 comma 7 come segue: “Fatta salva ogni altra ipotesi di delega prevista dalla legge o dal presente Statuto, il Sindaco può delegare le sue funzioni di ufficiale dell’anagrafe al Segretario Comunale o ad altri impiegati idonei del Comune, secondo quanto è previsto dall’art. 3 del D.P.R. 223 del 30/05/1989 e può delegare le funzioni relative al ricevimento degli atti di nascita e di morte e delle richieste di matrimonio al Segretario Comunale o ad altri impiegati idonei del Comune, secondo quanto è previsto dall’art. 1 del D.P.R. 396 del 3/11/2000.”

- Di modificare l’art. 31 comma 1 lettera c) come segue:" convoca i comizi per i referendum previsti dall’art. 8 del D.Lgs. 267/2000."

- Di modificare l’art. 33 comma 2 come segue:" Il Vicesindaco sostituisce il Sindaco in caso di assenza, di impedimento e sospensione dalla carica adottata ai sensi degli artt. 53 e 59 del D.Lgs. 267/2000."

- Di modificare l’art. 40 comma 2 come segue:"Non possono essere sottoposte a referendum le seguenti materie:

a) elezioni, nomine, designazioni, revoche o decadenze;

b) personale del Comune, delle istituzioni ed aziende del Comune;

c) funzionamento del Consiglio Comunale,

d) tutela dei diritti delle minoranze etniche e religiose;

e) bilancio, finanze, tributi ed espropriazioni per pubblica utilità;

f) materie che siano state oggetto di referendum negli ultimi tre anni;

g) materie sulle quali il Consiglio Comunale deve esprimersi entro termini di legge.

Comma 3 lettera b) come segue:" qualora sia richiesta da parte del 15% degli elettori risultanti al 31 dicembre dell’anno precedente. Sull’ammissibilità o meno del referendum decide una commissione tecnica, nominata dal Sindaco, composta dal Difensore Civico e da due tecnici designati uno dalla maggioranza e uno dalla minoranza del Consiglio Comunale."

- Di eliminare dall’art. 45 il comma 10.

- Di modificare l’art. 53 comma 3 lettera f) come segue:" le modalità per il conferimento delle collaborazioni esterne di cui all’art. 110 commi 2-3-6 del D.Lgs. 267/2000".

- Di modificare l’art. 56 comma 1 lettera f) come segue: “sulla base delle indicazioni e degli indirizzi forniti dal Sindaco e dalla Giunta predispone il piano dettagliato degli obiettivi ovvero la proposta di piano esecutivo di gestione di cui all’art. 169 del D.Lgs. 267/2000.”

- Di modificare l’art. 58 comma 2 come segue: “La Giunta Comunale nel caso di vacanza del posto o per altri gravi motivi può assegnare, nelle forme e con le modalità previste dal regolamento, la titolarità di uffici e servizi a personale assunto con contratto a tempo determinato o incaricato con contratto di lavoro autonomo, ai sensi dell’art. 110 del D.Lgs. 267/2000. ”

- Di modificare l’art. 61 comma 2 come segue: “Per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune negli Enti di cui al precedente comma, prevedendo la tutela delle minoranze, si applicano gli artt. 42 comma 2 lettera m. e 50 comma 8 del D.Lgs. 267/2000.”

- Di modificare l’art. 64 comma 1 come segue: “ Fatto salvo quanto previsto dal Titolo IV del D.Lgs. 267/2000, lo stato giuridico ed il trattamento economico del personale degli Enti, aziende e società a partecipazione comunale sono regolati dalle leggi e dai contratti collettivi a rilevanza pubblica e privata”.

- Di modificare l’art. 69 comma 3 come segue:" E’ indispensabile pertanto disporre periodici censimenti per la tutela dell’ambiente naturale ed il patrimonio esistente, come previsto dal D.Lgs. 490/99 e dotarsi di ulteriori norme specifiche che rispettino le risorse naturali locali."

- Di modificare l’art. 71 comma 1 come segue:" Nel rispetto del D.Lgs. 490/99, delle leggi regionali e dei regolamenti, il Comune di Castelletto Sopra Ticino predisporrà procedure amministrative per:

a) salvaguardare aspetti architettonici, civici e rurali quali chiese, castello, ville, cascine, cappelle, piloni, affreschi, dipinti, ecc.;

b) conservare e valorizzare le testimonianze archeologiche ed antropologiche."

- Di modificare l’art. 73 comma 1 come segue: “I regolamenti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 267/2000 incontrano i seguenti limiti:

a) non possono contenere disposizioni in contrasto con le norme ed i principi costituzionali, con le leggi ed i regolamenti statali e regionali e con il presente Statuto;

b) la loro efficacia è limitata all’ambito comunale;

c) non possono contenere norme a carattere particolare;

d) non possono avere efficacia retroattiva, salvo i casi di deroga espressa, motivata da esigenze di pubblico interesse;

e) non sono abrogati che da regolamenti posteriori per dichiarazione espressa del Consiglio Comunale o per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti o perché il nuovo regolamento regola l’intera materia già disciplinata dal regolamento anteriore."

- Di modificare l’art. 74 comma 2 come segue:" I regolamenti sono adottati dal Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 42 del D.Lgs. 267/2000, fatti salvi i casi in cui la competenza è attribuita direttamente alla Giunta Comunale dalla legge o dal presente Statuto".

- Di eliminare dall’art. 74 il comma 3.

- Di modificare l’art. 75 comma 1 come segue:"Le deliberazioni di revisione dello Statuto sono approvate dal Consiglio Comunale, con le modalità di cui all’art. 6 comma 4^ del D.Lgs. 267/2000."

- Di modificare l’art. 76 comma 2 come segue:"Gli adeguamenti dello Statuto e dei Regolamenti devono essere apportati, nel rispetto dei principi dell’ordinamento comunale contenuti nella Costituzione, nel D.Lgs. 267/2000 ed in altre leggi e nello Statuto stesso, entro 120 giorni successivi all’entrata in vigore delle nuove disposizioni."

2. Di dare atto che l’approvazione delle modifiche di cui al comma 1) comporta la riproduzione integrale del testo aggiornato che viene pertanto allegato con le evidenziazioni in grassetto delle parti modificate.

3. Di dare atto che il testo modificato dello Statuto comunale, dopo l’esecutività della deliberazione , verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ed affisso all’albo pretorio del Comune per 30 giorni consecutivi ed inviato al Ministero dell’Interno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli Statuti; le modifiche entreranno in vigore decorsi 30 giorni dalla sua affissione all’albo pretorio del Comune.

4. Di assicurare la diffusione dello Statuto, così come modificato, attraverso la pubblicazione sul sito internet del Comune.

Il Segretario Comunale
Gianna Gamba



Comune di Costa Vescovato (Alessandria)

Statuto comunale (Deliberazione C.C. n. 9 del 7 ottobre 2005)

TITOLO I
PRINCIPI GENERALI

Art. 1
AUTONOMIA STATUTARIA

1. II Comune di Costa Vescovato:

a) è Ente autonomo locale con rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e nel rispetto delle leggi della Repubblica Italiana;

b) è Ente democratico che crede nei principi europeistici, dell’associazionismo, della pace e della solidarietà;

c) si riconosce in un sistema statale unitario di tipo federativo e solidale, basato sul principio dell’autonomia degli enti locali;

d) considerata la peculiare realtà territoriale e sociale in cui si colloca, rivendica a sé e per gli altri comuni uno specifico ruolo nella gestione delle risorse economiche locali, ivi compreso il gettito fiscale, nonché nell’organizzazione dei servizi pubblici o di pubblico interesse; ciò nel rispetto del principio della sussidiarietà secondo cui la responsabilità pubblica compete all’autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini;

e) valorizza ogni forma di collaborazione con gli altri enti locali e ritiene essenziale appartenere ad un Unione di Comuni e alla Comunità Montana;

f) realizza, con i poteri e gli istituti del presente Statuto, l’autogoverno della comunità.

2. Il Comune si avvale della sua autonomia, nel rispetto della Costituzione e dei principi generali dell’ordinamento, per lo svolgimento della propria attività e il perseguimento dei suoi fini istituzionali.

3. Il Comune rappresenta la comunità nei rapporti con lo Stato, con la Regione, con la Provincia e con gli altri enti o soggetti pubblici e privati e, nell’ambito degli obiettivi indicati nel presente Statuto, nei confronti della comunità internazionale.

Art. 2
FINALITA’

1. Il Comune promuove lo sviluppo e il processo civile, sociale ed economico della comunità di Costa Vescovato ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione. Esso rappresenta unitariamente gli interessi della comunità nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali.

2. Il Comune promuove e tutela l’equilibrato assetto del territorio e concorre, insieme alle altre istituzioni nazionali e internazionali, alla riduzione dell’inquinamento, assicurando, nell’ambito di un uso sostenibile ed equo delle risorse, i diritti e le necessità delle persone di oggi e delle generazioni future. Tutela la salute dei cittadini e salvaguarda, altresì, la coesistenza delle diverse specie viventi e delle biodiversità.

3. Il Comune, inoltre, ispira la propria azione alle seguenti finalità:

a) pieno diritto all’effettiva partecipazione dei cittadini singoli o associati, alla vita organizzativa, politica, amministrativa, economica e sociale del Comune di Costa Vescovato; a tal fine sostiene e valorizza l’apporto costruttivo e responsabile del volontariato delle libere associazioni;

b) valorizzazione e promozione delle attività culturali e sportive come strumenti che favoriscono la crescita delle persone;

c) tutela, conservazione e promozione delle risorse naturali, paesaggistiche, storiche, architettoniche e delle tradizioni culturali presenti sul proprio territorio;

d) valorizzazione dello sviluppo economico e sociale della comunità, promuovendo la partecipazione dell’iniziativa imprenditoriale dei privati alla realizzazione del bene comune;

e) sostegno alle realtà della cooperazione che perseguono obiettivi di carattere mutualistico e sociale;

f) tutela della vita umana, della persona e della famiglia, valorizzazione sociale della maternità e della paternità assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno della cura e dell’educazione dei figli,

g) garanzia del diritto allo studio e alla formazione culturale e professionale per tutti in un quadro istituzionale ispirato alla libertà di educazione;

h) rispetto e tutela delle diversità etniche, linguistiche, culturali, religiose e politiche, anche attraverso la promozione dei valori e della cultura della tolleranza;

i) sostegno alla realizzazione di un sistema globale e integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva delle persone disagiate e svantaggiate;

l) riconoscimento di pari opportunità professionali, politiche e sociali fra i sessi.

Art. 3
TERRITORIO E SEDE COMUNALE

1. Il territorio del Comune si estende per Kmq. 7,74, confina con i Comuni di Avolasca, Carezzano, Castellania, Cerreto Grue, Montegioco, Paderna, Villaromagnano.

2. Il Comune di Costa Vescovato, di seguito chiamato Comune, è costituito dalle comunità delle popolazioni e dai territori di Costa Vescovato concentrico, e delle frazioni di: Montale Celli, Sarizzola ed Arpicella, nonché delle località Montesoro, Fossaghello, Amareno, Sposino, Mulino, Borgo, San Leto.

3. Il Palazzo civico, sede comunale, è ubicato in piazza Aldo Moro n. 1.

4. Le adunanze degli organi collegiali si svolgono di norma nella sede comunale; esse possono tenersi in luoghi diversi in caso di necessità o per particolari esigenze.

5. All’interno del territorio del Comune non è consentito, per quanto attiene alle attribuzioni del Comune in materia, l’insediamento di centrali nucleari, né lo stanziamento o il transito di ordigni nucleari e scorie radioattive.

Art. 4
STEMMA E GONFALONE

1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di Comune di Costa Vescovato.

2. Il Comune ha un proprio gonfalone e un proprio stemma, approvati con decreto del Presidente della Repubblica.. Lo stemma è come descritto dal Decreto del Presidente della Repubblica del 08 gennaio 1999: “d’argento, alla collina di verde, fondata in punta e uscente dai fianchi, caricata da tredici case di rosso, coperte di nero, finestrate d’argento e dalla Chiesa posta sulla parte alta della collina, attigua alle case, con il campanile attraversante, Chiesa e campanile di rosso, coperti di nero, il tutto accompagnato nel cantone del capo e nel fianco destri dal pastorale di azzurro, posto in palo; nel cantone sinistro del capo dal cantone di azzurro, caricato dalla stella di cinque raggi, d’oro, raggiata di dieci, dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.

3. Nelle cerimonie e nelle pubbliche ricorrenze, e ogni volta sia necessario rendere ufficiale la partecipazione dell’Ente a una particolare iniziativa, il Sindaco può disporre che venga esibito il gonfalone con lo stemma del Comune.

4. La Giunta può autorizzare l’uso e la riproduzione dello stemma del Comune per fini non istituzionali soltanto ove sussista un pubblico interesse.

5. La comunità comunale riconosce quale proprio patrono San Martino Vescovo; l’11 novembre è giorno festivo.

Art. 5
PROGRAMMAZIONE E COOPERAZIONE

1. Il Comune persegue le proprie finalità attraverso gli strumenti della programmazione, della pubblicità e della trasparenza, avvalendosi dell’apporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali, sportive e culturali operanti sul suo territorio.

2. Il Comune ricerca, in modo particolare, la collaborazione e la cooperazione con i Comuni vicini, con la Provincia di Alessandria e con la Regione Piemonte.

3. Il Comune persegue finalità associative con altri Comuni ed aderisce all’Unione di Comuni e alla Comunità Montana.

TITOLO II
Ordinamento strutturale - organi ed attribuzioni

Art. 6
ORGANI DEL COMUNE

1. Sono organi di governo del Comune il Consiglio comunale, il Sindaco e la Giunta comunale e le rispettive competenze sono stabilite dalla legge e dal presente Statuto.

2. Il Consiglio comunale è organo di indirizzo e di controllo politico e amministrativo.

3. I1 Sindaco è responsabile dell’Amministrazione ed è legale rappresentante del Comune; egli esercita inoltre le funzioni di Ufficiale di Governo e di Responsabile della Protezione Civile, secondo le leggi dello Stato.

4. La Giunta comunale collabora con il Sindaco nella gestione amministrativa del Comune e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del Consiglio.

Art. 7
DELIBERAZIONI DEGLI ORGANI COLLEGIALI

1. Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazione palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull’apprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dell’azione da questa svolta.

2. L’istruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione e la verbalizzazione degli atti e delle sedute del Consiglio e della Giunta è curata dal Segretario Comunale, secondo la modalità e i termini stabiliti dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio e della Giunta.

3. Il Segretario Comunale non partecipa alle sedute quando si trova in stato di incompatibilità; in tal caso è sostituito in via temporanea dal componente del Consiglio o della Giunta nominato dal Presidente, di norma il più giovane d’età.

4. Il componente dell’organo deve astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri o di suoi parenti o affini sino al quarto grado.

5. I verbali delle sedute del Consiglio sono firmati dal Sindaco, dal Consigliere anziano e dal Segretario. I verbali delle sedute della Giunta sono firmati dal Sindaco, dal Vicesindaco e dal Segretario.

6. All’Albo Pretorio e’ tenuto aggiornato l’elenco delle deliberazioni adottate dal Consiglio e dalla Giunta nell’anno solare; i cittadini possono prendere visione, durante l’orario di apertura al pubblico degli uffici comunali, su semplice richiesta verbale, degli atti deliberati dal Consiglio e dalla Giunta.

Art. 8
CONSIGLIO COMUNALE

1. Il Consiglio comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e, rappresentando l’intera comunità, delibera l’indirizzo politico - amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione.

2. La presidenza del Consiglio Comunale spetta al Sindaco, in sua assenza al Vicesindaco; mancando anche il Vicesindaco, la presidenza del Consiglio comunale spetta al Consigliere Anziano.

3. L’elezione, la durata in carica, la composizione e lo scioglimento del Consiglio comunale sono regolati dalla legge.

4. Il Consiglio comunale esercita la potestà e le competenze stabilite dalla legge e dallo Statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità e alle procedure stabiliti nel presente Statuto e nelle norme regolamentari.

5. Il Consiglio comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni e provvede alla nomina nei casi previsti dalla legge. Detti indirizzi sono valevoli limitatamente all’arco temporale del mandato politico - amministrativo dell’Organo Consigliare.

6. Il Consiglio Comunale conforma l’azione complessiva dell’ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa.

7. Il Consiglio Comunale ispira la propria azione al principio di solidarietà.

Art. 9
SESSIONE E CONVOCAZIONE

1. L’attività del Consiglio comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria. Le sedute sono valide con la presenza di almeno la metà più uno dei Consiglieri Comunali, comprendendo nel computo anche il Sindaco.

2. Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti all’approvazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione.

3. Le sessioni ordinarie devono essere convocate almeno cinque giorni prima del giorno stabilito; quelle straordinarie almeno tre. In caso d’eccezionale urgenza, la convocazione può avvenire con un anticipo di almeno 24 ore. Per la notifica dell’avviso si fa riferimento all’art. 155 del Codice di Procedura Civile.

4. La convocazione del Consiglio e l’ordine del giorno degli argomenti da trattare è effettuata dal Sindaco di sua iniziativa o su richiesta di almeno un quinto dei consiglieri; in tal caso la riunione deve tenersi entro 20 giorni e devono essere inseriti all’ordine del giorno gli argomenti proposti, purché di competenza consigliare.

5. La convocazione è effettuata tramite avvisi scritti contenenti le questioni da trattare, da consegnarsi a ciascun Consigliere nel domicilio eletto nel territorio del Comune; la consegna deve risultare da dichiarazione dell’Agente notificatore.

6. L’integrazione dell’ordine del giorno con altri argomenti da trattarsi in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione è sottoposta alle medesime condizioni di cui al comma precedente e può essere effettuata 24 ore prima del giorno in cui è stata convocata la seduta.

7. L’elenco degli argomenti da trattare deve essere affisso nell’Albo Pretorio almeno entro il giorno precedente a quello stabilito per l’adunanza e deve essere adeguatamente pubblicizzato in modo da consentire la più ampia partecipazione dei cittadini.

8. La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei Consiglieri comunali almeno tre giorni prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie, almeno due giorni prima nel caso di sessioni straordinarie e almeno 12 ore prima nel caso d’eccezionale urgenza.

9. Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal Regolamento del Consiglio comunale che ne disciplina il funzionamento.

10. La prima convocazione del Consiglio comunale subito dopo le elezioni per il suo rinnovo viene indetta dal Sindaco entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e la riunione deve tenersi entro dieci giorni dalla convocazione.

11. In caso di impedimento permanente, decadenza, rimozione, decesso del Sindaco si procede allo scioglimento del Consiglio comunale; il Consiglio e la Giunta rimangono in carica fino alla data delle elezioni e le funzioni del Sindaco sono svolte dal Vicesindaco.

Art. 10
LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO

1. Entro il termine di venti giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento, sono presentate, da parte del Sindaco, sentita la Giunta, le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico - amministrativo.

2. Con cadenza almeno annuale, il Consiglio provvede, in sessione straordinaria, a verificare l’attuazione di tali linee da parte del Sindaco e dei rispettivi Assessori.

3. E’ facoltà del Consiglio provvedere a integrare, nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale.

4. Al termine del mandato politico - amministrativo, il Sindaco presenta al Consiglio comunale il documento di rendicontazione dello stato di attuazione e di realizzazione delle linee programmatiche.

Art. 11
COMMISSIONI CONSILIARI

1. Il Consiglio Comunale può istituire, con apposita deliberazione, Commissioni permanenti, temporanee o speciali per fini di studio, di controllo, di indagine, di inchiesta. Dette Commissioni sono composte solo da Consiglieri comunali; in ogni Commissione almeno un componente deve appartenere ai Gruppi di minoranza.

2. Per quanto riguarda le Commissioni aventi funzione di controllo e di garanzia, ove costituite, la Presidenza è attribuita ad un Consigliere appartenente ai Gruppi di minoranza.

3. Il funzionamento, la composizione, i poteri, l’oggetto e la durata delle Commissioni sono disciplinate con Regolamento del Consiglio comunale.

4. La delibera di istituzione delle Commissioni deve essere adottata a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.

Art. 12
CONSIGLIERI COMUNALI

1. Lo stato giuridico, le dimissioni e la sostituzione dei Consiglieri sono regolati dalla legge; essi rappresentano l’intera comunità alla quale costantemente rispondono.

2. Le funzioni di Consigliere Anziano sono esercitate dal Consigliere della lista di maggioranza che, nell’elezione a tale carica, ha ottenuto il maggior numero di preferenze. A parità di voti sono esercitate dal più anziano di età.

3. I Consiglieri comunali che non intervengono alle sessioni per tre volte consecutive senza giustificato motivo possono essere dichiarati decaduti con deliberazione del Consiglio comunale. A tale riguardo il Sindaco, a seguito dell’avvenuto accertamento dell’assenza maturata da parte del Consigliere interessato, provvede, ai sensi di legge, con comunicazione scritta a comunicargli l’avvio del procedimento amministrativo. Il Consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative delle assenze, nonché a fornire al Sindaco eventuali documenti probatori, entro il termine indicato nella comunicazione scritta, che, comunque, non può essere inferiore a giorni 20, decorrenti dalla data di ricevimento. Scaduto quest’ultimo termine, il Consiglio esamina ed infine delibera, tenuto adeguatamente conto delle cause giustificative presentate da parte del Consigliere interessato.

Art. 13
DIRITTI E DOVERI DEI CONSIGLIERI

1. I Consiglieri hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e proposte di deliberazione.

2. Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo dei Consiglieri comunali sono disciplinati dalla Legge e dal Regolamento del Consiglio comunale.

3. I Consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune, nonché delle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato. Essi, nei limiti e con le forme stabilite dal regolamento, hanno diritto di visionare gli atti e i documenti, anche preparatori e di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini dell’attività amministrativa e sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla Legge.

4. Ciascun Consigliere è tenuto ad eleggere un domicilio nel territorio comunale presso il quale verranno recapitati gli avvisi di convocazione del Consiglio e ogni altra comunicazione ufficiale.

Art. 14
GRUPPI CONSILIARI

1. I Consiglieri possono costituirsi in Gruppi secondo quanto previsto nel Regolamento del Consiglio comunale e ne danno comunicazione al Sindaco e al Segretario comunale unitamente all’indicazione del nome del Capogruppo. Qualora non si eserciti tale facoltà o nelle more della designazione, i Gruppi sono individuati nelle liste che si sono presentate alle elezioni e i relativi Capigruppo nei Consiglieri, non appartenenti alla Giunta, che abbiano riportato il maggior numero di preferenze.

2. I Consiglieri comunali possono costituire Gruppi non corrispondenti alle liste elettorali nei quali sono stati eletti purché tali gruppi risultino composti da almeno due membri.

3. E istituita la Conferenza dei Capigruppo, finalizzata a rispondere alle finalità generali indicate dall’art. 2 del presente Statuto. La disciplina, il funzionamento e le specifiche attribuzioni sono contenute nel Regolamento del Consiglio comunale.

Art. 15
SINDACO

1. Il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite nella Legge che disciplina, altresì, i casi di ineleggibilità, di incompatibilità, lo stato giuridico e le cause di cessazione dalla carica.

2. Egli rappresenta il Comune ed è l’organo responsabile dell’Amministrazione, sovrintende alle verifiche di risultato connesse al funzionamento dei servizi comunali, impartisce direttive al Segretario comunale, al Direttore, se nominato, e ai Responsabili degli uffici in ordine agli indirizzi amministrativi e gestionali, nonché sull’esecuzione degli atti.

3. Il Sindaco esercita le funzioni attribuitegli dalle Leggi, dallo Statuto, dai Regolamenti e sovrintende all’espletamento delle funzioni statali o regionali attribuite al Comune. Egli ha inoltre competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sull’attività degli Assessori e delle strutture gestionali ed esecutive.

4. Il Sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei Rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni.

5. Il Sindaco è, inoltre, competente, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio comunale, nell’ambito dei criteri indicati dalla Regione e sentite le categorie interessate, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che lavorano.

6. Al Sindaco, oltre che alle competenze di legge, sono assegnate dal presente Statuto e dai Regolamenti attribuzioni quale Organo di amministrazione, di vigilanza e poteri di auto-organizzazione delle competenze connesse all’ufficio.

Art. 16
ATTRIBUZIONI DI AMMINISTRAZIONE

1. Il Sindaco ha la rappresentanza generale dell’Ente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli Assessori e Consiglieri ed è organo responsabile dell’amministrazione del Comune.

In particolare il Sindaco:

a) dirige e coordina l’attività politica e amministrativa del Comune, nonché l’attività della Giunta e dei singoli Assessori;

b) promuove e assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla Legge, sentito il Consiglio comunale;

c) convoca i comizi per i referendum previsti dal T.U. delle Leggi sulle Autonomie Locali;

d) esercita, altresì, le altre funzioni attribuitegli quale autorità locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di Legge;

e) emana le ordinanze contingenti e urgenti previste dalla Legge;

f) nomina e revoca il Segretario comunale,

g) conferisce e revoca al Segretario comunale, se lo ritiene opportuno e previa deliberazione della Giunta comunale, le funzioni di Direttore Generale, nel caso in cui non sia stipulata la convenzione con altri Comuni per la nomina del Direttore;

f) nomina e revoca i Responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce e revoca gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, in base a esigenze effettive e verificabili e nel rispetto del bilancio.

Art. 17
ATTRIBUZIONI DI VIGILANZA

1. Il Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e servizi le informazioni e gli atti, anche riservati, e può disporre l’acquisizione di atti, documenti e informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni, le società di capitali appartenenti all’Ente, tramite i rappresentanti legali delle stesse, informandone il Consiglio comunale.

2. Egli compie gli atti conservativi dei diritti del Comune e promuove, direttamente o avvalendosi del Segretario comunale o del Direttore, se nominato, le indagini e le verifiche amministrative sull’intera attività del Comune.

3. Il Sindaco promuove e assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni, società appartenenti al Comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal Consiglio e in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta.

Art. 18
ATTRIBUZIONI DI ORGANIZZAZIONE

1. Il Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di organizzazione:

a) stabilisce gli argomenti all’ordine del giorno delle sedute del Consiglio comunale, ne dispone la convocazione e lo presiede. Provvede alla convocazione quando la richiesta è formulata da un quinto dei Consiglieri;

b) esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare dal Sindaco presieduti, nei limiti previsti dalle leggi;

c) propone argomenti da trattare in Giunta, ne dispone la convocazione e la presiede;

d) riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporre al Consiglio.

Art. 19
VICESINDACO

1. Il Vicesindaco, nominato tale dal Sindaco, è l’Assessore che ha la delega generale per l’esercizio di tutte le funzioni del Sindaco, in caso di assenza o impedimento di quest’ultimo.

2. La nomina del Vicesindaco deve essere comunicata al Consiglio e agli organi previsti dalla legge, nonché pubblicata all’Albo Pretorio.

Art. 20
MOZIONI DI SFIDUCIA

1. Il voto del Consiglio comunale contrario a una proposta del Sindaco o della Giunta non ne comporta le dimissioni.

2. Il Sindaco e la Giunta cessano dalla carica nel caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.

3. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre 30 dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di un Commissario, ai sensi delle leggi vigenti.

Art. 21
DIMISSIONI E IMPEDIMENTO
PERMANENTE DEL SINDACO

1. Le dimissioni comunque presentate dal Sindaco al Consiglio comunale diventano irrevocabili decorsi 20 giorni dalla loro presentazione. Trascorso tale temine, si procede allo scioglimento del Consiglio.

2. L’impedimento permanente del Sindaco viene accertato da una Commissione composta da soggetti estranei al Consiglio, di chiara fama, nominati dal Consiglio comunale in relazione allo specifico motivo dell’impedimento.

3. La procedura per la verifica dell’impedimento viene attivata su iniziativa di almeno i tre quarti dei Consiglieri assegnati al Comune, escluso il Sindaco.

4. La Commissione nel termine di trenta giorni dalla nomina relaziona al Consiglio.

Il Consiglio si pronuncia sulla relazione in seduta pubblica entro dieci giorni dalla presentazione.

Art. 22
GIUNTA COMUNALE

1. La Giunta è l’organo di impulso e di gestione amministrativa, collabora col Sindaco al governo del Comune e impronta la propria attività ai principi della trasparenza e della efficienza.

2. La Giunta adotta gli atti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dell’Ente nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione delle decisioni fondamentali approvate dal Consiglio comunale. In particolare, la Giunta esercita le funzioni di indirizzo politico - amministrativo, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare e adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni e verifica la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti.

3. La Giunta riferisce annualmente al Consiglio comunale sulla sua attività, in genere in sede di esame del Conto Consuntivo.

Art. 23
COMPOSIZIONE

1. La Giunta è composta dal Sindaco e da un minimo di due ad un massimo di quattro Assessori, a discrezione del Sindaco, di cui uno è investito della carica di Vicesindaco.

2. Gli Assessori sono scelti normalmente tra i Consiglieri; possono, tuttavia, essere nominati Assessori anche persone esterne al Consiglio, purché dotate dei requisiti di eleggibilità e in possesso di particolare competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale.

3. Gli Assessori esterni possono partecipare alle sedute del Consiglio e intervenire nella discussione, ma non hanno diritto di voto.

Art. 24
NOMINA

1. Il Vicesindaco e gli altri componenti della Giunta sono nominati dal Sindaco e sono presentati al Consiglio comunale nella prima seduta successiva alle elezioni.

2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli Assessori dimissionari.

3. Le cause di incompatibilità, la posizione e lo stato giuridico degli Assessori nonché gli istituti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla legge; non possono comunque far parte della Giunta il coniuge, gli ascendenti, i discendenti del Sindaco e coloro che abbiano con il Sindaco rapporti di parentela fino al terzo grado, di affinità di primo grado.

4. Salvi i casi di revoca da parte del Sindaco, la Giunta rimane in carica fino al giorno della proclamazione degli eletti in occasione del rinnovo del Consiglio comunale.

5. Il conferimento delle deleghe rilasciate agli Assessori e ai Consiglieri deve essere comunicato al Consiglio e agli organi previsti dalla legge, nonché pubblicato all’Albo Pretorio.

Art. 25
FUNZIONAMENTO DELLA GIUNTA

1. La Giunta è convocata e presieduta dal Sindaco, che coordina e controlla l’attività degli Assessori e stabilisce l’ordine del giorno delle riunioni, anche tenuto conto degli argomenti proposti dai singoli Assessori.

2. Le modalità di convocazione e di funzionamento della Giunta sono stabilite in modo informale dalla stessa.

3. Le sedute sono valide se è presente la maggioranza dei componenti e le deliberazioni sono adottate a maggioranza dai presenti.

Art. 26
COMPETENZE

1. La Giunta collabora con il Sindaco nell’amministrazione del Comune e compie gli atti che, ai sensi di legge, non siano riservati al Consiglio e non rientrino nelle competenze attribuite al Sindaco, al Segretario comunale, al Direttore, se nominato, e ai Responsabili dei servizi comunali.

2. La Giunta opera in modo collegiale, dà attuazione agli indirizzi generali espressi dal Consiglio e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso.

3. La Giunta, in particolare, nell’esercizio delle attribuzioni di governo e delle funzioni organizzative:

a) presenta al Consiglio lo schema di bilancio di previsione annuale e pluriennale e la relazione revisionale e programmatica;

b) definisce il piano esecutivo di gestione e le sue variazioni, determina gli obiettivi di gestione ed affida gli stessi ai Responsabili dei servizi;

c) adotta, in caso d’urgenza, le variazioni di bilancio;

d) propone al Consiglio i regolamenti previsti dalla Legge e dallo Statuto;

e) approva i progetti, i programmi esecutivi e tutti i provvedimenti che non siano riservati dalla legge al Consiglio, al Sindaco, al Segretario, al Direttore, se nominato, e ai Responsabili dei servizi;

f) elabora le linee di indirizzo e predispone le proposte di provvedimenti da sottoporre alle deliberazioni del Consiglio;

g) assume attività di iniziativa, di impulso e di raccordo con gli organi di partecipazione e decentramento;

h) determina le aliquote dei tributi e delle relative detrazioni, nonché la misura delle tariffe;

i) nomina i membri delle Commissioni per i concorsi pubblici su proposta del Responsabile del servizio interessato;

l) propone i criteri generali per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici di qualunque genere ad enti e persone;

m) approva i regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio;

n) nomina e revoca il Direttore o autorizza il Sindaco a conferire le relative funzioni al Segretario comunale;

o) dispone l’accettazione od il rifiuto di lasciti e donazioni;

p) fissa la data di convocazione dei comizi per i referendum e costituisce l’ufficio comunale per le elezioni, cui è rimesso l’accertamento della regolarità del procedimento;

q) esercita, previa determinazione dei costi ed individuazione dei mezzi, funzioni delegate dalla Provincia, Regione e Stato quando non espressamente attribuite dalla legge e dallo statuto ad altro Organo;

r) approva gli accordi di contrattazione decentrata;

s) decide in ordine alle controversie sulle competenze funzionali che sorgessero fra gli organi gestionali dell’Ente;

t) fissa, ai sensi del regolamento e degli accordi decentrati, i parametri, gli standard ed i carichi funzionali di lavoro per misurare la produttività dell’apparato, sentito il Direttore, se nominato;

u) determina i misuratori ed i modelli di rilevazione del controllo interno di gestione secondo i principi stabiliti dal Consiglio;

v) autorizza la resistenza in giudizio, nei casi in cui i procedimenti di giurisdizione riguardino componenti degli organi di governo.

TITOLO III
ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE
E DIRITTI DEI CITTADINI

CAPO I
PARTECIPAZIONE E DECENTRAMENTO

Art. 27
PARTECIPAZIONE POPOLARE

1. Il Comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, all’amministrazione dell’Ente al fine di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza.

2. La partecipazione popolare si esprime attraverso l’incentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini a intervenire nel procedimento amministrativo.

3. Il Consiglio comunale predispone e approva un regolamento nel quale vengono definite le modalità con cui i cittadini possono far valere i diritti e le prerogative previste dal presente titolo.

CAPO II
ASSOCIAZIONISMO E VOLONTARIATO

Art. 28
ASSOCIAZIONISMO

1. Il Comune riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio.

2. A tal fine, la Giunta, su istanza delle parti interessate, registra le associazioni che operano sul territorio comunale, ivi comprese le sezioni locali di associazioni a rilevanza sovra comunale.

3. Allo scopo di ottenere la registrazione è necessario che l’associazione depositi in Comune copia dello statuto e comunichi la sede e i nominativi del legale rappresentante e dei componenti il Consiglio direttivo. Ogni associazione registrata, pena la decadenza dal registro, deve comunicare al Comune ogni modifica inerente lo statuto, la sede e i nominativi del legale rappresentante e dei componenti il Consiglio direttivo.

4. Non è ammesso il riconoscimento di associazioni segrete o aventi caratteristiche non compatibili con indirizzi generali espressi dalla Costituzione, dalle norme vigenti e dal presente Statuto.

5. Le associazioni registrate devono presentare, se richiesto, il loro bilancio.

6. Il Comune può promuovere e istituire la Consulta delle associazioni.

Art. 29
DIRITTI DELLE ASSOCIAZIONI

1. Ciascuna associazione registrata ha diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso l’Amministrazione e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative dell’Ente nel settore in cui essa opera.

2. Le scelte amministrative che incidono sull’attività delle associazioni devono essere precedute dall’acquisizione di pareri espressi dagli organi collegiali delle stesse.

3. I pareri devono pervenire al Comune nei termini stabiliti nella richiesta, che in ogni caso non devono essere inferiori a dieci giorni.

Art. 30
CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI

1. Il Comune può erogare alle associazioni, con esclusione dei partiti politici, contributi economici da destinarsi allo svolgimento dell’attività associativa.

2. Il Comune può, altresì, mettere a disposizione delle associazioni, a titolo di contributi in natura, strutture, beni o servizi in modo gratuito.

3. Le modalità di erogazione dei contributi o di godimento delle strutture, beni o servizi è stabilita in apposito regolamento, in modo da garantire a tutte le associazioni pari opportunità.

4. Il Comune può gestire servizi in collaborazione con le associazioni di volontariato, secondo le modalità stabilite in apposito regolamento.

5. Le associazione che hanno ricevuto contributi in denaro o natura dall’Ente devono redigere al termine di ogni anno apposito rendiconto che ne evidenzi l’impiego.

Art. 31
VOLONTARIATO

1. II Comune promuove forme di volontariato per un coinvolgimento della popolazione in attività volte al miglioramento della qualità della vita personale, civile e sociale, in particolare delle fasce in costante rischio di emarginazione, nonché per la tutela dell’ambiente.

2. Il Comune istituisce il Gruppo Comunale dei Volontari, cui possono aderire persone di ambo i sessi, allo scopo di prestare la loro opera, senza fini di lucro o vantaggi personali, nell’ambito delle attività di collaborazione e di supporto in attività socialmente utili all’Amministrazione comunale.

3. Gli interventi di utilizzo istituzionale del volontariato di persone in attività di pubblica utilità connesse allo sviluppo e alla diffusione dei servizi sul territorio comunale sono disciplinati con apposito regolamento.

4. Il Comune garantisce che le prestazioni di attività volontarie e gratuite nell’interesse collettivo e ritenute di importanza generale abbiano i mezzi necessari per la loro migliore riuscita e siano tutelate sotto l’aspetto infortunistico.

CAPO III
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Art. 32
CONSULTAZIONI

1. L’Amministrazione comunale può indire consultazioni della popolazione allo scopo di acquisire pareri e proposte in merito all’attività amministrativa.

2. Le forme di tali consultazioni sono stabilite da apposito regolamento.

Art. 33
PETIZIONI

1. Chiunque, anche se non residente nel Comune, può rivolgersi in forma collettiva agli organi dell’amministrazione per sollecitare l’intervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.

2. La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo comprendente le richieste che sono rivolte all’Amministrazione.

3. La petizione è inoltrata al Sindaco il quale, entro 30 giorni, la assegna in esame all’organo competente e ne invia copia ai gruppi presenti in Consiglio Comunale.

4. Se la petizione è sottoscritta da almeno quaranta persone, l’organo competente deve pronunciarsi in merito entro 60 giorni dal ricevimento.

5. Il contenuto della decisione dell’organo competente, unitamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permettere la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del Comune.

6. Se la petizione è sottoscritta da almeno sessanta persone, ciascun Consigliere può chiedere con apposita istanza che il testo della petizione sia posto in discussione dal Consiglio comunale, da convocarsi entro 30 giorni.

Art. 34
PROPOSTE

1. Qualora un numero di elettori del Comune non inferiore a sessanta persone avanzi al Sindaco proposte per l’adozione di atti amministrativi di competenza dell’Ente e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dell’atto e sul suo contenuto dispositivo, il Sindaco, ottenuto il parere dei Responsabili dei servizi interessati e del Segretario comunale, trasmette la proposta unitariamente ai pareri all’Organo competente e ai Gruppi presenti in Consiglio Comunale entro 30 giorni dal ricevimento.

2. L’Organo competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 30 giorni dal ricevimento della proposta.

3. Le determinazioni di cui al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate ai primi tre firmatari della proposta.

Art. 35
REFERENDUM

1. Un numero di elettori residenti non inferiore al 40% degli iscritti nelle liste elettorali può chiedere che vengano indetti referendum, consultivi o propositivi su temi di interesse locale, di competenza comunale.

2. Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, di attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali e quando sullo stesso argomento è già stato indetto un referendum nell’ultimo quinquennio.

3. Il quesito da sottoporre agli elettori deve essere di immediata comprensione e tale da non ingenerare equivoci.

4. Sono ammesse richieste di referendum anche in ordine all’oggetto di atti amministrativi già approvati dagli organi competenti del Comune, a eccezione di quelli relativi alle materie di cui al precedente comma 2.

5. Il Consiglio Comunale approva un regolamento nel quale vengono stabilite le procedure di ammissibilità, le modalità di raccolta delle firme, lo svolgimento delle consultazioni, la loro validità e la proclamazione del risultato.

6. Il Consiglio Comunale deve prendere atto del risultato della consultazione referendaria entro 90 giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto formale in merito all’oggetto della stessa.

7. Non si procede agli adempimenti del comma precedente se non ha partecipato alle consultazioni la metà più uno degli aventi diritto.

8. Il mancato recepimento delle indicazioni approvate dai cittadini nella consultazione referendaria deve essere adeguatamente motivato e deliberato dalla maggioranza assoluta dei Consiglieri comunali.

9. Nel caso in cui la proposta, sottoposta a referendum, sia approvata dalla maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, il Consiglio Comunale e la Giunta non possono assumere decisioni contrastanti con essa.

Art. 36
ACCESSO AGLI ATTI

1. Ciascun cittadino ha libero accesso alla consultazione degli atti dell’Amministrazione comunale e dei soggetti, anche privati, che gestiscono servizi pubblici.

2. Possono essere sottratti alla consultazione soltanto gli atti che esplicite disposizioni legislative dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione.

3. La consultazione degli atti di cui al primo comma, deve avvenire senza particolari formalità, con richiesta motivata dell’interessato, nei tempi stabiliti da apposito regolamento.

4. In caso di diniego da parte dell’impiegato o funzionario che ha in deposito l’atto, l’interessato può rinnovare la richiesta per iscritto al Sindaco del Comune, che deve comunicare le proprie determinazioni in merito entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta stessa.

5. In caso di diniego devono essere esplicitamente evidenziati gli articoli di legge che impediscono la divulgazione dell’atto stesso.

6. Il regolamento stabilisce i tempi e la modalità per l’esercizio dei diritti previsti nel presente articolo.

Art. 37
DIRITTO DI INFORMAZIONE

1. Tutti gli atti dell’amministrazione, a esclusione di quelli aventi destinatario determinato, sono pubblici e devono essere adeguatamente pubblicizzati.

2. La pubblicazione avviene, di norma, mediante affissione in apposito spazio, facilmente accessibile a tutti, situato nell’atrio del palazzo comunale e su indicazione del Sindaco in altri appositi spazi esterni a ciò destinati.

3. L’affissione viene curata dal Segretario comunale che si avvale di un dipendente e, su attestazione di questi, certifica l’avvenuta pubblicazione.

4. Gli atti aventi destinatario determinato devono essere notificati all’interessato.

5. Le ordinanze, i conferimenti di contributi ad enti e associazioni devono essere pubblicizzati mediante affissione.

Art. 38
ISTANZE

1. Chiunque, singolo o associato, può rivolgere al Sindaco istanze in merito a specifici problemi o aspetti dell’attività amministrativa riguardante la tutela degli interessi collettivi.

2. La risposta all’istanza deve essere motivata e fornita entro 30 giorni dall’interrogazione.

CAPO IV
DIFENSORE CIVICO

Art. 39
NOMINA

1. il Difensore Civico è nominato dal Consiglio comunale, salvo che non sia scelto in forma di convenzionamento con altri Comuni o con la Comunità Montana o la Provincia di Alessandria o la Regione Piemonte, a scrutinio segreto e a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri.

2. Ciascun cittadino che abbia i requisiti di cui al presente articolo può far pervenire la propria candidatura all’Amministrazione comunale che ne predispone apposito elenco previo controllo dei requisiti.

3. La designazione del Difensore Civico deve avvenire tra persone che per preparazione ed esperienza diano ampia garanzia di indipendenza, probità e competenza giuridico - amministrativa e siano in possesso del diploma di laurea in scienze politiche, giurisprudenza, economia e commercio o equipollenti.

4. Il Difensore Civico rimane in carica quanto il Consiglio che lo ha eletto ed esercita le sue funzioni sino all’insediamento del successore.

5. Non può essere nominato Difensore Civico:

a) chi si trova in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere comunale;

b) i Parlamentari, i Consiglieri regionali, provinciali e comunali, i membri dei consorzi tra Comuni e delle Comunità collinari e montane, i Ministri di culto, i membri dei partiti politici;

c) i dipendenti del Comune, gli amministratori e i dipendenti di persone giuridiche, enti, istituti e aziende che abbiano rapporti contrattuali con l’Amministrazione comunale o che ricevano da essa a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi;

d) chi fornisca prestazioni di lavoro autonomo all’Amministrazione comunale;

e) chi sia coniuge o abbia rapporti di parentela o affinità entro il quarto grado con amministratori del Comune, suoi dipendenti o il Segretario comunale.

Art. 40
DECADENZA

1. Il Difensore Civico decade dal suo incarico nel caso sopravvenga una condizione che ne osterebbe la nomina o nel caso egli tratti privatamente cause inerenti l’Amministrazione comunale.

2. La decadenza è pronunciata dal Consiglio comunale.

3. Il Difensore Civico può essere revocato dal suo incarico per gravi motivi con deliberazione assunta a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri.

4. In ipotesi di surroga, per revoca, decadenza o dimissioni, prima che termini la scadenza naturale dell’incarico, sarà il Consiglio comunale a provvedere.

Art. 41
FUNZIONI

1. I1 Difensore Civico ha il compito di intervenire presso gli organi e uffici del Comune allo scopo di garantire l’osservanza del presente Statuto e dei regolamenti comunali, nonché il rispetto dei diritti dei cittadini italiani e stranieri.

2. Il Difensore Civico deve intervenire dietro richiesta degli interessati o per iniziativa propria ogni volta che ritiene sia stata violata la legge, lo Statuto o i regolamenti.

3. Il Difensore Civico deve provvedere affinchè la violazione, per quanto possibile, venga eliminata e può dare consigli ed indicazioni alla parte offesa affinché la stessa possa tutelare i propri diritti e interessi nelle forme di legge.

4. Il Difensore Civico deve, inoltre, vigilare affinché a tutti i cittadini siano riconosciuti i medesimi diritti.

5 Il Difensore Civico deve garantire il proprio interessamento a vantaggio di chiunque si rivolga a lui; egli deve essere disponibile per il pubblico nel suo ufficio almeno un giorno alla settimana.

Art. 42
FACOLTA’ E PREROGATIVE

1. L’Ufficio del Difensore Civico ha sede presso idonei locali messi a disposizione dalla Amministrazione comunale, unitamente ai servizi e alle attrezzature necessarie allo svolgimento del suo incarico.

2. Il Difensore Civico nell’esercizio del suo mandato può consultare gli atti e i documenti in possesso dell’Amministrazione comunale e dei concessionari dei pubblici servizi.

3. Egli, inoltre, può convocare il Responsabile del servizio interessato e richiedergli documenti, notizie, chiarimenti senza che possa essergli apposto il segreto d’ufficio.

4. Il Difensore Civico riferisce, entro 30 giorni, l’esito del proprio operato, verbalmente o per iscritto, al cittadino che gli ha richiesto l’intervento e segnala agli Organi comunali o alla Magistratura le disfunzioni o le illegittimità riscontrate.

5. Il Difensore Civico può altresì invitare l’Organo competente ad adottare gli atti amministrativi che reputa opportuni, concordandone eventualmente il contenuto.

6. E’ facoltà del Difensore Civico, quale garante dell’imparzialità e del buon andamento delle attività della pubblica amministrazione di presenziare, senza diritto di voto o di intervento, alle sedute pubbliche delle Commissioni concorsuali, aste pubbliche, licitazioni private, appalti concorso. A tal fine deve essere informato della data delle riunioni.

Art. 43
RELAZIONE ANNUALE

1. Il Difensore Civico presenta ogni anno, entro il mese di marzo, la relazione relativa all’attività svolta nell’anno precedente, illustrando i casi seguiti, le disfunzioni, i ritardi e le illegittimità riscontrate e formulando suggerimenti che ritiene più opportuni allo scopo di eliminarle.

2. Il Difensore Civico nella relazione di cui al primo comma può, altresì, indicare proposte rivolte a migliorare il funzionamento dell’attività amministrativa e l’efficienza dei servizi pubblici, nonché a garantire l’imparzialità delle decisioni.

3. La relazione deve essere affissa all’Albo Pretorio, trasmessa a tutti i Consiglieri comunali e discussa entro 30 giorni in Consiglio comunale.

4. Tutte le volte che ne ravvisa l’opportunità, il Difensore Civico può segnalare singoli casi o questioni al Sindaco affinché siano discussi nel Consiglio comunale, che deve essere convocato entro 30 giorni.

Art. 44
INDENNITA’ DI FUNZIONE

1. Al Difensore Civico è corrisposta un’indennità di funzione il cui importo è determinato annualmente dal Consiglio comunale.

CAPO V
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

Art. 45
DIRITTO DI INTERVENTO NEI PROCEDIMENTI

1. Chiunque sia portatore di un diritto o di un interesse legittimo coinvolto in un procedimento amministrativo ha facoltà di intervenirvi, tranne che nei casi espressamente previsti dalla Legge.

2. L’Amministrazione comunale deve rendere pubblico il nome del Responsabile del procedimento, di colui che è delegato ad adottare le decisioni in merito ed il termine entro cui le decisioni devono essere adottate.

Art. 46
PROCEDIMENTI AD ISTANZA DI PARTE

1. Nel caso di procedimenti ad istanza di parte il soggetto che ha presentato l’istanza può chiedere di essere sentito dal Responsabile del procedimento o dall’Amministratore che devono pronunciarsi in merito.

2. Il Responsabile del procedimento o l’Amministratore devono sentire l’interessato entro trenta giorni dalla richiesta o nel termine inferiore stabilito dal regolamento.

3. Ad ogni istanza rivolta ad ottenere l’emanazione di un atto o provvedimento amministrativo deve essere data opportuna risposta per iscritto nel termine stabilito dal regolamento, comunque, non superiore a sessanta giorni.

4. Nel caso l’atto o il provvedimento richiesto possa incidere negativamente su diritti od interessi legittimi di altri soggetti il Responsabile del procedimento o l’Amministratore devono dare loro comunicazione della richiesta ricevuta.

5. Tali soggetti possono inviare all’Amministrazione istanze, memorie, proposte o produrre documenti entro quindici giorni dal ricevimento della comunicazione.

Art. 47
PROCEDIMENTI AD IMPULSO DI UFFICIO

1. Nel caso di procedimenti ad impulso d’ufficio il Responsabile del procedimento o l’Amministratore devono darne comunicazione ai soggetti i quali siano portatori di diritti od interessi legittimi che possano essere pregiudicati dall’adozione dell’atto amministrativo, indicando il termine non minore di quindici giorni, salvo i casi di particolare urgenza individuati dal regolamento, entro il quale gli interessati possono presentare istanze, memorie, proposte o produrre documenti.

2. I soggetti interessati possono, altresì, nello stesso termine, chiedere, di essere sentiti personalmente dal Responsabile o dall’Amministratore che deve pronunciarsi in merito.

3. Qualora per l’elevato numero degli interessati sia particolarmente gravosa la comunicazione personale di cui al primo comma, è consentito sostituirla con la pubblicazione ai sensi dell’art. 37 dello Statuto.

Art. 48
DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO DELL’ATTO

1. Nei casi previsti dai due articoli precedenti e sempre che siano state puntualmente osservate le procedure ivi previste, il contenuto volitivo dell’atto può risultare da un accordo tra il soggetto privato interessato e la Giunta comunale.

2. In tal caso è necessario che di tale accordo sia dato atto nella premessa e che il contenuto dell’accordo medesimo sia comunque tale da garantire il pubblico interesse e l’imparzialità dell’amministrazione.

TITOLO IV
ATTIVITA’ AMMISTRATIVA

Art. 49
OBIETTIVI DELL’ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA

1. Il Comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di trasparenza, di efficienza, di efficacia, di economicità e di semplicità delle procedure.

2. Gli organi istituzionali del Comune e i dipendenti sono tenuti a provvedere sulle istanze degli interessati nei modi e nei termini stabiliti dalla Legge, dallo Statuto e dai regolamenti di attuazione.

3. Il Comune, allo scopo di soddisfare le esigenze dei cittadini, attua le forme di partecipazione previste dal presente Statuto, nonché forme di cooperazione con altri Comuni e con la Provincia.

Art. 50
SERVIZI PUBBLICI COMUNALI

1. Il Comune può istituire e gestire servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni e servizi o l’esercizio di attività rivolte a perseguire fini sociali, a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale.

2. I servizi gestiti con diritto di privativa sono stabiliti dalla Legge.

Art. 51
FORME DI GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI

1. Il Consiglio comunale può deliberare l’istituzione e l’esercizio dei pubblici servizi nelle seguenti forme:

a) in economia, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno costituire un’istituzione o un’azienda;

b) in concessione a terzi quando esistano ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociale;

c) a mezzo di azienda speciale, anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica e imprenditoriale;

d) a mezzo di istituzione, per l’esercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale;

e) a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico qualora si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare, la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati;

f) a mezzo convenzioni, consorzi, accordi di programma, Unioni di Comuni, Comunità Montana, nonché in ogni altra forma consentita dalla legge.

2. Il Comune può partecipare a società per azioni, a prevalente capitale pubblico, per la gestione di servizi che la Legge non riserva in via esclusiva al Comune.

3. Il Comune può, altresì, dare impulso e partecipare, anche indirettamente, ad attività economiche connesse ai suoi fini istituzionali avvalendosi dei principi e degli strumenti di diritto comune.

4. I poteri, a eccezione dei referendum, che il presente Statuto riconosce ai cittadini nei confronti degli atti del Comune sono estesi anche agli atti delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società di capitali a maggioranza pubblica.

Art. 52
AZIENDE SPECIALI

1. Il Consiglio comunale può deliberare la costituzione di aziende speciali, dotate di personalità giuridica e di autonomia gestionale e imprenditoriale e ne approva lo statuto.

2. Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno l’obbligo del pareggio finanziano ed economico da conseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.

3. I servizi di competenza delle aziende speciali possono essere esercitati anche al di fuori del territorio comunale, previa stipulazione di accordi tesi a garantire l’economicità e la migliore qualità dei servizi.

Art. 53
STRUTTURA DELLE AZIENDE SPECIALI

1. Lo statuto delle aziende speciali ne disciplina la struttura, il funzionamento, le attività e i controlli.

2. Sono organi delle aziende speciali il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, il Direttore e il Collegio di Revisione.

3. Il Presidente e gli Amministratori delle aziende speciali sono nominati dal Sindaco fra le persone in possesso dei requisiti di eleggibilità a Consigliere comunale dotate di speciale competenza tecnica o amministrativa per studi compiuti, per funzioni esercitate presso aziende pubbliche o private o per uffici ricoperti.

4. Il Direttore è assunto per pubblico concorso, salvo i casi previsti dal T.U. 2578/25 in presenza dei quali si può procedere alla chiamata diretta.

5. Il Consiglio comunale provvede alla nomina del Collegio dei Revisori dei conti, conferisce il capitale di dotazione e determina gli indirizzi e le finalità dell’amministrazione delle aziende, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per le funzioni di beni o servizi.

6. Il Consiglio comunale approva, altresì, i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.

7. Gli Amministratori delle aziende speciali possono essere revocati soltanto per gravi violazioni di legge, documentata inefficienza o difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dell’Amministrazione approvate dal Consiglio comunale.

Art. 54
ISTITUZIONI

1. Le istituzioni sono organismi strumentali del Comune privi di personalità giuridica, ma dotate di autonomia gestionale.

2. Sono organismi delle istituzioni il Consiglio di Amministrazione, il Presidente e il Direttore.

3. Gli organi dell’istituzione sono nominati dal Sindaco che può revocarli per gravi violazioni di legge, per documentata inefficienza o per difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dell’Amministrazione.

4. Il Consiglio comunale determina gli indirizzi e le finalità dell’amministrazione delle istituzioni, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi, approva i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo ed esercita la vigilanza sul loro operato.

5. Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione dell’istituzione deliberando nell’ambito delle finalità e degli indirizzi approvati dal Consiglio comunale secondo le modalità organizzative e funzionali previste nel regolamento.

6. Il regolamento può anche prevedere forme di partecipazione dei cittadini o degli utenti alla gestione o al controllo dell’istituzione.

Art. 55
SOCIETA’ PER AZIONI E A RESPONSABILITA’ LIMITATA

1. Il Consiglio comunale può approvare la partecipazione dell’ente a società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione di servizi pubblici eventualmente provvedendo anche alla loro costituzione.

2. Nel caso di servizi pubblici di primaria importanza la partecipazione del Comune, unitariamente a quella di altri eventuali enti pubblici, dovrà obbligatoriamente essere maggioritaria.

3. L’atto costitutivo, lo statuto o l’acquisto di quote o azioni devono essere approvati dal Consiglio comunale e deve in ogni caso essere garantita la rappresentatività dei soggetti pubblici negli organi di amministrazione.

4. Il Comune sceglie i propri rappresentanti tra i soggetti di specifica competenza tecnica e professionale nel concorrere agli atti gestionali considerando gli interessi dei consumatori e degli utenti.

5. I Consiglieri comunali possono essere nominati nei Consigli di Amministrazione delle società per azioni o a responsabilità limitata.

6. Il Sindaco o un suo delegato partecipa all’assemblea dei soci in rappresentanza dell’Ente.

7. Il Consiglio comunale provvede a verificare annualmente l’andamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che l’interesse della collettività sia adeguatamente tutelato nell’ambito dell’attività esercitata dalla società medesima.

Art. 56
CONVENZIONI

1. Il Consiglio comunale delibera apposite convenzioni da stipularsi con amministrazioni statali, altri enti pubblici o con privati al fine di fornire in modo coordinato servizi pubblici.

2. La convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli enti contraenti, i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Art. 57
CONSORZI

1. Il Comune può partecipare alla costituzione di Consorzi con altri enti locali per la gestione associata di uno o più servizi secondo le norme previste per le aziende speciali in quanto applicabili.

2. A questo fine il Consiglio comunale approva a maggioranza assoluta dei componenti, una convenzione ai sensi del precedente articolo, unitamente allo statuto del Consorzio.

3. La convenzione deve prevedere l’obbligo a carico del Consorzio della trasmissione al Comune degli atti fondamentali che dovranno essere pubblicati con le modalità di cui all’art. 37 del presente Statuto.

4. Il Sindaco o un suo delegato fa parte dell’assemblea del Consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e dallo statuto del Consorzio.

Art. 58
ACCORDI DI PROGRAMMA

1. Il Sindaco per la definizione e l’attuazione di opere, di interventi, di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata del Comune e di altri soggetti pubblici, in relazione alla competenza primaria o prevalente del Comune sull’opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinare i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.

2. L’accordo di programma, consistente nel consenso unanime del Presidente della Regione, del Presidente della Provincia, dei Sindaci delle amministrazioni interessate viene definito in un’apposita conferenza la quale provvede, altresì, all’approvazione formale dell’accordo stesso.

3. Qualora l’accordo sia adottato con decreto del Presidente della Regione e comporti variazione degli strumenti urbanistici, l’adesione del Sindaco allo stesso deve essere ratificata dal Consiglio comunale entro 30 giorni a pena di decadenza.

TITOLO V
UFFICI E PERSONALE

CAPO I
UFFICI

Art. 59
PRINCIPI STRUTTURALI E ORGANIZZATVI

1. L’amministrazione del Comune si esplica mediante il perseguimento di obiettivi specifici e deve essere improntata ai seguenti principi:

a) l’organizzazione del lavoro per progetti, obiettivi e programmi;

b) l’analisi e l’individuazione delle produttività e dei carichi funzionali di lavoro e del grado di efficacia dell’attività svolta da ciascuna elemento dell’apparato;

c) l’individuazione di responsabilità strettamente collegata all’ambito di autonomia decisionale e dei soggetti;

d) il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e il conseguimento della massima flessibilità delle strutture e del personale e della massima collaborazione tra gli uffici.

Art. 60
ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEL PERSONALE

1. Il Comune disciplina con appositi atti la dotazione organica del personale e l’organizzazione degli uffici e dei servizi sulla base della distinzione tra funzione politica e di controllo attribuita al Consiglio comunale, al Sindaco e alla Giunta e funzione di gestione amministrativa attribuita al Segretario comunale, al Direttore Generale, se nominato, e ai Responsabili degli uffici e dei servizi.

2. Il Comune ritiene la forma convenzionata intercomunale per la gestione associata degli uffici e dei servizi comunali particolarmente idonea a garantire efficienza e funzionalità, non avendo la possibilità di dotarsi autonomamente di una struttura amministrativa e tecnica adatta a sostenere il livello di capacità organizzativa richiesta per rispondere al progressivo trasferimento di funzioni e alle competenze che la Legge gli affida.

2. Il Consiglio comunale può approvare la stipulazione di convenzioni con altri Comuni per la gestione associata degli uffici e dei servizi comunali, in particolare nell’ambito dell’Unione di Comuni e della Comunità Montana.

3. In assenza di idonea organizzazione degli uffici e dei servizi su base associativa intercomunale o di Unione di Comuni e della Comunità Montana, al fine di operare un contenimento della spesa, è ammessa deroga annuale al principio di cui al comma 1, ai sensi dell’art. 53, comma 23, della Legge 388/2000 e s.m. ed i.

4. Gli uffici sono organizzati secondo i principi di autonomia, trasparenza ed efficienza e criteri di funzionalità, economicità di gestione e flessibilità della struttura.

5. I servizi e gli uffici operano sulla base dell’individuazione delle esigenze dei cittadini, adeguando costantemente la propria azione amministrativa e i servizi offerti, verificandone la rispondenza ai bisogni e l’economicità.

5. Gli orari dei servizi aperti al pubblico vengono fissati per il miglior soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.

Art. 61
REGOLAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI

1. Il Comune attraverso il Regolamento degli uffici e dei servizi stabilisce le norme generali per l’organizzazione e il funzionamento degli uffici ed, in particolare, decide le attribuzioni e le responsabilità di ciascuna struttura organizzativa, i rapporti reciproci tra uffici e servizi e tra questi, il Segretario comunale e il Direttore, se nominato, e gli Organi amministrativi.

2. Il Regolamento di organizzazione individua forme e modalità di gestione della struttura amministrativa comunale e recepisce le norme di una idonea organizzazione degli uffici e dei servizi su base associativa intercomunale o di Unione di Comuni e di Comunità Montana.

Art. 62
DIRITTI E DOVERI DEI DIPENDENTI

1. I dipendenti comunali, inquadrati in ruoli organici e ordinati secondo qualifiche funzionali in conformità alla disciplina generale sullo stato giuridico ed il trattamento economico del personale stabilito dalla legge e dagli accordi collettivi nazionali, svolgono la propria attività al servizio e nell’interesse dei cittadini.

2. Ogni dipendente comunale è tenuto ad assolvere con correttezza e tempestività agli incarichi di competenza dei relativi uffici e servizi e, nel rispetto delle competenze dei rispettivi ruoli, a raggiungere gli obiettivi assegnati. Egli è direttamente responsabile verso il Segretario comunale, il Direttore, se nominato, e l’Amministrazione degli atti compiuti e dei risultati conseguiti nell’esercizio delle proprie funzioni.

CAPO II
PERSONALE DIRETTIVO

Art. 63
DIRETTORE GENERALE

1. Il Sindaco, sentito il parere della Giunta comunale, può nominare il Direttore Generale al di fuori della dotazione organica e con un contratto a tempo determinato, a seguito di apposita convenzione tra i Comuni aderenti all’Unione di Comuni.

2. Il Direttore Generale dovrà provvedere alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i Comuni interessati.

Art. 64
COMPITI DEL DIRETTORE GENERALE

1. Il Direttore Generale provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’ente secondo le direttive che, a tale riguardo, gli impartirà il Sindaco.

2. Il Direttore Generale sovrintende alla gestione dell’Ente perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza tra i responsabili di servizi che allo stesso tempo rispondono nell’esercizio delle funzioni loro assegnate.

3. La durata dell’incarico non può eccedere quella del mandato elettorale del Sindaco, che può procedere alla sua revoca previa delibera della Giunta comunale nel caso in cui non riesca a raggiungere gli obiettivi fissati o quando sorga contrasto con le linee di politica amministrativa della Giunta, nonché in ogni altro caso di grave opportunità.

Art. 65
FUNZIONI DEL DIRETTORE GENERALE

1. Il Direttore Generale predispone la proposta di piano esecutivo di gestione e del piano dettagliato degli obiettivi previsto dalle norme della contabilità, sulla base degli indirizzi forniti dal Sindaco e dalla Giunta Comunale.

2. Egli in particolare esercita le seguenti funzioni:

a) predispone, sulla base delle direttive stabilite dal Sindaco, programmi organizzativi o di attuazione, relazioni o studi particolari;

b) organizza e dirige il personale, coerentemente con gli indirizzi funzionali stabiliti dal Sindaco e dalla Giunta;

c) verifica l’efficacia e l’efficienza dell’attività degli uffici e del personale a essi preposto;

d) promuove i procedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili degli uffici e dei servizi e adotta le sanzioni sulla base di quanto prescrive il regolamento, in armonia con le previsioni dei contratti collettivi di lavoro;

e) autorizza le missioni, le prestazioni di lavoro straordinario, i congedi, i permessi dei responsabili dei servizi;

f) sollecita l’emanazione degli atti di esecuzione delle deliberazioni di competenza dei Responsabili dei servizi;

g) gestisce i processi di mobilità intersettoriale del personale;

h) riesamina annualmente l’assetto organizzativo dell’Ente e la distribuzione dell’organico effettivo, proponendo alla Giunta e al Sindaco eventuali provvedimenti in merito;

i) sollecita la promozione e l’adozione degli atti di competenza dei Responsabili dei servizi nei casi in cui le funzioni non vengano assegnate al Segretario comunale.

Art. 66
RESPONSABILI DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI

1. I Responsabili provvedono ad organizzare gli uffici e i servizi a essi assegnati in base alle indicazioni ricevute dal Segretario ovvero dal Direttore Generale, se nominato, e secondo le direttive impartite dal Sindaco e dalla Giunta comunale.

2. Essi nell’ambito delle competenze loro assegnate provvedono a gestire l’attività dell’Ente, ad attuare gli indirizzi e a raggiungere gli obiettivi indicati dal Direttore, se nominato, dal Segretario comunale, dal Sindaco e dalla Giunta comunale.

Art. 67
FUNZIONI DEI RESPONSABILI DI UFFICI E SERVIZI

1. I Responsabili degli uffici e dei servizi, nei casi in cui le funzioni non vengano assegnate al Segretario, stipulano in rappresentanza dell’Ente i contratti già deliberati, approvano i ruoli dei tributi e dei canoni, gestiscono le procedure di appalto e di concorso e provvedono agli atti di gestione finanziaria, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.

2. Essi provvedono, altresì, al rilascio delle autorizzazioni o concessioni e svolgono, inoltre, le seguenti funzioni:

a) presiedono le commissioni di gara e di concorso, assumono le responsabilità dei relativi procedimenti e propongono alla Giunta la designazione degli altri membri;

b) rilasciano le attestazioni e le certificazioni;

c) emettono le comunicazioni, i verbali, le diffide e ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza, ivi compresi, per esempio, i bandi di gara e gli avvisi di pubblicazione degli strumenti urbanistici;

d) provvedono alle autenticazioni e alle legalizzazioni;

e) pronunciano le ordinanze di demolizione dei manufatti abusivi e ne curano l’esecuzione;

f) emettono le ordinanze di ingiunzione di pagamento di sanzioni amministrative e dispongono l’applicazione delle sanzioni accessorie nell’ambito delle direttive impartite dal Sindaco;

g) pronunciano le altre ordinanze previste da norme di legge o di regolamento, ad eccezione di quelle di cui all’art. 50 del D.Lgs. 267/2000;

h) promuovono procedimenti disciplinari nei confronti del personale a essi sottoposto e adottano le sanzioni nei limiti e con le procedure previste dalla legge e dal regolamento;

i) provvedono a dare pronta esecuzione alle deliberazioni della Giunta e del Consiglio comunale e alle direttive impartite dal Sindaco, dagli Assessori e dal Direttore, se nominato;

j) forniscono al Direttore, se nominato, nei termini di cui al regolamento di contabilità gli elementi per la predisposizione della proposta di piano esecutivo di gestione;

k) autorizzano le prestazioni di lavoro straordinario, le ferie, i recuperi, le missioni del personale dipendente secondo le direttive impartite dal Sindaco e dal Direttore, se nominato;

l) concedono le licenze agli obiettori di coscienza in servizio presso il Comune;

m) rispondono al Sindaco o al Direttore, se nominato, del mancato raggiungimento degli obiettivi loro assegnati.

3. Il Sindaco può delegare ai Responsabili degli uffici e dei servizi ulteriori funzioni non previste dallo Statuto e dai regolamenti, impartendo contestualmente le necessarie direttive per il loro corretto espletamento.

Art. 68
INCARICHI DIRIGENZIALI E DI ALTA SPECIALIZZAZIONE

1. La Giunta comunale, nelle forme, con i limiti e le modalità previste dalla legge e dal Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, può deliberare al di fuori della dotazione organica l’assunzione con contratto a tempo determinato di personale dirigenziale o di alta specializzazione nel caso in cui tra i dipendenti non siano presenti analoghe professionalità.

2. La Giunta comunale nel caso di vacanza del posto o per altri motivi può assegnare, nelle forme e con le modalità previste dal Regolamento, la titolarità di uffici e servizi a personale assunto con contratto a tempo determinato o incaricato con contratto di lavoro autonomo, ai sensi dell’art. 110 del D.Lgs. 267/2000.

3. I contratti a tempo determinato non possono essere trasformati a tempo indeterminato, salvo che non lo consentano apposite norme di legge.

Art. 69
COLLABORAZIONI ESTERNE

1. Il regolamento può prevedere collaborazioni esterne, ad alto contenuto di professionalità, con rapporto di lavoro autonomo per obiettivi determinati e con convenzioni a termine.

2. Le norme regolamentari per il conferimento degli incarichi di collaborazione a soggetti estranei all’Amministrazione devono stabilire la durata, che non potrà essere superiore alla durata del mandato elettivo, e i criteri per la determinazione del relativo trattamento economico.

Art. 70
UFFICIO DI INDIRIZZO E CONTROLLO

1. Il regolamento può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze del Sindaco, della Giunta comunale o degli Assessori, per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dell’Ente o da collaboratori assunti a tempo determinato purché l’ente non sia dissestato e/o non versi nelle situazioni strutturate deficitarie di cui agli artt. 242 e 243 del D. Lgs. 267/2000.

2. Il Comune istituisce ed attua i controlli interni previsti dall’art. 147 del D.Lgs. 267/2000, la cui organizzazione è svolta anche in deroga agli altri principi indicati dall’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 286/99.

3. Spetta al Regolamento di contabilità ed al Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, per i rispettivi di competenza, la disciplina delle modalità di funzionamento degli strumenti di controllo interno, nonché delle forme di convenzionamento con altri Comuni e di incarichi esterni.

CAPO III
SEGRETARIO COMUNALE

Art. 71
SEGRETARIO COMUNALE

1. Il Segretario comunale è nominato dal Sindaco, da cui dipende funzionalmente ed è scelto nell’apposito albo.

2. Il Consiglio comunale può approvare la stipulazione di convenzioni con altri Comuni per la gestione associata dell’ufficio del Segretario comunale.

3. Lo stato giuridico e il trattamento economico del Segretario comunale sono stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

4. Il Segretario comunale, nel rispetto delle direttive impartite dal Sindaco, presta consulenza giuridica agli organi del Comune, ai singoli Consiglieri e agli uffici.

Art. 72
FUNZIONI DEL SEGRETARIO COMUNALE

1. II Segretario comunale:

a) partecipa alle riunioni di Giunta e del Consiglio e ne redige i verbali che sottoscrive.

b) partecipa a Commissioni di studio e di lavoro interne all’Ente e, con l’autorizzazione del Sindaco, a quelle esterne;

c) formula i pareri ed esprime valutazioni di ordine tecnico - giuridico al Consiglio, alla Giunta, al Sindaco, agli Assessori e ai singoli Consiglieri;

d) riceve dai Consiglieri le richieste di trasmissione delle deliberazioni della Giunta soggette a controllo eventuale del Difensore Civico;

f) presiede l’ufficio comunale per le elezioni in occasione delle consultazioni popolari e dei referendum;

g) riceve le dimissioni del Sindaco, degli Assessori o dei Consiglieri nonché le proposte di revoca e la mozione di sfiducia;

h) roga i contratti del Comune, nei quali l’Ente è parte, quando non sia necessaria l’assistenza di un notaio, e autentica le scritture private e gli atti unilaterali nell’interesse dell’Ente;

i) esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo Statuto o dal regolamento e conferitagli dal Sindaco.

CAPO IV
LA RESPONSABILITA’

Art. 73
RESPONSABILITA’ VERSO IL COMUNE

1. Gli Amministratori e i dipendenti comunali sono tenuti a risarcire al Comune i danni derivanti da violazioni di obblighi di servizio.

2. Il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri, il Segretario, il Direttore, se nominato, e i Responsabili dei servizi che vengano a conoscenza, direttamente od in seguito rapporto, di fatti che diano luogo a responsabilità ai sensi del primo comma, devono fame denuncia al Procuratore della Corte dei Conti, indicando tutti gli elementi raccolti per l’accertamento delle responsabilità e la determinazione dei danni.

Art. 74
RESPONSABILITA’ VERSO TERZI

1. Gli Amministratori, il Segretario, il Direttore, se nominato e i dipendenti comunali che, nell’esercizio delle funzioni loro conferite dalle leggi e dai regolamenti, cagionino ad altri, per dolo o colpa grave, un danno ingiusto sono personalmente obbligati a risarcirlo.

2. Ove il Comune abbia corrisposto al terzo l’ammontare del danno cagionato dall’Amministratore, dal Segretario, dal Direttore, se nominato, e dal dipendente si rivale agendo contro questi ultimi a norma del precedente articolo.

3. La responsabilità personale dell’Amministratore, del Segretario, del Direttore, se nominato, e del dipendente che abbia violato diritti di terzi sussiste sia nel caso di adozione di atti o di compimento di operazioni, sia nel caso di omissioni o nel ritardo ingiustificato di atti od operazioni al cui compimento l’Amministratore o il Dipendente siano obbligati per legge o per regolamento.

4. Quando la violazione del diritto sia derivata da atti od operazioni di organi collegiali del Comune, sono responsabili, in solido, il Presidente e i membri del collegio che hanno partecipato all’atto od operazioni. La responsabilità è esclusa per coloro che abbiano fatto constatare nel verbale il proprio dissenso.

Art. 75
RESPONSABILITA’ DEI CONTABILI

1. Il Tesoriere e ogni altro contabile che abbia maneggio di denaro del Comune o sia incaricato della gestione dei beni comunali, nonché chiunque ingerisca, senza legale autorizzazione, nel maneggio del denaro del Comune deve rendere il conto della gestione ed è soggetto alle responsabilità stabilite nelle norme di legge e di regolamento.

CAPO V
FINANZA E CONTABILITA’

Art. 76
ORDINAMENTO

1. L’ordinamento della finanza del Comune è riservato alla Legge e, nei limiti da essa previsti, dal Regolamento di contabilità.

2. Nell’ambito della finanza pubblica il Comune è titolare di autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.

3. Il Comune, in conformità delle leggi vigenti in materia, è, altresì, titolare di potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e delle tariffe ed ha un proprio demanio e patrimonio.

Art. 77
ATTIVITA’ FINANZIARIE DEL COMUNE

1. Le entrate finanziarie del Comune sono costituite da imposte proprie, addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali e regionali, tasse e diritti per servizi pubblici, trasferimenti erariali, trasferimenti regionali, altre entrate proprie anche di natura patrimoniale, risorse per investimenti e da ogni altra entrata stabilita per legge o regolamento.

2. I trasferimenti erariali sono destinati a garantire i servizi pubblici comunali indispensabili; le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità e integrano la contribuzione erariale per l’erogazione dei servizi pubblici indispensabili.

3. Nell’ambito delle facoltà concesse dalla legge, il Comune istituisce, sopprime e regolamenta, con deliberazione consigliare, imposte, tasse e tariffe.

4. La potestà impositiva in materia tributaria viene svolta dal Comune, nel rispetto dei principi dettati dalla Legge 27 luglio 2000 n. 212, mediante adeguamento dei relativi atti amministrativi. In particolare, l’organo competente a rispondere all’istituto dell’interpello è individuato nel Responsabile del servizio tributi.

5. Il Comune applica le imposte tenendo conto della capacità contributiva dei soggetti passivi secondo i principi di progressività stabiliti dalla Costituzione e applica le tariffe in modo da privilegiare le categorie più deboli della popolazione.

Art. 78
AMMINISTRAZIONE DEI BENI COMUNALI

1. Il Sindaco dispone la compilazione dell’inventario dei beni demaniali e patrimoniali del Comune da rivedersi annualmente ed è responsabile, unitamente al Segretario e al Responsabile dei servizio competente, dell’esattezza dell’inventario, delle successive aggiunte e modificazioni e della conservazione dei titoli, atti, carte e scritture relativi al patrimonio.

2. Le somme provenienti dall’alienazione di beni, da lasciti, donazioni, riscossioni di crediti o, comunque, da cespiti da investirsi a patrimonio, debbono essere impiegate in titoli nominativi dello Stato o nell’estinzione di passività onerose e nel miglioramento del patrimonio o nella realizzazione di opere pubbliche.

Art. 79
BILANCIO COMUNALE

1. L’ordinamento contabile del Comune è riservato alla legge dello Stato e, nei limiti da questa fissati, al Regolamento di contabilità.

2. La gestione finanziaria del Comune si svolge in base al bilancio annuale di previsione redatto in termini di competenza, deliberato dal Consiglio comunale entro il termine stabilito dalla Legge e dal Regolamento, osservando i principi dell’universalità, unità, annualità, veridicità, pubblicità, dell’integrità e del pareggio economico e finanziario.

3. Il bilancio e gli allegati prescritti dalla Legge devono essere redatti in modo da consentire la lettura per programmi, servizi e interventi.

4. Gli impegni di spesa, per essere efficaci, devono contenere il visto di regolarità contabile attestante la relativa copertura finanziaria da parte del Responsabile del servizio finanziario. L’apposizione del visto rende esecutivo l’atto adottato.

Art. 80
RENDICONTO DELLA GESTIONE

1. I fatti gestionali sono rilevati mediante contabilità finanziaria ed economica e dimostrati nel rendiconto comprendente il conto del bilancio, il conto economico e il conto del patrimonio.

2. Il rendiconto è deliberato dal Consiglio comunale entro il 30 giugno dell’anno successivo.

3. La Giunta comunale allega al rendiconto una relazione illustrativa con cui esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, nonché la relazione del Revisore dei conti.

Art. 81
ATTIVITA’ CONTRATTUALE

1. Il Comune, per il perseguimento dei suoi fini istituzionali, provvede mediante contratti agli appalti di lavori, alle forniture di beni e servizi, alle vendite, agli acquisti a titolo oneroso, alle permute e alle locazioni.

2. La stipulazione dei contratti deve essere preceduta dalla determinazione del Responsabile del procedimento di spesa.

3. La determinazione deve indicare il fine che con il contratto si intende perseguire, l’oggetto, la forma e le clausole ritenute essenziali nonché le modalità di scelta del contraente in base alle disposizioni vigenti.

Art. 82
REVISORE DEI CONTI

1. I1 Consiglio comunale elegge il Revisore dei conti secondo i criteri stabiliti dalla Legge.

2. Il Revisore ha diritto di accesso agli atti e documenti dell’Ente, dura in carica tre anni, è rieleggibile consecutivamente per una sola volta ed è revocabile per inadempienza, nonché quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sull’espletamento del mandato.

3. Il Revisore collabora con il Consiglio comunale nella sua funzione di controllo e indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dell’Ente e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto del bilancio.

4. Nella relazione di cui al precedente comma il Revisore esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione.

5. Il Revisore, ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dell’Ente, ne riferisce immediatamente al Consiglio.

6. Il Revisore risponde della verità delle sue attestazioni e adempie ai doveri con la diligenza del mandatario e del buon padre di famiglia.

Art. 83
TESORERIA

1. Il Comune ha un servizio di tesoreria che comprende:

a) la riscossione di tutte le entrate, di pertinenza comunale, versate dai debitori in base ad ordini di incasso e liste di carico e dal concessionario del servizio di riscossione dei tributi;

b) la riscossione di qualsiasi altra somma spettante di cui il Tesoriere è tenuto a dare comunicazione all’Ente entro tre giorni;

c) il pagamento delle spese ordinate mediante mandati di pagamento nei limiti degli stanziamenti di bilancio e dei fondi di cassa disponibili;

d) il pagamento, anche in mancanza dei relativi mandati, delle rate di ammortamento di mutui, dei contributi previdenziali e delle altre somme stabilite dalla Legge.

2. I rapporti del Comune con il Tesoriere sono regolati dalla Legge, dal Regolamento di contabilità, nonché da apposita convenzione.

Art. 84
CONTROLLO ECONOMICO DELLA GESTIONE

1. I Responsabili degli uffici e dei servizi possono essere chiamati a eseguire operazioni di controllo economico - finanziario per verificare la rispondenza della gestione dei fondi loro assegnati dal bilancio agli obiettivi fissati dalla Giunta e dal Consiglio.

2. Le operazioni eseguite e le loro risultanze sono descritte in un verbale che, insieme con le proprie osservazioni e rilievi, viene rimesso all’Assessore competente che ne riferisce alla Giunta per gli eventuali provvedimenti di competenza, da adottarsi sentito il Revisore dei conti.

TITOLO VI
DISPOSIZIONI DIVERSE

Art. 85
DELEGA DI FUNZIONI ALLA COMUNITA’ MONTANA

1. Il Consiglio comunale, con deliberazione assunta a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, può delegare alla Comunità Montana l’esercizio di funzioni e responsabilità del Comune.

2. Il Comune, nel caso di delega, si riserva poteri di indirizzo e di controllo.

Art. 86
PARERI OBBLIGATORI

1. Il Comune è tenuto a chiedere i pareri prescritti da qualsiasi norma avente forza di Legge ai fini della programmazione, progettazione ed esecuzione di opere pubbliche, ai sensi dell’art. 16, commi 1 - 4, della legge 7 agosto 1990 n" 241, sostituito dall’art. 17, comma 24, delle legge 127/97 e s.m. ed i.

2. Decorso infruttuosamente il termine di 45 giorni, il Comune può prescindere dal parere.

Art. 87
REGOLAMENTI COMUNALI

1. Nel rispetto della Legge e dello Statuto, vengono emanati regolamenti per l’organizzazione ed il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione, per il funzionamento degli organi e degli uffici e per l’esercizio delle funzioni.

2. I regolamenti comunali sono soggetti alle seguenti limitazioni:

a) non possono contenere disposizioni in contrasto con le norme ed i principi costituzionali, con le leggi e regolamenti statali e regionali e con il presente Statuto;

b) la loro efficacia è limitata all’ambito comunale;

c) devono avere carattere di generalità;

d) non possono avere efficacia retroattiva, salvo i casi di deroga espressa dal Consiglio comunale, motivata da esigenze di pubblico interesse.

Art. 88
PROCEDURA PER LA FORMAZIONE E APPROVAZIONE DEI REGOLAMENTI

1. L’iniziativa per la formazione e l’adozione di nuovi regolamenti comunali spetta a ciascun Consigliere comunale e alla Giunta comunale.

2. I regolamenti sono adottati dal Consiglio comunale, a maggioranza assoluta dei propri componenti, salvi i casi in cui la competenza è attribuita direttamente alla Giunta comunale dalla Legge.

3. I regolamenti comunali sono pubblicati mediante affissione all’Albo Pretorio per 15 giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni di Legge.

Art. 89
MODALITA’ PER LA REVISIONE DELLO STATUTO

1. Le deliberazioni di revisione o di integrazione dello Statuto sono approvate dal Consiglio comunale, con le modalità di Legge.

2. Ogni iniziativa di revisione statutaria respinta dal Consiglio comunale non può essere rinnovata nell’ambito della stessa legislatura.

3. La deliberazione di abrogazione totale della Statuto non è proponibile se non è accompagnata dalla deliberazione di un nuovo Statuto.

Art. 90
ENTRATA IN VIGORE DELLO STATUTO

1. Il presente Statuto entra in vigore, dopo aver espletato le modalità previste dall’art. 6 del D.Lgs. 267/2000.

2. All’entrata in vigore del presente Statuto è abrogato il precedente Statuto.






ALTRI ANNUNCI

Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso deposito relazioni di stima delle indennità definitive di esproprio, servitù e occupazione temporanea relative ai lavori per la realizzazione della telecabina monofune con veicoli ad otto posti con stazione intermedia Sestriere-Fraiteve, in Comune di Sestriere

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 19 della vigente Legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e del D.P.R. 27 giugno 1974 n. 247

si avvisa che

presso l’Ufficio Comunale di Sestriere per 15 giorni consecutivi dalla data di pubblicazione e della inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale n. 28 del 13.07.2006, sono depositate le relazioni di stima della Commissione Provinciale Espropri, riguardanti le indennità definitive spettanti alla Ditte comprese nella Determinazione n. 34/06 del 03/05/2006, proprietarie degli immobili da occupare/asservire/espropriare nel territorio del Comune di Sestriere per la realizzazione della telecabina monofune con veicoli ad 8 posti con stazione intermedia “Sestriere-Fraiteve”.

Chiunque possa avervi interesse è invitato a prendere conoscenza degli atti anzidetti.

Si rende noto altresì, che gli interessati stessi hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di inserzione di questo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 28 del 13.07.2006, per proporre, ove lo riterranno opportuno, a norma dell’art. 19 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865, opposizione alla stima delle indennità predette avanti alla Corte d’Appello competente per territorio, con atto di citazione da notificare all’Ente espropriante.

Il Dirigente Amministrativo
Responsabile del procedimento espropriativo
Giovanni Iodice



Agenzia Torino 2006 - Torino

Variante alla S.S. 589 “dei laghi di Avigliana” in corrispondenza di Avigliana e Trana nei comuni di Avigliana, Sant’Ambrogio e Buttigliera Alta

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 19 della vigente Legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e del D.P.R. 27 giugno 1974 n. 247

si avvisa che

presso gli Uffici Comunali di Avigliana, Sant’Ambrogio di Torino e Buttigliera Alta e per 15 giorni consecutivi dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale Regionale n. 28 del 13/07/2006, sono depositate le relazioni di stima redatte dalla Commissione Provinciale Espropri, riguardanti le indennità definitive spettanti alle Ditte comprese nella Deliberazione n. 32/06 del 03/05/2006, proprietarie degli immobili da occupare nei territori de comuni di Avigliana,Sant’Ambrogio di Torino e Buttigliera Alta per i lavori della Variante alla S.S. 589 “dei laghi di Avigliana” in corrispondenza di Avigliana e Trana nei comuni di Avigliana, Sant’Ambrogio e Buttigliera Alta.

Chiunque possa avervi interesse è invitato a prendere conoscenza degli atti anzidetti.

Si rende noto altresì, che gli stessi interessati hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso, per proporre, ove lo si riterrà opportuno, ai sensi dell’art. 19 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865, opposizione alla stima delle indennità predette che avverrà innanzi la Corte d’Appello competente per territorio, mediante atto di citazione da notificare all’Ente espropriante.

Il Dirigente Amministrativo Responsabile
del Procedimento espropriativo
Giovanni Iodice



Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente l’intervento di ammodernamento e messa in sicurezza della sede viaria della S.S. 23 del “Sestriere” da Perosa Argentina a Cesana Torinese - opere di compensazione

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 19 della vigente Legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e del D.P.R. 27 giugno 1974 n. 247

si avvisa che

presso l’Ufficio Comunale di Roure e per 15 giorni consecutivi dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale Regionale n. 28 del 13/07/2006, sono depositate le relazioni di stima redatte dalla Commissione Provinciale Espropri, riguardanti le indennità definitive spettanti alle Ditte comprese nella Deliberazione n. 38/06 del 17/05/2006, proprietarie degli immobili da occupare nel territorio del comune di Roure per i lavori di Intervento di ammodernamento e messa in sicurezza della sede viaria della S.S. 23 del “Sestriere” da Perosa Argentina a Cesana Torinese- opere di compensazione.

Chiunque possa avervi interesse è invitato a prendere conoscenza degli atti anzidetti.

Si rende noto altresì, che gli stessi interessati hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso, per proporre, ove lo si riterrà opportuno, ai sensi dell’art. 19 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865, opposizione alla stima delle indennità predette che avverrà innanzi la Corte d’Appello competente per territorio, mediante atto di citazione da notificare all’Ente espropriante.

Il Dirigente Amministrativo Responsabile
del Procedimento espropriativo
Giovanni Iodice



Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente i lavori del nuovo impianto sportivo per le gare di Biathlon nel comune di Cesana Torinese

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 19 della vigente Legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e del D.P.R. 27 giugno 1974 n. 247

si avvisa che

presso l’ufficio Comunale di Cesana Torinese e per 15 giorni consecutivi dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale Regionale n. 28 del 13/07/2006, sono depositate le relazioni di stima redatte dalla Commissione Provinciale Espropri, riguardanti le indennità definitive spettanti alle Ditte comprese nella Deliberazione n. 13/06 del 03/05/2006, proprietarie degli immobili da occupare nel territorio del comune di Cesana Torinese per i lavori di nuovo impianto sportivo per le gare di Biathlon nel comune di Cesana Torinese

Chiunque possa avervi interesse è invitato a prendere conoscenza degli atti anzidetti.

Si rende noto altresì, che gli stessi interessati hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso, per proporre, ove lo si riterrà opportuno, ai sensi dell’art. 19 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865, opposizione alla stima delle indennità predette che avverrà innanzi la Corte d’Appello competente per territorio, mediante atto di citazione da notificare all’Ente espropriante.

Il Dirigente Amministrativo Responsabile
del Procedimento espropriativo
Giovanni Iodice



Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente i lavori di realizzazione dell’impianto di innevamento artificiale - Area Sportina nel comune di Sauze d’Oulx

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 19 della vigente Legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e del D.P.R. 27 giugno 1974 n. 247

si avvisa che

Presso l’Ufficio Comunale di Sauze d’Oulx per 15 giorni consecutivi dalla data di pubblicazione e della inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale n. 28 del 13/07/2006, sono depositate le relazioni di stima della Commissione Provinciale Espropri, riguardanti le indennità definitive spettanti alla Ditte comprese nella Determinazione Prot.17/06, del 15/03/2006, proprietarie degli immobili da occupare/asservire/espropriare nel territorio del Comune di Sauze d’Oulx per i lavori di realizzazione dell’impianto di innevamento artificiale Area Sportina nel comune di Sauze d’Oulx.

Chiunque possa avervi interesse è invitato a prendere conoscenza degli atti anzidetti.

Si rende noto altresì, che gli interessati stessi hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di inserzione di questo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 28 del 13/07/2006, per proporre, ove lo riterranno opportuno, a norma dell’art. 19 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865, opposizione alla stima delle indennità predette avanti alla Corte d’Appello competente per territorio, con atto di citazione da notificare all’Ente espropriante.

Il Dirigente Amministrativo Responsabile
del Procedimento espropriativo
Giovanni Iodice



Agenzia Torino 2006 - Torino

Avviso inerente i lavori di realizzazione dell’impianto di innevamento programmato “Sagnalonga”

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 19 della vigente Legge 22 ottobre 1971 n. 865 sulle espropriazioni per causa di pubblica utilità e del D.P.R. 27 giugno 1974 n. 247

si avvisa che

presso l’Ufficio Comunale di Sestriere per 15 giorni consecutivi dalla data di pubblicazione e della inserzione del presente avviso nel Bollettino Ufficiale n. 28 del 13/07/2006, sono depositate le relazioni di stima della Commissione Provinciale Espropri, riguardanti le indennità definitive spettanti alla Ditte comprese nella Determinazione n. 14/06 del 03/05/2006, proprietarie degli immobili da occupazione nel territorio del Comune di Cesana Torinese per i lavori di realizzazione dell’impianto di innevamento programmato “Sagnalonga” nel Comune di Cesana Torinese.

Chiunque possa avervi interesse è invitato a prendere conoscenza degli atti anzidetti. Si rende noto altresì, che gli interessati stessi hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di inserzione di questo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 28 del 13/07/2006, per proporre, ove lo riterranno opportuno, a norma dell’art. 19 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865, opposizione alla stima delle indennità predette avanti alla Corte d’Appello competente per territorio, con allo di citazione da notificare all’Ente espropriante.

Il Dirigente Amministrativo Responsabile
del Procedimento espropriativo
Giovanni Iodice



C.I.S.S.A.B.O. - Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenzali del Biellese Orientale

Decreto n. 2 del 01/06/2006 di approvazione accordo di programma Piano di Zona 2006 - 2008 del Biellese Orientale

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
del Consorzio

Richiamati, circa il Piano di Zona, gli atti a fondamento e precisamente:

- l’art. 19 della L. 328/2000

- la L.R. n. 1/2004

- la D.G.R. 51 - 13234 del 3 agosto 2004

Ricordato che l’assemblea consortile con atto n. 15 in data 29.11.2004 ha stabilito che l’ambito territoriale di attuazione del Piano di Zona coincida con quello consortile;

Visto il verbale prodotto in occasione della Conferenza dei Servizi avvenuta in data 06.04.2006 in cui i soggetti sottoscrittori hanno approvato l’accordo di programma e il documento Piano di Zona 2006 - 2008 del Biellese Orientale;

Considerato che in data 02.05.2006 presso la Provincia di Biella l’Accordo di programma è stato sottoscritto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, dal Presidente della Provincia di Biella, dal Direttore Generale Asl 12, e dai Sindaci dei comuni di Cossato, Trivero, Vallemosso e Vigliano Biellese;

Ritenuto di dover approvare il menzionato atto come previsto anche dall’art. 34 del Dlgs n. 267/2000 Testo Unico Enti locali

decreta

di approvare l’Accordo di Programma del Piano di Zona 2006 - 2008 del Biellese Orientale, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale, e di procedere con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Mariangela Franzoni

L’Accordo di Programma è consultabile presso la sede del Consorzio a Cossato (Bi) via Marconi 18 e sul sito internet www.cissabo.org



Comune di Aramengo (Asti)

Modifica del Regolamento Edilizio Comunale

Vista la legge regionale n. 19 del 8/7/1999;

il Comune di Aramengo rende noto che con delibera di C.C. n. 21 del 9 giugno 2006 è stato modificato l’articolo 2 comma 2 del Regolamento Edilizio comunale conforme al Regolamento Edilizio tipo regionale.

Aramengo, 5 luglio 2006

Il Responsabile del Procedimento
Monica Borello



Comune di Asti

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 54 del 30 maggio 2006 “Modifiche al Regolamento Edilizio Comunale”

(omissis)

Il Consiglio Comunale

Riunitosi nella seduta del 30 maggio 2006

delibera

Di approvare, ai sensi dell’art. 3, comma 3, L.R. 08.07.1999, n. 19 le modifiche al testo del Regolamento Edilizio Comunale come indicato in premessa;

Di dare atto che il Regolamento Edilizio Comunale è composto da 8 titoli, 72 articoli, 3 appendici, 5 modelli ed elaborati tecnici allegati ed è allegato alla presente come parte integrante sotto la lettera “A”;

Di dichiarare che il presente Regolamento Edilizio Comunale è conforme al “Regolamento Edilizio Tipo” formato dalla Regione ed approvato con D.C.R. 29.07.1999, n. 548-9691;

Di dare atto che la presente deliberazione, divenuta esecutiva ai sensi di legge, assumerà efficacia con la pubblicazione per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 3, L.R. 08.07.1999, n. 19;

Di dare atto che il Regolamento Edilizio Comunale, unitamente alla presente deliberazione, sarà trasmesso, ai sensi dell’art. 3, comma 4, L.R. 08.07.1999, n. 19, alla Giunta Regionale - Assessorato all’Urbanistica.

(omissis)

Asti, 3 luglio 2006



Comune di Borgaro Torinese (Torino)

Ordinanza n. 3878 del 14/06/2006 - Deposito alla cassa depositi e prestiti, indennità di espropriazione relative a parte delle aree interessate dai lavori di ristrutturazione tratto di viabilità e realizzazione piste ciclabili, nella frazione Mappano di Borgaro Torinese

Il Responsabile dell’Ufficio Espropriazioni

(omissis)

ordina

Articolo 1 - Il Comune di Borgaro Torinese depositerà presso la Tesoreria Provinciale dello Stato - Sezione di Torino - Servizio Cassa Depositi e Prestiti, in favore dei proprietari aventi diritto, le sottospecificate indennità di espropriazione non condivise dagli interessati, in riferimento alle specifiche aree occorrenti in parte per la realizzazione delle citate opere, e precisamente:

- Catasto Terreni - Foglio 21, mappale numero 107 parte di mq. 164 e mappale numero 117 parte di mq. 215.

allegato



Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa depositi e Prestiti = euro 4.976,31, da intendersi determinata con riferimento all’articolo 38 del D.P.R n. 327/2001, senza riduzione del 40%.

- Catasto Terreni - Foglio 19, mappale numero 268 parte di mq. 279,00

Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di euro 5,00 a titolo simbolico.

Immobile di proprietà di: Rilox S.p.A....omissis... Furegato Nadia...omissis... Di Palma Giuseppe...omissis... Di Palma Mirko...omissis... Biemme Costruzioni s.r.l....omissis... Castigliano Anna Maria...omissis...

- Catasto Terreni - Foglio 19 - mappale numero 132 parte di mq. 955,00

Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di euro 5,00 a titolo simbolico.

Immobile di proprietà di: Immobiliare San Carlo s.a.s....omissis...

- Catasto Terreni - Foglio 19 - mappale numero 82 parte di mq. 471,00

Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di euro 5,00 a titolo simbolico.

Immobile di proprietà di: Arese Maria Adelaide...omissis...

- Catasto Terreni - Foglio 19 - mappale numero 364 parte di mq. 133,00

Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di euro 5,00 a titolo simbolico.

Immobile di proprietà di: Fassi Gru Idrauliche S.p.A....omissis...

- Catasto Terreni - Foglio 19 - mappale numero 194 parte di mq. 50,00

Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di euro 5,00 a titolo simbolico.

Immobile di proprietà di: Leone Primo Immobiliare di Soffietti Maurizio & C....omissis...

- Catasto Terreni - Foglio 19 - mappale numero 254 parte di mq. 22,00

Indennità di esproprio da depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di euro 5,00 a titolo simbolico.

Immobile di proprietà di: Elbana S.r.l....omissis...

Articolo 2 - Il Responsabile del procedimento è strato individuato nella persona dell’Arch. Samantha Ghirotto, presso l’Ufficio Espropriazione della Città di Borgaro Torinese.

Il Responsabile dell’Ufficio Espropriazioni
Antonella Barretta



Comune di Busca (Cuneo)

Estratto di avviso di asta pubblica - vendita immobili

Il giorno 14.09.2006 alle ore 14,30, presso la sede di questa Amministrazione, si terrà un unico esperimento d’asta ad offerte segrete per la vendita dei seguenti immobili in lotti e precisamente: Comune di Busca

Lotto 1°) terreno agricolo in Fraz. Attissano, sup. Mq 11.661, euro 76.500,00;

Lotto 2°) terreno agricolo in Fraz. S. Alessio, sup. Mq 9.610, euro 50.000,00;

Lotto 3°) fabbricato rurale con terreno di pertinenza in Fraz. S.Alessio, sup. Mq. 1.128, euro 52.000,00;

Lotto 4°) terreno agricolo in Fraz. Morra, sup. Mq 6.377, euro 36.800,00;

Lotto 5°) terreno agricolo in Fraz. Morra, sup. Mq 4.023, euro 20.000,00;

Lotto 6°) terreno agricolo in Fraz. Castelletto, sup. Mq 14.334, euro 82.750,00;

Lotto 7°) terreno agricolo in Fraz. Castelletto, sup. Mq 5.515, euro 29.000,00;

Lotto 8°) quota terreno agricolo Fraz.S.Barnaba, sup. Mq 2.670, euro 11.000,00;

Lotto 9°) alloggio in Saluzzo, Via B. Ancina, vani 4,50, euro 120.000,00;

Lotto 10°) fabbricato in Busca, Via C. Rinaudo, vani 4,50, euro 46.000,00.

La vendita è effettuata a corpo. Le offerte, in carta legale, dovranno pervenire al Comune di Busca - Via Cavour 28, in busta chiusa raccomandata o a mano, entro le ore 12 del giorno 12 settembre 2006. Il deposito a garanzia è pari ad un decimo del valore di ogni singolo lotto. Gli atti sono visibili presso l’Ufficio Tecnico dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,15.

Busca, 28 giugno 2006

Il Responsabile Ufficio Tecnico
Pier Luigi Gosso



Comune di Cafasse (Torino)

Avviso di deposito progetto preliminare variante strutturale generale al vigente P.R.G.C.

Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico

Visto l’art. 17 comma 4 della L.R. 56/77 e s.m.i.;

Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 07/06/2006, esecutiva ai sensi di legge con la quale è stato adottato il Progetto preliminare di variante strutturale generale al vigente P.R.G.C.

rende noto

Che il suddetto Progetto Preliminare della Variante Strutturale Generale al Vigente P.R.G.C. resta depositato presso la Segretaria del Comune e pubblicato per estratto all’Albo Pretorio dal giorno 12 luglio 2006 al giorno 11 agosto 2006.

Durante tale periodo chiunque può prendere visione presso l’Ufficio Tecnico nei seguenti orari:

- giorni feriali: ore 9,30 - 12,30

- giorni festivi: ore 9,00 - 11,00

Eventuali osservazioni e proposte nel pubblico interesse possono essere presentate nei trenta giorni successivi e cioè entro e non oltre il giorno 10 settembre 2006 in triplice copia di cui una in bollo.

Nel medesimo periodo possono essere presentate alla Regione Piemonte - Assessorato all’Urbanistica - e per conoscenza al Comune di Cafasse, osservazioni in ordine alla compatibilità ambientale ai sensi della L.R. n. 40 del 14/12/1998.

Cafasse, 10 luglio 2006

Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico
Walter Bellino



Comune di Calasca Castiglione (Verbano Cusio Ossola)

Adozione delle varianti parziali al P.R.G.I ai sensi art. 17 comma 7 L.R. 56/77 e s.m.i interessante il Territorio del Comune di Calasca Castiglione: Località 1. Strada località Pianezzo (Calasca Castiglione) - 2. Prosecuzione Strada Borghesi (Castiglione)

Il Responsabile del Procedimento e del Servizio

Vista la delibera del Consiglio Comunale n. 22 del 27.04.2006 di adozione delle varianti parziali al P.R.G.I ai sensi 7° comma dell’art. 17 L.R. 56/77 e s.m.i.;

Vista la Legge Regionale 5.12.1977 ed in particolare art. 17;

avvisa

che i progetti di Varianti Parziali al P.R.G.I sono pubblicati per estratto all’albo pretorio e sono depositati presso la segreteria comunale per trenta giorni consecutivi e precisamente dal 22.05.2006 al 21.06.2006 compreso durante i quali chiunque potrà prendere visione nei seguenti orari:

- dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione, chiunque ne abbia interesse, ivi compresi i portatori di interessi diffusi, può presentare osservazioni e proposte anche munite di supporti esplicativi.

Calasca Castiglione, 26 maggio 2006

Il Responsabile del Procedimento e del Servizio
Fulvio Longa



Comune di Cambiano (Torino)

Ordinanza/Decreto n. 45 del 05/07/2006 - Lavori di realizzazione della nuova palestra polivalente e relative opere di urbanizzazione in Campi Rotondi - zona S10 del vigente P.R.G.C. Decreto di espropriazione

Il Responsabile del Servizio

(omissis)

decreta

Articolo 1

In favore del Comune di Cambiano, ai sensi dell’art. 13 della Legge 22 ottobre 1971 n. 865 e s.m.i., è pronunciata l’espropriazione degli immobili qui di seguito descritti di proprietà delle ditte a fianco di ciascuno segnate occorse alla realizzazione della nuova palestra polivalente e relative opere di urbanizzazione in località Campi Rotondi - zona S10 del vigente P.R.G.C.:

(omissis)

L’Amministrazione comunale di Cambiano è pertanto autorizzata a procedere all’occupazione permanente e definitiva degli immobili di cui sopra.

Articolo 2

Le predette aree sono meglio individuate nel Tipo do Frazionamento redatto dal professionista incaricato da questa Amministrazione, geom. Coniglio Luca, depositato al Comune di Cambiano in data 29.03.2006 prot. n. 4689 ed approvato dall’Agenzia del Territorio - Ufficio Provinciale di Torino - Agenzia del Territorio con prot. 95776 del 15.03.2006 ed allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale.

Articolo 3

Il presente decreto sarà notificato ai proprietari nelle forme previste per la notificazione degli atti processuali civili e sarà pubblicato all’Albo Pretorio di questo Comune per giorni quindici consecutivi nonché per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Articolo 4

Il presente decreto sarà trascritto in termini d’urgenza presso l’Ufficio dei Registri Immobiliari di Torino per dare corso agli adempimenti previsti inerenti la trascrizione e la voltura catastale.

Sarà registrato entro venti giorni dalla data di emissione del medesimo dietro versamento dell’imposta fissa di registro ai sensi dell’art. 1 della tariffa - parte I - allegata al DPR 26.04.1986 n. 131 e s.m.i..

Articolo 5

Avverso il contenuto del presente Decreto, gli interessati potranno presentare ricorso, in via giurisdizionale, entro 60 giorni dalla data di notificazione del medesimo dinanzi al T.A.R. Piemonte ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla notificazione dello stesso.

Articolo 6

Il responsabile del procedimento ai sensi e per gli effetti degli articoli 7 e 8 della Legge 07.08.1990 n. 241 e s.m.i. è l’ing. Andrea Dossola, Responsabile del Servizio Lavori Pubblici. Esente da bollo a norma dell’art. 22 della tabella allegato B del DPR 26.10.1972 n. 642 e s.m.i..

Il Responsabile del Servizio Lavori Pubblici
Andrea Dossola



Comune di Castelletto Merli (Alessandria)

Avviso Adozione Piano di Recupero art. 27 L. 5/8/1978 n. 457 degli immobili denominati “Castelletto dei Merli” proposto da Capelli Liliano

Il Sindaco

Rende noto che con delibera C.C. n. 20 del 27/06/2006, è stato adottato il Piano di recupero art. 27 L. 5/8/1978 n. 457 degli immobili denominati “Castelletto dei Merli” proposto da Capelli Liliano;

Il progetto è depositato presso l’ufficio di Segreteria per 30 giorni consecutivi a partire dal 13/07/2006 fino al 11/08/2006;

Chiunque potrà presentare osservazioni nel pubblico interesse nei successivi 30 giorni e precisamente dal 12/08/2006 al 10/09/2006.

Castelletto Merli, 13 luglio 2006

Il Sindaco
Gianni Clerici



Comune di Cerrione (Biella)

Avviso d’asta pubblica per la vendita di fabbricato in Cerrione

Si rende noto che in data 26 luglio 2006 alle ore 10.00 presso la sede Comunale di Cerrione si terrà pubblico incanto, con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi con il prezzo a base d’asta, l’alienazione di immobile sito in Regione Zanga Via Europa all’interno di zona a destinazione prevalentemente artigianale e commerciale.

Dati catastali:

C.T. Foglio 12 - Mappale n. 452 Prato cl. 2 Superficie ARE 16,00 R.D. Euro 6,61 R.A. Euro 5,78

C.T. Foglio 12 - Mappale n. 453 Prato cl. 2 Superficie ARE 6,60 R.D. Euro 2,73 R.A. Euro 2,39

ora adibiti a campo tennis con spogliatoio.

Importo a base d’asta: Euro 55.720,00 (cinquantacinquemilasettecentoventi/00)

Le offerte devono pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 25 luglio 2006-07-05 Per informazioni Ufficio Ragioneria dal lun. al ven. 9.00 - 12.00 - tel. 015/671773.

Il Responsabile del Servizio Economico Finanziario
Primorina Tonin



Comune di Ceva (Cuneo)

Estratto delibera Consiglio comunale n. 16 del 13.6.2006 - esame ed approvazione del nuovo Regolamento Edilizio Comunale

Il Consiglio comunale

(omissis)

delibera

1. di approvare ai sensi dell’art. 3, comma 3, della L.R. 8.7.1999 n. 19, il Regolamento Edilizio del Comune di Ceva, che si allega al presente provvedimento per formarne parte integrante e sostanziale;

2. Di dare atto che il Regolamento in questione risulta adottato con modifiche rispetto al Regolamento Edilizio Tipo formato dalla Regione ed approvato con D.C.R. n. 548 - 9691 in data 29.7.1999 e che tali modifiche non pregiudicano la conformità del testo comunale a quello regionale “tipo”.

3. Di dare atto che il Regolamento Edilizio Comunale oggetto di approvazione consta di n. 70 articoli, oltre che di n. 9 allegati e di un appendice all’art. 31 distinti come appresso indicato:

- Allegati:

- Mod. 1 Certificato urbanistico (C.U.)

- Mod. 2 Certificato di destinazione urbanistica;

- Mod. 3 Relazione illustrativa del progetto municipale;

- Mod. 4 Permesso di costruire;

- Mod. 5 Comunicazione di inizio lavori;

- Mod. 6 Comunicazione di ultimazione lavori;

- Mod. 7 richiesta della verifica finale e del certificato di abitabilità;

- Mod. 9 Atto di impegno per interventi edificatori nelle zone agricole;

- Mod. 10 Certificato di abitabilità;

- - Appendince dell’art. 31:

- 1. Specificazione delle esigenze indicate all’art. 31;

- 2. Elenco delle principali disposizioni concernenti le esigenze indicate all’art. 31;

- 3. Adempimenti in ottemperanza alle normative di sicurezza, di contenimento dei consumi energetici, di prevenzione incendi;

4. Di dare atto che la presente deliberazione, divenuta esecutiva a termini di legge, assumerà efficacia con la pubblicazione per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della L.R. 8.7.1999 n. 19;

5. Di dare atto che il Regolamento edilizio, unitamente alla presente deliberazione, sarà trasmesso ai sensi dell’art. 31 comma 4 della legge regionale 8.7.1999 n. 19 alla Regione Piemonte - assessorato all’Urbanistica.

Il Responsabile del Settore Tecnico
Osvaldo Demaria



Comune di Crevacuore (Biella)

Approvazione piano di recupero del patrimonio esistente - iniziativa privata

Il Sindaco

Premesso che:

- Il Comune di Crevacuore è dotato di piano Regionale Generale Comunale approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R n. 31-19584 del 2/6/1997;

- gli immobili siti in Via Toscana (NCT Fg. 15 mappali 286-180/b) ricadono in area destinata a nucleo di antica formazione, soggetta a ristrutturazione urbanistica con Strumento Urbanistico Esecutivo, Piano di Recupero;

- in data 6/7/2005 i Sigg. Rista Riscossa Giacomino, Perotti Gian Mario e Rista Riscossa Monica proprietari degli immobili di cui al Fg. 15 mappali 286-180/b, hanno proposto istanza di approvazione di Piano di Recupero degli immobili con i relativi elaborati progettuali a firma dell’ Ing. Zaninetti Alessandro e del Geom.Morera Renato e la bozza di convenzione attuativa;

Tenuto conto che il Piano di recupero presentato contiene gli elaborati previsti dall’art.39 della L.R. 56/77 e smi;

- Dato atto che il Piano di Recupero di cui al Fg. 15 mappali 286-180/b è stato accolto con atto del Sindaco in data 19/7/2005;

- Riconosciuta la necessità di approvare la proposta del Piano di Recupero ed il relativo schema di convenzione poiché lo stesso è conforme alla sopracitata normativa urbanistica di PRGC;

- Visti gli arti. 41 bis e 43 della L.R. 56/77 e smi;

- Visto il parere espresso dalla Commissione Edilizia Comunale in data 19/7/2005;

- Vista la DCC n. 20 del 29/09/2005 di adozione del piano di recupero del patrimonio esistente di iniziativa privata;

- Considerato che il piano adottato è stato pubblicato all’albo pretorio di questo Comune come previsto dalla legislazione vigente;

- Visto che nel periodo della pubblicazione non sono pervenute osservazioni in merito;

propone

- di approvare per le motivazioni indicate in premessa, il progetto di Piano di Recupero ed il relativo schema di convenzione proposto dai Sigg. Rista Riscossa Giacomino, Perotti Gian Mario e Rista Riscossa Monica in qualità di proprietari degli immobili siti in Crevacuore Via Toscana distinti in mappa al Fg.15 particelle 286-180/b costituito da:

• Bozza di convenzione

• Relazione illustrativa

• Norme di attuazione

• Elaborati grafici

Il Sindaco
Gian Luigi Pavero

Ai sensi dell’ art.. 49 DPR 267/2000 si esprime il seguente parere:

Tecnico: Favorevole

Il Responsabile del Servizio
Natalio Pera Caciolo



Comune di Dusino San Michele (Asti)

Pubblicazione graduatoria definitiva assegnazione alloggi E.R.P.

Addì 30 giugno 2006 pubblicazione all’albo pretorio del Comune di Dusino San Michele al n. 160 della graduatoria definitiva da parte della commissione assegnazione alloggi di E.R.P. dell’ATC di Asti per assegnazione di alloggio di E.P.R. di cui al bando di concorso del 08.11.2005 - la graduatoria in oggetto costituisce provvedimento definitivo.

Il Sindaco
Walter Occhiena



Comune di Gavi (Alessandria)

Approvazione Regolamento Edilizio ai sensi dell’art. 3 comma 3) della L.R. n. 19/1999

(omissis)

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

1) Di approvare, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge Regionale 8 luglio 1999 n. 19, il Regolamento Edilizio Comunale allegato e parte integrante e sostanziale del presente atto;

2) Di dare atto che il Regolamento è composto da:

- n. 68 articoli;

- n. 8 modelli allegati;

3) Di dichiarare che il presente Regolamento Edilizio è conforme al Regolamento Edilizio Tipo formato dalla Regione ed approvato con D.C.R. 29.7.1999, n. 548-9691;

4) Di dare atto che la presente deliberazione, divenuta esecutiva ai sensi di legge, assumerà efficacia con la pubblicazione per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della L.R. 8 luglio 1999, n. 19;

5) Di dare atto che il Regolamento Edilizio, unitamente alla presente deliberazione, sarà trasmesso, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della L.R. 8 luglio 1999 n. 19, alla Giunta Regionale, Assessorato all’Urbanistica.



Comune di Giaveno (Torino)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 12.06.2006 - Regolamento Edilizio approvato con D.C.C. n. 61 del 02.12.2005. Modifica n. 1 - Approvazione

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

1. di richiamare quanto espresso in premessa a far parte integrante del presente atto;

2. di accogliere integralmente la proposta dell’Area Urbanistica allegata alla presente quale parte integrante e sostanziale e di approvare la modifica 1 al Regolamento Edilizio del Comune, comportante le seguenti variazioni

Art. 13
Altezza dei fronti della costruzione (Hf)

Si propone di modificare il punto 2 primo comma nel modo seguente:

2. Si assume come altezza di ciascun fronte della costruzione la differenza di quota, misurata in metri [m], tra l’intradosso del solaio di copertura, piano o inclinato, - ovvero tra il filo di gronda della copertura se a quota più elevata rispetto ad esso - ed il punto più basso della linea di spiccato; elementi emergenti quali parapetti chiusi o semiaperti, timpani, aggetti decorativi, ecc., realizzati con qualsiasi tipo di materiale, non rientrano nel computo se di altezza inferiore o uguale a 0.50 m.

Art. 16 bis
Quantificazione delle distanze minime

Si propone di modificare il punto 1 lettera b nel modo seguente:

1 Fatte salve ulteriori specifiche definite dal presente regolamento, da norme dettagliate di settore e dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale Comunale in merito a ciascuna zone omogenea, si stabiliscono le seguenti distanze minime:

a. Distanza tra filo di fabbricazione di una costruzione e filo di fabbricazione di un’altra costruzione (D): m 5.00

b. Distanza tra filo di fabbricazione di una costruzione e linea di confine della proprietà (Dc): pari alla semisomma dell’altezza del fronte della costruzione e con un minimo assoluto di m 5.00. Sono ammesse distanze inferiori in caso di accordo tra confinanti. E’ ammessa la costruzione a confine per gli edifici, se preesiste parete in confine non finestrata o se preesiste cortina edilizia su lato strada;

Art. 27ter
Ulteriori definizioni e prescrizioni

Si propone di modificare il punto 5 nel modo seguente:

5. Sopraelevazione di edifici esistenti:

Interventi di nuova edificazione volti ad aumentare l’ingombro esistente mediante l’estensione in senso verticale del fabbricato con accorpamento di nuovi volumi, ovvero la chiusura di spazi aperti esistenti all’interno della sagoma o utilizzazione a scopi principali di locali originariamente accessori.

Art. 27 bis
Disposizione transitoria

Si propone di modificare il punto 1 nel modo seguente:

1. Fino all’adeguamento previsto dall’art. 12, comma 5, della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19, in luogo delle definizioni di cui ai precedenti articoli del titolo III n. : 13, 14, 15, 18, 19, 20, 24, 25, 26 e 27 compreso continuano ad essere vigenti le definizioni contenute nel Piano Regolatore Generale.

Art. 28
Salubrità del terreno e della costruzione

Si propone di modificare il punto 8 nel modo seguente:

8. Il solaio dei locali agibili deve sempre essere posto ad un livello superiore a quello della falda freatica o a quello di massima piena del sistema fognario di scarico. Il solaio dei locali non agibili deve comunque essere posto ad un livello superiore a quello della falda freatica. Il livello della falda freatica deve venire indicato dalla perizia idrogeologica allegata alla pratica edilizia.

Art. 58 bis Strutture di protezione climatica e serre.

Si propone di modificare i punti 2 e 4 nel modo seguente:

2 Si definiscono serre le costruzioni accessorie alle abitazioni costituite da pareti e coperture vetrate e da struttura in legno o metallo strettamente limitata alla funzione portante. Tali manufatti devono risultare coerenti alla situazione edilizia di riferimento ed essere conformi alle prescrizioni del P.R.G.C. ed avere superficie non superiore al 30% della superficie SUL del piano di riferimento.

4. omissis

3. di riapprovare ai sensi dell’art. 3 comma 3 della L.R. 8 luglio 1999 n. 19 il Regolamento Edilizio così come modificato, che si allega alla presente per farne parte integrante e sostanziale e che si compone di n. 71 articoli, n. 11 allegati, n. 1 appendice

4. di dare atto che:

a. ai sensi e per gli effetti del comma 3 dell’art. 3 della L.R. 19/99 che il suddetto regolamento, così come modificato, è conforme al regolamento tipo approvato dalla Regione Piemonte;

b. fino all’adeguamento previsto dall’art. 12, comma 5, della legge regionale 8 luglio 1999, in luogo delle definizioni di cui agli articoli seguenti, contenuti nel titolo III, e precisamente gli articoli n. : 13, 14, 15, 18, 19, 20, 24, 25, 26 e 27 continuano ad essere vigenti le definizioni contenute nelle Norme Tecniche di Attuazione allegate al Piano Regolatore Generale Comunale, mentre entrano in vigore con le procedure sotto specificate i disposti di cui agli articoli seguenti, contenuti nel titolo III, e precisamente gli articoli n. : 13 bis, 14 bis, 16, 16 bis, 16 ter, 17, 19 bis, 21, 22, 23 e 27 bis;

c. il regolamento edilizio comunale modificato assumerà efficacia con la pubblicazione della delibera per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione;

5. di incaricare il Capo Area Urbanistica dell’attuazione delle incombenze attuative derivanti dalla presente deliberazione.



Comune di Giaveno (Torino)

Deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 12.06.2006: L.R. 14.03.1995 n. 35 “Individuazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali architettonici nell’ambito comunale". Approvazione del catalogo dei beni culturali ed architettonici (seconda fase) quale allegato al Regolamento Edilizio vigente

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

1. Di prendere atto di quanto espresso in premessa narrativa;

2. Di approvare il catalogo dei beni culturali ed architettonici, comprendente il censimento e la catalogazione dei caratteri tipologici, costruttivi e decorativi riconosciuti, ai sensi dell’art. 1 della L:R. 14.03.1995 n. 35, come “Beni Culturali Architettonici” nell’ambito del Comune di Giaveno (fase 2), composto dai seguenti documenti:

- Relazione;

- Stampa cartacea delle 35 schede digitali;

- n. 6 elaborati grafici di individuazione degli immobili;

- Documentazione fotografica a colori (n. 199 fotografie);

documentazione da allegare, così come prescritto dall’art. 2 comma 4 della LR 35/95 stessa, al Regolamento Edilizio vigente;

3. di disporre che gli interventi edilizi sui “Beni Culturali Architettonici” censiti ai sensi dell’art. 1 della L:R. 14.03.1995 n. 35, nell’ambito del Comune di Giaveno sia nella fase 1 che nella fase 2, debbano preventivamente acquisire il parere vincolante della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali prevista dall’articolo 91 bis della L.U.R. 56/77 e s.m.i.;

4. di disporre che la presente deliberazione di approvazione del catalogo dei “Beni Culturali Architettonici”, essendo allegato al Regolamento Edilizio, sia pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’articolo 3, comma 9 della L.R. 19/99 e s.m.i.



Comune di Leinì (Torino)

Estratto decreto esproprio in merito ai lavori di realizzazione della rotatoria posta tra Via Papa Giovanni/Viale Italia

Il Responsabile del procedimento

(omissis)

decreta

Art.1 - Sono richiamati i provvedimenti assunti dal Comune di Leinì in merito ai lavori di realizzazione della rotatoria stradale posta tra Viale Italia e la Via P. Giovanni, come richiamati in premessa, nonché in merito alla instaurazione del procedimento espropriativo riferito alle aree interessate.

Art.2 l’indennità da corrispondere in favore dei sottoelencati aventi diritto per l’espropriazione degli immobili siti nel territorio comunale e necessari per la realizzazione della rotatoria stradale posta tra Viale Italia e la Via P. Giovanni, sono determinate, ai sensi dell’articolo 5 bis della Legge 08/08/1992 n. 359, fatta salva la verifica di cui all’articolo 16 del D.lg. 30/12/1992 n. 504, con esclusione di maggiorazioni, conguagli e rimborsi di sorta, come segue:

a) Catasto Terreni, Foglio 26, particella n. 824 (ex 36/b) di mq. 207 Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 207 x euro/mq. 26,00 = euro 5.382,00Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di

mancata accettazione euro 3.229,20Immobile di proprietà della Telecom Italia S.p.A. con sede in Milano - Piazza degli Affari n. 2

b) Catasto Terreni, Foglio 26, particella n. 825 (ex 248/b) di mq. 2Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 2 x euro/mq. 26,00 = euro 52,00

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazioneeuro 31,20 Immobile di proprietà dei signori: Pirrello Maria (omissis), compr. Pelissero Lorenzo (omissis), compr Solavaggione Pierina (omissis), compr. Dalmasso Carla (omissis), compr. Tarditi Mario (omissis), compr.

Teppa Cristina (omissis), compr. Maritan Marco (omissis), compr. Di Santo Antonio (omissis), compr. Pacelli Rosa (omissis), compr. Caudana Bianca (omissis), compr. Ceretto Castigliano ved. Dominietto, (omissis), compr. Dominietto Christian (omissis), compr. Dominietto Fabrizio (omissis), compr. Gnani Elena (omissis), compr. Allemano Tarsilla (omissis), comp. Lanza Giuseppina (omissis), compr Bosio Aldo (omissis), compr. Isolato Mario (omissis), compr. Ferro Lodovico (omissis), compr. Guarnieri Fanny (omissis), compr.

C) Catasto Terreni, Foglio 26, particella n. 827 (ex 298/b) di mq 2 Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 2 x euro/mq. 26,00 euro 52,00

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazione euro 31,20 Immobile di proprietà dei signori: Strambio Stefano (omissis), prop. per 1/3 Strambio Maria Laura (omissis), prop. per 1/3 Strambio Marisa (omissis), prop. per 1/3 In ogni fase del procedimento espropriativo i Soggetti Espropriandi potranno convenire la cessione volontaria dei beni. In tal caso non si applica la riduzione del 40%, agli importi come sopra determinati Le suddette indennità sono comprensive di ogni spettanza o indennità che possano competere ad usufruttuari, conduttori, o chiunque altro soggetto che possa vantare diritti sulle aree espropriande, per cui gli stessi sono fatti indenni dai proprietari oppure potranno esperire le loro ragioni nei modi di legge.In relazione alle stesse indennità trova applicazione la ritenuta del 20% di cui alla legge 30/12/1991 n. 413.Il tutto fatta salva l’applicazione dell’articolo 16 del Dlgs. n. 504/92, sussistendone i presupposti.

Art.. 3 - Il presente decreto sarà notificato dal Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Leinì agli aventi diritto, nelle forme previste per la notificazione degli atti processuali civili.

Art.4- Estratto del presente decreto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, all’Albo Pretorio del Comune di Leinì e comunicato alla Regione.

Art.5 - Ai sensi della legge n. 241/90, il Responsabile del procedimento è stato individuato nella persona del Geom. Franco Benedini Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Leinì.

Art.6 - Avverso il presente provvedimento, gli interessati potranno presentare eventuale ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dalla notificazione dello stesso, ovvero entro centoventi giorni, al Capo dello Stato, con ricorso Straordinario.

Leinì, 23 giugno 2006

Il Responsabile
Franco Benedini



Comune di Leinì (Torino)

Estratto decreto esproprio in merito ai lavori di realizzazione della rotatoria posta tra via Volpiano e viale Europa

Il Responsabile del procedimento

(omissis)

decreta

Art. 1 - Sono richiamati i provvedimenti assunti dal Comune di Leinì in merito ai lavori di realizzazione della rotatoria stradale posta tra la Via Volpiano ed il Viale Europa, come richiamati in premessa, nonché in merito alla instaurazione del procedimento espropriativo riferito alle aree interessate.

Art. 2 - Le indennità da corrispondere in favore dei sottoelencati aventi diritto per l’espropriazione degli immobili siti nel territorio comunale e necessari per la realizzazione della rotatoria stradale tra la Via Volpiano e il Viale Europa., sono determinate, ai sensi dell’articolo 5 bis della Legge 08/08/1992 n. 359, fatta salva la verifica di cui all’articolo 16 del D.lg. 30/12/1992 n. 504, con esclusione di maggiorazioni, conguagli e rimborsi di sorta, come segue:

a) Catasto Terreni, Foglio 29, particella n. 240 (ex 38/b) di mq. 3

Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 3 x euro/mq. 28,20 = euro 84,60

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazione euro 50,76 Immobile di proprietà dei signori Di Brita Antonina (omissis), e Di Stasio Rocco (omissis),

b) Catasto Terreni, Foglio 22, particella n. 752 (ex 236/b) di mq. 69

Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 69 x euro/mq. 28,18 = euro 1.944,42

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazione euro 1.166,65

Immobile di proprietà della signora Verderone Daniela Maria (omissis).

c) Catasto Terreni, Foglio 22, particella n. 753 (ex 313/b) di mq. 18

Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 18 x euro/mq. 28,20 = euro 507,60

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazione euro 304,56

Immobile di proprietà del signor Pagliassotto Piero (omissis).

d) Catasto Terreni, Foglio 22, particella n. 750 (ex 235/b) di mq. 35 Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 35 x euro/mq. 28,20 = euro 987,00

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazione euro 592,20

Immobile di proprietà delle signore Borlo Adele (omissis) e Valerio Paola (omissis).

e) Catasto Terreni, Foglio 22, particella n. 755 (ex 414/b) di mq. 65

Indennità di esproprio in caso di accettazione mq. 65 x euro/mq. 9,40 = euro 611,00

Importo ridotto del 40% di cui all’art. 5 bis Legge 359/92 in caso di mancata accettazione euro 366,60

Immobile di proprietà dei signori Torasso Federica Maria (omissis) e Torasso Pier Luigi (omissis).

In ogni fase del procedimento espropriativo i Soggetti Espropriandi potranno convenire la cessione volontaria dei beni. In tal caso non si applica la riduzione del 40%, agli importi come sopra determinati

Le suddette indennità sono comprensive di ogni spettanza o indennità che possano competere ad usufruttuari, conduttori, o chiunque altro soggetto che possa vantare diritti sulle aree espropriande, per cui gli stessi sono fatti indenni dai proprietari oppure potranno esperire le loro ragioni nei modi di legge.In relazione alle stesse indennità trova applicazione la ritenuta del 20% di cui alla legge 30/12/1991 n. 413.Il tutto fatta salva l’applicazione dell’articolo 16 del Dlg. n. 504/92, sussistendone i presupposti.

Art. 3 - Il presente decreto sarà notificato dal Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Leinì agli aventi diritto, nelle forme previste per la notificazione degli atti processuali civili.

Art. 4 - Estratto del presente decreto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, all’Albo Pretorio del Comune di Leinì e comunicato alla Regione.

Art. 5 - Ai sensi della legge n. 241/90, il Responsabile del procedimento è stato individuato nella persona del Geom. Franco Benedini Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Leinì.

Art.6 - Avverso il presente provvedimento, gli interessati potranno presentare eventuale ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dalla notificazione dello stesso, ovvero entro centoventi giorni, al Capo dello Stato, con ricorso Straordinario.

Leinì, 23 giugno 2006

Il Responsabile
Franco Benedini



Comune di Moncestino (Alessandria)

Adozione definitiva piano di classificazione acustica del territorio di Moncestino

Il Sindaco, vista la L.R. n. 52 del 20/10/2000 e la D.G.R. n. 85-3802 del 06/08/2001;

rende noto

che con deliberazione C.C. n. 5 del 31/01/2006, è stato approvato in via definitiva il Piano di Classificazione Acustica del territorio di Moncestino.

Ai sensi dell’art. 7 comma 5 L.R. n. 52/2000, il Piano sarà trasmesso alla Regione Piemonte, Provincia e all’ARPA.

Moncestino, 13 luglio 2006

Il Sindaco
Fernando Anselmi



Comune di Monforte d’Alba (Cuneo)

Estratto avviso d’asta pubblica per la vendita di porzione di area di proprietà comunale ubicata in località Sette Vie

Si rende noto che dal 10 Luglio al 9 Agosto 2006 verrà pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Monforte d’Alba l’Avviso d’Asta per la vendita di porzione di area di proprietà comunale ubicata in località Sette Vie - Prezzo a base d’asta: euro 268.000,00

L’Asta si svolgerà il giorno 10 agosto 2006 alle ore 12,00 in una sala del Comune di Monforte d’Alba - Via Della Chiesa n. 3 e si terrà per pubblica gara per mezzo di offerte segrete da confrontarsi con il prezzo a base d’asta.

Per informazioni e per ottenere copia integrale del bando di gara contattare l’Ufficio di Segreteria del Comune (Tel. 0173/78202)

Monforte d’Alba, 28 giugno 2006

Il Segretario Comunale
Susanna Vuillermoz



Comune di Piossasco (Torino)

Deliberazione del Consiglio Comunale del 19/06/2006 n. 28 - Modifica di articoli del Regolamento Edilizio Comunale

L’Assessore all’Urbanistica

(omissis)

propone che il Consiglio Comunale

deliberi

1. Di approvare la modifica dell’art. 3, comma 1, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“La Commissione esprime parere preventivo, obbligatorio (tranne nei casi in cui le leggi dispongono diversamente), non vincolante, [per] su:

a) [il rilascio di concessioni o autorizzazioni edilizie e loro varianti, i progetti di opere pubbliche, il rilascio di concessioni cimiteriali per la realizzazione di tombe e monumenti funerari] gli interventi subordinati a permesso di costruire e/o denuncia di inizio di attività; il parere della Commissione Edilizia non è obbligatorio, e quindi può non essere richiesto, nei seguenti casi:

- per gli interventi contemplati [dall’art. 4, comma 7 e 8, della legge 4/12/1993 n. 493 e successive modifiche e integrazioni, nonché] dall’art. 56, comma 1, lettere c), d), e), f), g), della L.R. n. 56/77, nonché quelli di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di variante in corso d’opera ai sensi dell’art. 22, comma 2, del D.P.R. n. 380/01, di realizzazione di recinzioni, di revisione o installazione di impianti tecnologici al servizio di edifici e/o attrezzature esistenti, salvo che gli stessi [comportino modifiche ai prospetti degli edifici, o] rientrino nel campo di applicazione del D.Lgs. n. [490/99] 41/04, o siano gravati da vincolo di P.R.G.C. di tutela storica, artistica, paesaggistica, ambientale, o che per gli stessi sia richiesto espressamente il parere della Commissione da leggi specifiche di settore;

- le occupazioni di suolo pubblico con ponteggi;

- l’installazione di tende parasole al di fuori del Centro Storico;

- l’apposizione di insegne e targhe e cartelli pubblicitari al di fuori del Centro Storico;

- le opere necessarie per l’allacciamento ad infrastrutture esistenti;

- l’installazione temporanea di dehors;

b) l’assunzione di provvedimenti di annullamento o revoca degli atti di assenso già rilasciati."

1) di approvare la modifica dell’art. 13, comma 3, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“L’ultimo solaio è quello che sovrasta l’ultimo spazio abitabile o agibile - ivi compresi i sottotetti che posseggano i requisiti tecnico-funzionali per essere considerati abitabili o agibili - con esclusione dei volumi tecnici impegnati da impianti tecnici necessari al funzionamento del fabbricato, sia sistemati entro il corpo del medesimo sia al di fuori, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini delle scale, impianti tecnologici, vani scala e vani degli ascensori, per le parti strettamente necessarie all’espletamento della funzione tecnica a cui gli stessi sono destinati.

Nel caso in cui il solaio sovrastante l’ultimo spazio abitabile o agibile coincida con il tetto a falde inclinate, l’altezza del fronte è misurata all’estradosso del colmo.";

2) di approvare la modifica dell’art. 14, comma 1, terzo capoverso, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“Sono esclusi dal computo dell’altezza i volumi tecnici (torrette ascensore, vani scala, serbatoi acqua), e le costruzioni speciali (silos, torri delle industrie chimiche e simili), per le parti strettamente necessarie all’espletamento della funzione tecnica a cui gli stessi sono destinati.”;

3) di approvare la modifica dell’art. 15, terzo capoverso, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“ Non rientrano nella sagoma limite i vani di corsa degli ascensori, le torrette dei vani scala, per le parti strettamente necessarie all’espletamento della funzione tecnica a cui gli stessi sono destinati, gli abbaini, i timpani, le coperture degli avancorpi sporgenti dall’edificio principale - quando non superino in altezza la linea virtuale di colmo tracciata secondo il criterio indicato al precedente paragrafo - e gli eventuali elementi decorativi. ”;

4) di approvare la modifica dell’art. 16, comma 2, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“Sono altresì esclusi dal computo del numero dei piani, e conseguentemente dell’altezza, i sottotetti abitabili collegati fisicamente e funzionalmente all’unità abitativa sottostante che risultino legati alla medesima tramite atto di vincolo pertinenziale o costituiscano con essa un’unica unità immobiliare. ”;

5) di approvare la modifica dell’art. 17, comma 2, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“Il filo di fabbricazione, ai fini della presente norma, è dato [dal perimetro esterno delle pareti] dalla linea perimetrale di massimo inviluppo di tutti gli elementi della costruzione, con esclusione degli elementi decorativi, dei cornicioni, delle pensiline, dei balconi e delle altre analoghe opere, aggettanti per non più di 1,50 m rispetto alla stessa; (...)”;

6) di approvare la modifica dell’art. 19, comma 2, lettera c), del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“sono escluse le superfici relative:

c) ai volumi tecnici, anche se emergenti dalla copertura del fabbricato, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini delle scale, impianti tecnologici, ai vani scala, con la sola eccezione di quelli ricavati internamente a singole unità immobiliari e loro accessori, ed ai vani degli ascensori; “

7) di approvare la modifica dell’art. 58, comma 3, del Regolamento Edilizio Comunale, che risulta sostituito dal seguente testo, in cui le parti nuove sono in grassetto, mentre le parti soppresse sono fra parentesi quadre:

“I sottotetti privi dei requisiti di abitabilità previsti dai precedenti commi potranno essere dotati di lucernari a raso o di aperture sui frontespizi, complessivamente nella misura massima di 1/20 della superficie totale di pavimento, ed avere un’altezza interna misurata all’intradosso del colmo non superiore a 3,50 metri. ”

8) di approvare la modifica dell’art. 60, comma 1, del Regolamento Edilizio Comunale, aggiungendo la seguente dicitura:

“Sono strade private tutte quelle destinate alla circolazione degli autoveicoli, le quali non siano state acquisite al patrimonio pubblico tramite atto di compravendita, di cessione gratuita, procedura espropriativa o usucapione.

Non si considerano strade private, ai fini della presente norma, i passaggi interni ai lotti, che diano accesso diretto agli edifici. “

9) di dichiarare che la suddetta modifica è conforme al Regolamento Edilizio tipo formato dalla Regione Piemonte ed approvato con D.C.R. 29/7/1999 n. 548-9691;

10) di dare atto che la presente deliberazione, divenuta esecutiva ai sensi di legge, assumerà efficacia con la pubblicazione per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della citata L.R. n. 19/99;

di dare atto che la presente deliberazione, sarà trasmessa, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della citata L.R. n. 19/99, alla Giunta Regionale, Assessorato all’Urbanistica

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

Di approvare la parte motiva nonchè la proposta dell’Assessore all’Urbanistica in ogni sua parte ritenendo la stessa integrante e sostanziale del presente dispositivo.



Comune di Pray (Biella)

Bando di concorso per rilascio di autorizzazione per il commercio su aree pubbliche di tipo “A” nell’area di sosta denominata piazza A. Lora Totino il giorno di giovedì mattina

In esecuzione alla deliberazione G.C. n. 107 in data 11/11/2002

si rende noto

Che nell’area di sosta per il commercio su area pubblica in piazza A. Lora Totino sono disponibili n. 1 posteggio settore “Non Alimentare” e n. 2 posteggi settore “Alimentare”.

Ed in particolare i posteggi contrassegnati in mappa al:

- n. 5 di mq. 32 - settore alimentare

- n. 11 di mq. 32 - settore alimentare

- n. 25 di mq. 32 - settore non alimentare

Presentazione della domanda

La domanda deve essere redatta in carta legale conformemente al modello allegato al presente bando di concorso e presentata entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, direttamente al Comune di Pray o a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno.

Titoli di valutazione

Al fine della redazione della graduatoria si terranno conto dei seguenti titoli di priorità:

a) Maggior numero di presenze di spunta, documentabili, maturate sul mercato di che trattasi;

b) Operatore già in attività con altri posti fissi assegnati;

e) Operatore già in attività ma titolare di sola autorizzazione per il commercio su area pubblica in forma itinerante;

d) Soggetto non ancora in attività che intende avviare nuova azienda e fra di loro chi ha ottenuto per primo il requisito professionale, se trattasi di settore alimentare, o a parità di condizioni , chi si trova iscritto nelle liste di disoccupazione da più tempo;

e) Coloro che vendono prodotti non presenti o presenti in misura minore rispetto ad altri nel gruppo di posteggi per il commercio su area pubblica del giovedì mattina di piazza A. Lora Totino.

Graduatorie

Le graduatorie saranno redatte in modo distinto tra il settore alimentare e quello non alimentare, tenendo conto dei titoli di valutazione sopra citati. Decorso il termine di 15 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande, sarà stilata la graduatoria suddetta e avviato il procedimento per il rilascio delle autorizzazioni che avverrà entro e non oltre il 90° giorno. Gli aventi diritto al rilascio dell’autorizzazione saranno informati mediante avvio di procedimento dall’Ufficio Attività Commerciali.

Pray, 28 giugno 2006

Il Responsabile del Servizio
Tiziano Caravaglia



Comune di Revello (Cuneo)

Adozione nuovo Regolamento Edilizio. Verbale di deliberazione del C.C. 09/03/2006 n. 8

(omissis)

Il Consiglio Comunale

(omissis)

delibera

- Di approvare, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della L.R. n. 19/99, il Regolamento edilizio nel testo allegato alla presente deliberazione, per farne parte sostanziale ed integrante, che si compone di n. 73 articoli (compresi gli artt. 27 bis e 36 bis) più gli allegati, in n. 12 (compresi 11a e 11b) e l’appendice dell’art. 31.

- Di dichiarare che il Regolamento Edilizio Comunale, approvato con il presente atto, è conforme al Regolamento Edilizio tipo approvato dalla Regione Piemonte.

- Di abrogare ogni precedente disposizione regolamentare incompatibile con il Regolamento in oggetto ed in particolare il Regolamento di Polizia Edilizia di cui in premessa.

- Di dare atto che il Regolamento Edilizio, unitamente alla presente deliberazione, sarà trasmesso, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della L.R. 8 luglio 1999, n. 19, alla Giunta Regionale, Assessorato Urbanistica.

- Di incaricare il Responsabile del procedimento, di ogni ulteriore atto in esecuzione della presente deliberazione.



Comune di Roaschia (Cuneo)

Avviso ad opponendum (art. 189 DPR 554/1999) - Lavori riqualificazione centro storico

In data 03.05.2006 sono stati ultimati i lavori di “Lavori di riqualificazione centro storico” assunti dall’Impresa Girello Bruno - Via del Passatore 81 - Cuneo mediante contratto d’appalto n. 258 registrato a Cuneo il 07.04.2005 al n. 535/1.

Detti lavori vennero iniziati il 27.06.2005

si invitano

tutti coloro che, per occupazioni permanenti o temporanee di stabili e danni relativi, fossero ancora creditori verso l’Impresa, a presentare a questo Comune le domande ed i titoli a loro credito entro 60 (sessanta) giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso, trascorsi i quali non sarà più tenuto conto in via amministrativa dei titoli prodotti.

Roaschia, 25 giugno 2006

Il Responsabile del Procedimento
Daniela Risso



Comune di Rosazza (Biella)

Graduatoria provvisoria bando di concorso alloggi edilizia residenziale pubblica

Il Sindaco rende noto che la Commissione Assegnazione alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica della Provincia di Biella ha provveduto a formulare la graduatoria provvisoria relativa al bando di concorso n. 2 del 22.12.2005 per l’assegnazione in locazione di allori di ERP ultimati nel periodo di efficacia della graduatoria stessa, o disponibili per risulta nel Comune di Rosazza; l’ambito territoriale cui si riferisce il Bando è il n. 2 di cui alla L.R. 46/95 e ss.mm.ii.

Le opposizioni, in bollo avverso al Graduatoria Provvisoria dovranno essere inoltrate, indirizzandolo a mezzo posta raccomandata A.R. alla Commissione Assegnazione Alloggi di E.R.P.S. c/o l’A.T.C. - Via Schiapparelli 13 - 13900 Biella entro e non oltre il trentesimo giorno dalla pubblicazione della Graduatoria Provvisoria all’Albo Pretorio del Comune di Rosazza.

Il Sindaco
Sandro Rosazza Volpin



Comune di Rosignano Monferrato (Alessandria)

Avviso di deposito del Progetto definitivo di Variante strutturale al PRGI

Il Responsabile del Servizio Tecnico

Vista la L.R. 56/77 e successive modificazioni e integrazioni;

Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 02.05.2005 che adottava il progetto preliminare di variante strutturale al PRG limitatamente al territorio del Comune di Rosignano Monferrato;

Vista la L.R. 40/98 e successive modificazioni ed integrazioni;

rende noto

- che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 del 24.11.2005, dichiarata immediatamente eseguibile, sono state approvate le controdeduzioni alle osservazioni e proposte presentate;

- che il progetto definitivo della variante strutturale al PRGI, limitatamente al territorio Comunale, adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 24.11.2005, esecutiva, e deliberazione del C.C. n. 15 del 10/05/2006 di adozione integrazioni e rettifiche alla deliberazione C.C. n. 37 del 24.11.2005, esecutiva, è pubblicato per estratto all’Albo Pretorio del Comune di Rosignano Monferrato ed è depositato presso la Segreteria dal 07/07/2006 al 05/08/2006 affinché chiunque possa prendere visione, dal Lunedì al Sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,00, e nei giorni festivi dalle ore 10,00 alle ore 11,00.

Rosignano Monferrato, 7 luglio 2006

Il Responsabile del Servizio Tecnico
Laura Barbano



Comune di Saluzzo (Cuneo)

Variante parziale ex art. 17, C. 7, L.R. 56/77, al P.R.G.C. vigente n. 65. Avviso di deposito e pubblicazione

- Insediamento di punti di somministrazione e vendita di alimenti e bevande all’interno di aree a verde pubblico e di impianti sportivi comunali

- Inserimento di area del settore secondario su parte dell’area 19.sg.01 sita sulla strada provinciale saluzzo - cervignasco per insediamento stazione polizia stradale in accordo con l’amministrazione provinciale

Il Dirigente Tecnico

Vista la Delibera del Consiglio Comunale n. 56 del 15.05.2006, con la quale è stata adottata la variante in oggetto;

rende noto

che detta delibera unitamente ai relativi elaborati tecnici, sarà pubblicata all’Albo Pretorio presso la Sede Comunale in Via Macallè n. 9 ed ivi depositata per trenta giorni consecutivi, dal 13.07.2006 a tutto il 12.08.2006, durante i quali chiunque potrà prenderne visione tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Eventuali informazioni o chiarimenti sulla variante in oggetto, potranno essere richiesti presso la Sede Comunale - Ufficio Urbanistica - piano seminterrato, nel seguente orario:

Giorni Feriali - esclusi Lunedì e Sabato - dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 14,30 alle 16,30;

Sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione, ossia dal 28.07.2006 al 12.08.2006, chiunque potrà presentare osservazioni e proposte.

Tutte le osservazioni e proposte dovranno essere presentate per iscritto, su carta libera, indirizzate al Sindaco della Città di Saluzzo.

Saluzzo, 1 luglio 2006

Il Dirigente Tecnico
Edoardo Bonicelli



Comune di Sangano (Torino)

Adozione del regolamento per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radioelettrici e per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici

Il Responsabile del Settore

rende noto

Che con deliberazione del C.C. n. 23 in data 23/06/2006 è stato adottato il Regolamento per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radioelettrici e per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

Sangano, 27 giugno 2006

per Il Responsabile del Settore
L’Istruttore Tecnico Direttivo
Roberto Borgiattino



Comune di Serravalle Scrivia (Alessandria)

Asta pubblica per alienazione di immobili in via Giani 15 con obbligo di attuazione di piano particolareggiato approvato con Delib. C.C. n. 15 in data 4.5.2006

Questa Amministrazione indice asta pubblica per alienazione di immobili in via Giani 15 con obbligo di attuazione di piano particolareggiato approvato con Delib. C.C. n. 15 in data 4.5.2006.

Il prezzo a base d’asta è fissato in euro 472.000,00 -

Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del 28 agosto 2006 al Comune di Serravalle Scrivia - Via Berthoud 49 - 15069 Serravalle Scrivia ed essere corredate dalla prescritta documentazione previsto nel bando.

Il bando integrale è disponibile sul sito internet www.comune.serravalle-scrivia.al.it

Per informazioni Servizio Tecnico Urbanistico (tel 0143 / 609438 - fax 0143 / 686323 - e-mail: urbanistica@comune.serravalle-scrivia.al.it).

Serravalle Scrivia, 28 giugno 2006.

Il Responsabile del Servizio Tecnico Urbanistico
Luciano Camera



Comune di Valperga (Torino)

Adozione della II Variante parziale al Piano Regolatore Generale Comunale

Il Responsabile dell’Area Tecnica

Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 19 in data 29.06.2006;

Visto l’art. 17 - comma 7 - della L.R. 56 del 5.12.1977 e successive modifiche ed integrazioni;

rende noto

che presso la Segreteria comunale sono depositati per 30 (trenta) giorni consecutivi e cioè dal 13.07.2006 al 11.08.2006 compreso, gli elaborati costituenti la 2^ Variante parziale del Piano Regolatore Generale Comunale.

Durante il periodo di deposito chiunque ha la facoltà di prendere visione degli atti nei seguenti orari: giorni feriali e festivi dalle ore 11,00 alle ore 12,00.

Dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione e cioè dal 27.07.2006 alle ore 12,00 dell’11.08.2006 chiunque ne abbia interesse, ivi compresi i soggetti portatori di interessi diffusi, può presentare osservazioni e proposte munite anche di supporti esplicativi.

Le osservazioni dovranno essere presentate all’Ufficio protocollo del Comune di Valperga, che ne rilascerà ricevuta, in n. 4 copie di cui una in carta legale.

Valperga, 13 luglio 2006

Il Responsabile Area Tecnica
Giancarlo Sandretto



Comune di Villafranca d’Asti (Asti)

Avviso emissione graduatoria definitiva alloggi E.R.P. ai sensi della l.r. 46/95 e s.m.i. Ambito Territoriale n. 46

Il Sindaco rende noto che ai sensi della Legge Regionale n. 46/95 e s.m.i. è pubblicata dal 30 giugno 2006 al 15 luglio 2006 presso l’albo pretorio del Comune di Villafranca d’Asti (AT), la graduatoria definitiva per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata, che si renderanno disponibili del Comune di Villafranca d’Asti (AT) durante il periodo di efficacia della graduatoria stessa.

Villafranca d’Asti, 29 giugno 2006

Il Responsabile del Servizio
Rosa Mangano



Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 9/2006 del 20.06.2006 prot. 7482/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

.La Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.A. - Concessionaria dell’ANAS S.p.A. in base alla convenzione stipulata il 07.12.1999, approvata e resa esecutiva con D.I. n. 610/segr. Dicoter del 21.12.1999

(omissis)

Visti i contenuti del D.P.R. 08.06.2001 n. 327 come modificato dal D. Lgs. 27.12.2002 n. 302

decreta

Art. 1 - E’ pronunciata l’espropriazione, nell’ambito del procedimento espropriativo per pubblica utilità, e a seguito di cessione volontaria, disponendosi il passaggio del diritto di proprietà a favore della Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. con sede in Assago (omissis), dei beni e dei diritti per le ditte come enumerate nel piano particellare di esproprio, siti nel Comune di Castelnuovo Scrivia ed occorrenti alla realizzazione dei lavori dell’ampliamento a 3 corsie della piattaforma autostradale dal fiume Po all’interconnessione con la A21 Torino-Piacenza;

posizione numero 43

Curone Emilio (omissis) proprietario per 100,000 % esproprio delle aree: allegato



asservimento delle aree a seguito della ricostruzione della strada campestre di accesso ai fondi:

è trasposta, a seguito dell’allargamento della piattaforma autostradale e ai sensi del comma 5 dell’art.44 del D.P.R. 08.06.2001 n. 327, la servitù perpetua di passaggio esistente, sulla zona di terreno facente parte dei beni così di seguito identificati:

Foglio 31 Mapp. 356 ex mapp. 167/a Mq servitù 330

Foglio 31 Mapp. 358 ex mapp. 168/a Mq servitù 50

Foglio 31 Mapp. 360 ex mapp. 169/a Mq servitù 215

Per l’accesso ed il recesso dal fondo agricolo la Ditta ha diritto di utilizzare, come attualmente, la strada campestre in adiacenza al lato nord-ovest del cavalcavia sui mappali 355 (ex 166/a), 353 (ex 165/a), 351( ex 164/a), del foglio 31.

La ditta ha altresì diritto di passaggio nella parte terminale della strada campestre, identificata con il mappale 348 ( ex 163/a) del foglio 31, al fine di accedere alla via pubblica (strada di San Damiano); tale servitù risulta di nuova costituzione.

(omissis)

ART. 5 - Entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione per estratto sul B.U.R.P. i terzi aventi diritto potranno proporre opposizione;

(omissis)

Assago, 20 giugno 2006

L’amministratore Delegato
Massimo Di Marco



Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 10/2006 del 20.06.2006 prot. 7483/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

La Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.A. - Concessionaria dell’ANAS S.p.A. in base alla convenzione stipulata il 07.12.1999, approvata e resa esecutiva con D.I. n. 610/segr. Dicoter del 21.12.1999

(omissis)

Visti i contenuti del D.P.R. 08.06.2001 n. 327 come modificato dal D. Lgs. 27.12.2002 n. 302

decreta

Art. 1 - E’ pronunciata l’espropriazione, nell’ambito del procedimento espropriativo per pubblica utilità, e a seguito di cessione volontaria, disponendosi il passaggio del diritto di proprietà a favore della Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. con sede in Assago (omissis), dei beni e dei diritti per le ditte come enumerate nel piano particellare di esproprio, siti nel Comune di Castelnuovo Scrivia ed occorrenti alla realizzazione dei lavori dell’ampliamento a 3 corsie della piattaforma autostradale dal fiume Po all’interconnessione con la A21 Torino-Piacenza;

posizione numero 47

Gavio Alessandra (omissis) Proprietaria per 50,000 %

Gavio Maria Grazia (omissis) Proprietaria per 50,000 %

esproprio delle aree: allegato



Costituzione di servitù di passaggio coattivo sulle aree:

Foglio 31 Mapp. 348 ex mapp. 163/a Mq servitù 160

I fondi dominanti risultano essere i sottodescritti fondi, posti al fg. 31 di Castelnuovo Scrivia, e identificati con i mappali: 350,352,354,356,358,360,368,370,88, 282,80,78,79,362,171,364,366

(omissis)

ART. 5 - Entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione per estratto sul B.U.R.P. i terzi aventi diritto potranno proporre opposizione;

(omissis)

Assago, 20 giugno 2006

L’amministratore Delegato
Massimo Di Marco



Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 11/2006 del 20.06.2006 prot. 7484/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A.. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

La Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.A. - Concessionaria dell’ANAS S.p.A. in base alla convenzione stipulata il 07.12.1999, approvata e resa esecutiva con D.I. n. 610/segr. Dicoter del 21.12.1999

(omissis)

Visti i contenuti del D.P.R. 08.06.2001 n. 327 come modificato dal D. Lgs. 27.12.2002 n. 302

decreta

Art. 1 - E’ pronunciata l’espropriazione, nell’ambito del procedimento espropriativo per pubblica utilità, e a seguito di cessione volontaria, disponendosi il passaggio del diritto di proprietà a favore della Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. con sede in Assago (omissis), dei beni e dei diritti per le ditte come enumerate nel piano particellare di esproprio, siti nel Comune di Castelnuovo Scrivia ed occorrenti alla realizzazione dei lavori dell’ampliamento a 3 corsie della piattaforma autostradale dal fiume Po all’interconnessione con la A21 Torino-Piacenza;

posizione numero 49

Lavezzari Maurizio (omissis) Proprietario per 33,333 %

Lavezzari Ernesto (omissis) Proprietario per 33,333 %

Stringa Maria (omissis) Proprietario per 33,333 %

esproprio delle aree: allegato



(omissis)

ART. 5 - Entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione per estratto sul B.U.R.P. i terzi aventi diritto potranno proporre opposizione;

(omissis)

Assago, 20 giugno 2006

L’amministratore Delegato
Massimo Di Marco



Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 12/2006 del 20.06.2006 prot. 7485/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

La Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.A. - Concessionaria dell’ANAS S.p.A. in base alla convenzione stipulata il 07.12.1999, approvata e resa esecutiva con D.I. n. 610/segr. Dicoter del 21.12.1999

(omissis)

Visti i contenuti del D.P.R. 08.06.2001 n. 327 come modificato dal D. Lgs. 27.12.2002 n. 302

decreta

ART. 1 - E’ pronunciata l’espropriazione, nell’ambito del procedimento espropriativo per pubblica utilità, e a seguito di cessione volontaria, disponendosi il passaggio del diritto di proprietà a favore della Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. con sede in Assago (omissis), dei beni e dei diritti per le ditte come enumerate nel piano particellare di esproprio, siti nel Comune di Tortona ed occorrenti alla realizzazione dei lavori dell’ampliamento a 3 corsie della piattaforma autostradale dal fiume Po all’interconnessione con la A21 Torino-Piacenza;

(omissis)

posizione numero 2

Castellotti Cinzia (omissis) Proprietario per 25,000 %

Castellotti Nunzia (omissis) Proprietario per 25,000 %

Torti Maria (omissis) Proprietario per 50,000 %

esproprio delle aree: allegato



posizione numero 4

Rescia Mario (omissis) Proprietario 100,000 %

esproprio delle aree:allegato



posizione numero 5

Rescia Mario (omissis) Proprietario per 50,000 %

Gatti Margherita (omissis) Proprietario per 50,000 %

esproprio delle aree:allegato



(omissis)

Art. 5 - Entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione per estratto sul B.U.R.P. i terzi aventi diritto potranno proporre opposizione;

(omissis)

Assago, 20 giugno 2006

L’amministratore Delegato
Massimo Di Marco



Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. - Assago (Milano)

Decreto di esproprio n. 13/2006 del 20.062006 prot. 7486/DAG/EP del 20.06.2006 di aree necessarie alla realizzazione dell’ampliamento a tre corsie della piattaforma autostradale dell’Autostrada A7 Milano-Genova dal fiume Po all’interconnessione con la A21 TO-PC - Progetto esecutivo approvato dall’ANAS S.p.A. con provvedimento n. 6826/7722 del 19 dicembre 2003

La Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.A. - Concessionaria dell’ANAS S.p.A. in base alla convenzione stipulata il 07.12.1999, approvata e resa esecutiva con D.I. n. 610/segr. Dicoter del 21.12.1999

(omissis)

Visti i contenuti del D.P.R. 08.06.2001 n. 327 come modificato dal D. Lgs. 27.12.2002 n. 302

decreta

ART. 1 - E’ pronunciata l’espropriazione, nell’ambito del procedimento espropriativo per pubblica utilità, e a seguito di cessione volontaria, disponendosi il passaggio del diritto di proprietà a favore della Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. con sede in Assago (omissis), dei beni e dei diritti per le ditte come enumerate nel piano particellare di esproprio, siti nel Comune di Tortona ed occorrenti alla realizzazione dei lavori dell’ampliamento a 3 corsie della piattaforma autostradale dal fiume Po all’interconnessione con la A21 Torino-Piacenza;

(omissis)

posizione numero 1

Gavio Pietro (omissis) Proprietario per 100,000 %

esproprio delle aree agricole: allegato



esproprio delle aree pertinenziali all’impianto Interstrade S.p.A.:allegato



posizione numero 7

Interstrade S.P.A. con sede in Roccaforte Mondovì CN - Regione Rulfi (omissis) Proprietario per 100,000 %

esproprio delle aree:allegato



(omissis)

Art. 5 - Entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione per estratto sul B.U.R.P. i terzi aventi diritto potranno proporre opposizione;

(omissis)

Assago, 20 giugno 2006

L’amministratore Delegato
Massimo Di Marco



Provincia di Alessandria

Determinazione dirigenziale n. 342 del 12/6/2006. Modifiche ed archiviazioni-Autorizzazione provvisoria concessioni preferenziali

Il sottoscritto Dott. Giuseppe Puccio - Dirigente Responsabile della Direzione Tutela e Valorizzazione Ambientale - Protezione Civile

(omissis)

determina

a) di apportare le modifiche alle concessioni preferenziali autorizzate in via provvisoria con D.D. 880/88490 del 03/10/2002, con D.D. 76/10213 del 28/01/03, e con D.D. 226/27228 del 03/03/2004 e meglio specificate nell’elenco allegato (A) costituente parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di archiviare le concessioni preferenziali autorizzate in via provvisoria con D.D. 880/88490 del 03/10/2002, con D.D. 76/10213 del 28/01/2003, e con D.D. 226/27228 del 03/03/2004e meglio specificate nell’elenco allegato (B) costituente parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

c) di darne comunicazione ai richiedenti tramite la pubblicazione del provvedimento e del relativo elenco allegato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte;

d) di trasmettere la presente Determinazione Dirigenziale e gli elenchi allegati, sia in forma cartacea che su supporto informatizzato, alla Regione Piemonte, Direzione 24 - Settore Pianificazione delle Risorse idriche - Bilancio idrico e Disciplina delle Utilizzazioni;

e) di dare atto che la presente Determinazione Dirigenziale verrà pubblicata per quindici giorni consecutivi all’Albo Pretorio della Provincia di Alessandria.

La presente determinazione dirigenziale viene redatta in tre originali per gli adempimenti di competenza.


allegato









Provincia di Alessandria

Domanda della Ditta Buffa Benito Giovanni per la trasformazione da licenza annuale di attingimento in concessione di derivazione d’acqua ad uso agricolo dal Fiume Bormida in Comune di Acqui Terme. Prot. n. 11481 del 27/01/2006

Il sottoscritto Dott. Giuseppe Puccio - Dirigente Responsabile della Direzione Tutela e Valorizzazione Ambientale - Protezione Civile;

Viste le Leggi n. 241/1990 e n. 127/1997 nonché i Decreti Legislativi n. 267/2000 e n. 165/2001 e s.m.i. per quanto attiene le funzioni dirigenziali presso gli Enti Pubblici;

Visto l’art. 53 dello Statuto Provinciale (Funzioni e compiti dei Dirigenti);

Visto il Decreto del Presidente della Provincia n. 117 del 12/01/2005 (Prot. n. 3768 del 13/01/2005) ad oggetto: “Nomina del Dirigente responsabile della Direzione Tutela e valorizzazione ambientale, Protezione civile - Dirigente Dott. Giuseppe Puccio”;

Visto il T.U. 11/12/1933 n. 1775 sulle Acque e sugli Impianti Elettrici;

Visto il D.P.R. n. 8 del 15/01/1972 nonché le direttive emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici con circolare n. 1399/36/66 - DIV. X in data 15/02/1973 ed il D.P.R. n. 616/77;

Vista la Legge 05/01/1994 n. 36 “Disposizioni in materia di risorse idriche”;

Vista la Legge Regionale n. 5 del 13/04/1994 di subdelega alle Province delle funzioni amministrative relative alle utilizzazioni delle acque pubbliche;

Vista la D.G.R. n. 74-45166 del 26/04/1995 che approva i “Criteri tecnici per il rilascio ed il rinnovo delle concessioni di derivazione da corsi d’acqua”;

Visti il D.Lgs. n. 112 del 31/03/1998 e la Legge Regionale n. 44 del 26/04/2000, relativi al riparto di competenze in materia di gestione del demanio idrico;

Visto il Regolamento regionale recante la “Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61)”, emanato con D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R;

Visto il Regolamento regionale recante “Disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica (Legge regionale 5 agosto 2002, n. 20) e modifiche al regolamento regionale 29 luglio 2003, n. 10/R (Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica)”, emanato con D.P.G.R. 06/12/2004 n. 15/R;

Visto il Regolamento regionale recante “Misura dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica (Legge regionale 5 agosto 2002, n. 20) e modifiche al regolamento regionale 6 dicembre 2004, n. 15/R (Disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica)”, emanato con D.P.G.R. 10/10/2005 n. 6/R;

Visto il D.Lgs. n. 152 del 03/04/2006 “Norme in materia ambientale”;

Vista la domanda (Prot. n. 11481 del 27/01/2006) corredata dagli elaborati tecnici, della Ditta Buffa Benito Giovanni intesa ad ottenere la trasformazione da licenza annuale di attingimento in concessione di derivazione d’acqua nella misura massima di 25 l/s e media di 6 l/s dal Fiume Bormida, in territorio del Comune di Acqui Terme per irrigare a pioggia ettari 12.94.01;

Visto il nulla osta dall’Autorità di Bacino n. 1313 del 08/05/2006;

Visto il nulla osta dell’A.I.P.O. - Agenzia Interregionale per il Fiume Po n. 1485 del 03/04/2006;

ordina

- che la domanda suindicata unitamente agli atti del progetto sia depositata presso il Servizio Tutela e Valorizzazione Risorse Idriche della Provincia di Alessandria per la durata di 15 giorni consecutivi a decorrere dal 07/07/2006 a disposizione di chiunque intenda prenderne visione nelle ore d’ufficio;

- che copia della presente ordinanza, della domanda e dei relativi atti progettuali vengano affissi per 15 giorni consecutivi a decorrere dalla data suddetta all’Albo Pretorio dei Comuni di Acqui Terme, Visone e Strevi;

Le osservazioni e/o le opposizioni scritte potranno essere presentate non oltre 20 giorni dall’inizio della suaccennata pubblicazione a questo Servizio ovvero ai Comuni presso i quali viene affissa la presente ordinanza.

Copia della presente ordinanza sarà trasmessa:

- alla Ditta richiedente;

- all’A.R.P.A. - Unità operativa Territoriale di Alessandria;

- al Comando R.F.C. “Piemonte” - Corso Vinzaglio, 6 - Torino.

La visita sopralluogo di cui al 4° comma, lettera f) del D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R, alla quale potrà intervenire chiunque vi abbia interesse, è fissata per il giorno 03/08/2006 alle ore 11,00 con ritrovo nel luogo in cui viene esercitata la derivazione.

I Comuni di Acqui Terme, Visone e Strevi restituiranno alla Provincia di Alessandria - Servizio Tutela e Valorizzazione Risorse Idriche - la presente ordinanza, munita del referto di pubblicazione, e la domanda con relativi atti progettuali, nonché le eventuali opposizioni e/o osservazioni pervenute entro venti giorni dall’inizio del periodo di pubblicazione.

I funzionari incaricati della visita sono autorizzati ad entrare nei fondi privati per procedere alle constatazioni di legge.

Ai sensi della legge 241/90 si comunica che Responsabile del procedimento amministrativo è il Dott. Mario Gavazza, Responsabile del Servizio Tutela e Valorizzazione Risorse Idriche della Provincia di Alessandria.

Il Dirigente Responsabile
Direzione Tutela e Valorizzazione Ambientale
Protezione Civile
Giuseppe Puccio



Provincia di Cuneo

Determinazione n. 271 del 13/6/06 - Iscrizione alla Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato - Associazione “Marta e Maria”, sezione “socio assistenziale ”

Il Responsabile del Centro di Costo
Assistenza, Infanzia, handicappati,
altri servizi sociali e volontariato

(omissis)

determina

- di iscrivere l’Associazione “Marta e Maria”, con sede legale ed operativa in Piana Monsignor Grassi n. 9 - 12051 Alba, (omissis), al nr. 354 della Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato, sezione “ socio assistenziale”.

- di dare allo che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso.

Il Responsabile del Centro di Costo
Giuseppe Viada



Provincia di Cuneo

Determinazione n. 272 del 13/6/06 - Iscrizione alla Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato - “TeatroEterapiA - Associazione di Teatroterapia e Transizioni Teatrali”, sezione “socio assistenziale”

Il Responsabile del Centro di Costo
Assistenza, Infanzia, handicappati,
altri servizi sociali e volontariato

(omissis)

determina

- di iscrivere l’Associazione “TeatroEterapiA - Associazione di Teatroterapia e Transizioni Teatrali”, con sede legale ed operativa in Via Provinciale 5. Bartolomeo n. 21 - 12013 Chiusa di Pesio, (omissis), al nr. 355 della Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato, sezione" socio assistenziale".

- di dare allo che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso.

Il Responsabile del Centro di Costo
Giuseppe Viada



Provincia di Cuneo

Determinazione n. 281 del 13/6/06 - Iscrizione alla Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato - “A.V.I.S. Comunale di Monesiglio”, sezione sanitaria

Il Responsabile del Centro di Costo
Assistenza, Infanzia, handicappati,
altri servizi sociali e volontariato

(omissis)

determina

- di iscrivere l’ A.V.I.S. Comunale di Monesiglio, con sede legale ed operativa in Via Corsini n. 12 -12077 Monesiglio, (omissis), al nr. 356 della Sezione Provinciale del Registro delle Organizzazioni di Volontariato, sezione “sanitaria”.

- di dare allo che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso.

Il Responsabile del Centro di Costo
Giuseppe Viada



Provincia di Cuneo

Determinazione dirigenziale 7.6.2006 n. 257 - Concessione derivazione acqua n. 5361 dal Torrente Vermenagna in comune di Vernante - Pubblicazione ai sensi dell’art. 23 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R

Provincia di Cuneo (omissis) 7.6.2006 n. 257 del registro determinazioni (omissis) Il Responsabile del Centro di Costo 32 - Tutela e valorizzazione risorse idriche - (omissis) determina (omissis)

2. di assentire alla Società TRE CI s.r.l. con sede in Cuneo Via Castelletto Stura n. 132 (omissis) la concessione trentennale di derivare ad uso energetico (produzione di energia elettrica) dal torrente Vermenagna in comune di Vernante, località tetti Mezzavia, la portata di litri al secondo massimi 4000 e medi 1660 per produrre, sul salto di metri 10,22 la potenza nominale media annua di kw 166; (omissis).

Art. 13 - Riserve e garanzie da osservarsi

La Società concessionaria terrà sollevata ed indenne l’Autorità concedente da qualunque danno o molestia alle persone ed alle cose, nonché da ogni reclamo od azione che potessero essere promossi da terzi per il fatto della presente concessione.

Saranno eseguite e mantenute a carico della Società concessionaria tutte le opere necessarie, sia per gli attraversamenti di strade, canali, scoli e simili, sia per le difese della proprietà e del buon regime del torrente Vermenagna in dipendenza della concessa derivazione, tanto se il bisogno di dette opere si riconosca prima di iniziare i lavori, quanto se venga accertato in seguito.

La Società concessionaria è tenuta all’esecuzione a sue spese delle variazioni che, a giudizio insindacabile della Pubblica Amministrazione, le circostanze sopravvenute rendano necessarie nelle opere relative alla concessione per la salvaguardia dell’ambiente naturale, dell’alveo o bacino, dei sentieri ed altri beni laterali, nonché dei diritti acquisiti dai terzi in tempo anteriore alla concessione. (omissis)

Cuneo, 19 giugno 2006

Il Responsabile
Germano Tonello



Provincia di Cuneo

Esito procedura di VIA di progetto di cava di sabbia e ghiaia in loc. Cascina Nuova nel comune di Caraglio. Proponente: Tomatis Giacomo S.r.l. Deliberazione G.P. n. 266 del 1° giugno 2006

(omissis)

Preso atto delle autorizzazioni acquisite, ai sensi e per gli effetti dell’art. 13, comma 2, della L.R. 40/1998 e s.m.i. e dell’art. 14 della legge 241/1990 e s.m.i., nell’ambito delle Conferenza dei Servizi del 24 gennaio 2006 e del 28 aprile 2006, specificate più sopra e descritte nei relativi verbali, conservati agli atti dell’Ente.

(omissis)

La Giunta Provinciale

(omissis)

delibera

1. di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto di coltivazione e recupero ambientale così come modificato in adeguamento alla prescrizione formulata in sede di 2° Conferenza dei Servizi, di esclusione dell’approfondimento della cava medesima, da realizzare in località Cascina Nuova nel Comune di Caraglio, presentato da parte del Sig. Tomatis Giacomo, in qualità di amministratore delegato della società Tomatis Giacomo s.r.l., con sede in Caraglio, Via Bernezzo 82 in quanto gli interventi in progetto -viste le attuali condizioni ambientali del sito- non ne determineranno un significativo degrado né un’importante perturbazione in fase di realizzazione e di esercizio e nelle condizioni di rilascio del sito.

2. Per mitigare ulteriormente l’entità degli impatti, rispetto alle misure già previste dal proponente, sulle componenti ambientali in corso d’opera e per ottimizzare il recupero dell’area, il giudizio positivo di compatibilità ambientale è subordinato al rispetto delle seguenti prescrizioni:

- entro il 31 ottobre di ogni anno la Ditta è tenuta alla presentazione alla Provincia di Cuneo ed al Comune di Caraglio di una relazione tecnica con allegata documentazione cartografica (planimetria e sezioni in scala adeguata sia su supporto informatico che cartaceo), in cui sia illustrato lo stato di avanzamento della coltivazione e l’evoluzione dei lavori di riprofilatura dei gradoni; contestualmente dovrà essere presentata una nota tecnica che riporti i quantitativi di materiale estratto e di limi posti in opera ed illustri il consuntivo delle opere di recupero ambientale realizzate, fornisca inoltre una previsione degli interventi da realizzare nel corso dell’anno successivo;

- dovrà essere allestito un piano di monitoraggio del livello piezometrico della falda che preveda la misurazione con frequenza trimestrale e comunque a seguito di rilevanti eventi meteorici, del livello freatico all’interno dei piezometri installati dalla Ditta, che dovranno essere mantenuti per tutta la durata dell’intervento. I dati raccolti dovranno essere trasmessi unitamente alla documentazione richiesta al precedente punto 3 a tutti gli Enti componenti la Conferenza dei Servizi ex L.R. 69/78; comunque, nel caso il monitoraggio rilevi la presenza di fenomeni anomali dovrà esserne data tempestiva comunicazione al Comune di Caraglio ed alla Provincia di Cuneo;

- sia assicurato durante ed al termine della coltivazione il corretto deflusso delle acque meteoriche mediante le opere di canalizzazione previste nel progetto; in particolare la rete drenante dovrà essere prontamente adeguata con il progredire della coltivazione;

- i lavori di scotico e le operazioni di estrazione del materiale dovranno essere il più possibile in stretta successione temporale, al fine di consentire una rapida ricollocazione del terreno vegetale sulle scarpate e sui gradoni e limitare la fase di stoccaggio;

- il terreno vegetale stoccato in cumuli di altezza non superiore a 3 m, in attesa del successivo riutilizzo in fase di recupero ambientale, dovrà essere opportunamente protetto per evitare dilavamenti e perdite delle caratteristiche di fertilità mediante la semina di leguminose; qualora vi sia un significativo sviluppo di specie avventizie dovranno essere previste trinciature al fine di limitare la disseminazione delle infestanti spontanee;

- per il ripristino morfologico dei fronti di scavo al termine delle operazioni di coltivazione si dovranno utilizzare esclusivamente i materiali fini indicati in progetto miscelati con terre e rocce da scavo ed intervallati ogni tre metri da strati drenanti di idonea granulometria. La posa in opera di tali materiali dovrà avvenire per strati successivi, di altezza non superiore a un metro, singolarmente compattati;

- per tutta la durata dell’intervento dovrà essere garantita l’accessibilità alla diverse porzioni del fronte di scavo esaurito, e l’impianto delle specie arboreo-arbustive previste sulle pedate dovrà seguire un sesto tale da garantire il permanere di un passaggio di larghezza di 3 metri che consenta l’accesso dei mezzi meccanici adibiti alle opere di manutenzione e cure colturali;

- l’impianto delle specie arboreo-arbustive che interesserà il piazzale di cava e le pedate dovrà seguire un sesto irregolare in modo da conferire al soprassuolo arboreo-arbustivo un aspetto il più naturaliforme possibile;

- entro la prima stagione vegetativa utile successiva all’ottenimento dell’autorizzazione comunale dovranno essere realizzate le siepi previste sui lati Nord e Ovest del perimetro dell’area di cava;

- la composizione specifica delle siepi progettate dovrà essere integrata con l’aggiunta delle seguenti specie: pero corvino (Amelanchier ovalis), frangola (Frangula alnus), nocciolo (Corylus avellana), spino cervino (Rhamnus catharticus);

- al fine di consentire l’esecuzione dei lavori di recupero ambientale il più possibile contestualmente all’avanzamento della coltivazione, l’impianto del bosco naturaliforme previsto sul fondo scavo dovrà essere iniziato entro la prima stagione vegetativa utile successiva all’ottenimento dell’autorizzazione comunale, a partire dalle zone su cui risulta già raggiunta la quota finale (493 m) collocate nella porzione occidentale dell’area di cava;

- entro il quinto anno di autorizzazione dovrà essere completata la messa a dimora del bosco naturaliforme sull’area di fondo scavo;

- entro sei mesi dalla scadenza dell’autorizzazione dovranno essere eseguiti tutti i lavori di recupero ambientale previsti e prescritti; in particolare dovrà essere realizzata l’area umida così come progettata e dovranno essere completati gli interventi di inerbimento e messa a dimora delle specie arboree ed arbustive previste sia sulle scarpate che sulle aree a piano campagna site nelle porzioni Sud ed Est della cava;

- al fine di ottenere un’ottimale riuscita degli interventi di recupero ambientale prescritti vengano eseguite tutte le cure colturali e le opere ausiliarie per due anni dal termine degli interventi di recupero.

3. di dare atto delle autorizzazioni acquisite ai sensi e per gli effetti dell’art. 13, comma 2, della L.R. 40/1998 e s.m.i. e dell’art. 14 della legge 241/1990 e s.m.i., descritte nei verbali delle Conferenze dei Servizi del 24 gennaio 2006 e del 28 aprile 2006, conservati agli atti dell’Ente; e cioè:

(omissis)

4. di rinviare la formalizzazione dell’atto di autorizzazione ai sensi della L.R. 69/78 e s.m.i. al relativo provvedimento di competenza del Comune di Caraglio, sede dell’intervento, da assumere oltre i termini della procedura di VIA, entro 60 giorni dalla notifica del presente provvedimento;

5. di subordinare la suddetta autorizzazione comunale ex L.R. 69/78 e s.m.i. al rispetto di tutte le condizioni così come sopra risultanti nonché di quelle contenute nell’Elaborato tecnico “Prescrizioni di coltivazione e di recupero ambientale ai sensi della L.R. 69/78" allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;

6. di dare atto che ai sensi dell’art. 3 L.R. 69/1978 il rilascio dell’autorizzazione di cui al precedente punto 4) costituisce atto di avvio del procedimento di variante dello strumento urbanistico vigente;

7. di fare salvi gli ulteriori adempimenti che si rendessero eventualmente necessari per l’acquisizione delle autorizzazioni di competenza di altri Enti per la realizzazione e l’esercizio degli interventi in progetto;

8. di dare atto altresì che il giudizio di compatibilità ambientale di cui al punto 1. nonché le autorizzazioni ed i pareri di cui al punto 3 sono rilasciate:

- sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo come integrato nel corso del procedimento in argomento, di cui una copia è conservata agli atti dell’Ufficio provinciale Deposito Progetti, C.so Nizza 30, Cuneo;

- facendo salvi ed impregiudicati i diritti di terzi;

- subordinatamente alla rigorosa osservanza di tutte le prescrizioni riportate al precedente punto 2. nonché di quelle formulate dai soggetti titolari del rilascio del parere tecnico e dell’autorizzazione ex L.R. 69/78 e s.m.i.;

9. di stabilire che le eventuali modifiche al progetto definitivo come integrato nel corso del procedimento in argomento, dovranno essere preventivamente ed obbligatoriamente sottoposte all’esame dell’autorità competente alla VIA;

10. di prescrivere, fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, di affidare all’ARPA Piemonte Dipartimento di Cuneo il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa delle opere e a lavori conclusi e di stabilire conseguentemente a tal fine che il proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio e del termine dei lavori all’ARPA Piemonte -Dipartimento di Cuneo- Settore VIA- Via M. D’Azeglio 4, Cuneo;

11. di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale di cui al punto 1., ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia, ai sensi dell’art. 12, comma 9 della legge regionale 40/98 e s.m.i. , per la durata di tre anni a decorrere dalla data della presente deliberazione. Scaduto il termine senza che siano stati iniziati i lavori per la realizzazione dei progetti, il giudizio di compatibilità ambientale decade e, ai fini della realizzazione dei progetti medesimi, la procedura è integralmente rinnovata;

12. di inviare il provvedimento al proponente e a tutti i soggetti interessati;

13. di dare atto che in relazione al presente provvedimento è stato acquisito il parere tecnico di cui all’art. 49 del richiamato D. Lgs. 267/2000;

14. di dare atto che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso.

15. Di dichiarare il presente provvedimento, per l’urgenza, immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000;

(omissis)

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. 40/1998 e s.m.i. e depositata presso l’Ufficio di Deposito di questa Provincia e presso l’Ufficio di Deposito della Regione Piemonte.

Contro il presente provvedimento è possibile ricorso al Tribunale Amministrativo regionale del Piemonte entro 60 gg. dalla piena conoscenza dell’atto.

Allegati (omissis)



Provincia di Cuneo

Progetto di variante sostanziale alla concessione di derivazione n. 3038 ad uso idroelttrico dal Torrente Ellero nel Comune di Roccaforte Mondovì. Proponente: Bessone S.r.l. Deliberazione G.P. n. 277 del 1° giugno 2006

(omissis)

Preso atto dei pareri e delle autorizzazioni acquisite, ai sensi e per gli effetti dell’art. 13, comma 2, della L.R. 40/1998 e s.m.i. e dell’art. 14 della legge 241/1990 e s.m.i., nell’ambito della Conferenza dei Servizi del 9 maggio 2006, così come sopra esplicitato;

Preso atto dei pareri e delle autorizzazioni pervenuti successivamente alla predetta Conferenza del 9 maggio 2006, più sopra esplicitati e che si allegano al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale;

(omissis)

La Giunta Provinciale

(omissis)

delibera

1. di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale del progetto di variante sostanziale alla concessione della derivazione n. °3038 ad uso idroelettrico dal Torrente Ellero da realizzare nel Comune di Roccaforte Mondovì presentato da parte del Sig. Matteo Bessone, in qualità di legale rappresentante della Società Bessone s.r.l. con sede in Roccaforte Mondovì, Via Alpi 93 - Roccaforte Mondovì, così come risultante a seguito delle integrazioni depositate dal proponente in data 26.07.2005, in quanto la realizzazione e l’esercizio dell’impianto e delle opere connesse così come proposte e nel rispetto delle prescrizioni di seguito esplicitate, paiono compatibili con la conservazione delle componenti ambientali presenti sull’area di intervento e non ne pregiudicano in modo significativo né permanente l’integrità;

2. Per mitigare ulteriormente l’entità degli impatti, rispetto alle misure già previste dal proponente, sulle componenti ambientali in corso d’opera ed in fase di esercizio dell’impianto, il giudizio positivo di compatibilità ambientale è subordinato al rispetto delle seguenti prescrizioni:

a. Previamente al rilascio del permesso di costruire ex D.P.R. 06.06.2001, n. 380, il proponente dovrà redigere un progetto esecutivo relativo alla centrale concordandone i contenuti con il Settore regionale Gestione Beni Ambientali previamente alla presentazione degli elaborati al Settore medesimo ai fini del rilascio dell’autorizzazione ex D. Lgs. 42/2004;.

b. Per il resto, tutte le opere e gli interventi dovranno essere realizzati nella posizione e secondo le caratteristiche e le modalità indicate ed illustrate negli elaborati progettuali integrativi depositati dal proponente in data 26.07.2005.

c. Per ridurre al minimo gli impatti negativi sull’ecosistema acquatico, è fatto obbligo al proponente di ripristinare il fondo alveo nello stato originario, operando a tal fine. in un periodo che non interferisca con la stagione riproduttiva della fauna ittica.

d. La portata media derivata dovrà essere pari a 655 l/s.

e. Per tutta la durata di funzionamento della derivazione dovranno essere installati e mantenuti in regolare stato di funzionamento idonei dispositivi di misurazione delle portate e dei volumi derivati, delle portate in alveo a monte della traversa e del DMV. I risultati dovranno essere trasmessi a cura del Concessionario con frequenza annuale a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell’impianto oltre che all’Amministrazione Provinciale anche al Dipartimento di Cuneo dell’ARPA Piemonte, Via M. D’Azeglio 4, 12100 Cuneo: Detto obbligo sia inserito nel disciplinare.

f. In corrispondenza dell’opera di presa dovrà essere presente ed accessibile al personale addetto al controllo, un dispositivo di evidenziazione (display) della portata istantanea e del volume derivato dall’inizio dell’anno, del deflusso rilasciato (DMV), nonché della portata defluente in alveo a monte della presa. Detto obbligo sia inserito nel disciplinare.

g. Dovranno essere apposti e mantenuti in regolare stato di funzionamento, idonei dispositivi di controllo visivo del rispetto del rilascio del DMV (scala delle portate in prossimità dello stramazzo). Detto obbligo sia inserito nel disciplinare.

h. Dovrà essere previsto il ripristino delle aree interferite dalla posa della condotta e delle aree di cantiere. Nelle operazioni di scavo si raccomanda di effettuare lo scotico, accumulo e rimessa in pristino dello strato superficiale del terreno vegetale separatamente dall’inerte roccioso sottostante. Laddove tale operazione risultasse difficile si dovrà separare, mediante vagliatura meccanica l’inerte roccioso proveniente dagli scavi in quanto ancora ricco di frazione organica e minerale, ed utilizzare questa frazione organica come strato di ricoprimento finale dei ritombamenti. Per le operazioni di rivegetazione e rinaturalizzazione si dovranno effettuare semine e messa a dimora di specie autoctone, laddove è previsto il taglio di specie arboree; per il ripristino del cotico erboso si dovranno utilizzare le miscele erbacee più idonee possibile rispetto alle caratteristiche pedoclimatiche che caratterizzano l’area d’intervento e le specie dovranno essere possibilmente di provenienza locale. Le opere a verde di recupero ambientale dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno) e dovrà essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno per tutto l’anno successivo alla realizzazione delle opere stesse, in modo da garantire l’attecchimento del materiale vegetale.

i. Vista la necessità di abbattere alcune piante per la posa della condotta dovrà essere prevista per tutta l’area esterna al fabbricato della centrale, ivi compreso il lato strada, la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone a gruppi ed alternate, evitando eccessive geometrizzazioni, al fine di garantire una maggiore naturalità della sistemazione in continuità con la vegetazione spondale esistente e con la funzione di garantire un efficace filtro visivo al fabbricato.

j. A seguito della demolizione della condotta forzata fuoriterra e della dismissione della centrale dovrà essere prevista una fascia arboreo-arbustiva di vegetazione ripariale lungo la sponda, per ripristinare una situazione di naturalità, vista anche l’artificializzazione che caratterizza l’alveo nel tratto adiacente alla centrale.

k. A partire dalla fase di cantiere e per i primi tre anni di funzionamento della derivazione dovrà essere attuato un piano di monitoraggio annuale della qualità chimico-fisica e biologica delle acque del Torrente Ellero in un punto immediatamente a monte ed in uno immediatamente a valle dell’opera di presa entro il tratto sotteso. Al piano di monitoraggio proposto dovrà essere aggiunto il parametro microbiologico (Escherichia coli, ufc/100 ml) per valutare eventuali diminuzioni delle capacità autodepurative; nel caso venisse riscontrata una perdita di qualità da parte dell’ecosistema, sia a livello di funzionalità (IBE) che di scomparsa di taxa sensibili o rari, dovrà altresì essere prevista la rimodulazione delle portate derivabili. Le modalità e le tempistiche di detto monitoraggio dovranno essere concordate con Dipartimento di Cuneo dell’ARPA Piemonte, Via M. D’Azeglio 4, 12100 Cuneo. Detto obbligo sia inserito nel disciplinare.

l. Qualora si avesse la cessazione dell’attività, il proponente avrà cura a sue spese di provvedere allo smantellamento dell’opera di presa ed al ripristino dell’alveo nello stato ante operam; detto obbligo sia inserito nel disciplinare.

m. Si richiami, sia nella Determina di concessione di derivazione sia nel disciplinare, l’obbligo per il proponente di osservare quanto disposto dall’art.12-bis del RD 1775/33 come modificato dal D.Lgs 152/99 e s.m.i. in tema di adeguamento agli obiettivi di qualità dei corpi idrici recettori dei rilasci dai nuovi impianti e da quelli esistenti.

n. Al fine di espletare le funzioni di controllo previste dall’art. 8 c.2 della LR 40/98 e s.m.i., nel disciplinare sia previsto l’obbligo di comunicare anticipatamente la data dell’inizio lavori ed il relativo cronoprogramma nonché la data di ultimazione lavori al Dipartimento di Cuneo dell’ARPA Piemonte, Via M. D’Azeglio 4, 12100 Cuneo.

3. di dare atto delle autorizzazioni e dei pareri, più sopra esplicitati, acquisiti ai sensi e per gli effetti dell’art. 13, comma 2, della L.R. 40/1998 e s.m.i. e dell’art. 14 della legge 241/1990 e s.m.i., nella Conferenza dei Servizi del 9 maggio 2006, e descritti nel relativo verbale conservato agli atti dell’Ente;

4. di dare atto inoltre delle autorizzazioni e dei pareri, pervenuti successivamente alla predetta Conferenza del 9 maggio 2006, più sopra esplicitati e che si allegano al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale;

5. di rinviare la concessione di derivazione ex R.D. 1775/1933 e s.m.i. ed ex D.P.G.R. 29.07.03, n. 10/R, a successiva separata determinazione del Responsabile del competente Settore provinciale Risorse Idriche, da assumere oltre i termini del procedimento di VIA ed entro 30 gg. dalla notifica della presente deliberazione;

6. di rinviare l’autorizzazione ai sensi dell’art. 159 del D.Lgs 42/2004 a successivo separato provvedimento del competente Settore regionale Gestione Beni Ambientali, da assumere oltre i termini del presente procedimento ed entro 60 gg. dalla presentazione del progetto esecutivo di cui al precedente punto 2, lettera a.

7. i rinviare parimenti la formalizzazione del permesso di costruire ex D.P.R. 06.06.2001, n. 380 a successivo, separato provvedimento del Comune di Roccaforte Mondovì, da assumere oltre i termini del presente procedimento ed entro 60 gg. dalla formalizzazione dell’autorizzazione di cui al precedente punto 5;

8. di stabilire per il proponente l’obbligo di presentare, prima dell’inizio dei lavori, il progetto esecutivo a:

- Regione Piemonte Settore Gestione Beni Ambientali, C.so Bolzano 44, Torino, ai fini del rilascio dell’autorizzazione ex D.Lgs 42/2004;

- Provincia Cuneo - Ufficio VIA - C.so Nizza, 30, Cuneo;

- Provincia Cuneo -Settore Risorse Idriche- C.so Nizza, 30, Cuneo, per la verifica del rispetto delle prescrizioni formulate ai fini del rilascio della concessione di derivazione ex D.P.G.R. 29.07.03, n. 10/R nonché per l’ approvazione di cui all’art. 25 del D.P.G.R. medesimo;

- Regione Piemonte Settore Decentrato OO.PP e Difesa Assetto Idrogeologico, C.so Kennedy 7/bis, Cuneo;

- ARPA Piemonte -Dipartimento di Cuneo- Settore VIA- Via M. D’Azeglio 4, Cuneo.

9. di fare salvi gli ulteriori adempimenti che si rendessero eventualmente necessari per l’acquisizione formale delle autorizzazioni di competenza di altri Enti per la realizzazione e l’esercizio dell’opera ed in particolare la concessione per l’occupazione del sedime demaniale ed il conseguente pagamento del canone di occupazione, di competenza della Regione Piemonte Settore Decentrato OO.PP e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo previa presentazione di progetto esecutivo, nonché -se dovuta- l’autorizzazione ad intervenire su terreni soggetti a diritti di uso civico;

10. di dare atto altresì che il giudizio di compatibilità ambientale di cui al punto 1. nonché le autorizzazioni ed i pareri di cui ai precedenti punti 3 e 4 sono rilasciati:

- sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo come risultante a seguito delle integrazioni depositate dal proponente in data 26.07.2005, di cui una copia è conservata agli atti dell’Ufficio provinciale Deposito Progetti, C.so Nizza 30, Cuneo;

- facendo salvi ed impregiudicati i diritti di terzi;

- subordinatamente alla rigorosa osservanza di tutte le prescrizioni riportate al precedente punto 2. nonché di quelle formulate dai soggetti titolari del rilascio delle autorizzazioni ex D.P.G.R. 29.07.03, n. 10/R e R.D. 1775/1933 e s.m.i., ex R.D. 523/1904 e L.R. 23/84 e s.m.i., ex D.Lgs 42/2004 ed ex D.P.R. 06.06.2001, n. 380;

11. di stabilire che le eventuali modifiche al progetto definitivo come integrato nel corso del procedimento in argomento, dovranno essere preventivamente ed obbligatoriamente sottoposte all’esame dell’autorità competente alla VIA;

12. di prescrivere, fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, di affidare all’ARPA Piemonte Dipartimento di Cuneo il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa delle opere e a lavori conclusi e di stabilire conseguentemente a tal fine che il proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio e del termine dei lavori all’ARPA Piemonte -Dipartimento di Cuneo- Settore VIA- Via M. D’Azeglio 4, Cuneo;

13. di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale di cui al punto 1., ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia, ai sensi dell’art. 12, comma 9 della legge regionale 40/98 e s.m.i. , per la durata di tre anni a decorrere dalla data della presente deliberazione. Scaduto il termine senza che siano stati iniziati i lavori per la realizzazione dei progetti, il giudizio di compatibilità ambientale decade e, ai fini della realizzazione dei progetti medesimi, la procedura è integralmente rinnovata;

14. di inviare il provvedimento al proponente e a tutti i soggetti interessati;

15. di dare atto che in relazione al presente provvedimento è stato acquisito il parere tecnico di cui all’art. 49 del richiamato D. Lgs. 267/2000;

16. di dare atto che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso.

17. Di dichiarare il presente provvedimento, per l’urgenza, immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000.

(omissis)

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. 40/1998 e s.m.i. e depositata presso l’Ufficio di Deposito di questa Provincia e presso l’Ufficio di Deposito della Regione Piemonte.

Contro il presente provvedimento è possibile ricorso al Tribunale Amministrativo regionale del Piemonte entro 60 gg. dalla piena conoscenza dell’atto.

Allegati (omissis)



Provincia di Novara

Ordinanza relativa alla trivellazione di 1 pozzo in comune di Borgomanero, per uso produzione di beni e servizi

Il Responsabile della Posizione Organizzativa

Vista la domanda in data 24/04/2006 del Comune di Borgomanero corredata dal progetto a firma Dott. Geol. F. Epifani, intesa ad ottenere l’autorizzazione alla realizzazione di 1 pozzo della profondità di mt. 15,00 in Comune di Borgomanero nel terreno distinto in catasto al foglio di mappa n. 22 particella n. 1214, nonché la successiva derivazione d’acqua (5 lt/s.) dallo stesso da utilizzarsi per uso produzione di beni e servizi;

Considerato che l’Autorità di Bacino per il Po non ha espresso il parere di competenza nel termine di 45 gg. e pertanto lo stesso si intende favorevole;

Considerato che la Regione Piemonte, Direzione Pianificazione Attività Estrattive, ha concesso il proprio nulla osta con nota n. 6796 in data 15/06/2006;

Vista la Legge Reg.le 13.04.1994 n. 5 di subdelega alle Province delle funzioni amministrative relative alle utilizzazioni delle Acque Pubbliche;

Vista la Legge Reg.le 30.04.1996 n. 22 - Ricerca, uso e tutela delle acque sotterranee;

Visto il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 10/R datato 29/07/2003 di approvazione del Regolamento Regionale riportante la disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica (Legge Regionale 29 dicembre 2000 n. 61);

ordina

La domanda in data 24/04/2006 del Comune di Borgomanero sarà depositata unitamente agli atti progettuali presso il 3° Settore - Ambiente - Ecologia - Energia - C.so Cavour n. 2 - Novara, per un periodo di giorni quindici consecutivi a decorrere dal 13/07/06 a disposizione di chiunque intenda prenderne visione.

Copia della presente ordinanza sarà affissa per un periodo di giorni quindici consecutivi a decorrere dal 13/07/06, all’Albo Pretorio del Comune di Borgomanero e viene inviata agli Enti interessati per l’eventuale intervento alla visita sopralluogo.

Le eventuali opposizioni potranno essere presentate non oltre il termine di quindici giorni, come sopra fissato, alla Provincia di Novara - 3° Settore - C.so Cavour n. 2 - Novara, oppure alla Segreteria Comunale presso la quale viene affissa la presente ordinanza.

La visita locale di istruttoria (sopralluogo), di cui all’art. 14 del Regolamento Regionale approvato con D.P.G.R. n. 10/R in data 29/07/2003, alla quale potrà intervenire chiunque vi abbia interesse, è fissata per il giorno 28/07/2006 alle ore 10,30 con ritrovo presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Borgomanero sito in Corso Cavour, 16.

Il Responsabile della Posizione Organizzativa
Giuseppe Grappone



Provincia di Novara

Determina n. 857 del 27.02.2006 - Ordinanza della società Akzo Nobel Chemicals S.P.A. per concessione di derivazione d’acqua da 2 pozzi nel comune di Marano Ticino ad uso produzione di beni e servizi

Il Responsabile

(omissis)

determina

di assentire, salvi i diritti dei terzi e nei limiti della disponibilità dell’acqua, alla Società Akzo Nobel Chemicals S.p.A. con sede in Via Gioberti, 4 nel Comune di Milano - (omissis), la concessione preferenziale di derivazione d’acqua sotterranea mediante il prelievo di 6.10 l/sec medi da 2 pozzi ubicati nel territorio del Comune di Marano Ticino, entrambi nella particella n. 126 del foglio di mappa n. 15, per uso produzione di beni e servizi direttamente connessa al processo produttivo;

di approvare il disciplinare di concessione sottoscritto in data 23/02/2006 relativo alla derivazione in oggetto costituente parte integrante della presente determina e conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale (Allegato A);

di accordare la concessione per anni 15 (quindici) successivi e continui, decorrenti dal data della presente determina, subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

il concessionario dovrà corrisponderà alla Regione Piemonte anticipatamente, di anno in anno, l’importo di euro 1674.50 (Euro milleseicentosettantaquattro/50) corrispondente al canone annuo soggetto ad aggiornamento con le modalità e secondo la periodicità definita dalle leggi;

(omissis)

Estratto del disciplinare n. 20176:

Art. 8 - Condizioni particolari cui e’ soggetta la derivazione - La concessione e’ accordata a condizione che vengano osservate, sotto pena di decadenza della medesima, le seguenti specifiche prescrizioni:

- l’emungimento dell’acqua dal pozzo non dovrà interferire con altri pozzi le cui acque sono destinate al consumo umano; in caso di accertata interferenza l’Amministrazione si riserva la facoltà di introdurre limitazione temporali e/o quantitative, senza che ciò possa dare luogo a corresponsione di indennizzi e fatta salva la relativa riduzione del canone demaniale di concessione;

- e’ fatto obbligo al titolare della concessione di provvedere alla chiusura della testata del pozzo e di mettere in atto ogni utile accorgimento al fine di evitare inquinamenti accidentali delle falde, nonché infortuni o intrusioni casuali.

Il titolare della derivazione terrà sollevata ed indenne l’Autorità concedente da qualunque danno o molestia alle persone ed alle cose, nonché da ogni reclamo od azione che potessero essere promossi da terzi per il fatto della presente concessione. Esso e’ tenuto a consentire l’accesso da parte di personale della Pubblica Amministrazione incaricato di effettuare accertamenti e/o misure e a non ostacolare l’installazione di eventuali dispositivi che l’Amministrazione ritenesse necessari per il monitoraggio della falda.

Il Responsabile della Posizione organizzativa
Giuseppe Grappone



Provincia di Torino

Ordinanza n. 316/10020/2006 del 19 giugno 2006

Il Dirigente del Servizio

Vista la domanda in data 31 011985 del Comune di Rivarolo Partita IVA 01413960012 di rinnovo della richiesta del 22.12.1921 di riconoscimento di antichi diritti di derivazione d’acqua dal T. Orco in Comune di Salassa, per irrigare Ha 2095 di terreni, a mezzo del canale di Rivarolo, già riconosciuta con Sentenza della Corte d’Appello di Torino del 17.05.1861; Vista la domanda in data 05.06.2000 del Comune di Rivarolo di conferma della sopra citata domanda per irrigare Ha 2095 di terreni e per un quantitativo d’acqua pari a 6080 l/s;Vista la domanda datata 03.03.2004 del Comune di Rivarolo di rettifica della portata richiesta in concessione pari a 2500 l/s medi continui rispetto ai 1308 l/s di antico diritto; Vista la D.D. n. 85-56599 del 17 02 2005 di autorizzazione al Consorzio Ovest Torrente Orco di continuazione provvisoria della derivazione d’acqua dal T.: Orco, in Comune di Salassa, ameno del Canale di Rivarolo, in misura di 2.500 l/s max continui (di cui 1308 l/s di “antico diritto”), per irrigare 3.050 Ha di terreno nei Comuni di Rivarolo C.se, Bosconero e Rivarossa, nel semestre irriguo; Acquisito il parere dell’Autorità di Bacino del F. Po di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 10 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, in senso favorevole; Vista la L.R. 26.4.2000, n. 44 e s.m.i., che all’art.56 comma I lett. h) attribuisce alle province le funzioni amministrative relative alla “gestione del demanio idrico relativo all’utilizzazione delle acque, ivi comprese le funzioni amministrative

relative alle grandi e piccole derivazioni di acqua pubblica “,Visto il D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R - Regolamento regionale recante: ”Disciplina dei procedimenti di concessione. di derivazione d’acqua pubblica (L.R. 29.12.2000 n. 61)"; Visto il D.P.G.R.. 6.12.2004 n. 15/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica (l.r. 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 29.7.03 n. 10/R (Disciplina dei procedimenti. di concessione di derivazione di acqua pubblica) ”;Visto il D.P.G.R. 10.10.2005 n. 6/R Regolamento regionale recante: “Misura dei canoni regionale per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 6.12.2004 n. 15/R (disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica,)”; Ordina la sopracitata domanda in data 03.03.2004 ed il relativo progetto saranno depositati presso questo Servizio, per la durata di quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di pubblicazione sul BURP a disposizione di. chiunque intenda prenderne,visione nelle ore d’ufficio, previo appuntamento. Copia della presente Ordinanza sarà affissa per quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di ricevimento, all’Albo Pretorio dei Comuni di Salassa, Rivarolo, Bosconero, Rivarossa, .Feletto. La visita locale di istruttoria di cui all’art. 14 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, che ha valore di Conferenza di Servizi ai sensi dell’art. 14 della L. 7.8.1990 n. 241 ed alla quale potrà intervenire chiunque vi abbia interesse, é convocata per il giorno 30.08.2006 con ritrovo alle ore 10.30 presso la sede del Servizio scrivente in Torino - Via Valeggio n. 5 apposita Conferenza di Servizi; si ricorda che nel caso di ammissione di domande concorrenti la Conferenza potrà essere rinviata ad altra data. La presente Ordinanza viene pubblicata sul B.U.R.P. ed inserita nella sezione Annunci legali e avvisi del sito Internet della Regione; eventuali domande che riguardino derivazioni tecnicamente incompatibili con quella prevista dalla domanda pubblicata sono accettate e dichiarate concorrenti con questa se presentate non oltre quaranta giorni dalla data di pubblicazione della ordinanza di istruttoria sul B.U.R.P relativa alla prima domanda. La presente Ordinanza costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L. 241/1990; a tale proposito si evidenzia che: l’Amministrazione procedente é la Provincia di Torino, l’ufficio responsabile del procedimento é l’Ufficio Prelievi Idrici da Acque Superficiali e da Acque Sotterranee, la persona responsabile del procedimento è la Dott.ssa Provvidenza Faliero. Copia della stessa viene comunicata ai seguenti soggetti:

Regione Piemonte - Direzione Pianificazione Risorse Idriche Torino,

Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente del Piemonte Torino, Comando R.F.C. Interregionale Nord, Torino,

AIPO Moncalieri,

Comuni di Salassa, Rivarolo, Bosconero, Rivarossa, Feletto, Provincia di Torino - Servizio Difesa del Suolo Torino,

Regione Piemonte - Direzione Territorio Rurale Torino,

Provincia di Torino - Servizio Agricoltura Torino,

Regione Piemonte Settore Beni Ambientali Torino,

Provincia di Torino - Servizio Tutela della Fauna e della Flora Sede,

Provincia di Torino - Servizio Pianificazione Territoriale Sede,

Regolatore disponibilità idriche del T. Orco Cuneo,

Consorzio Ovest T. Orco,Rivarolo C.se"

Torino, 19 giugno 2006

Il Dirigente del Servizio
Giannetto Massazza



Provincia di Torino

Ordinanza n. P12531/2006

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 11 comma 1 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, dispone la pubblicazione della propria Ordinanza n. P12531/2006 del 19 giugno 2006

“Vista la domanda in sanatoria datata 27-6-2002 della Ahlstrom Turin SpA, con sede legale a Mathi Canavese, Via Stura n. 98, (omissis), intesa ad ottenere concessione di derivazione d’acqua sotterranea tramite pozzo con le seguenti caratteristiche: portata massima istantanea (Qmax): 1 litri/secondo (l/s); portata media annua (Qmed): 0,25 litri secondo (l/s); volume massimo annuo (Vmax): 7.800 metri cubi (mc); profondità massima: 20 metri; ad uso industriale; Comune ove é ubicata l’opera di presa: Mathi, localitá Via Stura n. 98. Intervallo di tempo annuo in cui il prelievo viene esercitato: dal 1 gennaio al 31 dicembre. Acquisiti i pareri di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 10 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, in senso favorevole. Vista la L.R. 26.4.2000, n. 44 e s.m.i., che all’art.56 comma I lett. h) attribuisce alle province le funzioni amministrative relative alla ”gestione del demanio idrico relativo all’utilizzazione delle acque, ivi comprese le funzioni amministrative relative alle grandi e piccole derivazioni di acqua pubblica..."; Visto il D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione d’acqua pubblica (L.R. 29.12.2000 n. 61)”; Visto il D.P.G.R. 6.12.2004 n. 15/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 29.7.03 n. 10/R (Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica)”; Visto il D.P.G.R. 10.10.2005 n. 6/R - Regolamento regionale recante: “Misura dei canoni regionale per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 6.12.2004 n. 15/R (disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica)”;

ordina

la sopracitata domanda datata 27-6-2002 ed il relativo progetto saranno depositati presso questo Servizio, per la durata di quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di pubblicazione sul BURP a disposizione di chiunque intenda prenderne visione nelle ore d’ufficio, previo appuntamento. Copia della presente Ordinanza sará affissa per quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di ricevimento, all’Albo Pretorio del Comune di Mathi. La visita locale di istruttoria di cui all’art. 14 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, che ha valore di Conferenza di Servizi ai sensi dell’art. 14 della L. 7.8.1990 n. 241 ed alla quale potrá intervenire chiunque vi abbia interesse, é convocata per il giorno 23-8-2003 con ritrovo alle ore 15.00 presso il Municipio del Comune di Mathi; si ricorda che nel caso di ammissione di domande concorrenti la visita potrá essere rinviata ad altra data. La presente Ordinanza viene pubblicata sul B.U.R.P. ed inserita nella sezione Annunci legali e avvisi del sito Internet della Regione; eventuali domande che riguardino derivazioni tecnicamente incompatibili con quella prevista dalla domanda pubblicata sono accettate e dichiarate concorrenti con questa se presentate non oltre quaranta giorni dalla data di pubblicazione della ordinanza di istruttoria sul B.U.R.P. relativa alla prima domanda. La presente Ordinanza costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L. 241/1990; a tale proposito si evidenzia che: l’Amministrazione procedente é la Provincia di Torino, l’ufficio responsabile del procedimento é l’Ufficio Prelievi Idrici da Acque Superficiali e da Acque Sotterranee, la persona responsabile del procedimento é il dott. geol. Giorgio Pautasso. Copia della stessa viene comunicata ai seguenti soggetti: Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte, Torino; Comando R.F.C. Interregionale Nord, Torino; Regione Piemonte - Settore Pianificazione e Verifica Attivitá Estrattiva, Torino; Comune di Mathi, Mathi; Societá richiedente: Ahlstrom Turin SpA, Mathi" “omissis”

Torino, 19 giugno 2006

Il Dirigente del Servizio
Giannetto Massazza



Provincia di Torino

Ordinanza n. P12584/2006

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 11 comma 1 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, dispone la pubblicazione della propria Ordinanza n. P12584/2006 del 26 giugno 2006

“Vista la domanda in data 17-10-2005 del Consorzio di Miglioramento Fondiario ”Bealera del Molino" con sede legale a Volvera, Piazza Murialdo n. 15, (omissis), intesa ad ottenere la concessione di derivazione d’acqua sotterranea tramite pozzo con le seguenti caratteristiche: portata massima istantanea (Qmax): 80 litri/secondo (l/s); portata media annua (Qmed): 31,25 litri secondo (l/s); volume massimo annuo (Vmax): 491.364 metri cubi (mc); profondità massima richiesta: 33 metri; ad uso irriguo senza restituzione. Comune ove é ubicata l’opera di presa: Volvera, localitá: nei pressi del cimitero. Intervallo di tempo annuo in cui il prelievo viene esercitato: dal 1 aprile al 30 settembre. Acquisiti i pareri di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 10 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, in senso favorevole;

Vista la L.R. 26.4.2000, n. 44 e s.m.i., che all’art.56 comma I lett. h) attribuisce alle province le funzioni amministrative relative alla “gestione del demanio idrico relativo all’utilizzazione delle acque, ivi comprese le funzioni amministrative relative alle grandi e piccole derivazioni di acqua pubblica...”; Visto il D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione d’acqua pubblica (L.R. 29.12.2000 n. 61)”; Visto il D.P.G.R. 6.12.2004 n. 15/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 29.7.03 n. 10/R (Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica)”; Visto il D.P.G.R. 10.10.2005 n. 6/R - Regolamento regionale recante: “Misura dei canoni regionale per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 6.12.2004 n. 15/R (disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica)”;

ordina

la sopracitata domanda in data 17-10-2005 ed il relativo progetto saranno depositati presso questo Servizio, per la durata di quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di pubblicazione sul BURP a disposizione di chiunque intenda prenderne visione nelle ore d’ufficio, previo appuntamento. Copia della presente Ordinanza sará affissa per quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di ricevimento, all’Albo Pretorio del Comune di Volvera. La visita locale di istruttoria di cui all’art. 14 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, che ha valore di Conferenza di Servizi ai sensi dell’art. 14 della L. 7.8.1990 n. 241 ed alla quale potrá intervenire chiunque vi abbia interesse, é convocata per il giorno 6-9-2006 con ritrovo alle ore 10.30 presso il Municipio del Comune di Volvera; si ricorda che nel caso di ammissione di domande concorrenti la visita potrá essere rinviata ad altra data. La presente Ordinanza viene pubblicata sul B.U.R.P. ed inserita nella sezione Annunci legali e avvisi del sito Internet della Regione; eventuali domande che riguardino derivazioni tecnicamente incompatibili con quella prevista dalla domanda pubblicata sono accettate e dichiarate concorrenti con questa se presentate non oltre quaranta giorni dalla data di pubblicazione della ordinanza di istruttoria sul B.U.R.P. relativa alla prima domanda. La presente Ordinanza costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L. 241/1990; a tale proposito si evidenzia che: l’Amministrazione procedente é la Provincia di Torino, l’ufficio responsabile del procedimento é l’Ufficio Prelievi Idrici da Acque Superficiali e da Acque Sotterranee, la persona responsabile del procedimento é il Dott. Geol. Giorgio Pautasso. Copia della stessa viene comunicata ai seguenti soggetti: Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte, Torino; Comando R.F.C. Interregionale Nord, Torino; A.S.L. n. 5, Orbassano; Regione Piemonte - Settore Pianificazione e Verifica Attivitá Estrattiva, Torino; Comune di Volvera, Volvera; Regione Piemonte - Direzione Territorio Rurale, Torino; Provincia di Torino - Servizio Agricoltura, Torino; Societá richiedente: Consorzio di Miglioramento Fondiario “Bealera del Molino” Volvera" “omissis”

Torino, 26 giugno 2006

Il Dirigente del Servizio
Giannetto Massazza



Provincia di Torino

Ordinanza n. P12588/2006

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 11 comma 1 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, dispone la pubblicazione della propria Ordinanza n. P12588/2006 del 26 giugno 2006

“Vista la domanda in data 30-12-2005 di Avataneo Giacomino residente a Poirino, Via Cascina Ansaldi n. 44, (omissis), intesa ad ottenere la concessione di derivazione d’acqua sotterranea tramite pozzo con le seguenti caratteristiche: portata massima istantanea (Qmax): 50 litri/secondo (l/s); portata media annua (Qmed): 9,82 litri secondo (l/s); volume massimo annuo (Vmax): 154.373 metri cubi (mc); profondità massima richiesta: 140 metri; ad uso irriguo senza restituzione. Comune ove é ubicata l’opera di presa: Poirino, localitá C.na Ansaldi. Intervallo di tempo annuo in cui il prelievo viene esercitato: dal 1 aprile al 30 settembre. Acquisiti i pareri di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 10 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, in senso favorevole; Vista la L.R. 26.4.2000, n. 44 e s.m.i., che all’art.56 comma I lett. h) attribuisce alle province le funzioni amministrative relative alla ”gestione del demanio idrico relativo all’utilizzazione delle acque, ivi comprese le funzioni amministrative relative alle grandi e piccole derivazioni di acqua pubblica..."; Visto il D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione d’acqua pubblica (L.R. 29.12.2000 n. 61)”; Visto il D.P.G.R. 6.12.2004 n. 15/R - Regolamento regionale recante: “Disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 29.7.03 n. 10/R (Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica)”;Visto il D.P.G.R. 10.10.2005 n. 6/R - Regolamento regionale recante: “Misura dei canoni regionale per l’uso di acqua pubblica (LR 5.8.02 n. 20) e modifiche al Regolamento regionale 6.12.2004 n. 15/R (disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica)”;

ordina

la sopracitata domanda in data 30-12-2005 ed il relativo progetto saranno depositati presso questo Servizio, per la durata di quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di pubblicazione sul BURP a disposizione di chiunque intenda prenderne visione nelle ore d’ufficio, previo appuntamento. Copia della presente Ordinanza sará affissa per quindici giorni consecutivi a decorrere dalla data di ricevimento, all’Albo Pretorio del Comune di Poirino. La visita locale di istruttoria di cui all’art. 14 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, che ha valore di Conferenza di Servizi ai sensi dell’art. 14 della L. 7.8.1990 n. 241 ed alla quale potrá intervenire chiunque vi abbia interesse, é convocata per il giorno 6-9-2006 con ritrovo alle ore 15.30 presso il Municipio del Comune di Poirino; si ricorda che nel caso di ammissione di domande concorrenti la visita potrá essere rinviata ad altra data. La presente Ordinanza viene pubblicata sul B.U.R.P. ed inserita nella sezione Annunci legali e avvisi del sito Internet della Regione; eventuali domande che riguardino derivazioni tecnicamente incompatibili con quella prevista dalla domanda pubblicata sono accettate e dichiarate concorrenti con questa se presentate non oltre quaranta giorni dalla data di pubblicazione della ordinanza di istruttoria sul B.U.R.P. relativa alla prima domanda. La presente Ordinanza costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della L. 241/1990; a tale proposito si evidenzia che: l’Amministrazione procedente é la Provincia di Torino, l’ufficio responsabile del procedimento é l’Ufficio Prelievi Idrici da Acque Superficiali e da Acque Sotterranee, la persona responsabile del procedimento é il Dott. Geol. Giorgio Pautasso. Copia della stessa viene comunicata ai seguenti soggetti: Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte, Torino; Comando R.F.C. Interregionale Nord, Torino; Regione Piemonte - Settore Pianificazione e Verifica Attivitá Estrattiva, Torino; Comune di Poirino, Poirino; Societá richiedente: sig. Avataneo Giacomino, Poirino" “omissis”

Torino, 26 giugno 2006

Il Dirigente del Servizio
Giannetto Massazza



Provincia di Torino

Avviso di deposito, ai sensi art.7, c. 2° L.R. 56/77 e s.m.i., presso le sedi della Provincia di Torino e dei circondari, della Variante del Piano Territoriale di Coordinamento relativa a zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante e piano provinciale delle attività estrattive

Si informa che la Giunta Provinciale di Torino, ai sensi dell’art.7,c.2° della legge regionale 56/77 e s.m.i, ha adottato con D.G.P.n. 168935 del 27/06/06 una Variante del Piano Territoriale di Coordinamento relativamente alla pianificazione delle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante e al piano provinciale delle attività estrattive.

Il progetto preliminare di Variante in materia di pianificazione per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante è formato dai seguenti elaborati:

Relazione illustrativa e rapporto ambientale;

Norme di attuazione;

Linee guida;

Tavola A1: Localizzazione degli stabilimenti soggetti agli obblighi di cui agli articoli 6 o 8 del d.lgs. 334/1999 alla data di adozione della presente Variante, scala 1:150.000;

Elaborato A2: Stabilimenti soggetti agli obblighi di cui agli articoli 6 o 8 del d.lgs. 334/1999 alla data di adozione della Variante: Aree di osservazione ed elementi vulnerabili del sistema delle acque;

Tavola B1a: Carta della Vulnerabilità ambientale, scala 1:70.000;

Tavola B1b: Carta della Vulnerabilità ambientale, scala 1: 70.000.

Il progetto preliminare di Piano Provinciale delle Attività Estrattive è formato dai seguenti elaborati:

Relazione Generale e Analisi di Compatibilità Ambientale;

Norme di Attuazione;

Linee Guida;

Allegato 1: “Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali”

Tavole di analisi dal n. 1 al n. 15 - scale diverse

Tavole di progetto dal n. 16 al n. 18 - scala 1:100.000

Sul sito della Provincia: www.provincia.torino.it è possibile la consultazione in rete della copia completa degli elaborati di variante del Piano Territoriale. Copia cartacea è depositata, e consultabile in orario di ufficio, presso le seguenti sedi della Provincia e dei circondari:

- Torino, via Maria Vittoria, 12 - ufficio relazioni con il pubblico - U.R.P. tel. 011/86112644

- Ivrea, Corso Vercelli, 138, tel. 0125/235961

- Lanzo, Via Umberto I, 7, tel. 0123/261101

- Pinerolo, Via dei Rochis, 12, tel. 0121/373900

- Susa, Corso Couvert, 2, tel. 0122/348000

Chiunque può prendere visione degli elaborati al fine di presentare, nei successivi sessanta giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, eventuali motivate osservazioni.

Le osservazioni dovranno essere indirizzate, in duplice copia, alla Provincia di Torino, Servizio Pianificazione Territoriale, c.so Lanza 75, 10131 Torino.

Il Presidente
Antonio Saitta



Provincia di Torino

Lavori di allargamento nell’abitato di Cascinette d’Ivrea in prossimità dell’impianto semaforico lungo la s.p. n. 74 di Chiaverano. Prat. 48/00

Il Dirigente del Servizio Espropriazioni

(omissis)

determina

In favore della Provincia di Torino è pronunciata l’espropriazione dei seguenti immobili, occorrenti alla realizzazione dell’opera indicata in premessa:

Comune di Cascinette d’Ivrea:

Giglio Pietro (omissis) quota proprietà 1/1- n. pp.1 fg. 6 mapp. 367 ex 38 mq. 95 partita 1604 - E. 282,97.=

Escolanti Graziano (omissis) quota proprietà 1/1- n. pp.2 C.T. fg. 6 mapp. 368 ex 260 mq. 20 partita 1 - C.U. fg. 6 mapp.368 mq. 20 partita 100271 - E. 290,34.=

Art. 2 La Provincia di Torino notificherà la presente determinazione agli aventi diritto nelle forme previste per la notifica degli atti processuali e civili, provvederà in termini di urgenza alla registrazione e alla trascrizione della presente determinazione presso il competente Ufficio dei Registri Immobiliari ed adempirà a tutte le formalità necessarie affinché le volture catastali e le trascrizioni apparenti dai libri censuari ed ipotecari risultino in piena corrispondenza con la traslazione dei beni immobili disposta con la presente determinazione.

Art. 3 Estratto della presente determinazione sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, all’Albo Pretorio di questa Amministrazione Provinciale e del Comune di Cascinette d’Ivrea.

Art. 4 Avverso il presente provvedimento potrà essere proposto ricorso al T.A.R. entro 60 giorni dalla data di notificazione ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Art. 5 Il presente provvedimento, non comportando spese, non assume rilevanza contabile ed è efficace dalla data della sua emanazione, indicata in calce.

Torino, 6 giugno 2006.

Il Dirigente del Servizio Espropriazioni
Laura Donetti



Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 702-174771/2006 del 31-5-2006 - Codice univoco: TO-P-10189

Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

1) nei limiti di disponibilita’ dell’acqua e fatti salvi i diritti dei terzi di assentire al Comune di Nichelino - (omissis) - con sede legale in Nichelino, Piazza Di Vittorio n. 1, la concessione di derivazione d’acqua sotterranea da falda superficiale mediante pozzo, in Comune di Nichelino - dati catastali di ubicazione dell’opera: Fgl. 22 n. 38/149 - in misura di litri/sec massimi 2,5 e medi 0,17 per complessivi metri cubi annui 2.700 ad uso irrigazione orti urbani, corrispondente all’uso agricolo ai sensi del DPGR 10.10.2005 n. 6/R, da utilizzarsi dal 1 aprile al 30 settembre di ogni anno;

2) di approvare il disciplinare di concessione sottoscritto in data 31-5-2006 relativo alla derivazione in oggetto e conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

3) di riservarsi la facoltà di disporre prescrizioni o limitazioni, temporali o quantitative, qualora la derivazione d’acqua sia in contrasto con le previsioni del Piano di Tutela delle Acque di cui al D. Lgs 152/2006, senza che ciò possa dare luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della Pubblica Amministrazione, fatta salva l’eventuale relativa riduzione del canone demaniale di concessione;

4) salvo i casi di rinuncia, decadenza o revoca, di accordare la concessione per anni quaranta successivi e continui decorrenti dalla data del provvedimento di concessione subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

5) di accordare la concessione subordinatamente alla corresponsione alla Regione Piemonte, di anno in anno e anticipatamente dell’importo corrispondente al canone annuo, aggiornabile con le modalitá e secondo la periodicitá definita dalle leggi;

6) di informare che il canone è dovuto anche se il concessionario non possa o non voglia fare uso in tutto o in parte della derivazione, salvo il diritto di rinuncia.

7) di notificare il presente provvedimento, entro trenta giorni dalla data della sua adozione, all’interessato ed alla Regione Piemonte ai fini della riscossione del canone, e di darne notizia ai soggetti previsti dall’art. 2 comma 3 della L.R. 9.8.1999 n. 22;

Il concessionario è tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia nonché all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge

(omissis)



Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 703-174781/2006 del 31-5-2006 - Codice univoco: TO-P-10191

Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

1) nei limiti di disponibilita’ dell’acqua e fatti salvi i diritti dei terzi di assentire in forma precaria a Ballesio Mario Domenico - (omissis), la concessione di derivazione d’acqua sotterranea da falda profonda mediante pozzo, in Comune di San Francesco al Campo - dati catastali di ubicazione dell’opera: Fgl 15 n. 65 - in misura di litri/sec massimi 5 e medi 0,11 per complessivi metri cubi annui 3.409 ad uso irriguo senza restituzione, corrispondente all’uso agricolo ai sensi del DPGR 10.10.2005 n. 6/R, da utilizzarsi dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno;

2) di approvare il disciplinare di concessione sottoscritto in data 31-5-2006 relativo alla derivazione in oggetto e conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

3) di riservarsi la facoltà di disporre prescrizioni o limitazioni, temporali o quantitative, qualora la derivazione d’acqua sia in contrasto con le previsioni del Piano di Tutela delle Acque di cui al D. Lgs 152/2006 e/o con l’utilizzo a scopo idropotabile, senza che ciò possa dare luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della Pubblica Amministrazione, fatta salva l’eventuale relativa riduzione del canone demaniale di concessione;

4) salvo i casi di rinuncia, decadenza o revoca, di accordare in forma precaria la concessione per anni quaranta successivi e continui decorrenti dalla data del provvedimento di concessione subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

5) di accordare la concessione subordinatamente alla corresponsione alla Regione Piemonte, di anno in anno e anticipatamente dell’importo corrispondente al canone annuo, aggiornabile con le modalitá e secondo la periodicitá definita dalle leggi;

6) di informare che il canone è dovuto anche se il concessionario non possa o non voglia fare uso in tutto o in parte della derivazione, salvo il diritto di rinuncia.

7) di notificare il presente provvedimento, entro trenta giorni dalla data della sua adozione, all’interessato ed alla Regione Piemonte ai fini della riscossione del canone, e di darne notizia ai soggetti previsti dall’art. 2 comma 3 della L.R. 9.8.1999 n. 22;

Il concessionario è tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia nonché all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)



Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 704-174821/2006 del 31-5-2006 - Codice univoco: TO-P-10190

Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

1) nei limiti di disponibilita’ dell’acqua e fatti salvi i diritti dei terzi di assentire alla Foresto Armando SpA - (omissis) - con sede legale in Leinì, Viale Kennedy n. 33, la concessione di derivazione d’acqua sotterranea da falda superficiale mediante pozzo, in Comune di Leinì - dati catastali di ubicazione dell’opera: Fgl 49 n. 376 - in misura di litri/sec massimi 2,32 e medi 2,22 per complessivi metri cubi annui 70.000 ad uso industriale e lavaggio automezzi, corrispondente rispettivamente all’uso produzione beni e servizi e all’uso civile ai sensi del DPGR 10.10.2005 n. 6/R, da utilizzarsi dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno;

2) di approvare il disciplinare di concessione sottoscritto in data 31-5-2006 relativo alla derivazione in oggetto e conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

3) di riservarsi la facoltà di disporre prescrizioni o limitazioni, temporali o quantitative, qualora la derivazione d’acqua sia in contrasto con le previsioni del Piano di Tutela delle Acque di cui al D. Lgs 152/2006, senza che ciò possa dare luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della Pubblica Amministrazione, fatta salva l’eventuale relativa riduzione del canone demaniale di concessione;

4) salvo i casi di rinuncia, decadenza o revoca, di accordare la concessione per anni quindici successivi e continui decorrenti dalla data del provvedimento di concessione subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

5) di accordare la concessione subordinatamente alla corresponsione alla Regione Piemonte, di anno in anno e anticipatamente dell’importo corrispondente al canone annuo, aggiornabile con le modalitá e secondo la periodicitá definita dalle leggi;

6) di informare che il canone è dovuto anche se il concessionario non possa o non voglia fare uso in tutto o in parte della derivazione, salvo il diritto di rinuncia.

7) di notificare il presente provvedimento, entro trenta giorni dalla data della sua adozione, all’interessato ed alla Regione Piemonte ai fini della riscossione del canone, e di darne notizia ai soggetti previsti dall’art. 2 comma 3 della L.R. 9.8.1999 n. 22;

Il concessionario è tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia nonché all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge.

(omissis)



Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 743-180574/2006 del 6-6-2006 - Codice univoco: TO-P-10192

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 23 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

- Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 743-180574/2006 del 6-6-2006 - Codice univoco: TO-P-10192

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

1) nei limiti di disponibilità dell’acqua e fatti salvi i diritti dei terzi di assentire alla Drusian srl - (omissis) - con sede legale in Oderzo (TV), Via Baite n. 15, la concessione di derivazione d’acqua sotterranea da falda superficiale mediante pozzo, in Comune di Villastellone - dati catastali di ubicazione dell’opera: Fgl 1 n. 83 - in misura di litri/sec massimi 6 e medi 0,03 per complessivi metri cubi annui 810 ad uso lavaggio autocarri, corrispondente all’uso civile ai sensi del DPGR 10.10.2005 n. 6/R, da utilizzarsi dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno;

2) di approvare il disciplinare di concessione sottoscritto in data 6-6-2006 relativo alla derivazione in oggetto e conservato agli atti dell’Amministrazione Provinciale;

3) di riservarsi la facoltà di disporre prescrizioni o limitazioni, temporali o quantitative, qualora la derivazione d’acqua sia in contrasto con le previsioni del Piano di Tutela delle Acque di cui al D. Lgs 152/2006, senza che ciò possa dare luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della Pubblica Amministrazione, fatta salva l’eventuale relativa riduzione del canone demaniale di concessione;

4) salvo i casi di rinuncia, decadenza o revoca, di accordare la concessione per anni trenta successivi e continui decorrenti dalla data del provvedimento di concessione subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare di concessione;

5) di accordare la concessione subordinatamente alla corresponsione alla Regione Piemonte, di anno in anno e anticipatamente dell’importo corrispondente al canone annuo, aggiornabile con le modalitá e secondo la periodicitá definita dalle leggi;

6) di informare che il canone è dovuto anche se il concessionario non possa o non voglia fare uso in tutto o in parte della derivazione, salvo il diritto di rinuncia.

7) di notificare il presente provvedimento, entro trenta giorni dalla data della sua adozione, all’interessato ed alla Regione Piemonte ai fini della riscossione del canone, e di darne notizia ai soggetti previsti dall’art. 2 comma 3 della L.R. 9.8.1999 n. 22;

Il concessionario è tenuto alla piena ed esatta osservanza di tutte le disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia nonché all’acquisizione delle necessarie autorizzazioni di legge. (... omissis...)"



Provincia di Torino

Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche n. 780-196409/2006 del 16/06/2006 - (Codice pratica: A/929)

Il Dirigente del Servizio, ai sensi dell’art. 23 del D.P.G.R. 29.7.2003 n. 10/R, dispone la pubblicazione dell’estratto dei seguenti atti:

“Il Dirigente del Servizio Gestione Risorse Idriche

(omissis)

determina

nei limiti della disponibilità dell’acqua e fatti salvi i diritti dei terzi, il rinnovo al Sig. Larizza Giuseppe con sede in (omissis), ai sensi dell’art. 35 del succitato D.P.G.R. 29 luglio 2003 n. 10/R della licenza per l’attingimento d’acqua dal Torrente Noce in Comune di Frossasco per uso domestico assimilabile ai fini della quantificazione del canone ai sensi dell’art. 18 della L. 36/1994 all’uso igienico. La licenza si intende accordata, salvi e impregiudicati i diritti precostituiti dei terzi, alle seguenti specifiche condizioni:

1) L’attingimento potrà essere saltuariamente effettuato nel periodo luglio-ottobre, nei limiti strettamente indispensabili, a mezzo di n. 1 pompa a motore, in modo che la portata istantanea non superi i 4,6 l/s e la portata media continua di acqua attinta non superi gli 0,25 l/s, e che il prelievo medio annuo non superi i 265 mc, senza obbligo di restituzione delle colature;

2) L’acqua dovrà servire esclusivamente per uso irriguo dei terreni siti nel Comune di Frossasco distinti in Catasto dal Foglio 4 Particelle nn. 92 e 95 aventi la superficie complessiva di Ha 0,50; (...omissis...)

4) La licenza di attingimento é concessa per la durata di 365 (trecentosessantacinque) giorni, decorrenti dalla data del rilascio del presente provvedimento. Essa potrà essere rinnovata alla scadenza o anche revocata, prima della scadenza stessa, per motivi di pubblico interesse o per incompatibi1ità con le utenze a valle legittimamente costituite;

(omissis)"



Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 24 del 12/01/2006 - Concessione di piccola derivazione d’acqua dal rio Pragisc, in Comune di Crevoladossola - Sig. Airami Cesconi Gino

Il Dirigente

(omissis)

determina

1. Di assentire al sig. Airami Cesconi Gino (omissis), fatti salvi i diritti di terzi e nei limiti della disponibilità dell’acqua, la concessione di piccola derivazione d’acqua dal rio Pragisc, in Comune di Crevoladossola, per una portata massima di l/s 3,30 ed una portata media di prelievo di l/s 0,018 pari ad un volume di prelievo di mc 585,00, ad uso domestico (innaffiamento di orti e giardini).

2. Di approvare il disciplinare di concessione (R.I. n. 286 del 20/12/2005) relativo alla derivazione in oggetto, costituente parte integrante del presente atto.

3. Di definire la durata della concessione in anni 30 (trenta) successivi e continui decorrenti dalla data del presente atto e di subordinare la stessa all’osservanza degli obblighi e delle condizioni contenuti nell’allegato disciplinare (omissis). Estratto del disciplinare di concessione R.I. n. 286 del 20/12/2005 (omissis)

Art. 7 - Riserve e garanzie da osservarsi. Il titolare della derivazione terrà sollevata ed indenne l’autorità concedente da qualunque danno o molestia alle persone ed alle cose, nonché da ogni reclamo od azione che potessero essere promossi da terzi per il fatto della presente concessione. Saranno eseguite e mantenute a carico del concessionario tutte le opere necessarie, sia per gli attraversamenti di strade, canali, scoli e simili, sia per le difese della proprietà e del buon regime del rio Pragisc in dipendenza della concessa derivazione. Il concessionario é tenuto all’esecuzione a sue spese delle variazioni che, a giudizio insindacabile della Pubblica Amministrazione, le circostanze sopravvenute rendano necessarie nelle opere relative alla concessione per la salvaguardia dell’ambiente naturale, dell’alveo o bacino, della navigazione, dei canali, delle strade ed altri beni laterali, nonché dei diritti acquisiti dai terzi in tempo anteriore alla concessione. Il concessionario assume tutte le spese dipendenti dalla concessione (omissis).

Verbania, 27 giugno 2006

Il Dirigente
Mauro Proverbio



Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 25 del 12/01/2006 - Concessione di piccola derivazione di acqua dal Lago Maggiore, in comune di Verbania - Carcano Motori Marini S.n.c.

Il Dirigente

(omissis)

determina

1. Di assentire alla ditta Carcano Motori Marini S.n.c. (omissis), fatti salvi i diritti di terzi e nei limiti della disponibilità dell’acqua, la concessione di piccola derivazione d’acqua dal Lago Maggiore, in Comune di Verbania, per una portata massima di l/s 2,50 ed una portata media di prelievo di l/s 0,0005 pari ad un volume di prelievo di m3 16,00, ad uso civile.

2. Di approvare il disciplinare di concessione (R.I. n. 285 del 20/12/2005) relativo alla derivazione in oggetto, costituente parte integrante del presente atto.

3. Di definire la durata della concessione in anni 30 (trenta) successivi e continui decorrenti dal 24/08/2004, giorno successivo alla scadenza della licenza di attingimento autorizzata con D.D. n. 240 del 22/07/2003 e di subordinare la stessa all’osservanza degli obblighi e delle condizioni contenuti nell’allegato disciplinare (omissis). Estratto del disciplinare di concessione R.I. n. 285 del 20/12/2005 (omissis)

Art. 6 - Riserve e garanzie da osservarsi. Il titolare della derivazione terrà sollevata ed indenne l’autorità concedente da qualunque danno o molestia alle persone ed alle cose, nonché da ogni reclamo od azione che potessero essere promossi da terzi. Saranno eseguite e mantenute a carico del concessionario tutte le opere necessarie, sia per gli attraversamenti di strade, canali, scoli e simili, sia per le difese della proprietà e del buon regime del Lago Maggiore. Il concessionario é tenuto all’esecuzione a sue spese delle variazioni che, a giudizio insindacabile della Pubblica Amministrazione, le circostanze sopravvenute rendano necessarie nelle opere relative alla concessione per la salvaguardia dell’ambiente naturale, dell’alveo o bacino, della navigazione, dei canali, delle strade ed altri beni laterali. Il concessionario assume tutte le spese dipendenti dalla concessione (omissis).

Verbania, 27 giugno 2006

Il Dirigente
Mauro Proverbio



Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 270 del 15/05/2006 - Autorizzazione unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 - Impianto idroelettrico con derivazione dai rii Rasiga e Dagliano, nei Comuni di Bognanco e Domodossola - Ditta Sant’Andrea Deseno S.r.l.

Il Dirigente

(omissis)

determina

A. Di approvare il progetto esecutivo (omissis), una copia del quale, opportunamente vidimata, viene allegata alla presente determinazione per costituirne parte integrante. L’atto autorizzativo completo dovrà essere disponibile presso il cantiere.

B. Di rilasciare alla ditta Sant’Andrea Deseno S.r.l. (omissis), l’autorizzazione unica alla costruzione ed all’esercizio di un impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dai rii Rasiga e Dagliano nonché delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio dello stesso, ubicato nei Comuni di Bognanco e Domodossola, in conformità al progetto approvato e nel rispetto delle seguenti prescrizioni (omissis).

C. Di dichiarare, ai sensi del combinato disposto dell’art. 1 comma 4 della L. 10/1991 e dell’art. 12 comma 1 del D.Lgs. 387/2003, che le opere per la costruzione e l’esercizio dell’impianto nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto stesso, sono di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti

D. Di stabilire che il titolare dell’autorizzazione unica di cui al punto B., a seguito della dismissione dell’impianto, ha l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi a propria cura e spese (omissis).

Verbania, 4 luglio 2006

Il Dirigente
Mauro Proverbio



Provincia del Verbano Cusio Ossola

Determinazione n. 310 del 06/06/2006 - Autorizzazione unica ai sensi del D.Lgs. 387/2003 - Impianto idroelettrico con derivazione dal torrente San Giovanni e dal rio Erbia, nei Comuni di Aurano, Intragna e Premeno - Ditta Cogrossi & Modo S.r.l.

Il Dirigente (omissis) determina: A. Di approvare il progetto esecutivo (omissis), una copia del quale, opportunamente vidimata, viene allegata alla presente determinazione. L’atto autorizzativo completo dovrà essere disponibile presso il cantiere. B. Di rilasciare alla ditta Cogrossi & Modo S.r.l. (omissis), l’autorizzazione unica alla costruzione ed all’esercizio di un impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal torrente San Giovanni e dal rio Erbia, nonché delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio dello stesso, ubicato nei Comuni di Aurano Intragna e Premeno, in conformità al progetto esecutivo approvato e nel rispetto delle seguenti prescrizioni (omissis). C. Di dichiarare, ai sensi del combinato disposto dell’art. 1 comma 4 della L. 10/1991 e dell’art. 12 comma 1 del D.Lgs. 387/2003, che le opere per la costruzione e l’esercizio dell’impianto nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto stesso, sono di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti. D. Di stabilire che il titolare dell’autorizzazione unica di cui al punto B., a seguito della dismissione dell’impianto, ha l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi a propria cura e spese (omissis).

Verbania, 4 luglio 2006

Il Dirigente
Mauro Proverbio



Provincia del Verbano Cusio Ossola

Ordinanza n. 42 del 27/06/2006 - Domanda per concessione di piccola derivazione di acque sorgive, in Comune di Re - Consorzio “Strada Alpe Rovina”

Il Dirigente

Vista la domanda in data 18/08/2005 ed integrazioni in data 01/12/2005 ed in data 09/03/2006 del Consorzio per la gestione e manutenzione della strada agro-silvo-pastrorale denominata “Strada Alpe Rovina” e per la tutela ambientale del territorio delle frazioni di Dissimo ed Olgia, per concessione di piccola derivazione di acque sorgive (n. 3 captazioni), in Comune Re, località Alpe Rovina, ad uso civile, con le seguenti caratteristiche: portata massima di prelievo complessiva l/s 1,00; portata media di prelievo complessiva l/s 0,71; volume di prelievo complessivo m3 11.287,30; intervallo di tempo annuo in cui il prelievo viene esercitato: dal 01/05 al 31/10.

Acquisiti i pareri preliminari di cui all’art. 10 commi 2 e 3 del D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R e s.m.i., in senso favorevole.

Ai sensi dell’art. 11 del D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R e s.m.i.,

ordina

- il deposito della sopracitata domanda e del relativo progetto presso gli uffici della Provincia del VCO - VII Settore - Servizio Risorse Idriche, per un periodo di 15 (quindici) giorni consecutivi decorrenti dal 12/07/2006, a disposizione di chiunque intenda prenderne visione nelle ore d’ufficio.

- l’affissione della presente ordinanza per 15 (quindici) giorni consecutivi, decorrenti dal 12/07/2006, all’Albo Pretorio del Comune di Re.

- la convocazione della visita locale di istruttoria, di cui all’art. 14 del D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R e s.m.i., avente valore di conferenza di servizi ai sensi dell’art. 14 della L. 07/08/1990 n. 241 e s.m.i., alla quale potrà intervenire chiunque abbia interesse, per il giorno 25/08/2006 alle ore 10:00, presso gli uffici della Provincia del VCO - VII Settore - Servizio Risorse Idriche, Via dell’Industria n. 25 - Verbania.

La presente ordinanza é pubblicata sul BURP ed inserita nel sito Internet della Regione Piemonte alla sezione “Atti di altri Enti  Annunci Legali e Avvisi”; eventuali domande che riguardino derivazioni tecnicamente incompatibili con quella prevista dalla domanda pubblicata sono accettate e dichiarate concorrenti, se presentate non oltre 40 (quaranta) giorni dalla data di pubblicazione sul BURP della presente ordinanza.

A tale scopo si avverte che, per consentire l’esercizio dei diritti derivanti dall’art. 12 del D.P.G.R. 29/07/2003 n. 10/R, a tutti i soggetti intenzionati a porsi in concorrenza, nel caso in cui la nuova domanda debba essere sottoposta alle procedure di cui alla L.R. 40/98 e s.m.i., è consentita in via eccezionale la presentazione della domanda di concessione di derivazione, redatta in conformità al suddetto D.P.G.R., la cui accettazione resterà comunque subordinata all’espletamento degli adempimenti di cui alla suddetta legge regionale.

Si avverte inoltre che nel caso di ammissione di domande concorrenti la visita locale di istruttoria potrà essere rinviata ad altra data.

La presente ordinanza costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi della legge 241/90 e s.m.i.; a tale proposito si evidenzia che: l’Amministrazione procedente è la Provincia del VCO, l’ufficio interessato è il VII Settore - Servizio Risorse Idriche, la persona responsabile del procedimento è il geom. Pizzorni Fabrizio.

Il Dirigente
Mauro Proverbio



Provincia di Vercelli

Determinazione del Dirigente del Settore Pianificazione Risorse Territoriali n. 2045 del 08.05.2006 - Licenza di attingimento d’acqua dal torrente Strona in Comune di Valduggia assentita al Comune di Valduggia. Pratica n. 1621

Il Dirigente Responsabile

(omissis)

determina

1) Di rilasciare ai sensi dell’art. 35 del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R al Comune di Valduggia con sede in P.zza Ferrari, 7 del Comune di Valduggia, il rinnovo della licenza di attingimento dal torr. Strona in Comune di Valduggia di lt/sec. 13,88 massimi d’acqua corrispondente ad un volume annuo di mc. 4.800 da utilizzare per l’irrigazione di attrezzature sportive, di cui alla determinazione n. 1718 del 20.04.2005.

(omissis)

Il Responsabile del Settore Pianificazione RisorseTerritoriali
Giorgetta J. Liardo



Provincia di Vercelli

Determinazione del Dirigente del Settore Pianificazione Risorse Territoriali n. 2323 del 19.05.2006 - Licenza di attingimento d’acqua dal fiume Sesia in Comune di Vercelli per uso irriguo assentita alla ditta Azienda Agricola Bisagno. Pratica n. 1548

Il Dirigente Responsabile

(omissis)

determina

1) Di assentire, ai sensi dell’art. 35 del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R, alla Azienda Agricola Bisagno G. Battista e Antonio, con sede in Via Pantaleone n. 14 del Comune di Confienza (PV) - (omissis) -, il rinnovo della licenza di attingimento di l/s 0,50 d’acqua dal fiume Sesia in Comune di Vercelli.per irrigare ettari 23 di terreni ubicati al foglio 57 mappali 169,205,215 e 221 del Comune di Vercelli di cui alla determinazione n. 3248 del 11.07.2005.

(omissis)

Il Responsabile del Settore Pianificazione RisorseTerritoriali
Giorgetta J. Liardo



Provincia di Vercelli

Ordinanza n. 0024465 del 03.07.2006 - Istanza in data 03.04.2006 della ditta Gessi Holding S.p.A. per autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee in comune di Serravalle Sesia e concessione per uso produzione beni e servizi. Pratica n. 1703

Il Direttore del Settore

Vista la Legge Regionale 26.04.2000 n. 44;

Vista la Legge Regionale 29.12.2000 n. 61;

Visto il D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R;

Vista la domanda in data 03.04.2006 della ditta Gessi Holding spa con sede legale in Parco Gessi del Comune di Serravalle Sesia, corredata dal progetto datato marzo 2006, a firma del dott. geol. Barbara Loi, intesa ad ottenere la concessione di derivazione di lt/sec. 8,95 massimi corrispondente ad un volume massimo di mc. 282.247 annui d’acqua da falda sotterranea, a mezzo di un pozzo da eseguirsi nel foglio n. 73 mappale 372 del Comune di Serravalle Sesia, ed inoltre a mezzo di 4 trincee drenanti già esistenti. L’acqua scoperta verrà utilizzata per produzione beni e servizi di processo e sarà restituita nella fognatura comunale.

Visto il parere favorevole in data 07.06.2006 n. 3060 dell’ Autorità di Bacino del Po di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 10 del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R;

ordina

La domanda sopracitata sarà depositata unitamente agli atti di progetto presso il Settore Pianificazione Risorse Territoriali - Servizio Risorse Idriche dell’ Amm.ne Provinciale di Vercelli per la durata di 15 gg. consecutivi a decorrere dal 13.07.2006 a disposizione di chiunque intenda prenderne visione nelle ore d’ufficio. Copia dell’ Ordinanza sarà affissa per 15 gg. consecutivi all’Albo Pretorio del Comune di Serravalle Sesia.

Eventuali domande concorrenti potranno essere presentate non oltre 40 gg. dalla data di pubblicazione della presente Ordinanza sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Eventuali memorie scritte e documenti potranno essere presentate dai soggetti interessati al Settore Pianificazione Risorse Territoriali - Servizio Risorse Idriche dell’Amm.ne Provinciale di Vercelli. Copia della presente Ordinanza sarà comunicata, al Comune interessato, al Comando Regione Militare Nord-Ovest di Torino, , all’ARPA di Vercelli. La visita sopralluogo, di cui all’art. 14 del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R ed alla quale potrà intervenire chiunque vi abbia interesse, è fissata per il giorno 06.09.2006 con ritrovo alle ore 10,30 presso l’ufficio tecnico del Comune di Serravalle Sesia, con l’avvertenza che la predetta visita potrà essere rinviata ad altra data qualora vengano ammesse ad istruttoria eventuali domande concorrenti.

La presente ordinanza, ai sensi della Legge 241/1990, costituisce altresì comunicazione di avvio del procedimento riguardo l’ istanza indicata in oggetto e pertanto si rende noto che l’Ente procedente è l’Amministrazione Provinciale di Vercelli, il Servizio responsabile del procedimento è Il Servizio Risorse Idriche, la persona responsabile del procedimento è il geom. Salvatore Zaccuri.

La presente ordinanza sarà pubblicata ,sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 11, comma 1 del D.P.G.R. 29.07.2003 n. 10/R.

Vercelli, 3 luglio 2006

Il Direttore del Settore
Giorgetta J. Liardo



Regione Piemonte

Demanio idrico, R.D. 523/1904, L.R. 12/200, Regolamento 14/R/2004. Concessione terreni demaniali facenti parte dell’alveo del torrente Pellice nei Comuni di Bricherasio, Garzigliana e Campiglione Fenile per il ripristino di una pista per autocarri

Il Dirigente del Settore

Vista la richiesta presentata dal sig. Mauro Mana, (omissis), in qualità di legale rappresentante della Beton Cave S.r.l. con sede in Savigliano, piazza del Popolo n. 65, intesa ad ottenere la concessione di aree demaniali facenti parte dell’ alveo del torrente Pellice, nei Comuni di Bricherasio, Garzigliana e Campiglione Fenile, necessarie per il ripristino di una pista per autocarri;

Visto il R.D. 25/07/1904, n. 523;

Vista la L.R. 12/2004 ed il regolamento 14/R/2004;

avvisa

che la domanda di concessione e gli elaborati tecnici necessari per l’individuazione dell’area sono depositati presso il Settore Decentrato Opere Pubbliche di Torino, via Belfiore 23, Torino, a disposizione di chiunque voglia prenderne visione nelle ore d’ufficio per quindici giorni consecutivi a decorrere dal 03/07/2006.

Il presente avviso sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ed all’albo pretorio dei Comuni di Bricherasio, Garzigliana e Campiglione Fenile per quindici giorni consecutivi a decorrere dalla suddetta data.

Eventuali osservazioni ed opposizioni o domande concorrenti dovranno pervenire al Settore Decentrato Opere Pubbiche di Torino entro il termine della pubblicazione del presente avviso.

Decorso il termine di cui sopra senza che sia pervenuta alcuna osservazione, opposizione o domanda concorrente, la concessione, previo pagamento degli oneri demaniali, sarà assentita alla Beton Cave S.r.l..

Il Dirigente del Settore
Andrea Tealdi


COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Provincia di Cuneo

Avvio procedimento del progetto per la realizzazione di una nuova porcilaia, due silos, una fossa liquami e l’ampliamento di due porcilaie esistenti in Via Praterie, 2 - Cavallerleone. Proponente: Abellonio Giacomo

In data 27 Giugno 2006 il Sig. Abellonio Giacomo, (omissis), in qualità di titolare dell’Azienda Agricola Abellonio Giacomo & C. con sede in Cavallerleone - via Praterie, 2 - ha depositato, ai sensi dell’art. 12, comma 1 della L.R. 40/98 e s.m.i., presso la Provincia di Cuneo, istanza di Pronuncia di compatibilità ambientale e relativi allegati del progetto per la realizzazione di una nuova porcilaia, due silos, una fossa liquami e l’ampliamento di due porcilaie esistenti in Via Praterie, 2 - Cavallerleone (prot. generale di ricevimento n. 30183 in data 22.06.2006; pervenuto all’Ufficio Deposito Progetti in data 27 Giugno 2006 con n. ord. 16/VAL/2006).

Il proponente ha dato avviso dell’avvenuto deposito degli elaborati sul quotidiano “Il Giornale” pubblicato in data 20.06.2006.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio Deposito Progetti della Provincia - Corso Nizza 30, 12100 Cuneo - dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30, per 45 giorni a partire dalla data di avvenuto deposito degli elaborati e cioè dal 27 Giugno 2006.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici dovranno essere presentati in forma scritta all’Ufficio Deposito Progetti nel termine di 45 giorni decorrenti dalla data di avvenuto deposito degli elaborati - e cioè entro il 10 Agosto 2006 - e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico sino al termine del procedimento.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Valutazione è stabilita entro 150 giorni dalla data di avvenuto deposito degli elaborati e cioè in data 23.11.2006, fatto salvo quanto previsto all’art. 12, comma 6 e all’art. 14, comma 5, della L.R. 40/98 e s.m.i..

Ai sensi dell’art.12, comma 7, L.R. 40/98 e s.m.i., qualora il giudizio di compatibilità ambientale non sia espresso nei termini fissati, la Società proponente potrà segnalare l’inerzia alla Regione Piemonte che inviterà questa Provincia ad emanare il provvedimento nel termine di trenta giorni.

Decorso inutilmente tale termine, la Regione stessa agirà in via sostitutiva nel termine di sessanta giorni.

Ai sensi dell’art. 4 e seguenti della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i., il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luciano Fantino, Dirigente del Settore Tutela Ambiente; il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è la Dott.ssa Francesca Solerio, tel. 0171-445200, responsabile dell’Ufficio Deposito Progetti.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente del Settore Tutela Ambiente
Luciano Fantino



Provincia del Verbano Cusio Ossola

Fase di Valutazione della procedura di V.I.A. relativa al progetto di prosecuzione dell’attività estrattiva della cava di beola grigia in loc. Pedemonte nel Comune di Villadossola (VB) presentato dalla Società Motetta S.p.A. - L.R. 14/12/98 n. 40 e s.m.i.

In data 27/06/2006 il Sig. Motetta Egidio, in qualità di legale rappresentante della Società Motetta S.p.A., con sede legale in Villadossola (VB), Via Pedemonte n. 75, ha depositato presso l’Ufficio di Deposito dei Progetti V.I.A. provinciali - 7° Settore Ambiente e Georisorse - Servizio Cave e Compatibilità Ambientale della Provincia del Verbano Cusio Ossola, Tecnoparco del Lago Maggiore, Via dell’Industria n. 25, 28924 Verbania - ai sensi dell’articolo 12, comma 2, lettera a) della L.R. 40/98 e s.m.i., copia degli elaborati relativi al progetto di “prosecuzione dell’attività estrattiva della cava di beola grigia in località Pedemonte nel Comune di Villadossola (VB)” allegati alla domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12, comma 1 della L.R. 40/98 e s.m.i. presentata all’Organo Tecnico Provinciale, 7° Settore Ambiente e Georisorse, Servizio Cave e Compatibilità Ambientale della Provincia del Verbano Cusio Ossola, Tecnoparco del Lago Maggiore, Via dell’Industria n. 25, 28924 Verbania (prot. di ricevimento n. 0032618 del 27/06/2006).

Il proponente contestualmente ha dato avviso dell’avvenuto deposito degli elaborati sul quotidiano “La Prealpina” pubblicato in data 27/06/2006.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di Deposito (orario di apertura al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00) per quarantacinque giorni a partire dal 27/06/2006, data di avvenuto deposito degli elaborati.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici potranno essere presentati all’Ufficio di Deposito progetti nel termine di quarantacinque giorni dalla data di avvenuto deposito degli elaborati e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di Valutazione è stabilita entro 150 giorni dalla data di avvenuto deposito degli elaborati, fatto salvo quanto previsto all’art. 12, comma 6 e all’art. 14, comma 5 della L.R. n. 40/98 e s.m.i..

Ai sensi dell’articolo 4 e seguenti della Legge 07/08/1990 n. 241 e s.m.i. il Responsabile del Procedimento designato è il Geom. Marco Carozza, tel. 0323/4950313, 7° Settore Ambiente e Georisorse della Provincia del Verbano Cusio Ossola.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente
Mauro Proverbio



Provincia di Vercelli

Progetto di Impianto di trattamento e recupero di RAEE - Rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche - in Comune di Arborio (VC), presentato dalla Società Terraverde s.a.s., con sede in Gattinara (VC). Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento di VIA art.12 L.R.n.40/98

In data 20.06.2006 la Società Terraverde s.a.s., con sede in Gattinara (VC), C.so Garibaldi n. 275, ha depositato all’Ufficio di Deposito Progetti della Provincia di Vercelli (Servizio VIA - Settore Pianificazione Risorse Territoriali) - Via S.Cristoforo 3 - Vercelli, ai sensi dell’art.12 - comma 2 - lettera a) della L.R.n.40/1998, copia degli elaborati del Progetto di “Impianto di trattamento e recupero di RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche) in Comune di Arborio (VC), allegati alla relativa domanda di Pronuncia di Compatibilità Ambientale presentata alla Provincia di Vercelli - Autorità competente in materia di VIA, ai sensi dell’art.12 - comma 1 - L.R.n.40/98 (prot. di ricevimento n. 0023223 del 21.06.2006).

Il Progetto rientra nella categoria progettuale n. 5, Allegato A2, L.R.n.40/98 “Impianti di smaltimento di rifiuti pericolosi, ecc”.

Contestualmente il Proponente ha dato avviso dell’avvenuto deposito degli elaborati con pubblicazione sul quotidiano “La Stampa” del data 20.06.2006.

La conclusione del procedimento inerente la fase di Valutazione è stabilita entro 150 giorni dal 20.06.2006, fatto salvo quanto previsto dall’art.12, comma 6, e all’art.14, comma 5, della L.R.n.40/98. La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di Deposito Progetti - Servizio VIA dell’Amministrazione Provinciale di Vercelli - (da Lunedì a Giovedì, dalle ore 10.00 alle ore 12.00), al quale potranno essere inoltrati eventuali elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell’intervento, ivi comprese informazioni o contributi tecnico-scientifici. Ai sensi della Legge 7 Agosto 1990 n. 241 il Responsabile del Procedimento designato è la Sig.ra E. Broglia, Responsabile del Servizio Tutela e Risanamento Ambientale dell’Amministrazione Provinciale di Vercelli.

Per informazioni sullo stato della pratica rivolgersi al Servizio di VIA - Settore Pianificazione Risorse Territoriali della Provincia di Vercelli, tel. 0161/590382, fax 0161/590332.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile dell’Organo Tecnico Provinciale
Direttore del Settore Pianificazione Risorse Territoriali
Giorgetta J. Liardo.



Provincia di Vercelli

Progetto di Coltivazione di cava con recupero agrario ed ambientale dell’area in Località Valchiesa del comune di Alice Castello (VC), presentato dalla A.T.I. “Alice Castello”, Capofila Impresa Guala Luca da Alice Castello Via Don Caffaro n. 7. Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento di VIA art.12 L.R. n. 40/98

In data 22.06.2006 l’ A.T.I. “Alice Castello”, Capofila Impresa Guala Luca da Alice Castello Via Don Caffaro n. 7, ha depositato all’Ufficio di Deposito Progetti della Provincia di Vercelli (Servizio VIA - Settore Pianificazione Risorse Territoriali) - Via S.Cristoforo 3 - Vercelli, ai sensi dell’art.12 - comma 2 - lettera a) della L.R.n.40/1998, copia degli elaborati del Progetto di “Coltivazione di cava con recupero agrario ed ambientale dell’area in Località Valchiesa del Comune di Alice Castello (VC), allegati alla relativa domanda di Pronuncia di Compatibilità Ambientale presentata alla Provincia di Vercelli - Autorità competente in materia di VIA, ai sensi dell’art.12 - comma 1 - L.R.n.40/98 (prot. di ricevimento n. 0023530 del 23.06.2006).

Il Progetto rientra nella categoria progettuale n. 59, Allegato B2, L.R.n.40/98 “Cave con materiale estratto inferiore o uguale a 500.000 mc/anno e con superficie inferiore a 20 ettari, ecc........”, ma sottoposto a Valutazione e Giudizio di Compatibilità Ambientale di cui all’art.12 L.R.n.40/98 per decisione dell’Autorità Competente in materia di VIA, Provincia di Vercelli, assunta con D.G.P.n. 5386 del 14.11.2005.

Contestualmente il Proponente ha dato avviso dell’avvenuto deposito degli elaborati con publicazione sul quotidiano “Il Giornale del Piemonte” del data 22.06.2006.

La conclusione del procedimento inerente la fase di Valutazione è stabilita entro 150 giorni dal 22.06.2006, fatto salvo quanto previsto dall’art.12, comma 6, e all’art.14, comma 5, della L.R. n. 40/98. La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di Deposito Progetti - Servizio VIA dell’Amministrazione Provinciale di Vercelli - (da Lunedì a Giovedì, dalle ore 10.00 alle ore 12.00), al quale potranno essere inoltrati eventuali elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell’intervento, ivi comprese informazioni o contributi tecnico-scientifici. Ai sensi della Legge 7 Agosto 1990 n. 241 il Responsabile del Procedimento designato è il Dott. Geol. M.Falco, Responsabile del Servizio Geologico e Difesa del Suolo dell’Amministrazione Provinciale di Vercelli.

Per informazioni sullo stato della pratica rivolgersi al Servizio di VIA - Settore Pianificazione Risorse Territoriali della Provincia di Vercelli, tel. 0161/590382, fax 0161/590332.

Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile dell’Organo Tecnico Provinciale
Direttore del Settore Pianificazione Risorse Territoriali
Giorgetta J.Liardo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Acquedotto Rurale Savigliano Ovest - Costruzione acquedotto rurale I°lotto nel torrente Maira nel comune di Savigliano

Data di avvio: 26/06/2006 prot. 32138

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Livio Cognome: Gullino

Telefono: 0171/321911 e-mail: livio.gullino@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 120 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Eurocom s.r.l. - Realizzazione impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal torrente Maira in comune di Cavallerleone

Data di avvio: 08/06/2006 prot. 29146

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Livio Cognome: Gullino

Telefono: 0171/321911 e-mail: livio.gullino@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 120 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2). Comune di Caraglio - Richiesta di sanatoria all’occupazione del sedime demaniale con l’impianto di depurazione entro l’alveo del Torrente Grana nel comune di Caraglio

Oggetto del procedimento: Comune di Caraglio - Richiesta di sanatoria all’occupazione del sedime demaniale con l’impianto di depurazione entro l’alveo del Torrente Grana nel Comune di Caraglio.

Data di avvio: 19/06/2006 prot. 30664;

Responsabile del procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo Corso Kennedy n° 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Dott. Giuseppe Cognome: Garnerone

Telefono: 0171/321911 e-mail: giuseppe.garnerone@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 180 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n° 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - F.A.R. Soc. Agr. Coop. - Costruzione di un ponte per l’attraversamento del rio Torto nel Comune di Rossana

Data di avvio: 26/06/2006 prot. 32137

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Ing. Gianluca Cognome: Comba

Telefono: 0171/321911 e-mail: gianluca.comba@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 120 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - F.P. Beton s.r.l. - Opera di riprofilatura d’alveo del torrente Stura di Demonte in Comune di Cherasco

Data di avvio: 26/06/2006 prot. 31999;

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Livio Cognome: Gullino

Telefono: 0171/321911 e-mail: livio.gullino@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 120 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Irriguo Bealera Bernelle - lavori di ripristino canale Bernelle ed opere di difesa nell’alveo torrente Lurisia in loc. Sacconi in Comune di Roccaforte Mondovì

Data di avvio: 29/06/2006 prot. 32663;

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Ing. Alfio Cognome: Rivero

Telefono: 0171/321911 e-mail: alfio.rivero@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 90 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Irriguo Rià - lavori di ripristino della derivazione del canale consortile nell’alveo torrente Ellero a valle della fraz. Norea in comune di Roccaforte Mondovì

Data di avvio: 29/06/2006 prot. 32664;

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Ing. Alfio Cognome: Rivero

Telefono: 0171/321911 e-mail: alfio.rivero@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 90 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Comunicazione di avvio del procedimento (L.R. 7/2005. art. 13 e 14 c.2) - Consorzio Irriguo Bertina - Lavori di ripristino della traversa di derivazione del canale consortile nell’alveo torrente Ellero a monte della fraz. Norea in comune di Roccaforte Mondovì

Data di avvio: 29/06/2006 prot. 32661;

Responsabile del Procedimento

Direzione: Opere Pubbliche

Settore: Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico Cuneo

Corso Kennedy n. 7 bis.

Nominativo: Dott. Ing. Carlo Giraudo

Termine entro il quale il richiedente può presentare memorie scritte: 15 gg

Ufficio per la visione degli atti del procedimento: Direzione OO.PP.

Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico - Cuneo

Per informazioni sul procedimento:

Nome: Ing. Alfio Cognome: Rivero

Telefono: 0171/321911 e-mail: alfio.rivero@regione.piemonte.it

Data di conclusione del procedimento: 90 gg

Organo competente all’adozione del provvedimento finale:

Direzione OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico Settore Decentrato Cuneo - Corso Kennedy n. 7 bis.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione è ammesso ricorso al T.A.R. nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

Il Responsabile del Settore
Carlo Giraudo



Regione Piemonte - Direzione Trasporti

Lavori di costruzione del collegamento fra la SS 33 e la SS 34 in variante all’abitato di Gravellona Toce (VB). Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e riattivazione del procedimento inerente la Fase di Valutazione della procedura di VIA (ex art. 12 L.R. 40/1998) e contestuale avvio della Valutazione di Incidenza (ex. D.P.R. 357/97 e s.m.i.)

In data 23-03-2006 l’ANAS S.p.A - Compartimento della Viabilità per il Piemonte con sede in C.so Matteotti, 8 - Torino ha depositato presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo, n. 17 - Torino, ai sensi dell’articolo 12, comma 2, lettera a) della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi al progetto Definitivo “Lavori di costruzione del collegamento fra la SS 33 e la SS 34 in variante all’abitato di Gravellona Toce (VB)”, integrativi alla documentazione presentata contestualmente alla domanda di pronuncia di compatibilità ambientale e valutazione d’incidenza, pervenuta al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale in data 11-08-2004.

Il proponente ha dato avviso dell’avvenuto deposito degli elaborati integrativi sui quotidiani “Sole 24 Ore Nord Ovest” e “La Prealpina”, pubblicato in data 07-06-2006.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso ‘Ufficio di deposito progetti regionale (con orario di apertura: 9.30 - 12.00), per quarantacinque giorni a partire dal 07-06-2006, data di pubblicazione sui quotidiani.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico-scientifici dovranno essere presentati all’Ufficio di Deposito nel termine di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione sui quotidiani e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di valutazione, a seguito delle integrazioni presentate, è stabilita entro 90 giorni dalla data di pubblicazione sui quotidiani, fatto salvo quanto previsto all’art. 12 comma 6 e all’art. 14, comma 5 della L.R. 40/98.

Ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241 il Responsabile del Procedimento designato è l’ing. Giuseppe Iacopino, Dirigente Settore Viabilità ed Impianti Fissi (tel. 011/4324245); inoltre, per informazioni sullo stato della pratica, è possibile rivolgersi all’ing. Roberto Delponte (tel. 011/4324786) ed all’arch. Marco Boni (011/4322739), funzionari del Settore Viabilità ed Impianti Fissi.

Avverso il provvedimento finale è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile del Procedimento
Giuseppe Iacopino



Regione Piemonte - Direzione Trasporti

SR 549 Lavori urgenti per la realizzazione di una galleria di by-pass della zona in frana in località Ceppo Morelli, tra gli abitati di Prequartera e Campioli - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di VIA ai sensi dell’art. 10 comma 2 L.R. 40/1998)

In data 30-05-2006 ARES Piemonte - con sede in Via Belfiore,23 - Torino ha depositato presso l’Ufficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo, n. 17 - 10123 Torino, ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi al progetto Definitivo “SR 549 Lavori urgenti per la realizzazione di una galleria di by-pass della zona in frana in località Ceppo Morelli, tra gli abitati di Prequartera e Campioli”, allegati alla domanda di avvio della fase di verifica della procedura VIA, presentata al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale ai sensi dell’art. 10 comma 1 della L.R. n. 40/1998.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di deposito progetti - Via Principe Amedeo,17 - Torino (orario di apertura al pubblico: 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.

La conclusione del procedimento inerente la Fase di verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dell’Autorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico-scientifici potranno essere presentati all’Ufficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241 il Responsabile del Procedimento designato è l’Ing. Giuseppe Iacopino, Dirigente Settore Viabilità ed Impianti Fissi (tel. 011/4324245); inoltre, per informazioni sullo stato della pratica, è possibile rivolgersi all’Ing. Roberto Delponte (tel. 011/4324786) ed all’Arch. Marco Boni (011/4322739), funzionari del Settore Viabilità ed Impianti Fissi

Avverso il provvedimento finale è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Responsabile del Procedimento
Giuseppe Iacopino



Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento Ambientale - Settore Programmazione e Risparmio in materia energetica

Centrale termoelettrica Torino Nord e ampliamento rete di teleriscaldamento - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la procedura di VIA ai sensi dell’art. 6 della legge n. 349/1986

In data 13/06/2006 il proponente AEM Torino S.p.a. ha depositato presso l’Ufficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo, n. 17 - 10123 Torino, ai sensi dell’articolo 5 del d.p.c.m. 377/1988, copia degli elaborati relativi al progetto “Centrale termoelettrica Torino Nord e ampliamento rete di teleriscaldamento” ai fini dell’avvio della procedura di VIA nell’ambito della quale la Regione esprime il proprio parere ai sensi dell’art. 6 della legge 349/1986.

La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso l’Ufficio di deposito dalle ore 9,30 alle 12,00, per trenta giorni dalla data di deposito del progetto.

Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici potranno essere presentate all’Ufficio di deposito entro i medesimi termini temporali e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.

Ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i., il responsabile del procedimento designato è il dr. Roberto Quaglia, Responsabile del Settore Programmazione e Risparmio in materia energetica tel. 011 43245. Il Responsabile dell’Istruttoria, cui rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica, è il dr. Filippo Baretti, tel. 011 432 3476.

Il Responsabile del Procedimento
Roberto Quaglia



Regione Piemonte

Avviso di proroga del procedimento - Accordo di programma ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs n. 267 del 18.08.2000, tra la Regione Piemonte, il Comune di Gattico, finalizzato alla realizzazione di un progetto unitario di interventi pubblici destinati ad attività polivalenti di carattere istituzionale nel campo della cultura, dell’istruzione e dell’attività amministrativa. Seconda fase

Data di richiesta di proroga del procedimento: 30.6.2006

istanza: determinazione delta Conferenza di Servizi indetta ai sensi dell’art.34 del D.lgs n. 267/00 in data 29 giugno 2006 motivata dalla complessità del procedimento.

Termini per la conclusione del procedimento: entro il 30 giugno 2007

Responsabile del procedimento: Arch. Claudio Fumagalli Dirigente del Settore Accordi di Programma ed Esame di Conformità Urbanistica.

Ufficio in cui è possibile prendere visione degli atti: Regione Piemonte Settore Accordi di Programma ed Esame di Conformità Urbanistica Corso Bolzano 44, primo piano Torino, dalle ore 10 alle ore 12,30 dal lunedì ai venerdì

Termine per la presentazione di memorie scritte: 20 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte dell’avviso di avvio del procedimento.

Il Responsabile del Procedimento
Claudio Fumagalli