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Bollettino Ufficiale n. 26 del 29 / 06 / 2006

Deliberazione della Giunta Regionale 26 giugno 2006, n. 37-3242

Direzione Promozione Attivita’ Culturali, Istruzione e Spettacolo. Settore Istruzione e Settore Edilizia Scolastica. Approvazione del Programma di Attivita’ 2006. Assegnazione fondi mediante accantonamento. Importo complessivo di 57.062.000,00 euro (esercizio 2006, capitoli vari)

A relazione dell’Assessore Pentenero:

La Regione Piemonte, ai sensi della normativa vigente in materia, dispone di vari strumenti di programmazione: alcuni di tipo generale (DPEFR, Programma operativo, ...) altri più tematici e specifici.

Tra le materie di competenza della Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo, figurano anche:

- le attività inerenti la definizione dei piani ordinari e straordinari di assistenza scolastica e gestione degli aspetti di finanziamento, controllo e rendicontazione;

- la cura degli interventi relativi al diritto allo studio,

- le attività inerenti la programmazione e la gestione degli interventi di edilizia scolastica finanziati con fondi regionali;

- la cura degli aspetti informativi, istruttori, contabili-amministrativi e di controllo connessi alla concessione dei contributi agli Enti in materia di assistenza scolastica e di edilizia scolastica.

Per dare maggiore organicità, sistematicità, chiarezza e trasparenza alle attività assegnate, per l’anno 2006, la Direzione Promozione ha predisposto un Programma di attività - Settore Istruzione e Settore Edilizia Scolastica - coerente con:

- la normativa statale vigente in materia,

- le linee di indirizzo politico,

- i documenti di programmazione finanziaria.

Il suddetto Programma di Attività (articolato in vari capitoli: Premessa, Settore Istruzione e Settore Edilizia Scolastica) è pertanto uno strumento che individua le linee di lavoro e i criteri lungo i quali si intende procedere, esercitando compiutamente le competenze assegnate, per realizzare iniziative ordinarie e straordinarie in campo scolastico ed educativo allo scopo di promuovere un allargamento ed un arricchimento del servizio pubblico offerto alla comunità regionale per la crescita sociale, civile ed economica dell’intera comunità presente sul territorio piemontese.

Accertato che nel programma di attività sono presenti indirizzi coerenti e attuali sia con le linee di indirizzo politico che con i documenti di programmazione finanziaria;

valutate positivamente le linee generali, i criteri e le attività descritte nei vari capitoli;

vista la L.R. 51/1997 “Norme sull’organizzazione degli uffici e sull’ordinamento del personale regionale”;

viste le leggi regionali:

- n. 49 del 29 aprile 1985 “Diritto allo studio - Modalità per l’esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell’ art. 45 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, ed attuazione di progetti regionali”;

- n. 40 del 15 dicembre 1982 “ Assegnazione di borse di studio per la frequenza al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino-Aurisina, Trieste”;

- n. 61 del 6 agosto 1996 “Contributi ai comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome”;

- n. 10 del 20 giugno 2003 “ Esercizio del diritto alla libera scelta educativa”.

visto il Regolamento regionale 17 ottobre 2005, n. 7/R. “Regolamento di attuazione della legge regionale 20 giugno 2003, n. 10 (Esercizio del diritto alla libera scelta educativa). Abrogazione del regolamento regionale 1° agosto 2003, n. 11/R”;

vista la legge regionale del 8 agosto 1997 n. 51 “Norme sull’organizzazione degli uffici e sull’ordinamento del personale regionale”;

visto il D.Lgs. n. 165/2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche ” (e s.m.i.) (artt. 4 “Indirizzo politico-amministrativo. Funzioni e responsabilità” e 16 “Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali”);

vista la Legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 “Ordinamento contabile della Regione Piemonte”;

visto il regolamento regionale 29 luglio 2002, n. 8/R “Ordinamento e disciplina dell’attività del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte”, art. 14. “Deliberazioni della Giunta Regionale” e Art. 16 “ Determinazioni dei dirigenti”;

viste le ll.rr. 21 aprile 2006 n. 14 “Legge finanziaria per l’anno 2006" e 21 aprile 2006 n. 15 ”Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2006-2008";

vista la legge 7 agosto 1990 n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” (e s.m.i)";

vista la legge regionale 4 luglio 2005 n. 7 “Nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;

dato atto che la Giunta Regionale con DGR n. 59 - 5912 del 22/04/2002 ha provveduto ad approvare lo schema di accordo di programmazione negoziata in materia di diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e sviluppo del loro uso nel sistema scolastico del Piemonte, tra la Regione, la Direzione regionale del Ministero dell’Istruzione Universita’ e Ricerca, l’ANCI, l’UPP e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino";

visti i capitoli del bilancio per l’anno finanziario 2006, che risultano pertinenti e che presentano la necessaria disponibilità, di seguito riportati:



N. Cap    Descrizione capitolo

14667    Oneri derivanti dal trasferimento ai comuni delle funzioni già esercitate dalla Regione in materia di
    diritto allo studio (legge regionale 29 aprile 1985, n. 49)

14699    Contributi ai comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome (l.r. 61/96)

16268    Assegnazione di borse di studio per la frequenza al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di
    Duino Aurisina, Trieste (legge regionale 15 dicembre 1982, n. 40)

16939    Contributi alle famiglie per l’esercizio del diritto alla libera scelta educativa (legge regionale n. 10/2003)

17687    Contributi ad enti ed associazioni per le attività di formazione e di aggiornamento del personale
    docente e non docente delle scuole materne autonome (legge regionale 40/2004)

21716    Contributi in conto capitale a comuni per la realizzazione di lavori di adattamento e riadattamento
    nonché di ampliamento di edifici o locali destinati ad uso delle scuole materne comunali o convenzionate
    (art. 32 della l.r. 9/2004)

21726    contributi per l’adeguamento di edifici di proprietà di comuni adibiti o da adibire a scuole materne,
    elementari e medie inferiori articolo 29 della legge 28 luglio 1967, n. 641; legge 19 dicembre 1957
    n. 1229; articolo 12 della legge 1 giugno 1942, n. 675 e legge regionale 12 giugno 1978, n. 31)

23439    Accordo di programma tra la Regione Piemonte, la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università
    degli Studi di Torino, la Direzione Regionale del MIUR del Piemonte e la Fondazione CRT per la
    realizzazione di un canale digitale terrestre dedicato al mondo dell’istruzione (art14 della l.r. 16/97)



si ritiene pertanto opportuno sia approvare il Programma di Attività 2006 della Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo - Settore Istruzione e Settore Edilizia Scolastica - allegato al presente provvedimento per farne parte integrante, sia assegnare, mediante accantonamento, le risorse finanziarie necessarie per il raggiungimento degli obiettivi ivi indicati;

tutto ciò premesso e considerato, la Giunta Regionale unanime

delibera

- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, il Programma di attività 2006 della Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo - Settore Istruzione e Settore Edilizia Scolastica, allegato al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale;

- di assegnare, mediante accantonamento, i fondi necessari al raggiungimento degli obiettivi e delle attività descritte nel suddetto Programma di attività, per un importo complessivo di 57.062.000,00 euro, dettagliati nella seguente tabella:



UPB    Ex cap.    CAP    Descrizione capitolo    Importo    Acc.

32011    11250    14667    Oneri derivanti dal trasferimento ai comuni delle
            funzioni già esercitate dalla Regione in materia
            di diritto allo studio (legge regionale 29 aprile
            1985, n. 49)     19.000.000,00    101165

32011    11265    14699    Contributi ai comuni per concorrere al funzionamento
            delle scuole materne autonome (l.r. 61/96)     6.900.000,00    101166

32011    11300    16268    Assegnazione di borse di studio per la frequenza al Collegio
            del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino Aurisina, Trieste
            (legge regionale 15 dicembre 1982, n. 40)     62.000,00    101167

32011    11306    16939    Contributi alle famiglie per l’esercizio del diritto alla libera
            scelta educativa (legge regionale 10/2003)     18.000.000,00    101168

32011    11308    17687    Contributi ad enti ed associazioni per le attività di formazione
            e di aggiornamento del personale docente e non docente
            delle scuole materne autonome (legge regionale 40/2004)     100.000,00    101169

32012    20172    23439    Accordo di programma tra la Regione Piemonte, la Facoltà
            di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di
            Torino, la Direzione Regionale del MIUR del Piemonte e la
            Fondazione CRT per la realizzazione di un canale digitale
            terrestre dedicato al mondo dell’istruzione
            (art14 della l.r. 16/97).     1.000.000,00    101170

32022    20205    21716    Contributi in conto capitale a comuni per la realizzazione
            di lavori di adattamento e riadattamento nonché di
            ampliamento di edifici o locali destinati ad uso delle scuole
            materne comunali o convenzionate(art. 32 della l.r. 9/2004).     2.000.000,00    101171

32022    20220    21726    Contributi per l’adeguamento di edifici di proprietà di
            comuni adibiti o da adibire a scuole materne, elementari e
            medie inferiori articolo 29 della legge 28 luglio 1967, n. 641;
            legge 19 dicembre 1957n.1229; articolo 12 della legge  1 giugno
            1942, n. 675 e legge regionale 12 giugno 1978, n. 31)     10.000.000,00    101172



La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

Regione Piemonte
Assessorato Istruzione, Formazione Professionale
Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo

Programma d’attività 2006

Settore Istruzione

Settore Edilizia Scolastica

PREMESSA

Offrire un sistema educativo di qualità è un obiettivo strategico che comporta un allargamento delle opportunità di scelta di istruzione e di formazione, un arricchimento dei percorsi formativi e acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro nazionale ed europeo, un miglioramento della qualità dell’apprendimento.

In questo contesto, dovrà essere svolto un insieme di azioni finalizzate sia all’esercizio di nuovi poteri legislativi e compiti amministrativi, sia allo sviluppo del sistema e della qualità dell’offerta formativa e dei servizi.

Ciò premesso, nell’espletare la propria azione istituzionale la Direzione continuerà anche nel 2006 a prendere parte alla definizione del percorso condiviso fra Stato e Regioni per la completa attuazione del Dlgs 112/98, che costituisce il basamento normativo da cui può organicamente originarsi il dispiegamento delle potenzialità innovatrici del titolo V della Costituzione.

Alla luce della mutata normativa nazionale si dovrà procedere ad una “rivisitazione ”complessiva delle leggi regionali sull’educazione, istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa anche secondo quanto specificato della l. c. 3/2001 che ha ridefinito l’assetto costituzionale dei poteri legislativi di Stato e Regioni in queste materie e della sentenza della Corte Costituzionale n. 13/2004

Nella ridefinizione strategica del sistema “educazione” si dovrà operare anche per introdurre nuovi strumenti e tipologie d’intervento e nuovi modelli gestionali, per ottimizzare le risorse disponibili e, in particolare, per contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile. L’attuazione delle competenze delegate dall’articolo 138 del d.lgs. 112/1998 comporterà un insieme di azioni per lo sviluppo dell’offerta formativa integrata da realizzare con atti di indirizzo e di programmazione tra loro strutturalmente correlati e coerenti con i nuovi ordinamenti previsti dalla riforma della scuola.

Occorrerà definire e attivare le procedure per la programmazione sul piano regionale della rete scolastica in armonia con le competenze attribuite in materia alle Province e ai Comuni e in raccordo con le Istituzioni scolastiche e tenuto conto dell’istruzione e formazione professionale.

L’integrazione e la condivisione delle informazioni rilevate con gli enti locali competenti per la realizzazione degli interventi sul patrimonio scolastico caratterizzarà le azioni di sostegno anche in materia di edilizia scolastica.

A partire da informazioni di qualità si possono delineare le “questioni aperte” di rimodulazione del sistema edilizio scolastico secondo criteri di razionalità , completezza ed efficienza in rapporto alla domanda formativa ed in coerenza alla organizzazione didattica ed amministrativa conseguente alla riforma dell’ordinamento scolastico in cui dare soluzione nei prossimi anni.

Lo sviluppo dell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica, se da un lato prevederà la trasmissione dei dati rilevati in ambito regionale all’anagrafe, dall’altro consentirà di avere la situazione aggiornata dallo stato di conservazione strutture scolastiche, sia per quanto riguarda gli adeguamenti normativi, sia in merito alla capacità ricettiva in relazione agli andamenti demografici.

Al termine della rilevazione, e con il successivo costante aggiornamento dei dati, Regione, Provincia e Comuni potranno valutare ed indirizzare le proprie scelte programmatiche in materia di interventi di edilizia scolastica.

I dati di monitoraggio sulle strutture dovranno essere letti congiuntamente ai dati sulla della realtà scolastica piemontese (che consente un’osservazione puntuale dei fenomeni evolutivi dell’istruzione), così da fornire un idoneo feed back riguardo alle innovazioni che interessano il sistema scolastico.

La volontà di garantire la qualità dell’offerta formativa, nella consapevolezza che essa rappresenta una delle leve strategiche per lo sviluppo del territorio è strettamente connessa alla qualità dell’ambiente di studio e di lavoro, cioè dell’aspetto “fisico” e materiale delle scuole, che non è solo una questione di sicurezza ma anche di diritto allo studio e garanzia di successo formativo per tutti.

L’individuazione di ambiti funzionali al miglioramento dell’offerta formativa rappresenta uno snodo significativo per l’evoluzione del sistema educativo; nella loro individuazione occorrerà tendere ad assicurare che in ogni ambito siano contestualmente presenti:

a) le diverse tipologie dell’offerta di istruzione;

b) l’offerta dei servizi e degli interventi nel campo dell’orientamento, della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro in raccordo con la rete dei Centri per l’impiego;

c) l’offerta dei servizi e degli interventi nel campo dell’EDA, in raccordo con l’azione dei Comitati locali valutando anche la coerenza degli ambiti territoriali ipotizzati e valorizzando l’attività dei CTP piemontesi.

Sarà, in fine, incrementata la diffusione e sviluppo dell’uso dell’ICT nel sistema scolastico del Piemonte attraverso il completamento delle azioni previste nell’ accordo di programma sottoscritto il 26 novembre 2004 tra Regione, Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino, Direzione regionale MIUR e Fondazione C.R.T. per la realizzazione di un Canale televisivo sul digitale terrestre dedicato al mondo dell’Istruzione piemontese

Questa azione - che individua nei Centri SAS di sperimentazione e animazione uno snodo importante di raccordo - rappresenta un utile strumento didattico, sia a livello di scuola di ogni ordine e grado, sia a livello universitario.

SETTORE ISTRUZIONE

L’attività consolidata del settore istruzione si svolge nell’ambito delle materie e delle leggi di settore che regolano le funzioni di assistenza scolastica, finalizzate a garantire il diritto allo studio secondo i principi costituzionali e statutari e dirette a favorire la frequenza della scuola materna, fino all’ assolvimento dell’obbligo scolastico, con una particolare attenzione per il completamento dell’obbligo scolastico da parte degli adulti.

Tale attività già descritta nei precedenti programmi viene qui ripresa sia per richiamare gli ambiti di intervento “maturi”, su cui, peraltro, si articolano i principali flussi procedurali e gestionali del settore , sia per evidenziare le problematicità e le azioni di intervento e di sviluppo, a cui ricondurre l’attività consolidata.

Particolare attenzione verrà riservata alla complessa attività relativa alla revisione di tutta la normativa regionale, attualmente in vigore, in materia di educazione, istruzione diritto allo studio ed alla libera scelta educativa alla luce del mutato scenario legislativo nazionale e della modifica del titolo V della Costituzione.

GLI INTERVENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DIRITTO ALLO STUDIO (L.R. N. 49/1985)

Gli interventi gestiti dai Comuni, in attuazione della l.r. 49/1985, interessano i seguenti servizi:

* trasporto e refezione a favore degli alunni della scuola dell’obbligo, compreso il servizio di trasporto “ad hoc” per gli alunni portatori di handicap, con finanziamento vincolato;

* trasporto, refezione e acquisto materiale didattico per gli alunni della scuola dell’infanzia e secondaria di secondo grado;

* tutti gli altri interventi per garantire il diritto allo studio in tutti gli ordini di scuola

* interventi per corsi a favore degli adulti (corsi finalizzati al conseguimento del titolo di studio della scuola dell’obbligo).

Detti interventi sono gestiti attraverso il piano ordinario oggetto della presente deliberazione ed e il piano straordinario che sarà successivamente approvato in quanto necessita di parere da parte della commissione consiliare competente. Gli interventi ordinari hanno evidenziato quanto siano rilevanti le risorse e i servizi realizzati dai Comuni

CONTRIBUTI ALLE SCUOLE DELL’INFANZIA AUTONOME (L.R. N. 61/1996)

La l.r. 61/1996 integrata dalla L.R. 40/2004 prevede l’erogazione di contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole dell’infanzia autonome non statali e non dipendenti da Enti locali territoriali, operanti senza fine di lucro, convenzionate con l’Ente stesso e aperte alla generalità dei cittadini. La legge regionale, inoltre prevede che tali contributi, sulla base di un programma da presentare, congiuntamente all’istanza di contributo, direttamente all’Amministrazione Regionale, possano essere assegnati anche direttamente a quelle Scuole dell’ infanzia autonome, alle quali i Comuni non hanno applicato la convenzione, ma che svolgono, comunque, un ruolo di pubblica utilità nell’ambito del Comune stesso.

La Legge 40/2003 ha poi previsto che una percentuale pari al 5% dello stanziamento del bilancio regionale finalizzato alle azioni previste dalle L.R. 61/96 e 40/2003 sia destinato, secondo i criteri definiti dalla medesima L.R. 40/2003 alla parziale copertura delle spese per i corsi di aggiornamento del personale docente e non della scuole dell’infanzia non statali o comunali.

Le eventuali risorse che dovessero residuare dall’assegnazione dei contributi per i corsi di aggiornamento potranno essere ripartite tre la scuole per le spese di gestione secondo i criteri sopra riportati.

ESERCIZIO DELLA LIBERA SCELTA EDUCATIVA (L.R. N. 10/2003)

Il regolamento attuativo, attualmente in vigore, della L.R. n. 10/ 2003 prevede l’assegnazione alle famiglie con un indicatore di situazione reddituale non superiore a euro 25.000,00 residenti in Piemonte e che hanno figli che risiedono in Piemonte e frequentano le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado nelle scuole statali o paritarie Piemontesi o delle Regioni limitrofe di un contributo a parziale copertura delle spese di iscrizione e funzionamento dalle stesse sostenute.

L’attuazione della legge ha avuto inizio con il bando 2003/2004. Nel settembre 2005 la Giunta regionale ha approvato il nuovo regolamento attuativo della legge, stabilendo il limite indicatore di situazione reddituale del nucleo famigliare per poter accedere al contributo ad euro 25.000,00.

Nel corso del 2006 verrà completata l’istruttoria delle14. 248 domande pervenute a seguito della pubblicazione del bando relativo all’anno scolastico 2005/06 e verranno ultimati i controlli a campione sui bandi degli anni precedenti.

BORSE DI STUDIO PER IL COLLEGIO DEL MONDO UNITO DELL’ADRIATICO (L.R. N. 40/1982)

La l.r. 40/1982 prevede l’assegnazione di borse di studio a carattere biennale a favore di studenti dell’ultimo biennio superiore residenti nel territorio regionale che, previo superamento della prevista selezione, frequentano il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino - Aurisina - Trieste (1) Per l’anno scolastico 2006/2007 si prevede un impegno di euro 62.000,00

LEGGI STATALI A SOSTEGNO DEL DIRITTO ALLO STUDIO

A) LIBRI DI TESTO

La legge finanziaria dello Stato, per l’anno 1999, (L. 448/1998) e le leggi finanziarie successive hanno demandato alle Regioni il compito di predisporre il piano di riparto dei fondi ministeriali stanziati per la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo in favore degli alunni che adempiono all’obbligo scolastico e della scuola superiore.

Per l’attuazione dell’intervento si opera attraverso i Comuni sede di Istituzione scolastica autonoma, in aderenza alle modalità previste dalla l.r. 49/1985 sul diritto allo studio, sia per la raccolta delle richieste, sia per l’erogazione del contributo agli aventi diritto.

L’intervento, che è destinato alle famiglie degli studenti residenti e frequentanti in Piemonte e residenti in Piemonte e frequentanti in altre regioni che hanno una ISEE non superiore ad euro 10.632,94, è comunque vincolato alla copertura finanziaria prevista nella legge finanziaria dello Stato per il 2006.

Nell’anno 2006, preso atto che la riforma dell’istruzione ha innalzato al secondo anno della scuola superiore il diritto/dovere all’istruzione e formazione sarà necessario estendere la possibilità del buono libro anche ai ragazzi che assolveranno all’obbligo formativo nei percorsi del “diritto dovere” di cui alla sperimentazione regionale .

B) BORSE DI STUDIO - LEGGE 62/2000 (PARITÀ SCOLASTICA) E D.P.C.M. 106/2001

Le borse di studio previste dalla legge 62/2000 sono uno strumento di sostegno alle famiglie residenti in Piemonte e con una ISEE non superiore a euro 10.632,94, “al fine di rendere effettivo il diritto allo studio e all’istruzione a tutti gli alunni delle scuole statali e paritarie residenti in Piemonte nell’adempimento dell’obbligo scolastico e nella successiva frequenza della scuola secondaria”.

Anche per l’attuazione di questo intervento, che è comunque vincolato alla copertura finanziaria prevista nella legge finanziaria dello Stato per il 2006, si opera attraverso i Comuni, sede di Istituzione scolastica autonoma, in aderenza alle modalità previste dalla l.r. 49/1985 sul diritto allo studio, sia per la raccolta delle richieste, sia per l’erogazione del contributo agli aventi diritto.

Nell’anno 2006, preso atto che la riforma dell’istruzione ha innalzato al secondo anno della scuola superiore il diritto/dovere all’istruzione e formazione sarà necessario estendere la possibilità di usufruire della borsa di studio anche ai ragazzi che assolveranno all’obbligo formativo nei percorsi del “diritto dovere” di cui alla sperimentazione regionale . Per questo motivo sarà necessario prevedere una integrazione con fondi regionali delle risorse trasferite dallo Stato

I PROGETTI INTERREG

Attualmente nell’ambito dei progetti INTERREG sono in corso le seguenti iniziative:

* Progetto A.L.P.E.S. iniziato nel 2003 con la Comunità Montana Val Chisone e Germanasca e la Comunità di Briançonnais;

* Progetto “ La scuola del vicino ” iniziato nel 2004 con le Regioni Piemonte, Liguria, e Valle d’Aosta e la Regione di Ronne Alpes.

Entrambi i progetti avrebbero dovuto terminare entro i primi 6 mesi del 2006, ma hanno chiesto, ed ottenuto, l’autorizzazione a posticipare la data di chiusura al 31/ 12/2006.

Sarà in oltre valutata la possibilità, compatibilmente con le risorse di personale disponibile, di fornire un supporto informativo alle scuole per diffondere la conoscenza delle opportunità di formazione offerte dall’Unione Europea

DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO/ CALENDARIO SCOLASTICO

Il “Tavolo Regione, Province, ANCI, UNCEM e Direzione MIUR” proseguirà il suo lavoro sui temi del dimensionamento scolastico e della programmazione dell’offerta formativa integrata. Per l’a.s. 2006-2007 per quanto concerne il secondo ciclo dell’istruzione si è in attesa di maggiori specificazioni sull’attuazione della riforma . La revisione della rete scolastica dovrà tenere conto di quanto sta maturando a livello nazionale sulla riforma degli ordinamenti scolastici, ma anche della rilettura del d.lgs. 112/1998 alla luce della modifica del titolo V della Costituzione e della sentenza della Corte Costituzionale n.13 /2004

Il Tavolo integrato anche con i rappresentanti dei capi di Istituto e degli Istituti superiori ha provveduto anche alla determinazione del calendario scolastico.

DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE . REALIZZAZIONE DI UN CANALE TELEVISIVO SUL DIGITALE TERRESTRE DEDICATO AL MONDO DELL’ISTRUZIONE PIEMONTESE

Proseguendo nell’attività intrapresa negli anni passati per la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sullo sviluppo del loro uso nel sistema scolastico regionale a seguito della sottoscrizione avvenuta in data 26 novembre 2004 di un accordo di programma tra la Regione Piemonte , la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino, la Direzione regionale del M.I.U.R. per il Piemonte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino è stato realizzato dall’Università di Torino un canale televisivo sul digitale terrestre dedicato al mondo dell’istruzione piemontese.

L’iniziativa nasce da una proposta della facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo Piemontese,con cui era già stato avviato un progetto per la la costituzione del Centro Regionale Universitario per il Cinema e gli Audiovisivi, Mario Soldati, ed ha permesso la realizzazione di un canale televisivo dedicato all’Università ed al mondo della scuola nel suo complesso.

Scopo dell’iniziativa è di costruire un circuito virtuoso che consenta, da un lato, di far emergere le enormi potenzialità intellettuali racchiuse, sia nell’Ateneo piemontese, che nelle scuole del Piemonte, dall’altro di favorire, attraverso una conoscenza più approfondita delle metodologie che concorrono per la realizzazione di una produzione audiovisiva, un uso più consapevole, da parte dei giovani, della televisione.

Chiamare gli studenti a confrontarsi con tutti i risvolti possibili della produzione audiovisiva è, infatti, un esercizio che consente, non solo di avvicinarli ad un settore nevralgico del mercato del lavoro, ma ha una valenza educativa molto più ampia, rappresentando un forte antidoto contro l’appiattimento della vigilanza critica indotto dai media.

Il progetto, che ha una durata biennale, si concluderà nel novembre 2006.

CRITERI

Il presente Programma, che segue l’impostazione di quello degli anni precedenti si riferisce in particolare all’attività dei settori Istruzione ed Edilizia Scolastica.

ASSISTENZA SCOLASTICA

PIANO ORDINARIO

In attuazione degli artt. 3 e 9 della L.R. 49/85, i Comuni, loro Consorzi e le Comunità Montane, possono presentare istanza di contributo entro la data del 31 gennaio di ogni anno. Parimenti i soggetti che hanno ottenuto contributo l’anno precedente, entro la stessa data, devono presentare una relazione sull’attività svolta.

La Regione assegna i contributi utilizzando la ripartizione parametrica prevista dall’art. 7 della legge regionale.

Tenuto conto che circa il 90% dei Comuni della Regione, per le caratteristiche orografiche del territorio piemontese, hanno meno di 5.000 abitanti e, tra questi, alcuni o non hanno mai avuto la scuola, o hanno subito un provvedimento di chiusura con conseguente necessità di attivare un servizio di trasporto per la scuola dell’obbligo con grossi sacrifici finanziari a volte non sopportabili per le scarse risorse di bilancio, sorge la necessità di determinare oltre ai parametri previsti dalla normativa regionale (L.R. 49/85), criteri che consentano di assegnare un contributo rapportato alla popolazione residente nei comuni per il solo servizio di trasporto ordinario alla scuola dell’obbligo.

Si ritiene, pertanto, necessario suddividere i Comuni in tre fasce in relazione alla popolazione residente riconoscendo ed assegnando a favore dei Comuni montani la maggiorazione della quota nella misura massima prevista dalla legge, per determinare, all’interno del 47%, destinato dalla legge a favore del servizio trasporto, dei parametri differenziati in relazione alla dimensione dei Comuni.

Le fasce sono le seguenti:

a) Comuni con popolazione sino a 5.000 abitanti, Comunità Montane e Consorzi Scolastici fra Comuni, a cui sarà destinato il 67% del fondo disponibile per il trasporto;

b) Comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 20.000 abitanti, a cui sarà destinato il 16% del fondo disponibile per il trasporto;

c) Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, a cui sarà destinato il 5% del fondo disponibile per il trasporto.

Si ritiene, altresì di prestare particolare attenzione al servizio trasporto per la scuola dell’obbligo per i portatori di handicap, riservando allo stesso un importo pari al 12% della quota destinata dalla legge al trasporto, con assegnazione del contributo a favore degli Enti Locali e loro Consorzi che svolgono tale servizio e ne chiedono il beneficio, ai sensi della legge sopra citata, escludendo tale servizio dalle fasce sopra descritte.

Per quanto attiene alla gestione degli interventi relativi al diritto allo studio - compito dei Comuni sede di Istituzione scolastica autonoma, fatti salvi accordi diversi che possono intervenire tra i Comuni per particolari esigenze di funzionalità ed economicità degli interventi - si evidenzia che la Regione, in aderenza allo spirito della l.r. 49/1985, riconosce le intese intervenute tra i Comuni, anche sotto forma di unioni di comuni (v. testo unico degli enti locali) e che, in mancanza di intese tra i Comuni, l’onere degli interventi resta di competenza dei Comuni di residenza degli allievi.

CONTRIBUTI ALLE SCUOLE DELL’INFANZIA AUTONOME (L.R. N. 61/1996 E S. M. I.)

La l.r. 61/1996 recentemente modificata dalla L.R. 40/2004 riconosce la funzione sociale delle scuole dell’infanzia autonome, promuove il loro sviluppo e sostiene la loro attività e a tal fine la Regione interviene con propri contributi.

I Soggetti destinatari dei contributi sono:

le scuole dell’infanzia non statali e non dipendenti da Enti locali territoriali, istituite e gestite nell’ambito della normativa vigente, che non abbiano fine di lucro e siano aperte alla generalità dei cittadini.

L’entità dei contributi definita dalla legge è così assegnata:

* nella misura del 75% dello stanziamento globale per ogni sezione funzionante tra le scuole dell’infanzia ubicate in Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti; alle scuole con sezione unica nei Comuni fino a 15.000 abitanti e delle frazioni di Comuni con oltre 15.000 abitanti è assegnato un contributo aggiuntivo pari al 50% del contributo assegnato per sezione

* nella misura del 20% dello stanziamento globale per ogni sezione funzionante tra le scuole dell’infanzia ubicate nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti.

* Nella misura del 5% dello stanziamento globale come contributo per le attività di formazione ed aggiornamento del personale docente e non docente

CONTRIBUTI PER LE SPESE DI GESTIONE

Secondo la procedura prevista, la regione attua l’intervento tramite i comuni che, attraverso convenzioni, concorrono a loro volta alle spese di gestione delle scuole dell’infanzia autonome.

La convenzione deve essere articolata in osservanza del disposto dell’articolo 4 della l.r. 61/1996. Nel caso in cui il Comune, entro il 30 settembre di ogni anno, non stipuli la convenzione con la Scuola, questa può richiedere direttamente il contributo alla Regione sulla base di un programma di attività didattica.

Le domande di contributo per le spese di gestione devono essere trasmesse:

* entro il 31 luglio di ogni anno, dal Comune che abbia stipulato o intenda stipulare convenzione con la Scuola dell’infanzia autonoma;

* entro il 30 novembre di ogni anno, dalla Scuola dell’infanzia autonoma non convenzionata con il Comune.

CONTRIBUTI PER LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE

I contributi vengono erogati:

* alle Scuole dell’infanzia, in base al numero delle sezioni attivate, sulla base di un programma in cui sia prevista la partecipazione in qualità di docenti o consulenti, di docenti universitari o di personale direttivo o tecnico dell’Istituto regionale per la ricerca educativa (IRRE).

* agli Enti e Associazioni dalle Scuole delegati, in base al numero complessivo delle sezioni delle scuole aderenti, sulla base di un programma annuale di attività nel quale dovranno indicare le scuole aderenti, gli argomenti dei corsi o delle attività, i docenti e gli eventuali consulenti.

Tutti i progetti ricevibili secondo i requisiti fissati dall’art. 5 bis della l. r. 61/1996 e s. m. i. potranno essere finanziati fino alla concorrenza dell’intera spesa sostenuta dagli enti attuatori dei programmi e dei corsi di formazione e aggiornamento del personale docente e non docente della Scuola dell’infanzia e relativa ai seguenti costi ammissibili:

per le istanze presentate dagli Enti o Associazioni dalle scuole delegati all’attivazione del servizio di formazione ed aggiornamento del personale docente e non docente:

Costi del personale docente del corso:

- retribuzione e oneri di docenti ed esperti

- assicurazioni contro gli infortuni

Costi di progettazione e produzione di materiali:

- progettazione dell’intervento

- elaborazione e produzione di sussidi didattici

Spese correnti:

- prestazioni professionali esterne di carattere amministrativo

- materiali di consumo per esercitazioni,

- materiali didattici in dotazione collettiva o individuale

- affitto locali

per le scuole che organizzano direttamente i corsi:

Costi del personale docente del corso:

- retribuzione e oneri di docenti ed esperti

- assicurazioni contro gli infortuni

Costi di progettazione e produzione di materiali:

- progettazione dell’intervento

- elaborazione e produzione di sussidi didattici

Spese correnti:

- prestazioni professionali esterne di carattere amministrativo

- materiali di consumo per esercitazioni,

- materiali didattici in dotazione collettiva o individuale

- affitto locali

Costi dei partecipanti:

- spese di iscrizione (in caso di partecipazione a corsi organizzati da Enti o Associazione non delegate)

In caso di risorse superiori rispetto alle domande presentate, il contributo da erogarsi direttamente alle Scuole dell’infanzia, potrà essere maggiorato fino ad un massimo del 50% della quota spettante.

In caso di riformulazione del progetto con conseguente diminuzione dei costi il contributo verrà riconteggiato sulla base della spesa così come ricalcolata.

Il contributo sarà liquidato per una quota pari al 70% ad approvazione del piano di riparto dei fondi a disposizione e per la restante quota del 30% successivamente alla rendicontazione dell’intera spesa sostenuta per la realizzazione del progetto formativo. A tal fine gli Enti e le Associazioni beneficiari del contributo dovranno altresì documentare l’effettiva partecipazione ai corsi del personale delle scuole elencate negli allegati alle istanze.

Le domande di contributo per le attività di formazione ed aggiornamento devono essere trasmesse a mezzo posta o consegnate a mano entro le ore 12 del medesimo giorno entro il 30 settembre 2006 dalla Scuola dell’infanzia o dall’Ente o Associazione delegata alla Direzione Regionale “Promozione attività culturali, istruzione e spettacolo” Settore Istruzione via Meucci 1 Torino. In caso di spedizione a mezzo posta farà fede il timbro postale.

LIBRI DI TESTO E BORSE DI STUDIO

Per quanto attiene al piano per i libri di testo e per le borse di studio, anno 2006, come per gli anni precedenti, sarà adottato un criterio di ripartizione delle risorse statali assegnate sulla base delle istanze comunicate dai Comuni sede di Istituzione scolastica autonoma, in modo da definire la quota pro capite per la scuola dell’obbligo e per la scuola secondaria di secondo grado comprensiva dei percorsi sperimentali triennali del “Diritto / dovere” e la relativa erogazione ai Comuni.

SETTORE EDILIZIA SCOLASTICA

L’attività del Settore Edilizia Scolastica non si limita alla programmazione degli interventi sugli edifici scolastici, attraverso programmi di finanziamento statali e regionali, ma si esplica anche attraverso azioni di monitoraggio e conoscenza del mondo della scuola. La trasformazione degli edifici da semplici contenitori per la didattica a veri e propri poli per attività extracurriculari e di tempo libero, con un allargamento notevole dell’utenza ed una conseguente modificazione delle esigenze spaziali e logistiche degli edifici, richiede strumenti che forniscano un idoneo supporto alle varie azioni di adeguamento e miglioramento degli interventi a sostegno di un’istruzione di qualità.

L’attività complessiva del Settore, può essere ricondotta a tre macro-aree:

AREA RILEVAZIONE SUL SISTEMA SCOLASTICO PIEMONTESE

Benché l’attività della rilevazione annuale sul sistema scolastico piemontese sia ormai consolidata, essendo stata realizzata per la prima volta nel 1980, sono continuamente introdotte innovazioni e migliorate le modalità di rilevazione.

A partire dall’anno scolastico 2004-2005 si è passati da un’unica rilevazione annuale ad una rilevazione articolata dei dati, attuata in tre momenti diversi, coerentemente con l’evolversi dell’attività scolastica:

- la rilevazione degli iscritti nel mese di settembre

- la rilevazione generale a dicembre

- la rilevazione degli esiti scolastici a luglio.

Per ogni sessione di rilevazione le scuole inseriscono i dati tramite una procedura on line, consultabile sia attraverso il canale RUPAR, sia al di fuori del suddetto canale.

Le istituzioni scolastiche statali e non statali accedono, tramite login e password personalizzate, direttamente ad una pagina di riepilogo, nella quale sono elencate tutte le scuole di riferimento. In questo modo, ad esempio, le istituzioni statali verificano immediatamente la composizione dell’autonomia, e possono tempestivamente segnalare tutte le modifiche da apportare a seguito di chiusura o nuova istituzione di sedi scolastiche.

Complessivamente, gli elementi presi in considerazione si riferiscono a tutte le realtà del mondo della scuola, sia pubblica che privata, dalle scuole dell’infanzia alle scuole secondarie di II grado, analizzando dati relativi agli studenti ed osservando gli effetti dei processi di dimensionamento e accorpamento delle sedi scolastiche, sia sul personale docente, sia sulle strutture scolastiche.

A titolo esemplificativo si elencano alcuni set di dati:

* situazione scolastica con riferimento alla gestione (statale/non statale; paritaria/non paritaria)

* tipo di unità scolastica (sede, succursale, ecc.);

* numero alunni suddiviso per anno di corso e sesso;

* alunni ripetenti;

* presenza di alunni diversamente abili;

* alunni in lista di attesa (solo per le scuole dell’infanzia);

* alunni stranieri (nazionalità, sesso ed anno di corso);

* distribuzione per età degli alunni;

* comune di provenienza degli alunni;

* articolazione orario e tipologia di offerta formativa;

* lingue straniere;

* servizi erogati dalla scuola (mensa, scuolabus);

* caratteristica dei locali in uso (aule, laboratori, palestre, locali precari ecc.)

* valutazione sulla dotazione degli spazi utilizzati per la didattica ed i servizi;

* dotazione ed utilizzo delle attrezzature informatiche;

* esiti scolastici (valutazioni, esami, qualifiche) complessivi;

* esiti scolastici degli alunni stranieri (valutazioni, esami, qualifiche);

* personale insegnante e non, suddiviso per sesso e qualifica;.

L’intero processo della rilevazione scolastica può essere suddiviso in 3 fasi, a loro volta suddivise in attività consolidate.

1. Gestione ed organizzazione delle attività di rilevazione

Questa fase prevede la preventiva verifica delle informazioni anagrafiche inviate dalle scuole e la verifica della composizione delle istituzioni autonome statali antecedentemente all’avvio dell’anno scolastico.

Il flusso dell’attività, per ogni sessione di rilevazione (a settembre, a dicembre e a luglio) può essere esemplificato secondo quanto illustrato di seguito.

- Viene effettuata la trasmissione di comunicazioni via e-mail o via posta a tutte le istituzioni scolastiche statali e non statali in cui sono indicate le modalità operative ed i termini entro i quali completare la trasmissione dei dati.

- Il processo di rilevazione viene puntualmente monitorato, al fine di verificare che tutte le scuole abbiano ricevuto le comunicazioni di avvio delle sessioni di rilevazione e stiano fornendo i dati nei tempi richiesti. Questi dati di feed back consentono poi di avviare l’azione di sollecito nei confronti delle scuole inadempienti.

- E’ attivo un servizio di supporto da parte del Settore, che fornisce informazioni ed aiuto alle scuole nella compilazione dei questionari, per tutta la durata di ciascuna rilevazione.

- Le scuole, inoltre sono tenute a comunicare qualsiasi variazione relativa all’apertura e chiusura di nuove sedi o succursali, a cui - previa verifica - viene assegnato uno specifico codice regionale.

- Nonostante la procedura informatica di caricamento dei dati preveda controlli automatici sugli errori, i dati rilevati sono ulteriormente verificati per eliminare eventuali incongruenze.

I questionari che le scuole sono chiamate a compilare nel corso delle varie sessioni riguardano le scuole dell’infanzia, le scuole primarie, le scuole secondarie di primo grado, le scuole secondarie di secondo grado e l’autonomia scolastica: complessivamente sono quindi gestiti nell’arco di ciascun anno scolastico oltre 12.000 questionari.

2. Estrazione dalle banche dati e loro utilizzo

All’atto della trasmissione dei questionari viene automaticamente alimentata la Banca Dati Gestionale della Rilevazione Scolastica, mentre solo successivamente alle azioni di verifica e “pulizia” delle informazioni trasmesse dalle scuole, i dati entrano a far parte del Data Base della Regione Piemonte (denominato DaMaSco), dove sono disponibili tutti i dati delle rilevazioni effettuate dal 1980 al corrente anno scolastico.

Una specifica procedura informatica di estrazione on line consente l’estrazione e l’elaborazione sia dei dati storicizzati, sia dei dati “grezzi” non ancora trattati.

I dati estratti sono utilizzati, oltre che per supportare l’attività del Settore, per soddisfare richieste di informazioni provenienti da altri Settori della Regione Piemonte e da utenti esterni, e costituiscono il fondamento dell’attività dell’Osservatorio dell’Istruzione, realizzato congiuntamente all’IRES, finalizzata principalmente alla pubblicazione di rapporti annuali sul sistema scolastico piemontese.

Al fine di agevolare la diffusioni dei dati è stato sviluppata una funzionalità, che consentirà entro il 2006 agli utenti regionali ed agli utenti esterni di elaborare via internet i report dei dati storici comunemente più richiesti.

3. Evoluzione dei questionari, delle funzionalità delle procedure e sviluppo dell’attività

L’osservazione puntuale dei fenomeni scolastici presuppone un’ampia ed attenta conoscenza della normativa, una valutazione sulle informazioni da rilevare e su come rilevarle.

Grande rilievo viene dato anche alle informazioni “anagrafiche” delle scuole che, con un’apposita funzionalità, possono aggiornare in qualsiasi momento le informazioni fondamentali relative ai propri recapiti, ed alla propria attività. Sarà data attuazione ad un modello per la valorizzazione delle informazioni anagrafiche delle scuole e della struttura organizzativa degli istituti autonomi rilevate della rilevazione scolastica, quale archivio fondamentale di riferimento per tutte le procedure informatiche regionali che necessitano di queste informazioni, a partire dalla procedura utilizzata per l’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica.

Al fine di ottimizzare le risorse, ed attenuare le richieste di informazioni similari alle scuole del sistema regionale, è in corso un’iniziativa per l’attuazione di una rilevazione regionale unica con le amministrazioni provinciali, che si concretizzerà attraverso la sottoscrizione di convenzioni con le singole Amministrazioni Provinciali.

Inoltre, sarà approfondita la fattibilità dell’estensione delle funzionalità di anagrafe degli allievi, nell’ambito del monitoraggio dell’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione. Questa evoluzione consentirebbe di poter individuare in maniera univoca gli alunni, realizzando una forte integrazione con gli strumenti attualmente utilizzati per la Rilevazione Scolastica.

Oltre alla tradizionale attività di rilevazione scolastica, fin dal 2003 si è scelto di aderire quale area regionale all’indagine internazionale promossa dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), denominata PISA. Il Programma PISA ha lo scopo di rilevare le capacità di lettura, matematica e scienze dei quindicenni di oltre 40 paesi del mondo e di osservare il prodotto dei sistemi di istruzione con una periodicità triennale. L’OCSE ha definito e poi rilevato in modo omogeneo e in termini innovativi i livelli di competenza e abilità nella soluzione dei problemi di campioni significativi di quindicenni.

I dati della rilevazione di PISA 2003 (che osservava in particolare le capacità in matematica degli studenti), saranno oggetto di una studio ed approfondimento, anche in comparazione con altre aree regionali, al fine di trarre ispirazione per azioni ed iniziative volte al miglioramento degli apprendimenti degli studenti piemontesi. E’ prevista anche la pubblicazione di un volume contente dei risultati degli studenti Piemontesi.

Proseguirà l’attività della cabina di regia costituita con l’Ufficio scolastico regionale per le iniziative riguardanti il programma PISA 2006 (che osserva in particolare le capacità di scienze degli studenti).

AREA ANAGRAFE EDILIZIA SCOLASTICA

L’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica è diretta a monitorare la consistenza, la situazione e la funzionalità del patrimonio edilizio scolastico al fine di costituire uno strumento conoscitivo fondamentale da porre come base nei diversi livelli di programmazione di settore.

La costituzione dell’Anagrafe si realizza attraverso l’acquisizione di dati identificativi ed anagrafici, informazioni ricavabili da certificazioni e documentazione e dati dimensionali degli edifici scolastici sede di scuola statale (scuole dell’infanzia, circoli didattici, plessi, istituti comprensivi, sedi centrali della scuola secondaria di I e II grado, istituti di istruzione superiore).

L’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica consentirà alla Regione Piemonte di:

- Monitorare lo stato di conservazione del patrimonio regionale di edilizia scolastica;

- Realizzare una banca dati costantemente aggiornata;

- Storicizzare i dati raccolti;

- Rendere accessibili i dati agli enti locali attraverso un portale dedicato.

L’intero processo di prima costituzione dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica si concluderà con la condivisione della base dati con gli Enti Competenti sui diversi ordini di scuola (comuni e forme consorziate per gli edifici ospitanti scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado, province per gli edifici ospitanti scuole secondarie di II grado) attraverso un sistema informatico che si prefigura sia come archivio che come canale di comunicazione fra gli enti e l’amministrazione regionale. Successivamente la raccolta dei dati dovrà avere cadenza annuale.

I dati condivisi fra gli Enti faciliteranno le scelte programmatiche che Regione, Province e Comuni dovranno operare, al fine di superare le carenze che hanno attualmente gli edifici scolastici in termini di adeguamenti normativi e strutturali.

Le fasi che consentiranno di portare a compimento nel 2006 la realizzazione dell’anagrafe sono individuate di seguito, suddivise in macro attività, a loro volta suddivise in singole azioni.

1. Gestione ed organizzazione delle attività di rilevazione

La rilevazione è stata avviata avvalendosi del necessario quanto fondamentale coinvolgimento degli Enti Locali sede di scuole statali dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado e sede di scuole secondarie di secondo grado. Proprio gli enti locali, competenti ai sensi della L. 23/96 in merito alla realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, dispongono di personale già in possesso delle necessarie competenze di base per lo svolgimento dei compiti previsti in materia di edilizia scolastica e quindi in grado di rilevare adeguatamente le informazioni richieste nell’ambito della rilevazione dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica.

1.1 Raccolta dati

Obiettivo: coinvolgimento degli Enti interessati alla rilevazione (Province, Comuni e Forme Consorziate).

Nel corso del 2006 si concluderà l’azione di sollecito per gli Enti inadempienti alla prima scadenza tramite comunicazione scritta e sollecito telefonico da call center. Operativamente, si dovranno verificare i dati di feed back provenienti dagli Enti ed implementare del database a supporto dell’attività di monitoraggio al fine di un riscontro puntuale sullo stato di avanzamento delle attività

1.2 Sostegno agli Enti

Obiettivo: fornire il supporto necessario ai rilevatori al fine di superare le problematiche che emergono durante tutte le fasi della rilevazione.

Sarà fornita consulenza ai rilevatori degli Enti locali nelle varie fasi di attuazione della rilevazione

2. Costituzione della banca dati

Ai rilevatori è stato richiesto di trasmettere una prima serie di informazioni di preverifica, dirette all’individuazione corretta del numero di edifici interessati dal censimento in ciascun Ente. Successivamente sono acquisiti i dati riguardanti i singoli Edifici scolastici, e ogni unità scolastica presente nel territorio dell’Ente locale.

I dati richiesti sono trasmessi dall’Ente Locale territorialmente competente tramite modulistica realizzata ad hoc:

- Il “Modulo di Riepilogo del patrimonio immobiliare”, in cui sono riportate le informazioni identificative degli edifici scolastici e delle relative sedi scolastiche che li utilizzano;

- Il “Questionario Edificio”, articolato in 9 sezioni e mirato a raccogliere elementi atti a valutare quantitativamente e qualitativamente le strutture adibite ad uso scolastico per ciascun manufatto edilizio utilizzato ad uso scolastico, tecnologicamente omogeneo per periodo di costruzione e tecnica costruttiva;

- Il “Questionario Sede Scolastica”, orientato a raccogliere le informazioni sulle unità scolastiche ospitate negli edifici.

Le informazioni così rilevate saranno integrate con i dati sull’edilizia scolastica e sull’anagrafica delle scuole provenienti direttamente dagli Istituti Autonomi tramite la Rilevazione Scolastica. Allo scopo di correlare correttamente le informazioni riguardanti l’Edilizia con quelle MIUR e con quelle della Rilevazione Scolastica, sarà effettuato un riscontro con la Banca Dati consolidata della Rilevazione Scolastica al fine di popolare la Banca Dati dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica con dati omogenei, aggiornati ed affidabili (circa 5.000 set di dati anagrafici).

2.1 Verifica dei dati

Obiettivo: accertare la coerenza e correttezza dei dati pervenuti.

Sarà svolto un controllo dei dati indicati nel Modulo di Riepilogo del Patrimonio Immobiliare, successivamente sarà verificata la congruenza delle informazioni contenute nei “Questionari Edificio” con richiesta di integrazioni e revisione delle informazioni incomplete od errate; validazione del Questionario (circa 5.000 questionari)

Ugualmente sarà verificata la congruenza delle informazioni contenute nei “Questionari Sede”; richiesta di integrazioni e revisione delle informazioni incomplete od errate; validazione del Questionario (circa 3.500 questionari).

3. Sviluppo applicativi informatici della banca dati

Il MIUR ha progettato e realizzato un sistema per l’impianto e aggiornamento telematico dell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica. Tale applicativo è parte di un progetto complessivo che coinvolge il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e le Regioni. L’applicativo permette l’interscambio di informazioni tra il nodo regionale e il nodo centrale Nazionale del MIUR.

Evitare sovrapposizione processi, migliorare la qualità delle informazioni e condividere i dati con gli enti locali sono i presupposti che hanno determinato la realizzazione del sistema informativo regionale dell’Edilizia Scolastica, quale sistema di supporto e fruizione dei dati dall’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica.

L’architettura del sistema regionale prevede la creazione di un Data Base informatizzato e di un applicativo regionale, accessibile tramite un apposito portale RUPAR in grado di integrarsi con l’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica.

L’applicativo regionale, oltre a permettere inserimento e consultazione dei dati, comprenderà altre funzioni che dovranno:

a) permettere quelle verifiche di completezza e congruenza su larga scala attualmente non presenti sull’applicativo MIUR e di interesse per la Regione Piemonte;

b) consentire la gestione delle informazioni non rilevate dal MIUR e di interesse per la Regione Piemonte;

c) supportare gli operatori nelle operazioni di caricamento attraverso l’utilizzo di basi dati regionali (es. Anagrafe Questionario Scolastico) e utilizzando concetti regionali quali il Codice Scolastico.

3.1 Sviluppo della procedura

Obiettivo: realizzazione di un sistema di raccolta, verifica e analisi dei dati degli edifici scolastici presenti sul territorio regionale, composto da una procedura gestionale (EDISCO) e dai sistemi decisionali (EDISCO gestionale e storico). Lo sviluppo è previsto su base biennale (2005 e 2006).

Conclusa la fase di sviluppo delle funzionalità di base della procedura, nel 2006 si procederà allo sviluppo delle funzionalità che consentono l’utilizzo dei dati contenuti nel sistema di Anagrafe dell’Edilizia Scolastica per la programmazione degli interventi. Questi dati sono per loro natura legati alla dimensione territoriale/geografica, quindi gli edifici (e tutte le informazioni che li caratterizzano) possono essere rappresentati e gestiti in una dimensione geografica attraverso opportuni sistemi basati sulle tecniche GIS (Geographical Information System). Si è ipotizzato un sistema GIS che visualizzerà su una cartografia di riferimento alcune informazioni (dati demografici; dati rilevazione scolastica; dati geografici; trasporti) relative ad aree significative per la programmazione (ad esempio aree comunali o aree omogenee per tempo di raggiungibilità rispetto alle sedi scolastiche). L’architettura del sistema prevede un’interfaccia GIS che visualizzi i risultati prodotti da un motore di elaborazione che preleva dati da una base dati dedicata, a sua volta alimentata periodicamente dalle basi dati dell’Anagrafe delle Scuole e di QUESCO. Al fine di analizzare nel tempo l’evoluzione dello scenario dell’Edilizia Scolastica regionale, si prevede la realizzazione di un meccanismo di storicizzazione annuale dei dati rilevati, sul modello di quello realizzato nella Rilevazione Scolastica, oltre alla realizzazione di un sistema di analisi dei dati basato sulle tecniche di data warehousing, analogamente al sistema DAMASCO relativo alla Rilevazione Scolastica. L’accesso al sistema di analisi avverrà attraverso un opportuno link dalle pagine di amministrazione del sistema di Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica.

3.2 Primo popolamento banca dati sedi scolastiche e caricamento dei dati relativi agli edifici scolastici

Obiettivo: costituzione di una banca dati coerente con la banca dati della rilevazione scolastica, a regime è previsto che - a seguito della realizzazione dell’Anagrafe Scuole della Rilevazione Scolastica - la procedura possa attingere direttamente ai dati trasmessi dalle Scuole.

Il popolamento della base dati sarà attuato attraverso data entry manuale ed import automatico di questionari excel, successivamente si procederà a verificare a campione dei dati caricati sull’applicativo regionale.

AREA PROGRAMMAZIONE INTERVENTI SULLE STRUTTURE SCOLASTICHE

La promozione ed il sostegno dello sviluppo qualitativo del patrimonio edilizio scolastico viene realizzata sia sostenendo le nuove costruzioni, sia attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente. In entrambi i casi viene prestata particolare attenzione al soddisfacimento di nuove esigenze dell’utenza, alla realizzazione di nuovi interventi volti a favorire l’introduzione delle nuove tecnologie all’interno delle strutture scolastiche, al rispetto dei valori storico-monumentali e paesistico-ambientali, nonché al superamento dei molteplici problemi collegati all’adeguamento alla normativa vigente in materia di sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche.

Considerata la specificità del territorio e del tessuto socio economico del Piemonte, i principali obiettivi perseguiti sono di indirizzare il sistema scolastico regionale verso una equilibrata organizzazione territoriale in rapporto agli andamenti demografici e migratori, alle dinamiche formative, culturali, economiche e sociali sempre in continua evoluzione, non solo all’interno dei grandi centri urbani, ma anche all’interno di quelle aree del Piemonte minacciate di spopolamento e/o fortemente disagiate in termini di collegamenti o di servizi, dove il mantenimento delle strutture sede di scuola dell’infanzia è condizione essenziale alla sopravvivenza della stessa comunità, si procederà allo scorrimento della graduatoria del Bando per interventi di edilizia scolastica sulle scuole materne di cui alla D.G.R. 36-14615 del 24.1.2005.

Inoltre, si evidenzia come l’azione regionale si è sempre sviluppata secondo finalità ed obiettivi di razionalità, completezza ed efficienza in rapporto alla domanda formativa ed in coerenza alla organizzazione didattica ed amministrativa conseguente alla riforma dell’ordinamento scolastico nonchè la qualificazione degli edifici con dotazione di spazi adeguati - per numero, destinazione, dimensione ed allestimento - all’insieme delle esigenze scolastiche. Tali presupposti sono stati a suo tempo tenuti in considerazione per l’inserimento degli interventi nel piano generale triennale 2003-2005, predisposto ai sensi della legge 23/96.

Considerato che le Amministrazioni Comunali sono tenute ad eseguire lavori per la sicurezza, l’agibilità e la funzionalità all’interno di strutture scolastiche, tenuto conto che per l’anno 2005 non è stato possibile procedere alla predisposizione del piano annuale per mancanza di finanziamenti da parte dello Stato, ed in considerazione dell’urgenza di effettuare le opere già inserite nel citato piano triennale (e che sarebbero comunque oggetto di istanza da parte delle amministrazioni comunali anche in caso di nuovo bando) si ritiene di finanziare nei limiti delle risorse regionali disponibili gli interventi alle strutture di competenza delle amministrazioni comunali, inseriti nel piano triennale 2003-2005 approvato con D.C.R 356-7960 del 10.04.2004.

MODALITÀ DI RIPARTO E CRITERI PER IL FINANZIAMENTO

Per le modalità di riparto a livello provinciale dei fondi assegnati saranno mantenute inalterate le indicazioni approvate con la D.C.R. 356-7960 del 10.4.2004, di approvazione del piano triennale 2003-2005.

Fermo restando la graduatoria ed i criteri di finanziamento già approvati con la citata D.C.R. 356-7960 del 10.4.2004, potranno essere finanziati gli interventi elencati all’allegato B :

- che non siano già stati finanziati nell’ambito dei piani annuali 2003 e 2004, approvati con la citata D.C.R;

- che non siano già stati finanziati nell’ambito del Bando di approvazione degli interventi per scuole materne di cui alla D.G.R. 36-14615 del 24.1.2005;

- che non risultino conclusi alla data del 30.6.2006.

- alle Amministrazioni Comunali che devono eseguire lavori per adeguare le strutture alla normativa antisismica ai sensi del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14-09-2005 sarà consentito utilizzare prioritariamente per tali obblighi le risorse assegnate, previa verifica del progetto modificato.

Con Determinazione Dirigenziale saranno individuate le Amministrazioni comunali finanziabili sulla base della disponibilità finanziaria assegnata e sarà approvata l’apposita modulistica al fine di verificare le seguenti informazioni, utili all’effettiva assegnazione del contributo:

- permanenza della necessità dell’intervento;

- dichiarazione che l’Ente intende utilizzare prioritariamente le risorse per assolvere agli obblighi di cui agli allegati tecnici dell’ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20-03-2003 così come recepiti nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14-09-2005 “Norme tecniche per le costruzioni”;

- stato di attuazione dell’intervento e copia degli atti di approvazione e dei relativi elaborati progettuali coerentemente alla fase raggiunta (se già iniziato certificato di inizio lavori);

- se l’intervento ha usufruito od usufruisce di altri finanziamenti, di qualsiasi natura, in base a leggi nazionali, regionali o comunitarie o comunque concessi da enti o istituzioni. In questo caso il contributo regionale erogabile sarà ridotto proporzionalmente fino all’occorrenza dell’importo complessivo finanziabile. In ogni caso la somma complessiva dei finanziamenti non potrà superare l’importo complessivo della proposta di intervento, approvata con D.C.R. 356-7960 del 10.4.2004;

- dichiarazione di aver trasmesso il Questionario Edificio ed i relativi Questionari Sede dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica inerenti gli edifici oggetto di intervento, oppure trasmissione in allegato dei medesimi;

- sarà richiesto di allegare:

* Deliberazione di Giunta Comunale di impegno ad integrare con propri fondi la somma residua fino all’importo complessivo dell’intervento nel corso dell’anno finanziario in cui è assegnato il contributo e di quello immediatamente successivo;

* Dichiarazione del progettista attestante il rispetto della normativa antisismica (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14-09-2005);

* Nuova progettazione preliminare redatta ai sensi di legge, relativa ai lavori da eseguire per la messa a norma dell’edificio ai sensi del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14-09-2005, “Norme tecniche per le costruzioni”, composta da:

- Relazione illustrativa dell’intervento;

- Relazione tecnica;

- Calcolo sommario della spesa derivante dalla redazione di un computo metrico estimativo di massima utilizzando per i prezzi di riferimento il Prezzario Regionale delle Opere pubbliche;

- Quadro Economico;

- Elaborati grafici redatti in scala di rappresentazione non superiore a 1:200 e composti da: estratti di mappa e P.R.G.C. piante prospetti, sezioni;

La documentazione sopra indicata è trasmessa, completa di tutti gli eventuali allegati necessari, in un’unica copia, esclusivamente via posta a mezzo raccomandata A.R., alla Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura e Istruzione, Direzione Regionale Promozione Attività Culturali, Istruzione, Spettacolo - Settore Edilizia scolastica - Via Meucci, 1 - 10121 Torino, entro e non oltre il termine perentorio del 15.9.2006 .

Per il rispetto dei termini di presentazione della documentazione utile all’assegnazione del contributo regionale farà fede unicamente il timbro postale di partenza. L’Amministrazione Regionale non assume responsabilità per la dispersione di comunicazioni a causa di inesatte indicazioni del recapito da parte degli enti proponenti, né per eventuali disguidi postali o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o di forza maggiore

Individuazione enti assegnatari del contributo

Il Settore regionale verifica, entro i 90 giorni successivi al termine ultimo per la trasmissione della documentazione sopra indicata, il permanere del possesso dei requisiti per l’assegnazione del contributo, la conformità e completezza della documentazione presentata, fatta salva l’acquisizione di ulteriore documentazione, che potrà comportare lo slittamento del termine di cui sopra e ad approvare con determinazione dirigenziale l’elenco degli Enti assegnatari del contributo. In caso di verifica di mancanza dei requisiti per l’assegnazione del contributo, si provvederà a contattare l’Ente o gli Enti immediatamente seguenti in graduatoria, al fine di verificare il possesso dei requisiti necessari ad assegnare il contributo, anche a finanziamento parziale dell’intervento.

Esclusione dal contributo

Non saranno ammessi a contributo gli interventi :

* conclusi antecedentemente al 30.6.2006;

* che gli enti proponenti ritengano non più necessari;

* che siano stati finanziati nell’ambito del Bando di approvazione degli interventi per scuole materne di cui alla D.G.R. 36-14615 del 24.1.2005;

* la cui documentazione sopra indicata, utile all’assegnazione del contributo, non sia stata inviata secondo le modalità od oltre i termini del 15.9.2006;

* la cui documentazione utile all’assegnazione del contributo sia incompleta o recante correzioni, cancellazioni o abrasioni sul modulo riepilogativo o sugli allegati.

Modalità erogazione del contributo

L’inizio lavori dovrà avvenire, pena la decadenza del contributo, entro gg. 365 continuativi dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte della Determinazione di approvazione dell’assegnazione del contributo (farà fede il certificato di inizio lavori).

L’erogazione del contributo è subordinata alla realizzazione dell’opera in conformità al progetto presentato e nel rispetto del costo ammissibile stimato. L’importo delle opere riferito a lavori a misura, a corpo ed in economia da appaltare (compresi gli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso d’asta) ed a lavori in economia, (previsti in progetto ed esclusi dall’appalto principale, da eseguirsi a cura della stazione appaltante), non dovrà essere inferiore all’importo delle opere indicato nella documentazione originaria di richiesta di inserimento nel piano triennale. Non sono ammesse diminuzioni nell’entità dei lavori da eseguire (e conseguentemente dell’importo delle spese ammissibili), rispetto alla richiesta di contributo.

Le economie, derivanti da ribasso d’asta potranno essere utilizzate, previa autorizzazione della Direzione Promozione Attività Culturali Istruzione e Spettacolo, per:

* perizie suppletive relative agli interventi ammessi a finanziamento, secondo quanto indicato delle vigenti disposizioni di legge;

* ulteriori lavori a completamento degli interventi ammessi a finanziamento.

La Direzione Promozione Attività Culturali Istruzione e Spettacolo, a consuntivo dei lavori, rideterminerà l’entità degli importi erogabili mantenendo il rapporto proporzionale tra gli importi delle spese finanziate e delle spese liquidabili, risultanti dal quadro economico finale dei lavori.

Le richieste di pagamento saranno inoltrate a: Regione Piemonte, Assessorato Cultura e Istruzione, Direzione Promozione Attività Culturali Istruzione e Spettacolo, Settore Edilizia Scolastica - Via Meucci 1, 10121 - Torino.

La liquidazione del contributo sarà subordinata alla presentazione della seguente documentazione:

* 1° RATA, pari al 30% del contributo concesso:

* indirizzo, n. partita IVA o codice fiscale dell’ente, estremi della Tesoreria e relativo numero conto corrente con codice ABI e CAB sul quale effettuare il pagamento, nominativo e recapito telefonico di un referente;

* copia del verbale di aggiudicazione dei lavori;

* copia del contratto di appalto dei lavori, registrato nelle forme di legge;

* copia del certificato di inizio lavori;

* 2° RATA, pari al 30% del contributo concesso:

* copia dell’atto o degli atti con il quale il soggetto beneficiario approva o attesta l’avanzamento dei lavori in misura non inferiore al 30%;

* certificati di pagamento e copia delle relative fatture comprovanti l’avanzamento dei lavori in misura non inferiore al 30%.

* 3° RATA, pari a percentuale tale che conduca ad un valore massimo del 90% del contributo concesso in rapporto all’importo finale dei lavori approvati:

* copia dell’atto o degli atti con il quale il soggetto beneficiario approva o attesta l’avanzamento pari al finale dei lavori;

* copia del certificato di fine lavori;

* certificati di pagamento e copia delle relative fatture comprovanti l’avanzamento pari al finale dei lavori.

* 4° RATA, pari al residuale dell’importo del contributo effettivamente erogabile, liquidata a struttura ultimata e funzionante:

* copia dell’atto con il quale il soggetto beneficiario approva il certificato di collaudo o di regolare esecuzione dei lavori, nonché il quadro economico definitivo di tutte le spese sostenute per la realizzazione delle opere;

* copia del certificato di collaudo o di regolare esecuzione dei lavori;

* quadro economico consuntivo di tutte le spese sostenute per la realizzazione delle opere, unitamente a copia delle fatture comprovanti i pagamenti effettuati;

* provvedere, alla fine dei lavori, all’attivazione delle procedure previste dall’ art. 25 del D.P.R. n. 380 del 06.06.2001 e trasmettere copia del certificato di agibilità rilasciato;

* dichiarazione del Dirigente Scolastico competente dell’effettivo funzionamento della struttura;

* aggiornamento del Questionario Edificio e del Questionario Sede dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, di cui alla L. 23/96, relativa all’edificio oggetto dell’intervento.

Revoca del contributo

La Regione Piemonte provvederà a revocare il contributo in caso:

* di dichiarazioni mendaci o inesatte;

* di non rispetto degli obblighi previsti dal provvedimento di concessione del contributo;

* di mancata realizzazione dell’intervento;

* di sostanziali modifiche, non opportunamente segnalate e non positivamente valutate dalla Regione, rispetto al progetto approvato;

* l’importo delle opere riferito a lavori a misura, a corpo ed in economia da appaltare (compresi gli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso d’asta) ed a lavori in economia, (previsti in progetto ed esclusi dall’appalto principale, da eseguirsi a cura della stazione appaltante), sia inferiore all’importo delle opere indicato nella documentazione originaria di richiesta di inserimento nel piano triennale.

L’eventuale revoca del contributo avverrà con Determina Dirigenziale della Direzione Promozione Attività Culturali Istruzione e Spettacolo, ai sensi della L.R. n. 51/97. Con medesimo provvedimento si provvederà ad assegnare la somma revocata quale contributo, anche parziale, all’Ente od agli Enti immediatamente seguenti in graduatoria, previa verifica del possesso dei requisiti necessari, come sopra indicato.

I soggetti destinatari dei contributi sono tenuti a citare, in ogni iniziativa mirata a diffondere la conoscenza dell’intervento finanziato, la partecipazione finanziaria della Regione Piemonte.

Note:

(1) Il Collegio del Mondo Unito, nato in Italia nell’anno 1982 a Trieste, ha come compito precipuo quello di educare i giovani di tutto il mondo a vivere insieme in pace ed amicizia, senza smarrire la propria identità. Le Regioni italiane che hanno originariamente aderito al collegio sono: Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Trentino, Campania, Lazio, Lombardia e Toscana.


La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)