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Bollettino Ufficiale n. 23 del 8 / 06 / 2006

Codice 21
D.D. 23 dicembre 2005, n. 1042

L.R. 40/1998. Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto “Completamento e collegamento piste di fondo esistenti - Intervento n. 13 del piano degli interventi”, presentato dal Comune di Ceresole Reale (TO) e da localizzarsi nel medesimo Comune. Esclusione del progetto dalla Fase di VIA di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. di considerare la premessa parte integrante della presente determinazione dirigenziale;

2. di concludere il procedimento relativo alla Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 della L.R. 40/1998, inerente il progetto di “Completamento e collegamento piste di fondo esistenti - Intervento n. 13 del piano degli interventi”, presentato dal Comune di Ceresole Reale (TO) e da localizzarsi nel medesimo Comune, stabilendo di non sottoporre il progetto alla Fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998, subordinatamente al recepimento, nella progettazione definitiva ed esecutiva, nonché nella fase realizzativa dell’opera, di tutte le condizioni, raccomandazioni e prescrizioni riportate nell’Allegato “A”, che è parte integrante della presente determinazione;

3. di richiedere al Comune di Ceresole Reale, affinché possa essere verificata l’effettiva soluzione delle problematiche emerse e il recepimento di quanto prescritto nell’Allegato “A” alla presente determinazione, che il progetto definitivo sia esaminato in seno ad una Conferenza dei servizi, da indire a cura del medesimo Comune, alla quale siano convocati tutti i soggetti direttamente intervenuti al presente procedimento o che abbiano comunque espresso la propria volontà.

Il presente atto concerne esclusivamente la compatibilità ambientale degli interventi in oggetto e non si riferisce agli aspetti connessi con la corretta funzionalità delle opere, all’esecuzione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle stesse, né all’adozione di eventuali provvedimenti tecnici relativi a garantire la sicurezza e la pubblica e privata incolumità sia in fase di costruzione che di esercizio delle opere, in quanto disposizioni di esclusiva competenza del progettista, del direttore lavori, del collaudatore delle opere stesse ed infine del soggetto gestore delle piste.

Copia della presente determinazione verrà inviata al Proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte - Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti, Via Principe Amedeo n. 17 Torino.

Contro il presente provvedimento è ammesso, da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte entro il termine di sessanta giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza del presente atto, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla data di cui sopra, ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199.

La presente determinazione sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 16 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

Il Dirigente responsabile
Marzia Baracchino

Allegato A

Elenco delle condizioni, raccomandazioni e prescrizioni vincolanti per la compatibilità ambientale del progetto “Completamento e collegamento piste di fondo esistenti - Intervento n. 13 del piano degli interventi”, presentato dal Comune di Ceresole Reale (TO) e da localizzarsi nel medesimo Comune, sottoposto alla Fase di Verifica della procedura di VIA.

A) Cantieristica

1) La viabilità di cantiere da utilizzarsi dovrà essere precisamente definita in progetto e dovrà essere possibilmente limitata a quella esistente, evitando scavi e riporti non strettamente inerenti i movimenti terra previsti.

2) Nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale, fatte salve esigenze chiaramente dimostrate e comunque per limitati tratti iniziali.

3) Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

4) Nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento/rabbocco, ecc.) dovranno essere previste, già in fase progettuale, le soluzioni per garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente.

5) Si ritiene opportuno che in fase di progettazione definitiva vengano definite le modalità con le quali operare la movimentazione di inerti, al fine di adottare gli opportuni accorgimenti e/o cautele atti a contenere l’insorgenza di fenomeni di intorbidamento del reticolo idrografico superficiale.

6) Occorrerà prevedere nel piano di sicurezza le misure per il controllo del rischio di contaminazione chimica delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e del sottosuolo, mediante l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo in caso di incidente.

7) Dovranno essere adottati opportuni accorgimenti atti a limitare il rumore in fase di realizzazione delle opere rispetto agli eventuali ricettori sensibili presenti nei pressi delle aree di intervento.

B) Aspetti Geo-Idrogeologici

8) Dal punto di vista geologico tecnico e dell’assetto idrogeologico di tale area (parzialmente soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3267) è opportuno sottolineare come l’area sia stata già oggetto di più interventi, effettuati da parte di soggetti diversi ed in tempi successivi, scarsamente coordinati fra di loro soprattutto sotto il profilo delle problematiche legate alla regimazione delle acque superficiali ed alle loro possibili interferenze con i nuovi rilevati realizzati per il corpo pista. A tal proposito si richiede al Proponente, anche sulla base di quanto visto nell’ambito del sopralluogo dell’Organo Tecnico, di rivedere criticamente gli interventi progettati sulla parte alta del tracciato che comporterebbero una eccessiva artificializzazione del contesto coinvolto, nonchè una interferenza con opere già realizzate. In caso contrario occorrerebbe, in sede di progettazione definitiva, approfondire con opportune modifiche la progettazione relativa alle opere di regimazione delle acque di ruscellamento superficiale, valutando la possibilità di convogliarle verso monte al fine di recapitare quest’ultime nell’esistente tombino posto poco a valle del tratto terminale della pista, e conseguentemente progettare idonee opere di recapito di dette acque fino al torrente Orco. Contestualmente si chiede di valutare la possibilità di rinunciare all’allargamento della pista a 6 metri per la parte alta del tracciato, che comporterebbe un forte aggravamento di una situazione già attualmente parzialmente compromessa dal punto di vista idrogeologico ed ambientale, limitandosi ad allargare il tratto di pista funzionale all’omologazione dell’anello esistente. Parallelamente, ciò permetterebbe di dirottare gli sforzi, e conseguentemente le risorse economiche, su una efficace opera di recupero ambientale delle opere già realizzate e di ripristino di efficienti condizioni idrauliche e di regimazione delle acque.

9) Considerata la situazione attuale e i movimenti terra prospettati, relativamente al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti, nonché di quelle di neo formazione, nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Il progetto dovrà individuare tecniche risolutive tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto: partendo dalle indicazioni del progetto preliminare, nella fase definitiva dovranno trovare maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulla concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque, nonché dovrà essere verificata la stabilità, ai sensi dei parametri di legge, delle scarpate realizzate in riporto e scavo.

10) Per i singoli interventi che comportino movimenti terra rilevanti o interventi di stabilizzazione e consolidamento di scarpate la progettazione definitiva dovrà essere condotta sulla base di specifiche e puntuali indagini geologiche e corredata da relazione tecnica che attesti la fattibilità degli interventi con relative verifiche di stabilità redatte ai sensi del D.M. 11/3/1988.

11) Come già discusso in sede di sopralluogo istruttorio e di seduta di Conferenza dei Servizi, occorrerà prevedere soluzioni alternative ai manufatti previsti in fase preliminare, privilegiando ove possibile l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica e limitando le opere di sostegno di nuova realizzazione ai tratti strettamente necessari.

12) La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto.

C) Aspetti Ambientali

13) Ai fini della progettazione definitiva e della realizzazione dei lavori, dovrà essere prevista la rivegetazione dei rilevati esistenti sia per ciò che concerne le superfici in scarpata che del piano viabile della pista, finalizzando gli stessi interventi ad un migliore inserimento dell’opera nel contesto ambientale.

14) Relativamente a tutte le superfici acclivi dovranno essere valutati, a livello di progettazione, lo spietramento, il riporto di terreno fertile, nonché la protezione con reti in fibra naturale (juta) in funzione antierosiva.

15) Il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di ingegneria naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento delle opere di drenaggio delle acque superficiali da prevedere negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge.

16) Dovrà essere ancora esaminata progettualmente la possibilità di contenere al massimo la sottrazione di vegetazione arborea, valutando la reale necessità di abbattimento di ogni singolo soggetto arboreo compatibilmente con le esigenze di fruibilità e sicurezza del tracciato.

17) Dovrà essere correttamente accertata a mezzo di apposita relazione idrologica la non interferenza tra gli interventi in progetto e le eventuali sorgenti idropotabili anche ad uso privato e minerali ubicate nei pressi delle aree di intervento.

18) Nel corso dei lavori dovranno essere rispettate le seguenti norme tecniche previste dalle Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale, titolo VI - artt., 76 e 77:

a) dovranno essere ridotti al minimo gli scavi, i movimenti di terra e l’estirpo della vegetazione;

b) si dovranno adottare tutti i provvedimenti necessari per evitare il formarsi di frane ed erosioni nelle pendici;

c) tutte le superfici di scopertura dovranno essere sistemate in modo da impedire fenomeni di erosione superficiale e il movimento di terra verso valle;

d) al fine di evitare ostacolo al regolare deflusso delle acque, non si dovrà abbandonare materiale di risulta e residui dell’eliminazione di vegetazione arbustiva e arborea in canali, torrenti e corsi d’acqua in genere.

19) Ai fini della progettazione definitiva si dovrà prevedere che tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, nonché drenaggio delle superfici, dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato.

20) Si raccomanda che nella progettazione definitiva delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, la sistemazione idrogeologica, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di ingegneria naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali.

21) Si raccomanda che le progettazione definitiva contenga specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonché relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori.

D) Aspetti Urbanistici

22) L’insieme degli interventi proposti interessa zone urbanistiche all’interno delle quali non sono espressamente previste opere di sistemazione complessiva della viabilità in funzione di un utilizzo sportivo, tuttavia quanto proposto risulta compatibile con l’utilizzo del suolo in atto; le opere in progetto rientrano, infatti, in un più generale progetto di riqualificazione e valorizzazione del contesto territoriale interessato attraverso l’ultimazione della strada pedonale e pista di fondo per l’attività sportiva, pur non risultando pienamente conformi alla strumentazione urbanistica comunale. Per tali motivi si richiede che in sede progettuale definitiva vengano effettuate approfondite analisi circa la conformità urbanistica dell’intervento in relazione alle normative di P.R.G., attivando, se del caso, le opportune procedure per conseguire detta conformità prima dell’approvazione finale dell’opera.

E) Aspetti Paesaggistici

23) La documentazione progettuale a carattere definitivo dovrà contenere i seguenti approfondimenti:

a) riguardo alle soluzioni progettuali proposte e con particolare riferimento agli interventi previsti di sistemazione del tracciato in area boscata occorre verificare la possibilità, in sede di progetto definitivo, di limitare il taglio della vegetazione arborea presente nell’ambito in oggetto;

b) si richiedono elaborati di dettaglio della pista di fondo in oggetto comprensivi anche delle sezione dell’alveo del torrente Orco che dalle planimetrie risulta adiacente al tracciato della pista;

c) si richiede la predisposizione degli elaborati progettuali di dettaglio relativi alle opere di recupero e di mitigazione con l’individuazione delle localizzazioni prescelte e delle modalità di realizzazione proposte; riguardo alle opere da attuare in ottemperanza del D.Lgs. 227/2001 per eventuali tagli di piante che verranno effettuati, si richiede di individuare, in sede di progetto definitivo, le opere che si configurano come interventi compensativi; la documentazione progettuale di tali opere dovrà essere presente nel progetto definitivo unitamente ad ampia documentazione fotografica dei siti individuati per gli interventi;

d) dovrà essere posta attenzione agli elementi di carattere documentario presenti in adiacenza dei siti d’intervento, valutando la possibilità di interventi di riqualificazione e di valorizzazione; a tal proposito si richiede documentazione fotografica ed elaborati di rilievo delle sorgenti e dei manufatti relativi ad esse presenti nell’area d’intervento;

e) riguardo ai rilevati della nuova pista, considerate le pendenze che alcune sezioni presentano nel raccordo con i terreni circostanti, si richiede di verificare la possibilità di limitare l’altezza dei rilevati stessi e di raccordare le pendici di nuova formazione con l’andamento morfologico esistente, utilizzando pendenze moderate e inclinazioni corrispondenti a quelle naturali dei terreni circostanti.