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Bollettino Ufficiale n. 16 del 20 / 04 / 2006
Codice 27.1
D.D. 10 gennaio 2006, n. 2
Piano di controllo regionale finalizzato allaccertamento della presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) sulle sementi destinate alla campagna di semina 2006 - Definizione del programma di intervento
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, il programma di intervento previsto per la campagna di semina 2006, allegato alla presente determinazione, di cui è parte integrante.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 giorni innanzi al T.A.R. per il Piemonte.
La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi dellarticolo 61 dello Statuto.
Il Dirigente responsabile
Michela Audenino
Allegato
Piano di controllo regionale delle sementi di mais e soia per la presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) - Campagna di semina 2006
1 - PREMESSA
Come era avvenuto nel biennio precedente, il Piano regionale di controllo delle sementi per la verifica della presenza di OGM è stato predisposto al fine di integrare i due interventi preventivi in materia, il piano di controllo sugli alimenti ed il piano di controllo sui mangimi, in quanto solo il controllo tempestivo delle fonti di rischio di contaminazione può garantire, a tutela dei consumatori e dei produttori, la piena applicazione della normativa vigente relativa a queste biotecnologie.
Nel 2003 la campagna di campionamento delle sementi era stata coordinata dallIspettorato Centrale Repressione Frodi (ICRF) in collaborazione con lEnte Nazionale Sementi Elette (ENSE); erano stati controllati 320 campioni di semente, il 10% circa di questi campioni era risultato positivo.
Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF), dopo questo primo approccio, aveva approvato il Decreto 27 novembre 2003 Modalità di controllo delle sementi di mais e soia per la presenza di organismi geneticamente modificati e varato, per la campagne di semina 2004 e 2005, un nuovo piano di controllo delle sementi di mais e soia, attuandolo, come già nel 2003, tramite lICRF, lENSE nonché lAgenzia delle Dogane. Con questo programma, nel 2004, sono stati esaminati, circa il 20% dei lotti distribuiti sul territorio nazionale; nel 2005 sono stati controllati complessivamente il 94,8% del mais ed il 50,8% della soia destinata alle semine (percentuali calcolate non in base al numero di lotti ma alle tonnellate di prodotto).
La Regione Piemonte, ad integrazione del controllo nazionale, aveva già nel 2004 potenziato ulteriormente la vigilanza sulle sementi attraverso uno specifico programma di controllo ufficiale. Lintervento regionale, approvato da parte della Direzione Sanità Pubblica e ripetuto nel corso della campagna di semina 2005, è stato condotto parallelamente al piano di controllo nazionale e, coordinandosi con questo, ha puntato lattenzione sui lotti non ancora controllati attraverso lapplicazione delle stesse metodiche di analisi approvate da parte del competente ministero.
Il piano di controllo regionale aveva previsto, nel 2004 e 2005, il prelievo di 60 campioni di mais e di 20 campioni di soia: nel corso del 2004 lesito dellanalisi è stato in tutti i casi conforme, mentre nel 2005 un campione di mais è risultato irregolare. I risultati rispetto a quanto emerso a livello nazionale, dove i campioni non conformi sono stati rispettivamente il 3,1 ed il 3,5%, sono stati incoraggianti.
La Regione Piemonte, tenuto conto dellimpatto che i controlli realizzati nel 2004 e 2005 hanno avuto sul livello di attenzione delle ditte produttrici relativamente alla commercializzazione delle sementi, ai fini della tutela della salute pubblica e dellambiente nonché per scongiurare eventuali ripercussioni nei confronti dei produttori, ha nuovamente predisposto, per la campagna di semina 2006, un intervento mirato alla verifica dei lotti non controllati, che si metterà in atto in stretto coordinamento con il programma nazionale.
2 - IL FABBISOGNO DI SEME IN PIEMONTE
In Piemonte è messo a coltura circa il 16% del mais italiano, mentre per la soia la percentuale è di poco superiore all8%.
Nella regione non sono presenti ditte che confezionano sementi di mais e soia; la semente, qualora confezionata in Italia, è prodotta quasi esclusivamente presso stabilimenti localizzati in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto; è successivamente stoccata presso depositi adiacenti e consegnata, senza soste intermedie, direttamente alle rivendite piemontesi.
Saranno pertanto oggetto di campionamento ufficiale le sementi di mais e soia già confezionate e destinate alla semina nella campagna 2006, seguendo una tempistica tale da non compromettere la commercializzazione e la distribuzione del prodotto ed assicurando che gli accertamenti possano concludersi in tempi antecedenti la semina.
3 - OBIETTIVO
Il presente piano di controllo ha il fine di minimizzare il rischio di contaminazione delle colture e, di conseguenza, degli alimenti e mangimi da parte di organismi geneticamente modificati non autorizzati e potenzialmente dannosi per la salute delluomo o degli animali allevati.
4 - NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- Regolamento (CE) 1829/2003 - Alimenti e mangimi geneticamente modificati;
- Regolamento (CE) 258/97 - Nuovi prodotti e nuovi ingredienti alimentari;
- Decreto Legislativo 8 luglio 2003, n. 224 - Attuazione della Direttiva 2001/18/CE concernente lemissione deliberata nellambiente di organismi geneticamente modificati;
- Decreto 27 novembre 2003 Modalità di controllo delle sementi di mais e soia per la presenza di organismi geneticamente modificati;
- Legge 28 gennaio 2005, n. 5 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 novembre 2004, n. 279, recante disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica";
- Decreto del Ministero dellAgricoltura e Foreste 22 dicembre 1992 - Metodi ufficiali di analisi per le sementi;
- Legge 25 novembre 1971, n. 1096 - Disciplina dellattività sementiera;
- Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 212 - Attuazione delle direttive 98/95/CE e 98/96/CE concernenti la commercializzazione dei prodotti sementieri, il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole e relativi controlli;
- Regolamento (CEE) 2092/91 - Metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari.
5 - SOGGETTI COINVOLTI
Il programma regionale si avvarrà della collaborazione dei seguenti soggetti:
a) Settore Igiene e Sanità Pubblica della Direzione Sanità Pubblica, che, oltre alla funzione di programmazione e coordinamento, provvederà al raccordo del programma regionale con lintervento nazionale attuato dallICRF;
b) Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) dellASL n° 18 di Alba-Bra, che collaborerà per lesecuzione del programma in oggetto con attività di analisi del comparto, pianificazione e gestione dei prelievi, consegna dei campioni al laboratorio di riferimento, elaborazione ed analisi dei risultati, con il coordinamento del Settore Igiene e Sanità Pubblica della Direzione Sanità Pubblica;
c) Dipartimenti di Prevenzione (DP) delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) regionali che, attraverso lazione dei Servizi di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e dei Servizi Veterinari, supporteranno le attività di pianificazione e gestione dei prelievi effettuati dal SIAN dellASL n° 18;
d) Laboratorio del Polo Chimico Regionale Alimenti di La Loggia (TO) dellAgenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) del Piemonte, al quale dovranno essere inviati tutti i campioni prelevati.
6 - CAMPIONAMENTO
Le sementi stoccate presso le rivendite possono avere origini diverse:
- seme moltiplicato, selezionato, confezionato e certificato in Italia;
- seme proveniente da altri paesi della Comunità, distribuito direttamente già certificato;
- seme importato da paesi terzi equivalenti, già certificato;
- seme moltiplicato in paesi terzi equivalenti, selezionato e confezionato definitivamente in Italia.
Lobiettivo principale del campionamento sarà la verifica delle sementi non moltiplicate in Italia e dovrà essere effettuato secondo quanto previsto dal Decreto del Ministero dellAgricoltura e delle Foreste 22 dicembre 1992 - Metodi ufficiali di analisi delle sementi.
Dovrà inoltre essere applicato il protocollo per il campionamento e lanalisi qualitativa precisato dallENSE e approvato con D.M. 27.11.2003, fatta salva lemanazione di ulteriori disposizioni impartite dal piano di controllo nazionale.
I campioni prelevati dovranno essere consegnati al laboratorio di riferimento entro il giorno successivo al prelievo.
Sui verbali di campionamento, alla voce sostanza da ricercare, si dovrà indicare la seguente dicitura: Piano Regionale ricerca OGM in sementi.
Sul verbale di campionamento dovrà essere precisato:
- il n° di lotto del produttore;
- il n° di lotto apposto dallEnte Nazionale Sementi Elette (ENSE).
Si dovrà inoltre acquisire in copia, per tutti i lotti campionati, la certificazione di assenza di OGM rilasciata da parte dellazienda sementiera.
Le rivendite devono essere invitate a non commercializzare il prodotto prima del completamento dellanalisi e della comunicazione dellesito; nel caso in cui il prodotto sia distribuito agli utilizzatori, le rivendite dovranno essere sollecitate ad attivarsi al fine di permettere, se necessario, la rintracciabilità della merce già venduta.
Per il prelevamento dei campioni di semente dovrà essere utilizzato il verbale di campionamento predisposto da parte del Settore Igiene e Sanità Pubblica, già allegato ai precedenti programmi.
7 - METODICHE ANALITICHE E TEMPI DI RISPOSTA
Le analisi di laboratorio dovranno essere rivolte alla ricerca di OGM sotto il profilo qualitativo e quantitativo secondo il protocollo comunitario.
E opportuno che il Laboratorio di riferimento si attivi per effettuare eventuali verifiche con strutture di secondo livello, al fine di allineare le procedure ed i metodi di analisi.
Il Laboratorio di riferimento dovrà comunicare i risultati delle analisi, via fax entro e non oltre i tre giorni lavorativi successivi allaccettazione del campione, al DP dellASL territorialmente competente nonché al SIAN dellASL 18. Il rapporto di prova dovrà successivamente essere inviato alle stesse strutture nel più breve tempo possibile.
8 - PIANO OPERATIVO
Verificato che le semine di mais sono sempre più anticipate, per la diffusione di varietà più resistenti ai possibili ritorni di freddo, e che prendono avvio già ai primi di marzo, lattività di campionamento, per il mais, dovrà iniziare nel mese di gennaio e concludersi entro il mese di febbraio; per la soia il periodo di semina più opportuno coincide con fine marzo - aprile, di conseguenza i controlli dovranno concludersi entro la prima decade di marzo.
Eventuali variazioni alla tempistica dei prelievi dovranno essere giustificate (ritardi nella consegna delle sementi, andamento climatico anomalo, ecc...) e concordate con il Settore Igiene e Sanità Pubblica.
La situazione relativa alle superfici seminate in Piemonte, accorpata per provincia, è così rappresentata (dati annata agraria 2005, forniti da parte dellAssessorato Regionale allAgricoltura):
PROVINCE semine mais (ha) semine soia (ha)
ALESSANDRIA 23.500 12,7% 1.334 9,9%
ASTI 10.800 5,8% 500 3,7%
BIELLA 3.600 1,9% 1.200 8,9%
CUNEO 50.000 26,9% 6.000 44,7%
NOVARA 14.500 7,8% 950 7,1%
TORINO 64.000 34,5% 1.500 11,2%
V.C.O. 170 0,1% 10 0,1%
VERCELLI 19.000 10,2% 1.920 14,3%
PIEMONTE 185.570 100,0% 13.414 100,0%
Il piano di controllo prevede, anche per il 2006, il prelievo di 60 campioni di mais e di 20 campioni di soia, così distribuiti:
PROVINCE campioni mais campioni soia totale
ALESSANDRIA 8 2 10
ASTI 3 1 4
BIELLA 1 2 3
CUNEO 16 9 25
NOVARA 5 1 6
TORINO 21 2 23
VERCELLI 6 3 9
PIEMONTE 60 20 80
Il SIAN dellASL n° 18 ed i DP dovranno trasmettere tempestivamente al Settore Igiene e Sanità Pubblica tutte le informazioni necessarie per il coordinamento dellattività nonché leventuale riscontro di non conformità degli esiti analitici.
I tempi programmati tra il prelievo, la consegna e lemissione dellesito dovranno essere strettissimi e rispettati, al fine di non compromettere la collaborazione con le aziende di produzione ed i distributori, con conseguente rischio di commercializzazione del prodotto ed impossibilità di recupero della semente non conforme.
9 - ADEMPIMENTI IN CASO DI RISCONTRO DI POSITIVITA
In riferimento a quanto previsto dal programma di controllo nazionale, nel caso di accertata presenza di OGM sui campioni prelevati, è necessario:
- procedere immediatamente al sequestro giudiziario del lotto cui si riferisce il prodotto campionato, informando lAutorità Giudiziaria competente per territorio;
- acquisire la lista di commercializzazione;
- inviare comunicazione alle Regioni interessate (Assessorati Agricoltura e Sanità) dandone contemporaneamente comunicazione al Settore Igiene e Sanità Pubblica.
Qualora la semente non conforme per presenza di OGM risultasse essere già stata seminata dovrà essere trasmessa notizia di reato allAutorità Giudiziaria, ai sensi del comma 5, art. 1 del D.L.vo 24.04.2001, n. 212.