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Bollettino Ufficiale n. 12 del 23 / 03 / 2006

Deliberazione della Giunta Regionale 13 marzo 2006, n. 33-2365

L.R. 63/78 art. 47. Programma regionale di lotta biologica contro l’insetto Metcalfa pruinosa (Say), anni 2006-2007

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

1) di approvare il programma biennale 2006-2007 di lotta biologica all’insetto Metcalfa pruinosa, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante;

2) di incaricare il Settore Fitosanitario Regionale ad attuare il programma secondo quanto indicato nell’allegato stesso.

All’onere relativo all’attuazione del predetto programma per l’anno 2006 si farà fronte con la dotazione finanziaria di euro 100.000,00 accantonata a favore della Direzione 12-Sviluppo dell’Agricoltura con D.G.R. n. 32-2223 del 20 febbraio 2006 sul capitolo 13624/2006 (Accantonamento n. 100504) con riserva di quantificare successivamente l’onere a carico del bilancio 2007.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

Programma regionale di lotta biologica contro l’insetto Metcalfa pruinosa 2006-2007

A) PREMESSA

Notizie sull’insetto e sua diffusione.

Metcalfa pruinosa (Say) è un insetto della famiglia dei Flatidi originario dell’America centro-settentrionale. Il Settore Fitosanitario Regionale ha monitorato l’insorgenza e la diffusione dell’insetto sin dalla prima comparsa in Piemonte che risale al 1988; col passare del tempo quest’insetto ha colonizzato tutto il territorio regionale favorito dal fatto di avere molte piante ospiti (erbacee, arbustive e arboree), dalla scarsità di limitatori naturali e dal trasporto passivo operato dagli autoveicoli.

Danni provocati dall’insetto.

I danni sono variabili in funzione dell’entità dell’infestazione e della pianta colpita.

Consistono principalmente in un imbrattamento della vegetazione di cera e di melata con conseguente comparsa di fumaggini (funghi nerastri superficiali). Ciò sulla vite si traduce in una riduzione indicativa del grado zuccherino ed in un leggero aumento dell’acidità. Sulle colture frutticole le infestazioni causano danni estetici che deprezzano le produzioni. Inoltre in ambiente urbano e nei parchi la melata, cadendo dalla chioma delle piante infestate, imbratta panchine, auto, ecc., producendo fastidio alla popolazione ed ostacolando la fruibilità delle aree verdi. Gli attacchi sono maggiormente frequenti e più gravi quando in prossimità delle colture agrarie si trovano siepi ed incolti.

Mezzi di lotta

La difesa chimica mediante interventi insetticidi non ha fornito risultati risolutivi a causa della ricolonizzazione delle colture da parte degli adulti di Metcalfa presenti negli incolti e nei gerbidi confinanti con gli appezzamenti. Inoltre l’impiego d’insetticidi può determinare effetti negativi ecotossicologici e causare alterazioni dell’agroecosistema con conseguente comparsa d’altre avversità (in particolare ragnetto rosso) e rischi di presenza di residui nei prodotti agricoli.

La difesa biologica con lanci dell’insetto driinide Neodryinus typhlocybae, originario dell’America settentrionale, che parassitizza le forme giovanili di Metcalfa, rappresenta un metodo efficace ed ecologicamente pulito pertanto da prendere in considerazione in un contesto ampio come il territorio regionale.

Esperienze maturate in Piemonte e risultati ottenuti

La difesa biologica è stata oggetto di sperimentazione da parte di diverse Amministrazioni provinciali del Piemonte a cui il Settore Fitosanitario ha fornito assistenza tecnica.

Tali iniziative hanno contribuito alla diffusione del parassitoide, ma, con l’eccezione di quella della Provincia di Cuneo, si è trattato esclusivamente di programmi di tipo invasivo, miranti alla semplice introduzione del neodrino in aree popolate dalla metcalfa, senza l’adozione particolari accorgimenti di tutela dell’insetto utile.

Con D.G.R. n. 31-4695 del 3 Dicembre 2001 è stato assunto uno specifico programma di lotta biologica realizzato dall’anno 2002 al 2005. Con tale programma si è provveduto oltre a diffondere il parassitoide (Neodryinus typhlocybae), anche a creare quattro aree di moltiplicazione nelle Province di Torino, Asti. Alesssandria e Cuneo, vere zone rifugio dalle quali il driinide potesse diffondersi naturalmente e che fungessero soprattutto da serbatoio per reintrodurlo in altre zone del Piemonte dove fosse assente. Nei quattro anni d’attuazione del programma sono stati eseguiti 135 lanci nelle aree che presentavano più criticità per la presenza di Metcalfa e complessivamente sono stati distribuiti ben 25.100 bozzoli di Neodrino utilizzando anche materiale prelevato dalle suddette aree di moltiplicazione. Si è ottenuto un contenimento significativo dei danni alle colture dove si è riusciti a realizzare un’adeguata presenza del parassitoide.

B) OBIETTIVI DEL PRESENTE PROGRAMMA

Si rende ora necessario continuare il programma di lotta biologica per consolidare i risultati fin qui ottenuti attraverso una più capillare diffusione dell’insetto imenottero Neodryinus typhlocybae, in aree non ancora interessate da lanci, in modo da contrastare l’aumento della popolazione di Metcalfa pruinosa(Say). Tale obbiettivo verrà raggiunto utilizzando il materiale biologico prodotto nelle quattro aree di moltiplicazione realizzate nel corso del precedente programma 2002-2005.

Il presente programma intende inoltre coordinare le azioni già intraprese a livello provinciale proseguendo anche la georeferenziazione dei punti di lancio.

Il raggiungimento nel tempo degli equilibri biologici comporterà anche una riduzione dell’impiego di prodotti fitosanitari. Così operando la Regione Piemonte intende riaffermare i principi già manifestati fin dal 1989 con l’adesione a programmi di difesa integrata, che dal 1995 sono confluiti nel Reg. CEE 2078/92 e in seguito nelle misure agroambientali del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 ai sensi del Reg. (CE) 1257/99.

C) AZIONI

Individuazione delle aree.

Per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati, sarà necessario individuare nelle varie Province nuove aree di lancio invasivo di Neodrino. Tali aree dovranno rispondere a precisi requisiti tecnici e ambientali che saranno definiti dal Settore Fitosanitario.

Al fine di una più equilibrata diffusione del Neodryinus typhlocybae sul territorio, le aree d’introduzione dovranno essere individuate tenendo presente l’esigenza di difendere dalla Metcalfa non solo le colture ma anche le formazioni vegetali nelle aree d’interesse ambientale.

Gestione delle aree e la loro utilizzazione.

Al fine di assicurare le migliori condizioni per l’insediamento del driinide, le aree dovranno essere allestite, curate e tutelate secondo le indicazioni che saranno impartite dal Responsabile scientifico e dal Soggetto tecnico-scientifico attuatore del programma.

I criteri per l’utilizzazione delle aree di moltiplicazione, la scelta ed il trattamento del materiale biologico saranno definiti dal Responsabile scientifico del programma.

Prelievo e lancio dell’insetto utile.

Il prelievo del materiale biologico sarà eseguito nelle quattro aree di moltiplicazione dal Soggetto attuatore del programma il quale provvederà al lancio successivo del parassitoide.

Monitoraggi.

Per verificare l’efficacia degli interventi e la stabilità nel tempo dei risultati conseguiti, sarà realizzato il monitoraggio sulla presenza della Metcalfa e sull’insediamento del parassitoide.

D) SOGGETTI COINVOLTI NELL’ATTUAZIONE DEL PRESENTE PROGRAMMA E RELATIVI COMPITI.

L’intervento per la sua delicatezza e complessità non può essere lasciato alla libera iniziativa dei singoli, ma deve essere gestito da soggetti competenti e coordinato a livello provinciale da organismi tecnici e scientifici idonei.

Le Amministrazioni Provinciali partecipanti al programma, in accordo con le Comunità Montane riguardo ai territori di loro competenza, continueranno a curare la gestione, la manutenzione e la tutela delle aree di moltiplicazione direttamente od indirettamente anche tramite terzi ed ad individuare nuove aree di lancio in cui il Neodrino sarà ancora assente.

Il coinvolgimento delle Amministrazioni Provinciali è indispensabile anche per evitare sovrapposizioni o inutili doppioni rispetto alle analoghe iniziative da loro autonomamente già realizzate.

Il Soggetto tecnico-scientifico attuatore del programma, che sarà individuato con apposita determinazione dirigenziale, dovrà collaborare con le Amministrazioni Provinciali per l’individuazione delle aree di lancio, prelevare gli insetti utili dalle aree di moltiplicazione, effettuare i lanci degli stessi georeferenziandone i siti, ed eseguire il monitoraggio del fitofago e del parassitoide secondo i criteri definiti dal Responsabile scientifico; infine dovrà fornire un rapporto sulla relativa mappatura e sui risultati conseguiti.

Gli Enti erogatori dell’assistenza tecnica alle aziende agricole (Organizzazioni professionali, Associazioni di produttori) e le Associazioni per la tutela del patrimonio ambientale operanti sul territorio regionale potranno essere coinvolte nella fase preliminare d’individuazione delle zone più idonee per le aree di lancio come nelle successive fasi dell’attuazione del programma conformemente alle esigenze operative.

Al Settore Fitosanitario Regionale spetta il compito di organizzare l’attuazione del programma.

Il Settore Fitosanitario Regionale, che ha predisposto il presente progetto, svolgerà il ruolo di Responsabile scientifico e curerà l’azione d’indirizzo e di coordinamento attraverso anche riunioni periodiche. A tale Settore è altresì demandato il compito di esercitare il controllo sulla realizzazione del presente programma, svolgendo i dovuti accertamenti e producendo gli atti amministrativi necessari al conferimento degli incarichi, all’impegno dei fondi ed alla liquidazione delle competenze finanziarie.

E) DURATA DEL PROGRAMMA.

Tenuto conto che gli equilibri naturali della lotta biologica richiedono alcuni anni per potersi consolidare e che è necessario verificare nel tempo l’efficacia degli interventi occorre prevedere una durata biennale del presente programma dal 2006 al 2007.

F) IMPEGNI FINANZIARI.

L’impegno finanziario per l’anno 2006 ammonta ad Euro 100.000,00. Nell’anno successivo lo stanziamento potrà variare in relazione alle esigenze.