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Bollettino Ufficiale n. 52 del 29 / 12 / 2005

Codice 26.2
D.D. 16 settembre 2005, n. 469

Provvedimento conclusivo della Fase di verifica della procedura di VIA, art. 10 LR 40/98, inerente il progetto preliminare: “S.S. 337 ”della Val Vigezzo". nuova galleria naturale nel tratto soggetto a caduta massi tra il Comune di Re e il ponte di Ribellasca - Lotto I E II". Esclusione del progetto definitivo dalla fase di valutazione di cui all’art.12 della L.R. 40/98

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10 - L.R. 40/98), sul progetto preliminare “S.S. 337 ”della Val Vigezzo". Nuova galleria naturale nel tratto soggetto a caduta massi tra il comune di Re e il ponte di Ribellasca - Lotto I e II", presentato da Anas S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte con istanza n. 14481 del 21-06-2005, e di non sottoporre il progetto stesso alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998;

c) di richiedere all’Ente proponente Anas S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte, che nel corso della redazione del progetto definitivo siano rispettate le condizioni e le richieste di approfondimento emerse in Conferenza dei Servizi preliminare ed elencate nel seguito, finalizzate all’ottenimento in sede della successiva Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo, dei necessari atti di consenso da parte delle Amministrazioni interessate:

Aspetti Idraulici, Idrici:

* A tutela della risorsa idrica sotterranea, potenzialmente interessata dalla realizzazione delle gallerie, dovrà essere predisposto, in sede di progettazione definitiva, un piano che preveda, fatte salve le prioritarie esigenze di sicurezza, la verifica quantitativa e qualitativa delle venute d’acqua eventualmente intercettate nella realizzazione delle gallerie e che, laddove queste fossero di portata significativa, persistenti e compatibili con gli usi idropotabili (riconducibili agli standard qualitativi delle risorse destinate al consumo umano ex D.Lgs. 31/2001 e s.m.i.), tale piano dovrà prevedere i possibili interventi di captazione e regimazione delle stesse mediante idonee opere di collettamento all’esterno (collettori atossici), per l’eventuale utilizzo a vantaggio delle comunità locali. Di detto piano dovrà essere data comunicazione all’ente gestore Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) n° 1 - VCO, Pianura novarese - il quale indicherà le opportune modalità operative al riguardo;

* Ai fini di un risparmio della risorsa idrica, si ritiene opportuno che le acque di drenaggio delle gallerie, qualora non destinabili ad uso idropotabile, vengano utilizzate, laddove possibile, come riserva antincendio.

Raccolta acque di piattaforma e di cantiere:

* Il progetto definitivo dovrà sviluppare adeguatamente il sistema di trattamento e smaltimento delle acque derivanti dalle gallerie e dalle aree di cantiere, nonché di quelle di piattaforma, specificando quali siano i recettori finali ed individuando le soluzioni adatte ad evitare che, in corrispondenza dei punti di rilascio, nel caso di portate eccezionali, si creino problemi di erosione e di esondazione ora non esistenti. Inoltre a monte del recapito finale dovranno essere previsti dispositivi per l’intercettamento ed il contenimento di eventuali sversamenti accidentali interessanti il sedime stradale;

* L’eventuale regimazione delle acque di dilavamento delle aree adibite a cantiere e delle acque di lavorazione non destinabili ad altri usi verso rii minori attraversati dall’opera in progetto dovrà prevedere, a monte del recapito finale, la realizzazione di sistemi di abbattimento dei solidi sospesi (vasche di decantazione o piccoli bacini di infiltrazione) e la loro periodica ispezione e manutenzione.

Aspetti ambientali:

* Nel progetto definitivo si dovranno sviluppare adeguatamente gli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino e di mitigazione ambientale, per la cui realizzazione dovranno essere utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali;

* La progettazione definitiva degli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino e di mitigazione ambientale dovrà prendere in considerazione anche i tratti della S.S. 337 di futura dismissione a seguito della realizzazione delle varianti in progetto ed eventualmente i tratti già dismessi in corrispondenza dei viadotti di recente costruzione;

* Il progetto definitivo dovrà quantificare la reale consistenza del taglio di vegetazione arborea, che dovrà essere limitato al minimo indispensabile;

* Il progetto definitivo dovrà indicare le aree destinate allo stoccaggio del terreno di scotico e dovrà specificare le dimensioni e la geometria dei cumuli, nonché le modalità di conservazione e manutenzione degli stessi in relazione ai tempi di stoccaggio del materiale e di ripristino ambientale dei luoghi;

* Durante la progettazione definitiva il proponente dovrà valutare la possibilità di adeguare le opere d’arte di attraversamento dei piccoli corsi d’acqua naturali presenti per facilitare il passaggio della piccola fauna vertebrata, concordando la definizione dei criteri costruttivi di tali strutture con il Settore Infrastrutture Rurali e Territorio, con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna selvatica (Direzione Territorio Rurale - Corso Stati Uniti 21 - Torino) e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte, al fine di renderne massima l’efficienza;

* Nell’eventualità vi sia la necessità di consolidare la stabilità dei versanti e/o delle zone interessate opere in progetto, nel progetto definitivo si dovrà prevedere l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica, salvo effettive esigenze tecniche.

Aspetti relativi alle interferenze:

* Nel ricordare che nella redazione del progetto definitivo si dovranno valutare tecnicamente ed economicamente, con gli Enti e con le Società interessate, tutte le interferenze del tracciato con eventuali servizi, si invita il proponente a prendere contatti con la società Enel Sole Srl per risolvere le interferenze con impianti di proprietà al km 24+100 (lotto I) ed al km 26+950 (lotto II) e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - U.S.T.I.F. Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per l’ottenimento del nulla osta ai sensi del D.P.R. 753/1980.

Modalità di smaltimento dello smarino:

* Si richiede di dettagliare nel progetto definitivo la destinazione dello smarino eventualmente in eccesso proveniente dalla realizzazione delle gallerie, ottemperando a quanto previsto dall’art. 1, commi 17 e successivi, della legge 31 ottobre 2003 n. 306, che modifica la legge 21 dicembre 2001 n. 443. Tale materiale dovrà comunque essere localizzato nell’ambito di superfici già degradate (evitando così di compromettere aree con un buon grado di naturalità).

Aspetti geotecnici

* Per le successive fasi progettuali, si raccomanda lo scrupoloso rispetto delle norme geotecniche di cui al D.M. 11.03.1988 e s.m.i. per le interazioni opere terreno (gallerie, imbocchi, viadotti, fondazioni varie dirette o profonde, opere di sostegno, ecc.).

d) che dovrà essere promossa sul progetto definitivo specifica procedura di rito ai sensi dell’art. 81 del D.P.R. 616/77 e s.m.i.;

e) di richiedere, inoltre, all’Ente proponente Anas S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte, che siano rispettate, nel corso della redazione del progetto esecutivo e durante l’esecuzione dei lavori, le condizioni e le richieste di approfondimento emerse in Conferenza dei Servizi preliminare ed elencate nel seguito:

Aspetti archeologici:

* Per le caratteristiche delle opere e per le conoscenze acquisite sull’area in cui ricadono il proponente dovrà prevedere e concordare con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte un’assistenza in corso d’opera delle attività di scavo dei tratti di nuova viabilità, ivi compresi i tratti di raccordo alla viabilità esistente e gli scavi necessari alla predisposizione delle aree di cantiere. Tale assistenza sarà effettuata da operatori specializzati sotto la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, e riguarderà tutte le opere di scavo, al fine di evitare possibili danneggiamenti e consentire l’immediata identificazione di rinvenimenti occasionali ai sensi del D.Lgs. 42/2004.

Cantierizzazione dell’opera:

* Per quanto riguarda le aree agricole e boscate interferite dall’opera in progetto, dovrà essere consentito l’accesso alle proprietà sia durante la fase di cantiere, che in quella di esercizio dell’infrastruttura;

* Eventuali stoccaggi di materiali e sostanze chimiche in area di cantiere dovranno essere effettuati in condizione di sicurezza e localizzati il più lontano possibile dall’alveo del Melezzo Orientale e dei suoi tributari, su superficie pianeggiante opportunamente e temporaneamente impermeabilizzata, onde evitare situazioni di dilavamento diretto verso i corsi d’acqua;

* Dovrà essere predisposto, in fase di progettazione esecutiva, un piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali di sostanze inquinanti in fase di cantiere, anche sul terreno;

* In fase di progettazione esecutiva, in considerazione dei rilevanti flussi di traffico veicolare indotto e generato dall’attività in oggetto, in relazione soprattutto al trasporto dei materiali da costruzione e del materiale di smarino prodotto, dovrà essere redatto in accordo con l’Autorità comunale competente in materia e sulla base di uno studio del traffico veicolare della strada in oggetto, un dettagliato cronoprogramma dei lavori, con riferimento ai vari tratti oggetto d’intervento e agli orari di lavoro da adottarsi nei vari periodi dell’anno, al fine di evitare la sovrapposizione dei lavori di cantiere con i periodi e gli orari di maggiore traffico. Si dovranno inoltre rispettare le disposizioni dettate dall’Autorità comunale e/o Autorità competenti in materia, necessarie alla mitigazione dell’impatto indotto dal cantiere, a seguito di verifica diretta dello stesso;

* Nel caso sia necessario realizzare aree di deposito temporaneo si richiede l’utilizzo di barriere mascheranti e antivento di dimensioni adeguate a prevenire quanto meglio possibile la dispersione di polveri nelle zone limitrofe. A tal fine, nei periodi di clima secco e ventoso, sia i cumuli di materiale sia le aree di cantiere dovranno essere periodicamente bagnati. Il trasporto del materiale di smarino dalle aree di cantiere alle aree di deposito e da queste alle aree di conferimento finale dovrà avvenire esclusivamente mediante mezzi con cassone coperto al fine di prevenire la dispersione delle polveri;

* Durante la fase di cantiere dovrà essere predisposta una adeguata campagna di monitoraggio del rumore e delle vibrazioni indotte dai lavori di avanzamento dello scavo delle gallerie con riferimento particolare ai ricettori sensibili costituiti dagli abitati di Meis, Isella e Olgia. Nel caso si riscontrasse il superamento dei valori limite di legge si dovranno mettere in atto, anche in accordo con il comune interessato, tutti gli accorgimenti tecnici necessari al non superamento di tali limiti, fatte salve le eventuali deroghe concesse dai Comuni per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione degli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo;

* Il rumore generato dalla realizzazione delle opere in progetto deve essere verificato dal proponente in fase di esercizio e in condizione di piena operatività del nuovo percorso, mediante l’esecuzione di controlli strumentali finalizzati a verificare la conformità dei livelli sonori ai limiti di legge, da effettuarsi nei periodi e con le modalità che saranno indicate da ARPA Piemonte. Sulla base delle risultanze di tale monitoraggio post-operam dovranno essere realizzati eventuali interventi di mitigazione, se necessari;

* Per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari di cantiere, si dovrà evitare la realizzazione di fosse settiche o scarichi sul terreno, ad esempio attraverso l’impiego di servizi chimici mobili.

Aspetti ambientali:

* Al fine di assicurare la riuscita degli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino e di mitigazione ambientale, le opere a verde dovranno essere eseguite nelle stagioni idonee (primavera ed autunno). Dovrà inoltre essere previsto un periodo di manutenzione obbligatoria di tali opere, da svolgersi almeno nei tre anni successivi la realizzazione delle opere stesse, in modo da garantire l’attecchimento del materiale vegetale;

* Dovrà essere posta particolare cura nella gestione della fase di cantiere, soprattutto nelle operazioni di bonifica e consolidamento dei versanti e nelle aree poste in corrispondenza degli imbocchi delle gallerie, al fine di evitare danneggiamenti agli alberi esistenti;

* Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Per quanto riguarda le aree di cantiere, quelle di deposito temporaneo, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, nonché ogni altra area che risultasse degradata a seguito dell’esecuzione dei lavori in progetto, dovrà essere effettuato quanto prima il recupero e il ripristino morfologico e vegetativo dei siti.

Aspetti geotecnici:

* In fase di progettazione esecutiva si raccomanda la redazione e la successiva esecuzione di un piano di indagini geognostiche dirette ed indirette (sondaggi a carotaggio continuo, sismica a rifrazione/riflessione, tomografia geoelettrica, sismica cross-hole) i cui dati potranno essere utilizzati al fine di elaborare modelli bi-tridimensionali del volume roccioso interessato da DGPV, possibilmente mediante codici numerici agli elementi distinti, che consentano di desumere la posizione relativa del cavo rispetto alla zona profonda di scorrimento, nonché di valutare gli effetti della realizzazione della galleria sugli ammassi rocciosi coinvolti nella DGPV medesima.

f) di dare atto che la presente determinazione sarà inviata alla Società proponente ANAS S.p.a. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

La presente determinazione dirigenziale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino