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Bollettino Ufficiale n. 51 del 22 / 12 / 2005

Deliberazione della Giunta Regionale 13 dicembre 2005, n. 33-1776

Progetto “Scuola Sicura”. Approvazione di modalita’ e criteri per la presentazione delle domande e l’ammissione a contributo per il sostegno di iniziative di promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza nelle scuole piemontesi per l’anno scolastico 2006/2007. Prenotazione a favore della Direzione Sanita’ Pubblica della somma di Euro 50.000,00 sul capitolo 12292/06.

A relazione dell’Assessore Valpreda:

Promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza nel mondo della scuola significa porsi l’obiettivo di trasmettere ai futuri lavoratori di domani principi e valori del rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, preparandoli a coltivare questi concetti nella futura vita lavorativa e privata.

Il D.Lgs. 626/94 ha definito l’ambito della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, introducendo, per la prima volta in Italia, una disciplina quadro in materia di sicurezza per tutti i settori di attività, pubblici e privati. Tale normativa, che ha definito i principi cardine, l’ambito organizzativo e gestionale delle attività relative alla sicurezza, prevede una serie di adempimenti orientati alla prevenzione e protezione dai rischi lavorativi. Tra l’altro, il D.Lgs. 626/94 ha introdotto le attività di informazione e formazione sulla sicurezza, rendendo obbligatorio che, così come è previsto per tutte le attività lavorative pubbliche e private, anche i membri della comunità scolastica siano a conoscenza, nell’ordinario svolgimento di tutta l’attività svolta nella scuola, delle regole di comportamento relative a particolari ambienti scolastici (palestra, laboratori...), dei rischi per la sicurezza e la salute, delle misure di prevenzione e protezione da adottare, del comportamento da tenere in caso di infortunio e delle procedure di primo soccorso.

Nel 1996, il Ministro della Pubblica Istruzione con D.M. n.292 ha individuato, ai fini dei decreti legislativi n.626/94 e n.244/96, come “datore di lavoro” per le istituzioni scolastiche ed educative il dirigente scolastico, che, in tale veste, ha l’obbligo di informare il personale scolastico e gli studenti in merito ai rischi presenti all’interno dell’Istituto, alle rispettive misure di prevenzione adottate ed all’organizzazione e gestione dell’emergenza; è inoltre tenuto a fornire agli stessi una formazione adeguata in materia di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro, stimolandoli ad una partecipazione consapevole all’opera di prevenzione e protezione dai rischi.

Infine, con D.M. n.382/98, il Ministro della Pubblica Istruzione ha adottato il “Regolamento recante norme per l’individuazione delle particolari esigenze negli istituti di istruzione ed educazione ai fini delle norme contenute nel D.Lgs. 626/94, e successive modifiche ed integrazioni” con il quale tutti gli studenti sono equiparati ai lavoratori quando frequentano e usano laboratori appositamente attrezzati con possibile esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici, l’uso di macchine, apparecchi e strumenti di lavoro in genere ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali. Tale equiparazione opera nei periodi in cui gli allievi sono effettivamente applicati alle strumentazioni o ai laboratori in questione. Durante le altre attività di insegnamento gli studenti sono comunque soggetti a cui deve essere pienamente garantita sicurezza, igiene e protezione dai rischi.

Tuttavia, la promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza nelle scuole è un tema che non può essere confinato sul piano degli adempimenti tecnico-normativi da osservare per ridurre al minimo i rischi, in quanto è anche questione culturale, organizzativa, sociale, politica ed economica. Dopo l’ambiente domestico, è l’ambiente scolastico, dalla scuola materna alla scuola media, quello in cui gli individui trascorrono la maggior parte della vita durante l’età evolutiva. Le condizioni di vita negli ambienti scolastici, complessivamente intese, rivestono una notevole importanza, in quanto gli anni che gli individui trascorrono in tali ambienti sono quelli della crescita, cioè il periodo della vita in cui diversi fattori socio-culturali ed ambientali possono influire maggiormente, in senso positivo o negativo. Sviluppare una cultura della sicurezza a scuola richiede, pertanto, una rielaborazione ed una riflessione sui sistemi di valori, sugli atteggiamenti, sui comportamenti, sui rapporti sociali, sugli stili di vita. Va detto, infatti, che, come la salute non è più considerata sinonimo di assenza di malattia, bensì quello stato di benessere psicofisico complessivo della persona, così la sicurezza non si può intendere come un’attività centrata solo sulla riduzione dei rischi, bensì come un’opportunità per promuovere un clima complessivo di benessere inteso come continua ricerca della qualità della vita. Affrontare i temi della sicurezza e della prevenzione nelle scuole, oltre a rispondere ad un preciso mandato legislativo (d.lgs.626/94), offre l’opportunità di avviare processi educativi e formativi in grado di fornire strumenti, stimoli, competenze e conoscenze per aiutare i futuri lavoratori a convivere con la complessità, a riflettere sui propri stili di vita, a prendere decisioni in condizione di incertezza e, più in generale, a maturare quel senso di responsabilità verso sé stessi, gli altri e l’ambiente, che il vivere sociale e civile richiede, e a cui segue la scelta di determinati atteggiamenti improntati verso obiettivi di sicurezza. Tali attività peraltro rientrano, a pieno titolo, in quegli obiettivi specifici di apprendimento per l’educazione alla Convivenza civile (educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività) previsti dal D.Lgs. n.59/04 per il primo ciclo d’istruzione.

La sicurezza dei più piccoli assume diversi aspetti: vi è una tutela della salute che riguarda una sana alimentazione, la protezione dalle malattie, la salvaguardia dai “lupi cattivi”, la sicurezza fisica, ma anche un’attenzione agli ambienti scolastici, interni ed esterni (aule, corridoi, spazi per la ricreazione, cortili, giardini). Nelle scuole dell’infanzia, lo sforzo per garantire le migliori condizioni possibili di salute e sicurezza dei bambini può essere affiancato da percorsi educativi che, attraverso il gioco o semplici attività didattiche, possano influire nei meccanismi evolutivi di base del comportamento sociale, sviluppando un processo di integrazione del bambino con l’ambiente che lo circonda e la consapevolezza della relazione esistente fra i propri atti e gli effetti che ne conseguono con un’attenzione agli aspetti della sicurezza nelle attività ricorrenti della vita quotidiana, come, ad esempio, l’entrata e l’uscita da scuola, il pasto, la ricreazione.

Nella scuola primaria, le Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati prevedono, tra gli obiettivi specifici di apprendimento per l’educazione alla Convivenza civile, anche la realizzazione di attività educative e didattiche mirate a sviluppare negli studenti capacità di assumere comportamenti adeguati in condizioni di rischio e di autocontrollo in situazioni che lo richiedono. Per la maturazione dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado è importante essere coinvolti nell’elaborazione del progetto sicurezza della scuola e realizzare esercitazioni e simulazioni di emergenza e primo soccorso al fine di acquisire la capacità di esercitare la responsabilità personale in attività che richiedono assunzione di compiti e di mettere in atto comportamenti corretti in situazione di pericolo personale ed ambientale. Ad esempio, nel primo ciclo di istruzione, lezioni frontali sulla sicurezza e sulle norme comportamentali da seguire in tutti gli ambienti di vita, con l’intervento di esperti della materia, possono essere abbinate ad esercitazioni pratiche su come affrontare le emergenze, in collaborazione con i Vigili del Fuoco e con operatori del Servizio 118, e completate con rielaborazioni didattiche di rinforzo sulle tematiche delle lezioni ed esercitazioni eseguite autonomamente da insegnanti ed alunni.

Per i giovani che frequentano gli Istituti tecnici e professionali, che l’art. 2 del D.Lgs. 626/94 equipara ai lavoratori, è importante sviluppare una maggiore consapevolezza tecnica e civile sul tema della tutela della salute nei luoghi di lavoro attraverso sopralluoghi guidati in ambienti di lavoro o sviluppando attività di analisi e conoscenza dei pericoli e di valutazione dei rischi in relazione alle lavorazioni svolte ed alle macchine ed impianti presenti nei laboratori. In tutte le scuole superiori, affrontare il tema della sicurezza può essere occasione per ampliare il discorso sui modi di operare della scienza e sui suoi rapporti con la società, analizzando il nostro modello di sviluppo e riflettendo sulle implicazioni sociali della tecnologia, sui suoi effetti benefici e sui suoi rischi, sulla distribuzione degli stessi e sulle possibilità di gestione e controllo.

In definitiva, divulgare la cultura della sicurezza nella scuola, fin dall’età precoce, può rappresentare un capitolo qualificante del Piano dell’offerta formativa, che, sollecitando il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche in un processo organico di crescita collettiva, persegua “l’obiettivo della sicurezza sostanziale della scuola, nel presente, e della sensibilizzazione, per il futuro, ad un problema sociale di fondamentale rilevanza” (C.M.119/1999).

Tutto ciò premesso e dato atto che la Giunta Regionale con deliberazione n.47-5663 del 25 marzo 2002, ha approvato il “Progetto Scuola Sicura” e il protocollo d’intesa fra la Regione Piemonte ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Direzione Generale Regionale del Piemonte al fine di creare le condizione per lo sviluppo di una cultura della sicurezza negli studenti in quanto futuri lavoratori e datori di lavoro.

Preso atto che l’Ufficio scolastico regionale e la Direzione Sanità Pubblica della Regione Piemonte hanno ritenuto di procedere ad una revisione del precedente protocollo d’intesa per far fronte alle diverse necessità nel frattempo sopravvenute, fermi restando gli obiettivi del “Progetto Scuola Sicura”, creando uno strumento di raccordo e concertazione di maggiore cogenza ed incisività sul tema della sicurezza nelle istituzioni scolastiche.

Rilevato che con DGR n. 27-12506 del 18 maggio 2004 è stato approvato il nuovo accordo tra la Regione Piemonte e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e che lo stesso è stato sottoscritto dalle parti interessate in data 31 maggio 2004.

Rilevato inoltre che la Regione Piemonte nel suddetto accordo si impegnava, tra l’altro, a realizzare la formazione del personale incaricato di svolgere i ruoli di responsabile del servizio di prevenzione e protezione, di addetto al primo soccorso e di addetto al servizio di prevenzione e protezione dagli incendi e, in generale, a promuovere una cultura della prevenzione e della sicurezza nelle scuole piemontesi.

Ritenuto che un Bando per la concessione di contributi a reti di scuole per la realizzazione di progetti sul tema della prevenzione e della sicurezza può rappresentare un’efficace modalità operativa per valorizzare ed incentivare percorsi educativi e formativi su queste tematiche, contribuendo altresì all’individuazione di una rete di soggetti operanti nelle scuole, da considerarsi esperti in tema di sicurezza.

Ritenuto necessario prenotare a favore della Direzione Sanità Pubblica la somma di Euro 50.000,00 sul capitolo 12292/06 destinata al finanziamento della suddetta iniziativa;

Considerato inoltre che la realizzazione di azioni ed iniziative nel campo della prevenzione e della sicurezza può rafforzare il legame delle scuole in rete con il territorio, stimolando la partecipazione nei progetti di soggetti presenti a livello locale che operano nel campo della salute e della prevenzione (Enti locali, Associazioni, Spresal, 118, VV.F.) e che tali connessioni con il sistema della prevenzione può favorire la sperimentazione di modalità innovative e partecipative di gestione dei progetti e della didattica.

la Giunta Regionale, unanime,

visto il D.Lgs. 626/94;

vista la DGR n. 47-5663 del 25 marzo 2002;

vista la L.R. 51/97;

vista la L.R. 7/2001;

delibera

- di approvare i criteri, le procedure e le modalità per la richiesta di contributi per azioni ed iniziative nel campo della promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza ideate, attivate e gestite da parte di Reti di Istituti scolastici della Regione Piemonte, come previsti dal documento allegato alla presente deliberazione di cui è parte integrante;

- di prevedere il sostegno finanziario per le suddette azioni ed iniziative ammesse a contributo fino all’ 80% delle spese ammissibili, richiedendo la compartecipazione economica da parte degli istituti scolastici coinvolti;

- di prenotare a favore della Direzione Sanità Pubblica la somma di Euro 50.000,00 sul capitolo 12292/06 destinata al finanziamento delle suddette iniziative;

- di prevedere la contemporanea pubblicazione, sul Bollettino Ufficiale della Regione, della deliberazione e del documento allegato relativo ai criteri, alle procedure e alle modalità per le richieste di contributo.

La presente Deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER PROGETTI ED INIZIATIVE NEL CAMPO DELLA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA PREVENZIONE E DELLA SICUREZZA DA REALIZZARSI NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO 2006/2007 DA PARTE DI RETI DI ISTITUTI SCOLASTICI DELLA REGIONE PIEMONTE.

FINALITÀ

Gli Istituti Scolastici del Piemonte sono invitati a progettare e realizzare in rete tra di loro progetti ed iniziative che promuovano lo sviluppo e la diffusione della cultura della prevenzione, migliorando la consapevolezza dei rischi esistenti negli ambienti di vita e di lavoro e la capacità di un individuo di governarli.

Nella scuola, le scienze della prevenzione e le scienze dell’educazione si possono incontrare nella progettazione, nella sperimentazione e nella verifica di efficacia di percorsi educativi finalizzati a trasmettere principi e valori della prevenzione e a far acquisire atteggiamenti e stili di vita sicuri.

Le azioni dovranno essere finalizzate a:

- Promuovere la cultura della prevenzione tra i giovani, favorendo un clima complessivo di benessere inteso come continua ricerca della qualità della vita;

- individuare la prevenzione come educazione alla conoscenza dei rischi, alla loro valutazione ed all’assunzione di comportamenti, atteggiamenti e stili di vita consapevoli e responsabili verso sé stessi e gli altri;

- costruire le capacità di prendere decisioni in condizioni di incertezza e di convivere con la complessità;

- qualificare/rafforzare il legame delle scuole in rete con il territorio, da svilupparsi attivando anche la partecipazione di soggetti presenti a livello locale (Enti locali, Associazioni, Spresal, 118, VV.F.);

- promuovere la qualità e l’innovazione metodologica e progettuale, ma anche la continuità nel tempo dell’azione educativa;

- coinvolgere nella progettazione i “docenti esperti” in materia di sicurezza (R.S.P.P.).

Le attività di promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza devono essere inserite nei Piani dell’Offerta Formativa (POF) delle scuole, essere in relazione con l’insieme del curricolo, prevedere metodologie di ricerca-azione.

1. Tema oggetto delle azioni

Le Reti di scuole possono lavorare per l’a.s. 2006/2007 sui seguenti Temi:

1. La sicurezza negli ambienti scolastici (palestra, laboratori, sala computer, aule, corridoi, spazi per la ricreazione, cortili, giardini)

2. Educazione al rischio (Piani e modalità di gestione delle emergenze)

3. Mobilità e traffico

4. Comportamento in caso di infortunio e procedure di primo soccorso

5. Stili di vita

6. La sicurezza domestica

2. Tipologie attività e spese ammissibili

Le iniziative di educazione alla prevenzione ed alla sicurezza nelle scuole relative ai Temi sopra richiamati possono comprendere le seguenti attività:

- attività curricolari;

- attività di ricerca-azione;

- attività di sperimentazione;

- attività di documentazione;

- visite d’istruzione

- attività ludico-creative;

- produzione di materiali e sussidi didattici.

Le voci di spesa ammissibili per la realizzazione dei progetti sono le seguenti:

- costi personale della scuola (ore/uomo);

- collaborazioni con esperti e consulenti;

- uscite e visite didattiche sul territorio;

- acquisto attrezzature;

- realizzazione materiali per la documentazione e diffusione dei risultati del progetto (pagine web, pubblicazioni a stampa...) e produzione di materiali e sussidi didattici;

- realizzazione di azioni di miglioramento della fruibilità in termini di sicurezza dell’ambiente scolastico.

3. Contenuto delle domande

Ogni richiesta di contributo deve contenere:

1. lettera a firma del Dirigente scolastico dell’Istituto scolastico capofila;

2. scheda progettuale allegata al presente Bando.

La busta contenente la domanda di contributo dovrà riportare la seguente dicitura: Progetto “Scuola Sicura”: Sostegno ad iniziative per la promozione della cultura della prevenzione a scuola.

4. Entità del contributo regionale

Il contributo massimo concesso a ciascun progetto, che comunque non potrà essere superiore all’ 80% del costo totale dell’iniziativa, è pari a Euro 5.000,00.

5. Soggetti destinatari e criteri di ammissibilità delle domande

Partecipano al Bando le scuole di ogni ordine e grado del Piemonte.

I progetti devono essere proposti da almeno 3 Istituti Scolastici tra loro in rete (Direzioni didattiche comprese anche le scuole d’Infanzia, Istituti Comprensivi, Scuole medie, Licei e Istituti di scuola secondaria, scuole paritarie);

Ogni singolo progetto in rete tra gli Istituti scolastici deve essere presentato dalla scuola individuata come capofila del progetto e dovranno essere specificate le modalità e le parti di lavoro sia comune che individuale.

Ogni Istituto può essere capofila o partner di un solo progetto di rete.

I progetti devono prevedere ed esplicitare indicatori e modalità di autovalutazione dei risultati previsti e di quelli raggiunti.

I referenti dei progetti ammessi a contributo dovranno raccordarsi con i Gruppi Tecnici Provinciali “La scuola che promuove salute”, composti dal referente per la promozione della salute delle ASL, dal Coordinatore per l’Educazione fisica e sportiva e dal docente utilizzato per l’educazione alla salute presso i CSA, ed essere disponibili per eventuali incontri/seminari di formazione ed aggiornamento promossi dalla Regione, anche fuori sede, nonché a periodici incontri organizzativi e di verifica dell’attività.

6. Modalità di presentazione delle domande

Le domande, dovranno essere presentate entro il 14/04/06 e indirizzate alla Regione Piemonte, Direzione Sanità Pubblica - Settore Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro, Corso Stati Uniti 21 - 10128 Torino.

L’invio delle domande è effettuato a mezzo Raccomandata postale con ricevuta di ritorno, facendo fede la data del timbro dell’Ufficio Postale accettante.

In alternativa le domande possono essere consegnate al Protocollo del Settore Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro, Corso Stati Uniti 21 - Torino entro le ore 12.30 del 14/04/06.

Oltre alla versione cartacea della domanda di cui al precedente punto 3, i richiedenti devono inviare anche la versione digitale della scheda progetto, all’indirizzo e-mail: prevsan@regione.piemonte.it

Per informazioni:

Grazia Di Matteo, tel. 011 4324677, e-mail: prevsan@regione.piemonte.it

Sandro Palese, tel. 011 4324761, e-mail: sandro.palese@regione.piemonte.it

7. Valutazione delle domande

Per la valutazione dei progetti sarà istituita con determinazione dirigenziale una commissione esaminatrice composta da esperti in Promozione della Salute e funzionari dell’Assessorato alla Sanità.

I criteri di valutazione sulla base dei quali verrà stilata una graduatoria dei progetti presentati da ammettere a finanziamento fino ad esaurimento dei fondi a disposizione sono articolati come segue:

- Grado di innovazione del progetto relativamente a ricchezza e articolazione delle metodologie e delle tipologie progettuali didattico-formative, comunicative e di ricerca, delle strumentazioni adottate e delle tipolologie di azione: punti 1-10;

- numero delle classi di ciascun Istituto scolastico partecipante al progetto in rete: punti 1-10;

- capacità di creare sinergie, collaborazioni, mobilitare risorse culturali, formative, economiche intorno al progetto da realizzare attraverso rapporti tra la scuola e il territorio circostante (Istituzioni locali, imprese pubbliche e private, Associazioni, Spresal, 118, VV.F.): punti 1-10.

A parità di punteggio, sarà data prevalenza a quel progetto che insiste su una provincia povera di risposte.

8. Tempi di esecuzione

Le iniziative devono avviarsi con l’anno scolastico 2006-2007 e devono essere terminate entro il 31 dicembre 2007.

La rendicontazione finale deve essere presentata entro 90 giorni dalla data di completamento delle iniziative progettuali.

9. Erogazione dei contributi e modalità di rendicontazione

L’intero contributo sarà erogato in una unica soluzione a seguito di presentazione da parte del legale rappresentante dell’istituto scolastico capofila del progetto dei seguenti documenti: relazione finale, rendiconto delle spese sostenute, dichiarazione sostitutiva relativa al rendiconto, copia dei materiali eventualmente prodotti.

Nel caso in cui l’ammontare delle spese effettivamente sostenute per la realizzazione di ciascuna iniziativa ammessa a contributo risulti inferiore all’importo complessivo previsto, il contributo sarà ridotto in misura proporzionale.

10. Revoca dei contributi

Il contributo regionale di cui al presente Bando sarà revocato qualora non vengano ottemperate le disposizioni ivi contenute.

11. Produzione di materiali e divulgazione dei risultati

I beneficiari sono impegnati a dare la massima diffusione ai risultati del progetto.

Nel caso in cui il progetto comporti la realizzazione di materiali didattici o divulgativi (pubblicazioni, cd-rom, videocassette...), sugli stessi dovrà essere riportata la dicitura: “Realizzato con il contributo della Regione Piemonte - Assessorato alla Sanità”.

Trattamento dati personali

A norma del D.Lgs. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” si informa che il trattamento dei dati che verranno comunicati alla Regione Piemonte, Settore “Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro”, sarà unicamente finalizzato all’espletamento di funzioni istituzionali.













Modello per la presentazione della domanda

Alla Regione Piemonte
Assessorato alla Sanità
Settore Prevenzione sanitaria
negli ambienti di vita e di lavoro
Corso Stati Uniti, 21
10128 TORINO

Oggetto: Domanda di contributo per iniziative nel campo della promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza nella scuola per l’anno scolastico 2006/7 ideate attivate e gestite da Reti di scuole. (D.G.R. n. _____)

Il sottoscritto _______,consapevole delle sanzioni penali, richiamate dall’art.76, nel caso di dichiarazioni non veritiere e di falsità negli atti e della decadenza dei benefici prevista dall’art.75 del D.P.R. 445/2000, in qualità di legale rappresentante dell’Istituto scolastico avente sede legale in via/corso ______Comune ______cap.____ recapito telefonico ___ fax ____ e-mail _____ codice fiscale ____ Partita IVA_____

C H I E D E

un contributo di Euro _____ a parziale copertura delle spese previste per l’attuazione del progetto __________ descritto nell’allegata “Scheda progetto”, presentata secondo il modello predisposto.

Il sottoscritto, a conclusione del progetto, si impegna a trasmettere i seguenti documenti:

1. relazione conclusiva;

2. rendiconto delle spese sostenute con riferimento all’ammontare del costo complessivo;

3. dichiarazione sostitutiva relativa al rendiconto, (la relativa documentazione contabile, comprovante le spese effettuate, nonché ogni altro atto concernente la realizzazione del progetto, dovrà essere conservata agli atti e sarà trasmessa su specifica richiesta al Settore regionale competente);

4. copia dei materiali eventualmente prodotti, autorizzandone la riproduzione, anche parziale, e la diffusione; tali materiali dovranno riportare il logo della Regione Piemonte, nonché la dizione “Realizzato con il contributo della Regione Piemonte, Assessorato alla Sanità”.

Luogo e Data _____________


Il Dirigente scolastico
(Timbro e firma leggibile)

AI SENSI DEL D.Lgs. 196/2003: i dati forniti saranno oggetto di trattamento da parte dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte secondo la normativa vigente.

Scheda progetto

1.Istituto scolastico capofila del progetto in rete

Nome:

Indirizzo (via, città, cap, prov.):

Telefono:

Fax, e-mail:

P.IVA, Codice Fiscale:

Nome e Indirizzo Istituto Bancario

Abi, Cab, n. conto corrente

2. Istituti scolastici coinvolti nella rete

1)

2)

3)

4)

5)

3. Titolo del progetto

4. Costo totale del progetto

5. Costo singole voci di spesa del progetto

6. Numero delle classi delle scuole coinvolte nel progetto

1) scuola ___________ n. __ classi

2) scuola ___________ n. __ classi

3) scuola ___________ n. __ classi

4) scuola ___________ n. __ classi

5) scuola ___________ n. __ classi

7. Eventuali collaborazioni esterne (Enti Locali, Aziende, ARPA, Spresal, 118, VV.F., Associazioni) e relative modalità di collaborazione (contributi economici, progettuali, interventi)

8. Descrizione del progetto, suoi contenuti e fasi di realizzazione, esplicitando il contributo di ogni singolo Istituto

9. Metodologie e strumenti adottati nel percorso didattico

10. Risultati previsti e indicatori di valutazione del progetto