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Bollettino Ufficiale n. 51 del 22 / 12 / 2005

ANNUNCI LEGALI


Provincia di Alessandria

Accordo di programma per la creazione di un’area di collegamento ecologico - funzionale tra i S.I.C. Capanne di Marcarolo e Garzaia del torrente Orba lungo il corso del torrente Orba e quello del torrente Piota

(omissis)

Dato atto che in data 5 aprile 2005 è stato organizzato un incontro tra gli Assessori Provinciali all’Ambiente, alla Pianificazione Territoriale e ai Parchi ed i rappresentanti dei soggetti interessati

tra

La Provincia di Alessandria, il Parco della Capanne di Marcarolo, il Parco del Po e dell’Orba, la Comunità Montana Alta Val Lemme e Alto Ovadese, il Comune di Basaluzzo, il Comune di Belforte Monferrato, il Comune di Bosco Marengo, il Comune di Bosio, il Comune di Casaleggio Boiro, il Comune di Castelletto d’Orba, il Comune di Fresonara, il Comune di Lerma, il Comune di Mornese, il Comune di Predosa, il Comune di Rocca Grimalda, il Comune di Silvano d’Orba ed il Comune di Tagliolo Monferrato

si conviene quanto segue:

La Provincia di Alessandria si impegna a promuovere con il presente Accordo di Programma l’attivazione sul proprio territorio, con criteri omogenei, dell’iniziativa denominata “Realizzazione di un’area di collegamento ecologico - funzionale tra il Parco capanne di Marcarolo ed il Torrente Orba”.

La Provincia e gli altri soggetti firmatari del presente Accordo di Programma si impegnano:

1. a definire una strategia comune di intervento sul territorio alessandrino interessato dai torrenti Orba e Piota, tramite la predisposizione di un apposito Piano strategico che descriva, partendo da una analisi dettagliata della situazione attuale, le modalità tecnico-operative per la creazione della suddetta area di collegamento, con indicati, per ciascuno dei soggetti coinvolti, gli adempimenti di competenza sulla base delle seguenti linee progettuali preliminari:

A - L’analisi del territorio

Le reti ecologiche costituiscono una strategia di pianificazione che comprende un articolato insieme di azioni sul territorio dirette a mitigare gli effetti della frammentazione degli ambienti. Obiettivo principale di questo tipo di pianificazione è la conservazione della diversità biologica.

Le azioni territoriali si rifanno a politiche di sostenibilità ambientale, ciò implica che, oltre al valore conservativo della biodiversità, vi sono conseguenze positive a livello delle comunità umane. Tali conseguenze possono essere di tipo sociale, culturale, estetico, economico in quanto gli interventi sono finalizzati al miglioramento della qualità ambientale, alla conservazione delle risorse ed alla loro fruibilità per le generazioni future.

B - La progettazione

La progettazione di un’Area di collegamento ecologico funzionale necessita di una serie complessa di condizioni che prevedono il ricorso a numerose professionalità ed il coordinamento tra i diversi soggetti a vario titolo coinvolti.

Si può così schematizzare l’insieme delle condizioni indispensabili per la realizzazione di un corridoio ecologico:

Condizioni del contesto territoriale

Valutazione del contesto territoriale sotto esame ed individuazione dei problemi e delle peculiarità

Individuare le incongruenze tra sistemi ecologici e limiti amministrativi.

Condizioni cognitive e professionali

Acquisizione delle conoscenze sul territorio (geografiche, geologiche, idrogeologiche, paesaggistiche, floristiche etc.)

Adeguamento delle cartografie.

Accesso a banche dati, GIS, bibliografia.

Individuazione delle professionalità necessarie alla realizzazione dei Piani di settore, alla ricerca ed alla elaborazione dei dati.

Condizioni politico-amministrative

Presenza di input legislativi e disponibilità politica per la redazione dei Piani e per l’attuazione degli interventi gestionali di conservazione e miglioramento ambientale.

Coordinamento tra le Amministrazioni locali, politici e tecnici per l’individuazione di scelte di pianificazione basate su criteri innovativi di sviluppo sostenibile e conservazione.

Valutazione del grado di accettazione delle scelte tecniche da parte dell’opinione pubblica, degli Enti territoriali e degli Istituti di gestione e conservazione.

Coerenza tra gli indirizzi di pianificazione relativi ai diversi livelli amministrativo-territoriali, riesame di eventuali interventi previsti sul territorio alla luce delle nuove esigenze di gestione.

Per realizzare un progetto di Corridoio ecologico è necessario disporre delle seguenti informazioni:

La struttura e le funzioni degli ecomosaici su cui si appoggerà l’Area di collegamento ecologico funzionale.

Le modalità di spazio e di tempo con cui sono presenti le specie animali e vegetali che formano la biodiversità sulle aree di progetto.

L’insieme dei fattori di pressione in grado di generare condizioni di criticità o, viceversa, nuove condizioni potenziali per il Corridoio ecologico.

Il contesto in cui si colloca l’Area di collegamento ecologico funzionale, determinato dal sistema dei confini amministrativi, dalla presenza e dalla distribuzione di Aree protette e dai vincoli (idrogeologici, paesistici) che possono giocare un ruolo sinergico con il progetto

La quantità e la complessità di informazioni da raccogliere impongono un’analisi globale delle esperienze e degli studi di settore in possesso dei vari Enti che operano sul territorio (Regione, Provincia, A.R.P.A., Aree protette etc.), nonché l’utilizzo di ricercatori in grado di individuare le emergenze ecologiche, biologiche e morfologiche del territorio in esame, al fine di redigere un Piano di gestione suddiviso su vari livelli: assetto idrogeologico, indicatori ecologici di specie e comunità per la valutazione del valore ambientale degli ecosistemi, analisi geologiche e pedologiche, gestione agricolo - pastorale e valorizzazione turistico - ricreativa del territorio.

C - L’identificazione della struttura della rete (elementi da prendere in considerazione)

Matrici naturali primarie per la diffusione delle specie animali e vegetali

I principali serbatoi di biodiversità sono dati dalle zone ad alta naturalità ambientale, con sufficiente estensione e diversità degli habitat presenti.

Fasce cuscinetto di appoggio alla matrice naturale primaria

Si tratta dei margini delle zone ad alta naturalità, che possono svolgere ruolo di base di appoggio per possibili ricolonizzazioni o spostamenti nel territorio più antropizzato da parte di specie di interesse

Fascia territoriale entro cui consolidare gli elementi ad alta naturalità e le zone cuscinetto

Gli ambienti naturali e naturaliformi sono interconnessi tra loro attraverso il Corridoio ecologico per consentire lo scambio genetico e lo sviluppo delle specie biologiche. Per i corridoi ecologici il requisito essenziale non è tanto la larghezza della fascia utilizzata, quanto la continuità. Per continuità non si intende necessariamente lo sviluppo ininterrotto di sistemi naturali, quanto la presenza di aree di discreto o elevato valore ambientale, che funzionino da “punti di appoggio” o “Stepping stones” per l’incremento e la diffusione delle specie animali e vegetali

I corsi d’acqua

I corsi d’acqua hanno uno specifico valore ai fini del Corridoio ecologico. Il flusso idrico costituisce una linea naturale di continuità ambientale. E’ lungo i corsi d’acqua che si ritrovano più facilmente ambienti naturali residui. I corsi d’acqua rappresentano una categoria complessa all’interno di un Corridoio ecologico, in qualità di aste principali da potenziare e/o ricostituire a fini polivalenti, corsi minori con caratteristiche di importanza ecologica o da riqualificare.

Barriere infrastrutturali

I livelli attuali di antropizzazione del territorio comportano un insieme di ostacoli per la continuità ecologica. A parte l’effetto barriera prodotto dalle aree costruite, è importante evidenziare i punti di incontro tra il sistema di aree naturali individuate e le principali linee di frammentazione (strade ad alta percorrenza, canalizzazioni, aree industriali). Almeno i principali punti di conflitto potranno essere oggetto di specifici progetti di de-frammentazione.

Varchi la cui chiusura a causa dell’espansione di infrastrutture comporterebbe rischi per la continuità ecologica

I processi di urbanizzazione che hanno prodotto una significativa frammentazione e diminuzione del valore ambientale del territorio possono essere tuttora in atto e pregiudicare in modo definitivo le residue linee di continuità esistenti, costituite dal collegamento dei terreni agrari tradizionali (fienagione, orticoltura, coltivi) con le aree naturali. Risulta pertanto necessario procedere ad una analisi specifica dei “varchi” ancor esistenti tra gli insediamenti e le infrastrutture, la cui chiusura comporta il maggior pregiudizio per lo sviluppo del Corridoio ecologico.

Zone attorno ai centri abitati su cui attivare politiche di riassetto fruitivo ed ecologico

Le aree aperte vicine alle zone insediate, o da queste circondate, con elementi naturali residuali anche in prossimità dei corsi d’acqua, possono costituire zone in cui gli obiettivi di riassetto paesaggistico ed ecologico sono associati ad obiettivi di tipo fruitivo (creazione di agriturismi, aree attrezzate, percorsi turistici etc.) in grado di garantire aspetti di qualità al territorio nella gestione di tutte le risorse.

Direttrici del Corridoio ecologico verso l’esterno

Si pone il problema dei confini dell’Area di collegamento ecologico funzionale in progetto: un Corridoio compreso entro un determinato contenitore territoriale dovrebbe avere connessioni con le realtà esterne, fermo restando che il collegamento con varie direttrici di permeabilità verso i territori esterni richiederà il coordinamento delle varie Amministrazioni coinvolte.

D - Gli interventi sugli elementi del Corridoio ecologico

Gli interventi utilizzabili per la realizzazione del Progetto possono in generale essere ricondotti alle seguenti categorie:

interventi di gestione degli habitat esistenti;

interventi di riqualificazione ambientale;

costruzione di nuovi habitat (con possibilità di reintroduzione di specie autoctone);

opere specifiche di deframmentazione e unificazione del territorio;

Per effettuare questi interventi è fondamentale individuare le fonti possibili di finanziamento, riferite a politiche settoriali anche distanti tra loro, che devono essere coordinate e ricondotte all’obiettivo comune della realizzazione del Corridoio ecologico.

Possibili fonti di finanziamento

Aiuti U.E. previsti nei Piani di Sviluppo Rurale nell’ambito dell’Agenda 2000.

Aiuti U.E. per la gestione dei Siti Natura 2000.

Fondi regionali finanziati su Programmi integrati per lo sviluppo locale.

Fondi regionali per la gestione dei biotopi e delle Aree protette.

Fondi regionali destinati ai comuni per il verde pubblico, la riqualificazione ambientale ed il ripristino di aree degradate.

Fondi (regionali etc.) per il riassetto idraulico ed idrogeologico.

Fondi regionali etc.) per il risanamento delle acque, gli affinamenti a valle degli impianti di depurazione.

Mitigazioni (in termini di migliore inserimento ambientale) di opere soggette a VIA e valutazione di incidenza di varia natura.

Compensazioni ambientali per opere soggette a VIA mediante la realizzazione di nuove unità ecosistemiche e ambientali di interesse locale.

Recuperi di cave, discariche e cantieri abbandonati.

Miglioramenti ambientali previsti dalle leggi su caccia, pesca e ambiente.

Sponsorizzazioni private per iniziative turistiche, gastronomiche e culturali in genere.

Inserimenti in missions industriali per ISO 14000 ed in obiettivi di programma ambientale per EMAS.

Spese familiari per il verde privato opportunamente orientate;

2. a riconoscere quale supervisore dell’Accordo la Provincia di Alessandria alla quale viene demandato il compito di coordinare le diverse Entità, anche indicendo periodiche riunioni, così da garantire un’efficiente articolazione complessiva del progetto, e di fornire il necessario supporto tecnico-documentale, organizzativo e finanziario;

3. a stabilire in numero pari a cinque anni il periodo di validità e verifica dell’attuazione del presente Accordo a partire dalla data della firma dello stesso;

4. ad approvare successivamente, una volta predisposte, le indicazioni operative per l’effettuazione degli interventi da realizzare nei territori di pertinenza dei soggetti aderenti all’accordo e finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo progettuale: in carenza di tale ratifica, l’accordo di programma non è da considerarsi vincolante;

5. a definire congiuntamente modalità e tempi di verifica delle opportunità di finanziamenti locali o europei che possano sostenere, almeno in parte, l’implementazione degli interventi di cui sopra;

le parti congiuntamente

- sono consapevoli che la Provincia di Alessandria ed i soggetti firmatari potranno chiedere il sostegno e la collaborazione di organi tecnici, di controllo o sorveglianza, quali l’ARPA, l’Ufficio Prevenzione Rischio Geologico della Regione Piemonte, il Corpo Forestale dello Stato, le Comunità Collinari e Montane ed altri;

- con la sottoscrizione del presente accordo di programma i soggetti sottoscrittori convengono sulla necessità di doverlo sottoporre a revisione entro cinque anni dalla sua effettiva applicazione al fine di valutare l’opportunità di apportare eventuali modifiche concernenti i soggetti sottoscrittori e gli adempimenti di loro competenza.

Alessandria, 27 luglio 2005

(omissis)