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Bollettino Ufficiale n. 50 del 15 / 12 / 2005

ANNUNCI LEGALI


Provincia di Torino

Pubblicazione ex art. 34 T.U.E.L. di accordo di programma fra gli Enti partecipanti alla costituzione di un Centro Servizi Territoriale nella Provincia di Torino per l’inclusione dei piccoli Comuni nell’attuazione dell’E-Government

Il Presidente della Provincia di Torino

Visto il “Protocollo di Intesa tra la Regione Piemonte, l’Unione delle Province Piemontesi, ANCI Piemonte, UNCEM Piemonte, Lega delle Autonomie Locali, Consulta Unitaria dei Piccoli Comuni del Piemonte, per la Costituzione della Rete regionale dei Centri Servizi Territoriali (CST) per l’attuazione dell’e-government nei piccoli comuni piemontesi”, approvato dalla Giunta Regionale del Piemonte con D.G.R. n. 20 - 1032 del 10 ottobre 2005, previo parere favorevole espresso dalla Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali nella seduta del 21 settembre 2005;

Visto il verbale della Conferenza di Servizi del 17 ottobre 2005 tra la Provincia di Torino e n. 182 Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, attestante l’adesione all’accordo di programma per la costituzione di un Centro Servizi Territoriale nella Provincia di Torino ai fini dell’inclusione dei piccoli Comuni nell’attuazione dell’e-government;

Visto l’art. 34 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, il quale prevede che l’accordo di programma sia pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’approvazione del Presidente della Provincia;

approva l’Accordo di programma nel seguente testo

La Regione Piemonte, la Provincia di Torino e le amministrazioni indicate nel verbale della Conferenza di Servizi convocata ai sensi dell’art. 34, comma 3 del TUEL, tenutasi in data 17 ottobre 2005, verbale che viene allegato a far parte integrante e sostanziale del presente accordo (Allegato 1), che intervengono nel presente accordo di programma in persona dei rispettivi legali rappresentanti giusti i poteri loro riconosciuti dalla legge e dai rispettivi ordinamenti;

di seguito indicate anche semplicemente come “le Parti”,

premessi

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2002, pubblicato in G.U. n. 68 del 21 marzo 2002, che definisce le modalità per il finanziamento di Progetti finalizzati all’attuazione del Piano di azione e-government;

- il documento “L’e-government per un federalismo efficiente - una visione condivisa, una realizzazione cooperativa”, approvato dal Comitato Tecnico della Commissione permanente per l’Innovazione e le Tecnologie e presentato nella Prima Conferenza Nazionale sull’e-government tenutasi a Torino l’8 aprile 2003, che individua nella riorganizzazione e nella innovazione del settore pubblico centrale e locale la chiave per garantire la sostenibilità del processo di attuazione del federalismo, processo che richiede necessariamente una fattiva ed efficace cooperazione fra tutti i diversi livelli di amministrazione pubblica;

- il documento “L’e-government nelle Regioni e negli Enti locali: II fase di attuazione”, approvato dalla Conferenza Unificata Stato, Regioni, Città ed Autonomie Locali il 27 novembre 2003, che pone come obiettivo principale della seconda fase di attuazione dell’e-government l’allargamento alla maggior parte delle amministrazioni locali dei processi di innovazione avviati, anche promuovendo specifiche misure che favoriscano la cooperazione e l’associazione dei comuni “piccoli” e “medio-piccoli”;

- il “Protocollo di Intesa tra la Regione Piemonte, l’Unione delle Province Piemontesi, ANCI Piemonte, UNCEM Piemonte, Lega delle Autonomie Locali, Consulta Unitaria dei Piccoli Comuni del Piemonte, per la Costituzione della Rete regionale dei Centri Servizi Territoriali (CST) per l’attuazione dell’e-government nei piccoli comuni piemontesi”, approvato dalla Giunta Regionale del Piemonte con D.G.R. n. 20 - 1032 del 10 ottobre 2005, previo parere favorevole espresso dalla Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali nella seduta del 21 settembre 2005 ;

- il documento “Strategia condivisa di sviluppo dei Centri Servizi Territoriali piemontesi”, frutto del lavoro congiunto di Regione Piemonte, UPP, ANCI Piemonte, UNCEM Piemonte, Lega delle Autonomie locali e Consulta Unitaria dei Piccoli Comuni del Piemonte, coordinato dal CSI-Piemonte nella sua qualità di Centro Tecnico della RUPAR piemontese, allegato a far parte integrante del sopra citato Protocollo d’Intesa;

in attuazione

- delle strategie regionali per lo sviluppo della Società dell’Informazione e del “Piano di e-government piemontese” approvato dalla Giunta Regionale del Piemonte previo parere favorevole espresso dalla Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali nella seduta del mese di aprile 2001, ai sensi dell’art.6 comma 2 lett. a) della legge regionale n. 34/98 recante “Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali” che precisano i rispettivi ruoli delle P.A. piemontesi ed il relativo piano di azione;

ritenuto

- che le Province ed i Comuni siano soggetti fondamentali nel processo di sviluppo della Società dell’Informazione a livello territoriale e interlocutori naturali nel rapporto tra la Pubblica amministrazione, i cittadini e le imprese;

- che sia opportuno definire e attivare strategie condivise per la realizzazione di investimenti nel territorio della Provincia di Torino, per l’organizzazione e la gestione dei servizi pubblici da erogarsi attraverso reti telematiche e per la definizione di politiche di investimento coordinate, anche in funzione dell’ottimizzazione dell’utilizzo dei finanziamenti messi a disposizione dallo Stato, dall’Unione Europea e da altri soggetti, nonché al fine di realizzare economie di spesa nell’interesse dei cittadini e delle imprese;

visti

- i documenti “Avviso per la selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all’erogazione di servizi in forma associata per i Piccoli Comuni ”e “Linee guida per la costituzione e l’avvio dei CST” emessi da CNIPA in data 13 settembre 2005 e pubblicati in G.U. n. 213 del 13 settembre 2005;

- l’Atto Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro per la Società dell’Informazione sottoscritto dalla Regione Piemonte, dal Ministero dell’Economia e Finanze e dal Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie il 27 giugno 2005, approvato dalla Giunta Regionale con delibera n. 14-232 del 13 giugno 2005;

- le risultanze della Conferenza dei Servizi convocata in data 17 ottobre 2005 al fine di verificare la possibilità di concordare il presente Accordo di Programma, evidenziate dal citato verbale (Allegato 1);

Sulla base di quanto sin qui enunciato, le Parti tutte, come sopra generalizzate e rappresentate, nel pieno esercizio del potere di rappresentanza ad essi riconosciuto dai rispettivi Statuti ed ordinamenti

convengono e stipulano quanto segue:

Art. 1
Premesse

1. Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente Accordo di Programma, di seguito più brevemente indicato come Accordo.

Art. 2
Oggetto e finalità dell’accordo di programma

1. Con il presente Accordo le Parti s’impegnano, in forma cooperativa, alla realizzazione di un programma per la costituzione di un Centro Servizi Territoriale (nel seguito indicato come CST), secondo quando stabilito nell’art. 4 comma 1 lettera a) dell’ “Avviso per la selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all’erogazione di servizi in forma associata per i Piccoli Comuni” citato in premessa, ed intendono, con il presente Accordo, regolare i rapporti tra di loro nel rispetto degli obiettivi, dei contenuti, dei tempi, delle modalità organizzative e delle condizioni economiche di seguito dettagliate.

2. Il presente Accordo, relativo al territorio della Provincia di Torino, è conforme e segue i criteri pattuiti nel Protocollo di Intesa sul quale la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali si è espressa con parere favorevole nella seduta del 21 settembre 2005, ed è coerente con quanto previsto nel documento “Strategia condivisa di sviluppo dei Centri Servizi Territoriali piemontesi” approvato dalla Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali allegato al Protocollo medesimo.

3. Per quanto non esplicitamente stabilito dal presente Accordo, restano ferme le normali competenze previste in capo agli Enti aderenti ed ai rispettivi organi di governo, dalle disposizioni di legge e dai rispettivi Statuti,

Art. 3
Parti dell’accordo

1. Sono Parti e sottoscrivono il presente accordo:

- la Regione Piemonte

- la Provincia di Torino

- le amministrazioni indicate nel verbale della Conferenza di Servizi convocata ai sensi dell’art. 34, comma 3 del TUEL, tenutasi in data 17/10/2005, che viene allegato a far parte integrante e sostanziale del presente accordo (Allegato 1).

Art. 4
Definizioni e ruoli

1. Ai fini del presente Accordo, s’intende per:

- Ente Capofila: il soggetto coordinatore dell’aggregazione, individuato nella Provincia di Torino;

- Ente Promotore: il soggetto garante della congruenza e coerenza dei programmi sul territorio regionale, nonché fautore di opportunità per lo sviluppo locale in quanto realizzatore delle infrastrutture necessarie allo sviluppo dell’e-government. Tale soggetto è concordemente individuato nella Regione Piemonte, che partecipa, con risorse proprie, alla costituzione del CST e alla realizzazione delle attività da esso programmate;

2. I compiti di indirizzo e controllo delle attività del CST spettano ai Comuni aderenti, limitatamente a quelli con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, e alle loro forme associative.

Art. 5
Compiti del CST

1. Le Parti individuano i seguenti obiettivi prioritari da conseguire attraverso la costituzione del Centro Servizi Territoriale:

- l’individuazione e la sintesi delle nuove esigenze espresse da parte dei Comuni;

- l’individuazione, la promozione e la distribuzione sul territorio di iniziative, modalità e regole tecnico-organizzative nell’offerta delle seguenti tipologie di servizi:

a. servizi di produzione di e-government,

b. servizi di produzione gestionale,

c. servizi di back-office e infrastruttura,

d. servizi gestionali,

con modalità rispondenti alle esigenze dei cittadini e delle imprese, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, di sicurezza e riservatezza;

- la promozione di progetti di riuso dei servizi sviluppati nella prima fase di attuazione dell’e-government, in coerenza con quanto previsto nel citato documento “L’e-government nelle Regioni e negli Enti locali: II fase di attuazione”;

- la promozione, nell’ambito dei servizi delle pubbliche amministrazioni piemontesi, di soluzioni open source, per le quali i CST potranno costituire uno strumento facilitante;

- la disponibilità per tutti gli enti pubblici delle banche dati necessarie all’erogazione autonoma, ma sinergica ed integrata di servizi di cui sopra alle lettere da a) a d);

- la condivisione delle infrastrutture e delle piattaforme tecnologiche messe a disposizione dalla Regione Piemonte per l’erogazione di servizi telematici;

- la promozione di iniziative per l’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento di sviluppo del territorio;

- la promozione e lo sviluppo degli strumenti per l’accesso ai servizi telematici, con particolare riguardo alla diffusione degli strumenti di identità e di firma digitale;

- la promozione di politiche di gestione del territorio volte a consentire la diffusione ottimizzata di infrastrutture a larga banda nei Comuni del territorio piemontese;

- la promozione di iniziative volte ad eliminare il cosiddetto “divario digitale”, anche favorendo l’adozione delle tecnologie per l’accessibilità e l’usabilità dei servizi telematici nelle pubbliche amministrazioni;

- il sostegno ad iniziative volte alla formazione dei dipendenti pubblici anche attraverso le nuove tecnologie (e-Learning).

Art.6
Categorie dei servizi

1. Il CST opera affinché siano erogati ai Comuni aderenti servizi classificabili all’interno di due categorie:

- Servizi di base: sono i servizi che costituiscono la base per il pieno utilizzo della rete regionale, già disponibili alla data della stipula del presente Accordo, agli Enti Locali aderenti alla RUPAR piemontese, (connettività, accesso a banche dati, strumenti di cooperazione ed interscambio, semplificazione amministrativa, ecc.) e quelli che saranno sviluppati in futuro da Regione e Province per arricchire questa tipologia di offerta. Questi servizi saranno resi disponibili gratuitamente ai Comuni, in quanto erogati dalle piattaforme regionali, restando a carico degli Enti gli eventuali costi di utilizzo;

- Servizi a domanda specifica: sono i servizi, anche realizzati in un momento successivo alla costituzione del CST, che saranno resi disponibili “a consumo” ai singoli Comuni, a fronte della sottoscrizione di uno specifico contratto di servizio. Il catalogo di questa tipologia di servizi sarà definito dal Comitato di Pilotaggio del CST di cui all’art.7, sulla base di indirizzi condivisi nel Comitato Guida regionale per garantire l’omogeneità sul territorio.

Art.7
Comitato di Pilotaggio del CST

1. Per l’attuazione dei compiti del CST le Parti organizzano un Comitato di Pilotaggio permanente, rappresentativo degli Enti aderenti, composto da:

- il Presidente della Provincia di Torino, che lo presiede personalmente o per il tramite dell’Assessore competente per materia;

- un rappresentante tecnico della Regione Piemonte, individuato dalla Direzione Organizzazione, Pianificazione, Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane;

- un rappresentante tecnico della Provincia di Torino, individuato nel Dirigente pro-tempore competente nello sviluppo del Sistema informativo e di telecomunicazioni, che coordina il Comitato;

- i rappresentanti delle ulteriori Parti aderenti, quali risultanti dal verbale della Conferenza di Servizi di cui all’art. 3, da intendersi qui integralmente richiamato e trascritto.

2. I rappresentanti di cui al comma 1 possono essere sostituiti, anche per singoli incontri od atti, da persone da loro manifestamente delegate.

3. Al Comitato di pilotaggio partecipa stabilmente, senza diritto di voto, un rappresentante della Città di Torino individuato nel Dirigente pro-tempore responsabile del Sistema informativo.

4. Possono presenziare alle riunioni del Comitato di Pilotaggio i rappresentanti delle Associazioni degli Enti Locali, con le modalità definite dal Comitato di Pilotaggio in sede di prima convocazione.

5. Il Comitato di Pilotaggio si riunisce con cadenza almeno bimestrale, in occasione della predisposizione e deliberazione del piano di attività, del monitoraggio dell’avanzamento di esso e della sua rendicontazione finale.

6. Le riunioni del Comitato di Pilotaggio sono regolarmente costituite con l’intervento della maggioranza dei rappresentanti di cui al precedente comma 1. Le decisioni sono prese a maggioranza semplice degli intervenuti.

7. Il Comitato di Pilotaggio:

- attua il presente Accordo, definendo le strategie del CST in coerenza con le indicazioni fornite dal Comitato Guida regionale;

- individua un rappresentante, scelto al proprio interno, per la partecipazione al Comitato Guida regionale;

- contribuisce a determinare, in sede di Comitato Guida regionale, le linee guida per la predisposizione del catalogo dei servizi e degli SLA (Service Level Agreement);

- predispone annualmente, in coerenza con le linee guida per il catalogo dei servizi definito dal Comitato Guida regionale, un piano per le attività dell’annualità successiva con la relativa valorizzazione economica, precisando le modalità e i tempi di attuazione;

- esamina le schede tecniche di progetto di cui all’art. 11, secondo comma, ed esprime parere vincolante per gli Enti aderenti al CST, in merito alla rispondenza delle schede alla programmazione effettuata;

- redige annualmente una relazione sulle attività realizzate dai fornitori dei servizi di cui al precedente art. 6 e sull’utilizzo delle risorse programmate;

- cura il raccordo delle attività del CST con gli enti aderenti; in particolare, riferisce annualmente ai competenti organi di governo degli Enti aderenti attraverso la presentazione della relazione sulle attività svolte e del piano di attività per l’anno successivo;

- informa il Comitato Guida regionale dell’andamento delle attività attraverso la trasmissione della relazione sulle attività svolte e del piano di attività per l’anno successivo;

- collabora con la Regione Piemonte e gli altri Enti coinvolti alla predisposizione di progetti da candidare al finanziamento da parte di Pubbliche Amministrazioni centrali o di altri soggetti esterni all’Accordo di Programma, nonché fornisce assistenza per eventuali attività di monitoraggio effettuate dagli stessi soggetti a fronte del finanziamento accordato;

- definisce e attua, anche in collaborazione con il CRC Piemonte (Centro Regionale di Competenza), le attività di comunicazione del CST, garantendo la partecipazione alle stesse di tutti gli Enti aderenti.

8. Al fine di agevolare l’espletamento degli impegni dell’Ente Promotore di cui all’art. 9, e degli obiettivi previsti nell’Atto Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro, alle riunioni del Comitato di Pilotaggio presenzia stabilmente e con funzioni consultive un rappresentante del CSI-Piemonte.

9. La partecipazione ai lavori del Comitato di Pilotaggio rientra nelle ordinarie attività d’istituto per i dirigenti e dipendenti degli Enti aderenti e non dà diritto alla percezione di indennità o altri emolumenti economici. Gli oneri relativi al rimborso delle trasferte ed alla partecipazione ai lavori del Comitato di eventuali consulenti restano a carico dei bilanci degli Enti aderenti.

Art. 8
Impegni dell’Ente Capofila

1. La Provincia di Torino, in qualità di Ente capofila e soggetto coordinatore dell’aggregazione, svolge funzioni di coordinamento organizzativo del CST. A tal fine si impegna a garantire:

- il raccordo tra gli enti aderenti al CST, rilevando le esigenze di questi ultimi per la definizione delle attività del CST e coordinando l’impiego dei fondi per il finanziamento delle suddette attività;

- la convocazione del Comitato di Pilotaggio del CST, l’organizzazione dei lavori e la verbalizzazione delle riunioni, anche avvalendosi del Centro Regionale di Competenza del Piemonte (CRC);

- il supporto al Comitato di Pilotaggio per la programmazione delle attività del CST e la raccolta dei dati utili alla preparazione della relazione consuntiva sull’attività annualmente svolta, ai fini della trasmissione al Comitato Guida regionale.

Art. 9
Impegni dell’Ente Promotore

1. La Regione Piemonte, in quanto Ente promotore dell’aggregazione costituente il CST e ente realizzatore di quanto previsto nell’Atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro per la Società dell’Informazione sopra citato, si impegna:

- a sostenere l’utilizzo dell’infrastruttura di rete e dei servizi applicativi ed informativi offerti attraverso la RUPAR (Rete Unitaria Pubblica Amministrazione Regionale);

- a promuovere, attraverso il CST, la diffusione dei servizi realizzati nella prima fase di e-government da Amministrazioni piemontesi, e l’attuazione dei progetti di riuso dei servizi a cittadini e imprese previsti dalla seconda fase di e-government.

2. La Regione Piemonte si impegna inoltre, anche avvalendosi del CSI-Piemonte in qualità disoggetto attuatore, come individuato dall’Atto Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro per la Società dell’Informazione, sottoscritto il 27 giugno 2005:

- nei confronti delle proprie strutture interne, a favorire la realizzazione dei programmi di attività del CST della provincia di Torino;

- ad utilizzare, in autonomia gestionale, i fondi allocati secondo le regole di ripartizione di cui al successivo art. 11 per il finanziamento dei servizi programmati dal Comitato di Pilotaggio del CST della provincia di Torino;

- a favorire la stipula di convenzioni e accordi con altre amministrazioni territoriali, anche dello Stato, per la messa a disposizione del patrimonio informativo pubblico;

- a favorire l’azione coordinata degli Enti aderenti al CST con le imprese del territorio provinciale al fine di razionalizzare lo sviluppo e la diffusione di servizi e soluzioni applicative per l’informatizzazione delle amministrazioni. È comunque fatta salva l’autonomia dei Comuni aderenti nella scelta dei fornitori dei citati servizi, secondo quanto previsto dalla legge in materia di procedure di scelta del contraente.

3. Ai fini predetti la Regione garantisce la disponibilità delle strutture del soggetto attuatore esistenti nel territorio provinciale.

Art. 10
Impegni dei Comuni aderenti

1. I Comuni aderenti si impegnano a realizzare, a mutuo vantaggio ed entro il termine di durata del presente accordo di programma, una gestione associata dei servizi di cui al precedente art. 6, nelle forme previste dal Testo Unico degli Enti locali.

2. Ai fini dell’attivazione del CST essi si impegnano, pertanto, direttamente o per il tramite delle loro forme associative:

- ad utilizzare i servizi che saranno messi a disposizione attraverso l’attuazione del Piano di attività di cui all’art. 7, comma 7.

- a condividere il patrimonio informativo pubblico da essi detenuto per ragioni istituzionali;

- ad individuare rappresentanti idonei a proporre le esigenze dei piccoli Comuni in sede di Comitato di Pilotaggio;

- a partecipare fattivamente all’attività di ricognizione delle esigenze locali per la predisposizione del piano di attività;

- a rendere disponibili, per il riuso in altre pubbliche amministrazioni, le soluzioni già da essi utilizzate nonché quelle eventualmente sviluppate a seguito dell’attivazione del CST;

- ad effettuare azione di controllo e monitoraggio dell’attività del CST a livello locale.

Art. 11
Aspetti finanziari.

1. Il CST programma la propria attività tenuto conto delle seguenti linee di finanziamento degli interventi per i servizi citati all’art. 6:

a) le risorse economiche per interventi nelle aree sotto utilizzate - quadriennio 2004-2007 stanziate con deliberazione CIPE n. 19/2004, ed inserite nell’Atto Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro per la Società dell’Informazione sottoscritto dalla Regione Piemonte il 27 giugno 2005;

b) le ulteriori risorse economiche rese disponibili dalle Parti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio, o dallo Stato, con particolare riferimento ai fondi a favore dei piccoli comuni previsti dal Decreto del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie del 27 ottobre 2004.

2. Le Parti danno atto che, per quanto concerne le risorse di cui alla lettera a):

- la ripartizione dei fondi annualmente disponibili è definita sulla base delle indicazioni del Comitato Guida regionale, distinguendo tra la quota necessaria alla predisposizione di un complesso di servizi da rendersi disponibili a tutti gli enti aderenti alla rete dei CST piemontesi e la quota a disposizione dei singoli CST, per l’adozione di servizi che rispondano alle esigenze individuate dal singolo Comitato di Pilotaggio;

- dette risorse sono state attribuite dalla Regione Piemonte al CSI-Piemonte, nella sua qualità di soggetto attuatore dell’Accordo di Programma Quadro, il quale provvede ad attuare l’allocazione dei fondi disponibili, secondo la ripartizione effettuata dal Comitato Guida regionale e la programmazione del Comitato di Pilotaggio provinciale, mediante l’elaborazione di una o più schede tecniche di progetto.

3. Le Parti si impegnano ad utilizzare, in autonomia gestionale, le eventuali risorse di cui alla lettera b), per finanziare il programma di attività del CST della Provincia di Torino.

Art. 12
Sede

1. Il CST attivato in dipendenza del presente Accordo ha sede legale presso la sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria, 12.

Art. 13
Durata

1. Fermo restando quanto stabilito all’art. 10, il programma deve essere completato entro 36 mesi dalla stipula del presente Accordo, fatta salva l’eventuale proroga per la conclusione delle attività di rendicontazione dei finanziamenti ricevuti.

Art.14
Adesione di altri Enti all’Accordo

1. È ammessa l’adesione di ulteriori Enti al presente Accordo, anche successivamente al perfezionamento della sua efficacia. La richiesta di adesione è accolta con deliberazione del Comitato di Pilotaggio, che ne informa il Comitato Guida regionale.

Art. 15
Recesso dall’Accordo

1. Le Parti hanno facoltà di recesso dal presente Accordo. Il recesso non ha comunque effetto retroattivo rispetto alle realizzazioni già attuate per effetto dell’adesione e non incide sugli eventuali contratti di servizio già stipulati ai sensi del precedente art. 11.

2. Il recesso si esercita mediante comunicazione scritta del legale rappresentante, rivolta all’Ente Capofila del CST, che provvede ad informarne il Comitato di Pilotaggio ed il Comitato Guida regionale.

Art.16
Risoluzione delle controversie

1. Il Comitato di Pilotaggio dirime in via amichevole le controversie eventualmente nascenti dal presente Accordo, anche a fronte dell’eventuale inadempienza degli Enti sottoscrittori.

Art.17
Rinvio

1. Per tutto quanto non previsto espressamente dal presente Accordo di Programma, si fa riferimento a quanto previsto nel “Protocollo di Intesa Tra la Regione Piemonte, l’Unione delle Province Piemontesi, ANCI Piemonte, UNCEM Piemonte, Lega delle Autonomie Locali, Consulta Unitaria dei Piccoli Comuni del Piemonte, per la Costituzione della Rete regionale dei Centri Servizi Territoriali (CST) per l’attuazione dell’e-government nei piccoli comuni piemontesi”.

Il Presidente della Provincia
Antonio Saitta