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Bollettino Ufficiale n. 41 del 13 / 10 / 2005

Codice 26.2
D.D. 20 giugno 2005, n. 306

Fase di verifica della procedura di VIA art. 10 della L.R. 40/98 inerente il progetto preliminare “Raddoppio della linea ferroviaria Fossano-Cuneo nella tratta Fossano-Bivio Madonna dell’Olmo” da realizzarsi nei comuni di Fossano, Centallo, Cuneo. Ente proponente R.F.I. S.p.A

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

2. di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10-L.R. 40/1998) del progetto: “Raddoppio della linea ferroviaria Fossano-Cuneo nella tratta Fossano-Bivio Madonna dell’Olmo” presentato da RFI - Rete ferroviaria Italiana - S.p.A, con sede in Torino, via Sacchi, 1 e di non sottoporre il progetto alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 della L.R. 40/1998;

3. di richiedere ad RFI S.p.A. che nel corso della redazione del progetto definitivo vengano recepite le prescrizioni vincolanti nel seguito elencate, finalizzate all’ottimizzazione del progetto dal punto di vista ambientale per l’ottenimento, nella successiva fase di approvazione del progetto definitivo, dei necessari atti di consenso da parte delle Amministrazioni interessate:

Aspetti urbanistici - paesaggistici - territoriali

Si dovranno sviluppare adeguatamente gli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino, di mitigazione e di compensazione ambientale, per la cui realizzazione dovranno essere utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali. Al fine di assicurare la riuscita di tali interventi, si prescrive che siano eseguite le opportune cure colturali periodiche almeno nei primi 3 anni dall’impianto.

Prima della redazione del progetto definitivo, dovrà essere elaborato e sottoposto all’esame del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per i Beni Archeologici - Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, un programma di indagini ed accertamenti archeologici, per la stesura di specifica cartografia relativa alla valutazione di rischio archeologico.

Aspetti di recupero ambientale - cantiere

Il progetto definitivo dovrà sviluppare adeguatamente il sistema di trattamento e smaltimento delle acque di cantiere, di piattaforma e di quelle provenienti dalle scarpate (indicato nella Relazione di prefattibilità ambientale - paragrafi 3.3.5 e 3.3.7), specificando quali siano i recettori finali. Nel caso in cui tale sistema comporti il rilascio delle acque nei canali irrigui, nelle fasi della progettazione il proponente dovrà prendere contatto con i consorzi di cui al punto precedente per individuare le soluzioni adatte ad evitare che, in corrispondenza dei punti di rilascio, nel caso di eventi eccezionali, si creino problemi di esondazione ora non esistenti.

Nel caso in cui fossero utilizzate barriere antirumore realizzate con pannelli fonoassorbenti trasparenti, questi dovranno essere dotati di idonee segnalazioni (sagome, etc.), in modo da risultare visibili all’avifauna ed evitare collisioni.

Il progetto definitivo dovrà tenere in considerazione le problematiche relative agli impatti sulla matrice atmosferica dovuti alle fasi di realizzazione dell’opera: sia per quanto riguarda le emissioni delle fasi di cantiere, sia per le emissioni dovute alla movimentazione dei materiali sulla rete stradale esistente, e dovrà individuare le mitigazioni e le modalità operative atte a minimizzare gli impatti durante tutte le fasi di realizzazione dell’opera.

La relazione di valutazione di impatto acustico, da allegare al progetto definitivo, ai sensi della legge n. 447/1995 (art. 8) e della legge regionale n. 52/2000 (art. 10), dovrà essere redatta come richiesto dai criteri regionali di cui alla D.G.R. 2 febbraio 2004, n. 9 -11616 e dovrà contenere anche valutazioni del rumore generato nella fase di costruzione.

Si dovranno adottare interventi di mitigazione acustica nei nuclei abitativi di: Madonna dell’Olmo, Centallo, Piovani e Fossano sud, considerando non solo le problematiche legate al raddoppio ferroviario in oggetto, ma anche la rete ferroviaria esistente.

Oltre ai limiti stabiliti dal DPR n. 459/1998 in materia di rumore ferroviario all’interno delle fasce di pertinenza dell’infrastruttura, all’esterno di tali fasce, il rumore generato da quest’ultima concorre, unitamente a tutte le altre sorgenti di rumore, al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione (DPCM 14/11/1997, art. 3, comma 2). Pertanto è necessario che all’esterno di dette fasce, e con particolare riguardo ai ricettori sottoposti a maggiore tutela (aree residenziali, scuole, ospedali, case di cura e di riposo e assimilabili), il progetto definitivo tenga conto dei vincoli derivanti dalla classificazione acustica del territorio comunale di cui sono dotati i tre comuni interessati dall’intervento.

Si dovrà prevedere nel progetto definitivo un’analisi complessiva in ordine alla produzione e alla gestione dei rifiuti, in particolare per quanto attiene la definizione delle tipologie e delle quantità dei rifiuti prodotti, la caratterizzazione degli stessi, l’indicazione delle relative destinazioni e la precisazione delle procedure previste sulla base del quadro normativo di riferimento. Al riguardo si sottolinea la necessità che sia assicurata una corretta gestione dei rifiuti connessi all’opera di cui trattasi, nel rispetto della normativa vigente in materia, assicurando la minimizzazione della loro produzione e l’ottimizzazione del loro recupero.

Per interventi sulla massicciata esistente, dovrà essere prodotta un’analisi dei materiali risultanti e delle opere in progetto, comprensiva delle rispettive quantità, della loro classificazione ai sensi della vigente normativa (riferimento a D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 e s.m.i., L. 21 dicembre 2001 n. 443 come modificata dalla L. 31 ottobre 2003 n. 306, L. 8 agosto 2002 n. 178, D.M. 14 maggio 1996) ed infine delle loro relative destinazioni.

Per lavori di demolizione o di rimozione di materiali contenenti amianto, si richiama quanto previsto dall’art. 34 del D.Lgs. 15 agosto 1991 n. 277 circa la predisposizione del piano di lavoro.

Qualora si rinvenisse la presenza di aree inquinate, dovranno essere attivate le procedure di bonifica di cui alla normativa vigente, con attuale riferimento al D.Lgs. 22/97 e s.m.i. ed al D.M. 471/99. Inoltre, in fase di progettazione definitiva dovranno essere valutate le opportune misure e cautele volte ad evitare eventuali inquinamenti accidentali del suolo e delle acque sotterranee nel corso della realizzazione dei lavori.

Il progetto definitivo dovrà contenere indicazioni circa i ripristini delle aree di cantiere in corrispondenza dei siti specifici elencati da pag 17 a pag. 26 della relazione ambientale del progetto preliminare, con l’accortezza di attuare tali operazioni in modo da contenere gli infestanti di tipo arboreo o arbustivo, quali ad esempio robinie, sambuchi, eccetera, e favorire le specie autoctone che si prevede di mettere a dimora.

Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei canali irrigui e dei corsi d’acqua dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque.

Durante la fase di cantiere dovrà essere consentito l’accesso ai fondi relativamente alle aree agricole interferite dall’opera in progetto.

Il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato e dovrà essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale. Il progetto definitivo dovrà indicare le aree destinate allo stoccaggio del terreno di scotico e dovrà specificare le dimensioni e la geometria dei cumuli, nonché le modalità di conservazione e manutenzione degli stessi in relazione ai tempi di stoccaggio del materiale e di ripristino ambientale dei luoghi.

Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere, quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali e quelle utilizzate per la realizzazione delle piste di cantiere e della viabilità temporanea dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

Il progetto definitivo dovrà prevedere un piano per l’approvvigionamento inerti, come previsto dal D.P.R. 554/1999;

Aspetti geologici - idraulici - idrici

Il progetto definitivo dovrà risolvere alcune incongruenze riscontrate tra la relazione geologica e alcune sezioni di progetto, in particolare l’angolo di profilatura delle scarpate dovrà essere compatibile con le caratteristiche geotecniche dei terreni interessati.

Tutte le opere esistenti appartenenti ai Consorzi irrigui del Comprensorio dovranno essere salvaguardate ed in caso di demolizione dovranno essere ripristinate a perfetta regola d’arte, in ogni loro parte, affinché nessun danno abbia ad interessare l’intero Comprensorio irriguo.

Si richiede uno studio idraulico sulla portata dei canali irrigui che attraversano l’attuale rilevato ferroviario in particolare nei pressi della località Piovani e di Fossano.

Si dovrà provvedere a verificare i livelli di protezione delle condotte idriche e fognarie interessate dai lavori in oggetto, provvedendo alla loro eventuale protezione. Le metodologie adottate dovranno essere concordate con ACDA S.p.A.

Si dovranno verificare con i consorzi irrigui operanti nell’area interessata dagli interventi, le soluzioni individuate per risolvere le interferenze con il reticolo irriguo esistente e il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle opere. In tal modo si potrà assicurare la funzionalità della rete e permettere l’effettuazione delle operazioni di manutenzione in maniera agevole ed in sicurezza, garantendo nel contempo il regolare servizio senza recare danno alle produzioni.

I consorzi irrigui operanti nell’area di intervento sono:

* Aggregazioni Consorzi irrigui Risorgive Mellea Centallese - Via Ospedale 39 - 12044 Centallo (CN) -

* Consorzio di Irrigazione comprensoriale di 2° grado Fossanese - Braidese - Piazza Umberto I c/o Municipio - 12040 Cervere (CN) -

* Aggregazione di Consorzi di Irrigazione Sinistra Stura di Demonte - Corso Nizza 37 - 12100 Cuneo -

Nel caso in cui fossero interessati dai lavori i canali demaniali, dovrà essere contattata la Coutenza Canali demaniali della Pianura Cuneese - Sede di Fossano - Via Fratelli Carando 19 -12042 Bra (CN).

Aspetti relativi alle interferenze

Qualora nella redazione del progetto definitivo sia evidenziata una interferenza con elettrodotti preesistenti aerei e sotterranei, dovrà essere rispettato quanto previsto dal D.M. 21/03/1988 n. 449 e s.m.i., nonché dalla norme CEI 11-17 fasc. 558.

Viabilità

L’opera sostitutiva del P.L. alla progressiva Km 66+691 in corrispondenza della stazione S.Benigno, dovrà essere costituita, per quanto attuabile, da un sottopasso in asse alla strada Comunale.

In corrispondenza di attraversamenti interferenti con strade Provinciali, la sezione da utilizzare per la piattaforma stradale deve essere di tipo C1 secondo il D.M. 11/2001.

Poiché il tracciato dell’opera in progetto è localizzato in una zona a forte vocazione agricola caratterizzata da suoli appartenenti alla I e II classe di capacità d’uso, il Proponente dovrà orientare la progettazione relativa alle opere necessarie per la soppressione dei passaggi a livello esistenti sulla linea in modo da limitare il più possibile il consumo di suolo agricolo.

Varie

Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente venga comunicato l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

4. si richiede inoltre al Proponente di valutare, come richiesto dal Comune di Fossano, la necessità di consolidamento dei sostegni della passerella pedonale esistente alla progressiva Km 50+915.

5. Si raccomanda inoltre quanto segue:

sia considerata la possibilità di prevedere future stazioni metropolitane;

il rumore generato nella fase di realizzazione deve rispettare i limiti di zona vigenti al momento dell’inizio dei lavori, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti i possibili accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo, che devono comunque essere indicati nella relazione previsionale di impatto acustico;

il Proponente dovrà valutare la possibilità di realizzazione di interventi di permeabilizzazione dell’infrastruttura lineare al passaggio della piccola fauna vertebrata (mammiferi di piccola taglia, anfibi e rettili), concordandone con il Settore Infrastrutture Rurali e Territorio, con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna selvatica (Direzione Territorio Rurale - Corso Stati Uniti 21 - Torino) e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi, al fine di rendere massima l’efficienza di tali strutture;

dovrà posta particolare attenzione alla gestione dei rifiuti provenienti da demolizioni e delle terre e rocce di scavo. Al riguardo si richiama la possibilità di fare riferimento, per quanto attiene a queste ultime, alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, articolo 1, commi 17, 18 e 19, come modificata dalla legge 31 ottobre 2003, n. 306. A questo proposito ulteriori precisazioni potranno essere definite nel corso dell’istruttoria alla luce del parere dell’ARPA, come previsto dalla citata legge n. 306/2003;

prima della redazione del progetto definitivo dovrà essere effettuata una ricognizione sulle aree interessate in modo diretto ed indiretto dagli interventi, verificando l’assenza di situazioni di potenziale inquinamento o di presenza di rifiuti.

6. di inviare la presente determinazione dirigenziale ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98.

Contro il presente provvedimento è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, entro 60 giorni dalla data di avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge n. 1034 del 6/12/1971, ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1199 del 25/11/1971;

La presente Determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art 61 dello Statuto, della L.R. n. 51. dell’ 8 agosto 1997 e dell’art. 16 del D.P.G.R. 8/R/2002.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino