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Bollettino Ufficiale n. 41 del 13 / 10 / 2005

ANNUNCI LEGALI


Provincia di Cuneo

Deliberazione G.P. n 574 del 1 settembre 2005. Progetto di nuovo impianto idroelettrico da realizzare nel Comune di Pontechianale alimentato con le acque del Torrente Soustra. Proponente: Milanesio s.r.l., con sede in Crissolo, Via Ruata 94. Giudizio di Compatibilità Ambientale negativo ex artt. 12 e 13 L.R. 40/98 e s.m.i.

(omissis)

Permanendo i motivi ostativi più sopra esplicitati non sussistono le condizioni per l’espressione di un giudizio positivo di compatibilità ambientale né i presupposti sostanziali per il rilascio delle autorizzazioni connesse e cioè per il rilascio del permesso di costruire essendo parte delle opere in progetto in contrasto con le N.T.A. del PAI, per il rilascio della concessione di derivazione ai sensi del D.P.G.R. 29 luglio 2003, n. 10/R, per il rilascio dell’autorizzazione ai sensi della L.R. 45/89 e s.m.i., tutte essenziali per la realizzabilità del progetto.

(omissis)

La Giunta Provinciale

(omissis)

delibera

1. di esprimere giudizio negativo di compatibilità ambientale sul progetto di nuovo impianto idroelettrico da realizzare nel Comune di Pontechianale alimentato con le acque del Torrente Soustra presentato da parte della Società Milanesio s.r.l., con sede in Crissolo, Via Ruata 94, nella persona del Presidente, Sig. Giovanni Allocco, nato a Cuneo il 25.05.1953, residente in Fraz. Madonna delle Grazie, Cuneo, in quanto, come già detto in premessa:

Relativamente ai profili ambientali

- la realizzazione dell’impianto di derivazione idroelettrica in progetto comporterebbe un inevitabile e rilevante impatto, non mitigabile, sulla componente idrica e sull’ecosistema fluviale del bacino del torrente Varaita, del quale il torrente Soustra fa parte, a causa della sottrazione di una considerevole quota di portata naturale da quest’ultimo corpo idrico connotato, sulla base degli stessi dati presentati dal proponente, dalla presenza di una fauna bentonica “ideale” per questa tipologia ambientale (classe I dell’IBE), che conserva ancora sostanzialmente intatte le proprie caratteristiche di naturalità che verrebbero alterate in tempi brevi e per tutta la durata in esercizio della captazione.

Oltre alla predetta riduzione di portata, infatti, l’esecuzione del progetto determinerebbe la riduzione della velocità della corrente e del grado di ossigenazione dell’acqua con conseguente alterazione dello stato qualitativo delle acque superficiali che -congiuntamente all’interruzione di continuità ecologica nell’ecosistema acquatico- potrebbe influire negativamente su di un habitat altamente sensibile.

In particolare:

- la localizzazione dell’opera di presa è prevista a quota 2073 metri, in un’area montana attualmente ad elevata naturalità ed integra dal punto di vista naturalistico e paesaggistico-ambientale.

- Soprattutto in un territorio come questo, dove il suolo “fertile” è impostato su pendii detritici a granulometria alta, il contributo dei corsi d’acqua al bilancio idrico degli spazi esterni all’alveo è fondamentale: ciò significa che non vi è alcuna assicurazione che la sottrazione di portata derivante dalla realizzazione del progetto non incida anche sulle comunità vegetali e animali che risiedono anche a distanza considerevole dalla sezione “bagnata”: Per esempio, la presenza (che è certa) della Salamandra di Lanza, specie stenoendemica delle praterie alpine con elevata umidità, di grandissimo interesse biologico e biogeografico e meritevole di particolare protezione, sarebbe sicuramente messa in crisi da una minore disponibilità di spazi umidi.

- L’allestimento dell’area di cantiere, ivi compresa la pista di accesso in progetto, potrebbe causare dei cedimenti lungo il tracciato delle condotte in quanto parte dello stesso e la zona di prevista ubicazione dell’opera di presa ricadono, come più dettagliatamente specificato nel seguito, in area di frana attiva.

Per quanto concerne gli aspetti geologici

- Nella zona di intervento affiorano prevalentemente calcemicascisti, calcescisti filladici e filladi calcaree e, segnatamente in destra orografica del T. Soustra, calcari microcristallini e lastroidi, per lo più in bancate. La conseguenza di tale assetto geologico è che le forme direttamente modellate sugli ammassi rocciosi consistono in superfici di versante coincidenti con gli strati per i calcescisti s.l. e in scarpate più pronunciate laddove sono presenti i calcari lastroidi.

- I depositi quaternari sono costituiti in prevalenza da till e in più limitatamente da depositi alluvionali; questi ultimi sono in realtà più il risultato della rielaborazione operata da parte del T. Soustra del materiale eroso dai fianchi montuosi piuttosto che di un vero trasporto fluviale.

- I depositi sopra menzionati, e cioè sia quelli quaternari che quelli prequaternari, sono interessati nell’area di intervento, in diverso modo e misura da fenomeni di dinamica dei versante.

- Infatti, a seguito di fotointerpretazione è stato verificato che nell’area di interesse sono presenti numerosi e importanti fenomeni di dinamica di versante, arealmente anche molto estesi. I risultati dell’interpretazione fotogrammetrica condotta coincidono con quanto contenuto nell’archivio IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani): in particolare appare coinvolto da una Deformazione Gravitativa Profonda di Versante l’intera porzione in sinistra idrografica del versante del Vallone di Soustra, sino, approssimativamente, alle Grange del Rio. Poco più a monte, sempre in sinistra idrografica e in corrispondenza dell’opera di presa è stato riconosciuto un altro fenomeno di dinamica di versante, interpretabile come uno scivolamento planare/rotazionale. Per quanto riguarda la destra idrografica è stato interpretato, sempre nel corso dell’istruttoria, un movimento di tipo complesso posto nel settore compreso tra “Montagna Bassa” e Grange del Rio.

- Oltre ai sopra menzionati fenomeni di dinamica di versante arealmente molto estesi e coinvolgenti quantomeno parzialmente il substrato roccioso sono stati segnalati dai funzionari del Servizio Concessioni Derivazioni d’Acqua della Provincia di Cuneo, nel corso dei loro sopralluoghi, numerosi dissesti a carico dei depositi quaternari (prevalentemente till) tanto in sinistra quanto in destra idrografica del T. Soustra.

- I fenomeni di dinamica di versante sopra descritti sono stati anche identificati nella documentazione geologica presentata a corredo dell’istanza; nella stessa, in cui sono contenute alcune cartografie servite per la cosiddetta procedura di “aggiornamento del dissesto” (iter non ancora concluso), si è anche provveduto a differenziare i settori cosiddetti “attivi”; infatti, come puntualizzato nella documentazione geologica prodotta dall’Istante “Per l’estesa franosità indicata dal PAI [e confermata sia dall’analisi fotointerpretativa sia dall’archivio IFFI n.d.r.] si evidenzia quindi quanto già indicato in relazione ed anche nella cartografia dei dissesti allegata al PRGC: l’intero corpo è distinto in corpi minori indipendenti l’uno dall’altro, ciascuno soggetto a specifiche dinamiche evolutive”. E ancora, proprio a proposito dei depositi quaternari, “sono state rilevate criticità in atto o potenziali soprattutto in corrispondenza del tratto compreso fra l’opera di presa e località Grange del Rio in particolare in sponda sinistra del torrente, laddove si concentrano i fenomeni dissestivi per scalzamento al piede” mentre, per quanto riguarda il versante in destra idrografica la citata documentazione geologica segnala che “sono osservabili più rari fenomeni di dissesto, con movimentazione di materiale grossolano (ciottoli e blocchi)”, specificando anche che, sempre in sponda destra “nei punti più acclivi sono talora rinvenibili fenomeni di decorticamento attribuibili all’azione concomitante del ridotto drenaggio idrico e della marcata pendenza”.

- Alla luce delle considerazioni sopra riportate appare evidente che tanto dall’indagine geologica prodotta dal proponente, quanto dall’istruttoria basata sulla fotointerpretazione e i dati bibliografici disponibili e come poi indicato dai sopralluoghi esperiti dai funzionari del Servizio Concessioni Derivazioni d’Acqua della Provincia di Cuneo, entrambi i versanti del Vallone di Soustra in esame mostrano una forte predisposizione al cosiddetto dissesto idrogeologico. Occorre notare in particolare che benché gli enormi areali in frana identificati siano caratterizzati per lo più di movimenti molto lenti nelle porzioni più alte, gli stessi risultano suscettibili, per quanto riguarda la parte inferiore di accelerazioni specialmente a seguito di periodi piovosi che inducono ulteriore carico idrico nelle masse in frana coniugato a forma di erosione torrentizia al piede.

In questo contesto geologico e geomorfologico le operazioni di modificazione del suolo necessarie per la realizzazione del progetto in esame possono divenire cause determinanti per il peggioramento del delicato equilibrio idrogeologico dell’area.

Circa la compatibilità delle opere in progetto -ed in particolare della costruenda centrale- con le N.T.A. del PAI.

- Dall’esame della documentazione integrativa presentata, risulta che l’edificio della centrale continua ad essere previsto su un’area che attualmente è indicata nell’Atlante dei dissesti del PAI come frana attiva (Fa).

L’Amministrazione comunale di Pontechianale non ha ancora proceduto alla verifica idraulica e geologica di adeguamento al P.A.I. del suo P.R.G.C.

Ai sensi della D.G.R. n. 1-8753 del 18 marzo 2003 nelle aree in dissesto, così come rappresentate nell’Atlante dei dissesti del P.A.I., il territorio comunale è pertanto soggetto ai vincoli dettati dall’art. 9 delle norme di attuazione del P.A.I. stesso. In particolare l’edificio destinato ad ospitare l’impianto per la produzione di energia elettrica è posizionato su un’area in frana attiva dove le restrizioni imposte dall’art. 9 delle Norme tecniche di Attuazione del P.A.I. non prevedono la possibilità di realizzare nuovi edifici, neppure di interesse pubblico non altrimenti localizzabili. Non potendo assimilare l’opera in esame ad una infrastruttura lineare o a rete riferite a pubblici servizi essenziali (linee elettriche, telefoniche, ecc..) che sono ammesse previo studio di compatibilità, validato dall’autorità competente, allo stato attuale non può venire realizzato l’edificio della centrale nell’ubicazione indicata in progetto.

- Si segnala che l’adeguamento del PRGC al PAI è in corso, ma tale adeguamento avverrà solo dopo l’approvazione da parte del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po del nuovo quadro del dissesto, contenuto nella documentazione geologica allegata alla Variante di P.R.G.C. in itinere del Comune di Pontechianale. L’approvazione da parte del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po sarà possibile solo a seguito dell’invio alla stessa del nuovo quadro del dissesto, dopo l’approvazione con D.G.R. della variante citata.

Terminato tale iter (pluriennale) il quadro del dissesto sul territorio del Comune di Pontechianale risulterà aggiornato, ma l’area su cui è attualmente prevista la centrale non risulterà comunque edificabile in quanto indicata come a pericolosità di inondazione molto elevata (Ee) del Torrente Soustra.

In tali aree è esclusivamente consentita la realizzazione di infrastrutture lineari e a rete riferite a servizi pubblici essenziali non altrimenti localizzabili e dei relativi impianti.

La direzione Regionale Affari Istituzionali, Settore Attività Giuridico Legislativa a Supporto della Giunta Regionale e delle Direzioni Regionali, chiamata a rispondere dal Settore Pianificazione Difesa del Suolo sul quesito se la produzione di energia elettrica con impianti elettrici privati, possa essere considerata servizio pubblico essenziale, si è così espressa: “... non pare al Settore scrivente, per le ragioni esposte, che la nozione di servizio pubblico essenziale, richiamata dall’art. 9, comma 5, delle Norme di Attuazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, includa anche l’attività di produzione di energia elettrica.”

Pertanto il progetto presentato non risulterebbe comunque compatibile con le norme di Attuazione del P.A.I. alle quali l’area su cui insiste è e sarà assoggettata.

2. di inviare il presente provvedimento al proponente e a tutti i soggetti interessati;

3. di dare atto che la notifica del presente provvedimento al proponente si configura come chiusura di tutti i procedimenti autorizzativi e concessori connessi;

4. di dare atto che in relazione al presente provvedimento è stato acquisito il parere tecnico di cui all’art. 49 del richiamato D. Lgs. 267/2000;

5. di dare atto che il presente provvedimento non comporta spese e/o minori entrate a valere sul bilancio dell’anno in corso;

6. di dichiarare il presente provvedimento, per l’urgenza, immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000.

(omissis)

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 12, comma 8 della LR. 40/1998 e s.m.i. e depositata presso l’Ufficio di Deposito di questa Provincia e presso l’Ufficio di Deposito della Regione Piemonte.

Contro il presente provvedimento è possibile ricorso al tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 gg. dalla piena conoscenza dell’atto.