Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 40 del 6 / 10 / 2005

Errata Corrige
Deliberazione della Giunta Regionale 12 settembre 2005, n. 14-797

Procedura ex art. 12 L.R. n. 40/1998 e D.P.R. n. 357/97, art. 5 e s.m.i. - Giudizio di compatibilità ambientale e contestuale valutazione d’incidenza relativi al progetto “Parco commerciale e viabilita’ connessa”, localizzato nei comuni di Nichelino e Vinovo (TO). Proponente Societa’ Campi di Vinovo

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

Nel dispositivo della dgr in oggetto, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 39 - Parte I - del 29 settembre2005, a pagina 47, l’uso accidentale degli elenchi puntati contrassegnati con il simbolo “O” può aver dato luogo ad una non puntuale interpretazione del testo stampato.

Si ripubblica pertanto il dispositivo della dgr con le opportune precisazioni:

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi...

delibera

- di esprimere, tenuto conto di quanto dettagliatamente evidenziato in premessa, giudizio positivo di compatibilità ambientale contestualmente al giudizio positivo di valutazione d’incidenza comprensivo delle autorizzazioni ambientali, in merito al progetto relativo “Parco commerciale e viabilità connessa”, localizzato nei comuni di Nichelino e Vinovo (TO), presentato dalla Società Campi di Vinovo S.p.a., con sede in Torino, corso Galileo Ferraris 32, sottolineando in via generale che:

* le integrazioni al progetto richieste, che si configurano come alternative progettuali, sono state completamente recepite dalla Conferenza dei Servizi e sono state giudicate le più compatibili sotto il profilo ambientale; in particolare la scelta progettuale che risulta meno impattante, è la realizzazione in sottopasso tutti gli attraversamenti viari, compreso quello ciclo-pedonale di collegamento tra l’insediamento commerciale ed il Parco di Stupinigi;

* l’individuazione di un tracciato alternativo per la viabilità interna al Parco di Stupinigi (Complanare), che risulta essere adeguato alle previsioni del vigente P.R.G.C. del comune di Nichelino, e che consente la preclusione al traffico veicolare ordinario di alcuni pregevoli tratti di viabilità storica interna al Parco di Stupinigi, rispettando gli obiettivi della legge istitutiva del parco, L.R. n. 1 del 14.01.1992 e risolvendo inoltre alcune problematiche viabilistiche dei comuni di Nichelino e Vinovo;

* vengono effettuate opere di compensazione ambientale, in particolare:

- realizzazione della fascia arborea dell’asse Debouchè di separazione dal Parco;

- realizzazione di corridoi ecologici di connessione tra il contesto del Parco e i rii Gambrè e Grivassola;

- risoluzione dei problemi legati alla regimazione idraulica a valle della Debouchè; (fenomeni di allagamento della Frazione Garino e del villaggio a ridosso del circuito del trotto);

- ripristino ambientale nei pressi della Complanare e contestuale salvaguardia della storica “Società Ippica Torinese”;

- per quanto riguarda la Valutazione d’Incidenza, relativamente al SIC “Stupinigi”, ai sensi del D.P.G.R. 16.11.2001 n. 16/R, il progetto è valutato positivamente per le seguenti motivazioni:

* riguardo alla sottrazione di habitat si rileva che l’artificializzazione non comporta significative perdite dal punto di vista della biodiversità, considerando che gran parte delle superfici occupate dal nuovo edificato sono aree sportive dismesse caratterizzate da vegetazione ruderale per il parco commerciale e seminativi per la viabilità connessa. L’effetto di artificializzazione del territorio viene inoltre mitigato con la dotazione di significative aree di verde ornamentale e di verde naturalistico, l’impianto di un bosco mesofilo, la conversione di seminativi a prato, oltre a vari interventi di minore portata di sistemazione a verde di rilevati, rotatorie e bacini di controllo. Si prende atto di un discreto incremento delle coperture a verde degli edifici dal precedente 20% a circa il 30-35%;

* gli interventi aderenti all’asse Rottalunga sono stati effettivamente potenziati con un miglior utilizzo dei reliquati particellari di esproprio.

- di condizionare l’efficacia del presente provvedimento all’osservanza delle seguenti prescrizioni:

1. approvazione dei PEC da parte dei due Comuni di Nichelino e Vinovo entro 12 mesi dalla data di approvazione della presente D.G.R.; i PEC dovranno contenere sia per gli aspetti progettuali sia per quelli convenzionali contenuti nel presente atto;

2. ottenimento delle autorizzazioni urbanistiche regionali, ai sensi dell’art. 26, comma 7 e seguenti, della L.R. 56/1977, subordinatamente all’approvazione dei P.E.C., relative all’ottenimento dei Permessi di Costruire degli insediamenti commerciali con superficie lorda di pavimento superiore a 4.000 mq, che nel dettaglio dovranno rispettare i contenuti dei P.E.C. di cui al punto 1 e del presente atto;

3. Viabilità:

a. per evitare che i sottopassi risultino inagibili in presenza di piogge improvvise, di forte entità o prolungate nel tempo, è necessario prevedere e realizzare delle vasche di raccolta delle acque meteoriche opportunamente dimensionate; le vasche dovranno essere dotate di pompe di captazione delle acque e condotte per il loro smaltimento in corsi d’acqua limitrofi; le pompe dovranno essere alimentate sia con energia elettrica proveniente dalla rete pubblica sia da generatore di corrente alternativo ad attivazione autonoma;

b. minimizzare in fase di progettazione esecutiva della rotatoria denominata “Rottalunga 2" l’interferenza con le proprietà limitrofe alla stessa.

4. Attività di cantiere:

i. nella successiva fase progettuale fornire gli elaborati esplicativi relativi a:

- ubicazione e delimitazione delle aree di cantiere;

- organizzazione del cantiere, indicando le attività previste (impianti fissi, compresi gli eventuali impianti di trattamento del materiale di scavo, sistemi di smaltimento controllato degli inquinanti provenienti);

- viabilità connessa alle attività di cantiere, indicando il flusso e i sensi di marcia dei mezzi e la tipologia della strada;

- quantificazione del materiale prodotto dagli scavi, distinguendo per tipologia (materiale non riutilizzabile, utilizzabile per rilevati, riutilizzato in cantiere) le rispettive destinazioni presso aree di stoccaggio temporanee e/o definitive (nonché la dimostrazione giuridica della disponibilità dei siti stessi);

- progetto di recupero per ciascuna delle aree da realizzarsi a fine lavori.

ii. fare presente all’impresa esecutrice dei lavori che sarà tenuta ad ottemperare alle seguenti richieste:

iii. attenersi all’organizzazione del cantiere come da progetto (vedi punto precedente) e garantire nel tempo la verifica della capacità e dell’efficacia di strategie e impianti;

iv. recepire tutte le osservazioni che deriveranno dalle attività di monitoraggio ambientale, apportando quanto prima i necessari correttivi per la riduzione preventiva degli impatti;

v. in fase di costruzione, adottare tutti gli accorgimenti atti a:

- ridurre la produzione e la propagazione di polveri (costante bagnatura delle strade utilizzate, pavimentate e non, entro 100 m da edifici o fabbricati, delle aree di cantiere non pavimentate e dei cumuli di materiali polverulenti; delimitazione delle aree di cantiere con recinzioni antipolvere di opportuna altezza in grado di trattenere le polveri aerodisperse; predisposizione ed utilizzo di dispositivi di bonifica dei pneumatici di tutti i mezzi in uscita dal cantiere);

- limitare i rischi di inquinamento della falda (eseguire i rifornimenti di carburante e lubrificanti ai mezzi meccanici su pavimentazione impermeabile, adottare idonei sistemi di deviazione delle acque con apposite casseformi al fine di evitare rilasci di miscele cementizie e relativi additivi per i getti in di calcestruzzo in alveo,·prevedere apposte vasche di sedimentazione, eliminare le possibili vie preferenziali di percolazione lungo le opere di fondazione, porre particolare attenzione alla tipologia delle perforazioni previste, utilizzando tecniche di perforazione a minore impatto per la falda e tutti i criteri di organizzazione del cantiere atti ad evitare infiltrazioni nel sottosuolo; in particolare evitare di abbassare artificialmente il livello tramite emungimento della falda);

- In particolare dovrà essere progettato, dimensionato ed installato un sistema di regimazione delle acque reflue (piovane o provenienti da processi produttivi) ed un’unità di trattamento acque e fanghi, in cui convogliare tutte le acque che devono essere trattate per rispettare i limiti allo scarico (in particolare: acque di lavorazione relative all’ampliamento delle opere d’arte esistenti ed in modo particolare delle opere provvisionali come pali o micropali; acque di piazzale, acque di officina che provengono dal lavaggio dei mezzi meccanici o dei piazzali dell’officina, acque di lavaggio betoniere e acque di supero dei cls);

vi. preferire per il movimento terra le macchine gommate a quelle cingolate; per il caricamento e la movimentazione del materiale le pale caricatrici agli escavatori; impianti fissi, gruppi elettrogeni e compressori insonorizzati;

vii. preferire, al fine di limitare l’impatto acustico, le lavorazioni nel periodo diurno e programmare le operazioni più rumorose evitando le ore di maggiore quiete o destinate al riposo; evitare comportamenti inutilmente rumorosi; interporre i cumuli di inerti fra le aree dove avvengono lavorazioni rumorose ed i ricettori, oppure barriere acustiche mobili a schermo delle lavorazioni più rumorose;

viii. verificare e mantenere ogni attrezzatura per garantirne il corretto funzionamento;

ix. individuare e delimitare rigorosamente i percorsi destinati ai mezzi, in ingresso e in uscita dal cantiere, siano in maniera da minimizzare l’esposizione al rumore dei ricettori; l’impresa è tenuta ad utilizzare esclusivamente la rete della viabilità di cantiere indicata nel progetto fatta eccezione, qualora indispensabile, l’utilizzo della viabilità ordinaria previa autorizzazione da parte delle amministrazioni locali competenti da richiedersi a cura e spesa della stessa Impresa; ottimizzare la movimentazione di cantiere di materiali in entrata ed uscita, con obbiettivo di minimizzare l’impiego di viabilità pubblica.

x. l’Impresa dovrà garantire la funzionalità di tutti i corsi d’acqua interessati dai lavori e degli argini esistenti, anche in situazioni transitorie, sia per quanto riguarda le caratteristiche di impermeabilità che per quanto attiene alla quota di sommità arginale che dovrà rimanere la medesima; dovrà evitare e sarà responsabile per qualsiasi danno possa compromettere il buon regime e la qualità dei corsi d’acqua, pericoli per l’incolumità delle persone e danni ai beni pubblici e privati; l’alveo non dovrà essere occupato da materiali, né eterogenei, né di cantiere;

xi. separare con recinzione il Parco di Stupinigi dalle aree di cantiere per impedire qualsiasi interferenza dei mezzi del cantiere col SIC; garantire l’accesso ai fondi agricoli;

xii. smantellare tempestivamente i cantieri al termine dei lavori ed effettuare lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione delle opere, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco; ripristinare le aree di cantiere, di stoccaggio, delle piste di cantiere e della viabilità temporanea in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

5. Impatto atmosferico: concordare con le amministrazioni locali tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola.

6. Impatto acustico:

i. valutare, per i ricettori situati lungo l’Asse Scarrone, gli effetti di ulteriori interventi di mitigazione, come la realizzazione di dossi trasversali per la limitazione della velocità da concordare col Comune di Nichelino;

ii. allegare al Progetto Esecutivo lo studio d’impatto acustico che tenga conto dei nuovi progetti definitivi e del cantiere; integrare con le necessarie opere di mitigazione acustica su ricettori sensibili come le scuole;

7. Impatto energetico: in merito all’uso razionale dell’energia come indicato nel Piano d’azione energetico ambientale, approvato il 14/01/2003 con Delibera del Consiglio Provinciale n. 137489/2002, che riveste il ruolo di vero e proprio documento programmatico della Provincia di Torino nel settore energetico, e nel Piano Energetico Ambientale Regionale approvato con D.C.R. del 03/02/04 n. 351-3642 (“...3.2 Il settore abitativo e terziario. ....3.5 La riduzione dei consumi di energia elettrica.), sviluppare, nei successivi approfondimenti progettuali, la scelta e messa in opera delle migliori tecnologie impiantistiche e soluzioni architettoniche al fine di ridurre e razionalizzare i fabbisogni energetici e i conseguenti oneri gestionali. soluzioni di sostenibilità ambientale applicabili al progetto in esame sono:

i. Bioedilizia: soluzioni progettuali di riscaldamento/raffrescamento “naturale” o “passivo”.

ii. Energie alternative: massimizzazione dell’illuminazione naturale e controllo apporto solare (ombreggiamento); energia solare a contributo per il riscaldamento degli ambienti; sistemi radianti per riscaldamento/raffrescamento degli ambienti; caldaie a condensazione e produzione energia elettrica mediante impianti fotovoltaici.

iii. Risparmio energetico: sistemi di cogenerazione e/o collegamento a sistemi di teleriscaldamento (impianto termico centralizzato); gli impianti di illuminazione artificiali devono essere dimensionati secondo standard che consentano un corretto uso dell’energia evitando sprechi o sottodimensionamenti rispetto all’uso previsto e realizzati utilizzando apparecchiature ad alta efficienza e basso consumo.

iv. Riduzione del consumo della risorsa idrica: minimizzare l’uso di acqua potabile mediante riduttori di flusso e sistemi di captazione delle acque meteoriche e riutilizzo a fini irrigui e/o per scarichi sanitari.

8. Impatto sulla rete idrica superficiale e sotterranea:

i. durante le fasi successive di progettazione della viabilità, il proponente dovrà accordarsi con i proprietari e i gestori dei terreni che ricadono nell’area di laminazione delle piene del rio Grivassola, al fine di definire adeguati indennizzi una tantum a compensazione della perdita di valore dei terreni e della perdita di produzione agricola conseguente agli allagamenti, limitatamente alle porzioni di aree che vengono trasformate in area di laminazione a seguito della realizzazione dell’arginello previsto a continuazione della variante della S.S. 23, di collegamento tra la variante della SS 23 e la SP 143.

ii. nelle fasi successive di progettazione, il proponente dovrà verificare con i Consorzi Irrigui operanti nell’area di intervento, le soluzioni proposte per lo smaltimento delle acque al fine di risolvere le interferenze con il reticolo irriguo esistente, nonché il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle opere, in modo da assicurare la funzionalità della rete irrigua e da permettere l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della rete stessa in maniera agevole e in sicurezza;

iii. eventuali allagamenti durante le fasi di scavo imporranno un piano di monitoraggio quali-quantitativo delle portate in uscita dai fronti di scavo, anche tramite l’installazione di opportuni piezometri, al fine di valutare (sia in fase di realizzazione che di esercizio) lo stato delle risorse idriche sotterranee;

iv. dovranno essere richieste ed ottenute le specifiche autorizzazioni per qualunque scarico idrico e in corpo idrico superficiale al competente Servizio della Provincia di Torino, se temporaneo ovvero in fase di cantiere.

v. nella successiva fase di progettazione dovrà inoltre essere predisposto un disciplinare di gestione che contenga gli indirizzi per la manutenzione e la gestione dei bacini di fitodepurazione (in riferimento all’eventuale smaltimento delle biomasse e alla manutenzione delle sponde del bacino al fine di favorire la crescita delle specie erbacee).

9. Inquinamento luminoso: realizzare l’illuminazione della nuova viabilità ed in particolare delle nuove rotatorie in progetto, utilizzando un sistema tangenziale di illuminazione bassa e diffusa ed evitando le torri-faro.

10. Impatto sul suolo e sulle aree agricole: presentare, per la successiva fase di progetto, le modalità di reimpianto (percentuale di superficie da ripristinare con il cotico originale e percentuale di superficie da ripristinare con semine ex novo), un programma di monitoraggio dell’attecchimento e di manutenzione fino al completo ripristino del cotico erboso;

11. Inserimento paesaggistico-ambientale:

i. salvaguardare per quanto possibile i “cannocchiali visivi di interesse storico-paesaggistico, secondo quanto indicato nell’elaborato integrativo denominato Tavola 10, ”Veduta prospettica delle relazioni visive (coni ottici ed assi virtuali) del Parco Commerciale e opere stradali connesse in relazione agli elementi panoramici notevoli";

ii. limitate alle esigenze strettamente necessarie alla realizzazione dell’opera le estirpazioni di pioppo cipressino e sia posta la massima attenzione ad evitare danneggiamenti alla restante vegetazione arborea;

iii. perseguire un elevato livello qualitativo delle finiture esterne nel rispetto dei caratteri ambientali di pregio del luogo;

iv. contestualizzare la realizzazione delle opere di ripristino vegetativo, di compensazione arborea e miglioramento boschivo alle opere viarie; siano eseguite le opportune cure colturali periodiche almeno nei primi 3 anni dall’impianto.

v. sviluppare dettagliatamente nel progetto esecutivo, corredandolo con un piano selvicolturale, gli interventi di miglioramento boschivo previsti nell’ambito di un piccolo bosco esistente in prossimità della Complanare in affiancamento all’area della Società Ippica Torinese, in parte invaso da robinia; il corridoio arboreo-boschivo previsto lungo l’asse stesso sia realizzato con un’elevata percentuale di alberi ad alto fusto, tipici del luogo;

vi. accantonare adeguatamente il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico, avendo cura di separare i diversi orizzonti pedologici, ed utilizzarlo nelle operazioni di ripristino ambientale. Il progetto esecutivo dovrà indicare le aree destinate allo stoccaggio del terreno di scotico e dovrà specificare le dimensioni e la geometria dei cumuli, nonché le modalità di conservazione e manutenzione degli stessi; gli strati terrosi prelevati in fase di cantiere dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria.

vii. nella fase di predisposizione del progetto esecutivo della viabilità, il proponente dovrà concordare con la Direzione Territorio Rurale, nonché con il Settore VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi dei passaggi per la fauna, al fine di renderne massima l’efficienza.

12. Sicurezza: adottare un Piano di evacuazione coerente con la presenza dell’industria LIRI a Rischio di Incidente Rilevante;

13. Monitoraggi:

i. comunicare al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/1998. Inoltre, concordare col Dipartimento ARPA territorialmente competente le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei risultati. Il Direttore dei lavori dovrà trasmettere all’ARPA Piemonte, Coordinamento Centrale VIA - VAS e Dipartimento competente per il territorio una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nel presente atto;

ii. l’efficacia degli interventi di mitigazione e compensazione ambientale a progetto dovrà essere verificata sia in fase di realizzazione sia in condizione di piena operatività del centro commerciale e di viabilità ammodernata, attraverso campagne di monitoraggio, da concordarsi con ARPA Piemonte, per gli impatti acustico (a maggior tutela della fauna selvatica si richiede che, in condizioni di esercizio della viabilità, il monitoraggio sia effettuato sui livelli sonori all’interno del SIC, nella fascia esterna ai 250 m della fascia di pertinenza acustica dell’asse complanare e dell’Asse Debouché), atmosferico (per il quale si dovrà interpellare anche l’ARPA Coordinamento VIA/VAS), idrico (realizzando già in ante-operam campagne di analisi quali-quantitativa e biologica sulla qualità delle acque di falda e sui canali ricettori a valle dello scarico). Si richiede di concordare preventivamente con ARPA VIA/VAS tale monitoraggio e dare avviso della realizzazione dei campionamenti; qualora, sulla base delle risultanze di tali campagne di monitoraggio, gli interventi di mitigazione non risultassero sufficienti a contenere gli impatti entro i relativi limiti, sarà concordata, con il Comune, la realizzazione degli ulteriori interventi di mitigazione necessari, da realizzarsi a carico del proponente.

- di condizionare l’efficacia del presente provvedimento, ai fini della conservazione in corso d’opera degli habitat naturali e per garantire le minori alterazioni qualitative e quantitative dell’ambiente, all’osservanza delle seguenti prescrizioni:

1. Isolamento del SIC per effetto barriera della nuova viabilità:

i. sottoscrivere specifici accordi col Comune di Vinovo circa gli interventi di riqualificazione ecologica da effettuarsi in concorso con lo stesso Comune. Tali interventi dovranno recepire tutte le indicazioni contenute nella “Carta della rete ecologica locale” elaborata da ARPA Piemonte, allegata alla richiesta di integrazioni, ed essere concordati con il suo Settore Via/Vas;

ii. dettagliare in fase esecutiva il rimboschimento previsto presso il Rio Gambrè le modalità e le caratteristiche dell’intervento con riduzione del numero delle specie arboree ed arbustive impiegate, escludendo quelle ecologicamente inadatte alle caratteristiche stazionali. Concordare col Settore Pianificazione Aree Protette e col Settore Via/Vas dell’ARPA Piemonte le caratteristiche degli interventi.

2. Disturbo per la fauna notturna dovuto all’incremento di inquinamento luminoso: prevedere in dettaglio in fase esecutiva sistemi di riduzione del flusso luminoso nelle ore notturne con spegnimento dell’impianto di illuminazione notturna nelle aree verdi e sulle installazioni pubblicitarie poste sul lato rivolto verso il SIC, attraverso un piano di gestione dell’impianto d’illuminazione che tenga conto delle politiche regionali orientate alla riduzione dell’inquinamento luminoso; concordare con ARPA Piemonte e col Settore Programmazione e Risparmio in materia energetica della Regione Piemonte, la definizione del piano e dei sistemi previsti.

3. Disturbo per la fauna notturna dovuto all’incremento di inquinamento acustico: la duna antirumore in progetto dovrà essere vegetata per attenuare la pressione acustica del traffico con impianti fitti di specie diverse in modo da riempire ogni vuoto sfruttando l’intreccio di chiome, rami, foglie per ottenere una barriera fittamente stratificata; considerando che le sempreverdi non fanno parte del corredo della vegetazione locale, la scelta delle specie da impiegare dovrà ricadere preferibilmente sulle latifoglie, privilegiando quelle molto vigorose e ramose, a foglia larga con orientamento della foglia ortogonale all’andamento dell’onda sonora;

4. Possibili alterazioni qualitative e quantitative dell’ambiente idrico che sostiene habitat e specie di tipo idrofilo

i. adottare misure atte a garantire che le vasche di fitodepurazione sostengano comunità igrofile ben strutturate e impediscano percolazione nella falda degli inquinanti della piattaforma stradale. il fondo del bacino dovrà essere impermeabilizzato a tenuta stagna, considerata la superficialità della falda;

ii. configurare la vasca del bacino con contorno sinuoso delle sponde, profilo variato e scarico di troppo pieno solo superiore, in modo che l’acqua possa ristagnarvi più a lungo possibile a formare un vero e proprio stagno naturale e favorire l’instaurarsi di vegetazione acquatica. Lo scarico finale deve essere collegato al reticolo idrico superficiale;

iii. programmare l’esecuzione di interventi di pulizia dei sedimenti e della vegetazione a lungo termine al fine di ringiovanire l’area umida e prevenirne l’interramento;

iv. disporre le piantine igrofile, da mettere a dimora nell’area ribassata, con ridotto numero di specie privilegiando quelle più efficienti nell’assorbimento degli inquinanti e di uso comune negli impianti di fitodepurazione a flusso superficiale quali Phragmites communis, Thypha latifoglia, Juncus effusus e Scirpus sylvaticus;

v. adottare in fase di cantiere, in prossimità dei canali irrigui e dei corsi d’acqua, tutti i provvedimenti necessari per evitare lavorazioni in prossimità del ciglio di sponda, intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità di inquinamento delle acque e di deterioramento della fascia ripariale;

5. Possibili collisioni di rapaci contro le vetrate degli edifici: concordare in sede di progetto esecutivo con ARPA Piemonte VIA/VAS la soluzione definitiva, fornendo dati sull’efficacia dei sistemi alternativi proposti per impedire la collisione sulle vetrate, nei casi in cui esse sono state effettivamente applicate. In alternativa, siano applicate alle vetrate sagome anticollisione adesive a forma di rapace.

- di dare atto che dovranno essere acquisiti, secondo le modalità previste dalla normativa di settore vigente, gli atti autorizzatori e concessori, non ricompresi nel provvedimento in oggetto, relativi a:

* approvazione dei due Piani Esecutivi Convenzionati e relativa bozza di Convenzione ai sensi dell’art. 43 della L.R. n. 56/77 s.m.i. entro 12 mesi dalla data di approvazione della presente deliberazione;

* autorizzazione regionale preventiva al rilascio dei permessi di costruire ai sensi dell’art. 26 commi 7 e seguenti della L.R. n. 56/77 s.m.i.;

* permessi di costruire ai sensi del D.P.R. n. 389/2001;

* opere viabilistiche: autorizzazioni ai sensi della L. 109/94;

* sicurezza antincendio: autorizzazioni ai sensi del D.M. 16.02.1982;

* autorizzazioni da parte degli enti proprietari di: elettrodotti aerei, elettrodotti interrati, gasdotti, acquedotti e fognature, reti fonìa e dati, strade, opere interferenti con la linea ferroviaria, interventi idraulici, oggetto di intervento;

* ogni altra autorizzazione non menzionata nel presente atto si rendesse necessaria.

- di precisare che ai fini della realizzazione dell’intervento in oggetto dovrà essere rispettate la normativa vigente ed in particolare:

a. impatto acustico: L. 447/1995, L.R. 52/2000, D.G.R. n. 9-11616 del 02.02.2004;

b. beni ambientali: D.Lgs. 42/2004 e della L.R. 20/1989,

c. risorse idriche: Regolamento Regionale 29.07.2003, n. 10/R; del r.i.r: D.Lgs.334/99 e del D.M. 9.05.2001;

d. risparmio energetico: Delibera CIPE 136 del 1998, della Delibera EPBD 2002/91 EUP, L. 10/91, del Piano Energetico Ambientale Regionale (D.C.R. n. 351-3642 del 03.02.2004) e del Piano d’azione energetico ambientale (D.C.P. n. 137489/2002)

e. rifiuti e bonifiche: D.Lgs. 22/1997, del D.M. 471/1999, del D.M. 05.02.1998 e del D.Lgs. 152/99

- di richiamare completamente e integralmente i contenuti delle Delibere della Conferenza dei Servizi, di cui all’art. 9 del d.lgs. n. 114/98 e art. 3 della l.r. n. 28/99, prott. nn. 13100/17.1, 13101/17.1, 13103/17.1, 13104/17.1, 13097/17.1, 13099/17.1 del 5.11.2003 con cui è stato deliberato positivamente il rilascio delle autorizzazioni amministrative commerciali per l’attivazione delle grandi strutture di vendita oggetto del “Parco commerciale”, richieste dalla Società Juventus Football Club S.p.a.

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di tre anni dalla data del presente atto, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12, comma 9 della L.R. 40/1998, ed è condizionato all’ottemperanza, di tutte le prescrizioni sopra dettagliate, la cui realizzazione costituisce vincolo per la fase realizzativa e di esercizio dell’opera;

- di prendere atto dei pareri espressi e dei contributi formulati dai soggetti interessati in sede di Conferenza dei Servizi e di considerare acquisito l’assenso degli Enti, che regolarmente convocati, non abbiano espresso definitivamente la loro volontà nell’ambito della Conferenza dei Servizi medesima;

- di stabilire altresì che il proponente comunichi all’Arpa competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo;

- di dare atto che ARPA provvederà, ai sensi dell’art. 8 comma 2 L.R. 40/1998, ad assicurare il controllo delle condizioni previste per la realizzazione.

Copia della presente deliberazione sarà inviata al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso l’Ufficio di deposito dell’Autorità competente.

Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro il termine di sessanta giorni dalla data di pubblicazione del presente atto, ovvero il ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di cui sopra ai sensi del D.P.R. 24.11.1971 n. 1199.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)