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Bollettino Ufficiale n. 36 del 8 / 09 / 2005

Codice 21
D.D. 26 luglio 2005, n. 474

L.R. 40/1998. Fase di verifica della procedura di VIA e contestuale avvio della Valutazione d’incidenza inerenti il progetto “Lavori di sistemazione della pista da fondo nei Comuni di Prazzo e Acceglio (CN)”, presentato dalla Comunita’ Montana Valle Maira e localizzato nei medesimi Comuni. Esclusione del progetto dalla Fase di VIA di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

Premesso che:

in data 06/04/2005 la proponente Comunità Montana Valle Maira, nella persona del Presidente pro-tempore Livio Acchiardi, ha presentato al Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale presso la Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di VIA, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 40/1998, e contestuale Valutazione d’incidenza ai sensi del D.P.G.R. 16/11/2001 n. 16/R relativamente al progetto “Lavori di sistemazione della pista da fondo nei Comuni di Prazzo e Acceglio (CN)”, localizzato nei medesimi Comuni, allegando la documentazione prevista (prot. di ricevimento n. 4975 in data 06/04/2005 della Direzione Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione e Gestione Rifiuti);

il Proponente, contestualmente alla presentazione dell’istanza, ha provveduto, ai sensi dell’art. 10, comma 2 della L.R. 40/1998, al deposito di copia della documentazione, di cui al comma 1 del medesimo articolo, presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo n. 17, Torino;

il progetto presentato è sottoposto alla Fase di verifica della procedura di VIA in quanto deriva da un’opera che rientra nella categoria progettuale n. 24 dell’Allegato B1 della L.R. 40/1998 “Piste da sci e relative strutture ed infrastrutture connesse, aventi lunghezza superiore a 1,5 km oppure superficie complessiva superiore a 5 ettari”;

la Valutazione d’incidenza è stata richiesta dal Proponente in quanto il progetto interessa il S.I.C. “Sorgenti del Torrente Maira, Bosco di Saretto, Rocca Provenzale”, identificato con il codice IT1160018;

il Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale, costituito con D.G.R. n. 21-27037 del 12/04/1999 e s.m.i., ha individuato con nota prot. 5549/22.2 del 15/04/2005 nella Direzione Turismo Sport Parchi la struttura regionale competente, nonché quali strutture regionali interessate all’istruttoria le Direzioni: Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione e Gestione Rifiuti, Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Beni Ambientali, Trasporti, Sanità Pubblica, Opere Pubbliche;

con determinazione n. 275 del 16/05/2005 assunta dal Direttore della Direzione Turismo Sport Parchi, è stata designata l’arch. Daniela Delleani quale Responsabile del procedimento;

la competente Direzione Turismo Sport Parchi ha provveduto a pubblicare nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 21 del 26/05/2005 l’avviso dell’avvenuto deposito del progetto e dell’avvio del procedimento inerente la Fase di verifica della procedura di VIA e contestuale Valutazione d’incidenza, individuando il Responsabile del procedimento;

il progetto è finalizzato al miglioramento e alla sistemazione dell’intero tracciato dell’esistente pista di fondo, che presenta un percorso complessivo di 50 km, mediante interventi coerenti e rispettosi delle risorse paesaggistiche ed ambientali esistenti. La pista, che si snoda principalmente lungo vecchi sentieri, strade interpoderali e strade vicinali, nelle stagioni non invernali diviene ideale per il mountain-bike, passeggiate a cavallo, corse campestri e aree per pic-nic estivo. E’ inoltre prevista la ristrutturazione del piano terra del fabbricato in località Frere ricavando locali da adibire a spogliatoi e noleggio sci.

il Responsabile del procedimento , in attuazione di quanto previsto dall’art. 10 della L.R. 40/1998, ha avviato la Conferenza dei servizi convocando i soggetti territoriali e istituzionali interessati, di cui all’art. 9 della medesima legge;

per la realizzazione dell’opera il Proponente dovrà acquisire le seguenti autorizzazioni, pareri, nulla osta e atti di assenso comunque denominati:

- autorizzazione idrogeologica ai sensi della L.R. 45/1989,

- autorizzazione paesistico-ambientale ai sensi del D.Lgs. 42/2004,

- autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 523/1904 e concessione per occupazione sedime demaniale,

- autorizzazione ai sensi del R.D. 1766/1927 ad operare sui terreni sottoposti a vincolo per usi civici,

- nulla-osta stradale della Provincia di Cuneo per intervento in fascia di rispetto di strada provinciale,

- parere igienico-sanitario ai sensi dell’art. 220 del T.U.LL.SS. 1265/1934 per intervento su fabbricato di servizi

- approvazione del progetto da parte delle Amministrazioni comunali di Prazzo e Acceglio ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 380/2001;

preso atto che l’istruttoria dell’Organo tecnico regionale è stata svolta con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA Piemonte;

preso atto che il Responsabile del procedimento ha dato attuazione, nell’ambito delle proprie competenze, a quanto previsto dall’art. 14 della L.R. 40/1998 in materia di partecipazione e che, a seguito del citato avviso e del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo, 17 - Torino, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico entro i termini prescritti;

preso atto che il procedimento si è svolto secondo il seguente calendario (come da relativi verbali):

- 10 giugno 2005: prima riunione della Conferenza dei servizi;

- 11 luglio 2005: sopralluogo,

- 20 luglio 2005: seconda riunione conclusiva della Conferenza dei servizi;

preso atto che il Proponente, nell’ambito della prima riunione della Conferenza dei Servizi, ha illustrato gli interventi previsti e ha fornito delucidazioni in merito alle scelte progettuali adottate;

visti i chiarimenti presentati dal Proponente nel corso del procedimento, acquisiti agli atti con prot. n. 15112/21 del 12/07/2005 e prot. n. 15764/21 del 20/07/2005;

visti i contributi tecnici, pareri e atti di assenso, pervenuti in tempo utile per la predisposizione del presente provvedimento e acquisiti agli atti da parte dei seguenti soggetti territoriali e istituzionali interessati:

- Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti (nota prot. n. 10804/22.01 del 22/07/2005);

- Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Gestione Beni Ambientali (nota prot. n. 26652/19/19.20 del 20/07/2005);

- Direzione Regionale Turismo Sport Parchi - Settore Pianificazione Aree Protette (nota prot. n. 15837/21.5 del 21/07/2005);

- Direzione Regionale Opere Pubbliche - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo (nota prot. n. 35381/25.6 del 18/07/2005);

- ARPA Piemonte - Area Previsione e Monitoraggio Ambientale (nota prot. n. 92367/05 del 20/07/2005);

- Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte (nota prot. n. 5447 del 07/06/2005);

considerato che le problematiche emerse nel corso dell’istruttoria possono essere risolte mediante il recepimento di specifiche condizioni, raccomandazioni e prescrizioni (riportate nell’Allegato “A” alla presente determinazione) per la predisposizione della progettazione definitiva ed esecutiva e che pertanto il progetto non debba essere sottoposto alla Fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998.

Tutto ciò premesso e considerato,

visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei servizi e del sopralluogo;

tenuto conto degli elementi di verifica di cui all’allegato E della L.R. 40/1998;

in accordo con il Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale;

Per tutto quanto sopra esposto

IL DIRIGENTE

vista la L.R. 40/1998;

vista la L. 109/1994 e s.m.i.;

visto il D.P.R. 554/1999;

visto il D.Lgs. 42/2004;

visto il R.D. 523/1904;

visto il R.D. 1766/1927;

visto il D.P.R. 357/1997 e s.m.i.;

visto il D.P.G.R. 16/R/2001;

vista la L.R. 45/1989;

vista la D.G.R. n. 21-27037 del 12/04/1999 e s.m.i.;

vista la D.G.R. n. 23-5879 del 22/04/2002, rettificata con D.G.R. n. 16-6446 del 01/07/2002;

vista la L. 241/1990 e s.m.i.;

vista la L.R. 51/1997;

vista la L.R. 7/2005;

determina

1. di considerare la premessa parte integrante della presente determinazione dirigenziale;

2. di concludere il procedimento relativo alla Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 della L.R. 40/1998, e contestuale Valutazione d’incidenza inerenti il progetto di “Lavori di sistemazione della pista da fondo nei Comuni di Prazzo e Acceglio (CN)”, presentato dalla Comunità Montana Valle Maira e localizzato nei medesimi Comuni, stabilendo di non sottoporre il progetto alla Fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998, subordinatamente al recepimento, nella progettazione definitiva ed esecutiva, di tutte le condizioni, raccomandazioni e prescrizioni riportate nell’Allegato “A”, che è parte integrante della presente determinazione;

3. di ritenere che gli interventi in progetto siano da considerarsi compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione del Sito di Importanza Comunitaria “Sorgenti del Torrente Maira, Bosco di Saretto, Rocca Provenzale” e non ne pregiudichino l’integrità, subordinatamente all’ottemperanza delle prescrizioni riportate nell’Allegato “A”;

4. di prendere atto che il tratto di pista evidenziato con retino di colore blu sulla Tavola 11, prodotta a chiarimento nel corso della seconda seduta della Conferenza dei Servizi, non verrà realizzato;

5. di suggerire al Proponente l’opera il ricorso all’istituto della Conferenza dei Servizi ai sensi della L. 241/1990 e s.m.i. al fine di espletare la fase autorizzativa: la presenza collegiale dei soggetti che hanno concorso all’istruttoria della Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 della L.R. 40/1998, permetterà la miglior riuscita dell’intervento in una logica di collaborazione istituzionale;

Il presente atto concerne esclusivamente la compatibilità ambientale degli interventi in oggetto e non si riferisce agli aspetti connessi con la corretta funzionalità delle opere, all’esecuzione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle stesse, né all’adozione di eventuali provvedimenti tecnici relativi a garantire la sicurezza e la pubblica e privata incolumità sia in fase di costruzione che di esercizio delle opere, in quanto disposizioni di esclusiva competenza del progettista, del direttore lavori, del collaudatore delle opere stesse ed infine del soggetto gestore delle piste.

Copia della presente determinazione verrà inviata al Proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte - Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti, Via Principe Amedeo n. 17 Torino.

Contro il presente provvedimento è ammesso, da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte entro il termine di sessanta giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza del presente atto, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla data di cui sopra, ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199.

La presente determinazione sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 16 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

Il Dirigente responsabile
Daniela Delleani

Allegato A

Elenco delle condizioni, raccomandazioni e prescrizioni vincolanti per la compatibilità ambientale del progetto “Lavori di sistemazione della pista da fondo nei Comuni di Prazzo e Acceglio (CN)”, presentato dalla Comunità Montana Valle Maira e localizzato nei medesimi Comuni, sottoposto alla Fase di Verifica della procedura di VIA e contestuale Valutazione d’incidenza.

A) CANTIERISTICA

1) Occorrerà definire precisamente in progetto la viabilità di cantiere da utilizzarsi, che dovrà essere possibilmente limitata a quella esistente e non dovranno essere previsti scavi e riporti non strettamente inerenti i movimenti terra previsti.

2) Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

3) Dovrà essere previsto ed adeguatamente progettato in fase definitiva il recupero e ripristino morfologico e vegetativo dei siti interessati dagli interventi, comprese le aree di cantiere e di deponia temporanea.

4) Occorrerà prevedere nel piano di sicurezza le misure per il controllo del rischio di contaminazione chimica delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e del sottosuolo, mediante l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo in caso di incidente. Il terreno eventualmente contaminato da sversamenti accidentali dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato.

5) Nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento/rabbocco, ecc.) dovranno venire garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente.

6) Si ritiene opportuno che durante le operazioni di movimentazione inerti, siano adottati opportuni accorgimenti e/o cautele atti a contenere l’insorgenza di fenomeni di intorbidamento del reticolo idrografico superficiale.

7) Per limitare il più possibile l’impatto acustico, si consiglia di valutare, in fase di progetto esecutivo, le tecnologie che consentano le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi.

B) ASSETTO GEO-IDROGEOLOGICO E VALANGHIVO

8) Per i singoli interventi che comportino movimenti terra rilevanti o interventi di stabilizzazione e consolidamento di scarpate, la progettazione definitiva dovrà essere condotta sulla base di specifiche indagini geologiche puntuali e corredata da relazione tecnica che attesti la fattibilità degli interventi con relative verifiche di stabilità redatte ai sensi del D.M. 11/03/1988.

9) Per i lavori interferenti con i corsi d’acqua (attraversamenti, scogliere, ecc.) dovrà essere richiesta, presso i competenti Uffici regionali decentrati di Cuneo della Direzione Opere Pubbliche, l’autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 523/1904 e l’autorizzazione all’occupazione del sedime demaniale. Si ricorda che dette autorizzazioni vengono rilasciate sulla base degli elaborati tecnici specifici della progettazione definitiva, ai sensi della L. 109/94 e s.m.i..

10) Dovrà essere riportata in apposita planimetria, in scala non inferiore a 1:10.000, la perimetrazione delle aree potenzialmente soggette a pericolo valanghe, individuando conseguentemente i settori a rischio e le porzioni di pista da interdire al pubblico in occasione di condizioni nivometeorologiche critiche.

11) Dovrà pertanto essere redatto ed integrato negli elaborati progettuali del progetto definitivo-esecutivo un Piano di Gestione della Sicurezza in relazione al rischio da valanghe. Tale documento, basato sul monitoraggio continuo delle condizioni nivometeorologiche dell’area, dovrà individuare delle idonee procedure per la chiusura preventiva della pista o delle porzioni di questa soggette a pericolo in condizioni critiche e dovrà definire dei criteri scientifici di riferimento (modalità di acquisizione dati, altezze critiche di precipitazione, attività eolica, temperatura, ecc.) e le altre informazioni ritenute utili per determinare le condizioni necessitanti la chiusura e quelle per la successiva riapertura a fine emergenza.

12) La gestione del Piano di sicurezza, che andrà attuato a carico del soggetto gestore della pista, deve essere affidata ad un responsabile della sicurezza ed a un suo sostituto, in possesso di specifico titolo professionale rilasciato dall’ AINEVA.

C) SISTEMAZIONI AMBIENTALI

13) Al fine della progettazione definitiva/esecutiva e della realizzazione dell’intervento dovranno essere confermate ed eseguite tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale e di drenaggio delle superfici, nonché le opere di attraversamento fluviale già previste in fase preliminare e prospettate anche nella documentazione prodotta a chiarimento. Queste dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato. In particolare, agli attraversamenti fluviali si dovrà provvedere con l’impiego di guadi in materiale lapideo di idonea pezzatura e cementato, secondo di schemi grafici prodotti a chiarimento dal proponente ed escludendo l’impiego di tubazioni; l’impiego di passerelle provvisorie dovrà essere limitato alla località Frere, mentre in località Prazzo all’attraversamento sul torrente Maira si dovrà provvedere o mediante passerella provvisoria o con un guado di tipologia analoga a quella precedentemente descritta, a fronte di approfondite valutazioni tecniche e gestionali.

14) Nel condividere in linea generale le succitate e prospettate opere di recupero e sistemazione ambientale, anche in attuazione di tali prime indicazioni, il Proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la adozione di tecniche di ingegneria naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge.

15) Relativamente a tutte le superfici terrose e acclivi di neo-formazione dovrà essere valutata, a livello di progettazione futura, la loro protezione con reti in fibra naturale in funzione antierosiva.

16) Gli strati terrosi prelevati in fase di scavo dovranno essere ricollocati secondo la loro successione originaria, anche nel caso in cui la preesistente copertura erbacea si presenti rada, e alle operazioni di riprofilatura dovranno seguire al più presto quelle di ripristino e rivegetazione.

17) In riferimento all’inerbimento si segnala l’opportunità di fare ricorso a tecniche di semina con specie autoctone, possibilmente utilizzando residui di sfalci e fienagioni del medesimo areale. Nelle aree soggette a spianamenti o riporti di terreno, per la corretta affermazione delle specie erbacee si ritiene opportuno integrare la componente organica del suolo con humus, anche proveniente da compostaggio di materiale vegetale residuale. Si consiglia inoltre un controllo della ricrescita della cotica erbosa, in modo da ripristinare eventuali zone in cui la crescita del manto erboso risultasse scarsa.

18) Considerata la situazione attuale e i movimenti terra prospettati, relativamente al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti, nonché di quelle di neo formazione, nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, particolare cura dovrà essere impiegata nella realizzazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati, attraverso l’adozione dei dispositivi idonei (canalette, ecc.) e il loro potenziamento alla luce di una approfondita valutazione del sito, che evidenzi anche la zona di recapito delle acque con gli idonei collegamenti al reticolo idrografico presente.

19) Si raccomanda che la progettazione definitiva ed esecutiva contengano specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere, ecc.), nonché relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori.

20) In merito all’esecuzione dei lavori si raccomanda che la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di esecuzione, nel rispetto e nelle forme della vigente normativa, sia affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate.

21) Si raccomanda che la progettazione definitiva ed esecutiva e la Direzione dei Lavori delle opere in oggetto siano affrontate da gruppi multidisciplinari che, nel rispetto della normativa vigente, esprimano competenze professionali relative a tutti gli aspetti tecnici interessati, con particolare riferimento alla presenza di professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di ingegneria naturalistica.

D) ASPETTI CONNESSI AL S.I.C.

22) I lavori in alveo all’interno del S.I.C. non dovranno essere effettuati nel periodo autunnale (dal 15 ottobre al 1° dicembre), in modo da non interferire con il periodo di frega dei salmonidi.

23) Al fine di contenere il rischio derivante da eventuali incidenti dovranno essere predisposte tutte le misure atte a scongiurare il rischio di immissione di sostanze inquinanti (olii ed idrocarburi, residui cementiti, ecc.) in alveo (esecuzione dei lavaggi delle betoniere in aree lontane dai corsi d’acqua con recupero dell’acqua, effettuazione dei lavori in periodo di magra, ecc.).

24) In fase di cantiere dovranno essere delimitate le aree di lavoro, per evitare sconfinamenti nelle aree di maggior pregio.

25) Durante le fasi di cantiere e di successiva manutenzione delle opere dovrà essere utilizzata la viabilità già esistente: non dovranno essere realizzate piste di accesso ex novo, né essere ampliati i percorsi esistenti all’interno del S.I.C..

26) Al fine di limitare gli effetti negativi sulla vegetazione erbacea e la compattazione del terreno, nell’esecuzione dei lavori dovrà essere preferito l’utilizzo di mezzi leggeri e dovrà essere evitata la permanenza prolungata dei mezzi nelle aree vegetate. Si prescrive inoltre l’inumidimento della suddetta viabilità, anche più volte al giorno, allo scopo di limitare la produzione di polveri, potenzialmente dannose per la vegetazione del S.I.C..

27) I lavori di sistemazione del piano viabile-sciabile dissestato previsti nei tratti compresi nella pineta di pino uncinato non dovranno in alcun modo alterare le sorgenti e le formazioni di travertino presenti.

28) Come misura di compensazione ambientale, dovrà essere prevista la realizzazione e la posa di pannelli informativi che illustrino le caratteristiche peculiari del S.I.C. da posizionare nei punti di ritrovo e di aggregazione dei fruitori della pista da sci e del Sito Natura 2000. Il contenuto e il posizionamento di tale segnaletica dovrà essere concordata con il Settore Pianificazione Aree Protette della Regione Piemonte.

29) Dovranno essere realizzati i due interventi compensativi previsti nella relazione di chiarimento n. 2 per il ripristino dell’officiosità delle sezioni dell’alveo in località Chiappera, a monte del Campo Base.

30) Inoltre, come previsto nella relazione di chiarimento n. 2, dovranno essere realizzate, nel bosco di pino uncinato, nel tratto che collega l’abitato di Saretto all’abitato di Ponte Maira, alcune opere di miglioramento, senza prevedere alcun taglio di piante. In particolare verrà sostituito il guado esistente con uno in pietrame a corda molle, verranno realizzati due piccoli tratti di palificate vive di sostegno a doppia parete al piede del versante, consolidato il versante in erosione con talee a chiodo utilizzando essenze di salici locali ed eliminati i profilati in acciaio che attualmente emergono dal terreno.

E) ASPETTI PAESISTICO-AMBIENTALI

31) Il progetto definitivo dovrà essere predisposto in coerenza con l’aggiornamento progettuale presentato nel corso del procedimento, che prevede una diversa modalità d’intervento lungo la scarpata in località Maddalena, l’utilizzo senza modifiche del “ponte delle Fie”, la posa di piccole passerelle in legno in sostituzione dei tubi autoportanti in calcestruzzo per lo scolo delle acque in località Chiappera, la realizzazione di guadi a raso in pietrame cementato per gli attraversamenti fluviali in luogo dei previsti guadi con tubi autoportanti in calcestruzzo rivestiti con muratura in pietra a vista, l’impiego delle passerelle provvisorie e l’esclusione del nuovo tratto di pista a valle di Chiappera.

F) BENI ARCHEOLOGICI

32) Dovrà essere prevista una valutazione del rischio archeologico e dovrà essere concordato con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte un programma di indagini ed accertamenti archeologici, ai sensi degli artt. 15, 17 e 18 del D.P.R. 21/12/1999 n. 554.

G) VIGILANZA E CONTROLLO

33) Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA Piemonte il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il Proponente dia tempestiva comunicazione delle date di inizio lavori e dei collaudi ad ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche compatibili con il S.I.R.A.. Si ritiene inoltre opportuno che venga inviata copia del progetto esecutivo delle opere autorizzate.

34) Si richiede che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano ad ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto esaminato ed integrate da quelle ricomprese nel presente atto.

35) Si richiede che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del procedimento dell’opera in oggetto, trasmettano alla Regione Piemonte - Direzione Tutela e Risanamento Ambientale Programmazione Gestione Rifiuti - Settore Politiche di Prevenzione Tutela e Risanamento Ambientale una completa documentazione fotografica, anche in formato digitale, delle fasi realizzative dei lavori, dello stato dei luoghi a seguito dell’intervento e delle fasi di affermazione della vegetazione a seguito delle opere di recupero ambientale.