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Bollettino Ufficiale n. 35 del 1 / 09 / 2005

Deliberazione della Giunta Regionale 1 agosto 2005, n. 16-609

Integrazioni alla DGR 26-12997 del 21 luglio 2004 relativa al parere regionale sul “Nodo Urbano di Torino, potenziamento linea Bussoleno - Torino e Cintura Merci” con annesso elettrodotto a 132 KV

A relazione dell’Assessore Borioli:

Premesso:

che con D.G.R. n. 26-12997 del 21 luglio 2004 la Regione Piemonte si è espressa ai sensi dell’art. 3 del D.lgs 190/2002 sul progetto preliminare dell’opera indicata in oggetto e sulla relativa procedura di VIA ai sensi dell’art. 6 della L 349/86;

che tale provvedimento, facendo seguito alla precedente D.G.R. n. 68-10051 del 21 luglio 2003, tiene conto delle osservazioni pervenute dagli Enti Locali interessati direttamente o indirettamente dall’opera, emerse e raccolte durante i numerosi incontri di seguito elencati:

- n° 4 Conferenze di Servizi;

- n° 31 fra Tavoli tecnico politici e di Concertazione presieduti dall’Assessore Regionale ai Trasporti;

- n° 37 incontri tecnici tematici.;

che a seguito della richiesta degli Enti Locali, ed in particolare della nota della comunità Montana Bassa Valle di Susa del 4 marzo 2004, fatta propria da numerosi Comuni interessati dal progetto, sono stati istituiti ulteriori incontri tematici indetti con nota 15388/26.0 del 21 dicembre 2004 e svoltisi nei giorni 11, 12, 13, 26 e 27 gennaio e 14 luglio 2005

che con nota 1382/26.0 del 1 febbraio 2005 gli stessi Enti Locali interessati sono stati sollecitati a trasmettere eventuali, ulteriori, richieste e/o integrazioni da apportare alla succitata DGR 26-12997 del 21 luglio 2004;

che, preso atto delle note formalmente pervenute, nonché delle risultanze dell’istruttoria condotta dai competenti uffici Regionali della SETIS, si rende opportuno integrare la DGR 26-12997 dal 21 luglio 2004, i cui contenuti restano comunque integralmente confermati;

Viene allegata (allegato 1) alla presente deliberazione la raccolta delle osservazioni al progetto prodotte dagli Enti Locali quale documentazione conoscitiva, in particolare la nota prot. 264/U.C./T.U.C. del 04/03/2004 della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Cenischia (allegato 2) approvata anche da numerose amministrazioni.

tutto ciò premesso, si espongono le seguenti considerazioni:

1. Integrazioni connesse al capitolo “tracciato” delle premesse della DGR 26-12997 del 21.07.04.

a) Si ribadisce quanto specificato al comma 2 del Capitolo “Tracciato” sull’assoluta necessità di realizzare l’interconnessione di C.so Marche quale condizione indispensabile per creare le possibilità di sviluppo di attività logistica ed intermodale a servizio dell’area metropolitana torinese, di tutta la Regione oltre a garantire il collegamento attraverso la linea Asti- Alessandria, in aggiunta alla linea per Chivasso - Casale - Alessandria, con il porto di Genova ed i porti liguri.

In proposito, si richiama il protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’asse integrato di C.so Marche siglato il 18-7-2005 dalla regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dai Comuni di Collegno, Grugliasco, Torino, Venaria e con la partecipazione della Camera di Commercio. Si evidenzia, inoltre, che gli Enti coinvolti hanno assunto l’impegno a contribuire anche economicamente per la realizzazione dell’interconnessione di C.so Marche.

L’interconnessione rappresenta una notevole potenzialità anche per il trasporto passeggeri, consentendo ai convogli a lunga percorrenza di inserirsi agevolmente nel nodo di Torino e raggiungere quindi la stazione di Porta Susa, senza necessariamente impegnare la linea storica.

E’, inoltre, opportuno approfondire la potenzialità del raccordo nell’assolvere la parte delle funzioni attualmente attribuite al Posto di Movimento di Pianezza (es. movimentazioni di precedenza, ricovero convogli in avaria), con conseguente snellimento delle infrastrutture previste sul territorio pianezzese.

Il progetto di c.so Marche dovrà essere inserito a pieno titolo nell’opera complessiva della Cintura Ferroviaria Nord di Torino e dovrà esserne stimato il costo anche ai fin del contributo Europeo.

Si richiede, infine, di verificare la possibilità di realizzare l’interconnessione di c.so Marche sulla Gronda anche in direzione Milano.

b) Si richiede di sviluppare la verifica necessaria ad individuare ubicazioni alternative dell’interconnessione fra la linea AC e le linee storiche Torino-Milano e Chivasso-Casale che il progetto in esame prevede a Settimo Torinese. In particolare si richiede di verificare ipotesi alternative che prevedono la realizzazione nel Comune di Chivasso, anche attraverso un’analisi multicriteria che tenga conto dei diversi parametri ambientali, territoriali, trasportistici ed economici fra l’ipotesi in progetto e quelle proposte.

c) Si richiede, nella fase di progettazione definitiva, un’attenta analisi dell’inserimento paesaggistico dell’opera, con particolare riferimento ai punti più sensibili lambiti dal tracciato (complesso della Mandria, Villa Cristina, complesso rurale “regione Merli”, Frazione Grange, il borgo della Cascina delle Monache ecc.)

d) Il tratto che raccorda l’uscita dalla galleria del Musinè con l’attraversamento della Tangenziale di Torino, già modificato rispetto all’ipotesi contenuta nel progetto depositato il 10/03/2003, non risolve le problematiche sollevate nell’ambito dell’istruttoria regionale sul progetto. Al contrario, individua nuove interferenze, fra cui una delle più delicate riguarda l’area della discarica RSU della Società Cassagna S.r.l.. Occorre, dunque, affinare ulteriormente il tracciato sentite le Amministrazioni Comunali di Pianezza, Druento e San Gillio, per minimizzare l’impatto territoriale, urbanistico ed ambientale e le ricadute sulle infrastrutture e sugli insediamenti esistenti.

Inoltre:

d.1) Interferenze nel Comune di S. Gillio. Il Comune di San Gillio è interessato dal tracciato per km 2,432 di cui 1,5 km allo scoperto e il restante in galleria. Si ribadisce quanto già esposto al punto 3 lett. e) del dispositivo della DGR 26-12997 dal 21.07.04. Specificatamente si richiede di svolgere i necessari ed opportuni approfondimenti progettuali finalizzati a ridurre e se possibile eliminare le interferenze con gli edificati nel Comune di S. Gillio anche prevedendo, compatibilmente con le esigenze funzionali della linea, l’estensione della tratta in galleria all’ingresso del monte Musinè.

d.2) Interferenze nel Comune di Druento. Il comune di Druento non è interessato direttamente dal tracciato ma da un deposito d’inerti. La tratta di linea AC attraversa il Comune di Pianezza a qualche centinaio di metri dal confine amministrativo di Druento interferendo con impianti, infrastrutture, insediamenti e soprattutto con il reticolo idrografico superficiale che conferisce nel territorio di Druento le portate del rio Caloria, responsabile in passato di esondazioni. Nel confermare le prescrizioni già indicate nella DGR 26-12997 dal 21.07.04, si ribadisce la particolare attenzione che dovrà essere posta nella riprogettazione del tracciato anche per la salvaguardia dell’equilibrio idraulico raggiunto a seguito di interventi mirati già attuati e prevedendo, ove possibile d’intesa con i Consorzi irrigui, gli interventi migliorativi per il corretto deflusso delle acque superficiali.

e) Nell’ambito del comune di Collegno, richiamando comunque le prescrizioni già indicate nella DGR 26-12997 dal 21.07.04, si ribadisce:

- la problematicità rappresentata dal previsto sottopasso alla tangenziale di Via Villa Cristina: i raggi di curvatura e le pendenze adottate per la soluzione del sottopasso non sono adeguate alla categoria ed al flusso di traffico della strada;

- la necessità di risolvere le interferenze con due edifici residenziali bifamiliari posti a margine del quartiere Savonera .

f) Interferenze nel Comune di Venaria. Nel confermare le prescrizioni già indicate nella DGR 26-12997 dal 21.07.04 si ribadisce la necessità di risolvere le interferenze con le residenzialità ed i box interrati di via Amati. Si chiede, inoltre, di approfondire le verifiche idrauliche per la progettazione del ponte sulla Stura di Lanzo al fine di valutare la possibilità di sottopassare il fiume Stura o, in subordine, di abbassare la livelletta di attraversamento del fiume stesso anche a mezzo di interventi di natura idraulica atti a ridurre l’innalzamento del livello idrometrico in occasione di eventi eccezionali al fine di evitare la necessità di effettuare scavalcamenti viari della nuova infrastruttura. Si richiede, ancora, di massimizzare la soluzione in trincea coperta per la tratta in avvicinamento alla spalla in sinistra orografica del ponte sullo Stura. Dovranno essere esaminate, d’intesa con il Comune di Venaria, le alternative possibili per lo spostamento a ovest del cavalcavia di via Amati. Il proponente dovrà verificare anche la possibilità di riallocare la piazzola di servizio ivi prevista.

g) Con riferimento alla richiesta di soppresssione della finestra di Almese si ribadisce quanto già indicato nella DGR 26-18997 del 12-7-2004 pag. 20 e si ribadisce la necessità di valutare soluzioni alternative alla finestra in località Rivera.

Qualora dalle risultanze delle indagini geognostiche dovessero emergere rischi non gestibili per la salute pubblica e/o le maestranze, la Regione si impegna a richiedere l’individuazione di tracciati alternativi.

2. Modello di esercizio

Dovrà essere riconsiderato il programma d’esercizio tenendo conto della presenza dell’interconnessione di C.so Marche e valutando l’opportunità di realizzare l’interconnesione con valenza bidirezionale. In particolare si ribadisce la necessità di dedicare la linea storica al traffico passeggeri locale e la nuova linea AC al traffico merci, e si riconferma la necessità di arrivare all’attuazione di un S.F.M. che prevede l’acquisizione da parte della Regione Piemonte di 120 tracce giornaliere sulla linea Torino- Bussoleno.

3. Fasce di rispetto di cui al capitolo - mitigazioni e compensazioni su immobili residenziali - delle premesse e nel punto 4. del dispositivo della DGR 26-12997 dal 21.07.04

Con riferimento al punto 4 del dispositivo della DGR citata si ribadisce la richiesta di adottare, anche nella realizzazione dell’opera in oggetto, i criteri stabiliti nelle “Linee Guida per gli indennizzi TAV ” del 22.7.88 sulla linea AC Torino - Milano.

Fatti salvi detti criteri basati sull’indennizzo del danno effettivamente subito, al fine di considerare la svalutazione commerciale subita dagli immobili che sorgono lungo le tratte superficiali della linea AC, dovrà essere valutata la possibilità di introdurre fasce di garanzia che introducano il diritto di acquisizione degli immobili su semplice richiesta dei proprietari. Come già previsto nella DGR 26-12997 dal 21.07.04 a pag. 17 si ribadisce che al fine di minimizzare i danni alle attività agricole deve esser predisposto un piano di ricomposizione fondiaria, che tenga in considerazione le realtà produttive e sociali del territorio, e che, opportunamente realizzato potrebbe avere conseguenze positive anche per quanto riguarda la viabilità rurale; inoltre a pag. 18 si prescrive che dovrà essere studiata la realizzazione o risistemazione di strutture irrigue collettive, consortili, mirata all’estensione delle aree irrigabili, grazie alle quali sarebbero realizzabili coltivazioni di maggior pregio e compensare la perdita di superficie coltivabile.

4. Integrazioni al capitolo - aspetti geologici ed idrogeologici - della DGR 26-12997 dal 21.07.04

Nel ribadire la necessità di avviare quanto prima un programma d’indagini geognostiche propedeutiche alla redazione del progetto definitivo si richiede che le stesse non dovranno limitarsi ad indagini su sondaggi realizzati lungo il tracciato individuato bensì è opportuno che la campagna di sondaggi sia estesa a quegli ambiti idonei a produrre un adeguato livello di approfondimento conoscitivo in merito a tutte le questioni già esplicitate nella DGR 26-12997 dal 21.07.04.

5. Integrazioni al capitolo - aspetti idrografici, idraulici ed idrici - della DGR 26-12997 dal 21.07.04

Con riferimento al comma 7 del citato capitolo, e preso atto della recente approvazione regionale del progetto preliminare dell’acquedotto di Valle si richiede che il progetto degli acquedotti alternativi dovuti alle interferenze del sistema idrico consideri prioritariamente il ricorso all’acquedotto di Valle con la partecipazione ai relativi costi di costruzione che dovranno essere esplicitamente previsti nel Quadro Economico dell’opera in progetto.

6. Integrazioni al capitolo bilancio scavi e riporti, cave e discariche nelle premesse della DGR 26-12997 dal 21.07.04

Si ribadisce la necessità di minimizzare la frazione da destinare allo stoccaggio definitivo perseguendo il massimo riutilizzo possibile degli inerti di risulta.

Si richiede la predisposizione di scenari di minima, di media e di massima, per quanto concerne i materiali di risulta pericolosi sulla base delle ipotesi quali-quantitative di materiali scavati e la definizione delle modalità di gestione dei medesimi. In particolare, dovranno essere computati, per ciascuno scenario, i costi imputabili all’inertizzazione, trasporto ed allocazione in siti specifici dello smarino pericoloso, secondo i disposti della normativa in vigore e tali costi dovranno essere inseriti nel Quadro Economico dell’opera in progetto.

Per quanto riguarda l’individuazione dei siti di deponia definitiva degli inerti di risulta, si impone definire un piano, in accordo con la Provincia di Torino e coordinato con i Sindaci territorialmente interessati, che privilegi il recupero e la restituzione all’ambiente circostante di quei siti, che per vicissitudini pregresse, denotano ancora un elevato indice di degrado ambientale o deturpamento del paesaggio circostante.

7. Integrazioni al capitolo cantieristica della DGR 26-12997 del 21.07.04

Si conferma quanto riportato specificatamente in DGR ribadendo la necessità di operare, secondo analisi specifiche, la scelta più idonea della tecnica di scavo da adottare per la realizzazione dei vari tratti di galleria in progetto nonché delle finestre. Nei criteri di scelta si richiede che sia considerata anche la pezzatura dei materiali di risulta ottenibile con i diversi metodi di scavo considerati.

In particolare la scelta del metodo di scavo dovrà considerare prioritariamente la salvaguardia della salute dei lavoratori e dell’ambiente dalla presenza di amianto impiegando le tecnologie più avanzate disponibili. A tal fine si richiede un consistente adeguamento del quadro economico finalizzato a garantire tutte le risorse necessarie.

8. Integrazioni al capitolo - opere connesse - delle premesse della DGR 26-12997 del 21.07.04 relativamente al progetto di elettrodotto

Si richiede la valutazione di tracciati alternativi dell’elettrodotto che prevedano prioritariamente:

- l’interramento di tratte più estese possibili compatibilmente con la funzionalità, sicurezza ed efficienza del servizio;

- l’impiego di sedimi già vincolati da preesistenti linee elettriche aeree in esercizio o in dismissione;

- l’impiego del corridoio utilizzato dalla linea ferroviaria;

- solo se necessario ed in ultima istanza potranno essere utilizzati nuovi corridoi.

Per quanto riguarda la sottostazione di trasformazione, si riconferma la necessità di limitare al massimo l’estensione delle aree ad essa destinate anche attraverso l’utilizzazione delle più aggiornate tecnologie costruttive.

Si richiede inoltre di porre la massima attenzione nell’individuare la sua collocazione in area a minor impatto paesaggistico ed intervenendo con adeguate misure di mascheramento.

Si ribadisce quanto già espresso a pagina 12 della DGR 28-12997 del 12-7-04, ove si richiede di valutare una soluzione progettuale per l’elettrodotto e sottostazione che garantisca la funzionalità dell’alimentazione elettrica ed al contempo consegua la minimizzazione del carico territoriale esercitato dalle linee a 132 kV, 220 kV e 380 kV cointeressate, tenendo conto delle ipotesi di mitigazione ambientale, in raccordo con le competenti strutture regionali (Direzione Tutela e Risanamento ambientale - programmazione e gestione rifiuti) e gli operatori del settore elettrico coinvolto.

9. Integrazioni al capitolo - mitigazioni e compensazioni ambientali - della DGR 26-12997 dal 12.07.04.

Si richiede al Proponente di produrre una simulazione della propagazione del rumore con particolare attenzione alle tratte ferroviarie all’aperto che possono addurre inquinamento acustico ad immobili o aree edificate al fine di prevedere gli opportuni interventi di mitigazione in grado di mantenere ai minimi livelli d’impatto tale componente ambientale.

Si ritiene necessario dare corso ad iniziative congiunte italo-francesi al fine di promuovere il trasporto delle merci su ferro e quindi progressivamente alleggerire in modo significativo il transito dei mezzi pesanti adibiti al trasporto delle merci su gomma nel territorio della Val Susa.

Occorre partire dall’esperienza-sperimentazione di autostrada ferroviaria, oggi in esercizio sulla linea storica tra Orbassano ed Aiton, al fine di correggere i limiti e delinearne, in prospettiva, gli sviluppi.

Si richiede quindi che i due Governi, italiano e francese, assumano impegni precisi per attuare strategie d’incentivazione dell’uso della rotaia anche attraverso un’adeguata politica dei pedaggi applicati al trasporto stradale delle merci.

A tal fine è necessaria l’istituzione di un gruppo di lavoro specifico all’interno della CIG per valutare, studiare, ricercare e quindi proporre agli organismi competenti ipotesi d’intervento condivise e comuni tra i due Stati, Francia ed Italia, per operare una politica di trasferimento delle merci da gomma a ferro.

10. Ricadute sul progetto della tratta italiana della linea Bussoleno - Lione di competenza LTF

Nel corso degli incontri con gli EE.LL. sono state anche affrontate una serie di tematiche connesse al progetto in esame ma formalmente ricadenti nella tratta italiana della Linea Bussoleno - Lione di competenza del Proponente LTF e specificatamente nella Piana di Bruzolo.

Si ritiene opportuno evidenziare tali osservazioni che costituiscono un’evoluzione rispetto al progetto preliminare di competenza della soc. LTF e già approvato in sede CIPE con delibera n° 113 del 5-12-2003. Tali osservazioni sono state svolte come diretta conseguenza della soppressione dell’interconnessione di Caprie richiesta dalla Regione Piemonte con DGR 68-10051 del 21-7-2003 ed introdotta nel progetto di adeguamento presentato da RFI in data 10-12-2003, oggetto dei presenti approfondimenti. In particolare tale progetto prevede uno specifico studio condiviso da LTF sugli adeguamenti da apportare alla cosiddetta interconnessione di Bruzolo.

Nelle successive fasi progettuali dovrà esser sviluppato da parte del soggetto competente un approfondito studio delle interazioni tra l’infrastruttura e l’ambiente ed il territorio nella Piana di Bruzolo al fine di ottimizzare le scelte progettuali.

a) Osservazioni connesse al Rumore

In merito si evidenzia la necessità di prevedere, nelle successive fasi di progetto della tratta Bussoleno - Confine di Stato, uno specifico studio di simulazione dell’impatto acustico generato lungo la tratta all’aperto nella Piana di Bruzolo interessante 4 Comuni: Chianocco (fine galleria lato Francia pk 23,6/24,3), Bruzolo (pk 24,3/26,4), San Didero (pk 26,4/27), Borgone di Susa (pk 27,5/28 inizio galleria Gravio/Musinè) per una lunghezza di 4.379 m in modo che l’intervento non impatti sui ricettori sensibili ed in particolare edifici scolastici e residenziali presenti in zona.

Tale studio dovrà considerare tutto il traffico ferroviario in transito sia sui binari della linea storica che su quelli dell’Alta Capacità nelle condizioni d’esercizio previste e sulla base delle reali condizioni di generazione del rumore e vibrazioni dei mezzi ferroviari merci e passeggeri utilizzati.

Dovrà esser inoltre prevista una simulazione del rumore ed uno studio della propagazione delle vibrazioni in adiacenza agli immobili residenziali di Via Amati nel Comune di Venaria.

b) Osservazioni connesse all’assetto idrico superficiale.

Si evidenzia che il nuovo assetto dell’interconnessione di Bruzolo è meno impattante di quello previsto nel progetto preliminare approvato in sede CIPE della Tratta Bussoleno Confine di Stato in quanto oltre a ridurre sensibilmente le aree occupate dalle infrastrutture elimina il cosiddetto “Salto di Montone” sulla interconnessione fra le due linee. Si evidenzia inoltre che tale tratta unitamente al Viadotto di Venaus (della lunghezza di circa 1 km) sono le uniche all’aperto nel tracciato di attraversamento della Valle Susa a partire dall’imbocco del Monte Musinè sino a S. Jean de Maurienne. Tale configurazione del tracciato offre la massima garanzia rispetto al reticolo idrografico superficiale oltre che al contenimento degli impatti dovuti al rumore.

Ciò premesso, constatato che l’area della cosiddetta Piana di Bruzolo è suscettibile a fenomeni di esondazione, si ritiene necessario ed opportuno richiedere una revisione dell’esistente regimazione delle acque annullando le potenziali criticità preesistenti la realizzazione dell’opera, sia in riferimento al reticolo idrografico minore (rio Pissaglio per esempio) che al sistema in essere di canali, bealere ecc..

11. Partecipazione degli enti locali alla definizione del progetto

Al fine di garantire la partecipazione del sistema degli Enti Locali alla definizione del progetto nelle diverse fasi ancora da sviluppare, la Regione promuove la costituzione di strumenti di concertazione quali:

- gruppi tecnici costituiti dai rappresentanti dei diversi soggetti interessati dall’opera;

- la sottoscrizione di Protocolli d’Intesa con ciascuna delle Amministrazioni interessate dal progetto della linea AC nei quali verranno condivise con le stesse: i criteri e modalità di intervento atti a risolvere tutte le interferenze col territorio, l’individuazione delle modalità di intervento finalizzate al risanamento ambientale di eventuali criticità pregresse, le eventuali misure di mitigazione e/o compensazione, le modalità di attuazione e gli impegni delle parti con l’articolazione temporale delle iniziative di competenza.

La Regione provvederà a tradurre i contenuti dei Protocolli d’Intesa nelle formali prescrizioni che l’Ente si troverà ad esprimere.

12. Ulteriore necessita’

Si evidenzia la necessità di provvedere sostanziali adeguamenti del Quadro Economico al fine di garantire l’effettiva e puntuale attuazione di tutte le prescrizioni riportate nella DGFR 26-12997 del 21-7-2004, oltre alla presente, con particolare evidenza per le maggiori spese dovute a:

gestione dello smarino che, a seguito dello svolgimento delle indagini, dovesse contenere amianto;

interventi di compensazione ed armonizzazione ambientale e territoriale dell’opera stimabili almeno nel 5% del valore complessivo dell’intervento.

Tali interventi saranno oggetto di appositi Protocolli d’Intesa con i soggetti territorialmente competenti.

Per quanto sopra premesso, il relatore propone alla Giunta Regionale di inviare le considerazioni e le valutazioni sopra espresse al Ministero dell’Ambiente ed al Ministero delle Infrastrutture per il seguito di competenza.

La Giunta Regionale, condividendo le argomentazioni del Relatore

visto l’art. 6 della L. 349/86;

visto il D.P.C.M. 377/88 e s.m.i e il DPCM 27.12.1988 e s.m.i.;

vista la L. 109/94 e s.m.i;

vista la L.R. 40/98;

vista la L. 443/2001 e s.m.i.;

visto il D.lgs 190/2002;

vista la DGR 26-12997 del 21.07.04

con votazione espressa nei termini di legge, la Giunta Regionale, unanime,

delibera

- di riconfermare integralmente quanto espresso nella DGR 26-12997 del 21.07.04 avente per oggetto: “Espressione ai sensi della L.443/2001 ed art. 3 del D.lgs 190/02 al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, parere ex art. 6 L.349/86 al Ministero dell’Ambiente relative alle variazioni/Integrazioni al Progetto preliminare con procedura VIA statale del Nodo Urbano di Torino, potenziamento linea Bussoleno - Torino e cintura merci e del connesso elettrodotto a 132 kV, presentato da Italferr S.p.A.”;

- di integrare la D.G.R. n° 26-12997 del 21.07.04 con le valutazioni e gli approfondimenti in premessa riportati dal punto 1) al punto 12), che qui vengono integralmente richiamati;

- di riservarsi, compatibilmente con le procedure previste dalla legge, l’adozione di ulteriori atti integrativi volti a proporre miglioramenti del progetto.

Gli allegati 1 e 2 costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)