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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 21

Codice 21
D.D. 6 dicembre 2004, n. 831

L.R. 40/1998. Fase verifica procedura VIA - progetti E1 “Impianto e bacino di innevamento programmato della pista di collegamento sciistico tra le piste e il concentrico del Comune di Macugnaga denominata Alpe Bill-Staffa” e E2 “Realizzazione pista e impianto di innevamento opere edili e idrauliche”, presentati dal Comune di Macugnaga (VB). Esclusione progetti dalla Fase di VIA di cui all’art. 12 L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. Di considerare la premessa parte integrante della presente determinazione dirigenziale;

2. di concludere il procedimento relativo alla Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 della L.R. 40/1998, relativo ai progetti E1 di “Impianto e bacino di innevamento programmato della pista di collegamento sciistico tra le piste e il concentrico del Comune di Macugnaga denominata Alpe Bill-Staffa” e E2 di “Realizzazione pista e impianto di innevamento opere edili e idrauliche”, presentati dal Comune di Macugnaga (VB) e localizzati nel medesimo Comune, stabilendo di non sottoporre i progetti alla Fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998, subordinatamente al recepimento di tutte le prescrizioni sotto elencate nella predisposizione della progettazione definitiva.

Cantieristica

1) Nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente, di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale.

2) Sul sito d’intervento non dovrà essere effettuato alcun tipo di stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente, se non in condizioni di sicurezza.

3) Nel caso in cui le operazioni richiedessero l’allestimento di una o più aree destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere (sostituzione olio lubrificante, riparazioni, rifornimento/rabbocco, ecc.) dovranno essere garantite tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente.

4) Nel caso di sostituzione di olio lubrificante, riparazione e/o sostituzione di pezzi meccanici, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti suddetti, secondo le normative vigenti.

5) Eventuali rifiuti presenti in loco dovranno essere smaltiti o recuperati come da normativa vigente.

6) Il rischio di contaminazione chimica delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e del sottosuolo, può essere controllato mediante l’utilizzo, in caso di evento accidentale, delle tecnologie disponibili sul mercato (panne contenitive, sepiolite) che dovrebbero essere presenti in cantiere per un intervento rapido e tempestivo in caso di incidente.

7) Per limitare il più possibile l’impatto acustico, si consiglia di valutare, in fase di progetto esecutivo, le tecnologie che consentano le migliori insonorizzazioni dei mezzi operativi.

Assetto Geo-Idrogeologico

8) Nella parte alta della pista, relativamente al tratto a monte dell’intersezione con la mulattiera storica (tratto tra le sezioni 24 e 29), non si dovrà procedere all’allargamento delle sezioni attuali evitando l’abbattimento di soggetti arborei e provvedendo solo all’eventuale miglioramento del piano sciabile. Dovranno quindi essere limitati al massimo i movimenti terra privilegiando la collocazione negli strati inferiori del materiale movimentato più grossolano, onde favorire il corretto drenaggio delle acque, e dovrà essere valutata la opportunità della progettazione di un collettore laterale in legname-pietrame ove convogliare le acque delle canalette trasversali. Dovrà inoltre essere privilegiato il massimo mantenimento dell’attuale copertura vegetale per la propria funzione di protezione antierosiva e stabilizzatrice della coltre superficiale dei terreni. Sulla base delle indicazioni di questo punto dovranno essere riconsiderate le aree soggette a scavi e riporti, ricordando che a valle della sezione 25 non dovrà essere apportata alcuna modifica alla mulattiera del Monte Moro, che dovrà essere salvaguardata anche durante i lavori di cantiere.

9) In corrispondenza della sezione 24 dovranno essere progettate opere di sostegno dei riporti di valle, al fine di impedire assolutamente l’interferenza degli stessi con l’alveo inciso del corso d’acqua che limita in sinistra idrografica il tracciato della pista.

10) Nella progettazione definitiva dovrà essere posta massima cura nel posizionamento (per numero e geometria dispositiva) delle opere di regimazione delle acque superficiali, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati utilizzando il più possibile tecniche di ingegneria naturalistica. Si dovrà pertanto dettagliare la geometria delle canalette e il loro posizionamento sulla pista, valutandone attentamente il dimensionamento e le condizioni della zona di recapito delle acque.

11) Dovranno essere eseguite le verifiche di stabilità ai sensi del D.M. 11/3/1988 sulle sezioni più critiche dove verranno interessati terreni detritici di copertura, in particolare sulle scarpate delle sezioni 11, 13 e 16; allo stesso modo andranno analizzate le condizioni di stabilità dei fronti in roccia sovrastanti il tracciato della pista, evidenziando le eventuali porzioni che necessitano opere di consolidamento o quantomeno di disgaggio preventivo ai fini della sicurezza della pista stessa.

12) La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento alle strutture in carpenteria che sorreggeranno il piano della pista in parecchi settori della sua parte bassa, potenzialmente soggette a lesioni ed usure di varia natura.

13) Il proponente o l’ente gestore delle piste dovrà predisporre ed attuare un piano di gestione del rischio da valanghe vincolando l’utilizzazione della pista ad una scrupolosa e rigorosa attuazione dello stesso.

Sistemazioni Ambientali

14) Al fine della progettazione definitiva si dovrà prevedere che tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, nonchè drenaggio delle superfici, dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato.

15) Negli interventi di rivegetazione si sconsiglia l’impiego di Salix caprea (salicone), considerato i noti bassi indici di attecchimento di tale specie se impiegato come talea.

16) Relativamente a tutte le superfici terrose e acclivi di neo-formazione dovrà essere valutata, a livello di progettazione futura, la loro protezione con reti in fibra naturale in funzione antierosiva.

17) In prossimità della stazione di arrivo del primo tronco dalla funivia “Alpe Bill” dovrà essere demolito il plinto in c.a. del vecchio skilif, in ossequio alle disposizioni della L.R. 74/1989; analogamente la vasca di raccolta acque, presente a metà pista e attualmente in disuso, dovrà essere demolita.

18) Laddove possibile, dovrà essere progettualmente prevista la rivegetazione di tutte le opere di consolidamento.

19) Si consiglia di soprassedere per lo più al riporto di cassonetti di terra sulle superfici della pista, tentando la rivegetazione delle stesse con la tecnica dell’idrosemina particolarmente arricchita di sostanza organica (mulch); l’idrosemina dovrà essere eseguita nei periodi più idonei allo scopo e dovrà essere garantito e monitorato nel tempo l’attecchimento dello strato erbaceo lungo la pista.

20) Gli interventi denominati E1 ed E2 dovranno essere coordinati affinchè la posa del cavidotto e delle condotte di adduzione idrica non compromettano le operazioni di rivegetazione della pista e di recupero ambientale.

21) Dovranno essere ripristinate le aree, la copertura vegetale e la morfologia alterate dai lavori, al fine di consentire, almeno in parte, la rinaturalizzazione del sito ed il suo inserimento nel circostante contesto paesaggistico, a tal fine non dovranno essere utilizzate specie esotiche per il ripristino e la ricostituzione degli strati erbaceo, arboreo ed arbustivo.

22) Si raccomanda, nella redazione degli elaborati progettuali, la attenta salvaguardia di tutte le aree umide, se dotate di vegetazione di pregio; presenti nelle zone limitrofe a quelle del tracciato di progetto della pista: nessuna azione di cantiere dovrà pregiudicare la loro sopravvivenza.

23) La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto. A tal proposito si raccomanda che una eventuale convenzione di gestione con un soggetto privato locale assicuri la manutenzione degli interventi testè esaminati.

24) Si raccomanda che le progettazione definitiva ed esecutiva contengano specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonchè relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito ultimazione dei lavori.

25) In merito all’esecuzione dei lavori si raccomanda che la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di esecuzione, nel rispetto e nelle forme della vigente normativa, sia affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate.

26) Si raccomanda che la Direzione dei Lavori delle opere in oggetto sia particolarmente curata e affrontata da gruppi multidisciplinari che, nel rispetto della normativa vigente, esprimano competenze professionali relative a tutti gli aspetti tecnici interessati, con particolare riferimento alla presenza di professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonchè le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di ingegneria naturalistica.

Opere Idrauliche

27) In fase di progettazione definitiva dovranno essere forniti elaborati grafici di maggior dettaglio dei manufatti interferenti con i corsi d’acqua e relative verifiche idrauliche.

Qualora i ponticelli di natura mista (scogliere in massi e assito in legno) non siano idraulicamente verificati, dovranno essere previste soluzioni rimovibili nelle stagioni piovose (primavera, estate, autunno).

Aspetti Paesistico-Ambientali

28) La vasca di accumulo delle acque di prevista edificazione in località Alpe Bili dovrà essere il più possibile realizzata all’interno del pendio, interrata e raccordata allo stesso secondo la pendenza del versante al fine di salvaguardare la componente paesaggistica di estrema delicatezza dell’ambito d’intervento ed ottimizzare la sicurezza degli sciatori.

29) Le porte dei locali pompe annessi alle due vasche di accumulo dovranno essere in legno, eventualmente rivestendo le porte metalliche esternamente.

30) Dovrà essere evitato il cordolo perimetrale in calcestruzzo dei tetti delle vasche di accumulo e dei locali pompe; si dovrà ricorrere alla tipologia tetto verde, con bordi rivestiti in pietrame o in scossaline di rame.

31) Per quanto riguarda l’opera di presa sul Torrente Tambach, per una corretta integrazione della stessa nel delicato contesto montano, le parti in muratura a vista dovranno essere realizzate e/o rivestite in pietrame locale di buon spessore, posato secondo la tessitura tradizionale; il ripristino della scarpata dovrà essere eseguito mediante riporto di terreno vegetale con successivo inerbimento, al fine di ricostituire in modo naturali forme il sito interessato dalle opere proposte.

32) Considerato l’impatto estetico delle strutture metalliche di sostegno della pista, si richiede di fornire esaurienti simulazioni, con punti di vista a distanza, dell’impatto di tali opere nel contesto ambientale e di valutare, sempre mediante simulazione, se l’impiego di strutture lignee, eventualmente di tipo lamellare, possa in qualche modo essere migliorativo rispetto l’intervento presentato. A valle degli impalcati si dovrà provvedere alla messa a dimora di postime arboreo e arbustivo autoctono al fine di ottenere un effetto mitigativo dell’impatto visivo. Si dovrà, inoltre, evitare la collocazione di reti di protezione fisse al di sopra del parapetto a valle dei passaggi; potrà essere collocata una rete provvisoria durante il periodo di innevamento.

33) Gli elementi strutturali in acciaio, di cui al punto precedente, non dovranno essere zincati, ma tinteggiati in colore verde di tonalità adeguata a quella prevalente nelle stagioni di attività vegetativa. Si richiede comunque, per pronunciarsi in via definitiva, la simulazione dell’impatto di tali strutture sia nella stagione invernale che estiva, nei tratti di maggiore impiego degli stessi.

34) I dispositivi di protezione (reti, pali in policarbonato, materassi, ecc.) dovranno essere tassativamente rimossi in concomitanza con la chiusura degli impianti e ricollocati solo in occasione della riapertura della stagione sciistica.

35) In riferimento alle porzioni di versante instabili, nulla osta per quanto riguarda il disgaggio delle pareti, tuttavia si richiede di dettagliare puntualmente, con indicazioni anche in planimetria, dove verranno impiegate le reti, dove il tessuto, e dove invece si ricorrerà all’inerbimento. Si richiede inoltre di fornire documentazione fotografica illustrativa che esemplifichi le tre tipologie di intervento.

36) Per quanto concerne le scogliere nel tratto basso della pista, si ritiene preferibile ricorrere, se tecnicamente fattibile, a opere di ingegneria naturalistica o alla piantumazione di essenze arbustive a radice consolidante alternate a massi di cava dislocati casualmente.

37) Le opere idrauliche (guado, difesa spondale e palificata doppia di sostegno), previste sul torrente Tambach in prossimità della sezione 3 e a valle della stessa, dovranno essere meglio dettagliate nella progettazione definitiva e possibilmente concepite in modo meno impattante.

38) In prossimità dell’opera di presa sul torrente Tambach, si dovrà provvedere alla messa a dimora di postime arboreo e arbustivo autoctono al fine di un effetto di mitigazione e mascheramento paesaggistico.

39) Laddove la pista in progetto andrà ad intersecare la “mulattiera del Monte Moro” dovrà essere posta massima attenzione e studiata ogni soluzione destinata alla totale salvaguardia del percorso storico, espressamente mirata ad evitarne ogni forma di pregiudizio sia durante l’esecuzione dei lavori che nella fase di gestione della pista; il progetto dovrà essere quindi adeguatamente modificato e dettagliato tra le sezioni 23 e 25, attualmente in scavo.

40) Nel rispetto delle disposizioni normative di cui al D.Lgs. 227/01, si dovranno prevedere idonei interventi a compensazione degli abbattimenti di vegetazione arborea prospettati per la realizzazione delle opere in progetto.

Vigilanza e Controllo

41) Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il proponente dia tempestiva comunicazione delle date di inizio lavori e dei collaudi ad ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche compatibili con il S.I.R.A.. Si ritiene inoltre opportuno che venga inviata copia del progetto esecutivo delle opere autorizzate.

42) Si richiede che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano all’ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto esaminato ed integrate da quelle ricomprese nel presente atto.

Copia della presente determinazione verrà inviata al Proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte - Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti, Via Principe Amedeo n. 17 Torino.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per il Piemonte, entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034, ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Daniela Delleani